Chi sono le figure che hanno arrecato più danno alla multinazionale dello spirito fondata da L. Ron Hubbard? Ce le racconta Tony Ortega, caporedattore del Village Voice. ©Traduzione a cura di Simonetta Po, autunno 2011. Il 5 agosto scorso [2011] abbiamo iniziato un conto alla roveschia che renderà merito - o demerito - alle figure che più hanno contribuito all'attuale triste stato di Scientology. Dopo la grande espansione degli anni '80, della chiesa è rimasto solo il guscio di ciò che è stata e si trova ora invischiata in tutto il mondo in innumerevoli controversie. Alcune di esse sono state auto-inflitte, altre provengono dall'esterno. State con noi nella nostra ricerca dei maggiori responsabili... Dai sondaggi che suggeriscono un calo vistoso di appartenenti all'esodo di massa che sta portando parrocchiani di lungo corso tra le braccia di un movimento indipendente, agli sforzi incessanti degli stessi scientologist per mettere nella luce peggiore possibile le loro stesse attività, pare che questa organizzazione sia in preda al panico. Naturalmente i nostri lettori più affezionati sanno che gli odierni grattacapi del leader di Scientology David Miscavige non sono nulla di nuovo e hanno una lunga storia. Fin dall'alba dei sogni dell'e-meter, in Scientology sono sempre esistite lotte intestine, critiche esterne e, quando si tratta della creazione di L. Ron Hubbard, ogni sorta di antipatica azione legale. Quindi: chi si deve prendere i meriti - o le colpe - del pantano in cui si trova attualmente Scientology?
Un tempo Tory Crhristman era una scientologist dedicata e si definiva "la regina dei volontari di OSA". Era così determinata ad aiutare l'Ufficio degli Affari Speciali - la branca di Scientology che si occupa di spionaggio e di operazioni sotto copertura - che diede battaglia ai critici Internet del movimento. Ma nel 2000 le schermaglie in atto sul newsgroup Usenet alt.religion.scientology erano frenetiche e sanguinose - come poteva mai pensare di fare la differenza? La sua strategia consisteva nel postare incessantemente, giorno e notte, con lo pseudonimo "Magoo". Scriveva così spesso, sempre in difesa di Scientology e sempre attaccando malignamente i suoi critici, che gli utenti di ARS arrivarono a pensare che Magoo fosse in realtà un'intera squadra di operativi OSA costantemente al lavoro. La verità venne a galla in modo spettacolare il 20 luglio 2000, quando Tory, annunciando al mondo la sua vera identità, disse che stava lasciando Scientology. Risultò poi che, mentre battagliava in Usenet, le discussioni dei critici avevano cominciato a farle nascere dei dubbi sulla chiesa. Lo scambio cordiale di e-mail con Andreas Heldal-Lund le fece mettere in discussione le sue convinzioni più profonde. La fuoriuscita di Tory sembrò simboleggiare la terribile minaccia che un mondo interconnesso rappresentava per un'organizzazione costruita sulla segretezza e il controllo. Se Tory è stata una instancabile partigiana della chiesa, dopo la fuoriuscita è diventata una sua instancabile voce critica. Ho chiesto a Mark Bunker che cosa pensa di Tory e del suo vigore di ex scientologist molto rumorosa. Ecco che cosa mi ha scritto: Ho conosciuto Tory quando era ancora in Scientology. La incontrai a diverse manifestazioni di protesta assieme a Harold Bezazian, erano ancora sposati. Cercava di "maneggiare" i critici. Lei e Harold erano brave persone, lo si capiva fin da allora. Gli incontri con lei mi divertivano. Tory era aggressiva ma anche dolce, Harold aveva un grande senso dell'umorismo. Assomigliava a Wayne Newton perciò era difficile figurarselo come un cattivo (qui uno spezzone di Harold).Tory è veramente unica. Ma molti altri scientologist che hanno lasciato l'organizzazione scelgono di non restare nell'ombra. Vogliamo ricordare quelli che hanno avuto l'impatto maggiore. Alcuni di loro da anni cercano di istruire il pubblico sulle loro esperienze e allertano i governi sugli abusi di Scientology, altri ex membri invece rappresentano una minaccia per ciò che sono stati in seno al movimento.
Larry Anderson, attore, entrò in Scientology nel 1976. Era molto noto nell'organizzazione perché appariva in un video di orientamento del 1996 mostrato ai nuovi membri o ai potenziali tali. Come ha scritto il St. Petersburg Times, lui era « la voce che magnifica le virtù del movimento e i pericoli insiti nel girargli le spalle.» Per la chiesa fu un grande shock quando nel 2009 Anderson non solo abbandonò il movimento, ma chiese anche un risarcimento di 120.000 dollari. L'attore registrò un incontro con il portavoce di Scientology Tommy Davis il quale gli negò il risarcimento sostenendo che qualsiasi somma data alla chiesa era una donazione, pertanto non rimborsabile. Quella conversazione registrata fu al centro dell'imbarazzante articolo del St. Petersburg Times - e pare che la chiesa abbia dovuto spendere milioni di dollari per rifare tutti i video e sostituire l'uomo che era stato la famosa icona.
Gerry Armstrong era un membro talmente fidato di Scientology che nel 1979, a dieci anni dall'adesione, gli chiesero di raccogliere i documenti per compilare una biografia ufficiale di L. Ron Hubbard. Come lui stesso scrive sul suo sito web, ciò che scoprì fu scioccante: «Nel corso della mia ricerca scoprii e documentai che Hubbard aveva mentito su ogni aspetto della sua vita, compresi educazione, diplomi e lauree, famiglia, esplorazioni, servizio militare, ferita di guerra, ricerca scientifica, efficacia delle sue "scienze" - Dianetics e Scientology - oltre che sulle azioni e le intenzioni delle organizzazioni che aveva creato per vendere e diffondere tali "scienze".» Quando Armstrong cercò di far correggere tali discrepanze, i funzionari della chiesa lo punirono severamente. Così scappò, ma solo per diventare l'oggetto di una sadica persecuzione legale che, se non fosse stata accuratamente documentata, risulterebbe incredibile. Sono poche le persone che per aver parlato contro Scientology hanno pagato un prezzo così alto come Armstrong. Ma quell'uomo sembra non arrendersi mai. Jon Atack lasciò Scientology nel 1983, dopo nove anni di affiliazione. Ma è soprattutto famoso per aver scritto la storia più completa e sarcastica esistente sui primi anni di Scientology, A Piece of Blue Sky [in italiano: Uno squarcio di cielo blu], libro uscito nel 1990 nonostante i tentativi della chiesa di impedirne la pubblicazione. Quando lo lessi rimasi senza parole davanti all'intelligenza di Atack e alla sua abilità narrativa - ricordo di aver pensato che fosse un vero peccato che al mondo fossero rimaste così poche copie di quel libro. (Sì cari commentatori, so che il libro è "disponibile" in Internet ma non ha certo lo stesso impatto di un bestseller, come quello ora scritto da Janet Reitman). Nonostante il successo della Reitman, spero che la gente non dimentichi quel piccolo capolavoro che è A Piece of Blue Sky, dove l'esperienza personale e un'approfondita ricerca vengono miscelati così sapientemente.
Chuck Beatty ha dedicato 27 anni di vita a Scientology, ma sette di quegli anni - dal 1996 al 2003 - li ha trascorsi nel RPF, il famoso distaccamento carcerario della Sea Org. Poi se ne andò e diventò uno dei critici più schietti della chiesa. Ricercatore infaticabile, Beatty aiuta con molto slancio i giornalisti che cercano informazioni su Scientology. Ecco perché compare nell'articolo di Janet Reitman per Rolling Stone del 2006 e che ha costituito l'ossatura del suo libro Inside Scientology. Beatty è anche spassosamente vanitoso. Recentemente si è vantato con me che sfida chiunque a batterlo nella conoscenza delle direttive di Hubbard, quasi si trattasse di una gara a braccio di ferro.
Maureen Bolstad entrò in Scientology a soli 14 anni a Stevens Creek, California, e dopo qualche tempo la mandarono a lavorare a Clearwater, Florida. Ha trascorso 17 anni alla base INT. nel deserto della California meridionale. Disillusa da molte cose, in particolare dalla mancanza di educazione ricevuta come dipendente della Sea Org, parlò per la prima volta con i giornalisti per un articolo del Los Angeles Times. Per quelle sue indiscrezioni la Bolstad fu dichiarata soppressiva (scomunicata). Continuò comunque a parlare con i media, diventando la figura chiave dell'eccellente serie girata da Nathan Baca nel 2009 per una stazione TV locale, la KESQ [Qui il video dove Maureen racconta la sua storia.]
Larry Brennan è uno degli ex scientologist più attivi, ma ciò che lo rende così formidabile sono le cose che sa. Ex membro del Guardian's Office e del Watchdog Commitee, Larry partecipò e vegliò sull'intricata ristrutturazione di Scientology voluta da Miscavige per prendere il controllo dell'organizzazione. In una sua dichiarazione, Brennan ha detto: «Ho più conoscenza fattuale e legale della storia dell'impianto organizzativo di Scientology, delle questioni fiscali e legali estranee ai nel periodo compreso tra gli anni '70 fino al 1984 di quanto possa avere ogni singolo individuo attualmente appartenente, o non appartenente, a Scientology.» E non si tratta di vanterie. Brennan ha usato la sua vasta conoscenza della struttura di Scientology per fornire una base di dati incontestabili ai governi del mondo che vogliano investigare su Scientology. Ma se Brennan è paurosamente sveglio, è anche uno degli "ex" più gregari e di compagnia, un uomo che è entrato senza problemi nella comunità Anonymous.
Laura DeCrescenzo è nata da genitori scientologist e cominciò a lavorare per la chiesa a 9 anni. A 12 entrò in Sea Org. Sopportò poi quel tipo di trattamento vergognoso di cui ora sentiamo parlare sempre più spesso: settimane lavorative di oltre 100 ore per uno stipendio da fame o del tutto inesistente; condizioni di vita molto rigide; promesse sempre disattese di ricevere un'educazione e di poter visitare la famiglia. Come altri giovani donne della Sea Org - in cui è proibito avere figli - fu costretta ad abortire, cosa di cui oggi si pente molto. La vita nella Sea Org le divenne del tutto insopportabile, ma sapeva che solo un tentativo di suicidio le avrebbe permesso di evitare un incarico particolarmente esasperante: «Così inghiottii una bella sorsata di varechina, assicurandomi che qualcuno mi vedesse risputarla. Venni cacciata nel giro di 24 ore», scrive in una serie di post Internet sulla sua esperienza in Scientology. Ma se quella di Laura è stata una storia drammatica, anche la causa che ha fatto alla chiesa è stata dirompente e molti di noi osservatori l'hanno seguita da vicino. In quel procedimento, Laura contesta l'uso dell'E-Meter nelle "verifiche di sicurezza" e altre strategie che arrivano al nocciolo stesso del funzionamento interno della Sea Org. Intrappolato in una battaglia legale infernale su giurisdizione e tempi di prescrizione, il suo caso è stato recentemente al centro di una sentenza che pare mettere Laura D. in una posizione di forza.
Will e Scarlett De Boer si sono sposati da poco in un modo molto insolito - il matrimonio è stato celebrato da Russell Brand nel corso del suo travolgente concerto al casinò di Santa Barbara. Ma quella è solo una parte della vorticosa storia d'amore che ha unito questi due eccezionali giovani ex-scientologist cresciuti nella chiesa, che poi hanno denunciato dopo la fuga. Con i nomi Will Fry e Scarlett Hanna, fanno parte di una nuova generazione di fuoriusciti che si rivolgono ai media e partecipano alle proteste di Anonymous. Le denuncie pubbliche di Scarlett hanno avuto un'eco particolare in Australia, dove la madre è presidente della chiesa. L'incontro di questi due giovani e l'insolita legalizzazione della loro unione hanno fatto dire ad alcuni nostri commentatori che la prima cosa che si riguadagna dopo l'uscita da Scientology è il senso dell'umorismo.
L'anno scorso Karen De La Carriere ha reso pubblica la sua disaffezione dalla Scientology ufficiale con una notevole dichiarazione sul blog di Marty Rathbun. Come lei stessa sottolinea, Karen è stata l'ultima Auditor di Classe XII (il livello più alto raggiungibile) addestrata personalmente da L. Ron Hubbard a lasciare la chiesa. Dentro Scientology non era nota soltanto per la sua alta preparazione tecnica, ma anche perché moglie di Heber Jentzsch, che fu presidente della Church of Scientology International (ruolo più che altro nominale, ma ancora rispettato nell'organizzazione). Oggi Karen racconta di come fu costretta a divorziare da Jentzsch e invita Scientology a rilasciare il suo 76enne ex marito dalla prigionia permanente in cui pare essere stato rinchiuso nella sede nel deserto della chiesa.
Dan Garvin è stato a lungo scientologist e durante la sua carriera in Sea Org ha ricoperto incarichi nell'Ufficio degli Affari Speciali - la branca di Scientology che si occupa di spionaggio e di operazioni sotto copertura. Se ne andò nel 2001 e raccontò che cosa fu a fargli aprire gli occhi; non riusciva a trovare prove di quei poteri sovrumani degli "OT" che in Scientology gli assicuravano esistessero e che avrebbe scoperto al successivo livello. Ha continuato a parlare di Scientology con grande senso dell'umorismo e, dopo 25 anni di carriera nella Sea Org, ha commentato: «Sì, è vero. Ho rotto il mio contratto 999,999,975 anni prima della scadenza.»
Paul Haggis è molto più famoso come regista di film quali Crash - con cui ha vinto un Oscar come migliore sceneggiatura e una nomination come regista - che non per la sua affiliazione a Scientology. Ma è stata la sua pubblica fuoriuscita nel 2009 e l'articolo di Lawrence Wright del New Yorker dei primi di quest'anno a fare di Haggis il simbolo del recente esodo di molti scientologist veterani e dedicati. Haggis riceverà un altro bel po' di attenzione nel libro di Wright, la cui uscita è prevista entro quest'anno.
AGGIORNAMENTO: Bent Corydon era un "gestore di missione" - quegli operatori per certi versi indipendenti dalla struttura originale di Scientology con un ruolo simile ai proprietari di franchise delle grosse catene di fast food. Era presente alla nota riunione dell'ottobre del 1982 in cui tutti i gestori vennero terrorizzati da un minuscolo membro della Sea Org di nome David Miscavige, il quale chiarì ai presenti che la loro indipendenza era finita per sempre. Qualche anno dopo, nel 1987 e con l'aiuto di L. Ron Hubbard Jr. (che ora aveva cambiato nome in Ron DeWolf), Corydon scrisse una biografia non autorizzata di L. Ron Hubbard Sr., da poco defunto. La chiesa cercò strenuamente di impedire che il suo scritto vedesse la luce del giorno. Come ha commentato Chuck Beatty, L. Ron Hubbard, Messiah or Madman? [qui in italiano] è un libro particolarmente apprezzabile per la sua ricchezza di particolari sulla vita di Hubbard tra gli anni '40 e gli anni '50, quando Dianetics e Scientology cominciavano a svilupparsi e a prendere il volo.
E come non ricordare "Emma", l'ex scientologist australiana creatrice di Ex-Scientologist Message Board? La bacheca di Emma è diventata una parte così onnipresente e integrale del tessuto della comunità degli osservatori di Scientology che si sta praticamente nascondendo in piena vista. Emma lanciò la sua bacheca ai primi del 2007. Il newsgroup alt.religion.scientology era stato utile agli ex membri della prima ora, ma Usenet è per principio non-moderato e Scientology cercò diligentemente di renderlo un luogo insicuro per gli ex, oltre che aver cercato platealmente di distruggerlo. La bacheca di Emma, secondo le sue parole, andò per così dire a "riempire un vuoto", diventando un luogo di incontro e di condivisione per gli ex scientologist, dove potersi scambiare esperienze. Ed è stato un successo strepitoso - un'occhiata non scientifica a forum.exscn.net rivela la presenza di almeno 500.000 post in meno di 5 anni di vita. E se pensate che Scientology non se ne sia accorta, sentite questa. Lo scorso novembre Scientology presentò una denuncia secondo cui nel 2008 Emma aveva partecipato a un attacco DDOS contro il sito di Scientology. Le autorità le sequestrarono tre computer e due hard disc esterni. In giugno [2011] Emma è stata informata che la polizia non ha trovato alcuna prova a sostegno di quelle accuse, trasformando così il fair game di Scientology in una nuova zappata sui piedi.
L'inchiesta del 2006 per Rolling Stone andò a costituire la base di ulteriori indagini per il libro Inside Scientology uscito nel giugno 2011. La Reitman infatti approfondì le controversie che circondano L. Ron Hubbard e la sua chiesa, senza però mai perdere di vista la possibilità di mostrare le cose dal punto di vista dell'organizzazione. Voleva che il suo libro fosse la prima narrazione globale e obiettiva scritta da un giornalista sulla storia di Scientology. Il risultato è splendido. Subito bestseller, Inside Scientology è la presentazione avvincente di una chiesa insolita, un libro che gli osservatori di Scientology desideravano disperatamente da molto tempo. Si potrebbe dire che mai nessun giornalista aveva fatto un ritratto migliore di Scientology, aveva così generosamente lodato Hubbard per il suo carisma e le sue qualità di abile pianificatore, nessuno aveva mai lavorato così sodo per comprendere i giovani membri della chiesa che si sentono ottimisti sul futuro di Scientology. Viene naturale pensare che Scientology abbia celebrato un'analisi tanto equilibrata delle sue radici e del suo stato attuale, giusto? E invece no. Come era facilmente prevedibile, Scientology ha attaccato la Reitman e il suo libro con mezze-verità ed esagerazioni. Scientology sembra del tutto incapace di comprendere una giornalista come la Reitman, la quale soppesa tutti i tipi di prova per tracciare un ritratto a tutto tondo di un qualcosa così complesso come Scientology. Poi si constata che, storicamente, il rapporto di Scientology con i giornalisti è sempre stato molto litigioso. Alcuni di essi hanno dovuto sopportare azioni di rappresaglia della chiesa e dei suoi agenti veramente terribili. Elenchiamo alcuni di quei casi, autori del passato e del presente che, come Janet, si sono dati da fare per comprendere Hubbard e la sua creazione nonostante la chiesa combatta ogni tentativo di approfondire e indagare anche i suoi fatti più fondamentali. Alla fine Scientology si danneggia da sola, poiché tratta ogni nuovo giornalista come un nemico totale. Paulette Cooper fu una delle prime giornaliste a occuparsi di Scientology e i suoi patimenti non hanno avuto eguali. Per vendicarsi di The Scandal of Scientology, il suo libro del 1972 [qui in italiano], la chiesa la seppellì di cause legali per anni e il Guardian's Office - il GO era la sua branca per le operazioni segrete e fu poi sostituito dall'Ufficio degli Affari Speciali (OSA) - programmò o portò a termine operazioni contro di lei tese a farla rinchiudere in galera o in manicomio. Operativi del GO rubarono la sua carta da lettere e la usarono per inviare missive dinamitarde con le sue impronte digitali. L'Operazione Freakout del GO prevedeva uno schema ancora più grave teso a far accusare la Cooper per minacce a Consolati di paesi arabi e al Segretario di Stato Henry Kissinger. Infine, le irruzioni del FBI del 1977 - quelle che posero fine a una massiccia operazione di infiltrazione Scientology negli uffici del Governo - portarono alla scoperta e alla pubblicazione dei documenti del programma Freakout, dimostrarono l'innocenza della giornalista e il complotto ordito contro di lei. Tutto questo perché la Cooper aveva scritto un libro [Vedi anche il "Diario delle Molestie" di Paulette Cooper, qui in italiano.] Forse John Sweeney è diventato famoso per essere uscito dai gangheri alle provocazioni del portavoce di Scientology Tommy Davis, ma i suoi speciali per la BBC restano tra le più accurate e meglio documentate inchieste mai prodotte su Scientology. A me ha dato particolare soddisfazione vedere Sweeney che prima duella con il portavoce della chiesa Mike Rinder nello speciale del 2007 "Scientology and Me" [qui la trascrizione in italiano] poi, l'anno scorso, vederlo in "The Secrets of Scientology" che chiacchiera con lo stesso Rinder, ora fuoriuscito. Rinder ha confermato tutti i sospetti di Sweeney: durante il precedente documentario era stato seguito e tenuto costantemente d'occhio. Bryan Seymour, giornalista di "Today Tonight", programma di notizie dell'australiana Channel Seven, si è dato molto da fare per documentare i problemi di Scientology in Australia. Tra i suoi pezzi più notevoli: le pesanti accuse mosse in parlamento dal Senatore Nick Xenophon; la prima intervista televisiva a Rinder dopo la fuoriuscita; la registrazione audio di L. Ron Hubbard che parla di Xenu, il governatore galattico; le ritorsioni di Scientology contro Xenophon; le interviste esclusive a Nancy Cartwright, Anne Archer e al figlio Tommy Davis. Seymour ha rivelato come Scientology usi l'Australia per non pagare le tasse nel Regno Unito e molto altro. Sweeney e Seymour hanno veramente fatto vergognare i giornalisti televisivi americani. È così vero che in questa classifica non ne abbiamo elencato nemmeno uno - salvo un'eccezione locale, come vedrete più sotto. (E sì, siamo sicuri che riceveremo qualche commento in merito). Per decenni Richard Leiby del Washington Post è stato la colonna del giornalismo scritto su Scientology. Leggerlo era un obbligo fin dai tempi del Clearwater Sun, testata per la quale nel 1981 scrisse un articolo in cui per la prima volta si parlava di Xenu, fino agli anni più recenti al Post, per cui scrisse un pezzo che rivelava bizzarri dettagli sul rifugio sotterraneo del Nuovo Messico in cui Scientology conserva gli scritti di L. Ron Hubbard incisi su tavolette di acciaio inossidabile, incastonate in capsule di titanio. Documenti resi pubblici di recente da Marty Rathbun mostrano come nel 2006 Leiby sia stato oggetto di un'operazione Scientology per metterlo a tacere indagando sul suo divorzio. Lawrence Wright è scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e giornalista del New Yorker. Nel 2011 ha sganciato sul campo degli osservatori di Scientology una bomba da un megatone: il suo articolo di 24.000 parole su Paul Haggis. Nel 2009, il regista di Crash aveva rivelato di stare lasciando la chiesa dopo aver appreso che la sua sede californiana aveva appoggiato una proposta di legge contraria ai matrimoni gay, la Proposition 8. L'articolo di Wright non ci racconta soltanto lo scompiglio portato nella vita di Haggis dai crescenti dubbi su Scientology, ma narra magistralmente anche l'intera storia della chiesa. Wright sta lavorando a un libro basato sullo stesso materiale e siamo sicuri che si tratterà di un'altra esplosione di impatto formidabile. Jonny Jacobsen è un giornalista britannico attualmente residente a Parigi. È suo il blog Infinite Complacency, ferocemente rigoroso e dettagliato. Jabobsen scrive molto di Scientology e si è particolarmente concentrato sulle questioni legali, ha seguito il processo francese contro Scientology per truffa e gli sviluppi in Australia [qui e qui articoli di Jacobsen tradotti in italiano]. Nel 2008 John Cook scrisse per l'oggi defunto Radar un lungo profilo di Scientology e analizzò la sfida rappresentata dal movimento Anonymous. Oggi lavora al Gawker dove occasionalmente quanto spietatamente ancora si occupa di Scientology. In particolare, ha da poco scritto un articolo sulle rivelazioni di Marty Rathbun su John Connolly, ex collega di Cook a Radar. Secondo Rathbun e Rinder, infatti, Connolly è stato per anni un informatore prezzolato di Scientology. L'articolo è così scottante che Gawker si è rifiutato di pubblicarlo, così Cook lo ha piazzato sul New York Observer. Mark Ebner ha scritto molti buoni articoli su Scientology ma, per quanto mi riguarda, è l'autore di uno dei migliori pezzi mai scritti sulla chiesa: nel 1996 Ebner sperimentò Scientology dall'interno, iscrivendosi all'auditing e al "Programma di Purificazione". Con un colpo da maestro, nel suo articolo per Spy anticipò da solo quello che sarebbe sicuramente stato il "dead agenting" della chiesa su di lui - all'inizio del suo pezzo, infatti, elencò tutti i suoi difetti e i problemi avuti con la legge. Veramente geniale. Ebner è proprio così. Guardatelo mentre descrive a Mark Bunker le sue bravate con una sceneggiatura contraffatta di Battaglia per la Terra di Hubbard. Roger Friedman è un giornalista di spettacolo che non teme di inimicarsi le star di cui scrive. Ha curato dei grossi scoop sulle celebrità Scientology per Foxnews.com e attualmente lavora per Showbiz 411. Mi sono molto piaciuti i commenti che ha fatto di recente sulla sua rubrica: definisce infatti «una cagata» l'articolo zuccheroso su Kelly Preston e su come Scientology l'abbia aiutata a superare la morte del figlio Jett - quando fu invece Scientology a impedirle di curare adeguatamente il figlio affetto da autismo. Uno dei motivi per cui costruisci la sede mondiale di un'organizzazione elusiva in un'immensa proprietà nel mezzo del deserto della California è che così puoi mettere al riparo degli occhi indiscreti dei media ciò che stai facendo. Scientology ha sempre contato sul fatto che la sonnolenta contea di Riverside l'avrebbe lasciata in pace e avrebbe creduto alla sua versione delle strane attività di "INT", anche conosciuta come "Gold Base", nei pressi di Hemet. Ma Scientology aveva fatto i conti senza Nathan Baca, giornalista televisivo aggressivo e insistente della piccola KESQ, emittente di Palm Springs affiliata alla ABC. Baca ha dato la polvere a molti colleghi della rinomata "casa madre" mettendo a segno dei colpi notevoli, tra cui un'intervista in cui Tommy Davis gli conferma i contenuti dei materiali OT III di Hubbard. Baca è stato tra i primi a rivelare ciò che avviene alla Base di Gold. Ma la storia ha avuto un triste finale: Baca si è trasferito all'affiliata CBS di Las Vegas - passo avanti nella sua carriera - però la sua vecchia stazione televisiva ha tolto dal Web tutti i suoi pezzi su Scientology (il direttore generale mi ha assicurato che Scientology non c'entra con la sua scelta.) Il giornalista inglese Russell Miller lavorò sulla caterva di documenti originali dell'ex scientologist Gerry Armstrong e nel 1987 (poco dopo la morte di Hubbard) pubblicò Bare Faced Messiah, biografia non autorizzata del fondatore di Scientology [qui in italiano.] Il libro è ancora un'eccellente fonte di informazioni sulla vita di L. Ron Hubbard dall'infanzia fino alla dirigenza suprema della sua chiesa, e sfata molti miti sul fondatore. Ha dovuto combattere la feroce opposizione legale di Scientology, che querelò i suoi editori in diversi paesi. Nel 1991 Richard Behar scrisse per la rivista Time un articolo che fece a pezzi Scientology. Il suo "La florida setta dell'avidità e del potere" fu un caso nazionale. La chiesa contrattaccò citando in giudizio la Time Warner e Behar, e chiese un risarcimento di 416 milioni di dollari. Alla fine la causa fu archiviata, ma non prima di essere costata all'editore alcuni milioni in parcelle legali. Behar fu preso di mira dagli avvocati di Scientology, dai loro investigatori privati e dalle loro molestie ancora prima che l'articolo uscisse. C'è chi dice che l'offensiva legale di Scientology rese molto timidi i media americani più importanti, i quali per anni non si occuparono più di inchieste su Scientology. Altri sostengono che fu proprio quella debacle legale a far abbassare la cresca a Scientology, che da allora ha sensibilmente diminuito gli attacchi legali ai media - salvo una causa del 1995 archiviata quasi subito contro il Washington Post e Richard Leiby. L'articolo di Time ha lasciato anche un'altra eredità: una causa scaturita dall'inchiesta di Behar vide la presentazione in tribunale del cosiddetto affidavit Fishman, che metteva agli atti (e perciò rendeva pubblici) i materiali dei livelli superiori e segreti di Scientology. Quei materiali furono presto postati in Usenet, dando avvio a quello che per Scientology sarebbe diventato l'incubo Internet. Con quel suo articolo di 8 pagine, Behar fece letteralmente esplodere un vulcano giornalistico e legale. Nel 1990 Joel Sapparell e Robert Welkos pubblicarono per il Los Angeles Times la loro "Storia di Scientology", una serie epica di articoli costata cinque anni di lavoro. Per molti di noi non si trattò soltanto del primo lungo e accurato racconto di quasi tutti gli aspetti dell'organizzazione di L. Ron Hubbard, ma anche di un'inchiesta scritta proprio sotto il naso dei ranghi esecutivi di Scientology e della loro sede nella California meridionale. Sapparell e Welkos furono fatti oggetto di gravi molestie e interferenze - Sapparell ritiene che il suo cane fu avvelenato come vendetta per quella serie di articoli. Oggi i due giornalisti non lavorano più al Times e, salvo qualche occasionale, buon articolo (come questo bel pezzo del 2005 sulla Base di Gold), il LA Times ha da tempo ceduto lo scettro di osservatori primari di Scientology, conquistato con Sapparell e Welkos. È veramente un peccato, visto che sono proprio nella tana del leone. Il ruolo un tempo rivestito dal quotidiano californiano è stato ora assunto da una testata della Florida, di cui parleremo in seguito.
Scientology sta entrando in quella che forse è la sua fase più meritevole di copertura mediatica ed è logico che si stia facendo largo una nuova generazione di giovani giornalisti. Ci riferiamo per esempio al grande lavoro di Mark Collette del Caller-Times di Corpus Christi, a Mitch Perry del Creative Loafing Tampa ( che ora ha sede in un palazzo di proprietà di... Scientology), a Daniel Miller dell'Hollywood Reporter, a Hunter Walker del The Daily. Come sempre, aspettiamo che i nostri lettori ci segnalino i loro giornalisti preferiti e ci castighino per averli dimenticati. Forza e coraggio! Aggiornamento: Nanette Asimov, figlia del famoso scrittore di fantascienza Isaac Asimov, ha scritto su Scientology per un anno soltanto, il 2004, ma il suo impatto fu devastante e alla fine si abbatté sui tentativi di Scientology di imporre il programma Narconon nelle scuole della California. Dopo appena un giorno dal lungo articolo in cui la Asimov raccontava come gli alunni delle scuole pubbliche ricevessero informazioni pseudoscientifiche del tutto inaccurate sotto il punto di vista medico, e identiche agli insegnamenti di Scientology, il distretto scolastico di San Francisco inviò una lettera a Narconon chiedendo di correggere gli errori evidenziati nell'articolo. Una settimana dopo il Dipartimento dell'Educazione della California ordinò un'indagine su larga scala. Quando Scientology... cioè... scusate... il Narconon dimostrò la propria incapacità o refrattarietà ad "alterare la tech", e dopo che numerosi esperti avevano massacrato l'accuratezza scientifica del Narconon in un rapporto finanziato dallo Stato, il dirigente pubblico Jack O'Connell invitò le scuole della California a eliminare il Narconon dai propri programmi. Tutti gli articoli della Asimov sul Narconon sono linkati dal sito di Dave Touretzky [ la vicenda delle scuole californiane è disponibile anche in italiano.] Nell'ultimo decennio, la stretta morsa e il pugno di ferro del leader di Scientology David Miscavige sull'organizzazione hanno indotto l'esodo di moltissimi dirigenti, diminuendo drasticamente la squadra di funzionari tra cui scegliere. Tra chi è rimasto leale a Miscavige, il più rilevante è senz'altro Tommy Davis, intermittente portavoce del movimento e figlio dell'attrice scientologist Anne Archer. I portavoce di Scientology non hanno mai vita facile poiché devono continuamente difendere o negare direttive indifendibili come la disconnessione oppure gestire domande sul signore galattico Xenu, indipendentemente dall'essere o meno venuti a conoscenza dei materiali che narrano di lui, cioè i materiali del livello OT III. Quasi sempre i portavoce di Scientology emanano un'aria sdegnosa ed elitaria - l'esatto contrario di quanto quasi tutte le organizzazioni desiderano che i loro volti pubblici comunichino. Ma Davis ha elevato il suo ruolo di disastroso portavoce a nuovi e catastrofici livelli. Che si tratti di strapparsi di dosso il microfono e abbandonare un'intervista con Martin Bashir della ABC che gli faceva domande su Xenu o porre termine improvvisamente a un'intervista con John Sweeney della BBC che aveva usato il termine "setta sinistra", la condotta di Davis induce il telespettatore medio all'inevitabile conclusione che Scientology è un'organizzazione petulante, ostile e priva di senso dell'umorismo. Ma per Scientology, Davis fa molto di più che trasmettere al pubblico il suo volto peggiore. Come abbiamo riferito la settimana scorsa, quando non è impegnato a svicolare dalle domande dei media si adopera per negoziare il silenzio degli ex membri. Infatti, assieme alla moglie Jessica Feschbach (vedere più sotto), ha cercato di convincere l'ex membro Shane Clark a smettere di lavorare per Marc Headley - in cambio Clark avrebbe potuto continuare a mantenere i contatti con la sua famiglia, i cui membri sono ancora scientologist. Ciò che ha reso la negoziazione di Davis sulla disconnessione di Shane Clark veramente ragguardevole è stato naturalmente il fatto che esistono interviste in cui Davis nega che Scientologist pratichi la disconnessione. Come facevamo notare in quell'articolo, negli ultimi tempi Davis sembra scomparso. Dopo essere stato il volto pubblico di Scientology per diversi anni, improvvisamente è diventato invisibile. Ex membri ci hanno detto di ritenere che qualcuna delle sue numerose gaffe abbia fatto infuriare Miscavige, che ora lo terrebbe "sotto osservazione" nella sede Scientology del deserto californiano nei pressi di Hemet. Nell'attesa di vederlo riemergere, vorremmo discorrere di qualche altro sfortunato dirigente di Scientology che ha contribuito a cementarne la reputazione di organizzazione mal gestita alle prese con un tracollo storico. In qualità di presidente della Citizens Commission oh Human Rights, [in Italia, CCDU o "Comitato dei Cittadini per i Diritti dell'Uomo"] il gruppo di facciata dell'anti-psichiatria scientologica, Jan Eastgate era certamente brava nel suo lavoro. Certo, il CCDU è probabilmente la nave più semplice da governare poiché non è difficile far leva sul risentimento e l'opposizione alle grandi industrie farmaceutiche. E a differenza del Narconon, che dispensa in modo occulto i procedimenti di Scientology ai tossicodipendenti, o di Applied Scholastics, che fa lo stesso con i bambini delle scuole, raramente il CCDU si attira cause legali e riunioni dei consigli scolastici, perché opera apertamente e ha scarsa interazione con il pubblico. Nonostante tutti questi vantaggi, però, come capo del CCDU Internazionale a volte la Eastgate non riesce a non tirarsi la zappa sui piedi: per esempio quando cita abitualmente le "radici naziste" della psichiatria, che sarebbe causa primaria dell'Olocausto. Ma la sua vuota ampollosità e i paragoni nazisti sono nulla in confronto ai guai in cui la Eastgate s'è cacciata con le sue mani e, per estensione, ha cacciato Scientology. Lo scorso giugno, infatti, la Eastgate è stata accusata di aver intralciato la giustizia. Le accuse risalgono al 1985, quando era a capo del CCDU Australia. Adesso in quel paese è stata imputata di aver ordinato all'allora 11 enne Carmen Reiner e a sua madre di mentire sull'abuso sessuale perpetrato dal patrigno Robert Kerr per mettere a tacere il potenziale imbarazzo che avrebbe coinvolto anche Scientology. Eppure, il sito del CCDU Internazionale http://www.cchr.org/ la cita ancora come presidente. Anche se al momento non compare tra i dirigenti di Scientology, nel corso degli anni Bennetta Slaughter ha servito gli interessi di Scientology in molti modi diversi, tanto che si merita una citazione. Probabilmente la Slaughter è nota soprattutto per essere stata la datrice di lavoro di Lisa McPherson, prima a Dallas e poi a Clearwater, Florida. Contribuì a insabbiare per conto di Scientology i dettagli sulla morte della donna, raccontando al Tampa Tribune che Lisa «si è improvvisamente sentita male ed è morta... non c'è altro da aggiungere.» Ma fece di più. Quando telefonò a Fannie McPherson, madre di Lisa, per annunciarle la morte della figlia, le mentì dicendole che Lisa si era sentita male al lavoro «e aveva continuato a stare sempre peggio» prima di morire per «una meningite fulminante.» [Si veda l'eccellente libro di Janet Reitman, Inside Scientology, pag. 228]. La Slaughter ha fondato decine di gruppi Scientology nella zona di Clearwater e, a un certo punto, alcuni di essi si registrarono sotto il nome di Lisa McPherson, in chiara contrapposizione con il Lisa McPherson Trust di Bob Minton. La Slaughter interferì nuovamente per conto di Scientology quando nel 2001 venne alla luce la truffa di Reed Slatkin. Nella confusione seguita alla denuncia dello schema Ponzi organizzato dallo scientologist, la Slaughter inviò parecchie e-mail ai vari investitori istruendoli su come inviare il denaro a lei, su come compilare i formulari SEC, ecc. nell'evidente tentativo di gestire gli investitori che potevano vedere con ostilità il fatto che molti dei guadagni che Slatkin si era procurato illegalmente erano confluiti in Scientology. Il duro lavoro della Slaughter venne riconosciuto nel 2001, quando diventò presidente del consiglio di Applied Scholastics, gruppo di facciata di Scientology che si occupa di educazione ed ha sede a St. Louis. Nel 2002 la Slaughter ancora affermava l'inesistenza di collegamenti tra Applied Scholastics e Scientology, ma i funzionari scolastici di St. Louis conclusero diversamente e rigettarono i suoi tentativi di imporre Scientology agli alunni della città. Pare che la Slaughter abbia lasciato Applied Scholastics nel 2007. Come Tommy Davis, anche il direttore degli affari pubblici Pat Harney viene posta nella poco invidiabile posizione di dover difendere le pratiche di Scientology. A differenza di Davis, la Harney si astiene saggiamente dall'inscenare drammi personali. Ma le incredibili millanterie a cui ricorre nello svolgere il suo lavoro non sono difficili da identificare. Per esempio, si lamentò pubblicamente del rifiuto del St. Petersburg Times di prendere in considerazione la stratosferica quantità di materiale "dead agenting" [diffamatorio] che la chiesa aveva fornito a confutazione della serie di articoli intitolata "Rundown della Verità", dove numerosi ex membri sostenevano che il leader David Miscavige malmenava pesantemente i suoi sottoposti. A detta della Harney, il rifiuto del Times denotava "settarismo". Nel giugno di quest'anno la Harney ha trovato un'altra occasione per lamentarsi: la recensione positiva che il Tampa Tribune ha fatto del libro Inside Scientology di Janet Reitman. Tra le sue recriminazioni, il fatto che l'autrice avesse parlato «con una sola scientologist praticante»; l'affermazione è senz'altro ironica in quanto uno dei momenti più interessanti del libro è il suo primo, inquietante incontro... proprio con la Harney, una scientologist praticante. Perché inquietante? Perché la Harney era venuta in qualche modo a sapere dell'arrivo a Clearwater della Reitman, senza che la giornalista gliel'avesse mai comunicato. Il nome di Jessica Feshbach emerge di continuo e per vari motivi. Jessica proviene da una famiglia scientologist molto ricca e influente, è sposata con Tommy Davis, è membro della Sea Org, è una delle portavoce di Scientology e trova pure il tempo per essere la migliore amica di Katie Holmes e sua "addestratrice". Fu proprio in qualità di damigella della Holmes che nel 2005 la Feshbach lasciò molta gente perplessa: partecipò infatti a un'intervista dell'attrice con la rivista W, durante la quale la interrompeva di continuo per rispondere al posto suo. Da allora la Feshbach si è fatta notare essere apparsa in registrazioni audio assieme al marito Tommy Davis. Nel 2009 i due si sono incontrati con l'attore Larry Anderson, doppiatore del film Orientation per negoziare il suo silenzio in cambio del rimborso che aveva chiesto, e per aver lasciato pendere sulla sua testa la minaccia della disconnessione. La scorsa settimana abbiamo rivelato che, nello stesso periodo, la Feshbach accompagnò Davis per negoziare il silenzio di un altro ex membro, quello Shane Clark di cui abbiamo parlato poc'anzi. Denise Miscavige-Covington-Licciardi-Gentile - sì, la gemella di David - ha causato al suo più noto fratello e Chairman of the Board tanti motivi di imbarazzo quanti sono i cognomi che è riuscita a collezionare, cosa che già ci fa riflettere. Quando lavorava alla Digital Lightwave dello scientologist Bryan Zwan, azienda che all'epoca aveva molto successo, attirò sulla compagnia l'interesse della SEC, incuriosita dalla sua allegra gestione di magazzino. La faccenda fu ricostruita in una serie di testimonianze giurate allegate alla causa promossa dall'ex dipendente Seth Joseph, il quale aveva fatto causa dopo essere stato licenziato per essersi rifiutato di aderire alla "finanza creativa" di Denise. Il suo caso, e il conseguente imbroglio alla SEC, ebbe come risultato la rivelazione di documenti imbarazzanti che davano modo di analizzare da vicino un'azienda gestita totalmente con la Tech Amministrativa di Scientology. Ma tutto questo sbiadisce davanti ai guai in cui Denise si trova ora, coimputata nella causa per danno tanatologico presentata dagli eredi di Kyle Brennan. La denuncia afferma che Kyle si suicidò con la pistola del padre dopo che questi gli aveva nascosto il Lexapro, un antidepressivo. Poco prima della morte del ragazzo, Denise - "cappellana" del padre di Kyle - aveva telefonato alla madre del giovane in Virginia per chiederle di autorizzare l'ingresso del figlio al Narconon, ma la madre aveva rifiutato. In seguito Denise ha addirittura negato di essere a conoscenza che Kyle fosse in cura con l'antidepressivo. Il caso è ancora aperto. Gli oltre 24 anni di John Carmichael alla presidenza della Chiesa di Scientology di New York sono stati tutto sommato tranquilli, ma due decenni di difesa di Scientology sui media newyorkesi pare abbiano presentato il conto al "Rev." Carmichael. O forse la squadra Anonymous di New York avrebbe fatto saltare i nervi a chiunque. Fatto sta che nel 2008 Carmichael è stato ripreso mentre urlava a un manifestante: «Lascia che ti dica una cosa: conosco l'odore di figa. Della tua in particolare.» Auguro buona fortuna a chi riesca a trovare un "Reverendo" di un'altra religione che sia sceso al livello di Carmichael. Mi sembra giusto includere in questa carrellata di incompetenza assortita anche Freedom Magazine ["Diritti dell'Uomo" in Italia]. La sua recente parodia del New Yorker [vedi anche la recensione in italiano] è talmente sopra le righe che non riusciamo a immaginare chi possa realmente comprendere i suoi attacchi schizofrenici e le sue pugnalate al senso dell'umorismo, salvo forse il leader Miscavige. Anche le precedenti bordate contro il St. Petersburg Times e Anderson Cooper della CNN erano notevolmente stupide, ma tanta disinformazione è al limite della follia. Concordiamo con l'ex portavoce di Scientology Mike Rinder, il quale ci ha detto che la crescente pazzia di Freedom spingerà probabilmente altri membri della chiesa a porsi domande sulla sua missione e a cercare altrove la verifica dei fatti - situazione molto rischiosa per un'organizzazione così chiusa.
Siamo certi che vi verranno in mente altri funzionari ed entità Scientology meritevoli di comparire in questo elenco e, come sempre, restiamo in attesa di leggere i vostri commenti. Forza, datevi da fare! [Un grazie di cuore a Scott Pilutik per il suo prezioso contributo.] Da molto tempo Karin Pouw è nella squadra di PR di Scientology e devo confessare che ho sempre avuto un debole per lei. Beh, almeno da quando pranzammo assieme al Celebrity Centre di Hollywood nel 1999. Preoccupata dagli articoli che stavamo scrivendo al New Times Los Angeles, invitò a pranzo il nostro direttore e l'editore allo sfarzoso Renaissance, il ristorante del Centro. All'ultimo momento l'editore declinò l'invito e il direttore chiese a me di sostituirlo, cosa che evidentemente non rientrava nei piani della Pouw che non parve particolarmente felice di vedermi. Mentre ci gustavamo un delizioso branzino cileno con riso selvatico cercai di farla parlare delle credenze di Scientology, cosa che sembrò metterla sempre più a disagio. A un certo punto accennai agli elementi più interessanti dei materiali OT III - in particolare al fatto che l'Implant R6 di Xenu aveva indottrinato con false memorie, tipo il concetto di "Gesù Cristo", le anime aliene disincarnate che ci portiamo appiccicate addosso. Scientology afferma pubblicamente che si può essere contemporaneamente cristiani e scientologist, ma è davvero un'affermazione onesta se poi Hubbard dice che Cristo è solo una suggestione ipnotica? Beh, a quel punto la Pouw si agitò veramente molto e in un mio articolo successivo citai il suo commento: «Che cosa c'è di male nel credere che Gesù è un prodotto dell'immaginazione?» Ah, se solo tutti i PR di Scientology fossero così diretti! Cinque anni fa Nick Xenophon, senatore federale indipendente dello stato del Sud Australia, stava discutendo un servizio con il giornalista Bryan Seymour di Seven Network quando iniziarono a parlare di Scientology. Secondo Seymour, Xenophon espresse preoccupazione sugli sgravi fiscali concessi a Scientology e voleva saperne di più. Indubbiamente lo ha fatto. Nel novembre del 2009 Xenophon prese il microfono al Parlamento federale australiano di Canberra e riferì i dettagli delle esperienze scioccanti di diversi ex scientologist. In Parlamento quel giorno fece una dichiarazione che ancora risuona nelle orecchie degli osservatori di Scientology: «Scientology non è una religione. È un'organizzazione criminale che si nasconde dietro le sue cosiddette credenze religiose.» Due anni dopo la Scientology australiana è ammaccata e dolorante, una decisione del governo attesa per le prossime settimane potrebbe mandarla in bancarotta. Seymour ha seguito da vicino le mosse di Xenophon, fin da quella prima conversazione di cinque anni fa. Gli ho chiesto di descriverci i suoi progressi... Il discorso del Senatore Xenophon ha dato inizio a una Inchiesta del Senato Federale sugli sgravi fiscali concessi a gruppi come Scientology. La chiesa ha fornito ai Commissari del Senato la documentazione richiesta ed è chiaramente disperata all'idea di poter perdere l'esenzione. Il risultato? L'Australia sta introducendo una Commissione sugli Enti Benefici e un "Test di Beneficio Pubblico", vale a dire che se Scientology non riuscirà a dimostrare di portare benefici alla comunità in generale sarà costretta a pagare milioni di dollari di tasse.O, come diremmo noi, è un tipo tosto su cui si può contare. Seymour ha certamente ragione nel dire che l'impatto di Xenophon è stato maggiore grazie alla sua posizione di senatore federale. Infatti sono relativamente pochi i pubblici funzionari che in un modo o nell'altro hanno seguito le vicende di Scientology. Vorremmo perciò riconoscere il contributo dato da alcuni di loro. Proprio questa settimana Ursula Caberta ha accolto in Germania l'ex digerente di Scientology Marty Rathbun. Nell'attesa di sapere che cosa è successo, ho chiesto all'avvocato Graham Berry, che in Germania è stato parecchie volte, di spiegarci il ruolo della Caberta. Nel 1992 Ursula Caberta era un legislatore dello Stato di Amburgo e fu nominata Commissario statale [Amburgo] della Task Force su Scientology. Da allora la Sig.ra Caberta si è distinta per essere uno dei critici più significativi dell'azienda Scientology e ha avuto grande influenza sulla decisione tedesca di monitorare la setta, considerata una potenziale minaccia alla democrazia e allo Stato tedesco. La Sig.ra Caberta ha scritto diversi libri sull'organizzazione.Rathbun ha detto che stava andando in Germania per "maneggiare" la Caberta.Potrebbe scoprire che non è così facile. Quando nel 1975 Scientology invase Clearwater, la sonnolenta cittadina costiera della Florida, il suo sindaco era Gabe Cazares. Per anni il leader della chiesa L. Ron Hubbard aveva navigato i mari da un porto all'altro, tenendosi alla larga dalle inchieste governative e dagli esattori delle tasse. Adesso voleva che l'ammiraglia della sua piccola flotta avesse una base a terra, ecco perché ancora oggi si parla di "Flag" per intendere le attività Scientology di Clearwater. Cazares si era reso presto conto che la United Churches of Florida, il gruppo che stava acquistando numerosi immobili a Clearwater, era un gruppo di facciata di Scientology. Quando mise in dubbio le motivazioni della chiesa - soprattutto il perché avesse bisogno di tanto personale della sicurezza munito di manganello - Scientology controbatté con una campagna diffamatoria ai suoi danni e progettò di distruggergli la reputazione con uno scandalo sessuale inventato. [Si veda "Il lato oscuro di Scientology: 1975 - 1979", l'eccellente inchiesta del St. Petersburg Times che fece guadagnare ai suoi autori il Pulitzer 1980 - N.d.T.]. Cazares non riuscì a impedire a Scientology di impossessarsi di quasi tutta Clearwater, ma quando nel 2006 morì, il St. Pete Times lo ha voluto ricordare come ungrande leader civico. A differenza di Xenophon, Caberta e Cazares, alcuni funzionari pubblici non sono riusciti a vedere oltre la cortina fumogena diffusa da Scientology. Abbiamo perciò deciso di elencare un trio eterogeneo di funzionari governativi che hanno interferito per conto della chiesa o che si sono comunque messi in situazioni imbarazzanti per non aver prestato attenzione al bene pubblico. Scientology sembra aver convinto Jeff Stone, Ispettore della Contea di Riverside, che chiunque manifesti davanti all'elusiva sede nel deserto di Hemet è un terrorista bombarolo. Ha proposto una draconiana ordinanza anti-manifestazioni che avrebbe reso impossibile organizzare proteste davanti alla Gold Base di Scientology (che si trova nel distretto di Stone). Alla fine l'ordinanza è stata annacquata, ma l'immagine di uno Stone portaborse di Scientology non si è offuscata. A quanto pare, Stone non ha cambiato idea nemmeno dopo le dichiarazioni dell'ex scientologist Paulien Lombard alla Commissione degli Ispettori e alla sua testimonianza di aver preso parte a operazioni Scientology di spionaggio anti-Anonymous.
Per un po', i tentativi di Sharron Angle di scalzare il Senatore del Nevada Harry Reid l'hanno resa un'icona del Tea Party. Uno dei motivi dell'insuccesso potrebbe essere la sua incapacità a togliere dalla testa del pubblico l'idea che sia una pazza. Da dove proviene tale idea? Beh, se caldeggiate l'ingresso del Criminon, gruppo di facciata Scientology, nel sistema penitenziario del Nevada; se appoggiate le campagne antipsichiatriche di Scientology assieme a Kelly Preston e Jenna Elfman; se vi fate vedere alla National Foundation of Women Legislators assieme al dirigente di Scientology Bruce Wiseman non c'è dubbio che la gente comincerà a chiacchierare. Lee Baca è lo sceriffo della contea di Los Angeles e di recente il suo portavoce Steve Whitmore mi ha detto che, in quanto funzionario eletto, Baca ha tutti i diritti di dire delle cose carine su Scientology e sul Narconon, il suo gruppo di facciata per le tossicodipendenze. Ma molti di noi si sono chiesti come mai lo sceriffo sembri andare così d'accordo con Scientology - appare infatti sui carri da parata della chiesa e ha caldeggiato il Narconon come programma disintossicante serio. Ciò che ci ha maggiormente preoccupati è il modo in cui Scientology sembri correre subito al dipartimento di Baca per ottenere trattamenti speciali. Per esempio, l'anno scorso Daniel Montalvo fuggì dalla chiesa per cadere poi nelle grinfie dei suoi avvocati, i quali lo trascinarono davanti a un detective dello Sceriffo per un interrogatorio. Siamo rimasti perplessi anche quando Ben Ring, uno dei vice di Baca, è apparso in uniforme su un volantino di Scientology per lodare i benefici del versare i vostri soldi alla chiesa piuttosto che destinarli a un fondo pensione. Siamo ancora in attesa degli esiti dell'inchiesta che Whitmore si aveva promesso sarebbe iniziata a breve. Lisa McPherson è morta da 16 anni ma Janet Reitman dedica quattro capitoli centrali di Inside Scientology, il bel libro uscito di recente sulla storia di Scientology, alla vita e alla morte della McPherson. Le ho chiesto perché la scomparsa della donna, avvenuta nel 1995, costituisca ancora un aspetto così importante della storia di Scientology. «Perché in Scientology nulla cambia», mi ha risposto. «Il problema è che si tratta di una religione fondamentalista. [David] Miscavige è un leader fondamentalista... Il loro approccio mentale è che qualsiasi cosa detta o scritta da Hubbard sia "Sorgente", dottrina. Prendono le cose alla lettera. E fino a quando avranno questa interpretazione letterale di qualsiasi cosa, [quanto accaduto alla McPherson] potrebbe accadere di nuovo.» Che cosa accadde? Che nel 1982 una giovane donna in cerca d'aiuto a seguito di un matrimonio finito male si rivolse a un gruppo a cui ben presto dedicò la sua vita intera. Dal libro della Reitman: Lisa rientra in questa categoria. «Era simpaticissima», racconta Greg Barnes, che fu suo registrar a Dallas. «Era divertente, esuberante, entusiasta, ma anche umile - era una bella persona.» Ma, aggiunge, era anche all'oscuro di ciò che Scientology le avrebbe richiesto. «Ingenua? Direi di no. Ma sapeva davvero in che cosa si era ficcata? Assolutamente no. Nessuno di noi lo sapeva.»La McPherson si fece subito molti amici e il suo coinvolgimento nella chiesa cominciò rapidamente a rimodellarla. Lisa cominciò a trascorrere molto tempo alla missione trascurando i suoi vecchi passatempi come i balli country-western, un tempo i suoi preferiti. Smise di bere e di fumare erba; ma anche di partecipare alle feste e alle cerimonie di famiglia. Il suo vocabolario cambiò. Adesso le persone erano "terminali". Automobili, case, vestiti, gioielli e altri beni fisici e materiali erano "MEST" - materia, energia, spazio e tempo... lei stessa era un "thetan" e la sua vita non era una sola - aveva già vissuto molte volte, come disse ai vecchi amici.Nel 1983 la McPherson cominciò a lavorare per la missione di Dallas dove incontrò e strinse amicizia con Bennetta Slaughter, un'altra scientologist. Due anni dopo la McPherson andò a lavorare nell'agenzia immobiliare della Slaughter e cominciò a guadagnare molto bene. Lisa si era risposata con Gene Skonetzki, uno scientologist conosciuto alla missione. Cominciarono ad apprezzare e acquistare i simboli del benessere: un nuovo appartamento, nuovi mobili, nuovi abiti, una collana di diamanti, una nuova Porche, un aspirapolvere da 700 dollari.Ma i tempi del lusso cessarono improvvisamente nel 1987 con il crollo del mercato immobiliare. La Slaughter si trasferì nella Bay Area e la McPherson si ritrovò oberata dai debiti con Scientology. Un modo per gestire la situazione era andare a lavorare a tempo pieno per la chiesa. Il lavoro di Lisa consisteva nella gestione delle comunicazioni, nell'interagire con i membri e nel tenere i conti del numero di scientologist paganti che stavano frequentando i corsi o ricevendo auditing - "corpi in negozio", nel gergo interno. Si occupava anche del "recupero" di chi per un motivo o per l'altro aveva smesso di frequentare la chiesa.Nel 1989 Gene, suo marito, si trasferì in California ed entrò in Sea Org. Dopo un breve tentativo di fare altrettanto, Lisa tornò a Dallas. Il suo debito con Scientology era intanto salito a 45.000 dollari. Divorziò da Gene e presentò istanza di fallimento. Nel 1990 Bennetta e David Slaughter tornarono a Dallas e assunsero Lisa nella loro nuova casa editrice, la AMC. Nel giro di un anno Lisa riuscì a rimettersi in sesto finanziariamente e a estinguere il suo debito con la chiesa. Adesso era di nuovo idonea per ricevere auditing e le lettere di incoraggiamento dell'Org di Dallas cominciarono di nuovo a riempirle la cassetta della posta. «VWD ["molto ben fatto"] per avere estinto il tuo debito!» le scrisse entusiasta uno staff della chiesa. «E adesso, donna, di corsa in session!» E Lisa lo fece. Nel 1991 donò 12.000 dollari all'Organizzazione di Dallas e poi, intensificando i suoi sforzi, ne versò 22.000 nel 1992 e 27.000 nel 1993.In quel 1993 la McPherson seguì gli Slaughter a Clearwater, Florida, dove i due avevano trasferito la loro azienda. Ma col tempo lavorare con Bennetta divenne sempre più frustrante e Lisa non era più nemmeno molto contenta del suo auditing Scientology. Parlava sempre più spesso di lasciare Scientology - di "fare blow", come si dice nel gergo interno. Raccontò al suo auditor di avere pensieri suicidi... Si considerava una "fonte potenziale di guai" per Bennetta, al lavoro era insoddisfatta e voleva andarsene. Ma si sentiva incapace di farlo. La rabbia si trasformò in sconforto, e poi in senso di impotenza. «Non c'è più nulla che conti veramente», disse al suo auditor. «Voglio solo essere lasciata in pace.»Nel giugno del 1995 la McPherson decise di trasferirsi al Fort Harrison Hotel - la sede di Scientology a Clearwater - per un programma chiamato "Rundown dell'Introspezione" inteso a risolvere i problemi emotivi. Nonostante le "montagne russe" di emozioni vissute, in settembre riuscì finalmente a raggiungere "Clear", lo stato che secondo gli scientologist indica stabilità spirituale. La lotta, come la descrisse in seguito, era stata paragonabile a «far passare un uovo in un collo di bottiglia» ma ce l'aveva fatta, attribuendo il successo al sostegno degli amici «e naturalmente a LRH». «È stato... ne è valsa la pena, ogni singola cosa a sui sono dovuta "passare attraverso" [è gergo Scientology - N.d.T.] ... sono così piena di vita, sono travolta dalla gioia!» scrisse Lisa.Però la McPherson si ritrovò presto punto e a capo e venne sottoposta a estenuanti sedute di confessione. Con l'avvicinarsi del giorno del Ringraziamento, disse a un'amica che stava pensando di lasciare Scientology. La madre notò che al telefono sembrava «abbattuta». Il 15 novembre 1995 Lisa venne mandata a una fiera commerciale a Orlando assieme a diversi altri colleghi della AMC. Si portò dietro numerosi libri di Hubbard che sperava l'avrebbero aiutata nel lavoro. Ma ancor prima di partire Brenda Hubert, responsabile della AMC alla fiera, riscontrò che Lisa era stranamente disorganizzata... Arrivati al convegno cominciò a "disseminare" a perfetti sconosciuti e avvicinò un cameriere della cafeteria con la pretesa che leggesse Dianetics lì sul posto, immediatamente. Fece lo stesso più tardi al ristorante dell'albergo.Due giorni dopo, di nuovo a Clearwater, la McPherson aiutò a dipingere alcuni cartelloni per un evento imminente, ma sembrò stancarsi moltissimo. Lisa montò sulla sua Jeep Cherokee rossa e si diresse verso il centro di Clearwater. Era orario di punta, la fila di auto procedeva più lentamente del solito, c'era stato un incidente... nell'avvicinarsi all'incrocio Lisa, forse distratta dall'incidente, andò a sbattere contro una barca trainata da un furgoncino... «Fu solo un piccolo urto, nulla di serio», ricorda Connie Portolano, paramedico.La Portolano visitò la McPherson che le disse di stare bene - ma sembrava intontita. La Portolano fece firmare a Lisa una liberatoria e assieme al collega Mark Fabyanic tornò all'ambulanza. Stavano per lasciare la scena dell'incidente quando Fabyanic guardò nello specchietto retrovisore esclamando: «Bonnie, la donna si sta spogliando.»La McPherson, nuda, camminava sulla riga di mezzeria. I paramedici l'accompagnarono al vicino ospedale Morton Plant dove un medico le consigliò una visita psichiatrica. Fu a quel punto, come ricorda [l'infermiera Kimberley] Brennan, che arrivò un funzionario della Chiesa di Scientology. La Brennan rimase perplessa perché non ricordava che Lisa avesse fatto telefonate, né che qualcuno avesse chiamato la chiesa.Arrivarono altri dirigenti di Scientology e dissero al personale dell'ospedale che la loro religione era contraria a qualsiasi forma di psichiatria. La McPherson chiese di essere dimessa contro il parere medico e i funzionari della chiesa l'accompagnarono al Fort Harrison Hotel per essere sottoposta al "Rundown di Introspezione", un programma ideato da Hubbard per curare, con silenzio e riposo, gli episodi psicotici. Le istruzioni date a chi si prendeva cura di Lisa erano semplici: i suoi custodi dovevano darle acqua e qualunque cibo disponibile nella cafeteria interna, oltre a dosi quotidiane di CalMag, vitamine e minerali. Inoltre dovevano segnare su un registro il cibo e i fluidi somministrati e prendere nota del suo comportamento. Se la donna aveva voglia di parlare dovevano lasciarla fare, ma in base alle linee guida di Hubbard i custodi potevano comunicare con lei soltanto in forma scritta.La Reitman fa notare che diverse persone furono sollevate dai loro incarichi quotidiani per prendersi cura di Lisa, ma quando il suo comportamento si fece più scostante rimasero in pochi. [Alice] Vangrondelle [bibliotecaria di Flag] si lamentò che quello non era compito suo, ma alla fine uscì brontolando dal letto. Trovò una Lisa farneticante, fredda gelata, il viso chiazzato come se avesse la rosolia. Si muoveva freneticamente per la stanza; più tardi, esausta, collassò sul letto. A un certo punto appoggiò la testa sulla spalla della bibliotecaria e le disse piangendo: «E.T. ... telefono... casa... E.T.... andare... casa...»La Vangrondelle chiese poi a una collega quali fossero i sintomi della disidratazione. Alla fine di novembre una delle custodi, la diciassettenne Heather Petzold, «entrò nel panico», come disse più tardi. Lisa era regredita a uno stato infantile. Urinava e defecava nel letto. «Mi sembra che da giorni non mangi a sufficienza», scrisse in una nota; il primo di dicembre le custodi di Lisa cominciarono a imboccarla con cucchiaini di banana schiacciata, a volte aprendole a forza la bocca.Agli inizi del mese le condizioni della McPherson cominciarono a declinare vistosamente. Il 5 dicembre doveva essere ormai chiaro il pericolo di vita, ma i suoi custodi sembravano incapaci di interpretare i segnali che avevano davanti agli occhi. Alle 6 del pomeriggio la Dott.sa Janis Johnson, ufficiale medico senior, fu informata che Lisa aveva bisogno di una visita medica. Circa un'ora dopo cercò di farsi fare una ricetta per della penicillina dal Dott. David Minkoff, il quale le disse che se la donna era ammalata seriamente doveva essere portata subito all'ospedale più vicino. Poco dopo Paul Greenwood, funzionario della sicurezza di Flag, fu mandato alla stanza 174. Con l'aiuto di Janis Johnson e di Laura Arrunada, caricò Lisa su un pulmino, si mise al volante e si diresse a nord. Oltrepassarono il Morton Plant Hospital, non osando fermarsi per timore che i medici potessero chiamare gli psichiatri. Ignorarono anche diversi altri ospedali perché volevano andare nella struttura dove lavorava Minkoff, il Columbia MCA Hospital di New Port Richey, a circa 45 minuti d'auto. Nessuno parlava. «Quando c'è un malato o un ferito non devi parlargli perché nella mente si creano delle suggestioni che in seguito scatenano cose...», ha detto Greenwood.Secondo la Johnson, il respiro di Lisa si era fatto sempre più affannoso, poi più debole. Seduta sul sedile posteriore con lei, le teneva controllato il polso, che era andato lentamente diminuendo. Poi non era più riuscita a sentirlo. Come sottolinea la Reitman, però, la morte di Lisa McPherson non fu soltanto l'esito dell'inadeguatezza o dell'assenza di cure mediche. La struttura di Scientology, le sue direttive, il suo modo di esercitare il controllo sui seguaci, così come delineato dal fondatore L. Ron Hubbard, contribuirono in modo decisivo. La tragica fine [della McPherson] fu determinata da un altro precetto che riduce i singoli scientologist a meri ingranaggi, rendendo criminale il pensiero autonomo, la parola... Una molteplicità di motivi - il dogmatismo della tecnologia di Hubbard, la natura esigente dell'etica di Scientology, la dottrina della chiesa che governa le pubbliche relazioni e l'autoconservazione - spiegano il perché [i diciassette giorni trascorsi da Lisa al Fort Harrison Hotel] finirono come finirono. Soprattutto la tragedia finale: quando il 18 novembre 1995 Lisa aveva lasciato il Morton Plant Hospital si era messa nelle mani della Sea Org invece che rivolgersi alla famiglia o agli amici. Nel farlo, aveva ceduto il controllo su di lei a un gruppo che, inesorabilmente devoto alla dottrina di Hubbard, credeva di stare facendo la cosa giusta. Al contrario, quella dedizione la condannò a morte.L'inchiesta che seguì indusse lo Stato della Florida ad accusare la Flag Service Organization di Scientology di due reati penali. In seguito la famiglia McPherson, seguita dall'avvocato Ken Dandar, iniziò un procedimento civile per danno tanatologico. Il caso penale presentato dallo Stato si sgretolò nel 2000 quando la Dott.sa Joan Wood, medico legale della contea di Pinella-Pasco, modificò la causa di morte in "accidentale". Lo fece per le forti pressioni subite quando Scientology iniziò a spendere somme ingenti per pagare esperti che avevano messo in dubbio la sua conclusione iniziale, cioè che la McPherson era morta per disidratazione. (per anni Dandar continuò a perseguire la causa civile, nonostante le molte molestie. Il caso fu chiuso nel 2004 con un accordo stragiudiziale).
Scientology non si limitò a spendere forti somme per avvocati ed esperti. Il leader David Miscavige affidò al suo faccendiere Marty Rathbun l'incarico di occuparsi della questione e Rathbun ha ora ammesso di avere distrutto dei documenti relativi al caso. Oggi Rathbun ha lasciato la chiesa, è diventato un critico di Miscavige e sostiene che il disastro della morte di Lisa McPherson è stato il terzo maggiore della storia di Scientology - il primo sono state le irruzioni del FBI del 1977 a seguito della massiccia infiltrazione di agenti del Guardian's Office negli uffici del governo; il secondo fu il tentativo nel 1982 di Ron DeWolf di impossessarsi del patrimonio del padre L. Ron Hubbard, forte della convinzione che Hubbard fosse morto o mentalmente incapace. Sul lungo periodo, però, quei due episodi non ebbero ripercussioni tanto gravi quanto la morte di Lisa McPherson. In particolare ora, quando a tanti anni di distanza Janet Reitman ha raccontato la sua storia a una nuova platea. Nel raccontare la storia di Lisa, la Reitman intreccia molti elementi chiave di Scientology, dalla giovane neofita entusiasta che si trasforma un una donna afflitta da turbe mentali, morta perché uno scientologist impotente dopo l'altro l'ha guardata morire senza far nulla per lanciare l'allarme. Ringrazio molto Janet per avermi autorizzato a citare brani del suo commovente racconto dell'inferno vissuto da Lisa. E mi raccomando, acquistate il suo libro. «Jason Beghe è un figo. Ascoltatelo mentre dice "fatemi incontrare un fottutissimo 'Clear' "», esclama Mark Bunker quando gli chiedo di parlarmi di Beghe. «È un distillato del criticismo di Scientology condito con la poetica terrena di George Carlin. Non riesco ad esprimermi meglio date le mie origini nel Midwest, ma quelle parole sgorgano fuori dalla bocca di Jason come un arguto bon mot di Noel Coward.» Nel 2008 Beghe si rivolse a Bunker per videoregistrare il suo pubblico abbandono di Scientology - ne era stato seguace per una quindicina d'anni, se ne era andato, adesso era pronto a vuotare il sacco. Bunker mi ha raccontato come andò: Beghe ha avuto il fegato di parlare, di affrontare Scientology ben sapendo come avrebbero potuto reagire. Molti attori temono ciò che può fare Scientology per distruggere le loro carriere e non seguono l'esempio di Jason. Guardate come Scientology ha attaccato Paul Haggis, vincitore di un Oscar, sulle pagine di Freedom. Scientology non si fa scrupoli a diffamare un uomo di talento che per decenni è stato suo fedele, oltre che aver grandemente contribuito all'organizzazione. Ma Jason non ha avuto esitazioni.Fortunatamente per me, una delle persone che aiutò Beghe a mettersi in contatto con Bunker per quel video fu Tory Christman, che conosco da quando nel 2001 scrissi un articolo su di lei. Beghe cancellò quell'intervista TV e Tory mi scrisse per chiedermi se mi interessasse raccogliere la sua prima intervista per la carta stampata. «Puoi scommetterci!», le risposi. Per prima cosa mi andai a ripassare la sua carriera: Beghe era comparso in diverse serie televisive (Melrose Place, Picket Fences, Everwood), aveva recitato da protagonista in Monkey Shines del 1988, aveva avuto una parte in Soldato Jane e in Thelma e Louise, oltre a numerose altre apparizioni TV (avrà un ruolo regolare nella prossima stagione di Californication). Come molti altri volti di Hollywood, la sua carriera è stata lunga e di successo anche se il suo nome non è notissimo. Era invece famoso dentro Scientology per il suo atteggiamento zelante e per il suo status di celebrità: la sua dedizione al "Ponte" dei livelli tecnici di Scientology gli avevano attirato le simpatie di David Miscavige, oltre che renderlo popolare tra i fedeli comuni. Beghe aveva poi prestato la sua voce ai video ufficiali della chiesa - mi ha fatto sentire lo stile drammatico che usava nei doppiaggi. Se è vero che Beghe era molto popolare dentro la chiesa, non era però la sua star più importante. Ma ciò che lo distingue dagli altri e lo fa spiccare è un'altra cosa: nel corso degli anni altre celebrità hanno lasciato Scientology, ma tendono a farlo in silenzio (anche Tom Cruise se ne allontanò per quasi dieci anni, senza dare pubblicità alla cosa). Beghe invece voleva farlo sapere a tutti. Prima fece i video con Mark Bunker e poi, una volta decollati, aveva qualcos'altro in mente: i canali nazionali. Dopo i miei primi articoli su di lui, Beghe mi informò che era in partenza per New York per un'intervista con 20/20 della ABC. Sapevamo entrambi che era un bel colpo, ma lui era preoccupato e ci incontrammo per parlarne. Per chi come me legge e scrive di Scientology da oltre un decennio era molto chiaro perché la fuoriuscita pubblica di Beghe avrebbe avuto importanti conseguenze su una chiesa che deve molta dell'attenzione pubblica alle sue celebrità. Ma era chiaro a entrambi come la ABC non fosse del tutto consapevole di ciò che aveva per le mani. Infatti non ha mai mandato in onda le diverse ore di intervista, nonostante Jason mi abbia assicurato di avere fatto «rivelazioni scottanti». I progetti di Beghe dopo la sosta a New York erano di andare in treno a Washington D.C. per far visita ai genitori e, mi disse in confidenza, da lì avrebbe iniziato un viaggio per incontrarsi con importanti ex membri di Scientology. Mi sembrò una cosa interessante e gli chiesi di potermi aggregare, almeno a Washington. Facemmo il viaggio in treno assieme e Jason mi raccontò dei suoi anni nella chiesa e dei suoi amici attori. Mi disse che Kirstie Alley era una donna veramente cordiale e simpatica; a lui non importava che fosse ancora nella chiesa, continuava a considerarla un'amica. A Washington ci incontrammo per una birra con Arnie Lerma e per me fu un momento particolarmente simbolico. Ai suoi tempi Lerma fu un personaggio importante nella chiesa e quando la forza di Internet era ancora agli esordi, fu uno dei primi a darsi da fare per raccontare la verità sugli abusi di Scientology. E Beghe, adesso parte di un nuovo tipo di movimento, è stata una delle figure più visibili e forti di Scientology. Era come se i due si stessero passando il testimone. Oggi posso finalmente raccontare ciò che non potevo dire allora: dopo esserci salutati tornai a New York mentre Jason Beghe continuò il suo viaggio in Virginia, dove si incontrò con tre ex membri chiave di Scientology: Ronnie Miscavige (fratello dell'attuale leader David), sua moglie Bitty (Elizabeth) Miscavige - che un tempo aveva rivestito la carica N. 2 del movimento, poi successivamente assunta da Marty Rathbun - e Jonathan Horwich, che fu sposato con Diana, la figlia di L. Ron Hubbard. Fu in quell'occasione, continua Beghe, che venne a sapere che Marty Rathbun era ancora vivo. Dopo la sua sparizione da Scientology nel 2004, su di lui erano infatti circolate molte voci. Sembrava essere svanito nel nulla. Non solo i Miscavige e Horwich dissero a Beghe che Rathbun era ancora vivo e vegeto, ma lo informarono che anche un altro importante funzionario aveva a sua volta fatto "blow": Mike Rinder, ex portavoce capo e dirigente di alto livello dell'Ufficio Affari Speciali - la branca di Scientology che si occupa di operazioni sotto copertura. Jason non ne sapeva nulla. Tornato a casa, Beghe telefonò a Rathbun e per oltre un mese i due si sentirono quotidianamente. (Rathbun gli disse che aveva cercato di contattarlo lasciando un commento al video di Bunker su YouTube, ma Beghe ammette che all'epoca Internet era per lui ancora una sorta di mistero e non aveva visto il messaggio). Dopo un mesetto di chiacchiere con Rathbun, Beghe lo andò a trovare. Marty mi ha raccontato che lui si era già visto con Amy Scobee e con suo marito Mat Pesch, e che aveva già deciso di riemergere pubblicamente e di aiutare chi voleva lasciare Scientology. Ma fu soltanto dopo aver incontrato Beghe che cominciò «a pensare in grande.» «Pensare in grande» significava parlare con Joe Childs e Tom Tobin del St. Pete Times, che stavano scrivendo la serie di articoli "Il Rundown della Verità". Rathbun convinse Rinder a collaborare.
Quella serie di articoli, il blog di Rathbun, le interviste televisive di Rinder in Australia e in Gran Bretagna, il viaggio di Beghe in Germania e ora anche quello di Rathbun: senza voler nulla togliere all'impatto di Anonymous, si può dire che quegli eventi abbiano rappresentato una grande possibilità per modificare la percezione pubblica di Scientology. La fuoriuscita di dirigenti di altissimo livello, seguita da quella di un volto noto della televisione, hanno acceso i riflettori sulla chiesa. Penso che a Jason Beghe non sia ancora stato riconosciuto il giusto merito per l'aiuto dato nel girare l'interruttore. Ma Beghe sta pagando il conto. Lui ha lavorato soprattutto dietro le quinte e non ha mai raccontato le molestie feroci a cui è stato sottoposto. Gli investigatori privati di Scientology e i suoi scagnozzi hanno messo a punto una ben oliata strategia per molestare i critici e per provocarli fino a che non ci scappa uno spintone o un pugno - a quel punto intervengono gli avvocati della chiesa che trasformano il tutto in una grana legale. Attualmente Beghe sta scontando un anno con la condizionale per aver inseguito e aggredito un ufficiale giudiziario nella sua proprietà di Malibu. Se Marty Rathbun sta catalizzando l'attenzione per il modo in cui OSA vuole trasformare la sua vita "in un inferno in terra", potete scommettere che OSA sta facendo quasi lo stesso con Beghe, anche se non ne sentite parlare perché lui preferisce tacere. Oggi il suo aiuto merita senz'altro un riconoscimento. Quando i genitori entrarono in Scientology, Mike Rinder aveva quasi 6 anni e fu cresciuto secondo i principi di Hubbard. A 20 anni aveva già lasciato la natia Australia per andare a gestire l'ufficio telex del Fort Harrison Hotel di Clearwater, Florida, dove la Sea Org di Scientology aveva appena aperto la sua base di terra dopo aver trascorso anni in mare aperto. Rinder era uno dei numerosi giovanissimi membri in ascesa che stavano iniziando a prendere il potere su Scientology - anche i suoi carissimi amici Marty Rathbun e David Miscavige appartenevano a quella nuova guardia. I tempi erano perfetti. Nel 1977 Scientology aveva vissuto uno dei suoi momenti peggiori; l'FBI aveva compiuto alcune irruzioni nei suoi uffici e sequestrato documenti che dimostravano che i membri del suo Guardian's Office avevano messo a segno la più estesa operazione di infiltrazione degli uffici di Governo dell'intera storia degli Stati Uniti. Mary Sue, la moglie di L. Ron Hubbard, e altri 10 dirigenti di Scientology finirono in prigione per la cosiddetta "Operazione Biancaneve" e il Guardian's Office venne smantellato. Miscavige, Rathbun e Rinder furono alcuni dei giovani funzionari incaricati di rimettere assieme i pezzi e di risollevare Scientology dalla debacle di "Biancaneve". Rinder, in particolare, collaborò alla creazione del successore del Guardian's Office, l'Office of Special Affairs [Ufficio degli Affari Speciali, OSA]. «Non posso prendermi il merito di aver creato OSA, ma ero sicuramente lì quando è nato. Nel giro di poco tempo ne divenni il capo», mi ha raccontato Rinder di recente. «Quella gente [del GO] aveva fatto una marea di schifezze. Assieme a un gruppetto di altre persone ci convincemmo che dovevamo cominciare a fare le cose nel modo giusto, non in quello sbagliato.» Prima di lasciare il movimento nel 2007, Rinder ha diretto OSA per oltre 20 anni o è stato coinvolto nelle sue attività. Si è occupato della supervisione degli affari legali di Scientology, ha diretto un ufficio che impiegava investigatori privati, alla fine è diventato il portavoce capo della chiesa. «A un certo punto David Miscavige [leader del movimento] decise che Heber Jentzsch era uno stupido incompetente e mi designò tra gli incaricati a gestire le questioni mediatiche più importanti», racconta Rinder. (Heber Jentzsch fu portavoce capo e presidente della Church of Scientology International - un ruolo prettamente nominale - ma ora è sparito dalla circolazione e la sua ex moglie sostiene che viene tenuto prigioniero in una specie di programma di detenzione della sede internazionale di Scientology nei pressi di Hemet, California.) OSA avrebbe dovuto soppiantare il vecchio GO, ma nel suo libro Nancy Many racconta una versione diversa: ha infatti scritto di aver lavorato come spia per entrambe le incarnazioni della branca di Scientology che si occupa di operazioni sotto copertura. Ho chiesto a Rinder se fosse veramente riuscito a ripulire il lascito del GO: «Se guardo indietro continuo a pensare che "spiare non è illegale"», mi risponde. «Il GO faceva cose illegali. Ci siamo detti: niente più cose illegali. Basta con false accuse di omissione di soccorso e cose del genere [Si sta riferendo alla campagna orchestrata da Scientology per diffamare il sindaco di Clearwater Gabe Cazares.] Ma non ho mai pensato che, in sé, spiare sia illegale - le aziende lo fanno di continuo. È qualcosa che le chiese non fanno, lo capisco bene, ma lo fanno le aziende, sempre e da sempre. È di cattivo gusto, ma non è illegale.» Parlando della operazioni di "fair game" condotte durante la sua gestione - cioè dei tentativi di Scientology di diffamare o molestare i critici - gli ho chiesto che cosa ne pensi delle accuse mossegli da alcuni commentatori del Village Voice, cioè di non aver fatto abbastanza per rivelare che cosa succedeva sotto la sua dirigenza, di non aver ammesso le sue colpe e di non aver fatto ammenda. «Pensino quello che vogliono. Vivo la mia vita in base a ciò che io ritengo giusto. Non la vivo secondo quanto altri pensano che dovrei fare. L'ho fatto per 20 anni. Chiunque è libero di esprimere la sua opinione. Ma chi dice ciò che dice non ha elementi per farlo. Indipendentemente da ciò che fai, ci sarà sempre qualcuno che ti critica», dice Rinder. « C'è chi si lamenta perché non ho riferito alle autorità ciò che so. Ma loro come fanno a sapere che non l'ho fatto? E dovrei replicare a quelle lamentele? Mi spiace ma non ho tempo.» Per molti anni Rinder ha lavorato a diretto contatto con David Miscavige, il leader della chiesa. Gli ho chiesto quali, secondo lui, sono le maggiori preoccupazioni di Miscavige in merito agli ex scientologist e agli altri critici. «Penso che lo preoccupi il fatto di non essere più in grado di controllare il flusso di informazioni, e quindi di non riuscire più a tenere le persone in stato di sospensione, impegnate a girare attorno al suo mondo fatto di pura propaganda. Ciò che teme di più il crollo del suo impero, la perdita del sostegno e del denaro di chi ancora crede alle sue sciocchezze. Ci sono cose che lo preoccupano su molteplici fronti e non può controllare ciò che si dice di lui. Tutte queste cose creano dei fori nella scatola buia che ha confezionato e attraverso quei fori sta penetrando sempre più luce. Lui non ha più dita per cercare di tappare tutti quei fori», risponde Rinder. «In Australia, in Germania gli scientologist che seguono i media cominciano a chiedersi che cosa stia succedendo veramente. E sempre più persone cominciano a scoprire qual è la realtà.» Rinder è una delle ragioni chiave per cui Miscavige si ritrova con quei problemi. Dopo aver rilasciato la sua prima intervista televisiva a Bryan Seymour, aver collaborato al "Rundown della Verità", l'esplosiva serie del St. Petersburg Times, ed essere apparso nello speciale di John Sweeney per la BBC "The Secrets of Scientology", ora Rinder parla spesso del suo periodo in Scientology e degli abusi di cui è stato testimone sotto la gestione Miscavige. Ho chiesto a Mark Bunker un'opinione su questa drammatica svolta: Quando iniziai a interessarmi di Scientology una cosa fu subito chiara: Rinder era perfido. Doveva esserlo. Era il capo dell'Ufficio degli Affari Speciali. Era l'incaricato di tutte le schifezze che Scientology fece a gente come il mio amico Bob Minton. Fu OSA a ingaggiare gli investigatori privati che mi seguivano, che mi fecero arrestare mentre cercavo di intervistare ex membri a Chicago e poi diffusero la foto segnaletica tra i miei vicini, dicendo loro che ero un pericoloso criminale. Fu OSA a mandare degli scientologist a distribuire volantini diffamatori nel mio quartiere e mandò due membri a picchettare casa mia. Di me so una cosa: sono un bravo ragazzo. Perciò il cattivo doveva essere Mike Rinder. Il capo dei cattivi. Come puoi fare cose così malvagie e subdole, se tu per primo non sei perfido?Per "Knowledge Report", il suo film di prossima uscita, Bunker ha intervistato Rinder sull'uso che Scientology fa degli investigatori privati [Vedi video.] Ho chiesto a Bryan Seymour che cosa ha significato in Australia la sua intervista a Mike Rinder: A parte avermi concesso la sua prima intervista televisiva sul periodo in cui fu alla dirigenza di Scientology, Mike Rinder ci ha aiutati a capire e ci ha fornito contatti per districare la matassa di anomalie e abusi. In Australia, Rinder è stato importante per comprendere la complessa struttura finanziaria di Scientology.
«Credo che altri governi - in particolare in Europa e nel Commonwealth - seguiranno la strada aperta dall'Ombudsman australiano sulle leggi del lavoro equo e inizieranno inchieste e revisioni», ha detto la scorsa settimana alla TV australiana. In altre parole, si apriranno ulteriori buchi da cui filtrerà la luce, e di cui Miscavige si dovrà preoccupare.
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