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Larry Anderson, la star del film Orientation di Scientology, rivuole i suoi soldi

L'attore recitò in un film di 40 minuti che la Chiesa di Scientology usa da 13 anni a fini di reclutamento. Ora chiede al movimento il rimborso delle somme versate.

Di ©Thomas C. Tobin e Joe Childs, St. Petersburg Times,24 gennaio 2010.

©Traduzione a cura di Simonetta Po, gennaio 2010

 

Se negli ultimi 30 anni avete guardato la TV probabilmente avete visto Larry Anderson, apparso in oltre trenta programmi tra cui Charlie's Angels, Mork e Mindy, Desperate Housewives e Mad Men. Ha presentato tre telequiz ed ha avuto parti importanti in otto film. Ha recitato in molti ruoli ma non è particolarmente famoso, salvo che tra gli scientologist.

Anderson è la star del film prodotto dalla Chiesa di Scientology nel 1996 intitolato Orientation, un video promozionale di 40 minuti di importanza fondamentale per gli sforzi proselitistici della chiesa. Tradotto in 15 lingue, è stato proiettato nelle strutture di tutto il mondo - non solo alle potenziali reclute ma anche ai parrocchiani e agli staff, affinché si coinvolgessero maggiormente in Scientology.

Nel punto più topico del video, quando la colonna sonora si fa più battente e lo zoom si stringe, Anderson è il ritratto stesso dell'integrità:

Dopo aver visto questo film siete assolutamente liberi di uscire e di non parlare mai più di Scientology. Sarebbe stupido, ma potete farlo. Potete anche buttarvi giù da un ponte o farvi saltare le cervella. È una vostra scelta.

Ma se non uscirete in quel modo, se continuerete con Scientology ne saremo molto felici. E voi sarete molto contenti di voi stessi.

Scientologist per 33 anni, di cui gli ultimi 13 come la voce che magnifica le virtù del movimento e i pericoli insiti nel girargli le spalle, Anderson adesso se ne va. Dice che la chiesa non ha mantenuto le sue promesse di guadagni spirituali. Vuole anche indietro i suoi soldi, 120.000 dollari che sostiene di avere pagato per servizi di cui non ha mai usufruito. Una direttiva della chiesa dice che i parrocchiani possono ottenere il rimborso, ma che se lo fanno non potranno più essere tali.

Undici mesi fa incontrò Tommy Davis, portavoce di Scientology, per discutere la sua richiesta di rimborso. Anderson, 58 anni, aveva messo un registratore sul tavolo. Quel nastro di 90 minuti fornisce una rara occasione per capire il modo in cui la chiesa tratta con un disertore di alto profilo e con la sua richiesta di soldi.

Davis faceva pressioni affinché Anderson non rendesse pubblica la sua decisione di lasciare Scientology e non si unisse ai ranghi dei critici. Anderson rifiutò sostenendo che aveva diritto a un rimborso incondizionato. La chiesa teneva quei soldi sul suo conto interno. «Rivoglio i miei quattrini».

In una risposta scritta al St. Petersburg Times Davis ha ripetuto ciò che già disse a Anderson: i pagamenti erano donazioni a fini benefici. «La chiesa non ha alcun obbligo a rendere le donazioni ricevute» ha scritto. «E qualsiasi rimborso di donazioni è a sua esclusiva discrezione».

È «offensivo e riprovevole» continua Davis, che Anderson «pare sembri dover puntualizzare la sua decisione di andarsene con un attacco pubblico». È lui da incolpare per il mancato rimborso, continua. «Mr. Anderson non ha riavuto le sue donazioni solo perché ha rifiutato di seguire le direttive e le procedure prescritte».

«Incredibile» ribatte Anderson. La chiesa chiama "donazioni" i pagamenti anticipati dei suoi servizi perché «serve ai loro scopi nel caso tu chieda un rimborso». Sostiene di avere seguito la procedura, e che fu Davis a insistere che si incontrassero per discutere i suoi conti e la richiesta di rimborso. Davis non gli diede ulteriori istruzioni salvo dirgli di attendere una risposta. «Sono solo tecniche evasive per cercare di far sembrare che sono io a non aver seguito le procedure».


Band on the Run

La storia di Anderson inizia il 24 giugno 1976, una festa a Beverly Hills che si dice fosse costata 75.000 dollari, a quei tempi una bella cifra per una notte di divertimento.

La sera prima i Wings, il complesso di Paul McCartney, aveva tenuto l'ultimo concerto del tour americano al Los Angeles Forum. McCartney e Linda, la moglie, organizzarono una festa di addio nella tenuta presa in affitto da Harold Lloyd, la star del muto. L'elenco degli invitati era un Chi è chi di stelle della musica e del cinema. Era previsto anche uno spettacolo. Tra i figuranti c'era anche Larry Anderson, un prestigiatore ventiquattrenne il cui agente era riuscito a fargli ottenere un ingaggio. Condivise il camerino con Chuck Norris e assistette a un esilarante John Belushi che imitava Joe Cocker.

Anderson si esibì in tre numeri di magia. Fece a pezzi un giornale e, con un gesto delle braccia, lo ricompose. Fece levitare una ragazza sulla punta di tre spade. E come finale la rinchiuse in una cassa di legno su cui salì, poi si coprì per celarsi alla vista della platea. Contò fino a tre e lasciò cadere la tenda... magia! Lui e la ragazza si erano cambiati di posto, Anderson dentro la cassa e la ragazza in piedi sul coperchio.

Dopo l'esibizione si mescolò agli invitati e finì per conversare con una donna che gli chiese quali fossero i suoi obiettivi professionali. Gli piaceva la magia, disse lui, ma quello che voleva veramente era fare l'attore. Lei gli diede un indirizzo di La Brea Avenue a Hollywood. Vai, gli disse, in questo posto insegnano agli aspiranti attori le qualità per diventare delle star.

L'indirizzo risultò essere quello del Celebrity Centre della Chiesa di Scientology. Intrattenitori, artisti e leader di tutti i settori vi possono studiare Scientology e ricevere un'assistenza chiamata "auditing", durante la quale le reazioni emotive vengono controllate con uno strumento elettronico chiamato "E-Meter".

Durante quella prima visita Anderson si iscrisse a un corso di comunicazione da 30 dollari. Gli piacque e si iscrisse a un altro corso, e diventò presto uno scientologist.

Tre anni dopo, nel 1979, ebbe la sua occasione a Hollywood: recitò nel ruolo di Harlan Ramsey, il presidente della confraternita nella sitcom Brothers and Sisters della NBC. Si guadagnò anche una copertina di Celebrity, la rivista della chiesa dedicata agli scientologist eminenti. Andava a studiare alla struttura hollywoodiana dell'organizzazione cinque sere a settimana, racconta, e tra un ingaggio e l'altro mantenne il passo con gli studi «per una decina d'anni».

Nel 1986 ottenne un ruolo fisso in un'altra serie televisiva, era il genero di Lucille Ball in Life with Lucy. Fece poi una intervista di otto minuti al The Tonight Show Starring Johnny Carsons - tempo sufficiente per farsi notare dal produttore televisivo Ralph Edwards, il quale ingaggiò Anderson per il telequiz Truth or Consequences.

L'attore fece anche dei provini per i film di Scientology. I direttori del casting degli studi cinematografici della chiesa, la Golden Era Productions che ha sede vicino a Los Angeles, tenevano le audizioni al Celebrity Centre. Scelsero i finalisti e mandarono le clip a David Miscavige, il leader di Scientology, a cui spettava la decisione finale.

Anderson racconta che la chiesa lo ingaggiò per circa dieci filmati di addestramento. Il suo primo ruolo fu in un tutorial dell'auditing intitolato E-meter drills, No. 5: How to set up a session.

Nel 1995, attraverso gli usuali canali hollywoodiani, la chiesa organizzò un altro casting per il film Orientation. Anderson se la vide con decine di attori, molti dei quali non-scientologist. Alla parte ambivano anche diversi executive della chiesa. Una volta ottenuta la parte negoziò il suo stipendio: 750 dollari per una giornata di riprese, cifre più basse per il part-time. Nel giro di due anni di riprese e produzione il ruolo gli fruttò circa 35.000 dollari.

Il film Orientation trasuda orgoglio, promessa e opportunità. Unisce testimonianze e una presentazione del fondatore della Chiesa di Scientology, L. Ron Hubbard, letta da Anderson - le sue filosofie, i suoi scritti e le sue conferenze - oltre che descrivere l'auditing; nel filmato un rappresentante della chiesa dice che è in grado di aumentare il quoziente intellettivo.

Miscavige inviò all'attore una nota per congratularsi della sua «brillante» performance, di cui «tu ERI parte... non c'era nessun altro sulla Terra che poteva fare ciò che tu hai fatto. So che hai reso giustizia a quanto LRH aveva immaginato. Ne consegue che milioni di persone dovranno ringraziarti per aver indicato loro il giusto percorso».

Orientation fu lanciato nel 1996, il ventesimo anniversario di Anderson in Scientology.

«Credevo ad ogni parola, e dovevo crederci» per essere convincente, dice oggi. «Ma la parola operativa è "credere". Per me si trattava di fede». Ecco perché le esperienze di assistenza di Anderson non sono andate bene, «Ho avuto molto di ciò che chiamerei auditing deludente».

Dopo 20 anni e centinaia di ore di corsi e sedute di auditing, Anderson era insoddisfatto per la mancanza di progressi sul Ponte della Libertà Totale di Scientology. La "carta dei gradi" di Hubbard delinea i vari gradini sequenziali che si devono fare per progredire sul "Ponte" fino ai livelli di "Thetan Operante", fino alla totale consapevolezza spirituale.

I supervisori della chiesa aiutarono Anderson a superare lo scoramento. Racconta che diceva a se stesso: «Beh, il prossimo livello sarà quello che frantumerà il tuo caso...». «Continuavo a dirmi "aspetta fino a che non arriverai sui livelli OT". C'era sempre questa carota dei livelli». Era convinto che la "panoplia delle meraviglie" fosse lì, sui livelli spirituali avanzati.

Per rendere credibili i guadagni spirituali che non ha avuto, dice ora Anderson, attingeva unicamente alla fede. «Era piuttosto strano... non avevo una realtà personale, soggettiva che mi confermasse che le parole che dicevo erano vere... ma tutti pensavano che sapessi quello che dicevo. Per cui sotto certi aspetti sono un ciarlatano».


Pagamento anticipato

Come sua abitudine, anche per le questioni amministrative Hubbard aveva scritto una "lettera direttiva" per fissare le regole su "Refund e Repayments". «Un refund è il ritorno di denaro dopo un servizio» scrisse. Il parrocchiano insoddisfatto del servizio ha 90 giorni di tempo per chiedere il rimborso. Il "repayment" è diverso. Per chi ha pagato in anticipo, è «il ritorno di denaro senza che si sia usufruito del servizio» e in questo caso non sono previsti limiti temporali.

La direttiva è tra le tante che l'Internal Revenue Service analizzò prima di concedere alla chiesa l'esenzione fiscale del 1993. La chiesa disse all'IRS che la sua direttiva era «estremamente onesta», aggiungendo che il parrocchiano insoddisfatto «deve semplicemente presentare una richiesta corretta per il rimborso delle sue donazioni, accettare di rinunciare a ulteriori servizi, e le sue donazioni gli verranno rese».

La direttiva è un vantaggio anche per Scientology, dissero all'IRS. Permette «ai parrocchiani molto contenti di Scientology di andare avanti senza avere intorno i pochi scontenti».

Negli otto anni successivi alla concessione dell'esenzione fiscale Anderson depositò migliaia di dollari sui conti della chiesa, pagamenti anticipati per servizi che pensava di fare. L'IRS permette agli scientologist di portare in detrazione quanto speso per i servizi, ma non per oggetti tangibili come libri, E-Meter o DVD. Anderson versò oltre 100.000 dollari sul conto del Celebrity Centre e dell'Org Avanzata (o chiesa) di Hollywood, dove ha fatto tutto il suo auditing e i corsi. Ha speso circa un terzo di quella somma. Mise altri 36.947 dollari su un conto della sede spirituale internazionale di Clearwater, pagando in anticipo servizi di cui avrebbe usufruito lì dopo essere salito sul Ponte fino a OT VI e OT VII. Ma non c'è mai arrivato, è venuto alla sede di Clearwater soltanto una volta - per esibirsi, non per fare servizi.

Altri 11.440 dollari sono finiti sul conto della Freewinds in attesa di poter fare OT VIII, il livello spirituale più alto il cui addestramento è disponibile solo a bordo di quella nave.

Per Anderson fu un periodo inebriante. Dopo l'uscita di Orientation ottenne di nuovo la copertina di Celebrity con il titolo «Intervista con l'attore e auditor di Classe IV Larry Anderson».

Spendere soldi era una «sensazione grandiosa» ha detto di recente. Lo considerava un contributo alla sua salvazione, oltre che un aiuto alla chiesa per portare avanti la sua più ampia missione. Riconoscendo un pizzico di egocentrismo, ricorda: «Andavi in giro dicendo "Oggi pago il mio Ponte" e tutti si complimentavano con te».

Nei suoi 33 anni in Scientology calcola di avere speso quasi 150.000 dollari di servizi, oltre ai 119.711 ancora inutilizzati sui suoi conti.


L'abbandono

Alla fine del 2008 Anderson era ormai frustrato, e non solo per l'auditing. Aveva portato cinque neofiti ma tutti avevano lasciato la chiesa stanchi di supervisori assillanti. Alcuni gli dissero che erano stati spronati a entrare nello staff, altri avevano subito pressioni per lavorare di meno e dedicare più tempo allo studio di Scientology.

Anderson obiettò anche alle pressioni dei leader della chiesa affinché i parrocchiani ricomprassero per 3000 dollari la serie aggiornata di 18 volumi degli insegnamenti di base di Hubbard. La chiesa sosteneva che erano stati rilevati errori di editing e stenografici che dovevano essere corretti. « Quei libri sono stati pubblicati 20 anni prima della morte di LRH. Come mai scoprivano soltanto adesso che gli stenografi avevano fatto degli errori o avevano ordinato le pagine in modo scorretto?»

Nel corso degli anni, prosegue, Anderson ha comprato diverse volte libri ristampati. «Ogni volta dicevano "adesso sono perfetti"». Anche lui era tra le migliaia di scientologist presenti a Los Angeles per ascoltare l'annuncio di Miscavige sull'imminente uscita dei libri di base corretti. «Mi sono guardato in giro, questa standing ovation, tutti che mettevano mano al libretto degli assegni. E ho pensato "Oh mio Dio, siamo proprio dei pecoroni". Non io, io mi chiamo fuori».

Davis, il portavoce della chiesa, respinge come «assurda» la reazione di Anderson. Hubbard stesso lanciò la riedizione nel 1984, due anni prima di morire. Parte di quel progetto è consistita nel recupero e restauro di diverse lezioni tenute da Hubbard negli anni '50, che esistevano solo su nastri deteriorati. Tradotti in 15 lingue, i 18 volumi e le 280 conferenze di Hubbard sono ora disponibili a più persone che mai - sostiene Davis. E i materiali sono anche consultabili gratuitamente nelle sale di lettura della chiesa.

Anderson espresse a un funzionario di alto livello le sue preoccupazioni per i costi dei libri ristampati, e la sua frustrazione per anni di sedute di auditing a «macinare e rimacinare». Fece anche domande sul materiale anti-Scientology che aveva letto in Internet. Racconta che la chiesa reagì con incontri faccia a faccia, sedute domanda/risposta e auditing gratuito. A volte sedeva nella sala conferenze con «il viso inondato di lacrime», fronteggiando ciò che avrebbe perso lasciando la chiesa.

«Sono 30 anni della mia vita. È una parte talmente stabile della mia vita... le mie attività sociali, la mia crescita spirituale, il mio coinvolgimento nella comunità e le attività di miglioramento in cui la chiesa era coinvolta, il cameratismo, le feste - la chiesa si integra in tutti gli aspetti della tua esistenza». Ma alla fine del 2008 era pronto a rinunciare a tutto.

Il 3 febbraio 2009 Anderson era nella storica casa di produzione su Melrose Avenue, conosciuta come Raleigh Studios, in attesa di fare un provino per un episodio di Castle della ABC. Incontrò il vecchio amico Jason Beghe, anch'egli in cerca di una parte nello stesso programma. Beghe, scientologist dal 1994 al 2007, è diventato uno schietto critico della chiesa. Anderson gli raccontò che la stava a sua volta lasciando e Beghe lo abbracciò.

Un paio di settimane dopo i due si incontrarono a Burbank a casa di Marc Headley, un ex membro della forza lavoro di Scientology, la Sea Org. Headley, altro veemente critico, nel 2009 ha fatto causa alla chiesa sostenendo di non essere stato pagato in modo adeguato e che le condizioni nella proprietà di 500 acri a est di Los Angeles violerebbero le leggi sul lavoro. La chiesa ha respinto le accuse e il caso è ancora pendente. A casa di Headley i tre specularono sul potenziale impatto dell'uscita pubblica da Scientology della star del film Orientation. Anderson ricorda che Beghe, d'impulso, telefonò a Davis.

«Tommy, sono seduto qui con Larry Anderson... Larry ha deciso di lasciare la chiesa e vuole indietro tutti i soldi che ha sul conto».


Giusta considerazione

Anderson racconta che Davis gli chiese un incontro all'Amarano Hotel di Burbank, e arrivò con la collega Jessica Feshbach. L'attore si era portato un registratore perché non si fidava più dei leader della chiesa. Era il 27 febbraio 2009. Anderson parlò per primo; disse che voleva lasciare la chiesa «nel modo più amichevole possibile. Non voglio provocare scandali. Ma ci sono stato per 33 anni e la chiesa non consegna ciò che mi aspettavo facesse, non è ciò che pensavo che fosse. Ho deciso che non voglio più essere uno scientologist. E siccome ho molti soldi sul conto, li rivoglio indietro. E amici come prima».

Discussero la direttiva interna; Anderson comprese che una volta riottenuto il denaro sarebbe stato espulso.

«Non siamo obbligati a farlo (rendere i soldi)» gli disse Davis. «Se tu avessi fatto donazioni a qualsiasi altra chiesa e poi dicessi "ho fatto la confessione, su di me non ha funzionato, sono scontento e voglio indietro le mie donazioni" ti riderebbero in faccia».

Anderson ribatté: «Ogni servizio ha un prezzo prestabilito. Ho messo quei soldi sul conto. Non ho ricevuto quei servizi. Non sono state donazioni alla chiesa».

Davis rispose che non cercava polemiche. «Lo scenario che ci troviamo davanti è che tu vuoi indietro i tuoi soldi e vuoi lasciare la chiesa. Francamente è una richiesta relativamente semplice, una richiesta che possiamo accogliere. Succede, anche se raramente, ma succede».

Bene, disse Anderson, «allora siamo sulla stessa linea di pensiero».

Ma Davis si disse turbato dal fatto che "l'apertura delle danze" era arrivata da Beghe, che il portavoce descrisse come «uno che attualmente ha fatto dell'attacco alla chiesa, e dell'attacco a me personalmente, il suo mestiere». Aggiunse che Beghe gli aveva telefonato «usando un tipo di comunicazione essenzialmente estorsiva» pretendendo concessioni e dicendo anche «Larry vuole i suoi soldi». «Per cui quando come ambasciatore scegli una persona così e lui sceglie specificamente di telefonarmi per comunicarmelo, c'è puzza di scopi diversi. Mi spingerei addirittura a chiedermi» proseguì Davis, «se, in realtà, lo scopo è che una volta ricevuti i tuoi soldi tu abbia qualche altra intenzione, o qualche intenzione di rendere pubbliche le tue lamentele».

Anderson: «Perché preoccuparci di cose che in fondo sono solo speculazioni?»

Qualche minuto dopo intervenne la Feshbach: «Se sei in contatto con persone dedite alla distruzione della Church of Scientology International, come lo sono Marc Headley e Jason Beghe... vorremmo solo che fossi sincero e diretto in modo da capire esattamente da dove vieni, e potremo informarti» sulle loro tattiche. «Ecco il nostro punto di vista».

Anderson: «Vi dirò da dove vengo. Sono uno che è insoddisfatto di Scientology, e voglio indietro i miei soldi».

«Naturalmente» aggiunse la Feshbach.

Anderson: «A parte e oltre a quello, la mia vita è la mia vita. E sono io che scelgo chi frequentare».

Qualche minuto dopo Davis si concentrò sull'importanza di Anderson in ambito Scientology, ciò che definì «il punto cruciale della conversazione».

«Tu sei il tizio che sta in Orientation. Tu sei quello che in quel film dice "noi"» aggiunse. «Devi renderti conto che comunicarlo, affermare che non sei più uno scientologist, si tratti di dirlo ad altri scientologist o al pubblico in generale, ha tutte le potenzialità per creare un certo effetto». Sarebbe «molto sconvolgente» disse Davis «per le persone che ti sono amiche». E ancora: «Credo che in questo tu debba tenere in giusta considerazione la chiesa e quegli scientologist».

«Vale a dire?» chiese Anderson. «Che cosa dovrei fare?»

«Non credo sia il caso di chiederlo» replicò Davis.

«Che cosa dovrei fare?»

«Beh, hai detto che vuoi i tuoi soldi e poi scomparire» commentò Davis. «Tenerti certe cose per te e non parlarne in giro sarebbe certamente appropriato, e su queste basi potremmo giungere a un accordo».

Anderson: «Perché? Perché dovrei stare zitto su quel che penso della vita? Scusami: dovrei scomparire e non parlare con nessuno? Hai detto questo?»

Davis: «Sei stato tu a dire che vuoi solo i tuoi soldi e scomparire...»

Anderson: «Alla chiesa non mi vedrete più».

Davis: «Capisco, Larry».

Anderson: «Ma non parlare con nessuno? Voglio dire, hai appena detto proprio così».

Davis: «Non ho detto "Non parlare con nessuno"».

Anderson: «Questa non è estorsione, giusto?»

Davis: «No».

Anderson: «E allora che cosa significa? Vorresti che prendessi i miei soldi, che scomparissi e che non parlassi con nessuno. Che stronz.... - in questo paese c'è un Primo Emendamento».

Mentre parlavano, Davis continuava a dirsi preoccupato del fatto che Anderson non voleva dare rassicurazioni che non avrebbe provocato guai alla chiesa. Gli disse: «Non ti costerebbe nulla dire "sentite, voglio solo indietro i miei soldi. Non ho intenzione di attaccare. Non farò un video per YouTube. Non darò dati a Jason o a Marc perché parlino al mio posto. Non ho intenzione di rivolgermi ai media". Ma non ci hai detto nulla di tutto questo».

La Feshbach a Anderson: «Siamo disposti a ridarti i tuoi soldi, in un certo senso. Ma non dimenticare che non siamo obbligati a farlo. Stiamo solo cercando di ragionare su alcune cose in modo da poterti aiutare a ottenere ciò che vuoi e ottenere ciò che vogliamo noi».

Anderson disse che la chiesa non poteva condizionare la restituzione del denaro agli amici che si era scelto o al cosa dire o non dire in pubblico. «Capisco che vi preoccupiate che non sia diventato la marionetta di qualcuno, è il vostro lavoro. Ma non ho modo di dirvi quali saranno le mie azioni una volta uscito da quella porta, so che salirò in macchina e che andrò in palestra».

Verso la fine dell'incontro Davis propose una soluzione: «Ovviamente ci sono alcune cose da fare, preparare dei documenti e mettere assieme tutti i pezzi... per arrivare a una chiusura».

Anderson se ne andò convinto che la chiesa lo avrebbe ricontattato dopo aver confrontato i suoi documenti con quelli che aveva dato a Davis - copie degli estratti conto dal 1994 al 2000 che dettagliavano le somme versate nei diversi conti, e quelle addebitate quando aveva usufruito dei servizi.

Ma a distanza di 11 mesi dice che non è successo nulla.

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Anthony Michael Glassman, avvocato della chiesa, dice che le "donazioni" non sono state restituite perché Anderson non ha seguito chiaramente le procedure. Ha aggiunto che l'attore sta cercando di «scansare ed evitare» le direttive della chiesa parlando con i media.

Dal canto suo Anderson ribatte che ha seguito le istruzioni che gli sono state date. «Essendo una persona di alto profilo, Tommy mi ha ordinato di incontrare lui personalmente per seguire i vari versamenti e rivedere le diverse reference che parlano di rimborso. Mi ha anche detto di portargli gli estratti conto. Ho fatto precisamente ciò che mi ha chiesto e non mi ha detto di fare altro... Questo succedeva 11 mesi fa. Certo, ora trovano conveniente sostenere che ho rifiutato di seguire "la procedura standard" quando, in realtà, fu Tommy a ordinarmi di procedere diversamente».

Aggiunge che è fuorviante chiamare "donazione" le somme messe su un conto, perché quei pagamenti anticipati riguardavano servizi specifici della chiesa. «Poi se osi chiedere il rimborso di somme non utilizzate ti dicono che quei soldi erano una donazione incondizionata da usare per importanti programmi umanitari. È una palese distorsione della parola "donazione"».

Anderson riconosce che dopo si è limitato a inviare alla chiesa soltanto una mail. Aveva scritto delle lettere di richiesta di rimborso ma non le ha spedite.

Nell'incontro di febbraio Davis gli aveva detto che «ci costerà un paio di milioni di dollari» rifare i film della chiesa in cui lui compariva.

In aprile Golden Era Productions, gli studi di registrazione di Scientology, hanno spedito annunci di casting per una serie di filmati interni di addestramento e formazione. Tra i ruoli, anche un narratore con «l'aspetto da dirigente».

 
 
 
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