Mesi di interviste e migliaia di pagine di documenti legali mostrano l'effetto che i membri influenti della chiesa di Scientology hanno avuto su un'azienda di Clearwater, prediletta dal boom del "punto-com". Bryan Zwan, fondatore della Digital Lightwave ed ora suo presidente e amministratore delegato, ha versato milioni di dollari a Scientology ma dice che la chiesa non ha collegamenti con l'azienda.
Di Deborah O'Neil e Jeff Harrington, © St. Petersburg Times, 2 giugno 2002.
Era il Capodanno del 1997 quando il capo della Digital Lightwave Bryan Zwan fece il suo affare più corposo: un contratto da 9 milioni di dollari per il suo prodotto di punta, uno strumento di cinque chili che testa le linee telefoniche. Alle 17,30 Zwan telefonò al suo staff di produzione impartendo un ordine impossibile: spedire le 308 unità immediatamente. Sarebbe servito a sostenere i tristi numeri del fatturato. Ma i suoi operai, già troppo sfruttati - durante le vacanze avevano già lavorato 100 ore/settimana - non avevano né tempo né materiali a sufficienza. Con il trascorrere delle ore, mentre la notte scivolava verso il mattino, la squadra inviò unità incomplete e non montate ad uno spedizioniere, dando l'impressione di avere evaso l'ordine. La Digital lo aveva già fatto in passato. L'azienda aveva addirittura inviato unità ai propri rappresentati affinché le immagazzinassero in casa, contabilizzandole poi come vendite.
Uno dei manager della produzione, tale Chuck Anderson, ne ebbe abbastanza. Di solito i "whistlerblower" [chi lancia l'allarme] delle aziende allertano la Securities and Exchange Commission [SEC] su possibili misfatti, ma Anderson fece rapporto sul problema alla sua più alta autorità di riferimento: la Chiesa di Scientology. Scrisse infatti un "rapporto per conoscenza" indirizzato ai leader della chiesa informandoli che le spedizioni di Capodanno erano solo l'ultimo di una serie di comportamenti inquietanti della Digital, che potevano creare un «potenziale grosso casino» per Scientology. «Che cosa succederebbe se qualcuno si rivolgesse ai giornali, agli investitori, alla SEC?» scriveva lo scientologist Anderson nel suo rapporto. «Per non parlare poi del mettere in pericolo Scientology e gli scientologist». Due anni prima Zwan, uno scientologist veterano che aveva donato alla chiesa milioni di dollari, aveva trasferito la sua nascente azienda high-tech da Santa Monica, California, al centro di Clearwater, ad appena due isolati dalla sede spirituale internazionale della chiesa. Da sempre Zwan sostiene che la Digital non ha collegamenti con il controverso movimento, che non ha mai assunto persone solo perché erano scientologist e che non ha mai cercato i consigli o la consulenza aziendale della chiesa. «Siamo un'azienda quotata in borsa» diceva Zwan, «Non abbiamo nulla a che fare con la Chiesa di Scientology, che non ha alcun ruolo nell'azienda». Ma l'analisi di migliaia di pagine di documenti legali e decine di interviste del St. Petersburg Times, un'inchiesta durata quattro mesi, rendono chiaro che fortune e sfortune della Digital Lightwave sono state profondamente influenzate da potenti scientologist con collegamenti stretti con il movimento. L'amministrazione aziendale di Zwan è stata tumultuosa e contrassegnata da forti successi che hanno reso il fisico di Belleair uno degli uomini più ricchi d'America, e da una debacle che ha profondamente ferito la Digital. A livello locale esistono diverse aziende gestite da scientologist, quasi mai analizzate da vicino. Ma l'alto profilo della Digital, azienda quotata in borsa e sottoposta ai regolamenti federali, ci permette di dare uno sguardo altrimenti impossibile sull'impatto che Scientology ha sul posto di lavoro quando l'amministratore delegato è seguace della chiesa e suo importante finanziatore. La storia interna della Digital è una storia in cui gli scientologist emergono nei momenti critici per giocare ruoli chiave. Uno scientologist aveva aiutato Zwan a sviluppare la sua tecnologia a fibra ottica. Le strutture di Scientology, tra cui l'importante Fort Harrison Hotel di Clearwater, hanno fatto da sfondo a importanti negoziati aziendali. Zwan si è avvalso di scientologist per la sua squadra manageriale di esordio. E i compagni scientologist sono stati i suoi primi finanziatori: molti di loro hanno staccato importanti dividendi quando Digital è sbarcata a Wall Street. Per comprendere ulteriormente i legami di Scientology con la Digital Lightwave, tenete presente che Zwan assunse tra i suoi più alti dirigenti Denise Licciardi, sorella di David Miscavige, il leader mondiale di Scientology. Velocemente promossa a un salario a sei cifre, la Licciardi era comunemente considerata il braccio destro di Zwan e lo spingeva a gestire le attività imprenditoriali quotidiane seguendo le pratiche manageriali di L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, conosciute come "LRH tech". La Digital sarebbe potuta «diventare una vetrina della Tech di LRH», scrisse la Licciardi in una nota per Zwan. «hai detto ad ognuno di noi che questo era il tuo sogno». Ma quando, alla fine degli anni '90, gli ispettori federali investigarono la Digital con l'accusa di gonfiare i fatturati, la Licciardi sfuggì alle sue responsabilità. Il suo ruolo centrale restò per anni nell'ombra. Alla chiesa venne risparmiato il «grosso casino» temuto dal rapporto per conoscenza di Anderson. I leader della chiesa insistono che non intrapresero mai azioni per quel rapporto né protessero la Licciardi. Sostengono enfaticamente di non avere alcun ruolo nella Digital Lightwave, né di averlo mai avuto. «La chiesa non entra nella gestione dei loro affari» ha riferito Marty Rathbun [1], uno dei suoi capi di alto rango residente a Los Angeles. Ma l'interesse di Zwan in Scientology e la sua devozione furono cruciali e centrali nella creazione della Digital Lightwave. Uno dei suoi primissimi investitori ed ex scientologist Brian Haney ricorda le argomentazioni "non puoi astenerti" usate da Zwan per convincerlo a salire a bordo. «Naturalmente avremmo tenuto un po' di denaro per noi e avremmo vissuto come dei re» racconta Hiney, «ma il grosso dei soldi sarebbe finito nelle mani di Scientology». Penetrare la luce Da ragazzino, in Texas, Bryan Zwan aveva sorpreso i genitori acquistando di seconda mano un'antenna radio di 12 metri che aveva installato in giardino. Alle superiori il futuro fisico aveva impressionato gli amici installando sull'auto una radio CB con cui contattava persone di tutto il mondo. Zwan, 54 anni, completò il suo dottorato alla Rice University nello stesso campo scientifico che un tempo aveva sollevato l'interesse del fondatore di Scientology, L. Ron Hubbard. Il patriarca di Scientology aveva usato la fisica per mettere a punto un esperimento con onde sonore che lo portò ad una delle sue prime conclusioni sulla mente. Zwan ha invece usato la fisica per studiare uno strumento diventato poi uno dei prodotti a onde luminose più richiesti del mercato digitale. Nel 1990 le fibre ottiche - cavi sottilissimi ad alta velocità che usano le onde luminose per trasmettere dati - cominciavano ad emergere come la tecnologia del futuro. Zwan e un suo collaboratore inventarono uno strumento portatile e leggero che permetteva ai tecnici del settore di testare le linee a fibra ottica. Ben presto compagnie telefoniche, aziende di cablaggio e Internet provider si sarebbero avvalsi delle linee a fibra ottica per gestire il sempre crescente traffico vocale e di dati. Zwan coniò il nome "Digital Lightwave" [onda luminosa digitale] e creò un logo di rettangoli multicolori che sembravano in movimento «Bestiale, eh? Guarda che ho inventato» disse con un sorriso radioso. Nel parlare della tecnologia di Digital, Zwan si trasforma da amministratore delegato a professore. La tecnologia usa la logica, implica l'algebra, e voltaggi e polarità, ci spiega. È «40 colori di luce che pulsano a 2,5 miliardi di volte al secondo in una piccola fibra dello spessore di un capello umano» dice tirandosi un pelo del braccio. La tecnologia di Digital permette di entrare, prendere uno di quei colori e separarlo dagli altri per essere ispezionato. O, come dice Zwan, ""questa è la tecnologia per penetrare la luce». Super Power - mondiale Nel 1993 per fare uscire la Digital Lightwave dall'incubatrice Zwan aveva bisogno di investitori. Mentre era in visita al ritiro spirituale internazionale di Scientology, il Fort Harrison Hotel di Clearwater, trovò un ricco socio in affari. Un giorno a pranzo al ristorante Hibiscus dell'hotel uno staff di Scientology gli presentò Brian Haney, imprenditore di Columbus, Ohio, diventato milionario a meno di trent'anni vendendo giocattoli attraverso la sua Great American Fun Corp. All'epoca la Digital Lightwave stava appena nascendo e non aveva da offrire altro che l'entusiasmo e le visioni di Zwan. Non aveva ancora prodotto nulla ed aveva solo una manciata di dipendenti. Hiney restò affascinato. Qualche giorno dopo Zwan si recò a Columbus per discutere l'affare e incontrò Haney alla struttura locale di Scientology. Zwan si era portato dietro uno staff di Scientology e sebbene Haney avesse molte domande da fare sulla Digital, queste avrebbero dovuto aspettare. Prima di tutto veniva Scientology. La chiesa voleva 100.000 dollari per l'edificio Super Power che stava progettando di costruire a Clearwater, un massiccio complesso da 50 milioni di dollari attualmente in costruzione. Haney era recalcitrante, per il progetto aveva già versato 200.000 dollari, ma Zwan e lo staff della chiesa continuavano a insistere. Alla fine Haney staccò l'assegno e i due cominciarono a parlare della Digital Lightwave. I due scientologist discussero usando gli insegnamenti di Hubbard su come gestire un'impresa. Strinsero un accordo silenzioso, riferisce Haney. Nessuno avrebbe dovuto menzionare insieme Scientology e Digital: «Si sapeva che la gente avrebbe aggrottato la fronte». Investitori e potenziali clienti avrebbero potuto usare cautela con un'azienda legata alla controversa chiesa. Mentre la Digital cresceva, prosegue Haney, progettavano di donare alla chiesa milioni di dollari. «Saremmo stati due scientologist che gestivano un'impresa Scientology che avrebbe incassato tonnellate di quattrini che sarebbero stati donati a Scientology, in modo che Scientology potesse costruire edifici Super Power in tutto il mondo» racconta l'uomo che oggi ha 43 anni. Zwan rifiuta di fare commenti sui vecchi tempi con Haney. Ma insiste: «Non ho fondato la Digital Lightwave con in desiderio che diventasse un veicolo per investire in Scientology». Inoltre, aggiunge, in Digital non sono mai stati usati i principi manageriali di Scientology. I due imprenditori strinsero un patto. Per 5 milioni di dollari, racconta Haney, si sarebbe preso il 49% dell'azienda lasciando a Zwan le attività quotidiane e correnti. Ulteriori rapporti per conoscenza Con i milioni di Haney nel 1995 Zwan trasferì la sua piccola azienda a Clearwater affittando alcuni locali nell'Atrium Building su Cleveland Street, vicino alla sede di Scientology. Il trasferimento, dice Zwan, non aveva niente a che fare con la chiesa. La zona della Baia di Tampa, dice, risultava prima di una classifica di 11 città per via della sua vicinanza al mare e perché appartenente a uno stato privo di tasse sul reddito. Haney crede che le cose stiano in modo diverso: «Una delle ragioni per il trasferimento dell'azienda in Florida fu... avrebbe potuto assumere scientologist. Era convinzione che i dipendenti scientologist fossero superiori a tutti i non scientologist». Alla fine del 1995 la Digital era pronta per il debutto del capofila dei suoi apparecchi ottici: il ASA 312. Ma i rapporti tra Haney e Zwan si erano intanto logorati. Haney e la moglie Linda avevano maturato una certa disillusione per Scientology e avevano lasciato la chiesa, che etichettò la moglie di Haney come "persona soppressiva", definizione che la chiesa riserva a chi ritiene stia lavorando contro di lei. I suoi membri non possono associarsi o frequentare persone soppressive. Haney racconta che Zwan lo convocò per un meeting al Fort Harrison con Mary Voegeding Shaw, membro del movimento ed ora presidente di FLAG, il ritiro spirituale di Scientology di Clearwater. Così ricorda la conversazione: «Mary Voegeding mi dice che siccome mia moglie è stata dichiarata [soppressiva] non posso più essere socio in affari con Bryan Zwan e che ho solo due alternative: o divorzio da mia moglie, o smetto di essere in società con Bryan». Haney, racconta, guardò Zwan: «È proprio così» gli rispose quest'ultimo, «queste sono le tue due alternative». Haney pensò: «Sono in una gabbia di matti». I funzionari della chiesa si infuriano al racconto di Haney descrivendolo come «totalmente inventato» e «fuori di testa». Dicono che non ha credibilità. Il suo sostegno finanziario in anni recenti a sforzi anti-Scientology è la prova che ha preso di mira Scientology per «trascinarla nel fango», dice Rathbun. Secondo Haney, Zwan gli disse che il futuro dell'azienda era incerto e che avrebbe fatto meglio a togliersene mentre era ancora in tempo, e Haney accettò. In cerca di danaro per liquidare l'ex socio Zwan si rivolse agli scientologist Leon Meekcoms e Gerald Ellenburg, entrambi investitori immobiliari. I due accettarono di aiutarlo a trovare i fondi. Ma nel giro di pochi mesi cominciarono a lamentarsi che Zwan non aveva ripagato gli investitori e non aveva mantenuto altre promesse. Ellenburg e Meekcoms dettagliarono le loro lamentele nel marzo del 1996 con due rapporti per conoscenza indirizzati a funzionari di alto rango di Scientology. Ellenburg richiedeva l'immediato intervento della chiesa e metteva in guardia che mentre lui, Zwan e Meekcoms erano «vincolati» ad appianare le loro dispute attraverso i «canali della chiesa», gli altri investitori non lo erano. Chi «non è vincolato alle regole della nostra chiesa», faceva notare, avrebbe potuto rivolgersi al tribunale. Un ufficiale di etica della chiesa rispose a Ellenburg e Zwan dicendo loro di appianare da soli le loro dispute. La discesa in campo Nonostante le frizioni con gli investitori la Digital cominciò a vendere i suoi prodotti facendo registrare nel 1996 un fatturato di 6 milioni di dollari. Zwan decise di mettere le azioni sul mercato pubblico, una mossa audace per incamerare denaro fresco e far crescere più rapidamente la sua giovane azienda. Per aiutarlo a governare l'espansione Zwan assunse come suo numero due Seth Joseph, un avvocato 41enne di Miami specializzato in titoli. Uno dei pochi non scientologist nella dirigenza di Digital, lo stipendio di Joseph venne fissato in 250,000 dollari più 656.000 opzioni azionarie del valore potenziale di milioni. In quel periodo fu preso a bordo anche un'altra executive: Denise Licciardi, scientologist 36enne e sorella di Miscavige, il leader della chiesa. Sebbene non avesse continuato gli studi dopo le superiori, la Licciardi era una donna molto intraprendente con esperienza amministrativa in altre aziende, tra cui uno studio del New Hampshire gestito da scientologist che seguivano i principi imprenditoriali di L. Ron Hubbard. Ben presto Zwan promosse la Licciardi a vice presidente amministrativo assegnandole uno stipendio di 123.000 dollari e 60.000 opzioni azionarie. La sua autorità preoccupava Joseph, che si interrogava sulle sue qualifiche. «Era molto, molto vicina a Bryan, oltre quanto le sue capacità le avrebbero garantito» ha dichiarato. «E questo derivava dal suo rapporto con Bryan dentro Scientology». Zwan replica invece: «non la conoscevo, non era un'amica» aggiungendo che la Licciardi aveva fatto domanda di impiego dopo averne avuto notizia dalla madre, che vive a Clearwater. Sistemata la squadra manageriale, l'ex aziendina privata era cresciuta fino ad avere 90 dipendenti e stava per entrare nell'arena di Wall Street. Ma prima di poter scendere in campo pubblico doveva risolvere una questione riguardante il personale. Il banchiere di investimenti della Digital chiese all'alto comando aziendale se corrispondeva a verità che la vice presidente esecutiva Elizabeth Weigand aveva un passato criminale. Lo aveva. Nel 1980 la Weigand era stata condannata per aver cercato di estorcere denaro allo zio, l'ex senatore degli Stati Uniti Thomas Eagleton, il quale all'epoca aveva detto di ritenere che la nipote volesse dare quel denaro a Scientology. La Weigand si dimise dalla Digital. Il 6 febbraio 1997 la Digital Lightwave esordì in borsa con grande successo e le sue azioni chiusero a 12 dollari. Per Zwan significava che il suo pacchetto azionario da 20 milioni valeva improvvisamente 240 milioni di dollari. Il maggior azionista dopo Zwan era Norton Karno, ex avvocato personale di L. Ron Hubbard le cui azioni balzarono a oltre 7 milioni. Il jackpot colpì anche lo scientologist Doug Dohring, vice presidente della Digital da appena 8 mesi. Quando alla fine del 1997, dopo aver lasciato l'azienda, incassò le sue opzioni azionarie intascò oltre un milione di dollari. Escluso dal giubileo milionario fu invece Haney, l'investitore originale che nel frattempo aveva lasciato Scientology. Affermando di essere stato indotto con l'inganno a rivendere il suo pacchetto azionario, fece poi causa a Zwan sostenendo che le sue azioni alla fine avrebbero avuto un valore di 235 milioni. Non visibili a Wall Street erano le scariche atmosferiche che cominciavano a fulminare la Digital Lightwave. Pochi mesi dopo essere salita a bordo una frustrata Licciardi voleva più "admin tech" hubbardiana sul posto di lavoro. Scrisse un memo di 9 pagine a Zwan ricordandogli che nel reclutare lei e altri scientologist aveva promesso l'uso dei metodi Scientology. «Abbiamo abbandonato la nostra vita precedente per uno stipendio ragionevole [e] una piccola... quantità di azioni per aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo» scriveva la donna. «Tutto quello che stiamo cercando di fare è diventare un'azienda da un miliardo di dollari nell'industria delle telecomunicazioni. Perché semplicemente non applichiamo la tech?». Sebbene le pratiche di Hubbard non fossero state adottate formalmente, l'aura di Scientology avvolgeva tutta la Digital. L'organigramma aziendale ricalcava molto da vicino gli "organigrammi" di Scientology, in cui ci si riferisce ai vari dipartimenti come a divisioni. L'ex sovrintendente Mike Tinsley ha riferito di essere riuscito a capire la struttura aziendale solo quando visitò un emporio di Clearwater gestito da uno scientologist: «Avevano appeso alla parete lo stesso esatto organigramma che avevamo noi in azienda». Pettegolezzi e barzellette su Scientology misero nei guai alcuni dipendenti. Tinsley dice che ricevette l'ordine di licenziare una ragioniera che aveva rivelato a una collega di avere visto gli estratti conto delle carte di credito che dettagliavano le somme versate alla chiesa da alcuni scientologist. Il contratto di appalto al disegnatore tecnico Sean Ward fu sciolto dopo che aveva scritto una mail a tre impiegati della Digital in cui diceva: «Lo direste che quelli della vostra azienda credono davvero a questa roba?». "Scientology... in pericolo" All'inizio del 1997 Zwan dirigeva la neo quotata Digital dalla sua "sala della guerra" di Clearwater. I dipendenti raccontano che aveva fissato obiettivi irreali: raddoppiare le vendite ogni trimestre, quadruplicarle per la fine dell'anno. Quegli sforzi aggressivi erano arrivati dopo che il fatturato del primo trimestre avevano mancato l'obiettivo e le azioni erano precipitate a 3 dollari. Nei mesi successivi la Digital mise a bilancio numeri gonfiati. I rappresentanti venivano caricati di pezzi dimostrativi per i clienti che poi venivano conteggiati come venduto. Altre unità venivano immagazzinate nelle case dei dipendenti ma conteggiate come vendute. Documenti in possesso del Times dettagliano un altro episodio inquietante non rivelato agli investitori. Al centro della faccenda la collega scientologist di Zwan, Denise Licciardi. Era il dicembre del 1997 e la Digital stava correndo per raccogliere ordinativi prima della chiusura annuale dei conti. I clienti rendevano sempre più pezzi difettosi e gli operai lavoravano fino a tardi per evadere ordini già contabilizzati come vendite del mese precedente. Senza un nuovo grosso contratto per il quarto trimestre l'azienda avrebbe dovuto dichiarare "vendite negative" - inaudita ammissione che erano più i prodotti resi di quelli venduti. Poi il grosso contratto arrivò, letteralmente all'ultimo momento: Capodanno. La californiana Pac Pacific ordinò unità di test della Digital per un valore di 9 milioni di dollari. Zwan si rivolse alla Licciardi affinché la merce fosse spedita il prima possibile. I registri aziendali suggeriscono che tutte le unità vennero montate e spedite quello stesso 31 dicembre. In realtà, solamente 71 delle 308 unità costituenti l'ordinativo erano finite, nonostante la corsa contro il tempo. Alcuni operai lavorarono fino alle 3 di notte per ritornare brontolando il primo dell'anno. Uno di essi era Chuck Anderson. Sua moglie era incinta di cinque mesi e veramente stanca dei suoi straordinari. Inoltre Anderson era stufo marcio dell'atteggiamento da boss della Licciardi. Doveva sfogarsi con qualcuno e lo fece qualche giorno più tardi, scrivendo un rapporto per conoscenza di 11 pagine, interlinea uno, ai leader di Scientology e a Zwan, in cui dettagliava ciò di cui era stato testimone negli ultimi mesi. Anderson scrisse che la Licciardi era fuori controllo, offendeva il morale dei dipendenti urlando, bestemmiando e spingendoli troppo. Scrisse che la donna stava scavalcando la catena di comando: era stata della Licciardi l'idea di inscatolare unità costruite e testate a metà per dare l'impressione che la produzione fosse terminata. La Digital Lightwave era «vulnerabile» perché in troppi sapevano quanto stava accadendo, e la cattiva pubblicità avrebbe messo «in pericolo Scientology e gli scientologist, visto lo scenario locale». Nel gennaio del 1998 lo "scenario locale" era la rancorosa polemica riguardante la morte della scientologist Lisa McPherson. Un mese prima infatti la polizia aveva preso la decisione inaudita di raccomandare imputazioni penali per il suo decesso, avvenuto mentre veniva accudita dai suoi correligionari scientologist. Il caso si stava guadagnando titoli in tutto il mondo. Anderson ricordava poi ai funzionari della chiesa lo scandalo che aveva colpito un'azienda collegata a Scientology: «guardate che cosa è successo con la TradeNet». Società di Dunedin di proprietà e gestita da scientologist, la TradeNet era indagata dagli ispettori statali per un possibile schema piramidale. I verbali dello stato dimostravano che anche gli scientologist di TradeNet erano nell'orbita della chiesa. Una comunicazione interna diceva che i funzionari della chiesa erano «inca.... neri» per gli articoli di stampa molto negativi sull'azienda. Zwan sostiene di aver passato il rapporto di Anderson alla Licciardi senza averlo nemmeno letto e di avere poi ordinato a Anderson di distruggerlo. In una recente intervista ha detto di non aver mai scritto dei rapporti per conoscenza alla chiesa in merito agli affari aziendali, e di aver ritenuto «estremamente strano» il fatto che lo fece Anderson. «Non era mai stato fatto prima, e non è mai stato fatto da allora», dichiara. Secondo i funzionari della chiesa non esiste traccia di ricezione del rapporto di Anderson. «Potremmo cercare e controllare per ore, ore e ore e poi dire con assoluta certezza che nessuno ne ha mai ricevuto copia» riferisce Mike Rinder, funzionario di Scientology. «Non possiamo però garantire che là fuori non ci sia qualcuno che potrebbe aver visto qualcosa». Tutto lo scompiglio di quel memorabile Capodanno sembrò finire in nulla. Il consiglio di amministrazione della Digital respinse la richiesta di Zwan di contare l'ordine della Pac Pacific come una entrata. Ma i fatturati gonfiati finirono comunque per colpire la Digital e tre settimane dopo l'episodio di Capodanno l'azienda emise una nota di "correzione" dei suoi guadagni indirizzata agli investitori, riconoscendo pubblicamente che i precedenti resoconti finanziari non erano accurati. Quasi la metà del fatturato del secondo trimestre del 1997 contabilizzato dalla Digital riguardava vendite inesistenti, o non ancora chiuse. Uno strabiliante 79% del fatturato del terzo trimestre dovette essere cancellato dai libri contabili. La correzione sfociò nelle indagini della SEC e del Nasdaq e a più di venti procedimenti legali da parte degli azionisti. E mentre l'azienda barcollava sotto i colpi della cattiva pubblicità, internamente stava affrontando un'altra crisi. La Licciardi aveva ammesso con i superiori che una ventina di cartoni spediti a Capodanno erano pieni a metà ed erano stati contabilizzati come vendite, e i suoi colleghi sostenevano che non si trattava nemmeno della prima volta. L'alto comando aziendale era attonito. «Era chiaro che la Licciardi se ne doveva andare» ha riferito Joseph, l'avvocato che fungeva da numero due di Zwan. «Aveva tenuto una condotta criminale. L'aveva ammessa... Fu devastante...». Un lunedì fatale Le tensioni giunsero all'apice il 26 gennaio, un lunedì nuvoloso appena quattro giorni dopo la correzione. Scientologist e non scientologist se la presero gli uni con gli altri e i due massimi dirigenti finanziari, Joseph e Steve Grant, richiesero a Zwan di licenziare la Licciardi. Un gruppo di scientologist presenti in azienda andarono invece da lui per manifestarle tutto il loro sostegno. Alcuni dicono di aver visto nei corridoi, quel mattino, scientologist con la caratteristica uniforme navale, altri sostengono si trattasse di normali guardie giurate. Ma l'effetto fu il medesimo, in particolare per Grant, il massimo capo finanziario. Grant, che non è scientologist, temeva ritorsioni in caso di licenziamento di una importante scientologist come la Licciardi. Così pensò meglio di togliere dalla propria scrivania le foto di famiglia. «C'erano azionisti molto molto arrabbiati (a causa della correzione) e adesso c'erano pure alcuni scientologist molto, molto arrabbiati» ricorda. Il timoroso dirigente finanziario assunse addirittura una guardia giurata per casa sua. Grant non fu il solo a prendere precauzioni. Zwan firmò un contratto da 1500 dollari per una bonifica degli uffici della Digital, per assicurarsi che non vi fossero state collocate microspie. La Licciardi ha dichiarato il proprio turbamento quando Zwan aveva iniziato a puntare il dito contro di lei. Si sentiva «come nella fottuta twilight zone », avrebbe detto in seguito agli investigatori della SEC; «improvvisamente faceva sembrare come se a sua insaputa mi fossi comportata in maniera incontrollata». Ma la Licciardi lo vide poi ammorbidirsi e per la fine della giornata lo stava già aiutando a coordinare una strategia legale per combattere l'inchiesta della SEC. Chiese aiuto alla famosa giornalista televisiva e collega scientologist Greta Van Susteren, che le raccomandò un ex avvocato della SEC. «Ha detto di dirgli che siamo amici di Greta Van Susteren» scrisse la Licciardi un una e-mail a Zwan. Joseph ha detto di avere ricevuto da Zwan in persona l'inattesa notizia che la Licciardi faceva ancora parte della squadra; Zwan gli aveva ricordato «di chi era sorella» aggiungendo che sarebbe stato «straziante» cercare di licenziarla. Zwan non ha voluto rilasciare commenti sulle conversazioni avute con Joseph e la Licciardi. Tre giorni dopo fu il non scientologist Joseph ad essere cacciato. Secondo Zwan il suo licenziamento fu parte di una più vasta ristrutturazione aziendale, ma Joseph sostenne che si trattava di gioco sporco e presentò una richiesta di arbitrato per recuperare migliaia di opzioni azionarie. In seguito l'arbitro gli dette ragione ordinando alla Digital di liquidargli 3,8 milioni di dollari. L'avvocato di Joseph accusava Zwan di aver orchestrato un «insabbiamento» in cui «chi non era d'accordo con lui veniva licenziato, mentre chi era d'accordo si arricchiva». Ma nemmeno la Licciardi sopravvisse e dopo due settimane anche lei era fuori. Però alle sue condizioni, spiegate nel dettaglio in una e-mail inviata a Zwan e intitolata "Fine del Ciclo", un termine scientology. In essa gli diceva di essere «indubbiamente colpevole di aver eseguito ordini senza contestarli» e di aver applicato «la Simon Bolivar a una "T"», una frase scientology che fa riferimento alla lealtà. Prometteva a Zwan che non si sarebbe rivalsa su di lui. «Per te» aggiungeva, «accuserò il colpo». Ricevette solo un anno di stipendio invece di tre, ma ottenne la liquidazione del pacchetto che richiedeva: l'assegnazione di 70.000 opzioni azionarie, la cancellazione di un prestito di 71.000 dollari che la Digital le aveva fatto, tre telefoni cellulari e un computer portatile. Convinse anche Zwan a non fare menzione pubblica del suo allontanamento e a non metterlo in relazione con qualche misfatto. La sua paura, scrisse, era che «agli occhi del pubblico gli errori fatti alla Digital Lightwave Inc. saranno colpa mia e visti i miei collegamenti familiari la pagherò caramente sulla strada per la mia libertà spirituale». Con Joseph e la Licciardi fuori gioco e il consiglio esecutivo della Digital sempre più concentrato su Zwan, c'era il timore che sotto la sua dirigenza la compagnia vacillasse. Il membro del consiglio di amministrazione Bill Seifert, capitalista di rischio di Boston, racconta di avere esortato Zwan ad affidare la Digital a un manager professionista, altrimenti «la sua creatura sarebbe morta». Jeff Mashall, un altro dei direttori dell'epoca, ha definito Zwan «un incompetente». «Era un grosso azionista e mi spiace che non abbiamo avuto il fegato di licenziarlo seduta stante» aggiunge Marshall, «ma non lo facemmo». Nuovo leader, soldi a palate Per tutto il 1998 le quotazioni azionarie della Digital continuarono a scendere. A fine anno il titolo veniva scambiato a 2,31 dollari, un declino annuale dell'83%. Le vendite erano alte, ma lo erano anche le perdite. E l'insoddisfazione del consiglio di amministrazione cresceva. In dicembre Zwan si fece da parte e il consiglio di amministrazione trovò un nuovo amministratore delegato che non avesse legami con Scientology. Gerry Chastelet, CEO della Wandel & Goltermann Technologies del North Carolina, arrivò con la missione di ricostruire la reputazione della Digital verso i clienti e di minimizzare i legami con Scientology. Con la quotazione stazionaria sui due dollari ad azione, Chastelet era convinto di riuscire a farla risalire. Cresciuto in una fattoria di Niagara Falls, Ontario, Chastelet era avvezzo al duro lavoro. Da ragazzo aveva trascorso le estati a impilare sacchi di farina da 50 chili in un mulino, e ad arrostirsi in una raffineria di nickel. La Digital si stava trasferendo nella nuova sede da 19 milioni di dollari sul lato sud del Bayside Bridge. Il vecchio fantasma scientology continuava ad aleggiare. Le tensioni tra scientologist e non scientologist erano ancora palpabili. I dipendenti si lamentavano che le loro e-mail venivano lette, anche se Chastelet non ne trovò mai prova. «C'era una generale sfiducia tra certe fazioni in merito a che cosa altre fazioni potessero pensare, dire o fare» ricorda Chastelet. «Alcuni pensavano che ogni loro azione venisse controllata». Nel tentativo di disinnescare la tensione tenne un incontro aziendale per dichiarare che non sarebbe stata tollerata alcuna violazione della privacy. Ordinò anche una bonifica degli uffici, ma non fu trovata alcuna microspia. Disse poi al suo direttore delle risorse umane di rimuovere e distruggere tutti i documenti collegati a Scientology presenti negli archivi del personale. La pulizia riguardò anche i "rapporti statistici", uno strumento imprenditoriale scientology usato per controllare la produttività del dipendente. Al suo arrivo, racconta Chastelet, erano ancora in uso gli organigrammi di scientology ma non lo rimasero a lungo. Le "divisioni", come ad esempio l'ufficio vendite o la produzione, furono ribattezzate "dipartimenti". Quella che sotto Zwan era la tesoreria sotto Chastelet diventò l'ufficio finanziario. Chastelet invitò nei nuovi uffici della Digital clienti ed analisti per presentazioni in Power Point. Pensava: «Se facciamo un buon lavoro... tutte le chiacchiere su Scientology non assorbiranno più le pagine di Internet» ci ha detto. «E tutti quanti cominceranno a riconoscere l'azienda per ciò che è». Nel maggio del 1999 la Digital si accaparrò un cliente come Lucent e un mese più tardi la Cisco fece il suo primo ordine. Poi arrivarono Nextel e Level 3. A luglio l'azienda mostrava già segni sostanziali di ripresa e registrò un profitto nel mercato punto.com. Le vendite continuavano a salire e nel gennaio 2000 le sue azioni venivano scambiate a un vertiginoso 62.75 dollari. Digital venne citata come un esempio di azione tecnologica sopravvalutata da un articolo in prima pagina del Wall Street Journal. Due mesi dopo l'azione Digital toccò i 150 dollari, assestando il valore aziendale a 4 miliardi di dollari. L'azienda di Clearwater, con circa 200 dipendenti e 50 milioni di fatturato annuale, all'epoca veniva quotata più di quanto non lo sia oggi la Toys "R" Us, una compagnia internazionale con 60.000 dipendenti e oltre 11 miliardi di dollari di fatturato. La sua crescita era stata talmente impressionante che raggiunse il primo posto nella classifica del St. Petersburg Times delle 50 aziende quotate in borsa dell'area di Tampa Bay che avevano ottenuto i migliori risultati nell'anno 2000. In marzo arrivarono ulteriori buone notizie: la SEC trovò un accordo per il caso contro Digital e diverse sue filiali. Ma vi furono brutte notizie per Zwan: la SEC gli fece causa separatamente ritenendolo il maggior responsabile delle falsificazioni contabili del 1997. Ma mentre affrontava i problemi legali, anche dalla panchina Zwan divenne ricchissimo. Tra il 1999 e la primavera del 2001 cedette azioni per 430 milioni di dollari, mantenendo comunque la maggioranza azionaria. Nel 2001 Forbes lo elencò tra i 400 uomini più ricchi d'America con un capitale di 600 milioni. La ricchezza generata da Digital non toccò soltanto gli scientologist: diversi top executive senza alcun collegamento con la chiesa guadagnarono milioni, primo fra tutti Chastelet che in un solo anno ne incassò oltre 19 in opzioni azionarie. La festa durò più a lungo del previsto e anche quando all'inizio del 2001 le aziende tecnologiche cominciarono a ritrarsi, la Digital continuava ad assumere ingegneri e si espandeva oltreoceano. Per sollevare il morale Chastelet decise di tirare a sorte tra gli operai tre Maggiolini bianchi della Volkswagen. Ma cominciavano a circolare allusioni sempre più insistenti che non sarebbe restato a lungo al timone. Zwan era l'azionista di maggioranza ed esercitava il controllo da dietro le quinte, tirando a bordo i suoi alleati. «Bryan vuole controllare il consiglio di amministrazione, controllare l'azienda, controllare il CEO» commenta Chastelet. «e in un'azienda quotata in borsa, non è così semplice». Bill Seifert, membro uscente del consiglio di amministrazione, fa notare che: «era un fondatore che non sarebbe andato da nessuna parte, lo sapeva ma insisteva a fare di testa sua». Il 24 ottobre la SEC liquidò la causa contro Zwan lastricando così la via del suo ritorno in sella. Due giorni dopo, infatti, rientrò nel consiglio direttivo della Digital. A gennaio, frustrato dal sempre crescente coinvolgimento di Zwan nelle attività quotidiane, Chastelet diede le dimissioni. «Credo che avessimo previsto che non avrebbe funzionato, sul lungo termine» commenta. Epilogo Oggi la Digital ha ancora un ruolo importante sul mercato dei test della fibra ottica, con il 36% del mercato degli Stati Uniti e strategie specifiche per spingere il fatturato internazionale. Conta 110 dipendenti e quest'anno ha dato in appalto alla Jabil Circuit di St. Petersburg la produzione di tutte le sue unità. Venerdì scorso le azioni Digital hanno chiuso a 3,10 dollari. Nella classifica del Times si attesta al 25esimo posto delle aziende quotate in borsa della zona. Zwan dichiara di avere attuato nuove pratiche di gestione conti per evitare il ripetersi dei problemi del passato. «I fatti e le circostanze... associati a quel periodo sono state risolti quasi completamente» aggiunge, «siamo davvero un'azienda diversa da quella che eravamo quattro anni fa». Per quanto riguarda gli ultimi quattro, turbolenti anni:
1. Voci insistenti sostengono che Marty Rathbun nel frattempo abbia lasciato la Chiesa di Scientology. Si veda Marty and Warren's Excellent Adventure.
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