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L'Apostata - Paul Haggis contro la Chiesa di Scientology (terza parte)

Il capolavoro di giornalismo investigativo pubblicato da The New Yorker sul numero del 14 febbraio 2011. Prendendo spunto dalla defezione pubblica del regista e premio Oscar Paul Haggis, l'articolo ripercorre i motivi di maggiore controversia che circondano la Chiesa di Scientology e L. Ron Hubbard, il suo fondatore.

© Di Lawrence Wright, 2011.

© Simonetta Po per la traduzione. Tutti i diritti riservati.

 
Qualche giorno dopo avere inviato la lettera di dimissioni a Tommy Davis, tornando dal lavoro Haggis trovò sulla porta di casa nove o dieci amici scientologist. Li invitò a entrare per fare due chiacchiere. C'erano anche Anne Archer e il marito Terry Jastrow, un tempo attore ed ora produttore e regista.

«Paul è sempre stato un grande alleato», mi ha detto la Archer. «Fu molto doloroso. Tutti noi volevamo vedere se era possibile trovare una soluzione.»

Mark Isham, compositore e vincitore di un Emmy che ha lavorato a lungo per i film di Haggis, era presente con la moglie Donna. C'erano anche Sky Dayton, fondatore della EarthLink e diversi altri amici, oltre a un rappresentante della chiesa che Haggis non conosceva. Quel gruppo di amici sarebbe stato perfetto per un manifesto pubblicitario di Scientology - personaggi famosi e benestanti, con solidi matrimoni, convinti che la chiesa avesse dato loro il benessere e le capacità per eccellere.

Gli scientologist vengono addestrati a credere nei poteri della persuasione e nel dover mantenere un atteggiamento positivo. Ma l'atmosfera della stanza era tetra, le domande degli amici piene di rimproveri. Jastrow chiese a Haggis: «Sei consapevole del fatto che ciò che stai facendo potrebbe danneggiare moltissime persone meravigliose, e i tuoi compagni scientologist?»

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Haggis ricordò al gruppo che era al loro fianco alla "marcia della libertà" di Portland del 1985. Erano tutti al corrente del sostegno finanziario che aveva dato alla chiesa e di tutte le volte in cui aveva parlato in sua difesa. Jastrow ricorda che Haggis gli disse: «Amo Scientology.». La Archer aveva motivi particolari per sentirsi amareggiata: nella lettera, Haggis dava del bugiardo a suo figlio.

«Paul fu molto dolce», ricorda l'attrice. «Non parlammo di Tommy.» Comprendeva il turbamento di Haggis in quanto la Proposition 8 avrebbe influenzato la vita delle sue figlie omosessuali, ma non riteneva che la cosa fosse rilevante per Scientology. «La chiesa non è politica», continua. «Tutti noi abbiamo moltissimi amici e parenti omosessuali... non è una questione di interesse della chiesa. Ho portato in Scientology degli amici gay.».

Isham era frustrato: «Non riuscivamo a farci capire», mi ha raccontato. Di tutti gli amici presenti, Isham era quello più vicino al regista: «Condividiamo una certa sensibilità artistica.» Haggis era andato a Inghilterra con lui, negli studi di Abbey Road dove il musicista aveva registrato i pezzi scritti per "Nella Valle di Elah", e il regista gli aveva chiesto di comporre delle partiture anche per "The Next Three Days". Adesso la loro amicizia era in pericolo.

Isham usò Scientology per analizzare la situazione: dal suo punto di vista, in quel momento il livello emotivo di Haggis era a «1.1 sulla Scala del tono» - lo stato che viene definito Ostilità Nascosta. Adottando il tono immediatamente superiore - Rabbia - Isham sperava di far uscire Haggis dallo stato psichico in cui sembrava essersi bloccato. «Fu una decisione intellettuale», mi ha detto. «Decisi di mostrarmi arrabbiato.»

«Paul, sono imbestialito», gli disse. «Ci sono modi migliori per fare una cosa del genere. Se hai lamentele da fare, esiste una linea specifica per accoglierle. Chiunque voglia sinceramente cambiare Scientology dovrebbe farlo dall'interno, non andarsene», gli disse. Lamentarsi in pubblico non sarebbe stato di nessun aiuto. Haggis ascoltò pazientemente. Uno dei principi fondamentali di Scientology è che i punti di vista diversi devono essere ascoltati e va loro dato un riconoscimento. Quando gli amici ebbero finito, però, Haggis espose loro la sua personale amarezza.

Parlò dell'inchiesta-denuncia del St. Petersburg Times che lo aveva così colpito, "The Truth Rundown". Il primo capitolo era stato pubblicato nel giugno del 2009. Da esso aveva appreso che diversi top manager della chiesa erano fuggiti disperati. Marty Rathbun era stato Ispettore Generale del Religious Technology Center, l'ente che detiene i marchi di impresa di Dianetics e Scientology ed esiste per «Proteggere il pubblico dalla cattiva applicazione della tecnologia». Rathbun era stato anche il supervisore della strategia legale difensiva della chiesa, ed era alle dirette dipendenze di Miscavige. Amy Scobee era stata una funzionaria del network del Celebrity Centre. Mike Rinder era stato il portavoce della chiesa, incarico ora ricoperto da Tommy Davis. Uno ad uno erano tutti spariti da Scientology e a Haggis non era mai venuto in mente di chiedere dove fossero finiti. I fuoriusciti avevano raccontato al giornale che Miscavige malmenava regolarmente il suo personale.

«Il problema non è il dolore fisico», aveva detto Rinder. «È piuttosto il senso di dominazione sotteso - vieni schiaffeggiato, preso a calci - e tu non puoi far nulla. Se provavi a ribellarti, allora stavi attaccando il COB», cioè il presidente del consiglio di amministrazione della Chiesa di Scientology.

Tom de Vocht, un tempo direttore del centro spirituale di Clearwater, aveva raccontato al giornale che Miscavige aveva picchiato anche lui. Tra il 2003 e il 2005 aveva visto con i suoi occhi Miscavige picchiare altri staff in almeno un centinaio di occasioni. Rathbun, Rinder e De Vocht avevano ammesso di avere a loro volta usato la violenza fisica. Secondo Rinder, «Era diventato un modo accettabile di risolvere le cose.»

Amy Scobee aveva riferito che nessuno si ribellava a quegli abusi perché erano tutti terrorizzati da Miscavige. La paura più grande era l'espulsione: «Non hai denaro. Non hai esperienza di lavoro. Non hai niente. Lui aveva il potere di sbatterti in mezzo a una strada e rovinarti.»

Accertare la verità di affermazioni tanto veementi - fatte da persone uscite o espulse dalla chiesa - fu una vera sfida per il quotidiano, che ha sempre mantenuto un particolare interesse per Scientology (Clearwater è ad appena venti miglia a nordovest del centro di St. Petersburg).

Nel 1998, sei anni prima di disertare, Rathbun aveva detto al giornale di non avere mai visto Miscavige picchiare qualcuno. Ora riferiva che quella era stata «La più grossa bugia che vi ho mai raccontato.» Joe Childs e Thomas Tobin, i giornalisti autori di "The Truth Rundown", intervistarono tutti i fuoriusciti separatamente e videoregistrarono molti dei colloqui. «Aggiungeva confidenzialità», mi ha detto Childs. «Ma i loro racconti corrispondevano.»

Molti dei presunti abusi avevano avuto luogo alla Gold Base, avamposto Scientology nel deserto californiano vicino a Hemet, ottanta miglia a sudest di Los Angeles. Miscavige vi ha un ufficio e la struttura dispone, tra le altre cose, di studi cinematografici e di post-produzione per le molte pubblicazioni interne. Il luogo in cui ha sede la Base fu mantenuto segreto per decenni anche a tanti seguaci della chiesa.

Haggis ha visitato la Gold Base soltanto una volta ai primi anni '80, quando avrebbe dovuto girare uno spot per Scientology. Il paesaggio ricorda una stazione termale, «Molto bella e tranquilla», ma scoprì che l'atmosfera era sterile e tesa. Circondata da un recinto di sicurezza, la base ospita circa ottocento membri della Sea Org, alloggiati in quartieri che la chiesa paragona a quelli di «un convento o seminario, sebbene molto più confortevoli.»

In base a un documento presentato da Rathbun al tribunale il luglio scorso, Miscavige pretendeva che i leader di Scientology mantenessero una disciplina aggressiva, addirittura violenta. Poiché Rathbun opponeva resistenza, Miscavige si infuriò con lui e nel 2004 lo spedì nel Buco - due grandi case mobili appaiate parcheggiate nella Base di Gold. «All'epoca nel Buco c'erano tra le ottanta e le cento persone», ha scritto Rathbun nella sua dichiarazione. «Dovevamo fare confessioni di gruppo giorno e notte.»

La chiesa sostiene che si tratta di falsità: «Non esiste, né è mai esistito, alcun luogo di "confino"... nessuna direttiva della chiesa, d'altronde, permetterebbe tale confino.»

Secondo Rathbun, una sera Miscavige arrivò al Buco e annunciò che avrebbero dovuto partecipare tutti al "gioco delle sedie". Solo chi avesse conquistato l'ultima sedia sarebbe potuto restare alla Base. Disse che le persone i cui coniugi «non partecipano al gioco, romperanno il loro matrimonio.» Il St. Petersburg Times riferiva che Miscavige ascoltava la "Bohemian Rhapsody" dei Queen mentre i dirigenti della chiesa si battevano per conquistare una sedia, accapigliandosi e, in un caso, distruggendone addirittura una.

Tom De Vocht, uno dei partecipanti, racconta che il "gioco" proseguì fino alle quattro del mattino: «Man mano che il numero delle sedie calava la cosa si faceva più violenta». Parecchi partecipanti avevano interrotto i rapporti con la famiglia di origine da molto tempo. Non avevano soldi né carte di credito, né telefono. Secondo De Vocht, molti non avevano neppure la patente o il passaporto. Pochi avevano qualche risparmio o prospettive di lavoro all'esterno. Via via che i partecipanti venivano esclusi, Miscavige provvedeva a prenotare loro un volo aereo. Disse che un autobus li avrebbe prelevati alle sei del mattino. L'impotenza dei presenti era evidente.

Tommy Davis mi ha detto che il gioco delle sedie è stato fatto davvero. Mi ha spiegato che Miscavige era stato assente dalla Base di Gold per un certo periodo e al ritorno aveva scoperto che molti incarichi erano stati riassegnati. Il gioco doveva servire a dimostrare che anche cambiamenti apparentemente piccoli potevano risultare distruttivi per un'organizzazione - così come sottolineato da «una direttiva amministrativa della chiesa.» Il resto dei racconti dei fuoriusciti erano «stupidaggini. Sedie fatte a pezzi, gente minacciata di essere spedita in capo al mondo, acquisto di biglietti aerei, matrimoni rovinati eccetera eccetera. Voglio dire, sono scemenze!»

Jefferson Hawkins, ex membro della Sea Org e dirigente della chiesa che lavorò con Haggis alla campagna pubblicitaria di Dianetics poi rifiutata, mi ha riferito di essere stato picchiato da Miscavige cinque volte, la prima nel 2002: «Avevo appena scritto una televendita», Miscavige lo convocò per una riunione a cui erano presenti altre decine di membri, seduti a un lato di un grande tavolo da riunione. Il leader si sedette dall'altro lato. Secondo Hawkins, Miscavige iniziò una lunga tirata sui difetti della sua televendita, poi «Senza alcun preavviso saltò sul tavolo e si lanciò contro di me. Mi scaraventò contro la parete e cominciò a schiaffeggiarmi.» Nella zuffa, le gambe dei due si intrecciarono. «Lasciami andare le gambe!», urlò Miscavige, che poi «uscì dalla stanza a grandi passi» lasciando Hawkins a terra, scioccato e ammaccato. Gli altri non fecero nulla per aiutarlo: «Mi dicevano solo "Alzati! Alzati!"».

Ho chiesto a Hawkins perché non avesse chiamato la polizia. Lui mi ha ricordato che i membri della chiesa ritengono che Scientology possegga le chiavi della salvezza: «Puoi raggiungere l'immortalità spirituale solo con Scientology. Senza Scientology passi da una vita all'altra nell'assoluta inconsapevolezza e se non segui Scientology sarai condannato a morire innumerevoli volte nell'ignoranza e nell'oscurità, senza mai conoscere la tua vera natura spirituale. Nessuno che ci crede è disposto a perdere quell'unica occasione.»

Miscavige, prosegue Hawkins, «ha potere di vita e di morte su di te.»

Inoltre gli scientologist devono gestire i conflitti interni tramite il proprio sistema giudiziario. Hawkins mi ha raccontato che se un membro della Sea Org cercasse aiuto all'esterno verrebbe subito punito con una dichiarazione di "Persona Soppressiva", oppure inviato a compiere duri lavori manuali, come successe a Hawkins dopo essere stato malmenato da Miscavige.

La chiesa nega che Hawkins sia mai stato maltrattato e fa notare che l'uomo ha partecipato alle proteste organizzate da Anonymous, un collettivo di "hacker-attivisti" che ha preso di mira Scientology. Il gruppo si oppone ferocemente alla censura e le sue ostilità contro Scientology sono iniziate quando la chiesa invocò le leggi sul copyright per far rimuovere da Internet il video in cui Tom Cruise esaltava "KSW". Secondo la chiesa, Anonymous sarebbe un gruppo di "cyber-terroristi": lo scorso mese l'FBI ha fatto irruzione a casa di una trentina di suoi membri dopo che Anonymous aveva attaccato i siti web di enti critici di WikiLeaks (due Anonimi si sono dichiarati colpevoli di un attacco fatto nel 2008 contro il sito web di Scientology).

La chiesa mi ha fornito le dichiarazioni di undici scientologist che dichiarano unanimemente che Miscavige non è mai stato violento. Una di essi, Yael Lustgarten, ha scritto che era presente alla riunione con Hawkins e l'attacco di Miscavige non si è mai verificato. Afferma che Hawkins «Puzzava, non si era sbarbato, parlava con una voce talmente bassa che non si riusciva a sentirlo», aveva pasticciato la presentazione e fu solo ammonito di rimettersi in sesto; «Nessuno lo picchiò», conclude.

Amy Scobee, però, sostiene di essere stata testimone dell'aggressione - i due uomini erano rotolati fin nel suo ufficio. Dopo l'alterco, «Ho raccolto i bottoni della camicia di Jeff, strappati durante la zuffa, e le monete che gli erano uscite dalle tasche.»

La chiesa descrive la Scobee, Rinder, Rathbun, Hawkins, De Vocht e Hines, ed altri fuoriusciti con cui ho parlato, come «individui screditati», retrocessi per la loro incompetenza oppure espulsi per corruzione; i racconti dei fuoriusciti sembrano coerenti soltanto perché «hanno fatto fronte comune per sostenere e portare avanti le rispettive "storie" false.»

Dopo aver letto il reportage del St. Petersburg Times Haggis si mise in contatto con Marty Rathbun, che viveva sulla Baia di Corpus Christi, nel Texas meridionale. Rathbun si guadagnava da vivere scrivendo articoli per i quotidiani locali e vendendo birra nelle balere.

Haggis si lamentò del fatto che Davis non era stato onesto con lui sulle politiche di Scientology: «Gli dissi, "Quello non è Tommy, lui non ha voce in capitolo" », mi ha riferito Rathbun. «Miscavige è un accentratore. Gli spiegai come funzionava la cultura interna.» Haggis rimase molto colpito dalla conversazione: «La cosa che infastidiva di più Paul era che io ero dovuto letteralmente scappare.»
(Qualche sera dopo il gioco delle sedie, Rathbun aveva preso la sua moto e atteso l'apertura dei cancelli per fare uscire qualcun altro. A quel punto aveva accelerato e si era fermato soltanto dopo trenta miglia).

Haggis telefonò a diversi altri scientologist che conosceva bene. Uno gli disse di essere fuggito dalla Base di Gold con la sua macchina - un'Alfa Romeo decappottabile che il regista gli aveva venduto - sfondando una recinzione di legno. Gli raccontò che aveva ancora le cicatrici in fronte, dove si era tagliato durante la fuga. Altri ancora erano stati espulsi o dichiarati "Persone Soppressive". Il regista si chiese: «Ma che tipo di organizzazione è, la nostra, se la gente semplicemente scompare?»

Poi nell'estate del 2009 Haggis cominciò a organizzare il cast per il suo "The Next Three Days" e chiese a Jason Beghe di presentarsi per un'audizione per la parte di un poliziotto. Beghe è un caratterista dalla voce roca che interpretò lo spasimante di Demi Moore in "Soldato Jane". Alla fine degli anni '90 aveva lavorato con Haggis alla serie TV "In tribunale con Lynn". Anche lui, come molti altri, era arrivato in Scientology tramite la Beverly Hills Playhouse. In vecchi materiali pubblicitari della chiesa viene riportata una sua frase: «Scientology è una corsa a razzo verso la libertà spirituale.»

Beghe disse a Haggis di avere lasciato Scientology: «È giusto che tu sappia che sono uscito. In realtà, adesso sono uno dei suoi critici più schietti. Se mi scritturi, la chiesa non ne sarà contenta.» Haggis gli rispose: «Nessuno può dirmi chi posso o non posso scritturare.» Poi guardò un lungo video che Beghe aveva diffuso in Internet in cui diceva che la chiesa «è distruttiva, è una fregatura.»

Haggis pensò che Beghe «fosse andato sopra le righe», ma gli chiese di fare due chiacchiere. I due si incontrarono al Patrick's Roadhouse, una cafeteria sulla spiaggia di Pacific Palisades. Beghe era più calmo rispetto al video, che ha definito «un'istantanea di com'ero tre mesi dopo essere uscito.» Anche se l'attore aveva abbandonato la chiesa, nel rapportarsi a membri ed ex membri continuava a usare i metodi di Scientology. «È un po' come dire "parlo cinese, ne comprendo la cultura" », mi ha spiegato. Nei diversi incontri che ebbe con Haggis utilizzò le tecniche basate su ciò che Hubbard definisce "condizioni di etica" - le quali partono da Confusione, il punto più basso della scala, e salgono attraverso Tradimento, Nemico, Dubbio, Rischio ed Emergenza - per finire nella condizione più alta, Potere. «Ognuna di queste condizioni è provvista di una serie specifica di gradini contenuti in una formula e, una volta che la formula è applicata correttamente, salirai alla condizione superiore successiva», mi ha spiegato. «Secondo me, Paul era in una condizione di Dubbio

Beghe era entrato in Scientology nel 1994. Disse a Haggis che alla fine degli anni '90 aveva cominciato ad avere problemi emotivi e la chiesa gli aveva raccomandato di fare auditing e corsi. In retrospettiva riteneva che non gli avessero fatto per niente bene. «Li stavo pagando perché mi incasinassero ancora di più», ha detto. «Ho speso cinque o seicentomila dollari per cercare di stare meglio, ma continuavo a peggiorare.» Racconta che quando nel 2007 aveva infine deciso di andarsene, aveva detto a un funzionario che la chiesa era in una condizione di Rischio nei suoi riguardi. Di solito quando uno scientologist fa qualcosa di sbagliato, in particolare qualcosa che potrebbe danneggiare l'immagine dell'organizzazione, deve fare ammenda - spesso sotto forma di una sostanziosa donazione. Ma ora la situazione si era capovolta. Beghe ricorda di aver detto al funzionario: «Voi qui non avete nessuna politica per rimediare ai danni.» Alla fine suggerì al funzionario che la chiesa acquistasse una proprietà e gliel'affittasse a condizioni molto vantaggiose; la chiesa ora dipinge quella proposta come un tentativo di estorsione.

Beghe è riluttante a usare la parola "plagio" - «qualsiasi cosa esso significhi» - ma ritiene che si fossero in qualche modo impossessati della sua mente. «Hai tutti questi pensieri, tutti questi modi di considerare il mondo e le cose che in realtà appartengono a Hubbard», spiega. «Pensi di stare diventando più te stesso ma in quella convinzione c'è una suggestione, vale a dire te stesso lo scientologist.»

Forse per il fatto che Haggis non era mai stato cosi credente come altri membri, non si è sentito così profondamente tradito come è stato per Beghe. «Non mi sono sentito come se mi si fosse ficcato un verme nell'orecchio e quando finalmente lo tiri fuori ci ritrovi L. Ron Hubbard e i suoi pensieri», mi dice. Ma, mentre la sua indagine personale proseguiva, si sentiva sempre più turbato. Lesse la confutazione ufficiale della chiesa al reportage del St. Petersburg Times, pubblicata dalla rivista interna Freedom la quale comprendeva trascrizioni delle conversazioni avvenute tra i giornalisti e i rappresentanti della chiesa, tra cui Tommy Davis e la moglie Jessica Feshbach.

Nella versione data da Freedom, le fonti dei reporter non venivano citate mai citate, forse per proteggere gli scientologist dallo shock di vedere nomi familiari che denunciavano pubblicamente l'organizzazione. [Nella versione attualmente online che ho linkato si fanno i nomi delle fonti, N.d.T.] Rathbun veniva soprannominato "Kingpin" [il boss], la Scobee "the Adulteress" [l'adultera].

A un certo punto della conversazione trascritta, Davis ricordava ai giornalisti che la Scobee era stata espulsa perché aveva avuto una relazione. I giornalisti replicavano che la donna aveva negato di avere avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio. «È una bugia», aveva risposto Davis. La Feshbach, munita di un plico di documenti, si era spiegata meglio:«Possiedo ammissioni scritte [di] ognuna di quelle scappatelle extraconiugali... mi pare siano state cinque.»

Quando Haggis lesse quelle cose su Freedom pensò che la chiesa avesse ottenuto le informazioni dalle dichiarazioni che a volte i membri fanno durante l'auditing. Quelle confessioni devono essere segrete.
(Scientology nega di avere avuto le informazioni in quel modo e Davis ha fornito una testimonianza giurata, firmata dalla Scobee, in cui è lei stessa ad ammettere di avere avuto delle relazioni. La Scobee dal canto suo nega di aver commesso adulterio e dice di non aver scritto lei quella testimonianza giurata; la firmò soltanto, nella speranza di lasciare la chiesa in buoni rapporti in modo da non perdere i contatti con la sua famiglia).

Nella sua lettera a Davis, Haggis scriveva di essere molto preoccupato che la chiesa potesse "scremare" i suoi fascicoli confidenziali al fine di diffamare pure lui: «Fortunatamente non mi sono mai proposto come modello per nessuno».

Quel giorno a casa sua, Haggis finì di illustrare ai suoi amici ciò che aveva scoperto e consigliò loro di esaminare almeno l'evidenza. «Li pregai di consultare alcuni siti web», tra cui Exscientologykids.org, creato da tre ragazze cresciute in Scientology, che poi l'avevano lasciata. Molti racconti del sito provengono da uomini e donne entrati nella Sea Org ancora minorenni. Una di essi è Jenna Miscavige Hill, nipote di David Miscavige, reclutata a dodici anni. Per la Hill come per molti altri, l'ingresso in Sea Org aveva significato abbandonare la scuola, lasciandoli impreparati ad affrontare la vita fuori dalla chiesa.

Le storie di bambini attirati in Sea Org lette su Internet sgomentarono Haggis. «Avevano dieci o dodici anni, gli hanno fatto firmare un contratto da un miliardo di anni - e i genitori lo accettano?» mi dice il regista. «Raschiare pignatte, duro lavoro fisico - rimasi veramente inorridito. Mio Dio, era terribile.» I racconti dei ragazzini Sea Org gli ricordavano i bambini schiavi visti a Haiti.

Una volta adulti, molti volontari della Sea Org si ritrovano privi di opzioni percorribili. Se cercano di andarsene, la chiesa presenta loro un "conto freeloader" [scroccone] per tutti i corsi e l'auditing ricevuti; la fattura può arrivare fino a centinaia di migliaia di dollari. Se si vuole lasciare la Sea Org in buoni rapporti [al fine di restare scientologist e membri della propria comunità religiosa, N.d.T.] bisogna pagare. «Molti in realtà lo fanno», prosegue Haggis. «Se ne vanno, hanno vergogna per ciò che hanno fatto, sono al verde, non hanno curriculum professionali, si sentono persi, poi scompaiono.» Con un commento che sembra decisamente incauto, mi dice: «Sarei contento se la chiesa fosse chiusa, se non altro solo per quella singola cosa.»

La chiesa sostiene di rispettare «tutte le leggi sul lavoro minorile» e dice che i minori non possono entrare senza l'autorizzazione dei genitori; il "debito freeloader" è una faccenda puramente ecclesiastica, non si ricorre al tribunale.

Gli amici di Haggis lasciarono casa sua con sentimenti contrastanti. «Ce ne andammo con le idee confuse come quando eravamo arrivati», mi ha detto la Archer. Isham pensava che ci fosse ancora una possibilità per «Far tornare Haggis sui suoi passi.» Il regista era stato d'accordo che continuare a distribuire la lettera «Non avrebbe aiutato nessuno», aveva promesso di non farla più circolare. Il "non detto" dell'incontro: quella era l'ultima volta in cui molti di loro rivolgevano la parola a Haggis.

Ho chiesto a Isham se avesse seguito il consiglio dell'amico di leggere i siti web o gli articoli del St. Petersburg Times. «Iniziai a farlo», mi ha risposto, «Ma era come volersi informare sulla religione ebraica e leggere "Mein Kampf".»

Nei giorni successivi a quella visita, funzionari della chiesa ed altri suoi membri si recarono nell'ufficio di Haggis e distrassero i suoi colleghi, in particolare il co-produttore Michael Nozik che non è scientologist. «Venivano tutti i giorni e dovevo parlarci per ore», mi ha detto Nozik. Era l'agosto del 2009 e le riprese di "The Next Three Days" dovevano iniziare a fine mese a Pittsburg; l'ufficio aveva disperatamente bisogno dell'attenzione di Haggis. «Ma lui aveva bisogno di sviscerare completamente la cosa», ricorda Nozik. «Voleva dal loro piena udienza.»

«Ascoltai il loro punto di vista, ma non cambiai idea», racconta Haggis, sottolineando che i funzionari di Scientology «Diventavano sempre più furibondi e irrazionali», e aggiunge: «Durante quegli incontri applicai molta più Scientology io di quanto non abbiano fatto loro.»

Davis e gli altri dirigenti della chiesa gli dissero che Miscavige non malmena i suoi dipendenti; erano gli accusatori ad avere usato la violenza. Supponendo che sia vero, replicò il regista, perché Miscavige non aveva preso provvedimenti? Perché non li aveva fermati? Durante una riunione, Haggis ricorda di aver detto a Davis e agli altri: «Se qualcuno del mio staff picchia la gente lo vengo sicuramente a sapere. Voi pensate che non farei niente? Tenete presente che non sono il classico bravo ragazzo.» Haggis fece loro notare che se le dicerie sul temperamento violento di Miscavige erano vere, dimostravano che nessuno era infallibile. «Prendete Martin Luther King, Jr.», disse alludendo alle sue sconvenienze di carattere sessuale.

«Come osi paragonare Dave Miscavige a Martin Luther King!», urlò uno dei funzionari. Haggis rimase scioccato. «Pensavano che paragonare Miscavige a Martin Luther King fosse svilente!» mi dice. «Se stavano cercando di convincermi che Scientology non era una setta beh, hanno fatto veramente un pessimo lavoro.»
(Davis dice che il nome di King non fu mai fatto).

Nell'ottobre del 2009 Rathbun telefonò a Haggis per chiedergli se poteva pubblicare sul suo blog la lettera di dimissioni. Rathbun era diventato il portavoce informale di quei fuoriusciti convinti che la chiesa abbia tradito gli insegnamenti originali di Hubbard. Haggis era a Pittsburg, impegnato nelle riprese. «Sei un giornalista», gli disse. «Non hai bisogno del mio permesso»,ma lo pregò di non pubblicare la parte che riguardava l'omosessualità della figlia Katy.

Haggis non aveva troppo riflettuto sulle conseguenze della sua decisione: «Pensavo che quella lettera sarebbe comparsa al massimo su un paio di siti web. Sono uno sceneggiatore, mica Lindsay Lohan!» Ma quello stesso pomeriggio, il blog di Rathbun registrò cinquantacinquemila accessi. Il mattino successivo la storia era sui giornali di tutto il mondo.

Nel periodo in cui Haggis faceva le sue indagini, l'FBI conduceva le proprie. A dicembre 2009 Tricia Whitehill, agente speciale della sede di Los Angeles, volò in Florida per interrogare gli ex membri della chiesa. Lo fece negli uffici federali del centro di Clearwater, che si trovano proprio di fronte alla sede spirituale di Scientology.

Tom De Vocht, che ha parlato con la Whitehill, mi ha detto: «Capii che l'indagine era in corso da tempo». L'agente gli confidò che non aveva parlato ai colleghi locali dell'indagine che stava conducendo, in caso l'ufficio fosse stato infiltrato. Amy Scobee parlò con l'FBI per due giorni: «Volevano un resoconto completo sugli abusi».

La Whitehill e Valerie Venegas, l'agente responsabile del caso, sentirono anche ex membri della Sea Org in California. Uno di essi è Gary Morehead, che fu il capo della sicurezza della Base di Gold e ha lasciato la chiesa nel 1996. Parlò con la Whitehill nel febbraio del 2010 e le raccontò di avere collaborato alla messa a punto di una "esercitazione fuggiaschi" intesa a rintracciare i membri Sea Org che fuggivano dalla Base. «Eravamo diventati dannatamente bravi», racconta. Ritiene che, in tredici anni, lui e la sua squadra abbiano riportato alla Base più di cento fuggiaschi. Quando non riuscivano a convincerli con pressioni emotive, spirituali o psicologiche, spiega Morehead, a volte usavano la forza fisica.
(La chiesa dice che l'"esercitazione fuggiaschi" è un'invenzione).

La Whitehill e la Venegas collaboravano con una task force specializzata in riduzione in schiavitù. La legge in merito fu promulgata soprattutto per combattere la prostituzione forzata, ma riguarda anche il lavoro. Secondo le leggi federali, la schiavitù è in parte definita dall'uso di coercizione, tortura, negazione del cibo, sequestro, minacce e abuso psicologico. Il codice penale della California elenca numerosi indicatori per le potenziali vittime di riduzione in schiavitù: segni di traumi o affaticamento; avere paura o essere incapaci di parlare a causa di censure altrui o di misure di sicurezza che impediscono la comunicazione con gli altri; lavorare in un luogo senza libertà di movimento; contrazione di debiti con il datore di lavoro; non avere il controllo dei propri documenti identificativi. Tali condizioni ricordano le testimonianze di molti ex membri della Sea Org che hanno vissuto alla Gold Base.

I membri Sea Org che «non abbiano adempiuto alle loro responsabilità ecclesiastiche» possono essere inviati a una delle diverse sedi del Rehabilitation Project Force della chiesa. I fuoriusciti lo descrivono come un campo punitivo di rieducazione. In California ce n'è uno a Los Angeles; fino al 2005 ce n'era un altro vicino alla Base di Gold, in una località chiamata Happy Valley. Bruce Hines, il fuoriuscito poi diventato un fisico, racconta di essere rimasto confinato nel RPF per sei anni, prima a LA poi a Happy Valley.

Ricorda che le proprietà erano sorvegliate a vista e chiunque cercasse di fuggire veniva rincorso e sottoposto a ulteriori punizioni. «Nel 1995, quando c'ero io, sul RPF eravamo in dodici», mi dice. «Nel momento di maggior affluenza, nel 2000, eravamo in quasi centoventi.» Alcuni membri hanno trascorso sul RPF più di dieci anni, impegnati in lavoro fisico e spirituale.
(Davis sostiene che i membri della Sea Org aderiscono volontariamente al RPF e possono andarsene in qualsiasi momento; il lavoro manuale serve alla manutenzione delle proprietà della chiesa e istilla «orgoglio di adempimento»).

Nel 2009 due ex membri della Sea Org, Claire e Marc Headley, hanno fatto causa alla chiesa. Entrambi erano entrati in Sea Org da ragazzini: Claire a sedici anni, subito assegnata alla Base di Gold. Racconta che non le fu permesso di dire a nessuno dov'era diretta, nemmeno a sua madre, che era stata costretta a cedere la tutela della figlia.
(La madre di Claire, ancora nella chiesa, ha rilasciato una testimonianza giurata in cui nega di aver perso i contatti con la figlia).

Claire si sentiva intimidita dall'apparato di sicurezza della Base di Gold: «Anche se ero praticamente cresciuta in Scientology, quello per me era un mondo completamente nuovo», racconta, aggiungendo che non la lasciavano quasi mai telefonare alla madre. «Ogni piccola traccia della mia vita fu spazzata via, aggiunge. «Era come vivere nel 1984 di Orwell.»

Claire conobbe Marc, anche lui adolescente, poco dopo il suo arrivo: «Nessuno dei due aveva legami con non-scientologist», racconta. «Era un'esistenza molto isolata e controllata.» Marc racconta che alla Base era cosa nota e risaputa che lui era stato una delle prime persone audite da Tom Cruise. In Scientology l'auditor ha una responsabilità significativa sul progresso spirituale del suo assistito. «Se audisci qualcuno e poi quel qualcuno lascia l'organizzazione, allora c'è solo un responsabile - l'auditor», mi ha detto Marc.
(L'avvocato di Cruise sostiene che l'attore non ricorda di avere incontrato Marc).

Claire e Marc si innamorarono e nel1992 si sposarono. Claire sostiene di aver ricevuto pressioni dalla chiesa affinché ricorresse due volte all'aborto. C'è una clausola secondo cui i membri della Sea Org non possono avere figli.
[Si veda anche: Scientology - Speciale Australia del marzo 2010, N.d.T.]

La chiesa nega di fare pressioni di quel genere sui suoi membri. Ma Lucy James, ex scientologist che poteva accedere ai fascicoli del personale Sea Org, sostiene di essere al corrente di decine di casi in cui le seguaci subirono pressioni per abortire.

Nel 2005, racconta Marc Headley, Miscavige lo prese a pungi durante un alterco. Lui e la moglie se ne andarono.
(La chiesa dice che Headley è un disonesto che ha fatto una cresta di settecento dollari sulla vendita autorizzata dalla chiesa di una telecamera; Headley ribatte che costi di spedizione e altre spese giustificano la differenza).

Nel 2009 gli Headley fecero causa alla chiesa; l'hanno persa e devono pagare quarantamila dollari di spese legali. Inoltre, il tribunale ha deciso che i coniugi erano tecnicamente liberi di lasciare la Base di Gold. I due sono ricorsi in appello.

I fuoriusciti ascoltati dall'FBI hanno riferito anche della vita lussuosa che conduce Miscavige. La legge vieta al capo di un'organizzazione esentasse di godere di compensi o retribuzioni accessorie. Tommy Davis si è rifiutato di dire quanto guadagna Miscavige e la chiesa non è tenuta a farlo, ma Headley e altri fuoriusciti suggeriscono che il leader viva più come una star hollywoodiana che secondo gli standard richiesti al capo di un'organizzazione religiosa - vola su jet privati appositamente noleggiati per lui, indossa scarpe fatte su misura a Londra. Claire Headley sostiene che, quando era in Scientology, Miscavige aveva a disposizione cinque camerieri e due cuochi; aveva anche una grossa collezione di automobili tra cui una Saleen Mustang simile a quella di Cruise, e sei motociclette.
(La chiesa nega questa descrizione e «obietta vigorosamente al suggerimento che la chiesa sostenga finanziariamente i capricci privati di Mr. Miscavige.»)

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Ex membri della Sea Org riferiscono che Miscavige riceve costosi regali di compleanno e di Natale dai gruppi Scientology di tutto il mondo. Pare che un anno abbia ricevuto in regalo una moto Vyrus 985 C3 4V il cui prezzo di listino si aggira sui settantamila dollari. «Quei regali sono segni di amore e rispetto per Mr. Miscavige», mi ha detto Davis.

Sul lato opposto, i membri della Sea Org vengono solitamente pagati cinquanta dollari a settimana. Spesso, però, lo stipendio viene ridotto per piccole infrazioni come non raggiungere le quote produttive o saltare le sedute di studio delle scritture. Secondo Janela Webster, che ha militato in Sea Org per diciannove anni prima di andarsene nel 2006, non era insolito essere pagati sui tredici dollari a settimana.

Recentemente ho parlato con due fonti dell'FBI informate dell'inchiesta. Mi hanno assicurato che il caso è ancora aperto.


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