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Speciale Scientology: vietato avere bambini

Un nuovo speciale del St. Petersburg Times, questa volta dedicato alle accuse rivolte al movimento di incoraggiare il ricorso all'aborto per mantenere alta la produttività.

© Di Joe Childs e Thomas C. Tobin, redattori del Times, 13 giugno 2010.

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, giugno 2010.

 

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Vietato avere bambini

© Di Joe Childs e Thomas C. Tobin, redattori del St. Petersburg Times, 13 giugno 2010

Laura Dieckman aveva appena 12 anni quando i genitori le permisero di lasciare casa e cominciare a lavorare a tempo pieno per l'ordine religioso di Scientology, la Sea Organization. A 16 anni sposò un collega. A 17 restò incinta.

Era molto emozionata all'idea di crearsi una famiglia, ma - racconta - i supervisori della Sea Org le fecero pressioni affinché abortisse. Il giorno seguente era di nuovo al lavoro.

Claire Headley entrò in Sea Org a 16 anni, a 17 si sposò e a 19 rimase incinta. La donna racconta che i supervisori della Sea Org la minacciarono che se non avesse interrotto la gravidanza le avrebbero assegnato lavori fisici estenuanti e sarebbe stata sottoposta a ripetuti interrogatori. Anche lei il giorno seguente era di nuovo al lavoro.

Due anni dopo ebbe un secondo aborto: in quel periodo lavorava alla chiesa di Clearwater. Un'inchiesta del St. Petersburg Times ha scoperto che le loro esperienze non sono casi isolati. Oltre una dozzina di donne hanno riferito che la cultura della Sea Org le spingeva, o spingeva altre donne di loro conoscenza, verso l'aborto, aborti che in molti casi loro non desideravano fare.

Alcune hanno raccontato che colleghi e supervisori facevano pressioni affinché abortissero e rimanessero lavoratrici produttive, prive della distrazione di crescere dei figli. Interrompere la gravidanza e restare al lavoro confermava la dedizione all'importante obiettivo di salvare il pianeta.

«Hai solo un tipo di ragionamento», racconta Sunny Pereira, entrata nell'ordine a 15 anni. «Tutto ruota attorno alla Sea Org e a ciò che stiamo cercando di ottenere. Qualunque cosa venga vista come una distrazione è disprezzata.»

Gli intervistati dal Times sostengono che le donne che non prenotavano un aborto venivano evitate dai colleghi, definite "esseri degradati" e insultate in quanto "fuori etica", cioè devianti rispetto al codice etico dell'ordine. Alcune venivano isolate, destinate a lavoro manuale e interrogate fino a quando non accettavano di abortire - raccontano i disertori della chiesa, tra i quali alcuni uomini le cui mogli abortirono.

La chiesa nega ogni accusa.

«Non esiste alcuna direttiva interna per convincere nessuno ad abortire, e la chiesa non si è mai impegnata in tali attività», afferma il portavoce Tommy Davis.

I membri della Sea Org si sposano tra di loro e non fanno voto di celibato, a differenza di altri ordini religiosi. E a differenza di molte religioni, Scientology non prende posizione a favore o contro l'aborto.

«La decisione di avere un bambino o di interrompere la gravidanza è una decisione personale, presa dalla coppia», ha riferito Davis. «Questo vale per tutti gli scientologist. Se un membro attuale o un ex membro della Sea Org ha mai "fatto pressioni" pro aborto, lo ha fatto in modo del tutto indipendente e quell'azione non era approvata, appoggiata o sostenuta dalla chiesa».

Ma in deposizioni giurate ottenute dal Times, la Headley e la Dieckman raccontano come, conversazione dopo conversazione, i membri della Sea Org le influenzavano affinché abortissero. Le deposizioni sono contenute in un procedimento federale che la Headley ha iniziato contro la chiesa. La donna afferma che i suoi aborti furono imposti, e che le condizioni di lavoro restrittive della chiesa costituirebbero traffico di esseri umani [riduzione in schiavitù - N.d.T.]. Il processo è previsto per gennaio. La donna ha presentato agli avvocati della chiesa un elenco di 36 staff attuali o ex che lei sostiene abbiano abortito quando erano alle dipendenze della Sea Org.

La Dieckman è stata chiamata a testimoniare. Al Times ha detto di non avere un carattere lacrimoso, ma di non riuscire a trattenere le lacrime nel raccontare come, a 17 anni, mise il "maggior bene del gruppo" davanti al suo istinto materno. «Ora ripenso al passato e mi chiedo... come e perché sono arrivata a pensare una cosa del genere? Non ha senso. Non capisco come mi possa essere piegata in quel modo, come abbia potuto accettare. Ma l'ho fatto.»


La chiesa replica

All'interno della Sea Org, vocazione massima di Scientology, fino al 1986 i membri potevano avere dei figli. Poi la politica cambiò e resta attuale ancora oggi: fare figli è vietato.

«La direttiva scaturì dal rispetto per le famiglie e per difendere i bambini» spiega Davis. I bambini «venivano visti come un'interferenza con la produttività dei membri della Sea Org», aggiunge. Inoltre, «gli orari lunghi e impegnativi richiesti ai membri della Sea Org e il bisogno dei genitori Sea Org di partire per zone remote del pianeta senza alcun preavviso erano un ostacolo a un allevamento adeguato dei figli.»

Davis ha negato che le coppie Sea Org in attesa siano state schivate o definite "esseri degradati". Al contrario, chi vuole avere figli viene aiutato. «Ricevono assistenza dalla chiesa, tra cui cure prenatali immediate, cure mediche, assistenza finanziaria e aiuto per trovare una casa e un lavoro nel momento in cui escono dalla Sea Org.»

Il Times ha chiesto di intervistare i funzionari della chiesa, tra cui il leader David Miscavige, in merito ai racconti degli ex membri della Sea Org che descrivono le pressioni per abortire. Davis ha risposto per iscritto. Ha fornito anche le dichiarazioni giurate di 10 membri attuali ed ex membri della Sea Org le quali sostengono che la chiesa e i loro colleghi le hanno aiutate e appoggiate durante la gravidanza, concedendo pisolini, facendo regali e creando orari di lavoro flessibili.

«Ho ricevuto molte attenzioni e sostegno dallo staff, e non sono mai stata fatta sentire in colpa perché volevo un bambino», ha scritto Kathryn Reeves, che ha lasciato la Sea Org nel 2009 assieme al marito, e che ora ha una neonata che descrive "di carattere gioioso". «Sono sicura che parte del suo essere così felice dipende dal fatto che la mia gravidanza è stata molto serena, molto sana, completamente priva di turbamenti», ha scritto la donna nella sua dichiarazione.

Davis ha affermato che le donne che hanno parlato con il Times hanno fatto scelte personali «di cui ora sono chiaramente pentite.»


I bambini erano i benvenuti

Il fondatore di Scientology L. Ron Hubbard creò la Sea Org nel 1967, quando dirigeva la chiesa dalle sue navi - ragione alla base delle uniformi ancora indossate e dei ranghi marinareschi. I membri firmano un contratto da un miliardo di anni, a simboleggiare l'impegno a servire in questa vita e in quelle future.

Le attività mondiali di Scientology sono gestite da circa 6000 membri della Sea Org. Miscavige, 50 anni, e la moglie Shelly, 49, ne sono membri. Non hanno figli. I dirigenti sono circa 150, tra cui il portavoce Davis. Quasi tutti gli altri lavorano in trincea, occupazioni che vanno dal portiere all'autista di autobus, fino al vertice degli assistenti spirituali della chiesa, definiti "auditor". Hanno tutti un portamento militare, si mettono sull'attenti quando entra un ufficiale di rango e si rivolgono ai superiori, anche alle donne, con il termine "Sir" [signore - N.d.T.].

La Sea Org fornisce personale alle due attività più importanti di Scientology, la sede spirituale di Clearwater e la base internazionale del management che si trova nel deserto, a un centinaio di chilometri a est di Los Angeles.

Nei sette anni precedenti l'uscita dalla Sea Org, Gary Morehead ha lavorato come capo della sicurezza di quella disordinata comunità. Racconta che le gravidanze venivano considerate «uno schiaffo in faccia> all'organizzazione. «Non ne veniva mai visto il lato positivo. Nessuno mai diceva "congratulazioni". Un momento bellissimo della vita personale veniva trasformato in un crimine totale, assoluto.»

In Dianetics, il suo bestseller del 1950, Hubbard magnificava le virtù della maternità: « Una società che abbia a cuore le sue future generazioni dovrebbe dare molta considerazione alla donna incinta.»

Hubbard, che ebbe sei figli [in realtà ne ebbe sette - N.d.T.], specificò che la routine della Sea Org comprendeva il "Tempo Familiare": almeno un'ora al giorno con i propri figli. C'era un picnic annuale chiamato "Giorno della Famiglia". Mentre i genitori erano al lavoro, studiavano e ricevevano assistenza spirituale, i loro figli frequentavano le Cadet Org, asili e scuole il cui personale era composto da colleghi Sea Org.

Alla morte di Hubbard nel 1986, e dopo l'emergere di Miscavige come leader della chiesa, una nuova direttiva della Sea Org stabilì che le coppie in attesa sarebbero state sospese dall'ordine e mandate a vivere a loro spese in una chiesa della comunità, chiamata Org di Classe V. Secondo i disertori, quella prospettiva intimoriva chi era abituato ad avere dal gruppo cibo, alloggio, vestiario e spese mediche. Lavorare con personale non Sea Org in una chiesa della comunità avrebbe significato provvedere da soli a se stessi e al neonato, in base alle divisioni salariali date dagli incassi di quella singola chiesa.

La dirigenza di Scientology cancellò il "Giorno della Famiglia" nel 1987, e il "Tempo Familiare" due anni dopo. Un cambiamento della direttiva del 1991 [vedi la traduzione integrale] stabilì che le coppie in attesa sarebbero state trasferite non in una qualunque chiesa comunitaria, ma in una che "non si stava espandendo, era piccola e lontana". L'attuale messa al bando dei bambini nella Sea Org, emessa nel 1986, non fa alcuna menzione all'aborto. Dice solo che i membri che vogliono avere figli devono andarsene.

Davis sostiene che la chiesa ha cambiato la sua direttiva cercando di bilanciare "i bisogni delle famiglie con la realtà della vita dentro un ordine religioso".

La chiesa si fa carico delle spese mediche e dentarie dei membri della Sea Org, ma non ha pagato per gli aborti delle donne che hanno parlato con il Times.

Davis ha replicato che «per la chiesa, approvare il pagamento di un aborto... equivarrebbe a un tacito avallo all'aborto.» Ha aggiunto che alcune chiese di Scientology, tra cui quella di Clearwater, sostengono i costi del controllo delle nascite dei membri della Sea Org.


Procedimento giudiziario

Laura Dieckman era in quinta elementare quando disse ai genitori che nelle scuole pubbliche di Albuquerque non imparava tanto quanto aveva imparato in quelle di Scientology. Così le permisero di smettere di andarci e di frequentare assiduamente la chiesa comunitaria, o "org", dove i genitori erano parrocchiani. Laura faceva il "body routing", cioè avvicinava persone da sottoporre al "Test Gratuito della Personalità".

Ai primi del 1991 arrivò un reclutatore della Sea Org. Laura aveva 12 anni e si entusiasmò all'idea di unirsi al gruppo e di trasferirsi a Los Angeles. Bisognava però convincere sua madre, Toddy Dieckman. Il reclutatore promise che Laura avrebbe terminato la scuola superiore. I corsi di Scientology e l'assistenza, chiamata "auditing", sarebbero stati gratuiti. Aggiunse che vista la giovane età, Laura sarebbe stata tenuta sotto stretto controllo.

Uscì anche la questione dei figli. Laura disse che un giorno ne avrebbe voluti avere. Nessun problema - le rispose il reclutatore - le coppie in attesa vengono trasferite nelle chiese comunitarie. La Sig.ra Dieckman firmò l'autorizzazione. «In un certo senso pensai che, okay, sarebbe andata in una scuola di impostazione Scientology e avrebbe avuto una buona istruzione.» Inoltre riteneva che la figlia non avrebbe retto a lungo, «non pensavo che volesse davvero allontanarsi da casa.»

Il primo lavoro di Laura fu in un palazzo di 12 piani a qualche isolato di distanza dal Grauman's Chinese Theater di Hollywood Boulevard. Lavorava nell'ufficio comunicazioni, consegnava messaggi e rispondeva al telefono. La sua vita scorreva in un cerchio molto ristretto: prendere l'autobus per l'ufficio tutte le mattine, lavorare fino a sera inoltrata, riprendere il bus per il dormitorio - dove divideva letti a castello con altre 10 donne. Non c'erano gite allo zoo, piste di pattinaggio o concerti, non c'era nemmeno la scuola che il reclutatore le aveva promesso.

Durante le prime settimane Laura telefonava a casa tutte le sere. Durante la pausa per la cena si affrettava verso il telefono pubblico poco distante. A volte i genitori la andavano a trovare e una volta la portarono a Disneyland.

Poco dopo avere compiuto 16 anni, Laura conobbe un nuovo membro della Sea Org, Jesse DeCrescenzo il quale, come Laura, era cresciuto in una famiglia Scientology. Il ragazzo aveva 17 anni. Flirtavano in classe il sabato pomeriggio, e facevano il bucato assieme il sabato sera. Alla festa di Capodanno contarono alla rovescia insieme i secondi che li dividevano dal 1995 e, allo scoccare della mezzanotte, Jesse le chiese di sposarlo. Lo fecero in agosto di quell'anno. Durante le festività natalizie andarono a trovare la famiglia allargata di Jesse a Oakland. Laura amava quel calore familiare. Voleva dei figli suoi e, senza dirlo a Jesse, smise di prendere la pillola anticoncezionale fornita gratuitamente dalla clinica della Planned Parenthood.

Laura sapeva che, se fosse rimasta incinta, né il suo capo né Jesse sarebbero stati contenti di dover abbandonare i rispettivi impieghi. Aveva visto dei membri della Sea Org molestare una coppia in attesa, prima del loro trasferimento. Ma era fiduciosa che lei, Jesse e il bambino ce l'avrebbero fatta. Magari li avrebbero mandati all'org di Albuquerque.

Nel febbraio del 1996 il test di gravidanza confermò ciò che il corpo le aveva già detto. Tornata alla sua scrivania telefonò a Jesse per dargli la notizia, che lo entusiasmò. «Che cosa faremo adesso?», chiese a Laura. Lei rispose che pensava di tenerlo.

Discussero le voci secondo cui la chiesa stava per eliminare i trasferimenti nelle chiese comunitarie, e l'imposizione per le coppie in attesa di lasciare la Sea Org. Laura disse a Jesse di non preoccuparsi. Suo padre avrebbe potuto assumerlo nel suo ufficio assicurativo di Los Angeles, oppure poteva pulire finestre assieme al padre di lei, a Albuquerque.

Laura informò della gravidanza il suo capo, Gabriella Saccomanno, una donna sulla trentina - il doppio della sua età. Laura la riteneva «la cosa più vicina a una mamma che avessi in Sea Org.» Nella sua deposizione la Dieckman ha descritto gli avvenimenti dei due giorni successivi. «Le dissi che ero incinta. Lei mi chiese "che cosa vuoi fare?" Le risposi che non avevo dubbi, volevo avere il bambino.»

La Saccomanno - racconta Laura - le disse di prendere in considerazione un precetto di Scientology per gestire i problemi: valutare quale era "il maggior bene per il maggior numero di dinamiche". Gli scientologist credono che la vita consista di otto dinamiche, o canali, e gli esseri umani sono spinti a prosperare in ognuno di essi. La prima dinamica è la sopravvivenza come se stessi. La seconda è sopravvivere come coppia, attraverso la procreazione. Avere dei figli soddisfa quelle due dinamiche. Ma se ciò significa lasciare la Sea Org, allora stai mettendo il tuo interesse personale davanti alle dinamiche più ampie come il gruppo, servire l'umanità e tutte le forme di vita. La Saccomanno chiese a Laura che cosa ne pensasse Jesse. Che cosa voleva fare? Laura rispose: «Avremo il bambino. Su questo non ci sono dubbi.»

La Saccomanno - continua il racconto di Laura - suggerì di telefonare subito a Jesse e al suo supervisore, Christine Cole. Attraverso il vivavoce, la Cole si rivolse direttamente a Laura. «Quando le dissi che avrei tenuto il bambino si infuriò, mi diceva "considera l'effetto che avrà sull'organizzazione...".» Laura e Jesse avevano risalito i ranghi interni fino a diventare direttori di "Investigazioni e Valutazioni", una specie di investigatori di polizia del dipartimento degli affari interni. Cole le rammentò le loro responsabilità nei confronti dell'organizzazione. Laura riappese, «Non mi interessava ascoltare quelle fesserie.» La Saccomanno cercò di calmarla. «Mi diceva "sangue freddo, Laura... in questo stadio il bambino è solo un po' di tessuti"... sostanzialmente mi stava dicendo che l'aborto era la cosa giusta da fare e che non sarebbe stata una gran cosa, eravamo agli inizi della gravidanza.»

Quella notte lei e Jesse parlarono della sfida che avrebbero affrontato assieme: «In pratica giungemmo alla conclusione che avremmo tenuto il bambino», racconta Laura. Ma il tono di lui cambiò il giorno dopo, quando si sentirono al telefono. «Capii che Chris gli aveva parlato di nuovo... adesso lui mi diceva che "forse l'aborto è la cosa giusta da fare".»

Jesse le disse che non voleva lasciare la Sea Org. Laura, a 17 anni, avrebbe dovuto affrontare un neonato senza reale esperienza del mondo, senza un'istruzione formale, senza lavoro, senza soldi e, ora, senza un marito. «Tutt'a un tratto fu come se non avessi avuto davvero altra scelta.»

La Saccomanno le disse di nuovo che la gravidanza non era molto avanti. Pensa al maggior bene. Jesse le ricordò che «entrambi abbiamo sempre voluto stare nella Sea Org», il suo capo le parlò di nuovo. «E alla fine, dopo due giorni in quel modo, accettai.»

Jesse prese a prestito dai genitori un'auto e 350 dollari e un sabato la accompagnò a una clinica di Glendale. Alla domenica Laura era di nuovo al lavoro.

Il Times ha chiesto di intervistare la Saccomanno, la Cole e Jesse DeCrescenzo. Davis ha risposto per loro conto, dicendo che «la Dieckman non ha mai subito pressioni per interrompere la gravidanza»; la Saccomanno non ha «mai incoraggiato o suggerito che la Sig.ra Dieckman avesse un aborto» e non ha mai descritto il feto come "semplici tessuti". Nemmeno la Cole ha mai fatto pressioni. La Sig.ra Dieckman ha fatto una sua scelta, ha abortito «dopo averne discusso con il marito, il quale le disse di non essere pronto per avere dei bambini.»

La Dieckman racconta che, con il trascorrere degli anni, l'attaccamento alla chiesa era calato. Era stata punita per essere rimasta a Portland un giorno in più del previsto, al fianco del nonno morente. Mesi dopo era fuggita in quella stessa città per far visita alla nonna, ma il personale di Los Angeles l'aveva rintracciata e persuasa a ritornare. Era poi stata assegnata al Rehabilitation Project Force, un distaccamento che, secondo la chiesa, aiuta i membri della Sea Org a ravvedersi grazie al lavoro fisico, lo studio e l'assistenza. I critici sostengono che il RPF è una forma degradante di detenzione intesa rieducare il pensiero.

La Dieckman vi rimase per tre anni, poi decise di volerne uscire. Aveva visto una staff della Sea Org bere della varechina, ed essere congedata perché a rischio di suicidio. Un mattino dell'aprile del 2004, mentre la sua squadra RPF di dieci unità puliva i pavimenti, versò della varechina in un bicchiere di plastica e lasciò la porta dei bagni aperta in modo che gli altri potessero vederla bere. Cominciò a vomitare. Il giorno dopo la Sea Org le diede una liquidazione di 500 dollari e la congedò. DeCrescenzo rimase, e l'anno successivo divorziarono.

La chiesa sostiene di avere offerto a Jesse e a Laura la possibilità di andare in una chiesa comunitaria, ma che la Dieckman scelse di abortire. «È spiacevole che oggi la Sig.ra Dieckman si sia pentita della sua decisione», ha detto Davis, «e cerchi di addossare la colpa alla sua fede precedente invece che assumersene la responsabilità.»

La Dieckman ha fatto causa alla chiesa presso il tribunale statale della California, sostenendo che alle colleghe "veniva ordinato regolarmente" di abortire. Nei documenti legali afferma che la chiesa la costrinse ad abortire minacciandola che in caso contrario avrebbe perso il lavoro, l'alloggio e il marito. Sostiene inoltre di essere stata "plagiata" e che era "priva di comprensione dei suoi diritti legali". A marzo il giudice ha archiviato il procedimento decretando che non era stato presentato entro i limiti previsti dalla prescrizione.

La Dieckman è tornata ad Albuquerque dove vive con il padre dei suoi due bambini. «Nulla è andato come mi ero immaginata», dice oggi. «Volevo avere dei bambini, poi non me lo hanno permesso... ero talmente sotto controllo... dall'età di 12 anni mi era stato inculcato come pensare e come agire. E non conoscevo strade alternative.»


Controllare il recinto

Recintata e guardata a vista, la proprietà di 500 acri di Scientology nel deserto vicino a Hemet, California, aveva un ulteriore livello di sicurezza - un "Consiglio Perimetrale" in cui sedevano fino a 10 membri che si riunivano settimanalmente in una sala conferenze della Golden Era Productions, la divisione marketing e audiovisivi della chiesa che ha sede alla base.

Compito del consiglio: condividere informazioni sul personale della base, in particolare su chi veniva considerato una minaccia per le attività e l'immagine della Sea Org. Capo del consiglio era Gary Morehead, direttore della sicurezza dal 1990 al 1997. L'uomo ha fatto i nomi delle donne incinte di cui si interessò, di solito in rapporti che dichiaravano il "maneggiamento" riuscito, cioè l'aborto prenotato. «Arrivavamo in consiglio avendo già le informazioni, oppure qualcuno le riferiva durante la riunione», racconta. «Intendo il fatto che qualcuna era incinta.»

Ogni rappresentante divisionale delle donne incinte riferiva lo stato della gravidanza, «Stanno per abortire, o non lo faranno, oppure non hanno ancora deciso», continua. Non ha documenti scritti, ma stima che almeno una donna al mese ricorreva all'aborto, forse una quindicina all'anno. Circa metà dei 700 dipendenti della base erano donne.

Morehead racconta che le poche donne della base che volevano portare avanti la gravidanza venivano separate dai mariti. Spesso venivano assegnate a lavori manuali e sottoposte a verifiche di sicurezza, una forma di interrogatorio. Alcune dormivano in una vecchia catapecchia con le guardie di Morehead di piantone. L'uomo racconta che il lavoro fisico non era inteso a mettere a rischio la gravidanza, ma solo ad erodere la risolutezza delle donne. «Mi chiedevano "che cosa stanno facendo?" e io rispondevo "sono fuori a spazzare i marciapiedi" oppure "stanno strappando le erbacce dalle aiuole".» Se le donne non rivedevano la loro posizione, riceveva nuovi ordini: «"No, mettile (a pulire) i cassonetti..." Più resistevano, più sforzi venivano fatti per convincerle», racconta l'uomo.

La chiesa sostiene che Morehead sta mentendo. «Mai nessun interrogatorio o lavori fisici pesanti sono stati assegnati a una donna incinta», ha sostenuto Davis, né alla base dove Morehead lavorava né in nessun'altra struttura della Sea Org. Le coppie in attesa non sono mai state separate. Davis dice che Morehead si sbaglia anche in merito al Consiglio Perimetrale, in quanto chi apparteneva al consiglio nello stesso periodo gli ha confermato "enfaticamente" che non si è mai discusso di aborti.

Altre strutture della chiesa, tra cui quelle di Clearwater e di Los Angeles, avevano un Consiglio Perimetrale. Sunshine "Sunny" Pereira fece parte di quello di LA. La devozione per la Sea Org le era stata radicata già a 3 anni, quando la madre vi era entrata e la famiglia si era trasferita a Los Angeles dal Texas. Sunny era stata mandata alla Cadet Org e vedeva di rado la madre. A 15 anni firmò il contratto da un miliardo di anni per la Sea Org. «Era un po' un "mia mamma è lì, anche io ci andrò".»

Sunny coordinava l'auditing, i corsi e altri servizi al Celebrity Centre di Hollywood, un ritiro religioso per parrocchiani di spicco. Parte del suo lavoro consisteva nelle riunioni del Consiglio Perimetrale del Centro. Le discussioni riguardavano anche i membri delusi e le donne incinte. «Avevamo un elenco e discutevamo chi le doveva maneggiare individualmente», racconta la Pereira. "Maneggiare" significava far loro cambiare idea. Se una donna diceva di voler tenere il bambino, le veniva affiancata una collega per "conversazioni casuali": che cosa pensi di fare?

Se necessario il maneggiamento si faceva più aggressivo, con la partecipazione dei supervisori e dei funzionari di etica. Che cosa ti porta a questi pensieri irrazionali? Dove sono finite la tua dedizione e la tua lealtà?

A volte le coppie venivano separate per fiaccare la loro risolutezza, continua la Pereira. «La mettevamo sul dubbio: dubbio sull'essere in Sea Org, dubbio sul salvare la vita alla gente, o sull'aiutarla. Non si parlava del bambino.» La donna ricorda di aver cercato di intimidire una collega incinta. «La schernivo. La vedevo arrivare e cominciavo a dire a voce alta: Ma che cosa fa? È una fuori etica. Sta cercando di impedire che degli esseri vengano salvati perché vuole fare i cavoli suoi. È un'egoista.»

Le conversazioni ripetute incidevano sul senso del dovere e di obbligo verso l'organizzazione. «Non posso dire direttamente che "ti costringono ad abortire"», aggiunge la donna, «ma fanno di tutto per trattenerti in Sea Org. E se questo significa interrompere una gravidanza, sosterranno quel tipo di decisione. Aiuteranno la donna a prendere quella decisione.»

Nel marzo del 1996 centinaia di staff della Sea Org che lavoravano all'ex Hollywood Guaranty Building furono convocati nella sala mensa del sesto piano per un briefing importante. La politica della Sea Org stava cambiando. Due rappresentanti della base internazionale erano venuti a Hollywood per spiegare i cambiamenti.

Prima del briefing i due si incontrarono in privato con il supervisore di etica Astra Woodcraft, la quale racconta che le fu detto che mentre loro si rivolgevano al gruppo, lei doveva girare e scrivere i nomi di ogni staff che mostrava "cattivi indicatori". Poi li avrebbe dovuti "maneggiare".

In cima alla lista c'era un uomo che si era mostrato particolarmente sgomento, e che poi le disse che lui e la moglie contavano di farsi una famiglia e di lavorare in una chiesa comunitaria. Adesso quella possibilità era stata cancellata.

La Woodcraft assegnò l'uomo e la moglie a una delle quattro condizioni inferiori dell'etica di Scientology, uno stato chiamato "dubbio". Per tornare in buone condizioni, ognuno dei due doveva completare una "formula di dubbio", un programma a più gradini di confessione e espiazione che li avrebbe "purificati" dall'idea di avere figli. Avrebbero anche dovuto mettere i bisogni della chiesa prima dei propri bisogni. «Dovevo portarli ad accettare il fatto che se lei fosse rimasta incinta avrebbe dovuto abortire», racconta la donna.

La chiesa ha negato il racconto della Woodcraft. «Ogni implicazione che si tratta di una direttiva della chiesa è falsa», ha detto Davis.

La Woocraft racconta che nei tre anni in cui supervisionò i "maneggiamenti di etica", solo un pugno di donne che lavoravano nel palazzo di 12 piani insistettero a proseguire la gravidanza. «Quasi tutte abortivano. Scoprivano di essere incinte, andavano alla clinica e abortivano. Lo facevano. Non volevano mettersi nei guai.»

La Woodcraft era entrata in Sea Org a 14 anni, a 15 aveva sposato a Las Vegas un collega - con il consenso del padre. Quattro anni dopo, ai primi del 1998, ne aveva avuto abbastanza dei lunghi orari e delle molte pretese della Sea Org. Aveva architettato un piano: restare incinta, tenerlo nascosto fino a che non fosse troppo tardi per abortire, insistere nel tenere il bambino, farsi espellere. Funzionò. Quando la Sea Org la congedò era quasi al quinto mese di gravidanza.

«Un giorno arrivò un mio senior e mi disse "che cosa stai facendo?". "Il programma di uscita", risposi io. "Perché?" "Perché sono incinta". E lui "Ah, è troppo tardi per abortire".»

La figlia nacque quattro mesi dopo.

Davis sostiene che la Woodcraft abbandonò il marito e il lavoro; che la chiesa non la spinse mai ad abortire e che l'incontro da lei descritto non è mai avvenuto.


Vuoi sposarmi?

Nata in Inghilterra, Claire crebbe in una Cadet Org nei pressi di Londra. La sua educazione formale cessò quando la madre sposò un americano e la famiglia si trasferì a Los Angeles. Claire aveva 13 anni. I reclutatori della Sea Org cominciarono a starle dietro. «Telefonavano, venivano a casa, volevano che andassi da loro, incontri che duravano ore e in cui mi dicevano che il mondo era prossimo alla fine. Devi farlo per il bene di tutti. Discorsi pesanti per un'adolescente.»

Nel luglio del 1991, con l'approvazione dei genitori, entrò nella Sea Org. Aveva 16 anni. In settembre la assegnarono alla base internazionale, dove avrebbe collaborato alla supervisione delle sedute di addestramento degli staff della Golden Era Productions.

Fu lì che incontrò Marc Headley, un altro adolescente che lavorava alle linee di produzione. Cenarono qualche volta insieme nella mensa degli staff e il 9 maggio, il giorno festivo annuale che celebra la prima pubblicazione di Dianetics, ebbero il primo appuntamento.

«Quel giorno mi chiese se volevo essere la sua ragazza», racconta Claire. La sera, davanti al dormitorio, parlarono dei loro sentimenti «e di tutto il resto». Marc si dichiarò, Claire accettò.

Si sposarono tre mesi dopo, nell'agosto del 1992. Lui aveva 19 anni e lei 17. Voleva dei bambini ma sapeva che la gravidanza era un tabù. Nella causa che ha presentato, Claire Headley dice di essere stata «testimone di altre due dipendenti che rifiutarono di abortire. Le donne furono retrocesse e assegnate per mesi a lavori manuali.»

In un documento presentato il 28 maggio ha scritto che la chiesa aveva «una direttiva interna per costringere e obbligare» le donne della Sea Org ad abortire, «per massimizzare il carico di lavoro delle donne ed evitare questioni che riguardavano la cura dei bambini.»

Nell'estate del 1994 scoprì di essere incinta. Nella sua deposizione del novembre scorso, ha testimoniato che la Sea Org quell'anno non le aveva pagato lo stipendio settimanale di 46 dollari per diversi mesi, e non si era potuta comperare la pillola anticoncezionale.

Non è vero, ha detto Davis. «In base ai riscontri contabili» è stata regolarmente pagata per tutto l'anno. La chiesa ha rifiutato di fornire copia dei documenti, dicendo che li aveva la Headley. Lei ha negato. La donna ha poi raccontato di aver comunicato il risultato del test di gravidanza a due staff: all'ufficiale medico Cynthia Rathbun e a Jocelyn Webb (Cynthia Rathbun non è parente di Marty Rathbun, l'ex braccio destro del leader David Miscavige, ora critico aperto). La Headley ha testimoniato che le donne le dissero «che se non procedevo con un aborto mi avrebbero assegnata a lavoro manuale pesante e a verifiche di sicurezza, gli interrogatori.»

Davis ha riferito che sia la Rathbun sia la Webb «affermano categoricamente che quella conversazione non è mai avvenuta».

La Headley racconta che lei e Marc discussero brevemente le conseguenze di un rifiuto. «Sapevo che se avessi detto di voler portare a termine la gravidanza mi avrebbero assegnata a lavori manuali pesanti, e sapevo che estremamente pericoloso in gravidanza», ha testimoniato la donna. «Non avevamo assolutamente altre opzioni.» Riferisce che una staff di alto rango le disse di aver abortito lei stessa, che non era "una gran cosa" e che non interrompere la gravidanza "sarebbe stato molto peggio che portarla a termine".

Claire Headley si preoccupava inoltre che la chiesa potesse non permettere a Marc di seguirla, se lei se ne fosse andata: «in pratica mi sarei ritrovata sulla strada da sola, incinta, senza nessun contatto nel mondo, senza soldi e senza marito.... Boom - andata.»

Opporre resistenza e lasciare la Sea Org avrebbe poi probabilmente comportato una dichiarazione di "persona soppressiva" emessa contro di lei dalla chiesa. Gli scientologist, compresi sua madre, il padre, due sorelle e un fratello, avrebbero avuto la proibizione di rapportarsi con lei. Dice che si sentiva in trappola.

Durante la deposizione della Headley, l'avvocato della chiesa Marc Marmaro le ha chiesto: «Qualcuno le ha ordinato di abortire?»

«Sì.»

«Chi glielo ordinò?»

«La prima volta, Cynthia Rathbun.»

«Di quante settimane era?»

«Forse tra le sei e le otto settimane.»

«E che cosa le disse Cynthia Rathbun?»

«Semplicemente che ero incinta e - poiché avevo fatto il test - e mi pare che fece un'affermazione generale del tipo che se non avessi abortito mi avrebbero assegnato al lavoro manuale pesante e sarei stata sottoposta a verifica di sicurezza.»

La Headley decise di abortire. Ha riferito che l'ufficiale medico della base le prese un appuntamento presso una clinica di Riverside e la Rathbun le diede istruzioni:

«Se ti chiedono se vuoi parlare con uno psicologo in merito alla tua decisione, rispondi di no.»

«Se ti chiedono se ne vuoi parlare, rispondi di no.»

Chiese 350 dollari in prestito a un'amica per pagarsi l'intervento. Uno staff della Sea Org l'accompagnò alla clinica, restò in attesa e la riportò alla base.

Marmaro: «Pensò mai di non lasciare la clinica... di rifiutarsi di tornare assieme all'uomo che la accompagno?»

Headley: «Pensai di mettermi a urlare che qualcuno per piacere mi aiutasse. Ma sapevo che se l'avessi fatto non avrei mai più rivisto mio marito.»

Il mattino seguente tornò al lavoro.

Due anni dopo era a Clearwater con una ventina di membri della Sea Org in addestramento per prendere servizio al Religious Technology Center, l'organismo ecclesiastico più alto di Scientology. RTC si assicura che le filosofie religiose di Hubbard siano adeguatamente amministrate. Dopo essere stata in piedi per ore durante gli esercizi pomeridiani, la Headley si sentì mancare e svenne. «Sentivo le orecchie rimbombare, la vista offuscata, le ginocchia cedettero.»

Era di nuovo incinta. Ma questa volta tra lei e il marito c'era un mezzo continente. «Volevo parlare con Marc, volevo disperatamente farlo perché la prima volta avevo promesso a me stessa che non avrei mai più fatto una cosa del genere», racconta la donna in un'intervista.

Non aveva un cellulare; non poteva telefonare dall'appartamento che divideva con 12 donne e, senza un permesso speciale, il personale in addestramento non poteva utilizzare i telefoni di servizio per chiamare i coniugi. La Headley compilò il modulo di richiesta per fare una telefonata.

«Respinta», scrisse la senior Sea Org member Anne Rathbun (ex moglie di Marty Rathbun).

Nel replicare per conto della Rathbun, Davis sostiene che la Headley mente. Dice che è "assurdo" suggerire che a una staff venga negata la possibilità di telefonare al marito.

La Headley ha testimoniato che la Rathbun le disse: «devo procedere con il tuo aborto», informandola di essersi organizzata affinché la Sea Org member Aldona Medina le prestasse i soldi per l'intervento. La chiesa non ha reso disponibili al Times la Rathbun e la Medina per una intervista, ma Davis ha sostenuto che quest'ultima non prestò soldi per l'intervento. «La Sig.ra Medina non è al corrente che Claire Headley abbia abortito, o che sia mai stata incinta.»

Al contrario, la Headley sostiene che fu la Medina ad accompagnarla in clinica. In una intervista racconta come pervenne da sola alla decisione: «Non ricordo di avere detto "sì" o "no". Ormai ero apatica, priva di resistenze. So che non dissi mai "voglio abortire" perché non avevo la forza per farlo... Ma sì, mi arresi all'inevitabile che avevo davanti.»

Riferisce che Anne Rathbun leggeva la sua posta, così non si azzardò a scrivere a Marc dell'aborto.

Nel settembre del 1996 la chiesa inviò Marc a Clearwater per tre giorni, per collaborare alla produzione di un programma audiovisivo. La Headley si organizzò per poter dividere con lui una stanza nel complesso residenziale degli Hacienda Gardens, su North Saturn Avenue. Erano trascorsi sei mesi dal secondo aborto e ancora non aveva detto a Marc di essere stata incinta.

«Ero del tutto combattuta e turbata dalla conversazione incombente, ma sapevo che non sarei riuscita a dirglielo lì e subito, per strada sarebbe stato molto più difficile.» Gli riferì la cosa, aggiungendo di essere molto dispiaciuta che lui lo venisse a sapere soltanto in quel momento. «Gli dissi che avevo cercato di telefonargli, non fu necessario spiegargli la situazione in cui mi ero trovata. Sapeva che ero appena stata promossa (a RTC) e che mi trovavo sotto la lente d'ingrandimento», una posizione in cui non poteva sollevare polvere.

La Headley tornò a Hemet nel gennaio del 1997, lei e Marc restarono nella Sea Org per altri otto anni. Fuggirono nel gennaio del 2005, a distanza di tre settimane l'una dall'altra. Marc scappò per primo, allontanandosi sulla sua moto. Claire prese un appuntamento da un oculista in città, riuscì ad eludere lo staff della chiesa che aveva il compito di controllarla a vista e saltò su un taxi in attesa.

Claire e Marc Headley, che ora hanno due figli, in gennaio 2009 hanno presentato a un tribunale federale due distinti procedimenti contro la chiesa. Quello di lui contiene anche accuse di traffico di esseri umani, violazioni delle leggi del lavoro e salariali.

A quattordici anni di distanza dal secondo aborto la Headley, che ora ha 35 anni, è ancora affranta dall'aver preso una decisione del genere senza discuterne col marito. «Fu davvero devastante. Voglio dire, eravamo sposati. Quella decisione (non permetterle di telefonare) - anche allora, anche in quello stato mentale - la mia integrità personale mi diceva che era sbagliato.»


Incinta e "fuori etica"

Samantha Domingo vive in Inghilterra con le sue tre figlie, sono trascorsi 16 anni dall'aborto che non voleva fare.

Nel 1993 lavorava al Celebrity Centre di Hollywood, dove incontrò il collega Michael Gomes. Quando si sposarono aveva 26 anni, pochi mesi dopo rimase incinta. Le direttive interne permettevano ancora alle coppie in attesa di trasferirsi nelle chiese comunitarie. «Pensavo che fosse emozionante. Avrò un bambino, io e mio marito saremo i pionieri di un'org di Classe V. Sarà una nuova avventura.»

Un ufficiale di etica la riportò con i piedi per terra: che cosa pensi di fare? Stai privando l'organizzazione di due staff. Devi pensare al maggior bene per il maggior numero di dinamiche...

«Nessuno ti dice direttamente "devi farlo"», racconta la Domingo. «Vieni messa all'angolo... siedi davanti all'ufficiale di etica, siedi davanti ai dirigenti (della chiesa) che in pratica ti dicono che sei un pezzo di m... se non lo farai. Sei cattiva. Stai tradendo il tuo gruppo. Sei fuori etica, lo fai deliberatamente. Guarda che pessimo servizio hai reso al pianeta.»

Samantha racconta che uno dei superiori di Michael lo convinsero che era rimasta incinta così che lui dovesse lasciare la Sea Org assieme a lei. Capì che il suo matrimonio era finito. Non aveva risparmi e stava per ritrovarsi anche senza un marito: «Ero completamente sola.» Così disse all'ufficiale di etica che avrebbe abortito: «Ne fu molto contento e compiaciuto.»

La chiesa nega il racconto. «L'ex marito della Sig.ra Domingo... ha affermato che la Sig.ra Domingo non è mai stata costretta a prendere una decisione sulla sua gravidanza», ha riferito Davis.

La Domingo, che oggi ha 43 anni, racconta di essersi sentita spiazzata: «Fondamentalmente pensavo di essere l'unica a ritenere che non era giusto abortire. Per cui finii per convincermi di essere fuori etica, di non essere un bravo membro della Sea Org e di stare tradendo il gruppo.»

Un paio di mesi dopo l'aborto del 1994, la donna venne avvicinata da una staff del Celebrity Centre. Era Sunny Pereira, il membro del Consiglio Perimetrale che aiutava a gestire le dipendenti gravide. Adesso lei stessa era incinta e cercava una clinica per abortire. Aveva 21 anni e si era appena sposata con uno dei suoi primi boyfriend, Christophe Pereira. Sunny qualche giorno prima gli aveva detto di essere in attesa. Avevano parlato di lasciare la Sea Org per lavorare in una chiesa comunitaria. Si chiedeva quanto costasse partorire. Devi semplicemente presentarti al pronto soccorso?

Seguendo il protocollo, fecero rapporto sulla situazione agli ufficiali di etica; Sunny riferisce che l'opzione che le diedero fu una soltanto: se avesse portato avanti la gravidanza, lei e Christophe sarebbero stati trasferiti al Celebrity Centre di Nashville, che versava in pessime condizioni. Sapevano che, con quei pochi parrocchiani, sarebbero stati perennemente al verde e non si sarebbero potuti permettere di vedere mai più i genitori di Christophe in Francia. «Ne discutemmo, e decidemmo che tenere il bambino avrebbe rappresentato un problema per uno di noi due e per la Sea Org, e sarebbe stato meglio interrompere la gravidanza. Fu una decisione meccanica, non veniva dal cuore. Non fu una decisione emotiva. Fu come un "Ok, va bene, dobbiamo farlo".»

La chiesa non ha fatto commenti sulla Pereira, che ora ha 37 anni e ha avuto il suo primo figlio, una bambina, il 1 giugno. «La sua decisione è stata una faccenda personale», ha riferito Davis, «una decisione presa da lei e dal marito.»

La Pereira ebbe un secondo aborto nel 2001. Per il primo del 1994 prese a prestito 330 dollari dalla nonna. Ricorda che mentre le facevano l'anestesia il medico controllò la sua scheda. Nella casella opzionale in cui si richiedeva l'affiliazione religiosa, la donna aveva scritto "scientologist". «Disse che nella stanza accanto c'era un'altra scientologist.»

Joe Childs è redattore dirigente del Tampa Bay. Fa la supervisione della copertura di Scientology dal 1993.

Thomas C. Tobin è un redattore del Times che si occupa della Chiesa di Scientology dal 1996.

Il Times ha cominciato a occuparsi di Scientology nel 1975, quando la chiesa arrivò a Clearwater, e da allora ha fatto diversi articoli investigativi tra cui "Il Rundown della Verità", uno scrutinio della vita all'interno di Scientology con interviste ad ex dirigenti che hanno riferito di essere stati fisicamente maltrattati dal leader della chiesa, David Miscavige.


Le persone intervistate per l'articolo:

Laura Dieckman: 31 anni.
Entrata in Sea Org a 12 anni, nel 1991. Uscita nel 2004.
Sposata a 16 anni, ha abortito nel 1996.
Oggi vive ad Albuquerque con il padre di sua figlia di tre anni, e del figlio di due. È una mamma casalinga.
«Era come se non avessi altra scelta. Non sapevo fin dove si sarebbero spinte le pressioni e le coercizioni. Sapevo che c'erano altre che avevano abortito. Ma non sapevo quante pressioni avessero subito. Non l'avevo ancora vissuto in prima persona.»
Guarda il video

Claire Headley: 35 anni.
Entrata in Sea Org a 16 anni, nel 1991. Uscita nel 2005.
Sposata a 17 anni, ha abortito nel 1994 e nel 1996.
Oggi è sposata con Marc Headley e ha due figli di 4 e 2 anni. Vive a Burbank, California, e lavora come ragioniera nell'azienda di audivideo di cui il marito è socio.
«Ero disperata all'idea (di abortire) ma non avevo mezzi o opzioni, né finanziari né di altra natura. Se avessi urlato [in clinica] mi avrebbero riportata indietro e sarei stata controllata a vista e costantemente dalla sicurezza.»
Guarda il video

Sunny Pereira: 37 anni.
Entrata in Sea Org a 15anni, nel 1988. Uscita nel 2004.
Sposata a 21 anni, ha abortito nel 1994 e nel 2001.
Oggi è sposata ed ha appena avuto una bambina. Vive a Dallas, lavora come direttrice di un ristorante.
«Devo molto incolpare me stessa... dopo il primo aborto ero caduta in depressione ma feci anche il secondo. C'è qualcosa che ancora non riesco a capire.» Guarda il video

Samantha Domingo: 43 anni.
Entrata in Sea Org a 21 anni, nel 1989. Uscita nel 1996.
Primo matrimonio a 26 anni, secondo a 28. Ha abortito nel 1994.
Oggi è divorziata e ha tre figlie di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. Vive nei pressi di Londra. Lavora come scrittrice.
«Mi sentivo una persona cattiva. Pensavo che avevo ucciso mio figlio. E anche ad anni di distanza, guardando le mie figlie il ricordo corre a quell'evento. Non posso impedirmelo, non è qualcosa di sepolto negli anfratti della coscienza.»


Scientology e aborto

Redazione del St. Petersburg Times, 13 giugno 2010

La Chiesa di Scientology non prende posizioni sull'aborto. Tuttavia, l'argomento emerge negli scritti del fondatore, L. Ron Hubbard, che la chiesa considera scritture sacre.

L'assistenza Scientology cerca di liberare la mente dalle "rappresentazioni tramite immagini mentali" o "engram" creati nel corso di momenti dolorosi del passato - tra cui le vite precedenti e il periodo trascorso nel grembo materno. Hubbard esprimeva preoccupazione per il "bambino prenatale" e per come i traumi emotivi dei "tentati aborti" possano causare problemi dopo la nascita.

Alcuni estratti di Dianetics:

Una volta che il bambino è concepito, indipendentemente da quanto "vergognose" siano state le circostanze, indipendentemente dai costumi e dal reddito, quell'uomo o quella donna che cercheranno di abortire il bambino non ancora nato staranno cercando di commettere un omicidio, e quella sarà la base di un'infanzia di malattia e di pena. Chiunque commetta un tentato aborto sta commettendo un'azione contro l'intera società e il futuro; ogni giudice o medico che raccomandi un aborto dovrebbe essere immediatamente privato della sua posizione e dell'ambulatorio, qualunque siano le sue motivazioni.

Una società che abbia a cuore le sue future generazioni dovrebbe dare molta considerazione alla donna incinta.

Thetan e concepimento

Gli scientologist credono che l'uomo sia più che una mente e un corpo: è un essere spirituale chiamato thetan, dalla lettera greca theta, o pensiero. Quell'essere occupa una serie infinita di corpi. Ecco perché quando una persona muore gli scientologist dicono che «Ha scaricato il corpo».

Quand'è che il thetan entra nel corpo? Al concepimento?

Il portavoce della chiesa Tommy Davis ha risposto che: «La ricerca di Dianetics suggerisce che mentre il feto cresce le percezioni vengono registrate, a partire dal momento del concepimento e continuando per tutta la gravidanza... L. Ron Hubbard osservò che in quasi tutti i casi l'essere spirituale si impossessa del corpo appena prima della nascita.»


Le "dinamiche"

Parecchie donne sostengono che i loro supervisori citavano un frequente ritornello per convincerle ad abortire: «Qual è il maggior bene per il maggior numero di dinamiche?».

La domanda si riferisce alle otto "dinamiche dell'esistenza" che gli scientologist utilizzano per risolvere i problemi della vita. Rappresentate dalle otto punte della croce di Scientology, ogni dinamica è un "impulso" che sospinge la persona nel corso della sua vita. La prima è la spinta all'autoconservazione, la seconda è quella a crearsi una famiglia o ad avere un partner sessuale, la terza è essere parte di un gruppo.

Le restanti dinamiche collocano l'impulso a sopravvivere in contesti progressivamente più ampi: (4) la razza umana; (5) tutte le forme di vita; (6) l'universo fisico; (7) il mondo spirituale; (8) l'infinito.

Nell'affrontare i problemi, gli scientologist devono trovare la soluzione migliore per il maggior numero di dinamiche - anche se qualcosa dovesse essere distrutto per il maggior bene.

Una donna della Sea Org, la forza lavoro di Scientology, potrebbe tenere il bambino - il che secondo le regole interne significa lasciare il gruppo. Oppure potrebbe abortire e rimanere nella Sea Org.

Che fare?

Applicare le dinamiche.

Crearsi una famiglia sarebbe un bene per la prima e la seconda dinamica. Abortire - cioè tornare ad aiutare il gruppo che opera per salvare il pianeta - può essere considerato soddisfacente per la terza. In gioco è ciò che sarebbe meglio per le restanti dinamiche. Secondo diverse donne, i supervisori dicevano che il benessere della chiesa era predominante su tutto il resto, attraverso tutte le dinamiche, e suggerivano l'aborto come strada da percorrere.

Il portavoce della chiesa Tommy Davis afferma che non sono mai state fatte pressioni per abortire, e contesta il racconto delle donne su come le dinamiche venivano applicate.


Chiesa di Scientology: le cause legali degli Headley

Redazione del St. Petersburg Times, 13 giugno 2010

Gli ex scientologist Claire e Marc Headley hanno presentato azioni separate contro la Chiesa di Scientology a una corte federale di Los Angeles.

Marc Headley, 37 anni, sostiene di essere stato vittima, durante i 15 anni trascorsi nella Sea Organization, di pratiche imprenditoriali scorrette, violazioni delle leggi sul lavoro e di lavoro forzato, o traffico di esseri umani.

Claire Headley, 35 anni, sostiene che durante i suoi 13 anni di appartenenza alla Sea Org la chiesa l'ha costretta due volte ad abortire; anche lei afferma che le condizioni lavorative alla base internazionale della chiesa nei pressi di Hemet, California, costituivano traffico di esseri umani.

Gli avvocati della chiesa hanno risposto in modo aggressivo ad entrambi i procedimenti, chiamando a testimoniare gli Headley ed altri ex membri della Sea Org e presentando migliaia di pagine di mozioni, memorandum e argomentazioni.

Depositate in gennaio 2009, le cause andranno a processo nel gennaio 2011. La chiesa ha vinto un round importante in aprile, quando il giudice distrettuale Dale S. Fisher ha decretato che Claire Headley, dipendente di una istituzione religiosa, era un "ministro" coperto dalla "esenzione ministeriale" e perciò non soggetta a salario o a leggi sul lavoro.

Gli avvocati della chiesa stanno utilizzando quella decisione per sostenere che entrambe le cause degli Headley dovrebbero essere archiviate. La chiesa sostiene che anche il lavoro di Marc Headley si qualifica per l'esenzione ministeriale, vanificando le sue rivendicazioni sul lavoro.

Le leggi sul traffico di esseri umani, commenta la chiesa, non possono essere applicate a "rapporti di lavoro tra una chiesa e i suoi ministri". Sostiene poi che gli Headley non furono trattenuti contro la loro volontà: vivevano in alloggi esterni alla proprietà, disponevano di telefoni cellulari, facevano visita ai parenti, andavano a fare compere e gite. La mozione di richiesta di archiviazione presentata dalla chiesa contro Claire Headley afferma che i due aborti avuti in giovane età sono dipesi dal fatto che "non voleva perdere il suo status di membro della Sea Org", aggiungendo che la sua direttiva ecclesiastica che richiede ai propri membri di non avere bambini è protetta dal Primo Emendamento.

Gli Hedley, sposati da 17 anni, controbattono che la Sea Org li controllava con coercizione psicologica, tra cui le minacce di punizione.

L'udienza per le mozioni di archiviazione di entrambi i casi presentate dalla chiesa è prevista per il 26 luglio.


La replica della Chiesa di Scientology

Redazione del St. Petersburg Times, 13 giugno 2010

Tommy Davis, portavoce della chiesa, ha fornito una replica generale in una lettera di sei pagine. Eccovi alcuni estratti:

Tutti gli scientologist, sia staff sia parrocchiani, sono liberi di prendere la decisione di avere una famiglia. Ciò comprende questioni personali come il controllo delle nascite e l'aborto, su cui la chiesa non prende posizioni.

Questo premesso, la chiesa non patrocina l'aborto ai suoi staff o parrocchiani. Chiunque sostenga di averlo fatto per conto della chiesa, o sostenga di averlo fatto per conformarsi a presunte direttive (scritte o "non scritte") sta mentendo, oppure lo ha fatto contravvenendo alla visione della chiesa sulla questione. Mai alcun membro dello staff della chiesa è stato "costretto" ad abortire...

Chi entra nella Sea Org e in seguito decide di volere avere dei bambini, può lasciarla. Riceverà assistenza dalla chiesa, tra cui cure prenatali, cure mediche, assistenza finanziaria...

Lasciare la Sea Org in tali circostanze non significa non essere più membro della chiesa. Il soggetto continuerà come scientologist del pubblico e si dedicherà a una carriera di sua scelta. Una volta che i figli abbiano raggiunto una certa età e decidano essi stessi di entrare nella Sea Org, il rientro dei genitori è benvenuto.

Questa direttiva è scaturita dal rispetto per le famiglie e dalla difesa dei bambini... Molte occupazioni non sono favorevoli alla cura di una famiglia, e le organizzazioni si sono orientate verso soluzioni differenti. Alcuni ordini religiosi proibiscono in toto sesso e matrimonio. I corpi militari disciplinano le coppie che generano figli in zone di combattimento. La Sea Org ha sviluppato una politica giusta per gli individui coinvolti, e giusta per l'ordine religioso nel suo complesso...

Alla metà degli anni '80... l'esperienza aveva ormai insegnato che gli orari di lavoro lunghi e impegnativi richiesti ai membri della Sea Org e la necessità dei genitori in Sea Org di recarsi in destinazioni lontane senza preavviso contrastavano con le esigenze genitoriali. Pertanto fu emessa una direttiva che richiedeva alle coppie desiderose di avere dei figli, di farlo fuori dalla Sea Org...

È evidente che le vostre fonti sostengono di avere fatto delle scelte in merito alle loro gravidanze di cui ora paiono rammaricarsi, ognuna con "racconti dell'orrore" simili di tali episodi. Non esiste verità nelle accuse che ognuna di quelle persone è stata costretta ad abortire, o che la decisione sia stata presa contro la loro volontà. In realtà è impossibile "costringere" qualcuno a fare ciò che si sostiene...

La chiesa non commenterà le affermazioni delle vostre fonti su ciò che altre donne possono o non possono avere detto sulla loro esperienza. Farlo sarebbe una grossa violazione del loro diritto alla privacy, una cosa che noi ci rifiutiamo di fare. Il vostro tentativo di pubblicizzare le scelte del tutto private e personali di queste donne è estremamente offensiva, ma tipica della cieca faziosità che guida il Times ogni volta che si occupa della Chiesa di Scientology...

Alcuni ex membri della Sea Org, consapevoli delle accuse false di questo tipo, hanno fornito volontariamente le dichiarazioni allegate, al fine di mettere agli atti le loro esperienze di donne incinte che hanno lasciato la Sea Org... Contrariamente alle versioni fornite dalle vostre fonti, queste persone affermano unanimemente di essere state trattate con comprensione e compassione...

Le nostre iniziative umanitarie e i nostri programmi di miglioramento sociale continuano a salvare persone in tutto il mondo in campi come la prevenzione dalle droghe, l'analfabetismo, la riforma dei criminali e la protezione civile. Questa è la nostra missione. Attività di questo tipo sono ciò a cui i membri della Sea Org hanno dedicato la loro vita.

La lettera integrale è qui
Le dichiarazioni dei membri di Scientology sono qui


Ha lottato contro Scientology per riprendersi la figlia che volevano farle abortire

© Di Joe Childs e Thomas C. Tobin, St. Petersburg Times, 14 giugno 2010

Vent'anni fa, quando Natalie Hagemo aveva 19 anni, era incinta, lavorava per la Chiesa di Scientology, e non vedeva l'ora di diventare mamma. Era quasi alla fine del primo trimestre di gravidanza - racconta - quando i colleghi dell'ordine religioso di stile militare di Scientology, la Sea Organization, iniziarono a farle pressioni affinché abortisse. Due funzionari di alto rango dissero che interrompere la gravidanza le avrebbe permesso di continuare a lavorare. Si infuriarono davanti al suo rifiuto.

Supervisori le dissero di nascondere il pancione in modo che le sue colleghe non pensassero che restare incinta era accettabile. Amici e colleghi la evitavano. La Hagemo tenne duro e, con il marito a fianco, partorì Shelby il 20 agosto del 1990.

La donna lasciò la Sea Org ma restò una parrocchiana attiva e allevò la figlia nelle credenze scientology. Quando Shelby compì 14 anni nella loro chiesa locale arrivò un reclutatore che le fece firmare un contratto da un miliardo di anni per la Sea Org. La Hagemo accantonò i suoi dubbi e concesse l'autorizzazione, pensando che la figlia avrebbe presto chiesto di tornare a casa.

Circa una settimana dopo, Shelby telefonò in lacrime dicendo di voler uscire. La donna contattò un supervisore della chiesa per discutere il procedimento di congedo. Ricorda la rabbia di lui: "Non hai voce in capitolo. Come ti permetti di interferire. Sei una soppressiva".

Gli ricordò che Shelby aveva 14 anni: era ancora sotto la sua tutela legale. Lui disse alla Hagemo che la Sea Org non doveva seguire le leggi del mondo non-Scientology.

Infuriata e preoccupata, la donna volò subito a Los Angeles per riprendersi la figlia. Racconta che le ci vollero più di due settimane.

Il portavoce della chiesa Tommy Davis ha detto che il racconto della Hagemo è "falso e infondato". Ha aggiunto che la donna non ha mai "subito pressioni per abortire", che la Sea Org non è ostile alle donne incinte e che quando Shelby decise di andarsene la chiesa la aiutò nel "procedimento di uscita".

Soltanto quest'anno la Hagemo ha raccontato alla figlia che cosa successe 20 anni fa, e di come parecchie colleghe avessero ceduto alle pressioni per abortire. «Ti guardo e penso a quante ragazze come te avrebbero potuto nascere. E penso alle mamme e ai papà che ci sono passati. Per che cosa?»

La chiesa, aggiunge, voleva sua figlia ad ogni modo. Shelby era un problema, facilmente eliminabile. «Poi il problema è diventato un prodotto di valore. Adesso poteva sopportare i lunghi orari di lavoro della Sea Org, essere una ruota nell'ingranaggio, valeva qualcosa.

«Dentro di me pensavo all'ironia della cosa... quattordici anni dopo, la Sea Org sta cercando di portarmi via la bambina che non avevo voluto abortire.»


Giovane sposa

La Hagemo aveva 4 anni quando i genitori divorziarono e la mamma sposò uno scientologist. Era adolescente quando sua madre le disse che se il padre avesse continuato a drogarsi non avrebbe più potuto vedere le figlie. Lui scelse la droga.

«Ne rimasi devastata», racconta oggi. «Chi potrebbe mai fare una scelta del genere?»

Durante l'infanzia a Oahu, negli anni '70, frequentava assiduamente la chiesa comunitaria di Scientology, o "org", del centro di Honolulu. I bambini giocavano e parlavano mentre i genitori facevano corsi o assistenza. La Hegemo aveva 13 anni quando lesse I problemi del lavoro, il libro scritto dal fondatore di Scientology L. Ron Hubbard. Il testo diceva che se qualcosa vi sta confondendo dovete trovare un "dato stabile", una informazione che si sa essere vera, e costruirci sopra. Quella ed altre strategie di Scientology la aiutavano a gestire i problemi domestici.

Restò impressionata dalla disciplina dei membri della Sea Org che visitavano la chiesa locale. Sembravano molto più stabili di molti degli adulti che popolavano la sua vita, e la prendevano sul serio. «Per me quello fu un concetto nuovo», racconta oggi. «Era come se... uau! Ho qualcosa da offrire.» Lasciò le scuole superiori ed entrò nello staff dell'org di Honolulu. Alla fine la famiglia si trasferì a Los Angeles, la Hagemo e la sorella minore entrarono nella Sea Org.

L'ordine si interessava poco all'età. Agli adolescenti venivano affidate tutte le responsabilità che potevano gestire e ci si aspettava che si comportassero da adulti. I buoni lavoratori venivano promossi a posizioni senior, una filosofia che la Hagemo apprezzava. Venne promossa da personale di mensa all'ufficio tesoreria. Un'amica le presentò il fratello, Dan LaFreniere, e tra i due iniziò una relazione seria.

Poiché la Sea Org vieta contatti intimi tra staff non sposati, i due giovani saltarono il fidanzamento e nel giro di poche settimane convolarono a nozze. «La gente tende a sposarsi, e lo fa molto giovane», commenta la donna. «Quando mi sono sposata avevo 17 anni, e non fu una cosa insolita. Alcune mie amiche erano anche più giovani.»

Suo marito aveva un paio di anni in più. I genitori di lei non le avevano parlato della riproduzione e dei ritmi fisiologici, così come nessuno lo aveva fatto nella Sea Org. Non ricorreva al controllo delle nascite e non si segnava le date delle mestruazioni. Inconsapevole di essere incinta di otto settimane, a 18 anni ebbe un'interruzione spontanea di gravidanza. L'inattesa perdita risvegliò nella giovane coppia l'idea di avere una famiglia. Meno di un anno dopo, verso il Natale del 1989, la Hagemo era di nuovo incinta. «Lo dissi subito a mio marito, che ne fu felicissimo. Entrambi volevamo avere dei bambini, per noi fu come un "Hey! Questo è il nostro primo figlio!"»

I due decisero di perseguire il sogno familiare, anche se erano consapevoli delle conseguenze.


Dimostrazione di lealtà

La Hagemo aveva visto membri della Sea Org incinte venire ostracizzate, fatte confessare i propri peccati contro il gruppo e fatte espiare. Per rientrare nelle grazie del gruppo dovevano assestare "un colpo efficace" per conto di Scientology, poi chiedere ai colleghi di firmare un documento di approvazione per il loro rientro. Una sera, nella sala mensa degli staff e prima che la Hagemo restasse incinta, una donna aveva chiesto la sua firma. La dichiarazione manoscritta di quella donna diceva che la sua gravidanza stava tradendo il gruppo e che lei si era redenta "interrompendola". A proprio favore, la donna scriveva poi di avere fatto rapporto su una collega che desiderava avere figli ["assestare un colpo efficace al nemico"... è parte della formula di una delle condizioni inferiori dell'Etica di Scientology - N.d.T.]

«Rimasi così scioccata da non poter credere a ciò che stavo leggendo», racconta la Hagemo, che aveva interpretato gli scritti del fondatore L. Ron Hubbard come decisamente favorevoli alla famiglia. Ma, come gli altri, firmò la petizione della donna.

Era al corrente di una modifica della direttiva del 1986 secondo cui i neo-genitori dovevano lasciare la Sea Org e passare allo staff delle chiese locali. La coppia sarebbe dovuta sopravvivere con le sue sole forze, ma loro erano pronti a raccogliere la sfida. Volevano il loro bambino.

Dopo avere fatto rapporto al suo supervisore sulla gravidanza, due ragazze che non sembravano avere più di 14 o 15 anni andarono a trovare la Hagemo in ufficio. Erano "messaggere" del management superiore, funzionarie senior tenute in grande considerazione. Le dissero che restare incinta significava tradire L. Ron Hubbard e la Sea Org, e tutta l'umanità. Il "maggior bene" sarebbe stato continuare a lavorare per Scientology. Stando al racconto della Hagemo, le due dissero che era «solo un feto... solo cellule» che stavano crescendo dentro di lei. «Non ricordo che mi abbiano detto "devi abortire", fu solo un "l'aborto è una opzione percorribile... Dimostreresti la tua lealtà alla Sea Org".»

La Hagemo ritiene che l'aborto sia un diritto legittimo, ma che nel suo caso avrebbe distrutto una vita "senza alcun buon motivo". Sua madre era rimasta incinta alle superiori ed era sopravvissuta, lei pensò che poteva fare lo stesso. E la Sea Org poteva sicuramente sopravvivere senza di lei.

Due giorni dopo le giovani "messaggere" tornarono per vedere se aveva cambiato idea. Incinta di dieci settimane, la Hagemo disse di no, e le due la sgridarono. Lei e il marito si sentirono dire che sarebbero stati assegnati a una org piccola, e fino ad allora lei avrebbe dovuto indossare giacche e gonnelloni per nascondere la gravidanza. «Non volevano che me ne andassi in giro ovviamente incinta. Me lo dissero molto chiaramente. Non volevano che altre donne si facessero l'idea che restare incinte era ok.»

Ma a un certo punto nascondere il pancione divenne impossibile. Gli amici le giravano alla larga, non volevano dare l'impressione di giustificare la sua scelta. «Di sicuro capisci...», le dicevamo. In rare occasioni qualcuno mostrava interesse per il nascituro, lei rispondeva in modo allusivo. «Non ci furono mai aperte congratulazioni, del tipo "Oh mio dio! Posso sentirlo calciare?", era più una cosa "vieni nel mio ufficio e chiudi la porta".»

Un giorno al lavabo dei bagni comuni una staff delle pubbliche relazioni guardò il pancione della Hagemo e le chiese sdegnata "Come puoi fare una cosa del genere?" Lei iniziò a piangere e a tremare. «Sono in questo ambiente dove è una delle cose peggiori che puoi fare. Sono sposata. Non ho fatto nulla di male. A volte volevo davvero mettermi a urlare.»

Già avanti con la gravidanza, venne convocata in un ufficio per rispondere a domande all'e-meter. Si dice che questo apparecchio Scientology misuri lo stato mentale del soggetto, e che verifichi anche se sta dicendo la verità. La Hagemo racconta che l'investigatore voleva sapere i nomi di chi le aveva detto che era ok restare incinta.

Davis, il portavoce della chiesa, sostiene che il quadro fatto dalla Hagemo è falso.

«La chiesa ha massimo rispetto della famiglia, della creazione di una famiglia e dei bambini. Non c'è alcuna ostilità verso le donne incinte.»

La chiesa ha fornito dichiarazioni giurate di un membro attuale e di 10 ex membri della Sea Org le quali sostengono che loro stesse e i rispettivi coniugi sono stati trattati bene durante la gravidanza e che non hanno mai subito pressioni per abortire. Una delle donne è Aaradona Walker di Santa Rosa, California, e ha dichiarato che quando nel 2008 era incinta, uno staff della chiesa ha aiutato lei e il marito a lasciare la Sea Org. «Nessuno ha cercato di farmi cambiare idea o mi ha fatto pressioni di un certo tipo», ha scritto la Walker, «Nessuno ha cercato di convincermi a non avere il bambino.»

La Hagemo ribatte che quei racconti non modificano la sua esperienza. «Forse quando sono rimaste incinte, alcune donne sono state più fortunate. Non è che tutti i ragazzini cattolici hanno subito molestie. Il fatto che ad alcuni non sia successo non significa che invece sia successo ad altri, che per questo hanno sofferto.»

Due settimane prima della data prevista, i supervisori dissero alla Hagemo che poteva smettere di lavorare ma che doveva restare nella sua stanza fino al parto e oltre, fino a quando lei, Dan e il bambino non si fossero trasferiti nella località designata: Seattle.

«Questa accusa è assurda e infondata», ha detto Davis.

Shelby nacque in una clinica di Glendale. La giovane coppia la portò a casa, nella loro stanzetta della struttura Scientology di Los Angeles. «Anche se le circostanze erano veramente schifose, ero felicissima di avere la mia bambina», racconta la donna. «Non avevo dubbi di avere preso la decisione giusta, in particolare dopo averla avuta tra le braccia.»


Il reclutatore

Nei 14 anni seguiti alla nascita della figlia, la Hagemo ebbe un'altra bambina, divorziò e si trasferì vicino alla madre a Minneapolis. Si risposò, ebbe un figlio e andò a vivere nei sobborghi di Excelsior. Il marito, Brad Hagemo, è un optometrista e uno scientologist. Natalie Hagemo era rimasta in buoni rapporti con la chiesa pagando una penalità di 5000 dollari per aver lasciato la Sea Org. Fece corsi di Scientology sulla genitorialità e le finanze, e in seguitò andò a Los Angeles per quella forma di assistenza chiamata "auditing". Alla fine del 2003 raggiunse i livelli superiori della chiesa, o "Thetan Operante". Si sentiva felice e stabile.

Anche Shelby, matricola alla Minnetonka High, stava progredendo in Scientology. I corsi della chiesa la aiutavano a comunicare meglio, a superare la sua timidezza e a fare amicizia più facilmente. A scuola andava bene. Sognava di diventare una "auditor", cioè una assistente di Scientology, e appena possibile si offriva come volontaria all'org Twin Cities del centro di Minneapolis.

Nell'autunno del 2004 un membro della Sea Org in visita la avvicinò a fini di reclutamento. Se fosse entrata nella Sea Org avrebbe potuto realizzare il suo sogno, diventare una auditor. Avrebbe potuto vedere la famiglia ogni volta che lo avesse desiderato; la chiesa si sarebbe fatta carico di tutti i suoi bisogni e le avrebbe pagato un salario settimanale di 50 dollari.

«Ci cascai in pieno», ricorda oggi Shelby. «Pensai "facciamolo", era un po' come "sembra davvero fico. Adesso telefono a mia mamma", perché mamma non era lì.»

No, prima firma - le disse il reclutatore - poi chiameremo tua madre. Shelby firmò la richiesta standard per servire la Sea Org in questa vita e in quelle future. Aveva 14 anni.

La Hagemo doveva decidere se concedere o meno l'autorizzazione. La pressione subita anni prima per ricorrere all'aborto la turbava ancora, ma era una scientologist leale e ammirava ancora la Sea Org. Conosceva il reclutatore, e Shelby era molto entusiasta. Sapeva anche come avrebbe reagito la chiesa se avesse opposto resistenza. L'avrebbero dipinta come una persona piena di "contro intenzioni" che metteva i bastoni tra le ruote a Scientology. «Pensai "Ok, lasciamola andare". Ma nel mio intimo sapevo che mia figlia sarebbe tornata indietro, sapevo che non si sarebbe trovata bene in quell'ambiente.»

Shelby volò a Los Angeles e venne assegnata all'EPF, l'Estate Project Force - una specie di campo di addestramento della Sea Org. Di giorno lavorava a progetti edili, la sera studiava Scientology. Si divertiva, ma aveva anche nostalgia di casa e nel giro di una settimana cominciò ad addormentarsi piangendo. Il reclutatore aveva detto che la ragazza avrebbe potuto telefonare alla famiglia in qualsiasi momento, ma ci vollero giorni prima che la autorizzassero a chiamare casa. Quando alla fine riuscì a parlare con la madre, Shelby le disse che voleva tornare a casa.

La madre le risposte che avrebbe contattato le persone giuste e iniziato la procedura di congedo. Chiamò il supervisore dell'EPF il quale - racconta - si fece aggressivo e le disse che non aveva nessun diritto di interferire. Lei gli rispose: «Sono sua madre, ho diritti legali. Posso venire lì in questo preciso momento e portarla via, e non c'è nulla che tu possa dire al riguardo.» Lui replicò che la Sea Org non era legata alla legge "wog", le regole del mondo non-Scientology. «Innanzitutto sapevo che non era vero», prosegue la donna, «e poi dire una cosa del genere a un parrocchiano della chiesa, a una madre... Chiunque dotato di cervello sa che non si deve fare infuriare una madre.»

La Hagemo volò a Los Angeles per riprendersi la figlia. Racconta che il supervisore dell'EPF di Shelby le sventolò un dito davanti alla faccia, urlandole di nuovo di non interferire. I giorni passavano e continuava a chiedere di vedere sua figlia. «Quando alla fine riuscii a incontrarla, non fui autorizzata a restare da sola con lei.» Non poterono neanche parlare della sua partenza. Shelby non sapeva da quale parte stava la madre. L'avrebbe aiutata ad andarsene? «Non sapevo nemmeno se me ne sarei mai andata», racconta Shelby.

La Hagemo decise di prendere l'iniziativa. Trovò Shelby in uno dei cantieri dell'EPF, la portò nell'ufficio del cappellano e pretese che la chiesa iniziasse la procedura di congedo, chiamato "routing out". Il processo può durare settimane, o mesi.

Shelby doveva seguire un regime di "etica" che analizzava i motivi per cui voleva andarsene. Oggi racconta che si sentiva presa in un grosso guaio. Il suo supervisore le disse che quando aveva firmato il contratto per la Sea Org aveva fatto una promessa, sarebbe stata una bugiarda se non l'avesse mantenuta. Telefonare alla madre era stato un errore. Andarsene sarebbe stato un errore ancora più grande.

«Girò la mia sedia in modo da avermi di fronte, mi si avvicinò e cominciò ad urlarmi in faccia che ero veramente sporca, che avevo bisogno di una raddrizzata.»

La chiesa contesta questo racconto. «Shelby è uscita dalla Sea Org non appena ha richiesto di farlo», ha detto Davis - aggiungendo che «Nessun membro della Sea Org è mai stato sottoposto a "intimidazione".»

Due settimane dopo la richiesta di andarsene, la chiesa l'autorizzò a farlo. Verso le 11 di sera si aprì una porta vicino alla mensa della Sea Org, e lei uscì. Il giorno dopo madre e figlia presero un aereo per il Minnesota.


Domande senza risposta

Nemmeno una volta in quelle due settimane la Hagemo pensò di prendere la figlia e andarsene, oppure di chiamare le autorità per far valere i suoi diritti legali di genitore. Racconta che voleva risolvere il problema costringendo la chiesa ad attenersi alle sue stesse direttive. Era rimasta colpita dalla belligeranza del funzionario Sea Org di Los Angeles. Si chiedeva se si trattasse di un fanatico isolato o di un riflesso della dirigenza della chiesa. A quel punto fece una cosa vietata dal movimento: cercò in Internet informazioni non autorizzate su Scientology.

Trovò voci che da anni parlavano di "aborti forzati"; altri erano resoconti di "disconnessione" che raccontavano come la chiesa incoraggi i membri a troncare tutte le comunicazioni con i parenti e gli amici critici di Scientology. La Hagemo era ancora turbata dal trattamento riservatole nella Sea Org quando era incinta, e Internet le suscitò ulteriori domande. Ma restava ancora convinta che i benefici avuti da Scientology prevalessero su tutto il resto.

Lei e Shelby continuarono a fare corsi di Scientology. La ragazza riprese a frequentare la scuola e alla sera lavorava all'org Twin Cities, un impegno molto più leggero di quello in Sea Org. Aveva 16 anni e coltivava ancora il desiderio di diventare una auditor di Scientology e un supervisore del corso.

La Hagemo appoggiava la figlia. Anche lei era alla testa della campagna anti droga della chiesa. Ma manteneva i suoi dubbi sulla dirigenza.

«La chiesa è abile nel farti credere che sei il solo a pensarla in un certo modo», racconta. «Non ne parli con gli amici perché se osassi farlo ti sbatterebbero fuori.»

Paragona la situazione al tenere in piedi un matrimonio fallito solo perché c'è troppo da perdere. «Ci sono stati momenti felici. A un certo punto si era anche innamorati. Quella persona ti faceva girare la testa. Adesso sei solo profondamente infelice. Ma continui a resistere. È la natura umana.»

Da quel che racconta, i membri della sua chiesa hanno cercato di portarle via la figlia due volte. E dice che ci provarono anche una terza.


"Pensavo fosse normale"

Shelby si diplomò nella primavera del 2008, poi andò a Clearwater per l'addestramento come staff della chiesa. Aveva 17 anni. Audiva le persone, supervisionava le classi di studio e adorava il suo lavoro. «Ho aiutato un sacco di gente, pensavo che fosse la cosa più bella del mondo.»

Altri aspetti non erano così grandiosi. Oltre all'addestramento che aveva accettato, doveva fare il lavoro di un Sea Org member completo. Le dissero che doveva fare pressioni sui parrocchiani affinché acquistassero materiali di Scientology e facessero donazioni. A volte, per tenere alte le "statistiche" Shelby donava i soldi che la madre le mandava.

Molto spesso, dopo le 10 di sera, Shelby doveva telefonare ai parrocchiani di tutto il mondo affinché acquistassero corsi opzionali. Non riusciva a soddisfare le quote di lavoro e si trovava di continuo nei guai con "etica". Alcuni giorni la mettevano a dieta di riso e fagioli, pranzo e cena. La pausa pasto venne ridotta a 15 minuti. Di notte doveva pulire i bagni ed altri spazi comuni, e spesso riusciva a dormire soltanto 4 o 5 ore per notte. I suoi capi le urlavano dietro.

«A quel punto pensavo che fosse normale», così Shelby commenta quelle punizioni. «Siccome ti succede di continuo, poco a poco arrivi a pensare "Ok, è così che vanno le cose". Ci credevo anche io, siccome le mie statistiche sono basse devo mangiare riso e fagioli... certo, quando ti tocca non sei contento, però lo facevo perché Scientology era di valore, ne valeva la pena.»

Intanto i dubbi della madre continuavano a crescere. Gli Hagemo ed altri parrocchiani dell'org Twin Cities ricevevano continue richieste per donare o per comprare libri, CD, DVD. La chiesa chiedeva soldi diverse volte al giorno, anche a notte fonda, con telefonate o sms. Ogni volta che la Hagemo entrava all'org - racconta - qualcuno le chiedeva dei soldi. A gennaio 2009 si stufò definitivamente. Uno dei funzionari che raccolse le sue lamentele le disse che raccogliere denaro era una "intenzione di comando" della dirigenza superiore.

Davis, il portavoce della chiesa, ha replicato citando la politica della chiesa sulle donazioni: "I parrocchiani danno sostegno volontario alla loro religione, come hanno sempre fatto". Sostiene che Shelby a Clearwater non è mai stata punita, né che è stata privata del sonno. Tutti gli staff di Clearwater "devono avere ore di sonno e cibo adeguati, al fine di poter studiare come da requisiti scritturali".

Il giugno scorso gli Hagemo lessero Il Rundown della Verità, il reportage del St. Petersburg Times sui disertori di alto livello della chiesa che sostengono di essere stati testimoni diretti di abusi fisici e mentali comminati dalla massima dirigenza del movimento. La Hagemo, il marito, la madre e il patrigno decisero di lasciare la chiesa.

L'unico problema era Shelby. La ragazza era ancora a Clearwater, in addestramento e al lavoro per la chiesa - una maggiorenne di 19 anni che poteva fare le sue scelte. Se la sua famiglia si fosse mostrata disaffezionata, la chiesa avrebbe detto a Shelby di interrompere ogni contatto.

La Hagemo decise di non riferire a nessuno la sua decisione fino a quando Shelby non fosse tornata a casa per le feste di Natale. Ma i dirigenti del Minnesota capirono che la famiglia aveva dei dubbi. I supervisori di Shelby insistettero molto per trattenerla a Clearwater durante le feste, le dissero che non riuscivano a sostituirla, che se se ne fosse andata sarebbe stata una scansafatiche. Lei chiamò la madre piangendo. Non voglio tornare a casa... devo restare... ho grosse responsabilità...

Ricorda la Hagemo: «Mi resi conto di una cosa... chi sei? Perché se sei così felice della tua decisione di restare, piangi come una fontana?»

Un funzionario della chiesa del Minnesota inviò a Shelby un elenco di "cattivi indicatori" sulla sua famiglia:

  • la madre era andata online e aveva trovato informazioni scorrette relative ad abusi nella chiesa;
  • la madre e il patrigno erano andati a un appuntamento invece che partecipare a un event della chiesa;
  • la nonna, una scientologist veterana, si era battezzata cristiana.

Un ufficiale di etica di Clearwater disse a Shelby che non doveva tornare a casa, in quell'ambiente. Nemmeno per le feste di Natale, che prevedevano anche un viaggio in Messico programmato da molto tempo con il suo padre biologico, uno scientologist non più praticante. Lui minacciò di andare a Clearwater a prendersi la figlia, e alla fine la lasciarono partire.

La Hagemo racconta che la ragazza arrivò a casa chiusa in se stessa ed esausta. Aveva le vene gonfie dietro alle ginocchia, che il medico attribuì al restare in piedi per ore. Shelby disse che lavorava 70 ore la settimana. Ma ancora tentennava. La disaffezione della sua famiglia per la chiesa sembrava improvvisa e "psicotica". La Hagemo desiderava che la figlia scegliesse da sola il suo futuro, ma vedeva brutti segnali, temeva che non stesse pensando con la sua testa. Shelby voleva telefonare un superiore di Clearwater per avere una guida. Disse alla madre: «Lui mi dirà che cosa devo fare.»

Quando partì per la vacanza con il padre in Messico, Shelby era ancora incerta.

In una e-mail di tre frasi inviata il 28 dicembre 2009, la Hagemo e il marito notificarono ai funzionari di Scientology che lasciavano la chiesa. La nota si concludeva dicendo: «Restiamo scientologist indipendenti dalla Chiesa di Scientology.»

Quello stesso giorno un funzionario di Scientology contattò Shelby in Messico via Faceebook, offrendole un posto dove stare in Minnesota. Furiosa, la Hagemo inviò una serie di mail intimando al funzionario di tenersi alla larga dalla figlia. «Quale chiesa cerca di rovinare una famiglia? Di creare fratture al suo interno?» scrisse in una di esse.

Al ritorno dal Messico, la donna parlò a Shelby di diritti umani. «Nessuno ha il diritto di allontanarti dalla tua famiglia. Nessuno ha il diritto di privarti del cibo. Nessuno ha il diritto di privarti del sonno in questo modo. È una punizione, ed è un abuso dei diritti umani.» Il discorso fece breccia. «Per Shelby, etichettarli per ciò che realmente erano fece la differenza.»

In gennaio anche Shelby lasciò la chiesa.

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«In tutta la mia vita in Scientology ho avuto molte vittorie e sono stata bene», racconta oggi. «Ma una cosa comune che succede di continuo nella chiesa è che hanno sempre cercato di fare in modo che troncassi i rapporti con parte della mia famiglia.»

Nelle conversazioni avute con Shelby all'inizio dell'anno, la madre le raccontò di come avesse subito pressioni per abortirla, 20 anni prima. La sua reazione? Nella Sea Org ne aveva viste abbastanza da non esserne sorpresa.

Davis, il portavoce della chiesa, ha detto che madre e figlia hanno fatto le loro scelte, la chiesa non le ha costrette a fare nulla. Ora, aggiunge, la Hagemo sta "riscrivendo la sua storia per giustificare la decisione di lasciare Scientology".

La Hagemo dice di vedere un modello in corso da anni, in cui la chiesa interferisce ed esercita controllo. Iniziò nel 1990 con le pressioni per abortire Shelby, continuò nel 2004 con il tentativo della Sea Org di impedire alla ragazza di andarsene, e ancora nel 2009 quando la chiesa cercò di metterla contro la famiglia. «Hanno cercato di portarmi via mia figlia per tre volte», dice oggi. «Voglio dire... chiamatemi pure idiota per aver perseverato per tanto tempo. È un processo che devi attraversare. Ad alcuni succede più in fretta, altri hanno bisogno di un paio di anni per affrontarlo... chiedo scusa per averci messo così tanto.»

 
 
 
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