Introduzione
Il Rehabilitation Project Force (Programma di Riabilitazione - RPF) di Scientology,
in qualità di istituzione internazionale che richiede obbedienza totale ai
membri del suo circolo più ristretto, è un caso unico nelle organizzazioni
ideologiche contemporanee che operano nel mondo occidentale. Mentre altre organizzazioni
(come
The Family/Bambini di Dio) hanno gestito programmi simili (si veda Kent
e Hall, 1997), l'RPF esiste da oltre 20 anni. Istituito nel Gennaio del 1974, l'RPF
è un programma di duro lavoro fisico, confessioni forzate e intenso indottrinamento
ideologico. Scientology insiste che il programma è inteso a correggere i problemi
dei membri dello staff per permettere loro di restare nella sua élite, la Sea
Org, ed operare efficacemente al suo interno. I critici sostengono che il suo scopo
è spezzare la volontà dei reclusi per minarne la capacità ad
operare al di fuori dei vincoli psicologici posti dall'organizzazione. Discutono inoltre
sul fatto che il programma fornisce a Scientology una forza lavoro a salario quasi
nullo. In ogni caso, fin dal 1984 i giornali hanno parlato del programma, con articoli
apparsi su media americani, britannici, danesi e tedeschi. Non esistono tuttavia rapporti
accademici in merito, sebbene le sue attività hanno un impatto diretto su un
argomento che diversi scienziati sociali considerano chiuso - fino a che punto le
cosiddette religioni utilizzano tecniche di "lavaggio del cervello" sui propri membri.
Questo studio discute sul fatto che il "lavaggio del cervello" - "l'eliminazione sistematica,
scientifica [,] e coercitiva dell'individualità della mente altrui" (Scheflin
e Opton 1978: 40) - è un concetto sociale scientificamente appropriato per
analizzare l'imposizione di Scientology di programmi di re-indottrinamento nell'ambito
di condizioni di segregazione vissute dai reclusi dell'RPF, e della sua ancor più
severa derivazione, l'RPF dell'RPF. Questo studio costruisce la sua tesi impiegando
documenti originali che L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, ha scritto o diffuso,
oltre a materiali legali, trascrizioni di colloqui e articoli pubblicati dai media.
Questa documentazione, in concerto con altre argomentazioni, aiuta ad identificare
i contesti storici e organizzativi da cui è emerso l'RPF, e fornisce ampi scorci
sulle sue attuali attività, in diversi luoghi e durante particolari periodi
di tempo. Di particolare interesse per gli studiosi è l'impiego che lo studio
fa di pubblicazioni di Scientology che risalgono al periodo metà anni '50 -
fine anni '60, che discutono specificamente di tecniche di "lavaggio del cervello".
Non solo, pertanto, "lavaggio del cervello" è un termine scientifico appropriato
da usare quando si descrive l'RPF, ma costituisce inoltre un'espressione che coincide
con le descrizioni della stessa Scientology su come ottenere cambiamenti attitudinali
all'interno di ambienti ristretti.
Il "dibattito sul lavaggio del cervello" nelle Scienze Sociali
Nelle Scienze Sociali il "dibattito sul 'lavaggio del cervello'" ebbe luogo principalmente
negli anni '80 e nei primi anni '90, quando diverse organizzazioni professionali,
professori e studiosi reagirono contro i tribunali americani che accettavano motivazioni
in base alle quali le cosiddette nuove religioni "obbligavano" i membri alla conversione.
La maggior parte dell'assalto sociologico prese di mira la psicologa Margaret Singer,
PH.D., che impiegava un modello di persuasione coercitiva/"lavaggio del cervello"
per spiegare alle corti in che modo i contendenti erano entrati, e si comportavano,
nei gruppi contro cui ora stavano facendo causa, o da cui si stavano difendendo.
Gli attacchi scientifico-sociali conclusero che il termine "lavaggio del cervello"
era valido solo se il gruppo in questione faceva uso di segregazione e maltrattamento
fisico dei membri (si veda Anthony, 1990:304) in situazioni di consenso non informato
(Young e Griffith, 1992: 93). Questo triplice requisito era davvero il minimo, considerato
che un programma di "lavaggio del cervello" avrebbe dovuto comprendere anche un intenso
programma di indottrinamento completo e di confessioni personali di "peccati" commessi
nel passato. Dal momento che né i sostenitori del termine né i suoi
detrattori avevano fornito prove concrete che anche queste attività minime
avvenissero uniformemente nella maggioranza delle attività di conversione,
sociologi e altri specialisti conclusero che il "lavaggio del cervello" non era un
termine appropriato per descrivere come e perché si entrava in religioni nuove
o controverse.
Di questi requisiti per l'uso del termine "lavaggio del cervello", quello più
importante era "l'estrema coercizione fisica" (Anthony e Robbins, 1992: 20, 25n.11).
Nel caso in cui questa condizione fosse esistita, allora sarebbe stato lecito, sia
ai ricercatori che ai tribunali, isolare il "lavaggio del cervello" da altre forme
di persuasione coercitiva. Come Robbins e Anthony conclusero, "[senza] forza fisica
di contorno non esiste punto di divisione naturale o oggettivo per definire quando
la persuasione coercitiva è sufficientemente potente per sopraffare la libera
volontà", caratteristica del modello del "lavaggio del cervello" (Anthony and
Robbins, 1992: 21).
Nelle battaglie legali, un aspetto cruciale del "lavaggio del cervello" è stato
il tentativo di definire quando le corti avessero dovuto permettere ai singoli di
usare tale concetto come scusante per comportamento illegale o deviante. Il ricercatore
Dick Anthony (che spesso lavora con Tom Robbins) ha sviluppato la maggior parte della
teoria a questo riguardo, e si è prestato quale consulente esperto per gli
avvocati difensori della Chiesa dell'Unificazione, di Scientology, della Società
Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON), della Meditazione Trascendentale
e della Community Chapel contro le accuse di "lavaggio del cervello" mosse loro da
ex membri delusi (Anthony e Robbins, 1992: 6n.1). Anthony e Robbins hanno concluso
che alcuni tentativi di utilizzare il "lavaggio del cervello cultistico" per giustificare
esoneri dalle protezioni (costituzionali americane) concesse alle religioni, presuppongono
che il "lavaggio del cervello" sia una forma di "duro determinismo" che presume che
le persone vengano confinate in sistemi ideologici di cui sono costretti ad adottare
le dottrine (Anthony and Robbins, 1992: 23). Le spiegazioni di comportamento umano
che postulano il determinismo duro, affermano Anthony e Robbins, "non sono generalmente,
e nemmeno sostanzialmente, accettate nelle comunità scientifiche importanti"
e non sono "più prese sul serio nel mondo accademico" (Anthony and Robbins,
1992: 25). Di conseguenza Anthony e Robbins sperano che, nei futuri tentativi di valutare
"la rassomiglianza delle teologie dei gruppi religiosi con le ideologie totalitarie",
i ricercatori si concentreranno sul "libero mercato delle idee religiose o sull'esito
dei processi" (Anthony e Robbins, 1992: 26). In altre parole, questi due rispettati
scienziati sociali pensano che la ricerca abbia concluso che i gruppi religiosi non
usano il "lavaggio del cervello", almeno nel modo di determinismo duro, e questa conclusione
elimina il bisogno di discussioni su intervento legale o governativo contro i culti,
sulla base, ora confutata, che plagino i loro membri rendendoli robot che commettono
atti devianti o criminali.
Racconti sull'RPF in tribunale o nei media
Straordinariamente, tuttavia, per tutta la durata di questo dibattito la stampa popolare,
diversi documenti di tribunale, ed almeno una decisione di corte d'appello hanno descritto
confino forzato, maltrattamenti e consenso non informato che i membri della Sea Org
avevano vissuto sul programma, e nell'ambito dell'RPF di Scientology. Questi racconti
ritraevano un programma di "lavaggio del cervello" impiegato per trattenere membri
piuttosto che per renderli tali e, forse per questa ragione, gli scienziati sociali
hanno trascurato questi racconti.
La prima dichiarazione pubblica sull'RPF sembra essere apparsa nella dichiarazione
giurata del 25 Gennaio 1980 rilasciata dall'ex membro Tonya Burden di Las Vegas, Nevada,
che lo descriveva come un "campo di concentramento di Scientology" (Burden, 1980:
8) e da cui era fuggita dopo essere rimasta sul programma per circa 3 mesi (Burden,
1980: 9-10). L'ex membro Gerry Armstrong confermò la descrizione generale delle
condizioni dell'RPF fatte dalla Burden nella sua dichiarazione giurata del Giugno
1982, affermando che "aveva personalmente osservato che le persone sul programma RPF
[compresa la Burden] dormivano sul pavimento di locali-magazzino, nella sala delle
caldaie e in altre condizioni sub-umane..." (Armstrong, 1982: 3).
Armstrong e altri due ex membri, Laurel Sullivan e William Franks, nel 1984 hanno
parlato molto duramente dell'RPF in un articolo del
Clearwater Sun, quotidiano
della Florida. Frank lo definiva "una cosa orribile" (citato in Shelor, 1984: 1B)
e Sullivan raccontava di quanto "duro" fosse il programma, dovendo "lavorare con 45°C
di calore [nel deserto della California] e soffrendo di un grave caso di colite" (citato
in Shelor, 1984: 2B). Quello stesso anno il
Sunday Times Magazine, rivista
britannica, riportò altre descrizioni dell'RPF fatte da tre diversi ex membri
- Bent Corydon, Jay Hurwitz e David Mayo: Hurwitz raccontò che nei primi cinque
giorni del programma lui e gli altri vennero tenuti rinchiusi e guardati a vista.
"Ci portavano il cibo e dormivamo sul pavimento. Dovevamo usare lo stesso gabinetto
alla presenza degli altri" (Barnes, 1984:38).
Hurwitz era stato sottoposto all'RPF vicino a Gilman Hots Springs, California, nell'estate
del 1982, assieme ad altri diciotto membri senior del personale di Scientology (Barnes,
1984: 38-39). Sempre nel 1984 un tribunale britannico stabilì, in una sentenza
scritta, che due anni prima a una donna del quartier generale inglese di Scientology,
a East Grinstead, "era stato richiesto di fare almeno 12 ore di lavoro fisico al giorno
(spostare mattoni, vuotare bidoni ecc.)" che "le aggravarono un disturbo cronico alla
schiena" (Corte Reale di Giustizia, 1984:27). Lo stesso racconto riapparve nell'eccellente
studio redatto dall'inglese Jon Atack nel 1990 (Atack, 1990:341), e di nuovo in un
articolo di quotidiano nel 1994 (Bracchi, 1994).
Tornando agli Stati Uniti, nel 1986 l'ex membro Don Larson raccontò alla rivista
Forbes di aver personalmente condotto circa 300 scientologisti recalcitranti
alle "Rehabilitation Project Forces" in centri Scientology di tutto il mondo, in un
periodo di quattordici mesi, prima di lasciare il gruppo alla fine del 1983; in questi
programmi, riporta, i membri dello staff erano indotti a svolgere lavori pesanti,
a mangiare avanzi direttamente dal secchio e a dormire sul pavimento. Alcuni sembra
vi fossero stati condotti contro la loro volontà (Behar, 1986: 318). L'anno
successivo all'articolo del
Forbes, il biografo britannico Russell Miller (1987)
pubblicò il suo saggio sulla vita di Hubbard che conteneva una decina di riferimenti
all'RPF.
Una sentenza di corte d'appello californiana del 1989 riportava che, "in continuazione,
per tre settimane", l'ex scientologo Larry Wollersheim era stato "tormentato e infastidito"
per indurlo a entrare nel programma RPF, cosa che il giudice citò come "prova
[che] Wollersheim aveva accettato parte del suo auditing [cioè assistenza religiosa]
sotto minaccia di coercizione fisica" (Corte d'Appello della California, 1989: 9274).
I racconti di Franks, Sullivan e dell'ex membro dello staff Sea Org Hana Whitfield
apparvero nuovamente in un'inchiesta in più puntate pubblicata nel 1990 dal
Los Angeles Times (Welkos e Sappell, 1990). L'articolo sosteneva che "l'RPF
fornisce alla chiesa una squadra di lavoro che si occupa della manutenzione di edifici,
zone verdi, rimozione dell'immondizia, pulizia gabinetti o qualsiasi altra cosa i
funzionari della chiesa ritengano necessaria alla redenzione" (Welkos e Sappell, 1990:
[25]). Lo stesso anno dell'inchiesta condotta dal
Los Angeles Times, l'accurato
studio di Jon Atack sul suo ex gruppo conteneva informazioni significative sull'RPF
(Atack, 1990: 206, 341, 358, ecc.; si veda anche Atack, n.d.: 9-10). Infine, recentemente,
nel 1996 l'RPF ha ricevuto l'attenzione dell'ex membro Bent Corydon (1996) - essendo
stato anche lui assegnato sul programma. Nel loro insieme, queste fonti di media e
tribunali suggeriscono con forza che l'RPF sia un piano di "lavaggio del cervello"
secondo i requisiti che Anthony (1990) e Young e Griffith (1992) specificano, ma nessuno
scienziato sociale ha condotto indagini.
Questioni metodologiche
Forse una delle ragioni per la quale gli scienziati sociali non hanno esaminato le
dinamiche del "lavaggio del cervello" nell'RPF è perché il suo studio
presenta alcuni insoliti ostacoli metodologici, che devono essere vinti, al fine di
ottenere informazioni appropriate. Per prima cosa Scientology è pervenuta ad
accordi extra-giudiziari con ex vittime dell'RPF, e detti accordi comprendono anche
quello di non parlare pubblicamente e in modo critico contro l'organizzazione. Conosco
almeno cinque persone - due americani, due canadesi e un neozelandese - che si sono
accordati in tal senso. In secondo luogo Scientology mantiene confidenziali la serie
di documenti chiave che definiscono l'attività dell'RPF. Questi documenti appaiono
nella serie Flag Order 3434 (che contiene almeno cinquantasei argomenti diversi),
e solo una piccola parte di essi sono trapelati all'esterno e possono essere vagliati
dai ricercatori. Di conseguenza è impossibile rintracciare lo sviluppo del
programma RPF attraverso i documenti più rilevanti dell'organizzazione, il
che significa che la miglior fonte informativa per i ricercatori restano i racconti
degli ex membri.
Terzo, è difficile trovare ex membri che siano passati per l'RPF e, una volta
trovati, sono spesso riluttanti a parlare con un ricercatore. La difficoltà
nel trovare ex reclusi dell'RPF scaturisce in parte dal fatto che lo scopo del programma
è riportare i membri pentiti (e qualcuno potrebbe dire emotivamente sopraffatti)
della Sea Org dentro l'organizzazione. Di conseguenza molti potenziali informatori
restano in Scientology per timore di essere scomunicati, o rispediti sull'RPF per
aver parlato negativamente del tempo che vi avevano trascorso. Inoltre come partecipanti
all'RPF hanno trascorso innumerevoli (in alcuni casi centinaia) ore a confessare presunti
crimini e peccati, e temono che l'organizzazione possa usare queste confessioni contro
di loro se dovessero decidere di parlare. Di fatto, gli RPF-iani che completano il
programma prima di andarsene devono scrivere, o firmare, una dichiarazione in cui
lodano l'RPF e ne esaltano le qualità. Per tutte queste ragioni non ho cercato
di intervistare scientologisti attivi che hanno partecipato al programma. Ogni critica
o affermazione negativa che questi informatori avrebbero potuto consegnarmi sulle
loro esperienze avrebbe probabilmente avuto, per loro, conseguenze disastrose.
Di conseguenza per questo studio ho intervistato sei persone che avevano partecipato
al programma RPF in diverse parti del mondo, e ho inoltre raccolto documenti di tribunale,
testimonianze giurate e corrispondenza da altri quattordici. Ho in seguito intervistato
una persona che era stata testimone delle attività dell'RPF (ma non vi aveva
preso parte) e ho raccolto testimonianza (attraverso corrispondenza personale, interventi
anonimi su newsgroup e documenti legali) di altri otto individui che affermano di
essere stati assegnati al programma. Oltre alle informazioni di e da queste ventinove
persone, ho raccolto documenti e pubblicazioni originali di Scientology che discutono
l'RPF, assieme a racconti desunti dalla stampa popolare. Il quadro che emerge da queste
fonti mostra variazioni per quanto concerne i dettagli (a volte importanti), ma il
quadro globale che riguarda l'attività del programma resta considerevolmente
coerente.
Storia ideale dell'RPF
Cinque attività (spesso sovrapposte) di controllo sociale sembrano essere presenti
in tutte le informazioni sull'RPF accessibili da fonti non-Scientology. Queste attività
sono: 1) confino forzato; 2) abuso fisico (a mezzo di duro esercizio fisico, mansioni
fisicamente estenuanti, dieta povera, tempo limitato per l'igiene personale, sistemazioni
inadeguate per un buon sonno ecc.); 3) abuso sociale (a mezzo di restrizioni nelle
comunicazioni verbali e scritte con il prossimo, degradazione, salario molto basso
ecc.); 4) studio intenso dell'ideologia e 5) confessioni forzate di presunti "peccati"
del passato. L'obiettivo di queste attività è l'allineamento all'ideologia
di Scientology, come indicato dai suoi leader, dei reclusi dell'RPF. L'allineamento
si verifica quando il programma ha eliminato la capacità individuale o il desiderio
di criticare le direttive, o i leader che sovrintendono la loro realizzazione. Straordinariamente
un opuscolo del 1955, quasi certamente scritto da Hubbard, descrive tecniche psico-politiche
di sottomissione di individui e popolazioni alla regola totalitaria, e alcune di queste
tecniche prefigurano le direttive RPF di cui in seguito approvò l'uso nei confronti
dei suoi stessi corpi elitari.
Manuale Hubbard di "lavaggio del cervello" e Psicopolitica
L'opuscolo si intitolava "'Lavaggio del cervello' - sintesi del libro di testo russo
di psicopolitica", e una versione fu "pubblicata come pubblico servizio dalla Chiesa
di Scientology" ([Hubbard?, 1955: retro copertina). L'introduzione afferma trattarsi
di un discorso del celebre capo della polizia segreta sovietica, Lavrenti Beria, agli
"studenti americani dell'Università Lenin" su come sovvertire la società
attraverso l'imposizione alla popolazione della "psicopolitica" mascherata da "terapia
mentale" (Hubbard [probabile autore], 1955: 3). L'intero testo è falso (Kominsky,
1970) e tutti gli indicatori puntano direttamente ad Hubbard come reale autore. In
ogni caso Hubbard commentò per i suoi seguaci l'opuscolo sul "lavaggio del
cervello" (Hubbard, 1955a: 309-310; 1955b: 312-313; 1956: 328), affermando che "se
[gli auditors di Scientology] non comprendono la filosofia di base del plagiatore"
avranno difficoltà a gestire i clienti che hanno subito queste tecniche (Hubbard,
1955a: 309). Più probabilmente stava cercando sia di screditare la psichiatria
che di accattivarsi la simpatia del governo americano per la sua organizzazione (affermando
che Dianetics e Scientology potevano capovolgere gli effetti del "lavaggio del cervello"
comunista, e pertanto divenire un utile strumento politico). Di sicuro il desiderio
di Hubbard di garantire Dianetics e Scientology come arma contro il comunismo spiegherebbe
perché a metà Dicembre 1955 scrisse all'FBI a proposito dell'opuscolo.
Spiegherebbe anche perché la Chiesa di Scientology pubblicò il volumetto
"come servizio pubblico" (retro di copertina di Hubbard, [probabile autore], 1955).
Ossessionato com'è da controllo e sottomissione di genti e nazioni, il manuale
di "lavaggio del cervello" è un lavoro straordinario. Molto probabilmente le
idee chiave su cui Hubbard (presumibilmente) scrisse nel manuale divennero direttive
e procedure del RPF, circa venti anni dopo. Per esempio, la definizione che il manuale
fornisce di psicopolitica afferma che si tratta "dell'arte e scienza di far valere
e mantenere il dominio su pensiero e lealtà di individui, ufficiali, agenzie
e masse e la realizzazione della conquista di nazioni nemiche attraverso la 'guarigione
mentale'" (Hubbard [probabile autore], 1955: 6). Più avanti il testo presenta
una strategia che i sovversivi dovrebbero impiegare per distruggere l'opposizione
individuale allo stato, e questa strategia include la distruzione di qualsiasi forma
di individualità che potrebbe incoraggiare dubbi nei confronti dell'ideologia
da imporre: "[i] principi di individualismo orgoglioso, determinismo personale, libera
volontà, immaginazione e creatività personale sono simili nelle masse,
e in opposizione al bene del Grande Stato. Queste forze ostinate e non allineate non
sono nient'altro che malattie che porteranno a disaffezione, discordia e, alla lunga,
al collasso del gruppo di cui l'individuo fa parte" (Hubbard [probabile autore], 1955:
9). Avendo identificato l'individualità come una minaccia per il "Grande Stato",
la soluzione è semplice: "la missione della Psicopolitica è primariamente
quella di allineare obbedienza e obiettivi del gruppo, e poi mantenere questo allineamento
eradicando l'efficacia di persone e personalità che potrebbero condurre il
gruppo alla disaffezione... La Psicopolitica rende possibile rimuovere quella parte
della personalità che, in sé, sta rovinando la costituzione stessa della
persona, oltre che il gruppo a cui la persona è collegata." (Hubbard [probabile
autore], 1955: 10). Essenzialmente, pertanto, lo Stato deve stabilire i propri obiettivi
come i soli accettabili, in seguito sradicare quegli aspetti della personalità
umana che potrebbero condurre a espressioni individualistiche non allineate a questi
obiettivi. Questo schema di conformità totalitaria appare essersi trasformato
nella realtà dell'RPF.
Discorsi di Hubbard della fine degli anni '60 sul "lavaggio del cervello"
In almeno quattro occasioni, alla fine degli anni '60, Hubbard discusse in diverse
conferenze e scritti il "lavaggio del cervello", e queste disquisizioni sono coerenti
con le tecniche base della distruzione della personalità e riallineamento di
obiettivi di cui si parla nel manuale di "lavaggio del cervello" del 1955. Il volume
Tutto sulle Radiazioni, che sta a cavallo tra gli anni '50 e '60, considerato
che Hubbard desunse i suoi commenti dal "Convegno su Radiazioni Nucleari e Salute"
del 1957, fu pubblicato quello stesso anno, e in seguito ripubblicato nel 1967. Questo
libro comprende un paragrafo intitolato "Che cos'è il 'lavaggio del cervello'":
"Il 'lavaggio del cervello' ha una meccanica semplicissima. Si induce una persona
a essere d'accordo [sul fatto] che qualcosa potrebbe essere e successivamente, per
mezzo dell'introversione e dell'autocritica, la si porta ad ammettere che è
proprio in quella maniera. Solo allora quella persona crede vero un fatto che non
lo è. Dosando gradatamente interrogativi martellanti, pestaggi e tortura, gli
addetti al "lavaggio del cervello" possono far credere alla persona [cioè alla
vittima] di aver visto e fatto cose che non ha mai fatto né visto" (Hubbard,
1957: 84; citato anche in Hubbard, 1976b: 55 [questo brano di traduzione è
stato tratto per intero dal volume
Tutto sulle Radiazioni, prima edizione italiana,
1980, L. Ron Hubbard - NdT]). Come aveva indicato nel 1955, le persone possono essere
sottoposte a "lavaggio del cervello" (credeva) fornendo loro un obiettivo o fatto
esterno, poi facendole crollare (con lo stress) fintanto che non l'avessero creduto
vero.
Due anni dopo la riedizione di
Tutto sulle Radiazioni (il 20 Dicembre del 1969)
Hubbard discusse di nuovo il "lavaggio del cervello" aggiungendo tuttavia un cambiamento.
Ora lo definiva come "la sottomissione di una persona con indottrinamento sistematico
o pressione mentale, allo scopo di farle cambiare punto di vista, o confessare un
crimine" (citato in Hubbard, 1976b:55). Perciò non solo Hubbard credeva di
sapere come indurre la gente a cambiare idea su argomenti vitali, ma pensava che avrebbe
potuto forzare confessioni (presumibilmente false) sottoponendola a "lavaggio del
cervello" attraverso grave stress. Di nuovo, queste intuizioni portarono frutti nell'ambiente
RPF.
Ulteriori spunti sulla conoscenza che Hubbard aveva del "lavaggio del cervello" provengono
da un articolo di Scientology del Marzo 1969 apparso sulla rivista dell'organizzazione
denominata
Freedom. All'epoca della sua pubblicazione l'articolo intitolato
"Brainwashing" non rivelava il nome dell'autore, e solo dopo il 1992 i ricercatori
sono riusciti a verificarne la provenienza, cioè lo stesso Hubbard (si veda
Church of Scientology International, 1992: 757). L'articolo conteneva un lungo estratto
dell'autore conservatore Robert G. Ridgway (seguito alla fine dai commenti di Hubbard),
e un paragrafo del commentario di Ridgway che includeva un paragrafo dal sottotitolo
"Collasso Nervoso". Descriveva le tecniche per far crollare una persona, e successivamente
ricostruirla con gli obiettivi definiti dal gruppo: "la prima parte della tecnica
del 'lavaggio del cervello' consiste nell'indurre artificialmente un collasso nervoso
che rompe il filo con le esperienze individuali del passato, e lo getta alla deriva
nel mare della suggestionabilità. Ciò si ottiene con l'esaurimento fisico,
la confusione, il dolore fisico continuo, la paura e l'ansia. Tutto ciò distrugge
individualità e identità umane fratturando i modelli abitudinari prefissati
ed impiegando questi utili frammenti, cementati dalla suggestione, per ricostruire
una personalità completamente diversa. I ricordi si confondono; la logica diventa
confusa e il giudizio è distorto dall'assenza di riferimenti e disciplina.
La persona ha perso il controllo della sua mente - è a questo punto che la
suggestione diviene più efficace. La vittima è grata perché viene
orientata di nuovo. Apprezza qualsiasi scopo o direzione le venga fornita. Pensa di
essere stata ricondotta alla sanità mentale [ma] in realtà le è
stata rubata l'anima. Questo è stato fatto a padri americani in Corea, e ai
loro figli in Vietnam" (Ridgway, citato in [Hubbard], 1969: [4]). Simile agli scritti
di Hubbard di un decennio prima, questo articolo identifica la necessità di
distruggere l'individualità (effetto qui raggiunto inducendo crolli nervosi)
e poi allineare la personalità frantumata con scopi e indirizzi forniti dall'alto.
Hubbard (crediamo) aveva impiegato una argomentazione simile a proposito dell'induzione
di collassi nervosi nel manuale sul "lavaggio del cervello" del 1955. Il manuale affermava
che: "Esiste una curva di degradazione che conduce a un punto in cui la sopportazione
di un individuo è pressoché esaurita, e qualsiasi azione improvvisa
nei suoi confronti gli causerà uno stato di shock. Similmente un soldato tenuto
prigioniero può essere maltrattato, rinnegato, diffamato e degradato al punto
in cui il minimo movimento da parte di chi l'ha catturato lo farà indietreggiare.
Allo stesso modo la minima parola da parte di chi lo tiene prigioniero lo farà
obbedire, o modificherà la sua lealtà e credenza. Con sufficiente degradazione,
un prigioniero può essere indotto a uccidere i suoi stessi compatrioti, chi
sta dalla sua parte della barricata. Esperimenti su prigionieri tedeschi hanno successivamente
dimostrato che dopo appena settanta giorni di cibo pessimo, poco sonno e condizioni
di alloggiamento quasi insopportabili, che [sic] il minimo movimento verso il prigioniero
causava uno stato di shock oltre la sua soglia di sopportazione, e lo portava a ricevere
ipnoticamente qualsiasi cosa gli venisse detta. È perciò possibile ottenere
obbedienza completa e servile da un intero gruppo di prigionieri, nell'ordine di migliaia,
senza la fatica di rivolgersi personalmente ad ognuno, per snaturare la loro lealtà
e inculcare comandi adeguati per assicurarsi la loro condotta futura, anche quando
verranno rilasciati". (Hubbard [autore probabile] 1955: 41-42). Di nuovo, le tecniche
per tentare di indurre cambiamenti di comportamento attraverso grandi stress sembrano
essere diventate realtà nell'RPF, che Hubbard istituì meno di cinque
anni dopo aver pubblicato un articolo sul "lavaggio del cervello" che conteneva i
commenti di Ridgway sui crolli nervosi.
Precursori organizzativi dell'RPF
Nello stesso periodo in cui, alla fine degli anni '60, Hubbard scriveva sul "lavaggio
del cervello", istituiva all'interno di Scientology un certo numero di strutture formali
progettate sia per punire chi riteneva deviante, e il cui rendimento sul lavoro era
deficitario, sia per addestrare agli impieghi necessari all'organizzazione. Avendo
preso il mare alla fine del 1967 (Atack, 1990: 176-177), punizioni e programmi di
addestramento di Hubbard riflettevano i bisogni e le condizioni della vita marinara.
Il 4 Gennaio 1968, per esempio, Hubbard creò ciò che definì "Brigata
di Sentina", vale a dire un incarico punitivo per tutti quei membri Sea Org che secondo
lui erano "scrocconi che oziavano durante il lavoro, o avevano la testa fra le nuvole"
(citato in Hubbard, 1976b: 341). Questi sgradevoli compiti comprendevano pulire i
settori in cui venivano trascinate le ancore ricoperte di fango, e "tubature del carburante,
dell'acqua, sentine ecc." (citato in Hubbard, 1976b:341). Si trattava di incarichi
difficili, sporchi e in qualche modo pericolosi, e nel giro di pochi anni sarebbero
stati assegnati ai reclusi del programma punitivo interno all'RPF, ovverossia l'RPF
dell'RPF.
Di sicuro all'inizio del 1969 Hubbard aveva in funzione due progetti di addestramento
- il
Deck Project Force (DPF) e il
Pursers Project Force (PPF), che
tuttavia abolì il 25 Marzo 1969 (Hubbard, 1969). Apparentemente il DPF comprendeva
membri della Sea Org addestrati sui vari compiti a bordo, e il PPF presumibilmente
addestrava su finanza e approvvigionamenti della nave (si veda Hubbard, 1976b: 429).
Parimenti, poco prima dell'aprile 1972 Hubbard aveva un programma di addestramento
su servizi domestici denominato
Stewards Project Force (SPF [Hubbard, 1972a;
1976b: 501). Aveva inoltre un programma chiamato
Estates Project Force (EPF)
che, (come dobbiamo ricostruire da un documento successivo) contemplava lavori come
tinteggiatura e ramazzatura (Hubbard, 1977: 1).
Sino all'avvento dell'RPF l'EFP riceveva anche membri della Sea Org per ciò
che Scientology definiva "retreading" [lett.: ricostruzione di pneumatici - NdT].
Questi staff avevano bisogno di supervisione costante, causavano ovvi problemi o svolgevano
il loro lavoro senza entusiasmo (cioè soffrivano di "robotismo" [Consiglio
Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 1]).
Apparentemente, tuttavia, Hubbard re-istituì il DPF, perché all'inizio
del 1972 ricopriva funzioni che andavano oltre il semplice addestramento. Oltre alle
nuove reclute, il DPF riceveva membri Sea Org che mettevano in discussione l'autorità.
Nel linguaggio e nella particolare logica di Scientology queste persone si erano "interiorizzate".
Vale a dire: "la persona sta incontrando nell'ambiente una contro-intenzione che coincide
con la sua (ovvero irragionevolezza) e l'attenzione viene diretta verso la sua contro-intenzione
piuttosto che verso un obiettivo" (Hubbard, 1976b: 437, citando un Flag Order del
23 Settembre, 1969). Detto in linguaggio più semplice, queste persone mettevano
in discussione aspetti della vita della Sea Org, e nel mondo esterno trovavano aspetti
che rafforzavano i loro dubbi interiori. Di conseguenza il DPF serviva per "riabilitare
ed esteriorizzare la loro attenzione" facendo loro svolgere incarichi di lavoro. (Hubbard,
1972a; si veda 1976b:133). Ancora, detto in parole povere, l'intento del programma
era di fare in modo che la persona smettesse di guardarsi dentro e (ri)apprendesse
ad accettare gli ordini che l'organizzazione e i suoi leader impartivano.
Con in mente questo obiettivo, nell'ambito del DPF Hubbard impose un sistema di premi
e punizioni, chiamato "Etica", paragonabile al sistema in cui operavano i membri ordinari
della Sea Org. A supervisione dell'Etica del DPF veniva assegnata una persona con
il titolo di "Deck Project Force Master-At-Arms [DPF MAA]," {Forza del Progetto Ponte
- Maestro d'Armi}, responsabile di "rendere l'etica reale [in Scientology "realtà"
equivale ad "accordo"; "rendere reale" significa pertanto cercare l'accordo su un
determinato punto - NdT] ai membri del DPF rimuovendo dall'area la contro-intenzione
e l'intenzione diversa, e fare in modo che ogni membro DPF sia in grado di produrre
con statistiche in crescita" (Hubbard, 1976b: 133; citando un Flag Order del 20 Febbraio
1972). In altre parole il MAA doveva rimuovere qualsiasi ideale non allineato agli
obiettivi di Scientology con l'uso del sistema premi-e-punizioni dell'"Etica". Ritardi,
indugi, scarso rendimento sul lavoro, atteggiamento negativo ecc. erano azioni "Fuori
Etica" che autorizzavano il MAA ad assegnare il colpevole ad una Condizione inferiore
di Etica, il che implicava castighi su una scala graduata di severità. Il colpevole
doveva eseguire questi lunghissimi compiti punitivi, o "ammende", dopo la normale
giornata lavorativa di otto-dieci ore (si veda Consiglio Direttivo delle Chiese di
Scientology, 1973). Presumibilmente il completamento di queste ammende insegnava le
conseguenze del non mostrare una crescita produttiva continua, che si pensava dipendesse
da intenzioni personali ritenute in disarmonia con le esigenze di Scientology. Negli
incarichi di Etica del DPF MAA possiamo sentire l'eco delle idee di Hubbard sul "lavaggio
del cervello", che discusse per la prima volta nel 1955 e sviluppò alla fine
degli anni '60. Questo membro dello staff doveva portare le persone all'esaurimento
fisico e al contempo condurle a rinunciare ai loro dubbi privati, con l'obiettivo
di farle abbracciare completamente gli obiettivi collettivi dell'organizzazione.
Evidentemente il regime di duro lavoro in condizioni rigide del DPF continuò
sino ai primi anni '80, considerato che il racconto di Birgitta Dagnell sul periodo
da lei trascorso sul DPF in Danimarca ha notevoli somiglianze con i racconti dell'RPF.
Secondo le sue dichiarazioni, era una degli 82 ex membri del
Guardian's Office
che nel 1982 vennero assegnati sul DPF danese dalla nuova dirigenza dell'Office of
Special Affairs [OSA]. Le condizioni di affollamento, cibo povero, lunghe ore di lavoro,
gli incarichi che comprendevano "pulire gabinetti, corridoi[,] e camere d'hotel[,]
oppure lavori di tinteggiatura e costruzione" (Dagnell 1997:3) erano le stesse dei
reclusi RPF in altre parti del mondo. Così come le "verifiche di sicurezza
gang-bang" (che discuterò in seguito) e la pretesa che "riconoscessimo che
[eravamo] davvero cattivi e malvagi" (Dagnell, 1997:4) che la donna sperimentò
durante ciò che pensava dovessero essere sessioni di auditing.
La creazione dell'RPF
L'RPF si basa direttamente sul ruolo punitivo, qualcuno direbbe di "lavaggio del cervello",
sviluppato con il DPF. Le motivazioni di Hubbard per l'istituzione, nel Gennaio del
1974, del programma, comprendevano anche la ritorsione personale. Verso la fine del
1973 Hubbard si era recato a terra, a Tenerife, Isole Canarie, per fare un giro in
moto. Cadde e rimase ferito. Convalescente a bordo della sua nave ammiraglia, incolpò
dell'accaduto membri innominati dell'equipaggio che credeva non si stessero attenendo
ai suoi ordini con sufficiente diligenza. Come reazione ordinò la creazione
dell'RPF, con l'intenzione di assegnarvi chiunque avesse "'contro-intenzioni' ai suoi
ordini o desideri... e anche tutti i sobillatori e chi aveva ricadute" (Miller, 1987:321;
si veda Kent, intervista con Pignotti, 1997:6; Kent, intervista con Ernesto, 1997:2).
I ricercatori non hanno copie dei primi tre Flag Orders che istituiscono l'RPF, ma
hanno il quarto, del 30 Maggio 1977, versione due volte riveduta dell'emissione del
7 Hennaio 1974. In un qualche momento tra la sua istituzione e la fine del Maggio
1977 l'RPF aveva assunto le funzioni punitive precedentemente gestite dall'EPF e,
presumibilmente, del DPF. I membri della Sea Org entravano nell'RPF se avevano indicatori
di letture drammatiche (chiamati "rock-slam") mentre venivano assistiti, o "auditi",
sulle confessioni di Scientology, con l'ausilio di una rudimentale macchina della
verità denominata E-meter (che restituisce letture sulle risposte galvaniche
della pelle). Questi indicatori, o spostamenti dell'ago, indicavano presumibilmente
"una intenzione malvagia nascosta a proposito del soggetto o domanda in discussione
o audita" (Hubbard, 1975:357). Altri venivano assegnati all'RPF per scarsa produzione
sul lavoro o sull'incarico ricoperto, indicatori di personalità carenti (presumibilmente
cose quali depressione, lamentele e dubbi su Hubbard o sulle sue tecniche), e naturalmente
i sobillatori (Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977:1).
Il documento RPF [sopra citato] spiega assai dettagliatamente l'ambito di confino
forzato, abusi fisici e sociali, e confessioni forzate che costituivano (e costituiscono)
le attività centrali del programma. Alcuni passaggi, per esempio, sottolineano
le regole fondamentali sul confinamento forzato. I reclusi non possono lasciare i
locali, e possono spostarsi tra i vari edifici solo se accompagnati dalle guardie
della sicurezza (Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 10). I maltrattamenti
fisici avvengono nell'ambito di lavori a volte impegnativi e pericolosi a cui vengono
assegnati. Nello specifico, i reclusi devono eseguire undici funzioni di manutenzione:
pulizia interna ed esterna degli edifici; pulizia dei bagni; tinteggiatura generale;
restauro interno degli edifici; pulizia di magazzini, corridoi e vani scale; altri
progetti in "larga scala" fuori dalle aree degli alloggi, cucine o sale da pranzo;
"pulizia dei garage"; "pulizia degli ascensori e dei pozzi degli ascensori"; pulizia
delle sale motore e delle sale caldaia; predisposizione della mobilia in occasione
di feste; e "rimozione rifiuti". I reclusi possono inoltre ricevere incarichi speciali
da personale Scientology specifico (Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology,
1977:4), e viene concesso il permesso di far visita all'Ufficiale Medico di Scientology
(il quale non è necessariamente un medico) solamente in presenza di febbre
o ferite che abbisognano di medicazione o trattamento (Consiglio Direttivo delle Chiese
di Scientology, 1977: 6). Ai reclusi viene concesso avere pasti normali, a meno che
non ne vengano privati membri Sea Org non RPF-iani (Consiglio Direttivo delle Chiese
di Scientology, 1977: 9). L'uso di bagni e gabinetti è limitato (Consiglio
Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 11) e, a "spese dell'RPF", ai reclusi
è permesso: "[a] un numero minimo di ventilatori" nelle aree di studio e riposo,
"laddove NON vi sia circolazione d'aria facilmente disponibile" (Consiglio Direttivo
delle Chiese di Scientology, 1977: 11 [enfasi e maiuscolo in originale]). Sommando
il tempo destinato ai vari compiti che i reclusi devono svolgere quotidianamente,
possiamo dedurre che ogni giorno possono dormire per sette ore, devono studiare e
audire per cinque, mezz'ora per ciascuno dei tre pasti, 30 minuti al giorno per l'igiene
personale e dieci ore di lavoro fisico.
Le direttive che parlano di maltrattamenti sociali sono numerose. I reclusi devono
indossare abiti da lavoro neri o blu scuro (come per esempio una pesante tuta [(Consiglio
Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 1]). Sono esclusi da tutte le normali
attività sociali nei locali o nella comunità (Consiglio Direttivo delle
Chiese di Scientology, 1977: 2-3, 11) e qualsiasi problema che queste restrizioni
potrebbero causare ad impegni non-Scientology richiede un rapporto immediato ai superiori
(Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 3). Come la direttiva succintamente
afferma: "[a] un membro dell'RPF è un membro dell'RPF, e nient'altro al di
fuori di esso, sino al suo rilascio" (Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology,
1977: 3). A seconda del grado di progresso dei reclusi, il salario è di un
quarto o della metà delle normali tariffe Sea Org, "a meno di non essere trattenuto
o multato da un'azione di giustizia" (Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology,
1977: 9; si vedano 9 e 10). Gli alloggi dei reclusi sono isolati da quelli degli altri
membri Sea Org, e si suppone siano conformi ai requisiti sanitari, anti-incendio e
di sicurezza (Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 10). I reclusi
non possono parlare con membri regolari della Sea Org, scientologisti del pubblico
o membri del pubblico a meno che non abbiano l'ordine di evitare la "maleducazione"
(Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 10). Chi è sposato
può ricevere una visita coniugale una sera la settimana, in un'area autorizzata,
a patto che il suo progresso nell'RPF sia soddisfacente (Consiglio direttivo delle
Chiese di Scientology, 1977: 10). Parimenti gli sposati possono incontrarsi con il
coniuge o i figli in età scolare una volta al giorno durante i pasti, o alla
sera, se il loro progresso è soddisfacente ed evitano di discutere la loro
situazione RPF. Possono essere organizzate ulteriori visite durante i pasti con i
figli in età pre-scolare (Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology,
1977: 10).
Nel programma è incorporato l'intenso studio dell'ideologia di Hubbard, e ai
reclusi vengono assegnate giornalmente "cinque ore di studio o auditing" (Consiglio
direttivo delle Chiese di Scientology, 1977: 14; si veda 6). Prove indicano che alla
metà degli anni '70 i reclusi dell'RPF potevano completare il programma in
qualche settimana, ma racconti successivi mostrano che spesso era richiesto più
di un anno, e durante la carriera in Scientology si possono subire condanne all'RPF
in più di una occasione.
La creazione dell'RPF dell'RPF
Il 24 Aprile 1974 un
Flag Conditions Order istituì l'RPF dell'RPF. Questo
programma ospitava persone che già stavano sull'RPF ma non procedevano in modo
soddisfacente, o che pensavano che l'essere stati assegnati all'RPF fosse ridicolo.
Come Hubbard scrisse nel suo dizionario di "tecnologia gestionale": "la prima assegnazione
all'RPF dell'RPF avvenne perché la persona considerava la loro [sic] assegnazione
all'RPF come un fatto divertente, un premio [sic] ed era perciò incapace di
riconoscere il bisogno di redenzione o i mezzi per realizzarla. Fino al momento in
cui la persona non abbia riconosciuto il loro [sic] bisogno, e di sua spontanea volontà
non richieda di essere inclusa nelle azioni di redenzione dell'RPF, si applicano le
restrizioni [dell'RPF dell'RPF]" (Hubbard, 1975: 451).
Le persone sull'RPF dell'RPF sono separate dai reclusi dell'RPF negli incarichi di
lavoro, nel mangiare, dormire, negli appelli e nelle altre attività. Non vengono
retribuite, non ricevono auditing, non possono dormire più di sei ore, e per
le infrazioni ricevono triple punizioni di Etica. Come riflesso del fatto che l'RPF
dell'RPF nacque a bordo di una nave, i reclusi del programma potevano lavorare unicamente
"nelle sentine della sala macchine". Inoltre avevano il permesso di comunicare solo
con il responsabile dell'RPF, e non potevano "rientrare completamente nell'RPF fintanto
che non avessero [fatto] accettabile ammenda verso tutti i membri dell'RPF" (Hubbard,
1975: 451).
Sorprendentemente questo riassunto dell'RPF dell'RPF è disponibile su un dizionario
di Scientology a cui i membri del pubblico hanno facile accesso. Non è tuttavia
sorprendente il fatto che questa stessa informazione non compaia nei più recenti
sforzi di diffusione di Scientology - il suo sito Web, sponsorizzato dalla Church
of Scientology International, non fa cenno all'RPF dell'RPF, e descrive l'RPF in termini
che lo fanno sembrare un programma per ricostruire la fiducia in se stessi, e per
il rinvigorimento personale. Secondo il sito Web, l'RPF è una "seconda chance"
per i "membri dello staff della Sea Org che sarebbero altrimenti congedati per serie
e/o continuate violazioni ecclesiastiche" - una opportunità per sperimentare
la "completa riabilitazione" dalla "'rovina' personale" (Church of Scientology International,
1996). "I partecipanti" al programma ricevono "quotidianamente sia studio che assistenza
religiosa rivolta ad aree di difficoltà della vita personale". Inoltre "svolgono
lavoro di squadra otto ore al giorno, con compiti che migliorano i locali della Chiesa
da cui dipendono, e migliorano la collaborazione e il coordinamento tra i partecipanti.
Il lavoro permette all'individuo di riacquisire fiducia in se stesso, e l'orgoglio
della realizzazione". I membri della Sea Org che si sono sottoposti al programma presumibilmente
"attestano enormi benefici personali, ed esprimono il loro apprezzamento per essere
stati in grado di beneficiare della redenzione, in opposizione al congedo" (Church
of Scientology International, 1996). Questo ritratto da pubbliche relazioni dell'RPF
è in notevole contrasto con i racconti che molti ex "partecipanti" ne hanno
fatto nel momento in cui non erano più sotto il diretto controllo della politica
di Scientology che punisce chi critica l'organizzazione o le sue dottrine. Ciascuno
degli aspetti che il sito web cita sotto una luce favorevole - studio, assistenza
religiosa/auditing, "otto ore" di lavoro quotidiano che ricostruiscono fiducia e orgoglio,
condizioni di impiego e salario, e le espressioni di apprezzamento di chi ha terminato
il programma - vengono interpretati in modo molto diverso dagli ex membri della Sea
Org che mi hanno fornito le informazioni per questo studio sull'RPF.
Coerenze e variazioni dell'RPF
Mentre i racconti dell'RPF fatti dagli ex membri mostrano notevole coerenza nel corso
del tempo e nelle diverse località, sono avvenuti cambiamenti per quanto riguarda
i locali, il personale e le esigenze organizzative immediate. Tutti i racconti resi,
tuttavia, illustrano in che modo l'RPF cerca di controllare il corpo dei suoi reclusi
attraverso una varietà di richieste fisiche, abusi e obblighi di lavoro mentre,
al contempo, cerca di controllare la loro mente con auditing intensivo, corsi di studio,
confessioni e "storie di successo".
Mettendo insieme le testimonianze giurate, i colloqui, gli interventi Usenet e la
corrispondenza che ho raccolto, sono entrato in possesso di: due resoconti dell'RPF
sulla Apollo (la nave su cui Hubbard visse dal 1967 al 1975); sette resoconti dal
complesso del Fort Harrison Hotel di Clearwater, Florida; uno da La Quinta, California;
uno da Indio, California; quattro da Gilman Hot Springs, California (che gli informatori
a volte chiamano "Hemet", dal nome della vicina cittadina, oppure "Gold", secondo
il nome Scientology); due dal campo di Happy Valley nei pressi di Gilman Hot Springs
e la Riserva Indiana di Soboda; due dal complesso Cedars di Los Angeles; uno da una
nave anonima attraccata nei pressi di Los Angeles; uno da East Grisntead, Sussex (Inghilterra);
e uno del precursore dell'RPF a Copenhagen, Danimarca. Cinque informatori sono stati
sottoposti all'RPF dell'RPF - uno sull'Apollo; due al complesso del Fort Harrison;
e due sia a Gilman Hot Springs che a Happy Valley.
1. Segregazione forzata
La segregazione forzata, ovvero uno dei prerequisiti richiesti dagli scienziati sociali
che utilizzano la definizione "lavaggio del cervello", si è verificata nello
specifico in nove resoconti dell'RPF e in due resoconti dell'RPF dell'RPF. Di fatto
sette informatori hanno riferito dei loro tentativi di fuga dal programma (a volte
riusciti), e di guardie con il compito di evitare che ciò avvenisse. Questi
racconti sono in netto contrasto con l'insistenza di Scientology che la "partecipazione"
a un programma RPF sia volontaria. Per esempio l'esperienza di Dennis Erlich nell'RPF
e nell'RPF dell'RPF al Fort Harrison, alla fine del 1978, cominciò con due
"guardie" inviate a prelevarlo e ad accompagnarlo al programma. Non oppose resistenza
perché "era praticamente implicito che se volevi evitarlo ti avrebbero fatto
vedere i sorci verdi..." (Intervista di Kent a Erlich, 1997: 9). All'altro lato del
continente, più o meno nello stesso periodo, Patti si trovò davanti
"due robusti omoni" che le dissero "andrai all'RPF..." (Intervista di Kent a Patti,
1997: 19). L'ex membro David Mayo nel suo affidavit ha rievocato una storia più
drammatica, insistendo che "il 29 Agosto 1982, David Miscavige e altri, agendo su
ordine di L. Ron Hubbard, mi rapirono, mi tennero prigioniero e abusarono fisicamente
e mentalmente di me per sei mesi" (Mayo, 1994: 2-3).
Altri hanno raccontato di essere stati forzatamente segregati (per esempio Whitfield,
1989: 6) o di aver incontrato terzi che lo sono stati. L'ex membro, ora critico, Dennis
Erlich scherzò sul suo assegnamento all'RPF e, conformemente alla direttiva
di Hubbard, finì sull'RPF dell'RPF nei seminterrati del Fort Harrison. Guardato
a vista per dieci giorni, Erlich afferma di aver passato i primi due giorni "rinchiuso
in una gabbia di ferro..." (Intervista di Kent a Erlich, 1997: 8). Quando Nefertiti
(presunto alias di una ex membro) si ritrovò sull'RPF dell'RPF nello stesso
seminterrato, circa dieci anni dopo, incontrò una donna (afferma) "di circa
30 anni, febbricitante, il corpo completamente coperto di sudore [e] in catene. Aveva
una catena lunga circa mezzo metro che le teneva unite le caviglie, così che
per camminare doveva procedere a passettini" (Nefertiti, 1997: 3). Tonya Burden ha
giurato "in conformità a leggi e pene previste per chi rilascia falsa testimonianza"
(Burden 1980: 12) di aver "personalmente visto una persona incatenata alle tubature
della sala caldaia nell'edificio del Fort Harrison, durante un periodo di settimane"
(Burden, 1980: 10). Similmente la Whitfield, in una sua testimonianza giurata, ha
dichiarato che mentre era sull'RPF al Fort Harrison, Lyn Froyland venne assegnata
all'RPF dell'RPF e "laggiù [nel seminterrato] rimase per settimane incatenata
a una tubatura, guardata a vista. Le portavano i pasti e le era permesso andare al
gabinetto, ma nessun altro tipo di igiene personale" (Whitfield, 1994: 42).
Il racconto più estensivo circa la segregazione proviene dall'ex membro Andre
Tabayoyon, che ha parlato della base di Gilman Hot Springs (dove lavoravano membri
dell'RPF) munita di un sistema di sicurezza che comprendeva "recinto perimetrale,
barriere taglienti, illuminazione del recinto perimetrale, monitor elettronici, microfoni
nascosti, sensori sul terreno, sensori di movimento e telecamere nascoste installate
in tutta l'area - anche fuori dalla base" (Tabayoyon, 1998: 8). Tabayoyon ha parlato
del suo lavoro sul sistema di sicurezza della base nel 1991, ma già nel Gennaio
1983 la riluttante reclusa dell'RPF Julie Mayo aveva trovato, a Gilman Hot Springs,
la strada della libertà bloccata da un recinto sorvegliato. Approfittando di
quella che poteva essere l'unica possibilità di fuga, Julie Mayo un mattino
attese finché la guarda aprì il cancello per permettere a qualcuno di
uscire, e sgusciò in strada, non vista, prima che il cancello venisse richiuso
(J. Mayo, 1996: 8-9).
Altri racconti di fuga specificano come le vittime dell'RPF fossero, essenzialmente,
poste in stato di fermo in situazioni a cui non avevano acconsentito (men che meno
si può parlare di consenso informato). Vicki Aznaran, per esempio, "e altre
due vittime fuggirono da Happy Valley attraverso la Riserva Indiana di Soboba, dove
furono inseguiti da guardie in moto di Happy Valley. Vicki e le altre vittime furono
soccorse da residenti della riserva che le raccolsero a bordo di un pick up e le nascosero
in un motel nella cittadina di Hemet" (Aznaran e Aznaran, 1988: 12). L'ex membro Pat
fuggì grazie a una serie di complicati stratagemmi. Per prima cosa inventò
una storia che convinse le guardie a lasciarle usare il telefono. Poi chiamò
un amico non-Scientology e gli diede istruzioni chiare su dove si sarebbe dovuto trovare
la sera successiva (Intervista di Kent a Pat, 1997b: 3). La sera seguente architettò
una ulteriore storia che le permise di arrivare vicino alla strada dove la stava aspettando
l'amico. Manipolando la guardia che l'aveva accompagnata, Pat riuscì ad allontanarsi
a sufficienza e saltare nella macchina: "rinchiusi in fretta la portiera e dissi 'vai!'.
[Il mio amico] bloccò le porte e spinse sul gas... era stato un periodo orribile,
davvero orribile, ed eccomi lì in quella macchina non sapendo dove andare,
con soli 40 centesimi nel borsellino... ma non potevo più rimanere, non potevo
starci un minuto di più. Non potevo sopportare un altro secondo di quella degradazione"
(Intervista di Kent a Pat, 1997b: 4). Mentre l'auto rombava via, gli scientologisti
che avevano assistito alla sua fuga le urlavano dietro.
Esistono altri racconti di fuga e tutti indicano che le persone stavano sul programma
RPF contro la loro volontà. Ciononostante alcuni si lasciarono convincere a
tornare sul programma (o su un programma collegato) dalle squadre Scientology di recupero
inviate allo scopo di riportali indietro. Anne Rosenblum per esempio ha raccontato
di essere fuggita dall'RPF del Fort Harrison di Clearwater sgusciando via dall'infermeria
e poi saltando un muro (Rosenblum, n.d.: 6). Fuggì a casa di un'amica scientologista
che, evidentemente, informò l'organizzazione e la convinse (assieme a quattro
"scorte" Scientology) a tornare, e a lasciare ("route out") la Sea Org attraverso
le procedure Scientology standard. In stato emotivo confusionale fece ritorno al Fort
Harrison, e rimase sotto sorveglianza mentre si sottoponeva a diverse udienze Scientology
in preparazione del suo rilascio dall'organizzazione. Accadde infatti che in quel
periodo Hubbard avesse offerto un'amnistia generale ai RPF-iani e lei, assieme a diversi
altri, accettò l'offerta. Ha raccontato che l'organizzazione la sottopose a
verifiche di sicurezza "per vedere se stavamo portando fuori materiali di Scientology,
quali sarebbero state le nostre intenzioni una volta usciti ecc.". Gli scientologisti
perquisirono il suo bagaglio in cerca di qualsiasi cosa potesse star cercando di portare
via, poi le fecero firmare una dichiarazione che elencava tutti i suoi presunti crimini
"di questa vita", che l'organizzazione aveva selezionato dai suoi fascicoli di auditing,
i quali si presume siano confidenziali (Rosenblum, n.d.: 7).
Robert Vaughn Young mi ha raccontato di "essere scappato di notte lungo il letto del
fiume. L'avevo progettato da molto tempo. Arrivai a Hemet, dove loro [i membri della
squadra Scientology di recupero] mi scovarono in un motel. Ed è in quel momento
che sei in pieno potere dell'organizzazione - e senza nessuno che mi tendesse la mano
mi lasciai convincere a tornare all'RPF" (Intervista di Kent a Young, 1994: 22). Al
secondo tentativo di fuga non fu così fortunato e venne preso (Intervista di
Kent a Young, 1994: 22). Anche Hana Whitfield scappò dall'RPF (a Clearwater),
ma anche lei tornò sul programma cedendo alle pressioni degli scientologisti
che l'avevano ritrovata (Whitfield, 1989: 7).
Anche l'attuale oppositore di Scientology Lawrence (Larry) Wollersheim fu catturato
mentre cercava di scappare dall'RPF in funzione su una nave (presumibilmente nella
zona di Los Angeles) nel 1974. Come un tribunale sentenziò a suo favore, "infine,
Wollersheim capì di non poter più sopportare [l'RPF]. Cercò di
scappare dalla nave perché, come testimoniò successivamente, 'stavo
morendo e impazzendo'. Ma il suo tentativo di fuga venne scoperto. Diversi membri
di Scientology lo catturarono e lo tennero prigioniero. Lo rilasciarono soltanto quando
accettò di restare e continuare l'auditing e le altre 'pratiche religiose'
che si tenevano sulla nave" (Corte d'Appello della California, 1989: 9274).
La Corte usò questo esempio come prova che Wollersheim "aveva accettato parte
del suo auditing perché minacciato di coercizione fisica" (Corte d'Appello
della California, 1989: 9274). Mentre sarebbe imprudente generalizzare su questi racconti
e suggerire che tutti i reclusi nei programmi RPF ci sono stati contro la loro volontà,
sicuramente alcuni di loro non hanno acconsentito o scelto di farlo.
2. Resoconti di maltrattamenti fisici
Senza dubbio gli abusi fisici che in molti hanno subito nei diversi programmi RPF
contribuirono al loro desiderio di fuga. Esito a dire che tutti hanno subito maltrattamenti
fisici, considerato che un informatore sottoposto all'RPF al Fort Harrison Hotel ha
riferito che il programma giornaliero "non era seccante" e che "dormiva a sufficienza"
(Intervista di Kent a Ernesto, 1997: 16,17). Ha raccontato che non gli erano stati
affidati lavori fisici pesanti, ma solo pulizie e rimozione dell'immondizia (Intervista
di Kent a Ernesto, 1997: 16). Altri, tuttavia, hanno subito un'ampia gamma di (ciò
che ritengono essere stati) abusi fisici.
A) Esercizio fisico eccessivo - il Programma di Corsa
La corsa forzata è un aspetto universale dell'RPF, ma i leader l'hanno impiegata
anche come punizione specifica. Secondo una persona che ha vissuto a bordo dell'Apollo,
Hubbard aveva messo a punto il programma di corsa come punizione contro un membro
che, pensava, "aveva bisogno di un po' di disciplina". Ordinò al membro di
"fare cinquanta giri del ponte-passeggiata. [Il membro] ne fece circa venti e dichiarò
di averne fatti cinquanta. Lo ricordo distintamente, e poi se ne andò" (Intervista
di Kent a Ernesto, 1997: 5). Con l'avvento dell'RPF, la corsa ben presto divenne una
punizione standard.
Il luogo in cui la corsa di punizione avviene varia naturalmente in relazione al luogo
in cui si tiene il programma RPF. Monica Pignotti, che sperimentò l'RPF a bordo
dell'Apollo, ha narrato una descrizione molto chiara del castigo che le fu inflitto
nei primi mesi del 1975: "Dovevamo strofinare l'intero bagno, compresi i tramezzi
(pareti) e il soffitto. Dopo aver pulito l'area c'era la prova del guanto bianco.
Se il guanto si sporcava, la persona che aveva pulito quell'area doveva fare dei giri
di corsa da prua a poppa della nave (circa 1/5 di miglio l'uno). Una volta, quando
la mia senior non rimase soddisfatta di come avevo pulito un bagno, mi ordinò
di 'fare un giro'. Protestai, perché pensavo che fosse ingiusta e lei mi rispose
'Non fare Q&A con me. Fai due giri'. Obiettai di nuovo e lei mi disse 'Fai quattro
giri'. Il tutto continuò finché non arrivai a dieci giri, che alla fine
dovetti fare" (Pignotti, 1989: 23). Nel linguaggio "tecnico" di Scientology, la Pignotti
era stata sottoposta alle punizioni "scogli e secche" dei membri Sea Org (Hubbard,
1976b: 449).
Anne Rosenblum, che sperimentò l'RPF al Fort Harrison, ha dichiarato che le
punizioni "scogli e secche" comprendevano spesso alzarsi e sedersi e flessioni sulle
braccia, oltre ai giri di corsa "su e giù per le rampe del garage" (Rosenblum
1997: 16). Anche Dennis Erlich ha raccontato di "aver dovuto correre su e giù
per la struttura del parcheggio..." (Intervista di Kent a Erlich, 1997: 16). Nel complesso
Cedars di Los Angeles, "scogli e secche" comprendeva "correre su e giù per
le scale" o fare "giri attorno all'intero complesso" (Intervista di Kent a Pat, 1997:
7). Apparentemente le corse di punizione più difficili venivano inflitte sui
programmi RPF di Gilman Hot Springs e Happy Valley, dove ex membri di alto rango della
Sea Org dovevano correre attorno a un albero, o un palo, per dodici ore al giorno.
Julie Mayo ha raccontato di essere stata "messa su un programma di corsa di 12 ore
al giorno, 7 giorni la settimana, e fatta correre attorno a un albero in tutti i tipi
di condizioni estreme del deserto" (J. Mayo, 1996: 7). Suo marito David ha raccontato
che fu "costretto a correre attorno a un albero, nel deserto, con una temperatura
di oltre 40°C, per 12 ore al giorno, 7 giorni la settimana, per 3 mesi..." (D. Mayo,
1994: 3). Vicki Aznaran ha rilasciato una dichiarazione simile sull'aver "corso attorno
a un palo del telefono arancione dalle 7 del mattino alle 9,30 di sera, con 10 minuti
di sosta ogni mezz'ora, e pause di 30 minuti per pranzo e cena" (Aznaran e Aznaran,
1988: 9).
b) Impegno fisico e lavoro estenuante
Il lavoro fisico è un aspetto centrale dei programmi RPF, e generalmente implica
manutenzione e ristrutturazione. Sulla Apollo, i reclusi RPF dovevano fare diversi
lavori di pulitura - scrostare e dipingere, strofinare i ponti, ecc. (Intervista di
Kent a Dale, 1997: 6). Mentre sull'RPF dell'RPF Monica Pignotti fu fatta "scendere
nelle sentine e ripulirle dalle schifezze. Era il mio lavoro da mattina a sera...
e dovevo pulire tutta questa fanghiglia e poi dipingere - durò cinque giorni..."
(Intervista di Kent a Pignotti, 1997: 26).
Un racconto di RPF compiuto a East Grinstead parla di "staccare le incrostazioni dei
fornelli o dipingere pietre" (Forde, n.d.: 3); attività come rimozione dei
rifiuti (Royal Courts of Justice, 1984: 27), pulizia di bagni (Pignotti, 1989: 23;
Rosenblum, n.d.: 1), corridoi (Rosenblum, n.d.: 1) e scale (Nefertiti, 1997: 10) sono
molto più comuni. Vicki Aznaran ha raccontato di scavi di fosse (Aznaran e
Aznaran, 1988: 11), e la Pignotti era in una squadra RPF che faceva riprese fotografiche
per le illustrazioni che apparvero nella pubblicazione del 1978 "Che cos'è
Scientology?" (Church of Scientology of California, 1978). Gerry Armstrong assemblava
i pacchi dei corsi (Corte Superiore dello Stato della California, 1984: 1462), ma
assolse anche a un altro incarico comune dell'RPF - la manutenzione degli edifici.
Verso l'Aprile del 1979 Armstrong lavorò in una squadra che stava ristrutturando
una casa che doveva diventare l'abitazione di L. Ron Hubbard (Corte Superiore dello
Stato della California, 1984: 1475). Andre Tabayoyon (1994: 24 [sezione 116-117, 120-122])
ha parlato dei "lavori forzati" (come li ha definiti) dell'RPF, costruzione e ristrutturazione
di numerose abitazioni ed edifici impiegati dai leader di Scientology e dai loro amici
attori cinematografici. I racconti più drammatici di ristrutturazione li ha
fatti Pat, la cui squadra RPF (ha affermato) era impegnata in un importante lavoro
di restauro nella California meridionale, negli anni '70: "la pressione aumentava
di giorno in giorno. Ogni giorno che passava vi era maggior pressione per finire il
restauro... finché arrivammo al punto - e giuro a Dio che è vero - che
lavoravamo trenta ore di fila, e tre ore di pausa. Facevamo turni di trenta ore. [...]
Lavoravamo moltissime ore sai, e ricordo che passavo davanti alla gente e - ed eravamo
in una stanza buia e lavoravamo a un muro con un flessibile e mi fermavo perché
vedevo delle scintille che uscivano da queste cose, e allora mi avvicinavo e dicevo
"che sta succedendo?", e quello mi guardava tutto intontito dicendo "Oh, non so, fa
le scintille", voglio dire eravamo allucinati tanto eravamo stanchi. Ricordo che cercavo
di mettere insieme una frase e non ci riuscivo. Sai, tipo che dovevo dire "mi serve
quel cacciavite" e dicevo "ho bisogno di quello steccato per il panino, ma non quello
rosso" [...] ero assolutamente incapace di essere coerente" (Intervista di Kent a
Pat, 1997: 25, 26).
I turni di trenta ore di lavoro di Pat sono inusuali - Robert Vaughn Young ha parlato
di dodici ore di lavoro al giorno (Intervista di Kent a Young, 1994: 18) - ma Monica
Pignotti ha raccontato che una volta dovette lavorare "trentasei ore di fila, senza
dormire" perché Hubbard aveva ordinato che l'intera nave fosse ripulita (Intervista
di Kent a Pignotti, 1997: 14).
c) Dieta povera
Il pesante carico di lavoro dovrebbe essere supportato da una dieta ipercalorica,
ma diversi ex reclusi dell'RPF si sono lamentati della qualità del cibo. Nonostante
le giornate lavorative di diciotto ore, Tonya Burden ha detto che spesso, come pasto,
"ricevevo solo riso e fagioli e acqua" (Burden, 1980: 10). Nefertiti mangiava ciò
che ha definito "zuppa o pastone", solo occasionalmente insaporito con latte (Nefertiti,
1997: 9). Pat si è lamentata che "ci davano davvero cibo spaventoso" e ha proseguito
chiarendo che era "molto andante, preparato in modo davvero inadeguato" e comprendeva
"avanzi e rimasugli" (Intervista di Kent a Patti, 1997a: 24). La Pignotti ha esposto
allo stesso modo che il suo gruppo RPF si nutriva dopo che il resto dello staff aveva
terminato, ma che gli avanzi che mangiavano venivano dalla cucina, e non era roba
proveniente dai piatti degli altri (Intervista di Kent a Pignotti, 1997: 14; si veda
Intervista di Kent a Dale, 1997: 6). La dieta povera può essere stata un fattore
determinante per aver fatto perdere a Larry Wollersheim circa sette chili nelle sei
settimane trascorse sull'RPF a bordo di una nave (Corte d'Appello della California,
1989: 9269).
d) Questioni igieniche e cure mediche
Esauriti da un rigido programma di lavoro, e ulteriormente fiaccati da una dieta povera,
i membri dell'RPF sono particolarmente suscettibili alle malattie. Sulla Apollo i
membri dell'RPF avevano problemi a mantenere asciutti i loro abiti (Intervista di
Kent a Dale, 1997: 6). A terra molti reclusi dell'RPF avevano probabilmente problemi
simili, ma l'umidità era causata dalla traspirazione dovuta al dover indossare
abiti da lavoro pesanti in un clima caldo. Hana Whitfield, per esempio, si è
lamentata per essere stata costretta ad indossare tute da lavoro pesanti nel caldo
afoso della Florida (Whitfield, 1989: 5-6). Nonostante l'ovvio bisogno di bagno o
doccia, la Whitfield ha affermato che "non ci venivano concesse docce di oltre 30
secondi" (Whitfield, 1989: 6). Mentre era sull'RPF Nefertiti ha visto in prima persona
i problemi che l'eccessiva sudorazione potevano causare alle donne e, nella sua memoria,
ha incluso una storia attinente: "Tutti soffrivamo di pesante sudorazione. Ricordo
questa ragazza che aveva una grossa [sic] infezione che si era sviluppata sotto il
seno. Invece di guarire, la ferita si era allargata al punto che pustole purulente
avevano raggiunto l'ombelico" (Nefertiti, 1997: 9).
Nefertiti non è stata la sola ex membro a raccontare di aver visto una donna
sull'RPF con gravi problemi alla pelle - l'ex membro Lori Taverna ha raccontato alle
autorità di Clearwater, Florida, di aver visto "alcune persone che sembravano
molto malate, [compresa una che] aveva piaghe su tutto il corpo, piaghe aperte" (Città
di Clearwater, Udienze della Commissione, 1982: -151). Un altro problema medico ed
igienico che le donne dovevano affrontare era "non avere soldi a sufficienza per comperare
una scatola di Tampax [tamponi]" (Nefertiti, 1997: 11).
Si sono dovuti affrontare problemi medici in molte località. David Mayo, per
esempio, ha detto che "mi furono rifiutate cure mediche e dentarie" mentre era sul
RPF, e "dopo essere scappato ho perso sei denti e ho dovuto spendere migliaia di dollari
di dentista per salvare il resto della dentatura" (Mayo, 1994: 3). Molto più
seriamente, Andre Tabayoyon ha ricordato di aver lavorato su "macchinari pericolosi"
mentre era sull'RPF dell'RPF, e di aver visto un collega in tale stato di angoscia
da "spingere un dito nella macchina, che glielo amputò" (Tabayoyon, 1994: 10).
e) Condizioni del riposo e del sonno
Oltre a questi problemi reali e immediati relativi a igiene e cure mediche, molte
persone hanno parlato di argomenti relativi al sonno. Si sono lamentati (in retrospettiva)
sulle condizioni in cui erano costretti a dormire: condizioni dei materassi, ventilazione
delle camere, affollamento e zone riservate al riposo inadatte. Hanno parlato, riferendosi
a epoche e località diverse, delle pessime condizioni dei materassi su cui
dovevano dormire. Ricordando le circostanze in cui era costretto a dormire sull'Apollo,
Dale ha raccontato che: "ci diedero materassi, ma erano vecchi, lerci... dovemmo ripulirli...
molti puzzavano" (Intervista di Kent a Dale, 1997: 6). Riflettendo sul periodo degli
estenuanti turni di lavoro, Pat ha ricordato che "quando le nostre trenta ore finivano,
andavamo a dormire. Ce ne andavamo sul tetto di uno degli edifici, c'era freddo e
c'erano questi materassi umidi e disgustosi su cui semplicemente crollavamo addormentati"
(Intervista di Kent a Pat, 1997a: 26).
Di frequente i materassi erano appoggiati per terra o sul pavimento. Quando, per esempio,
Robert Vaugh Young venne messo in isolamento in un vecchio pollaio riadattato, nella
proprietà di Gilman Hot Springs "c'erano alcuni vecchi materassi che venivano
gettati sul pavimento. Stiamo parlando di imbottiture sfatte..." (Intervista di Kent
a Young, 1994: 20; si veda A. Tabayoyon, 1994: 9 [parag. 35]. Adelle Hartwell si trovava
in uno dei complessi di Indio nello stesso periodo in cui sua figlia era lì
sull'RPF. Qualcuno dei responsabili dell'RPF (presumibilmente) mise fuori i materassi
di chi stava sull'RPF, e più o meno in quel momento sua figlia crollò:
"nella calura del giorno la vedevo spostare il materasso da un'ombra all'altra, cercando
di evitare il sole e i 45°C di calore. Non ho mai visto curare le malattie in quel
modo" (Hartwell, n.d.: 3). Come per la figlia ammalata, Vicki Aznaran può avere
inteso che i materassi non poggiavano sulla rete quando ha affermato che lei ed altri
"dovevano dormire sul pavimento" (Aznaran e Aznaran, 1988: 11). Sicuramente i racconti
di RPF al Fort Harrison indicano che si dormiva su materassi gettati sul pavimento,
di solito in camere affollate e poco ventilate (Armstrong, 1982: 3; Nefertiti, 1997:
12; Rosenblum, n.d.: 3; Whitfield, 1989: 5). Quando Monica Pignotti venne mandata
la prima volta sull'RPF a bordo dell'Apollo, la ventilazione era così cattiva
che "dormivamo fuori, sul ponte, sdraiati su asciugamani perché laggiù
[RPF] era così soffocante, e le condizioni erano orrende..." (Intervista di
Kent a Pignotti, 1997: 18).
Anche quando i membri dell'RPF avevano letti o cuccette, rimanevano problemi significativi.
Mentre era su un programma RPF a bordo di una nave, "Wollersheim e altri erano costretti
a dormire nella stiva. Un totale di trenta persone erano impilate in cuccette di nove
piani, nella stiva, senza adeguata ventilazione" (Corte d'Appello della California,
1989: 9274). Al Fort Harrison, Dennis Erlich e altri reclusi RPF dormivano in cuccette
al terzo piano dell'edificio del parcheggio esterno che confina con l'hotel, e inalavano
i gas di scarico delle auto (Intervista di Kent a Erlich, 1997: 3). Pare che i dormitori
delle donne fossero adiacenti, perché Anne Rosenblum ha scritto che: "nel dicembre
del 1978 fummo trasferite in una zona di stoccaggio del parcheggio. Era in parte fatto
di legno, parte in cemento, costruito contro i muri del garage. Era stato ideato per
essere un magazzino, ma visto che l'RPF era tanto aumentato venne trasformato nel
dormitorio delle ragazze dell'RPF. Furono costruite cuccette di legno grandi circa
1/2 o 1/3 di un normale letto. Le cuccette erano a 3 o 4 piani, ed erano affiancate.
I "materassi" erano fogli di gommapiuma tagliati su misura. Andare a letto era come
strisciare in un buco. Non ti potevi neppure sedere a causa della cuccetta superiore,
ed era difficile girarsi perché non erano larghe a sufficienza. Il problema
peggiore era che, trovandoci nel garage, inalavamo i gas di scarico delle auto che
salivano e scendevano, oltre al rumore di chi entrava e usciva" (Rosenblum, n.d.:
3).
Sembra straordinario che ispettori sanitari, di zona o della sicurezza non abbiano
mai scoperto questi alloggi inadeguati del Fort Harrison, ma Hana Whitfield ha spiegato
che "tutti gli RPF-iani erano pratici e addestrati a trasformare i loro dormitori
in ciò che sembravano normali magazzini di mobilia, e riuscivano a farlo in
tempi brevissimi" (Whitfield, 1989: 6).
3. Maltrattamenti sociali
La linea di demarcazione tra maltrattamento fisico e sociale non è sempre chiara,
considerato che certe attività che implicano eventi quali degradazione, restrizioni
nella comunicazione scritta e verbale e salario bassissimo sembrano abbastanza distintivi
da giustificare la citazione. Le degradazioni dell'RPF sono molte. Comprendono il
dover usare tute o abbigliamento da lavoro (Intervista di Kent a Pat, 1997: 22; intervista
di Kent a Young, 1994: 18; Corte Superiore dello Stato di California, 1984: 1432;
Whitfild, 1989: 5), doversi rivolgere a chiunque come "sir" ["signore" - NdT] (Rosenblum,
n.d.: 2; Whitfield, 1989: 5), e ai RPF-iani non era permesso camminare - solo correre
(Rosenblum, n.d.: 1).
Molte persone hanno raccontato che la loro capacità di comunicare con gli altri
era molto ridotta, nonostante abbiano illustrato le restrizioni con enfasi diversa.
Dale è sembrato afferrare la restrizione basilare quando mi ha informato che
"non potevi parlare con nessuno che non fosse sull'RPF, a meno che non venissi interpellato..."
(Intervista di Kent a Dale, 1997: 5; si veda Intervista di Kent a Pat, 1997a: 23).
L'inglese Peter Ford ha affermato che chi era sull'RPF "aveva il permesso di parlare
solamente con una persona (il MAA [o Master-at-Arms]" che supervedeva direttamente
il programma" (Ford, n.d.: 3; si veda Pignotti, 1989: 24). Julie Mayo ha insistito
che "non le era permesso parlare con il resto dello staff, o addirittura fare una
telefonata" (J. Mayo, 1996: 8).
Queste restrizioni sulla comunicazione comprendevano anche la posta personale e le
telefonate. I racconti di Gerry Armstrong sulla sorveglianza RPF e la censura della
comunicazione sono stati amplificati da Robert Vaughn Young, che su Internet ha scritto
di essere stato sottoposto a interrogatori sul contenuto di lettere che aveva scambiato
con la moglie, mentre lui era assegnato al programma RPF (Armstrong e Young, 1997:
1-2; si veda S. Young, 1994: 29). In un affidavit David Mayo ha giurato che "non mi
era permesso fare o ricevere telefonate, e tutte le lettere che scrivevo venivano
lette dalle guardie di sicurezza di Scientology" (Mayo, 1994: 3). Nefertiti ha drammaticamente
raccontato di aver incontrato una donna sull'RPF dell'RPF che si trovava lì
perché "aveva mandato una lettera a suo marito - membro della setta [-] rivelando
alcuni dettagli sull'RPF. Non si deve parlare del gulag. Aveva violato la legge del
silenzio del gulag" (Nefertiti, 1997: 4). Le restrizioni della comunicazione si estendono
a comprendere i media. Quando sono sull'RPF le persone non hanno il permesso di ascoltare
la radio, guardare la televisione o leggere riviste e quotidiani (Intervista di Kent
a Pat, 1997, 23; Rosenblum, n.d.: 2).
Per tutte le privazioni di cui soffrono, i membri dell'RPF praticamente non ricevono
salario. Nel periodo che trascorse sul programma nel 1977, Armstrong per esempio sostiene
di aver percepito circa 4,30 $ la settimana, per cento o più ore di lavoro
settimanali (Corte Superiore della California, 1984: 1463). Parimenti, "sull'RPF"
- ha riferito Robert Voughn Young - "venivo retribuito 5 dollari la settimana, per
quattordici mesi" (Intervista di Kent a Young, 1994: 24), cioè lo stesso ammontare
percepito dalla Pignotti (Intervista di Kent a Pignotti, 1997: 17). Anne Rosenblum
riceveva soltanto 4$ la settimana (Rosenblum, n.d.: 3).
4. Studio intenso dell'ideologia
Quando punizioni o pressanti incarichi di lavoro non interferiscono con il tempo per
lo studio, i reclusi RPF trascorrono fino a cinque ore al giorno a studiare la dottrina
di Scientology, e partecipano a numerose sedute di verifiche di sicurezza o auditing.
Ognuno lavora con un co-auditor, e si devono completare sia i corsi di auditing RPF
che audire con successo il proprio compagno (Rosenblum, n.d.: 2). Sembra probabile
che lo scopo di questo studio intenso sia amalgamare la persona con gli insegnamenti
di Hubbard in contemporanea con un altro aspetto dell'RPF: le confessioni forzate.
Vale a dire, mentre si studia ciò che Scientology considera essere la verità
intransigente, si ricevono messaggi continui (tramite le confessioni forzate) che
l'individuo è stato debole, colpevole, e che dipende completamente dalle dottrine
del leader per la salvezza (si veda Kent, 1994).
Gli argomenti di studio richiesti e le azioni di auditing sono diventate fortemente
strutturate con l'emissione, nel 1980, di un elenco di verifica denominato "Requisiti
per diploma RPF", una lista di sette pagine di corsi, letture, dimostrazioni educative,
saggi, auditing e confessioni che i reclusi devono completare con successo per "diplomarsi"
sul programma (Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology, 1980: 1-7). Il foglio
di verifica di un solo corso, per esempio, richiede che i reclusi RPF leggano novantadue
bollettini, ordini e scritti vari di Hubbard, producano dieci dimostrazioni dei concetti
["demo" costruiti con la plastilina - NdT], ascoltino sei nastri, eseguano ventisei
esercizi, scrivano due saggi, partecipino a 10 ore di auditing e completino tre ulteriori
incarichi di auditing (Consiglio direttivo delle Chiese di Scientology, 1974).
5. Confessioni forzate
Un aspetto profondo della ri-conversione ideologica, pertanto, implica che i reclusi
dell'RPF confessino ripetutamente presunti peccati, crimini e intenzioni malvage (si
veda intervista di Kent a Dale, 1997: 9). Secondo Monica Pignotti, queste confessioni
forzate assumevano due forme. La prima all'E-meter: "avevano preparato elenchi che
chiamavano verifiche di sicurezza, in cui ti rivolgevano ogni genere di domanda su
ogni possibile cosa o persona potesse aver sbagliato - ogni possibile cosa potessi
aver pensato in vita tua o... contro l'organizzazione. 'Hai mai rubato qualcosa? Hai
mai avuto pensieri cattivi su L. Ron Hubbard? Su Mary Sue Hubbard? Su Scientology?
... Hai mai assassinato qualcuno?' Un intero elenco su cui l'e-meter [poteva] restituire
letture. E l'auditor diceva 'A che cosa stai pensando in questo momento?', e dovevi
rispondere alla domanda fintanto... che l'E-meter non dava più letture... L'altra
cosa che facevano un sacco erano i comandi ripetitivi: 'Che cosa hai fatto? Che cosa
hai trattenuto? Che cosa hai fatto? Che cosa hai...', veniva ripetuto infinite volte"
(Intervista di Kent a Pignotti, 1997: 15; si veda Corte Suprema dello Stato della
California, 1984: 1487-1490, 2545-2546).
Le persone confessano ogni tipo di crimine, compresi quelli di presunte vite passate
(Nefertiti, 1997: 12). In breve il presunto strumento "religioso" di Scientology -
l'E-meter - diventa l'equivalente funzionale di una macchina della verità secolare
(si veda intervista di Kent con Erlich, 1997: 11).
Una importante distinzione pratica tra auditing e verifiche di sicurezza è
che Scientology non considera confidenziali le informazioni rivelate nelle seconde
(come si suppone siano invece quelle rivelate in auditing). Di conseguenza i reclusi
dell'RPF probabilmente si rendono conto che queste informazioni possono essere usate
contro di loro in un qualche momento futuro. Almeno due persone passate per l'RPF,
comunque, hanno affermato che persone su, o collegate all'RPF, di fatto spulciavano
i fascicoli di auditing della gente (o "pc", o "pre-clear") in cerca di crimini a
cui fare riferimento (Intervista di Kent a Pat, 1997: 29; Corte Suprema dello Stato
della California, 1984: 2714).
Le verifiche di sicurezza possono, e lo fanno spesso, diventare molto intense e snervanti.
Stacy Young, prima di essere assegnata all'RPF da leader di alto rango di Scientology,
fu sottoposta a ciò che viene chiamata "verifica di sicurezza gang-bang", che
implica due o più persone che fanno domande a raffica, in modo rabbioso, nel
tentativo di far collassare emotivamente la persona: "due omoni grandi e grossi...
mi rinchiusero in una stanza e mi interrogarono per ore. Durante l'interrogatorio
mi urlavano contro, e mi ingiuriavano. Mi accusarono di ogni sorta di crimine contro
Scientology. Pretendevano che confessassi di essere un agente del nemico" (S. Young,
1994: 28).
Julie Mayo sembra sia stata sottoposta a verifiche di sicurezza gang-bang dopo essere
già entrata nel programma RPF. Una sera tardi lo staff dell'RPF attirò
Julie e altre quindici persone, e la fecero sedere "di fronte a un albero. Mi dissero
che se non avessi confessato che lavoravo per l'IRS [l'ufficio tasse], l'FBI o qualche
altra agenzia governativa, sarei stata: a) mandata in prigione; b) avrei perso la
possibilità di vivere in eterno; c) sarei stata cacciata dalle linee [di Scientology]
per sempre. Quando risposi che non lavoravo per nessuna agenzia governativa, mi dissero
che avrebbero usato la mano leggera con me se avessi confessato di aver dato [a una
persona] un elenco di indirizzi. Risposi che non avevo mai fatto neppure quello, così
mi dissero di pensarci su e di scrivere la mia confessione" (Julie Mayo, 1996: 7).
Probabilmente anche il marito di Julie Mayo, David, passò per interrogatori
simili, considerato che ha scritto che "venivo spesso svegliato nel mezzo della notte
e interrogato..." (D. Mayo, 1994: 3).
6. Storie di successo
I reclusi che cercano di completare il programma, devono obbligatoriamente, verso
la fine, scrivere storie di successo su come l'RPF ha trasformato la loro vita. Da
anni, e prima del programma RPF, Hubbard aveva impartito come requisito organizzativo
il fatto che gli scientologisti debbano fornire racconti raggianti sui benefici di
Scientology, così richiedere ai reclusi di scrivere storie di successo sull'RPF
segue semplicemente le direttive. Con in mente le pubbliche relazioni, nel 1968 Hubbard
scrisse: "per la diffusione di Scientology, e per metterla in mano a milioni di persone,
uno dei mezzi migliori è fare in modo che i pc [pre-clear] e gli studenti diffondano
la parola di bocca in bocca e raccontino i risultati prodotti dalla tecnologia standard.
Chi non ha risultati e vittorie non sarà verosimilmente in grado di assistere
la disseminazione, ed è un peso" (Hubbard, 1968: 140).
Hubbard si era anche reso conto che le storie di "successo" fornivano preziose informazioni
su come le persone si sentivano in relazione alle loro esperienze in Scientology,
così scrisse che "Il successo è l'ultimo posto di blocco di una Org.
Tutti gli studenti e pc devono scrivere il loro successo prima di lasciare una Org,
e anche prima di avere un 'congedo'" (Hubbard, 1968: 140). Le storie di successo sulle
"vittorie" dell'RPF, pertanto, seguono semplicemente una direttiva, e potrebbero anche
fornire una forma di protezione per il futuro se gli ex RPF-iani divenissero critici
circa il loro assegnamento nel programma.
Di contenuto e taglio molto meno specifico delle confessioni che le vittime cinesi
o occidentali dei programmi di riforma del pensiero dovevano scrivere per il loro
"rieducatori" alla fine degli anni '40 e primi anni '50 (si veda Lifton, 1961: 266-273,
473-484), le storie di successo dell'RPF sembrano comunque seguire una traccia o una
formula. In esse i "diplomandi" dell'RPF devono riconoscere le loro presunte precedenti
deficienze che avevano giustificato l'assegnamento all'RPF, lodare le qualità
di insegnamento e addestramento di Scientology che hanno ricevuto sul programma RPF,
specificare come questi insegnamenti e addestramento, combinati con altri aspetti
dell'RPF, abbiano positivamente trasformato la loro vita, e ringraziare Hubbard e
l'organizzazione per l'esperienza sull'RPF.
Una storia di "successo" del Marzo 1977, successivamente pubblicata, illustra la formula.
Una persona identificata solamente come "B. G." [una prassi delle "storie di successo"
diffuse dall'organizzazione, NdT] dichiara che: "L'RPF è il procedimento più
fantastico che LRH [L. Ron Hubbard] abbia messo a punto finora. È pura Scientology,
senza esclusione di colpi. Per davvero. Quando ne ho varcato la soglia, diversi mesi
fa, la sola cosa di cui ero sicuro è che non c'era speranza. Avevo totalmente
e completamente tradito LRH e tutti i membri SO [Sea Org], e tutti gli scientologisti,
dappertutto. E nel far questo, avevo svenduto il mio futuro... Come RPF-iano ho scoperto
che avevo solo due possibili vie d'azione - vincere, o morire nel tentativo, e intorno
a me avevo circa 50 compagni forti, dedicati, che
confrontano tutto, che si
assicuravano che non morissi. Nel periodo che ho passato qui ho ricevuto il miglior
auditing e il miglior addestramento che avessi mai avuto... Ora sto per diplomarmi.
La più grande, singola vittoria che abbia mai avuto in vita mia l'ho avuta
proprio qui. So che Scientology funziona. Ho certezza totale sulla mia capacità
di
maneggiare me stesso e gli altri usando la tech di LRH. E so che l'RPF è
dove questo si ottiene tutto insieme. Grazie a LRH ho un futuro - e un futuro dannatamente
brillante!!" (Sea Organization, 1977: [5]).
Avendo seguito la formula - (riconoscere la crisi pre-RPF, lodare LRH per addestramento
e tecniche, glorificare Hubbard e dichiarare un completamento di successo del programma)
- questa persona probabilmente fu rilasciata dall'RPF nel giro di un paio di giorni.
L'impatto su alcuni scientologisti che hanno osservato l'RPF in azione
Renderti disponibile la traduzione
di questo articolo accademico ha comportato parecchie ore di lavoro gratuito.
Contribuisci anche tu a mantenere vivo
questo importante spazio informativo facendo una
|
Esistono due racconti molto rivelatori scritti da ex scientologisti che hanno avuto
incontri brevi ma traumatici con i reclusi RPF. I loro resoconti forniscono alcune
indicazioni sull'impatto globale che il "lavaggio del cervello" e i tentativi di segregazione
hanno avuto su chi li ha vissuti. Uno dei racconti proviene dall'ex membro Joe Cisar:
"mi imbattei nell'RPF dell'RPF una volta, nei tunnel sotto il complesso Cedars di
Los Angeles. Una decina di persone apparentemente dormivano in quelle stanzette (c'erano
un paio di coperte sul pavimento). Laggiù c'erano sia uomini che donne. Un
uomo stava tagliando, con un coltello, la gamba dei pantaloni che una donna aveva
addosso, e la ferì. Il sangue scorreva lungo la caviglia, sino al piede, e
stava facendo una macchia sul pavimento. Lei mi guardò e mi fece... quello
che definirei un sorriso da pazza, e disse 'sono
causa sul fatto che il mio
piede ha tagliato la strada al suo coltello'. Altre due o tre persone che erano accoccolate
sul pavimento mi guardarono come se fosse stato una specie di meraviglioso scherzo.
Indietreggiai da dove ero venuto. Uno dei maggiori programmi pubblicitari di Scientology
è dire alla gente che ha bisogno di essere 'causa'. Queste persone non erano
davvero 'causa' su nulla. Erano regrediti al Medio Evo. Ecco quel che sapevo dell'RPF
quando l'Ufficiale di Etica di Scientology mi disse di fare rapporto laggiù
per un incarico indefinito. Le dissi che avrebbero potuto portarmi laggiù,
ma che prima ne avrei mandati diversi all'ospedale, e le ricordai che ero un veterano
del Viet Nam. Sono stato uno dei pochi membri della Sea Org che è riuscito
a saltare nella sua auto. Me ne andai quella sera stessa" (Cisar, 1997: 3).
Ci si chiede che cosa sarebbe successo a Cisar se non avesse visto le condizioni di
quei reclusi prima di essere assegnato all'RPF.
L'altro drammatico scorcio sulla vita nell'RPF proviene da Ann Bailey, che nell'estate
del 1978 lavorò al trasloco di Scientology nell'ex ospedale (chiamato complesso
Cedars of Lebanon) recentemente acquistato. Dopo un trasloco che aveva messo a dura
prova il suo livello di resistenza fisica, si trovò assegnata all'incarico
di sorveglianza dei documenti relativi ai livelli teologici avanzati e segreti (Thetan
Operante, o OT), che venivano custoditi in una stanza senza finestre, nel vecchio
obitorio dell'ex ospedale, e lei doveva sedere lì davanti per ore, con "l'odore
di morte, di prodotti chimici e dissezioni" che ancora aleggiava nell'ambiente (Bailey,
n.d.: 60). In seguito: "Improvvisamente, alla terza ora, fui consapevole di ombre
nel corridoio, dietro di me. Erano persone. Lentamente mi resi conto che un intero
gruppo di persone viveva e lavorava laggiù. Ero così stanca che ci misi
parecchio tempo per capire chi fossero. Poi ci arrivai. Erano l'RPF del Cedars. Vivevano
e lavoravano in questo buco fetido. Questa era la loro Org. Poi scoprii veramente
che cosa gli era successo. Mi apparvero davanti scheletri lerci, stanchi e iniziarono
a implorarmi di vedere i fascicoli OT. Io pensavo di avere una brutta cera, ma ero
bellissima paragonata a loro. Mi si fecero intorno spingendo e strattonandosi, poi
divennero di cattivo umore. Cominciarono a colpirsi a vicenda per entrare nella stanza
dietro di me. Capii che cosa era successo. Erano completamente a pezzi. Collassati.
Erano animali, non umani. Vidi quattro dei miei amici, uno era auditor di Classe IX,
lottare per venirmi vicino. Si davano pugni, si tiravano i capelli, scalciavano. E
quaggiù in questa cantina nessuno poteva sentirli, a nessuno importava. All'improvviso
qualcuno mi colpì forte. Mi resi conto che stavano rivolgendo la loro rabbia
verso di me. Mi avrebbero picchiata per arrivare ai fascicoli. Credo che in momenti
di stress tutti diventiamo un po' pazzi - adattamento alla sopravvivenza. Riuscii
a trovare qualche risorsa nel mio cervello stanco, mi parai loro davanti con i migliori
TRs ["esercizi" Scientology di comunicazione, NdT] e con tutto il mio addestramento
sul controllo dei gruppi che riuscii a mettere insieme: "Amici", dissi, "Credetemi,
sono una vostra amica. Per qualche strano destino non sono con voi sull'RPF. Ma credetemi,
se non uscite di qui subito so che sarete puniti. Andatevene prima che sia troppo
tardi". "E loro corsero via nel buio. Quando mi misi a sedere tremavo tutta. Perché
il vero senso del mio messaggio era che dovevano andarsene al più presto da
quell'edificio. Lasciare Cedars. Ma credo che nessuno di loro l'abbia afferrato."
(Bailey, n.d. 61-62).
La Baley lasciò la Sea Org una settimana dopo.
Conclusioni: Il "lavaggio del cervello" come pratica di Scientology e concetto della sociologia
Considerati nel loro insieme, gli effetti di queste azioni e pressione su chi le ha
vissute può essere profondo. In ambienti dove l'organizzazione di Scientology
e i suoi leader ottengono controllo totalitario sui reclusi dell'RPF, i ricercatori
dovrebbero aspettarsi di trovare un alto grado di conformità tra diplomati
RPF recenti. Sicuramente Monica Pignotti aveva ragione nel concludere che "la lezione
che dovevamo imparare sull'RPF era obbedire agli ordini senza fare domande, indipendentemente
da quel che pensavamo sugli ordini, o su chi ce li dava" (Pignotti, 1989: 23). Le
conclusioni di Pat sono state ancora più incisive nel rispondere che lo scopo
dell'RPF era "re-indottrinamento - farti semplicemente a pezzi" (Intervista di Kent
a Pat, 1997b: 5). Mi spingo un po' oltre e aggiungo che l'intento finale dell'RPF
era (ed è) plasmare le persone alla più stretta ideologia di Scientology,
dove i membri identificano i loro scopi e strategie con quelli dell'organizzazione.
Lavorare congiuntamente sotto segregazione forzata e varie forme di maltrattamento
fisico e sociale, studio intensivo dell'ideologia combinato a confessioni obbligatorie
volte ad indebolire gravemente la struttura morale della persona, e i valori che la
rappresentano. Quando ha successo, pertanto, il "lavaggio del cervello" di Scientology
conduce le persone ad accettare il codice morale e il modello idealistico di L. Ron
Hubbard. Come Gerry Armstrong ha compreso, le persone dell'RPF "diventavano necessariamente
così compiacenti da ringraziare chi li puniva per le punizioni inflitte, e
scrivevano... storie di successo (da usare contro di loro nel futuro se mai si fossero
resi conto di essere stati abusati, e avessero cercato risarcimento per quell'abuso)"
(Armstrong in Young, 1997: 5). Di fatto scrivere quelle storie è un pre-requisito
per completare il programma RPF.
Le implicazioni di questo studio sono modeste, ma significative per la sociologia
(in particolare per la sociologia della religione), ma ben maggiori per la politica
contemporanea e la discussione legale. Gli scienziati sociali non hanno bisogno di
alterare la loro definizione di "lavaggio del cervello", ma dovrebbero semplicemente
riconoscere che almeno una delle organizzazioni ideologiche contemporanee utilizza
il "lavaggio del cervello" nel tentativo di trattenere i propri membri. Mentre questo
studio non può rispondere alle domande cruciali sulle implicazioni a lungo
termine per chi è stato sottoposto a questo particolare programma di "lavaggio
del cervello" (si veda Schein, 1961: 284), non esistono dubbi sul fatto che il fondatore
di Scientology ha dato spazio considerevole alle tecniche di "lavaggio del cervello"
e le ha imposte su quei suoi seguaci che riteneva stessero covando pensieri, o commettendo
azioni, contro di lui o la sua organizzazione. La locuzione "lavaggio del cervello",
pertanto, ha validità all'interno di alcuni linguaggi della scienza sociale.
Contrariamente ai giudizi di alcuni scienziati sociali, il termine ha validità
anche nel linguaggio dei politici e nei dibattiti legali, in questo caso a proposito
di diritti umani nel contesto dello status non-religioso di Scientology in Germania,
e nella concessione dell'esenzione fiscale all'organizzazione in America. I politici
tedeschi che si oppongono alla richiesta di Scientology di riconoscimento religioso
sono bene al corrente dell'esistenza del programma RPF (si veda Kent, 1997), e sono
consapevoli del fatto che il programma esiste ancora (Hessische Allgemeine, 1997).
È innegabile che l'attività dell'RPF viola molti statuti sui diritti
umani, implicando probabilmente temi quali la libertà di religione e coscienza,
leggi sul lavoro, arresto arbitrario, segregazione, e protezione della dignità
dell'essere umano (Kent, 1997: 39). Il tema dei diritti umani diviene ancora più
significativo se i racconti di bambini e adolescenti su programmi RPF sono veritieri
(Jebson, 1997; intervista di Kent a Dale, 1994: 4; intervista di Kent a Pat, 1997a:
32; intervista di Kent a Pignotti, 1997: 30).
Ironicamente, mentre il Dipartimento di Stato Americano solleva le sue critiche contro
la Germania per il modo in cui sta gestendo l'affare Scientology, almeno tre di questi
programmi di abusi continuano ad essere attivi sul suolo americano.
Bibliografia
Anthony, Dick. 1990. "Religious Movements and Brainwashing Litigation: Evaluating
Key Testimony." in In Gods We Trust: New Patterns of Religious Pluralism in America.
New Brunswick, New Jersey: Transaction Books: 295-344.
Armstrong, Gerry. 1982. "Affidavit di Gerry Armstrong." Presentato nella Contea di
Orange, California per la Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Mediano
della Florida, Divisione di Tampa. "Tonya Burden, querelante, contro Chiesa di Scientology
of California, Imputato (25 giugno) pag. 8.
Atack, Jon. 1990. A Piece of Blue Sky. Scientology, Dianetics, and L. Ron Hubbard
Exposed. New York: Lyle Stuart.
----- n.d. "Rapporto Generale su Scientology." Scaricato dal web.
Aznaran, Vicki J. e Richard N. Aznaran. 1988. Corte Distrettuale degli Stati Uniti,
Distretto Centrale, Stato della California. Vicki J. Aznaran e Richard N. Aznaran,
Querelanti, contro Chiesa di Scientology della California, Inc.; Church della Tecnologia
Spirituale; Scientology Missions International, Inc.; Author Services, Inc.; Church
of Scientology International, Inc.; Chiesa di Scientology di Los Angeles, Inc.; Mission
Office Worldwide; Author Family Trust; The Estate of L. Ron Hubbard; David Miscavige;
e Norman Starkey. "Denuncia per sequestro di persona, inflizione intenzionale di disagio
emotivo, inflizione colposa di disagio emotico [ecc.]", Caso N. C1/88-178-WDK (EX).
Pag. 29.
Bailey, Ann. n.d. [circa 1978 to 1983]. Affidavit. Pag. 65.
Barnes, John. 1984. "Sinking the Master Mariner." The Sunday Times Magazine [London]:
34-42.
Behar, Richard. 1986. "The Prophet and Profits of Scientology." Forbes. (October 27):
314-322.
Consiglio Direttivo delle Chiese di Scientology. 1973.
"Condizioni, Premi e penitenze" Hubbard Communications Office Policy Letter, 16 Novembre
1971R, Rivisto (16 Novembre): pag. 3.
------. 1974."R.P.F. Tr's & Objectives Course." Flag Order 3434 - 16R. (Scritto
da P. Brice, RPF Spervisore all'addestramento; rivisto da David Ziff & Glenn Samuels;
Autorizzati da AVU). 28 luglio; Revisione del 25 gennaio 1974) pag. 7.
------. 1977. "The Rehabilitation Project Force." Sea Organization Flag Order 3434RB.
Rivisto da Ens. Susan Walker, I/C, and Lt. (jg) Art Webb, 2nd; Ri-rivisto da Commodore's
Messenger; Approvato da L. Ron Hubbard, Commodore. ( 7 gennaio 1974; Rivisto 21 agosto
1976; Ri-rivisto 30 maggio 1977): pag. 14.
------. 1980. "RPF Graduation Requirements Checklist." Flag Order 3434-RC-56 (Scritto
da Tech Comps Pjt I/C e Snr C/S Int per Int Pgms Chief CMO Int; Approvato da D/CO
CMO Int e CO CMO
Int). (17 marzo 17): pag. 13.
Bracchi, Paul. 1994. "Siant Hill Manor Near Eat Grinstead - the Headquarters of the
Sea Organization, the Church of Scientology's Civil Service." Evening Argus [Sussex,
England].
(28 marzo): 4.
Burden, Tonya. 1980. "Affidavit." Firmato a Las Vegas, Nevada (25 gennaio): pag. 12.
Corte d'Appello della California1989. "Larry Wollersheim contro Church of Scientology
of California." No. B023193 Super. Ct. No. Secondo Distretto d'Appello, settima divisione.
89 Daily Journal D.A.R. 9269. (presentata 19 luglio): 9269-9279.
Church of Scientology of California. 1978. What is Scientology?. Los Angeles: Publication
Organization United States.
Church of Scientology International. 1992. What Is Scientology? Los Angeles: Bridge
Publications.
------. 1996. "What is the Rehabilitation Project Force?" Homepage del World Wide
Web: pag. 1.
Church of Scientology of California. 1978. What is Scientology? Los Angeles: Publication
Organization United States.
Cisar, Joe. 1997. "RPF." E-Mail Correspondence (15 settembre15): pag. 3. Postato anche
su alt.religion.scientology.
Commissione della Città di Clearwater Commission. 1982. "Udienze: Rif. la chiesa
di Scientology". Testimone: Lori Taverna. (6 maggio): 2-109--2- 229.
Corydon, Bent. 1996. L. Ron Hubbard, Messiah or Madman?. Fort Lee, New Jersey: Barricade
Books.
Dagnell, Birgitta. 1997. "My Story About Scientology." Scaricato da: (18 agosto):
pag. 6.
Harrington, Joe. 1997a. "Current Sea Org Salaries?" Scaricato da (2 dicembre): pag.
2. In risposta a: Mark Dallara. 1997: "Current Sea Org Salaries?" (1 dicembre): pag.
1.
------. 1997b. "Current Sea Org Salaries? [More on Sea Org Salaries]." Scaricato da
alt.religion.scientology, (3 dicembre) [sic: 2 dicembre]): p. 1; in risposta a Mark
Dallara. 1997: "Current Sea Org Salaries?" (1 dicembre): p. 1.
Hartwell, Adelle. No Date. "Affidavit di Adelle Hartwell." P. 5.
Hessische Allgemeine. 1997. "Abweichler in Arbeitslager?" (5 luglio): 3.
Hubbard, L. Ron. 1955a. "Maneggiare la stampa" Hubbard Communications Office Operational
Bulletin No.8 (13 dicembre 13); in Hubbard, 1976a: 309-310.
------. 1955b. "The Turn of the Tide." Hubbard Communications Office Operational Bulletin
No.9 (19 dicembre); in Hubbard, 1976a: 311-315.
------. 1956. "An Experimental Arrangement of Level One." Hubbard Communications Office
Operational Bulletin No.12 (10 gennaio); in Hubbard, 1976a: 327-329.
------. 1957. All About Radiation. Reissued, 1967. [No City,] England: The Publications
Organization World Wide.
------. 1962. "The Only Valid Security Check." Hubbard Communications Office Policy
Letter. (22 maggio); in L. Ron Hubbard, The Technical Bulletins of Dianetics and Scientology.
Volume IV.
Los Angeles and Copenhagen: Scientology Publications: 275-281.
------. 1968. "The Key Questions." Hubbard Communications Office Policy Letter (7
maggio); in Hubbard, 1972c: 140-141.
------. 1969. "Reorganization." Flag Order 1889 (25 marzo): pag. 2.
------. 1972a. "Handling of Clinical Assignments to SPF and DPF." Flag Order 3163
(6 aprile): pag. 1.
------. 1972b. "High Crime FO." Flag Order 3183. (10 maggio): pag. 7.
------. 1972c. The Organization Executive Course. Volume 6. Copenhagen, Denmark: Scientology
Publications Organization.
------. 1975. Dianetics and Scientology Technical Dictionary. Los Angeles: Publications
Organization.
------. 1976a. The Technical Bulletins of Dianetics and Scientology. Volume II, 1954-1956.
Copenhagen and Los Angeles: Scientology Publications.
------. 1976b. Modern Management Technology Defined. Copenhagen: New Era Publications.
------. 1977. " Estates Project Forces." Flag Order 3129R (16 giugno,1977 Revisione
del 16 giugno 1972): pag. 2.
[Hubbard, L. Ron]. 1969. "Brainwashing." Freedom. International U.S.A. Edition No.
2 (March 11): [4-5].
Hubbard, L. Ron [Probable Author]. n. d. [circa 1955]. Brain-Washing[.] A Synthesis
of the Russian Textbook on Psychopolitics. Editorial Note by Kenneth Goff. South Pasadena,
California: Emissary Publications.
Hubbard, L. Ron [Probable Author]. 1955. Brain-Washing[.] A Synthesis of the Russian
Textbook on Psychopolitics. Editorial Note by Charles Stickley. Los Angeles: The American
Saint Hill
Organization.
Jebson, Steve. 1997. "Subject: Stephen A. Kent (Ph.D.)-- Addrss Leipzig, Germany."
(14 settembre); scaricato da web.
Kent, Stephen A. 1994. "Misattribution and Social Control in the Children of God."
Journal of Religion and Health 33 No.1 (primavera): 29-43.
------. 1997. "Scientology--Is This a Religion?" Presentazione fatta al 27esimo Deutscher
Evangelischer Kirchentag (20 giugno): pag. 49.
Kent, Stephen A. (Intervistatore). 1987. "intervista con Fern [pseudonimo]." Pag.
70.
------. 1994. "intervista con Robert Voughn Young (13 agosto) pag. 71.
------. 1997. "intervista con Dale [pseudonimo]." (1 aprile): pag. 18.
------. 1997. "intervista con Dennis Erlich" (30 marzo): pag. 18.
------. 1997a. "intervista con Ernesto [pseudonimo, in Scientology]." (12 marzo) pag.
35.
------. 1997b. "intervista con Pat [pseudonimo] (12 marzo): pag. 16.
------. 1997. "intervista con Monica Pignotti" (6 aprile): pag. 31.
Kent, Stephen A. e Deana Hall. 1997. "Brainwashing and Re-Indoctrination Programs
in the Children of God/The Family." Paper Presented at the Association for the Sociology
of Religion,
(Agosto): pag. 34.
Kominsky, Morris. 1970. The Hoaxers: Plain Liars, Fancy Liars, and Damned Liars. Boston:
Branden Press.
Lifton, Robert Jay. 1961. Thought Reform and the Psychology of Totalism. London: Victor
Gollancz.
Mayo, David. 1994. "Affidavit." (14 ottobre): pag. 4 scaricato dal web.
Mayo, Julie. 1996. "Dichiarazione" (16 aprile): pag. 16; scaricato da web.
Miller, Russell. 1987. Bare-Faced Messiah. The True Story of L. Ron Hubbard. London:
Michael Joseph.
Nefertiti [pseudonimo]. 1997. "The Church of Scientology or the Guru's Gulags. Story
of An Escape." (Maggio).
NUKEWASTER. 1997. "Current Sea Org Salaries? (Still More)." Scaricato da alt.religion.scientology,
(3 dicembre [sic: 2 dicembre]):pag. 1; in risposta a: Mark Dallara. 1997: "Current
Sea Org Salaries?" (1 dicembre): pag. 1.
Pignotti, Monica. 1989. "Le mie nove vite in Scientology", scaricato da web, pag.
36.
Rosenblum, Anne. n. d. [pre 1995]. "Dichiarazione di Anne Rosenblum." Inviato da Dennis
Erlich. Pag. 9; Scaricato da web.
Royal Courts of Justice. 1984. Decision in 'B & G Wards,' High Court, London.
Judge J. Latey. (23 luglio): pag. 53.
Scheflin, Alan. W. and Edward M. Opton, Jr. 1978. The Mind Manipulators. New York:
Paddington.
Schein, Edgar H. [with Inge Schneier and Curtis H. Barker]. 1961. Coercive Persuasion.
1977 Reprint. New York: W.W. Norton & Company.
Sea Organization. 1977. "What's Happening on the EPF/RPF." Newsletter. (17 marzo):
pag. 5.
Shelor, George-Wayne. 1984. "Ex-Members Denounce Sect Rehab Program." Clearwater Sun
(28 agosto): 1B, 2B.
Corte Superiore dello Stato della California per la Contea di Los Angeles. 1984. Church
of Scientology of California, querelante, contro Gerald Armstrong, Imputato, Mary
Sue Hubbard,
Intervenuto. No. C 420153. "Reporters' Transcript of Proceedings." Mercoledì
10 maggio. Volume 9: 1389-1563.
Tabayoyon, Andre. 1994. "Dichiarazione di Andre Tabayoyon," in Church of Scientology
International contro Steven Fishman and Uwe Geertz. Corte Distrettuale degli Stati
Uniti, Distretto Centrale della California, Caso No. CV 91 6426 HLH (Tx), (4 aprile):
pag. 64 (Più allegati).
Tabayoyon, Mary. 1994. "Dichiarazione di Mary Tabayoyon," in Church of Scientology
International contro Steven Fishman and Uwe Geertz. Corte Distrettuale degli Stati
Uniti, Distretto Centrale della California, Caso No. CV 91 6426 HLH (Tx), (4 aprile):
pag. 36 (Più allegati). Scaricato da web.
Corte d'Appello degli Stati Uniti. 1973. "U. S. contro v. uno strumento... "Elettrometro
Hubbard" 71-2064. Distretto del Circuito di Columbia 3/1/73. 475 F.2d 418 (Table).
Corte Distrettuale degli Stati Uniti. 1971. "U. S. contro v. uno strumento... "Elettrometro
Hubbard" o "Hubbard E-meter" ecc., Founding Church of Scientology et al, Attori. No.
D.C. 1-63. District of Columbia. (30 luglio): 357- 369; 333 F.Supp 357 (1971).
Welkos, Robert W. and Joel Sappell. 1990. "Defettori raccontano esperienze di duro
lavoro e punizioni" Los Angeles Times (26 luglio): [24-25].
Whitfield, Hana. 1989. "Affidavit." (8 agosto): pag. 11. Scaricato dal web.
Whitfield, Hana (Eltringham). 1994. "Dichiarazione rivista di Hana Whitfield Rif.
mozione per costi." Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Centrale della
California. No.CV 91-6426 HLH (Tx). (4 aprile): pag. 44; Scaricato da un posting di
Tilman Hausherr su alt.religion.scientology (12 aprile 1997).
Young, John L. e Ezra E. H. Griffith. 1992. "A Critical Evaluation of Coercive Persuasion
as Used in the Assessment of Cults." Behavioral Science and the Law 10: 89-101.
Young, Stacy Brooks. 1994. "Dichiarazione di Stacy Brooks Young." in Church of Scientology
International contro Steven Fishman and Uwe Geertz. Corte Distrettuale degli Stati
Uniti, Distretto Centrale della California, Caso No. CV 91 6426 HLH (Tx), (4 aprile):
pag. 82 (Più allegati).
Young, Robert Vaughn. 1997. "Another re Hubbard's Gulags: RPF's RPF." Scaricato da
alt.religion.scientology (25 settembre): pag. 6.