Già autore acclamato di Sogni rubati, Jefferson Hawkins riflette sugli indottrinamenti basilari di Scientology. Quelli che non compaiono nei libri a vasta distribuzione. Di © Jefferson Hawkins, da una serie di interventi su Leaving Scientology, il suo interessante blog.
© Traduzione di Simonetta Po, giugno 2015.
La serie di interventi qui tradotti è stata scritta in uno spazio temporale compreso tra il luglio 2009 e l'aprile 2010. Poiché ricorrono termini o locuzioni tipiche dello scientologese, la neolingua coniata da L. Ron Hubbard - fondatore di Scientology - prego i neofiti di avvalersi del glossario messo a disposizione da Allarme Scientology.
Tempo fa un amico mi inviò un discorso interessante di Krishnamurti, che trovai accattivante. Jiddu Krishnamurti (1895 –1986) era un oratore e scrittore indiano di questioni filosofiche e spirituali. Da ragazzo si era fatto un seguito e attorno a lui nacque una organizzazione denominata Ordine della Stella d'Oriente. Nel 1929 decise di scioglierla e, per motivare la sua decisione, tenne un discorso intitolato "La verità è una terra senza sentieri". Ho deciso di postarne alcuni estratti come cibo per la mente. Casca a fagiolo per la discussione in corso su Scientology e se sono o no necessari un'organizzazione, o un leader, per seguire un cammino spirituale. [Ho copiato gli estratti del discorso dal sito L. Krishnamurti online – NdT]. Forse ricorderete la storiella del demonio che passeggia per la via con un amico; a un certo punto, davanti a loro, un uomo si china a raccogliere qualcosa per terra, lo guarda e se lo mette in tasca. L’amico chiede al demonio: "Che cosa può aver raccolto quell’uomo?" "Ha trovato un pezzo di verità", risponde il demonio. "Ah, è un brutto affare per te, allora!" osserva l’amico. "Oh, niente affatto – replica il demonio – adesso farò in modo che la organizzi. La fallacia dei costi irrecuperabili
Un amico mi ha mandato un articolo molto interessante su un qualcosa chiamato "Fallacia dei costi irrecuperabili". È un fenomeno che può aiutare a spiegare perché per qualcuno è così difficile lasciare la Chiesa di Scientology. L'articolo descrive la fallacia dei costi irrecuperabili come "gettare soldi buoni in qualcosa di sbagliato". Si persiste in una decisione sbagliata per un attaccamento irrazionale al denaro o al tempo già investiti. Mettiamo che abbiate acquistato un'auto usata. Dopo averla tenuta per un po', scoprite che è un completo bidone. Investite settimane del vostro tempo per cercare di sistemarla. Spendete migliaia di dollari per sostituire questo e quello nel tentativo di farla funzionare come si deve. La cosa più saggia da fare sarebbe portarla allo sfasciacarrozze. Ma ci avete già messo così tanto tempo e denaro che vi dispiace disfarvene, perciò continuate a cercare di metterla a posto. State gettando soldi buoni in qualcosa di sbagliato. Quanto avete speso... è andato. Non vi verrà mai restituito. Potreste risparmiare quanto state continuando a spendere, ma la fallacia dei costi irrecuperabili vi impedisce di fare ciò che è razionale. L'articolo fa notare che succede anche con le organizzazioni e i governi. Uno degli esempi che vengono fatti è il governo che insiste nel continuare a sovvenzionare una guerra, così che le vite e i capitali già spesi "non vengano sprecati". Ho visto scientologist lottare con la propria fallacia dei costi irrecuperabili. Vedono bene che la Chiesa di Scientology è diventata criminale e corrotta. Sanno che la tech e la policy sono state alterate oltre ogni possibile identificazione. Sanno che gli staff vengono maltrattati. Sanno che i public vengono molestati, che viene loro estorto del denaro. Ciononostante, vanno avanti. Perché? Perché vi hanno già investito anni della loro vita e centinaia di migliaia di dollari. Che fare? L'articolo fornisce qualche consiglio: Il ragionamento alla base di come gestiamo i costi irrecuperabili è questo: abbiamo un vero interesse pe rendere meritevoli i nostri sforzi. Non vogliamo pensare di aver gettato tutto invano – soldi, tempo, tutto. Però, anche se dentro di noi sappiamo che il nostro approccio è sbagliato, ancora non riusciamo ad abbandonarlo. L'altra sera ho avuto una illuminazione:
È come con l'orco che i genitori si inventavano per convincere i bambini a fare i bravi. «Se non fai come ti dico, l'orco ti viene a prendere.» Invece di fare appello alla ragione o al buon senso del bambino, lo spaventavano così da fargli fare come gli era stato detto. Nel suo romanzo 1984, George Orwell descrive una società perennemente in guerra. Durante un rituale quotidiano chiamato "Due minuti di odio" viene mostrata la fotografia di Goldstein, un famoso traditore, e i cittadini devono concentrare il loro odio su quell'immagine. Verso la fine del libro, O'Brien dice a Winston: «Le vecchie civiltà sostenevano di essere fondate sull'amore e la giustizia. La nostra è fondata sull'odio. Nel nostro mondo non ci saranno emozioni se non paura, collera, trionfo e auto-umiliazione.» (sembra la Int Base!) E prosegue: «Goldstein e le sue eresie vivranno per sempre. Ogni giorno, ogni momento ci saranno persone sconfitte, screditate, ridicolizzate, disprezzate – ma sopravviveranno sempre. Questa commedia... sarà recitata per sempre, generazione dopo generazione...» Se volete controllare qualcuno, dategli un nemico.
Nel suo libro Il vero credente, Eric Hoffer fa notare che: «I movimenti di massa possono sorgere e diffondersi senza una fede in Dio, ma non senza credere in un demonio.»
In Colloqui con Hitler, Hermann Rauschning dice: «Quando chiesero a Hitler se pensava che l'ebreo andasse distrutto, rispose: "No... allora dovremmo inventarlo. È essenziale avere un nemico tangibile, non semplicemente un nemico astratto".» Tutti i governi o le organizzazioni totalitarie e fasciste devono avere un nemico tangibile. Solo così possono sospendere i diritti dei loro membri, esigere contributi "eroici" e auto-sacrificio, e istituire misure di "sicurezza" draconiane. L'organizzazione o gruppo deve essere continuamente in guerra. Deve esistere una minaccia costante. Devono esistere nemici tangibili che attaccano sempre, e sempre si infiltrano. E quei nemici, come fa notare Orwell, devono vivere per sempre, bisogna recitare continuamente la commedia dell'odio e della paura. La Chiesa di Scientology ha bisogno di avere dei nemici. In molti hanno sottolineato che se la chiesa avesse semplicemente ignorato le proteste di Anonymous, quelle proteste sarebbero cessate per morte naturale. Ma non lo ha fatto. Le ha esagerate, imbellite, ha trasformato il fenomeno Anonymous in una grande, terribile organizzazione terrorista ben organizzata e ben finanziata – cosa che non è mai stato. Ha detto alla stampa di aver ricevuto "migliaia" di minacce di morte e allarmi bomba – ma non li ha mai fatti vedere. Un presunto "video Anonymous" ha avuto un valore produttivo talmente alto che la chiesa non lo avrebbe mai «fatto togliere dalla rete», come ha sostenuto. Ha detto ai suoi membri, in mozzafiato briefing della IAS confidenziali (per ottenere donazioni) che Anonymous era finanziato dagli "psych" e dalla "Eli Lilly" e che dovevano sganciare ancora più soldi, fare ancora più sacrifici personali per "sconfiggere il nemico". La chiesa sta ancora combattendo gli "psych", benché l'establishment psichiatrico abbia smesso di interessarsi a Scientology da molto tempo. Adesso la chiesa ha molti nemici nuovi – gli "squirrel" – termine con cui definisce chiunque abbia lasciato l'organizzazione e si sia messo a denunciare che cosa succede realmente dietro le quinte. Distribuisce corposi "pacchi di dead agenting" [diffamazione – NdT] di 70 pagine e crea grandi siti web tutti dedicati a mostrare quanto gli "squirrel" siano potenti e malvagi. Potreste pensare che tutti questi sforzi sono diretti all'opinione pubblica o alla stampa. Ma non è così. In realtà, alla chiesa non importa nulla di che cosa pensa l'opinione pubblica. Questa grande quantità di materiali allarmanti ha un solo pubblico – gli scientologist – e un solo scopo: fare in modo che continuino a sacrificarsi, a fare donazioni, a restare in riga. Gli "squirrel" sono solo "l'orco" più recente che la chiesa usa per spaventare i suoi "bambini" affinché facciano quello che gli s'è detto di fare. Perciò quando chiunque, dentro o fuori la chiesa, insiste su "ecco chi dovresti odiare" o "ecco chi dovresti temere", e continua a insistere su quanto potente e allarmante è questo "nemico", la mia reazione è: Perché stai cercando di manipolarmi?
Fuga dalla libertà
Sto leggendo un libro interessante, Fuga dalla libertà di Erich Fromm. Mi piace il titolo. Fromm scrisse questo libro nel 1941 dopo l'ascesa di Hitler e in esso esplora i motivi per cui le persone rinunciano alla propria libertà per seguire un fascista totalitario come fu Hitler. Lo sto leggendo perché mi interessa capire i motivi per cui le persone rinunciano alla propria libertà per seguire una religione autoritaria come Scientology, e ironicamente lo fanno per raggiungere la libertà.
Nel libro, Fromm traccia le radici storiche dei nostri concetti moderni di libertà. Fa notare che nel Medio Evo non c'era molta libertà. Le persone erano divise in classi e caste e se si nasceva in una certa classe, vi ci si restava. Se tuo padre era un contadino, probabilmente anche tu saresti stato un contadino. I nobili erano nobili, i servi erano servi. Per quanto riguarda le questioni più generali come la vita, la morte e la salvezza, quello era territorio della Chiesa. Dio era in Paradiso e se eri buono, confessavi i tuoi peccati e frequentavi la Chiesa, allora saresti andato in Paradiso. Con la Riforma, l'ascesa della classe media, la comparsa del capitalismo moderno e la Rivoluzione Industriale, tutto questo cambiò. L'uomo acquisì molte libertà. Poteva elevarsi dalla povertà e diventare ricco. Poteva viaggiare. Poteva cambiare mestiere. Poteva persino cambiare religione. Ma con queste libertà moderne arrivarono insicurezza, solitudine e dubbio. Dice Fromm: Questa identità con la natura, il clan, la religione dà certezza all'individuo. L'individuo appartiene, affonda le radici in un insieme strutturato in cui ha una collocazione precisa. Può soffrire la fame o l'oppressione, ma non soffre la peggiore di tutte le pene: la completa solitudine e il dubbio.Con la libertà di pensare, di parlare, di associarsi, di scegliere come vivere la propria vita, arrivano incertezza, insicurezza, isolamento. Pertanto l'uomo può cercare di "evadere dalla libertà". Dice Fromm: ... nel nostro tentativo di fuggire dalla solitudine e dall'impotenza, siamo pronti a sbarazzarci del nostro sé individuale o sottomettendoci a nuove forme di autorità, o a un conformismo compulsivo ai modelli accettati.Nel corso della mia carriera nel settore marketing di Scientology ho fatto moltissimi sondaggi. Certi "bottoni" uscivano sempre in cima alla lista: "fiducia in se stessi", "rispetto di sé", "certezza". Ecco che cosa voleva la gente. Francamente non ho mai completamente compreso queste cose. Sondavamo per capire che cosa voleva la gente, ma senza mai trovare nulla di conclusivo. L'insoddisfazione sembrava solo parte del tessuto della vita moderna. Prima di entrare in Scientology non avrei mai pensato a me stesso come a un "insicuro" o a un "impotente". [...] Con le aperture e le libertà di quegli anni ['60 – NdT] arrivò anche un desiderio di appartenenza, di conoscere le risposte, di trovare uno scopo. In molti si misero in cerca di saggi o di guru. Per me, parte del fascino di Scientology consisteva nel pensare che stavo diventando parte di un gruppo di persone che la pensavano allo stesso modo, un gruppo che aveva risposte, che aveva uno scopo, che sapeva ciò che stava facendo. E questo faceva sentire bene, dava un senso di solidità e di certezza. Ed ero disposto a rinunciare ad alcune delle mie libertà per conservare quel tipo di certezza e scopo. Diventai parte di una nuova cultura in cui le persone erano disposte a sacrificare tutto per un compulsivo senso del dovere, a far sì che la loro vita diventasse uno strumento per il raggiungimento degli scopi superiori di Scientology. La sola libertà importante era la libertà spirituale come definita da Scientology e raggiungibile solo pagando e seguendo l'esatto cammino tracciato in Scientology. Tutte le altre libertà, tutte le libertà personali, potevano e dovevano essere sacrificate per quell'obiettivo. E, naturalmente, alla fine rinunciai a quasi tutte le mie libertà. Finii per andare a vivere in una colonia schiavistica, a lavorare 24 ore al giorno per un dittatore autoritario e folle, sette giorni alla settimana. Se è vero che la maggioranza degli scientologist non è mai arrivata a quegli estremi, è altrettanto vero che tutti gli scientologist rinunciano a molte libertà. Alla libertà di pensare, alla libertà di parlare, alla libertà di associarsi con chiunque si voglia, alla libertà di vivere la propria vita e fare le proprie scelte.
Certo, quando lasci Scientology devi prendere da solo tutte quelle decisioni e fare quelle scelte, devi pensare da solo e decidere da solo che cosa è giusto o sbagliato per te. Non hai più tutte quelle risposte scontate e quelle citazioni a cui rifarti. E con quelle libertà possono arrivare incertezza, domande, dubbi. Così molte persone scelgono di fuggire di nuovo dalla libertà e si rifugiano in qualche altra "ology" o "ismo", in qualche nuova serie di risposte banali e scontate, in qualche nuova autorità. Io sono stufo di scappare dalla libertà. Fromm descrive in questi termini la "libertà positiva": ... può mettersi in rapporto col mondo spontaneamente con l’amore e il lavoro, con l’espressione genuina delle sue facoltà emotive, sensuali e intellettuali; può così ritrovare di nuovo l’unità con l’uomo, la natura e se stesso, senza rinunciare all’indipendenza e all’integrità della propria personalità. Pensiero in bianco e nero
Uno dei tratti distintivi di un culto (in vero, di ogni gruppo estremista fanatico) è il ragionamento in bianco e nero. Le cose o sono bianche o sono nere, o sono buone o sono cattive. Non esistono sfumature di grigio. Nel suo libro Mentalmente liberi Steve Hassan dice: «Persino le dottrine settarie più complesse alla fine riducono la realtà a due poli fondamentali: bianco contrapposto a nero; buono contrapposto a cattivo; mondo spirituale contrapposto a mondo materiale; noi contrapposti a loro.» (E chi crede che "tutti gli psicologi sono cattivi"... continui a leggere). Per fare un esempio stupido che non turbi nessuno, diciamo che c'è questo gruppo che mostra violenza contro gli idraulici. Li odiano. Tutti gli idraulici sono malvagi. Contrapposto a questo gruppo c'è quello fanaticamente pro-idraulici. Gli idraulici sono sempre buoni. Non possono sbagliare mai. Questi due gruppi si trovano su un forum di idraulica e litigano in continuazione. Naturalmente nessuna delle due parti avanza argomentazioni valide, perché la vita non è così. La vita ha sfumature di grigio. Non si possono fare affermazioni su "tutti gli idraulici". Alcuni sono buoni, altri cattivi, la maggioranza si colloca nel mezzo. Ma non andate a dirlo sul forum di idraulica. Se lo fate verrete attaccati da entrambe le fazioni. Il gruppo anti-idraulici dirà che siete un "amico degli idraulici" e affermerà che state vomitando propaganda pro-idraulici. Il gruppo pro-idraulici vi etichetterà come "uno che odia gli idraulici" e sosterrà che state diffondendo propaganda anti-idraulici. E questo perché per loro le cose devono essere o bianche o nere. Se state sul lato "bianco", il grigio vi sembrerà nero. Se state sul lato "nero", il grigio vi sembrerà bianco. Naturalmente ogni fazione vedrà l'altra come la malvagità fatta a persona. Gli anti-idraulici vi diranno che i pro-idraulici sono pecore plagiate che vengono manipolate dal sindacato corrotto degli idraulici. I pro-idraulici vi diranno che gli anti-idraulici sono solo persone malvagie dedite all'odio che attaccheranno chiunque faccia un'onesta giornata di lavoro. I due gruppi si accusano a vicenda di sostenere argomentazioni fittizie. Voi dite: «Beh, il mio idraulico ha fatto un buon lavoro a un prezzo ragionevole.» «Perché ti stai schierando con i pro-idraulici? Non sai che sono tutti a libro paga del sindacato corrotto degli idraulici?» Oppure: «Beh, io una volta sono stato imbrogliato da un idraulico che ha usato materiali scadenti.» «Quelle sono solo calunnie anti-idraulici! Perché attacchi delle persone che lavorano sodo?» Quando si è in presenza di ragionamenti in bianco e nero è quasi impossibile avere una conversazione razionale. Ne vediamo continuamente degli esempi Scientology. "Chiunque critichi Scientology è un Soppressivo"
"L. Ron Hubbard è perfetto e non ha mai fatto errori". O, dall'altra parte: "Hubbard è un truffatore malvagio che non ha mai fatto nulla di buono".
"La tech di Scientology funziona sempre". O viceversa, "La tech di Scientology non funziona mai". E chiunque sia in disaccordo con il fanatico di turno è una persona malvagia animato da intenti spregevoli. Ogni tanto fa bene ricordare che la vita ha molte ombre di grigio, che non è mai in bianco e nero. Nessuno è perfetto. Nessuno è impeccabile. Niente è assoluto. Le persone in disaccordo con voi non sono malvagie. Provate a osservare alcune delle discussioni in bianco e nero che sentite fare. O ad analizzare alcuni dei vostri stessi punti di vista in bianco e nero. C'è un po' di spazio per sfumature di grigio? Pensa con la tua testa
"Pensa con la tua testa" è naturalmente uno degli slogan della Chiesa di Scientology. Lo so bene, visto che fui molto coinvolto nel suo sviluppo e realizzazione. Ecco gli antefatti. Alla fine degli anni '80, primi anni '90 facemmo un sacco di sondaggi sull'argomento Scientology in preparazione del lancio di una campagna importante. I nostri sondaggi mostrarono che Scientology era ampiamente malvista. Per gestire questa immagine pubblica negativa cominciai a scavare più in profondità con ulteriori sondaggi. Scoprii che la gente pensava che Scientology fosse una setta. Così commissionai altri sondaggi per scoprire che cos'era una "setta" secondo la gente. La voce che raccolse più consensi fu che una "setta" è quando non si può essere in disaccordo con il leader del gruppo o con la sua dottrina. In questo, la percezione comune di ciò che costituisce una "setta" fu piuttosto accurata. In una setta non si possono mai e poi mai mettere in dubbio o alla prova le dottrine interne o il leader (guru, profeta, fondatore). Ed ecco un altro estratto da Mentalmente liberi di Steve Hassan: il "blocca-pensiero" è il modo più diretto per mandare in corto circuito la capacità individuale di testare la realtà. Infatti quando si riesce a pensare solo a cose positive sul proprio coinvolgimento nel gruppo ci si è quasi sicuramente inceppati. Visto che la dottrina è perfetta e il leader è perfetto, si dà per scontato che tutti i problemi che emergono sono colpa del membro individuale, che così impara a incolpare sempre se stesso e a lavorare più duramente.A quel punto sapevamo che secondo la pubblica opinione Scientology era una setta, e anche che cosa riteneva essere una "setta". Come gestire la cosa? In quel periodo mi imbattei in una nota di Hubbard degli anni '50 in cui diceva che per promuovere Dianetics andava usato lo slogan "Pensa con la tua testa". Perfetto, pensai. Confuta direttamente il "bottone N. 1" su "che cos'è una setta". Mi sembrava efficace per modificare la pubblica percezione. Mi sarei però dovuto spingere oltre e chiedermi: è vero? Davvero in Scientology è possibile pensare con la propria testa? Uno scientologist direbbe – e lo avrei detto anche io quando lo ero – che sì, naturalmente gli scientologist pensano con la loro testa. E magari tirerebbe fuori qualche citazione di Hubbard a conferma. Cose come:
Ma un ex scientologist potrebbe dire che non è affatto possibile dissentire con Hubbard o con le dottrine Scientology. Infatti esistono moltissime procedure e rimedi per "maneggiare" chi è in disaccordo con la "tech": chiarimento di parole, Tech di Studio, cramming [ripasso, ristudio - NdT], Etica, "Mantenere Scientology in funzione" [una direttiva di Hubbard – NdT], "Mantenere l'Admin in funzione" e così via. Provate a pensarvi mentre dissentite ad alta voce con LRH dentro un'org di Scientology e immaginate che cosa succederebbe. Perciò potremmo discutere all'infinito: «Sì, gli scientologist pensano con la loro testa», «No, non lo fanno.» Ci potremmo ficcare in una di quelle discussioni in bianco e nero di cui ho parlato nel mio ultimo post. Esiste però un modo per mettere tutto questo alla prova. Immaginiamo uno scientologist che faccia quel processo descritto nella precedente citazione di Hubbard. Prende un pezzo di tecnologia alla volta, lo osserva, lo confronta con la propria esperienza, cerca di usarlo e di conseguenza scegliere se accettarlo (decidere che per lui è vero) o rifiutarlo (decidere che per lui non è vero). E diciamo che abbia a disposizione tre canestri: Dati non Verificati; Dati Accettati; Dati Rifiutati (potrebbe avere anche un canestro per "Indeciso", ma per semplicità diciamo che mette le indecisioni nel canestro N. 1). Avremmo una situazione del genere: Come si fa a sapere se ha realmente fatto questo processo? Si guarda il contenuto del canestro N. 3. Provate a fare a uno scientologist questa domanda: «Tra le cose dette da L. Ron Hubbard, ce n'è qualcuna con cui non sei d'accordo?» e osservate la sua reazione. Io l'ho fatto.
Alcuni reagiscono con uno sguardo confuso, tentennano, esitano, temporeggiano. Altri si sentono semplicemente offesi all'idea di dissentire con Hubbard. Alcuni vi diranno che sì, ci sono cose su cui personalmente dissentono o che non hanno trovato vere. Altri diranno: «Ho analizzato tutto e sono d'accordo con tutto ciò che Hubbard ha detto.» Bene. Per riassumere: se il vostro canestro N. 3 è vuoto, allora non state pensando con la vostra testa. È marcia la mela o il cesto?
Sto leggendo un libro affascinante: L'effetto Lucifero: Cattivi si diventa? di Phil Zimbardo, il professore di Stanford che nel 1971 condusse il famoso Esperimento Carcerario. Libro notevole da aggiungere alla vostra biblioteca. In quell'esperimento Zimbardo prese un gruppo di studenti universitari, li sottopose a test approfonditi per assicurarsi che non manifestassero sintomi di malattia mentale, sociopatia o sadismo, poi li assegnò a caso a recitare il ruolo delle guardie e dei prigionieri di una falsa prigione allestita nel seminterrato della Jordan Hall di Stanford. L'esperimento sfuggì al controllo dopo pochi giorni e fu sospeso. In breve, le guardie cominciarono a sottoporre i prigionieri a maltrattamenti sadici ben oltre il ruolo che dovevano recitare, e i prigionieri precipitarono in uno stato di vera depressione e apatia. In Effetto Lucifero Zimbardo descrive i dettagli dell'esperimento correlandoli a ricerche di molto successive condotte da lui e da altri colleghi, tra cui il suo lavoro con le guardie carcerarie di Abu Graib. Nel leggere il libro la mente mi è corsa alla mia personale esperienza alla Int Base, molto e sinistramente simile ai maltrattamenti, agli abusi e ai giochi psicologici usati dalle "guardie" dell'esperimento carcerario Stanford. Zimbardo parla di ciò che definisce la questione "mela marcia – cesto marcio". Le azioni malvagie sono il risultato unico delle "mele marce" – quegli individui che sono semplicemente, per natura, malvagi – o esistono anche fattori situazionali e sistemici – i "cesti marci" – che possono portare persino le persone buone e rispettabili a tollerare, sostenere o commettere azioni malvagie? La domanda è interessante. La gran parte delle istituzioni – legge, medicina, psicologia, persino la religione – si concentra su un orientamento individualista. Quando succedono cose cattive le cause sono da ascrivere a persone cattive, punto. Nella storia tendiamo a concentrarci sul solo singolo individuo malvagio che si è reso responsabile di tutto il male successo – un Saddam Hussein, uno Stalin, un Hitler. Come tutti sappiamo, per esempio, Hitler si rese responsabile dell'Olocausto. Ma è davvero così? No – per far sollevare tutto il popolo tedesco contro i vicini ebrei fu necessaria una enorme macchina propagandistica. Andavano scritti libri, si dovevano far circolare libelli, giornali e riviste sul "problema" ebraico e su come risolverlo. Gli ebrei andavano deportati e guardati a vista. Si dovevano costruire grandi campi di concentramento e di sterminio. Bisognava sviluppare e produrre veleni adeguati. E fu un solo uomo a fare tutto questo? Certo che no, c'era qualcosa d'altro, c'erano dei fattori sistemici che portarono il tedesco normale e rispettabile a tollerare, sostenere e persino commettere azioni di una malvagità indicibile. In Arcipelago Gulag di Aleksandr Solženicyn c'è una frase che amo particolarmente e che descrive la sua personale esperienza di prigionia: «Lentamente cominciò a diventarmi chiaro che la linea di demarcazione tra bene e male non passa tra gli stati, né tra le classi sociali o i partiti politici, ma passa proprio in mezzo al cuore umano, a tutti i cuori.» Sono entrato in risonanza con quella frase perché alla Int Base avevo visto molti maltrattamenti ed episodi di crudeltà messi in atto da persone che sapevo essere buone, morali, rispettabili. E mi sono fatto la domanda: perché? Quando sento dire "È tutta colpa di David Miscavige" mi sento molto frustrato. Certo, quello è un sociopatico pericoloso, lo so per esperienza personale visto che ci ho lavorato a stretto contatto. Ma in questa teoria "È tutta colpa di Miscavige" ci sono un paio di cose sbagliate. Primo: Lo stesso Hubbard l'avrebbe rifiutata come "Perché" in base ai criteri da lui esplicitati nelle sue Data Series, e per due motivi. Uno: Non è un Perché, ma un Chi. E due, può essere un Come è stato possibile? Proprio come in: « Come è possibile che una sola persona corrompa tutta Scientology, decine di migliaia di persone tra cui auditor altamente addestrati, veterani della Sea Org e OT di vecchia data, tutta gente che padroneggia ciò che Scientology promuove come la tecnologia più avanzata nel campo della mente umana e della vita, tra cui la "tecnologia PTS/SP"?» Beh, è una bella domanda. Un Perché corretto dovrebbe darvi una risposta. E la risposta non è: "È un SP". Forse che esserlo gli conferirebbe dei super-poteri? Un altro problema con la teoria "È tutta colpa di Miscavige" è che dentro Scientology ho personalmente osservato maltrattamenti sistematici fin dal lontano 1968. All'epoca Miscavige aveva 8 anni. Volete qualche esempio? Leggete il mio libro Sogni Rubati. Attenzione: non è un invito a modificare la teoria "È tutta colpa di Miscavige" in quella "È tutta colpa di Hubbard". Sarebbe un altro Chi, giusto? Qui non si sta cercando qualcuno a cui addossare la colpa. Non stiamo cercando altri Chi. Perché invece non cerchiamo qualche fattore situazionale o sistemico che tende a portare gli scientologist, staff o membri della Sea Org, a tollerare, difendere o persino eseguire azioni ingiuriose, violente, malvagie? Zimbardo sottolinea che i difensori del Sistema (qualunque sia il Sistema) tendono a sviare l'attenzione dall'analisi del Sistema stesso. Lui ci si imbatté quando studiava gli abusi di Abu Graib. Ovviamente l'esercito statunitense insisteva che nel sistema militare, carcerario o procedurale non c'era nulla di sbagliato. Tutti gli abusi erano da ascriversi unicamente a "qualche mela marcia". Qui non c'è nulla da rilevare, vai oltre... Allo stesso modo, i difensori di Scientology esitano ad analizzare il Sistema. "Non c'è nulla di sbagliato nel sistema Scientology", potrebbero dire con insistenza. "È tutta colpa di Miscavige". Il che non va per niente bene perché se sono davvero seri sul desiderio di riforma, dovrebbero essere molto, molto incuriositi dalle ragioni vere (o se preferite, il vero Perché) dei problemi sistemici di Scientology e su come evitarli in futuro. Che cosa intendo per problemi sistemici? Beh, due dei fattori di cui Zimbardo parla nel suo libro, fattori che incoraggiano a maltrattare il prossimo, sono la "deindividuazione" e la "disumanizzazione". Chi indossa l'uniforme da guardia e gli occhiali a specchio, come nell'esperimento carcerario Stanford, perde la sua umanità. Chi indossa la stessa uniforme a Abu Graib subisce la medesima trasformazione. Non è più nel suo mondo abituale, ma in un mondo diverso, con regole diverse. Non è più se stesso, è una "guardia". Che cosa succede a chi indossa l'uniforme della Sea Org alla Int Base e si sente dire di "punire i downstat"? O a chi si vede consegnare un bastone, si sente dire che è il "Master at Arms" [funzionario di Etica della Sea Org – NdT] e che il suo lavoro consiste nello "scovare e eliminare la contro-intenzione"? E veniamo alla disumanizzazione. Nell'Esperimento Carcerario Stanford i prigionieri vennero vestiti con delle tute sporche con un numero cucito sopra e furono costretti a vivere in condizioni degradate. Le guardie li chiamavano "cani". A Abu Graib, i prigionieri erano "teste di rapa", "cani arabi" o peggio. "Va bene" maltrattare chi viene ritenuto un essere inferiore. Beh, che dire dei "downstat"? E di chi viene etichettato "CI"? [contro-intenzione - NdT] Certo, se su quelle persone mettiamo l'etichetta di "downstat" o di "contro-intenzione" allora va bene molestarle, punirle, maltrattarle, fargli fare dei "giri di corsa" o costringerle a scrostare i bidoni dell'immondizia o ripulire la fossa settica. È giusto lanciarle oltre il parapetto della nave o nel lago, o persino strattonarle, prenderle a pugni, riempirle di botte. Quelle persone si comporterebbero allo stesso modo a casa loro, con la loro famiglia o nella comunità in cui sono cresciute? Probabilmente no. Ma immerse in un mondo nuovo con regole nuove, con assegnato un ruolo da recitare, lo fanno. Adesso riesco a sentire una marea di obiezioni: "Non è ciò che intendeva Hubbard! Non è ciò che ha scritto! È un'applicazione erronea...". Beh, se praticamente tutte le organizzazioni Scientology per cui ho lavorato dal 1968 al 2005 erano pervase, a livelli più o meno importanti, da questo tipo di abusi è difficile argomentare che non è sistemico. Eccovi un articolo interessante del Wall Street Journal sul tentativo fatto verso la fine degli anni '80, primi '90 ,di applicare la "Tech Amministrativa" di Hubbard alla Allstate Insurante Company. Vi dice qualcosa? I dipendenti della Allstate che hanno seguito le lezioni dicono che una tematica importante della formazione, sebbene non esclusiva, era la dedizione incondizionata al risultato finale, anche se significava trattare duramente chi aveva scarsi risultati. I materiali del corso mettevano in guardia i dirigenti a non mostrarsi mai solidali con chi aveva una produttività – anche dette "statistiche" – in calo ...Qualche mela marcia? O un intero cesto marcio? Quella sporca dozzina
Ho fatto la mia personale analisi dei fattori "Cesto marcio" in Scientology, vale a dire che ho analizzato quei fattori sistemici che nel mondo Scientology tendono a creare un ambiente tossico. Faccio seguito al mio recente post, ispirato dalla lettura del libro Effetto Lucifero: Cattivi si diventa? di Philip Zimbardo, il professore che condusse il famoso Esperimento Carcerario Stanford. L'autore discute sul fatto che mentre in presenza di azioni malvagie la maggioranza incolpa i singoli individui (le "mele marce"), possono esistere anche fattori situazionali e sistemici che possono indurre gente normale a giustificare, difendere o commettere azioni malvagie (i "cesti marci"). Quanto sopra mi ha spinto a riflettere sui fattori sistemici di Scientology che contribuiscono a creare un ambiente violento. Nella cultura Scientology, nel suo diciamo DNA, c'è qualcosa che porta le organizzazioni Scientology a diventare tossiche? Naturalmente, non appena provi a spingerti in questo campo atterri direttamente nel mezzo della diatriba pro-LRH/anti-LRH – uno di quei conflitti in bianco e nero polarizzati dove la conversazione intelligente diventa impossibile. Perciò lasciate che prima di affrontare "quella sporca dozzina", i miei dodici fattori tossici, chiarisca bene questo punto. Per alcuni suggerire che LRH possa avere qualche responsabilità nell'aver creato l'ambiente tossico di Scientology equivale a blasfemia. È tutta colpa di Miscavige. Le violenze di Scientology non hanno niente a che fare con Hubbard. Dall'altra parte c'è chi sostiene che "È tutta colpa di Hubbard", che fu lui a instaurare deliberatamente un sistema violento quindi il malvagio è lui. E il dibattito tende a polarizzarsi senza vie di mezzo. Proviamo invece a guardarla in un altro modo, un modo che possa portarci da qualche parte. Prendiamo l'Esperimento Carcerario Stanford di Zimbardo. Se avete letto qualcosa saprete che l'esperimento sfuggì al controllo dopo pochi giorni. Diventò molto più violento di quanto nessuno avrebbe potuto immaginare. Ora, supponete di avere un gruppo "pro-Zimbardo" e uno "anti-Zimbardo" che ne discutono. Il gruppo anti- sosterrà che Zimbardo fu responsabile di tutte le violenze che si verificarono, il che dimostra che è una persona malvagia. Il gruppo pro- discuterà sul fatto che Zimbardo è una brava persona e che le sue istruzioni alle "guardie" non contenevano nulla che istigasse a maltrattare i prigionieri. Quegli abusi furono unicamente colpa delle guardie "mele marce". Fortunatamente Zimbardo risolse la questione prendendosi la responsabilità personale di quanto accaduto durante l'esperimento che aveva allestito, lavorò per isolare i fattori che avevano provocato quegli abusi e poi usò le sue scoperte per aiutare a ridurre la violenza nelle situazioni della vita reale. In altre parole, ebbe un po' di umiltà. Si rese conto delle sue responsabilità nell'accaduto anche se mai aveva inteso che succedesse, e mai aveva detto di ricorrere alla violenza. Era un essere umano e come tutti gli umani non era perfetto, perciò non era riuscito a prevedere le conseguenze ultime delle sue azioni. Ma una successo, fu sufficientemente uomo da assumersene la responsabilità piuttosto che insistere sulla propria adeguatezza. Parto dal presupposto che, come il resto di noi, Hubbard era umano e che faceva errori, come tutti ne facciamo. Tra chi si considera aggressivamente pro-Hubbard molti ammetteranno, sotto pressione, che anche lui era umano, che anche lui sbagliava e che il sistema che aveva concepito non era perfetto, solo funzionale. Ma raramente entreranno nello specifico di quali siano stati i suoi errori o imperfezioni. Alla luce del catastrofico fallimento della Scientology organizzata, non sarebbe buona cosa isolare realmente e esaminare quelle imperfezioni? Beh, ecco il mio pensiero. Ecco le cose tossiche osservate nei miei 35 anni in Scientology, quelle che hanno contribuito a rendere le organizzazioni Scientology così tossiche e violente come sono oggi, tutte cose che fanno parte della cultura Scientology, dello Zeitgeist organizzativo. Poco importa se Hubbard "intendesse" o meno che le cose diventassero ciò che sono diventate, il punto non è quello. Nella maggioranza dei casi hanno origine nei suoi scritti. Si potrebbe discutere, e sono certo che qualcuno lo farà, che quegli scritti furono fraintesi, applicati male ed estrapolati dal loro contesto. Ma anche quello non è il punto. Le cose sono arrivate dove sono arrivate. La Scientology istituzionale è diventata violenta, tossica e settaria, per certi versi lo è sempre stata, almeno nei miei 35 anni di esperienza. E secondo me non possiamo attribuire a Hubbard tutto il bene di Scientology senza riconoscergli alcuna responsabilità per il male. Ma perché invece che continuare a lamentarsi di chi sia la colpa, non si cerca di capire che cosa è successo e perché? Questo precisato, vi espongo la mia "sporca dozzina" di fattori che hanno reso tossica Scientology. Scusate la lunghezza. Probabilmente ognuno di questi punti meriterebbe un post a sé. 1. Disumanizzazione Uno dei fattori chiave citati da Zimbardo come facilitatore di abuso è la disumanizzazione. Se si sminuiscono le persone – prigionieri, minoranze, estranei – allora è più facile giustificare abusi, menzogne, inganni. In Scientology si comincia con il termine "wog" riferito a chiunque non sia scientologist. La legge diventa "legge wog", il sistema giudiziario diventa "giustizia wog", i media diventano "stampa wog". Queste cose vengono considerate inferiori. Uno scientologist potrà allora considerarsi superiore ad esse – compreso l'essere "superiore alla legge wog". Se vi considerate superiori agli altri allora potrete giustificare il vederli come "di tono basso", "in basso sul Ponte" o addirittura "di una Org inferiore". Si può instaurare una specie di arroganza o condiscendenza. Alla Int Base questo tipo di arroganza veniva amplificato poiché erano presenti tutti i fattori citati in questo elenco. RTC guardava CMO Int dall'alto al basso, CMO Int guardava gli Exec Strata dall'alto al basso. E tutti guardavano Gold dall'alto al basso. Rimarreste scioccati nel sentire come i dirigenti della Int Base parlavano degli staff delle "org inferiori" o del pubblico. E naturalmente questo tipo di arroganza ha portato agli abusi attuali. Per crescere, Scientology deve liberarsi da questo tipo di elitismo, di condiscendenza e arroganza e imparare a rispettare gli altri. 2. Nemici e guerra È assiomatico che se volete controllare qualcuno dovete dargli un nemico. Di recente ci ho fatto un post. Una delle prime cose di cui sentii parlare in Scientology erano i suoi "nemici". Il governo ce l'aveva con Scientology. La stampa ce l'aveva con Scientology. Gli "psych" e i "medicos" ce l'avevano con Scientology. Eravamo in guerra contro le "forze del male". Nel momento in cui siete "in guerra" potrete sempre chiedere alla gente di sacrificarsi, di dare soldi, di rinunciare alle ferie, ai weekend o al sonno, o accettare di lavorare con salari infimi o nulli. Il recente post di Marty Rathbun con il programma di OSA per screditare e mettere a tacere Tory è fin troppo tipico delle tattiche che per tutta la sua storia Scientology ha usato contro i "nemici", da Paulette Cooper a Gabriel Cazares, da Larry Wollersheim a Tory, da Mike a Marty. E tutto viene giustificato, perché sono tutti dei nemici. Stanno "cercando di distruggere Scientology". Se etichettate qualcuno "nemico" o "SP", allora potete fargli di tutto. Se Scientology vuole maturare allora deve liberarsi dalla sua ossessione per "nemici" e "guerre", e cominciare a rendersi conto che sono gli scientologist i responsabili dei loro fallimenti, della stampa negativa e della cattiva immagine pubblica, non un qualche gigantesco, malvagio complotto che vuole distruggerli. 3. Tempo esaurito, emergenza costante La mia esperienza di staff e di membro della Sea Org è che si lavorava sempre a passo di emergenza. Tutto deve essere fatto adesso-adesso-adesso. Si dirige l'organizzazione in base a statistiche settimanali (e persino quotidiane o orarie). Affinché "contino" come statistica, le cose devono essere sempre fatte immediatamente. Tutto sembra un costante flap, una costante Hill 10 che richiede lavoro straordinario, anche notturno, anche saltando i giorni liberi e con pause pasto ridotte al minimo. È una gestione distruttiva per ogni vero programma o strategia a lungo termine. Se si deve decidere tra un'azione a breve termine che porti stat immediate (in particolare delle entrate) e una azione a lungo termine che risulterebbe in una espansione costante, quale pensate che si scelga nel 99,99% dei casi? Certo, guardare le statistiche è una buona idea. Ma senza farlo ossessivamente perché allora vi mancherà sempre il tempo per lavorare bene. Tutta questa ossessione per le stat ha avuto come risultato la cannibalizzazione del pubblico esistente, invece che lo sviluppo di un pubblico futuro. Stratagemmi come l'aumento mensile dei prezzi e le offerte speciali, invece che marketing efficiente e prezzi stabiliti con buon senso. Pressione "adesso! Svelto!" sulle statistiche e telefonate incessanti invece di una sana programmazione e strategia gestionale. Bene, che cosa vi aspettate quanto pretendete statistiche settimanali, giornaliere, orarie e minacciate le persone di punizioni se non fanno salire le stat subito-subito-subito? Scientology si risanerà quando si darà una calmata, quando uscirà dalla sua frenetica rincorsa dell'emergenza costante e farà una sana programmazione ad ampio raggio. 4. Segretezza, trasparenza e obbligo di rispondere del proprio operato Scientology ha l'ossessione della "confidenzialità". Nessuno deve sapere che cosa fanno, pensano o programmano i ranghi superiori. Una delle ragioni addotte è che i "nemici" potrebbero scoprire i nostri piani – vedi più sopra alla voce "nemici". La conseguenza è che di solito la mano destra non sa ciò che fa la sinistra. Un risultato folle sono gli event. Prima dell'event le Org non sanno che cosa verrà rilasciato [pubblicato – NdT]. È "confidenziale". Perciò nessuno può prepararsi, generando così dei passaparola o incrementando l'eccitazione. È stupido. L'effetto più distruttivo di tutta questa segretezza però è che il management può fare praticamente quello che vuole senza dover rendere conto a nessuno, senza controllo o trasparenza. E può fare quel che gli pare con i soldi raccolti. Non deve render conto al "campo" [pubblico – NdT] di ciò che fa con i loro soldi. Non lo sa nessuno, nessuno è autorizzato a saperlo. Perciò la dirigenza può fare quel che le pare. Tutto questo viene esteso persino al personale della dirigenza. Quando il WDC [Watchdog Commitee – NdT] fu istituito, le identità dei partecipanti erano segrete. A mo' di scherzo mandarono al "middle management" un album di foto con dei sacchetti di carta sulla testa. Nessuno doveva sapere chi faceva parte di quella Commissione. Oggi nessuno sa chi ricopre gli incarichi esecutivi (in realtà, tutti i dirigenti di Int sono stati licenziati senza che gli scientologist lo siano venuti a sapere). Agli scientologist non viene detto quando i dirigenti chiave sono designati o rimossi. Non vengono informati sui motivi della loro rimozione. Non hanno modo di controllare le qualifiche dei nominati. È tutto "confidenziale". E adesso sono "confidenziali" anche le statistiche internazionali. Ogni tipo di riforma di Scientology deve comprendere la piena trasparenza e il resoconto dell'operato del management, oltre a progetti, azioni, statistiche, finanze e personale. 5. Controllo dell'informazione e "cliché blocca-pensiero" Un momento chiave di tutte le attività settarie è il rigido controllo dell'informazione. I membri devono prendere informazioni solo da fonti approvate e non devono mai leggere materiali critici del gruppo, della sua dottrina o del suo fondatore. In Scientology questi meccanismi blocca-pensiero sono profondamente radicati. Gli scientologist sanno che se i loro amici o familiari esprimono critiche su Scientology dovranno "maneggiarli" (zittire le loro critiche) o disconnettere. Gli scientologist non possono essere collegati a nessuno che sia critico della chiesa o di Hubbard. Se qualcuno vuole mettere alla prova Scientology, devono smettere di ascoltarlo perché è "entheta". Sanno che non possono cercare "Scientology" su Internet – devono attenersi ai siti approvati (vale a dire, i siti della chiesa). Non possono leggere articoli negativi sulla stampa o guardare servizi negativi in TV. Sono cose che potrebbero portarli a dubitare – e Dubbio, in Scientology, è una "condizione inferiore". Scientology è piena di frasi blocca-pensiero: "È entheta"; "È un sito di odio"; "Sono SP"; "È un fanatico religioso"; "È una che odia LRH". Questa non è ricerca della verità ma il suo contrario: fuga dalla verità. Il controllo dell'informazione non è un segno di forza, è un'ammissione di debolezza. È l'ammissione che le proprie credenze sono fragili, inconsistenti e possono essere soffiate via da una vera ricerca di informazioni. Se Scientology come materia vuole essere presa sul serio, deve dare ai suoi membri la libertà di studiare e di accedere a tutte le informazioni che desiderano, di associarsi con chiunque desiderino, di farsi la propria opinione. 6. Il fine giustifica i mezzi – il potere machiavellico In un mio post recente ho scritto di etica utilitaristica, quella racchiusa nella frase di Jeremy Bentham "Il maggior bene per il maggior numero di persone". Bentham era un sostenitore dell'utilitarismo, secondo cui il valore morale di un'azione è determinato dal suo risultato. Vale a dire, "Il fine giustifica i mezzi". Lo scritto di LRH che David Miscavige preferisce è senza alcun dubbio il saggio "La responsabilità dei Leader", oggetto di un post di Marty Rathbun. Si tratta di una critica di Hubbard a Simon Bolivar e alla sua consorte, Manuela Saenz. Hubbard analizza quelli che a suo avviso furono gli sbagli dei due e che cosa avrebbero dovuto fare per avere successo. In Scientology viene usato ampiamente, fa parte dei libro di Etica ed è studiato nei materiali della "Condizione di Potere", la condizione etica più alta di Scientology. Ma ascoltate alcune delle cose che Manuela non fece e che si sono guadagnate le critiche di Hubbard: ... mai s’impossessò, falsificò o rubò un documento per abbattere i nemici... Vale a dire che in questo saggio Hubbard raccomandava la corruzione, l'omicidio, lo stupro, la falsificazione e il furto. Raccomandava poi che chi lavora per una figura potente deve dare a quel potente la scappatoia per negare, la famosa citazione "gambe rosa". E raccomanda di "indirizzare sempre il potere verso il potere". «Potrebbe trattarsi di più soldi per la persona potente, di più facilitazioni, di una difesa accanita della persona potente davanti a una critica o persino del tonfo sordo di uno dei suoi nemici nell’oscurità...» Sì, lo so, lo so. Quanto sopra è "preso fuori contesto" e "Ron non voleva dire quello", e "stava solo scherzando" e così via. Ma sarebbe il caso di rileggere quel saggio. Leggerlo per ciò che effettivamente dice. Machiavelli ne sarebbe stato orgoglioso. Il fatto è che la cultura di Scientology è immersa in questo tipo di etica utilitaristica. Ecco perché gli scientologist difendono Miscavige indipendentemente da ciò che fa. Ecco perché OSA fa quei disgustosi tiri mancini ai suoi "critici". Ecco come gli scientologist giustificano ciò che succede dentro la loro chiesa. Ecco come Miscavige giustifica il suo costante maltrattamento del personale. Scientology si guadagnerà rispetto quando abbandonerà la sua etica utilitaristica e si renderà conto, come disse Ghandi, che «I mezzi alla fine sono tutto. Tali i mezzi, tali il fine.» 7. Autoritarismo, intenzione e contro-intenzione Sono dell'idea che David Miscavige non sarebbe mai potuto arrivare al potere se Scientology non fosse stata già organizzata come un sistema rigido, autoritario, piramidale che gli ha permesso di spadroneggiare, di farsi largo fino al vertice e di usare la struttura Scientology per imporre i suoi ordini. Certo, i Consigli sono sempre esistiti: Consiglio degli assistenti, Exec Strata, WDC. Ma il fatto è che nessuno ha mai messo in dubbio l'uomo di vertice: Hubbard. C'è persino una frase per intendere "Fare come vuole Hubbard", si chiama "Intenzione di Comando". Hubbard è sempre stato "Comando". Sull'Apollo, i suoi interventi venivano messi all'Ordine del Giorno come "Comando". Scientology è stata strutturata per eseguire e far rispettare i suoi ordini. Tutti i membri della Sea Org giurano di "sostenere, trasmettere ed eseguire l'Intenzione di Comando". E, come abbiamo appreso, nelle org lo scopo di Etica è "rimuovere le contro-intenzioni dall'ambiente". Chiunque non porti avanti l'Intenzione di Comando è "CI", "contro-intenzione". Per assicurarsi che gli ordini venissero eseguiti, c'era un "Formulario di Correzione di LRH Comm" che inaspriva automaticamente i gradienti di Etica per tutte le inadempienze agli ordini di LRH. Fu subito copiato da tutti i Program Ops come "il modo per ottenere obbedienza". Così si ha un sistema in cui tutti i membri della Sea Org, i dirigenti e i Program Ops sono risoluti nell'eseguire l'Intenzione di Comando e in cui tutti i Funzionari di Etica lavorano a tempo pieno per "rimuovere le contro-intenzioni". Miscavige doveva solo diventare egli stesso "Comando", a quel punto avrebbe avuto l'intero sistema ai suoi piedi. Scientology sposerà veramente la libertà solo quando cesserà di essere una dittatura autoritaria. 8. Una cultura di confessione Certo, la confessione può essere benefica. Ma solo se è mantenuta strettamente confidenziale, senza conservare resoconti in archivi e cartelle in vista di un futuro ricatto. La confessione, quando usata male, è lo strumento di chi vuole controllare la mente, del leader settario. Molti culti usano la confessione come mezzo per controllare i propri membri. Gli scientologist "sanno" che se qualcuno abbandona il gruppo lo fa perché "ha degli overt". Se qualcuno vuole andarsene il motivo sono i suoi "crimini". Se qualcuno si lamenta o "fa natter" è perché ha degli overt. Gli scientologist lo sanno così bene che non osano lamentarsi o pensare di andarsene. Chiunque si opponga o sfidi David Miscavige viene immediatamente richiamato per delle Verifiche di Sicurezza. Nella Chiesa di Scientology, chiunque si lamenti di qualsiasi cosa viene mandato in Etica. Scientology maturerà quando smetterà di usare la confessione come metodo di controllo. 9. "Durezza" e il paradigma para-militare Un'altra parte dell'ethos Scientology è una specie di durezza machista. Si vanta di non essere «una religione "porgi-l'altra-guancia"». No, gli scientologist sono tipi tosti. In Scientology essere ragionevoli è una brutta cosa. Avere compassione per il prossimo è "essere di tono basso". "Emozione e reazione umana" sono semplicemente una "barriera alla produzione". Devi essere tosto. «È un universo duro», ci insegnano, «... solo le tigri sopravvivono.» Al vertice di tutta questa "tostaggine" c'è la Sea Org, una struttura di impostazione militare con le sue uniformi, i gradi, le marce, le adunate, il lavoro che dura tutta la notte, le urla e persino gli abusi fisici. E non mettetevi di mezzo. Sono tosti. Che dire dell'empatia, della compassione, dell'amore, della cura per gli altri? «Zitto – non essere una femminuccia dilettante.» La sola possibilità che ha Scientology di diventare una vera religione è liberarsi di questa "durezza" para-militare e machista. 10. Soldi e avidità Nei 35 anni in cui sono rimasto in Scientology i dirigenti, le org e i funzionari erano sempre ossessionati dal denaro. Non denaro in termini di investimenti di lungo periodo o programmazione finanziaria di ampio raggio. Denaro in termini di «Quanto riusciamo a rastrellare ora, adesso, prima di giovedì alle 14,00?» Chiunque abbia lavorato in un'org o alle Iscrizioni, o nel management, sa quanto sia vero. Si viene giudicati in base alle statistiche e quasi tutta l'attenzione va al GI, alle entrate lorde, giusto o sbagliato che sia. Posso puntare il dito contro molti fattori organizzativi, a iniziare dal vertice. La statistica del WDC è "Riserve di Int". Il sistema dei FBO [Flag Banking Officer - NdT] oltrepassava ogni limite quando si trattava della parte di entrate delle org che poteva essere prelevato e mandato "uplines". "Paga proporzionata" giustificava il non pagare gli staff. Il sistema di scadenza dei pagamenti giustificava il non pagare le fatture e i conti. Le org vivevano in uno stress finanziario continuo e terribile, tutto in nome di rimpinguare le riserve centrali. E ora, naturalmente, è ancora più sproporzionato, con tutti i membri dello staff che operano come registrar e addetti alle vendite, con pressioni costante sulle donazioni, le org a pezzi e le riserve centrali che vengono dilapidate. Scientology diventerà molto più sana quando abbandonerà questa fissazione per i soldi e comincerà a prendersi cura delle persone. 11. Penalizzare chi ha statistiche basse «Ottieni degli upstat [chi ha statistiche alte – NdT] se premi gli upstat e penalizzi i downstat.» Certo. Ha perfettamente senso. Ma che cosa si intende per "penalizzare"? Come viene "penalizzata" la gente delle org? Nei molti anni in cui sono stato staff ho visto i dirigenti farsi molto inventivi su questo punto. Uno dei metodi era ordinare ai downstat di pulire i pavimenti dei bagni con uno spazzolino da denti. Un altro era rinchiudere le persone nel seminterrato o nel cassone delle catene. Un altro ancora era gettarle in mare dalla nave, pratica chiamata "fuoribordo". Alla Int Base si raggiunsero dimensioni draconiane con una cosa chiamata "Team Share System". Ognuno aveva cinque tessere come segue: Eventi Sociali (per avere giornate libere o feste); Bonus; Salario, Cibo e Alloggio. Una o più di queste tessere potevano essere ritirate per infrazioni o "downstat". Si potevano così perdere la paga, il cibo (e dover mangiare solo riso e fagioli) o l'alloggio (ed essere costretti a dormire sotto la scrivania o fuori, sul prato). E, naturalmente, si poteva urlare contro i downstat, persino strattonarli, colpirli o prenderli a cazzotti. E se quei "downstat" non si raddrizzavano, venivano mandati sul RPF. Tutte queste cose hanno un solo nome: maltrattamenti. In qualsiasi altra organizzazione si ottiene la produzione con incentivi e premi – stipendi migliori, promozioni, bonus. La sola punizione in cui puoi incorrere è il licenziamento. In Scientology si ottiene la produzione con i maltrattamenti. E che cosa si ottiene? Scientology potrà cominciare ad avere vera produzione solo quando smetterà di maltrattare il suo personale. 12. Apparenza Vs Essenza, ipocrisia In Scientology, sfortunatamente, l'importante è come le cose appaiono. È tutta esteriorità, sembianza. L'apparenza è più importante della sostanza. Un video patinato che promuove le attività dei Ministri Volontari è più importante dell'attività reale. L'apparenza esteriore di una org è più importante del fatto che è vuota e cade a pezzi. L'affermazione che Scientology ha migliaia di org è più importante di ogni azione per far realmente funzionare quelle org. Affermare alla TV nazionale che «Non esiste Disconnessione» è più importante che cancellare realmente la Disconnessione. Sostenere che «Il Fair Game è stato cancellato» è più importante che smettere di molestare le persone. Scientology potrà farsi rispettare solo se diventerà veramente onesta.
Riassunto Ecco che cosa voglio dire: l'ambiente abusante che permea la Scientology organizzata non è semplicemente il comportamento deviante di qualche mela marcia. Esistono fattori come quelli elencati che sono parte integrante della cultura scientology. Da dove provengono, perché esistono, chi li ha posti in essere sono questioni speculative e di esperienza personale. Ma questi fattori esistono in tutta Scientology. E, soprattutto, se è vero che Miscavige li ha portati a degli estremi psicotici, è altrettanto vero che sono sempre esistiti nella sua cultura organizzativa. Se davvero si vuole riformare Scientology, queste sono le cose che vanno analizzate, valutate e corrette. Vai alla serie successiva di post |
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