La vita avventurosa di un insider di Scientology, da autista personale di L. Ron Hubbard a ranchero nelle fattorie del Fondatore, fino a domestico e factotum di Tom Cruise. Entrato nella Sea Org di Scientology nel 1978, uscito nel 2010, John Brousseau non ha risalito i livelli di illuminazione spirituale della multinazionale hubbardiana, ma ha sicuramente molti episodi di "vita terrena" da raccontare, che si intersecano invariabilmente con la storia della Chiesa di Scientology, del suo fondatore, del suo lider maxismo e dell'attore hollywoodiano. Di © Di Tony Ortega, The Village Voice,28 luglio 2012
© Traduzione di Simonetta Po, settembre 2012
Il Buco venne istituito nel 2004. Ma ho chiesto a Brousseau di fare un passo indietro e tornare al 2001, quando rimise piede alla Int Base dopo i tre anni di prigionia nel RPF, il carcere della Sea Org. Ero curioso di sapere se al ritorno da Happy Valley avesse ritrovato la moglie Deidre.
«Sì - non mi aveva abbandonato come spesso succede quando uno resta sul RPF per tanti anni. Ritrovammo l'armonia e andammo a vivere negli alloggi della chiesa in Sublette Road, Hemet.» La coppia divideva l'appartamento di tre stanze con un'altra coppia e un gruppo di donne in addestramento a RTC.
Nel 2002 Brousseau stava lavorando alla ristrutturazione della casa di Bevery Hills di Tom Cruise quando un pomeriggio al tramonto Shelly Miscavige lo prese da parte.
«Ascolta JB», gli disse. «Sai che a RTC abbiamo questa regola che lo staff di RTC non può avere relazioni o sposarsi con persone che non sono di RTC.» Poi si complimentò con lui per il grande lavoro che aveva fatto in tutti quegli anni per la Sea Org. Brousseau era stato riaccolto nello staff di RTC dopo il periodo di servizio nel RPF, ma Deidre era stata frattanto declassata alla Golden Era Production, la divisione che produce i film interni.
«Shelly mi disse che Deidre non qualificava più per RTC, qualsiasi cosa significhi. E poi aggiunse: "Non è che voglio dirti che cosa devi fare, ma...", il che naturalmente significava che mi stava dicendo che cosa dovevo fare.»
Shelly gli comunicò che doveva prendere una decisione. «Mi chiese se il mio matrimonio funzionava e le risposi che andava alla grande. Allora mi disse che avrebbe cercato di trovarmi un posto da un'altra parte, non in RTC. Se però volevo continuare a fare il lavoro che stavo facendo, avrei dovuto affrontare il fatto che mia moglie non era più di RTC. Mi lasciò un paio di settimane per pensarci su.
«Ma avevo già le informazioni che mi servivano. Non mi piace rimuginare. Non ero entrato nella Sea Org per sposarmi, non era stata quella la mia motivazione principale. Volevo essere di aiuto, non potevo essere egoista. Dovevo avere la mente più aperta. Ecco qual era il mio processo mentale, la mia mentalità Scientology.
«Guardai Shelly negli occhi e le dissi "se non mi permetterete più di fare il mio lavoro, non so chi lo potrà fare. Hai già in mente qualcuno?" "Non saprei", mi rispose. Era abbastanza chiaro a entrambi che non potevo lasciare il mio posto così le dissi OK, parlerò a mia moglie.»
Shelly gli chiese di non dirle che il suggerimento era venuto da lei.
«Quella sera parlai con Deidre. È stata la cosa più dolorosa che abbia mai fatto in vita mia. Le dissi che il nostro matrimonio era finito.» Lei lo aveva aspettato per i tre anni del RPF. Ma ora, ad appena un anno di distanza, lui le stava dicendo che le regole di Miscavige sulle relazioni personali in RTC imponevano di lasciarsi.
«Parlammo per tre notti di fila. Riuscii ad ottenere il suo accordo. Chiudemmo il nostro matrimonio in modo amichevole. Ma dentro di me pensavo, che cavolo c'entra il mio matrimonio con il mio lavoro? Perché devo sbarazzarmi di mia moglie? Il problema era soltanto nella testa di Miscavige. Stetti veramente male», commenta.
A fine 2002 firmarono i documenti del divorzio.
«Poi sono rimasto single», aggiunge. «Era finita. Deidre è ancora a Golden Era. Adesso ho una nuova moglie e una bambina. Non potrei mai tornare da lei. E odio i piagnoni. Non voglio piangere sul passato, ma ho ancora un coltello piantato nella schiena.»
Deidre era uscita dalla sua vita. Qualche anno dopo scomparve anche Shelly Miscavige. Shelly non era soltanto la moglie di Miscavige, ma anche un'amministratrice capace e pragmatica, dedita alla causa come qualunque altro membro della Sea Org. La si è vista l'ultima volta al funerale del padre nell'estate del 2007, poi Shelly è sparita improvvisamente dalla circolazione. Non è più apparsa alle grandi feste Scientology che si tengono più volte all'anno. Non la si è più vista alla Int Base e nemmeno alla Flag Land Base - la mecca spirituale di Scientology a Clearwater, Florida.
Nel suo epico profilo del regista Paul Haggis per il New Yorker, nel 2011 Lawrence Wright ha scritto che Shelly è uscita dalle grazie del marito per aver assegnato incarichi dirigenziali vacanti senza il suo permesso.
Brousseau mi ha aiutato a capire perché gli scientologist danno per scontato che Shelly sia trattenuta nella base super segreta tra le montagne di Los Angeles, sede della Church of Spiritual Technology (è la CST che scava cripte nascoste in diverse località della California, del New Mexico e del Wyoming per conservarvi le opere di L. Ron Hubbard affinché sopravvivano a un olocausto nucleare.)
Brousseau è convinto che Shelly sia stata portata a "Twin Peaks", la sede della CTS vicino al Lago Arrowhead, perché ha visto che la corrispondenza indirizzata a lei veniva smistata lassù. Ma John ha lasciato Scientology due anni fa. Gli ho chiesto se pensa che Shelly sia ancora a Twin Peaks: «Sono certo che si trovi in una qualche proprietà di CST. Magari a Creston»il ranch vicino a San Louis Obispo dove Hubbard morì nel gennaio del 1986.
Il divorzio TomKat ha scatenato la stampa e si è tornati a parlare di Shelly. La chiesa ha emesso un comunicato stampa in cui dice che la donna non è affatto "scomparsa", ma sta lavorando sodo per Scientology. Ottima formulazione, non c'è che dire. Ma nessuno che abbia familiarità con la situazione potrebbe credere che la chiesa non sappia dov'è finita Shelly.
Ho espresso a Brousseau il mio stupore per il fatto che Miscavige non abbia ancora "scongelato" la moglie facendola comparire in pubblico per zittire le polemiche e l'interesse dei media.
«Penso che Shelly non tornerà mai più. [Come è successo per Mary Sue Hubbard e Annie Tidman Broeker] un giorno si scoprirà per caso che è morta, e pace», mi dice. «Quando Miscavige pensa che qualcuno lo abbia tradito, allora quel qualcuno diventa un bastardo traditore di cui non ci si potrà mai più fidare. E fondamentalmente ha ragione, perché nel momento in cui finalmente ti rendi conto di che razza di bastardo è lui, allora non gli permetterai più di prenderti in giro.»
Nonostante Brousseau avesse trascorso tre anni sul RPF e fosse stato costretto a divorziare dalla donna che amava, riuscì a tenersi alla larga dal Buco o a non scomparire in una base CST.
«Vedevo questa gente in preda al terrore più assoluto», mi dice. «La più piccola provocazione e bum...! Sei fottuto per i prossimi dieci anni. Il tizio è imprevedibile, non sai mai che cosa lo farà infuriare la prossima volta. Non ci sono motivi veri, reali. Comunque sia, riuscii a tenermi fuori dai guai.»
Non va dimenticato che Brousseau trascorse mesi interi lontano dalla Base. Per esempio quelli passati in Oregon per costruire il motor-home di Tom Cruise.
Nel 2008 Brousseau partì per la Freewinds.
«Avevo appena finito di restaurare la Jaguar XK 150 del 1960 di LRH. Ci lavorai per sei mesi, in un'officina di Los Angeles. Era il mio sogno. Se mai c'è stata una cosa che ho voluto restaurare, era proprio quella macchina», racconta.
«Terminai il progetto e tornai subito alla In Base. Nel frattempo le cose erano ulteriormente peggiorate. Miscavige aveva ordinato un ammodernamento del suo appartamento su alla Upper Villa. Laurisse mi disse di occuparmene. Costruii a mano personalmente alcuni dei mobili di Miscavige. Gli feci un letto degno di una divinità, con questa testiera intagliata a mano da legnami provenienti da tutta la Base. Ontano, olmo, eucalipto. Quando glielo mostrai c'era anche Tom Cruise che rimase a bocca aperta. "Gesù! Guarda che letto!", esclamò.
«Poi costruii un humidor (umidificatore) da 500 sigari, con il ripiano in cuoio lavorato a mano. Un pezzo veramente unico, penso possa valere sui 40.000 dollari. E Miscavige nemmeno fuma il sigaro! Ma Tom Cruise sì e Miscavige voleva pavoneggiarsi con lui quando era suo ospite alla Base.»
I lavori negli appartamenti privati di Miscavige comprendevano anche l'istallazione di un lettino abbronzante, la cui foto fu pubblicata nel 2010 dall'ex dirigente Marty Rathbun per dileggiare il suo vecchio boss.
«Quel lettino doveva restare super segreto. Nessuno doveva sapere che ne aveva uno», mi racconta Brousseau. Una volta terminato il lavoro per rendere ancora più lussuosa la vita di Miscavige, arrivò una nuova emergenza - la Freewinds, nave da crociera di Scientology, era nei guai.
Il ventesimo anniversario della cattedrale galleggiante di Scientology - dove i ricchi scientologist vanno per ricevere Thetan Operante Livello Otto, il gradino più alto di illuminazione - cadeva in giugno 2008. Il problema dell'amianto era stato risolto, commenta Brousseau, ma la nave era ben lungi dall'essere pronta per le celebrazioni. I restauri erano iniziati il giugno precedente ma erano ancora in alto mare e restavano appena tre settimane prima dell'evento.
Non c'era tempo a sufficienza per risolvere i veri problemi della nave, ma Brousseau mi dice di averla resa almeno presentabile per le celebrazioni. «Il preventivo per la ristrutturazione era stato di 12 milioni di dollari, ne avevano già spesi 25 ma il 60% di quanto fatto doveva essere demolito e rifatto.»
Per sistemare tutto Miscavige gli diede tempo fino al Maiden Voyage successivo, giugno 2009. E senza un quattrino in più. «Non ci sarei mai riuscito. Pensai che quella sarebbe veramente stata la fine della mia carriera in Sea Org», aggiunge. «Ero mortificato. Mi sentivo come uno che sta per essere messo al muro davanti al plotone d'esecuzione. Avrei avuto addosso uno stigma incancellabile: quello che non è riuscito a risolvere questo problema.»
Ciononostante, Brousseau radunò le maestranze e assegnò i compiti. Si ingegnò per trovare il denaro necessario ai lavori. La fase progettuale lo impegnò per mesi - cosa che non era stata fatta per la prima ristrutturazione. «Per approvare i progetti Miscavige si prese due mesi comodi. Lui era così. Voleva che le cose venissero fare ora, subito, ma quando occorreva la sua approvazione per qualcosa, allora se la prendeva con molta calma. Approvato il progetto lanciai delle gare d'appalto, ma non trovai nessuno disposto a fare quella roba per meno di 28/30 milioni di dollari. Sbiancai. Cosa potevo fare? Arrivai persino a chiedere al Capitano della nave di far rotta sulla Cina. Scoppiò a ridere. Alla fine portammo la nave in Colombia, dove avevo trovato una ditta disposta a fare i lavori necessari per 3 milioni di dollari. E facemmo una nave meravigliosa.»
Il lavoro di Brousseau sulla Freewinds fu eccellente al punto da venire riconosciuto anche dal Maritime Reporter and Engineering News. Un sito di Scientology fa ancora riferimento alle lodi del Maritime Reporter per la ristrutturazione, ma non accenna minimamente al contributo di Brousseau...
«Miscavige rimase semplicemente basito», ricorda John. «Avevo completamente ristrutturato la sala macchine, il ponte, tutti gli alloggi dell'equipaggio. Avevamo messo una lavanderia centrale. Volevo prendermi cura dell'equipaggio e assicurarmi che avessero una bella sala mensa e che le cucine fossero equipaggiate al meglio.» Brousseau ci tiene a complimentarsi con le maestranze della nave, che tennero duro e lavorarono con entusiasmo e coscienziosamente, a differenza del primo tentativo.
«Il clima era molto diverso da quello che si riscontra solitamente nella Sea Org», commenta. «Per me fu una grande lezione. Ciò che puoi ottenere dalle persone se le apprezzi e se fai loro fare ciò che amano fare è incredibile. Mi fece riflettere seriamente sul modo in cui dovrebbero andare le cose. Tutti gli urli e gli strepiti di Miscavige, il suo continuo gridare alla gente che sono dei pezzi di merda... Ecco qual è il suo problema.»
Anche Miscavige dovette riconoscere che Brousseau aveva superato se stesso: «Venne in visita e mi staccò un assegno da 10.000 dollari. Mi guardò negli occhi e mi disse "Grazie". Uau! Nel mondo reale probabilmente il mio lavoro valeva un assegno di 6 milioni di dollari, ma va bene lo stesso.»
Brousseau venne poi a sapere che Miscavige aveva comprato decine di copie del Maritime Reporter con l'articolo sulla Freewinds e le aveva fatte recapitare ai dirigenti che languivano nel "Buco" della Int Base.
«Li definì dei "pezzi di merda" che non sapevano lavorare», ricorda. «Miscavige sa come prendere le buone notizie e usarle per ferire e umiliare le persone.»
Brousseau aveva terminato il lavoro sulla Freewinds e adesso voleva tornare a casa. Ne aveva avuto abbastanza dei Caraibi, ma Miscavige aveva altri progetti. «Non voleva che tornassi. Disse che dovevo restare sulla nave per altri tre mesi e rendere il "150 per cento".» Non aveva senso, ma Brousseau ancora non sapeva che cosa stesse succedendo fuori dalla bolla in cui vive la maggioranza dei membri della Sea Org.
«Non mi ero reso conto che l'articolo "Rundown della Verità" del St. Petersburg Times aveva innescato un'esplosione nucleare, per non parlare del blog di Marty», commenta.
Fino al 2004, anno in cui lasciò la chiesa, Marty Rathbun era stato Inspector General - Etica di RTC, secondo in comando di Scientology al solo Miscavige. Rathbun conosceva bene Brousseau e prima di fare "blow" erano stati buoni amici; era tornato sulla scena dopo alcuni anni di isolamento e lo aveva fatto in grande stile, con un blog di feroci critiche a Miscavige. Infine, assieme ad altri dirigenti recenti fuoriusciti, aveva collaborato all'inchiesta del St Pete - ora Tampa Bay - Times.
«Miscavige non voleva che vedessi quella roba», commenta Brousseau. E anche se i suoi tre ulteriori mesi sulla nave erano ormai conclusi, gli disse di prendere servizio a Clearwater, Florida, non alla Base californiana. Il Fort Harrison Hotel - gioiello della "mecca spirituale di Scientology" - era stato rammodernato e Miscavige chiese a Brousseau di verificarne ogni potenziale problema. «Quando arrivai in Florida mi resi conto che il Fort Harrison era eccezionalmente spopolato», ricorda. «Ci ero stato per l'ultima volte nel 1978 e c'erano venti volte più persone. Fui costretto a chiedermi se per caso Scientology non si stesse contraendo.»
(Rathbun e altri ex dirigenti che avevano accesso ai documenti relativi all'affiliazione sostengono che dopo aver raggiunto il picco massimo nel 1991, Scientology si sta contraendo. Oggi Scientology sostiene di avere dagli 8 ai 10 milioni di membri, ma le prove suggeriscono che gli affiliati attivi non siano più di 40.000 nel mondo.)
Brousseau identificò parecchi problemi nell'ammodernamento della "mecca" e vi pose rimedio nel giro di alcune settimane. A settembre 2009 fu finalmente autorizzato a rientrare alla Int Base.
«Mi vennero a prendere all'aeroporto e mi portarono direttamente al Building 50 [uffici di RTC]. Mi sentii veramente al guinzaglio. Dopo 14 mesi nei Caraibi ero impaziente di rivedere i vecchi amici di una vita intera. Ma mi informarono che Miscavige aveva ordinato di tenermi lontano dal mio vecchio ufficio e dai miei due assistenti, Maggie e Brendan. Dovevo restare nel Building 50 e studiare a tempo pieno. 'Fanculo pensai, e andai giù a salutare gli amici.»
Risultò poi che l'"addestramento" ordinatogli dal leader consisteva nello studio di tutti i libri dei Fondamenti che Miscavige aveva ripubblicato nel 2007. Aveva infatti annunciato alla comunità Scientology che i vecchi libri di Dianetics e Scientology e le conferenze degli anni '50 e '60 di Hubbard erano infedeli per presunti errori di trascrizione, li aveva ripubblicati e i fedeli avrebbero dovuto acquistarne più serie al costo di 3000 dollari l'una. (Difficile non considerarlo un ladrocinio - sia dentro che fuori la chiesa - in particolare perché all'event di presentazione della collana Miscavige si era lamentato che i precedenti volumi creavano confusione nei fedeli in quanto contenevano troppi punti e virgola.)
«Il sapere insito nell'eliminazione di tutti quei punti e virgola punti dev'essere stato indicibile», commenta sarcastico il mio interlocutore.
Brousseau non completò l'ordine di studio e si mise in cerca di nuovo lavoro da fare, anche perché durante la sua lunga assenza Magaena "Meggie" Truax e Brendan O'Hare, gli assistenti che aveva formato per la manutenzione del Building 50, se l'erano cavata benissimo. Così decise di affrontare un grosso problema: le pessime condizioni della Int Base. «Miscavige era furioso. Disse che il posto era una discarica e nessuno se ne stava occupando.»
Fresco della lezione appresa sulla Freewinds, John convocò gli operai della Estate Division e cominciò a motivarli sul fatto che bisognava metter mano agli impianti di condizionamento, idraulici, elettrici e fognari della Base, e anche alla manutenzione strutturale. «Prima gli si urlava semplicemente contro [che erano degli incompetenti, erano dei soppressivi, dei criminali, ecc.] Ma adesso cominciarono a lavorare con entusiasmo. Mandavo le foto a Miscavige. Mostrai come si faceva la manutenzione dei terreni, perché non l'avevano mai fatta nel modo giusto. Voglio dire, esiste un modo giusto e un modo sbagliato e adesso i prati cominciavano ad avere un ottimo aspetto.»
Dopo un mesetto Laurisse Stuckenbrock, la "comunicatrice" di Miscavige, gli chiese come stesse andando. «Dissi a Laurisse che andava tutto a meraviglia. Incoraggiavo il mio personale senza inveire. Avevo fatto la stessa cosa anche sulla Freewinds. Dai rapporti che inviavo risultava chiaro che il posto stava decisamente migliorando e che non avevo bisogno di ulteriore personale.»
Chiedo a Brousseau quale fu il commento della donna: «Solo una persona poteva ottenere questi risultati, ed è JB.»
«Un'ora e mezzo dopo suona il telefono. Era Laurisse», ricorda. «Totalmente diversa. Mi dice: "penso che tu sia troppo tenero con questa gente". Sento che fa delle piccole pause, sta ascoltando ciò che Miscavige le dice di dirmi. Laurisse ha questa grande capacità di parlare e contemporaneamente ascoltare ciò che le viene detto. E tutto il linguaggio da scaricatore che le usciva di bocca... dietro aveva Miscavige che le diceva che cosa doveva riferirmi, perché lui non lo fa direttamente.»
Gli chiedo che cosa di preciso gli disse Laurisse: «Mi disse "È meglio che dici a quei figli di puttana che sono un branco di criminali e che hanno la responsabilità di aver sprecato per anni milioni di dollari, hai capito?"»
Brousseau rispose come rispondono tutti i membri addestrati della Sea Org: « Yes, Sir [Sissignore]» (nella Sea Org si usa il pronome maschile anche per le donne, che vengono appellate come "Sir", "signore".)
«Riattaccò. Aveva fatto l'errore di dire a Miscavige che stavo facendo un buon lavoro», commenta. «Ma non potevo trattare la mia squadra in quel modo. Non potevo andar giù a dire certe cose... Cominciai a covare pensieri pericolosi. Permisi a me stesso di pensare che se le cose andavano a catafascio, il motivo era Miscavige.»
Poi arrivò la trasmissione di Anderson Cooper.
Dopo la pubblicazione del "Rundown della Verità", la serie di articoli del Tampa Bay Times, la CNN parlò con quegli stessi ex dirigenti di Scientology - Marty Rathbun, Amy Scobee, Tom DeVocht, Jefferson Hawkins e altri - e nel marzo 2010 produsse una serie di quattro speciali serali dedicati a Miscavige: le aggressioni e le percosse ai suoi sottoposti, l'aver reso la Base un inferno. La quarta puntata fu dedicata interamente alle smentite di Scientology e alle interviste alle ex mogli dei dirigenti fuoriusciti.
Brousseau mi racconta che al Building 50 era stata approntata una sala così che i dirigenti di RTC potessero assistere al programma. Lui non era stato invitato, ma riuscì comunque a vederlo sull'iPhone che Miscavige gli aveva regalato a Natale. «Uau! Non credevo alle mie orecchie. Ero basito. E inchiodato al telefonino. Guardai tutti e quattro gli episodi, anche l'ultimo, quello con le menzogne di quei pagliacci. Poi cominciai a guardarmi intorno. Il sito della CNN dava il link al blog di Marty, che a sua volta linkava il Tampa Bay Times. Mi guardai tutte le interviste video a Marty e agli altri. Restai inchiodato al mio iPhone per 36 ore filate. E dentro di me pensavo: porca puttana.»
Brousseau fa una pausa, poi mi spiega: «Devi capire che quando sei nella Sea Org pensi di essere sempre nel torto e che certe cose le vedi solo tu. Ma a qual punto non potevo più fingere, non potevo più negare. Stavo lì nella mia stanza e alla fine decisi che dovevo andarmene.»
Cinque giorni dopo, Brousseau fuggì.
John Brousseau era nella Sea Org da più di 30 anni, la maggioranza dei quali vissuti alla Int Base. Sapeva bene quanto le squadre della sicurezza fossero capaci e addestrate in caso di fuga di un dipendente. «E adesso che faccio?», si chiese. Poi fece ciò che faceva ogni volta che doveva risolvere un problema per uno degli edifici o dei veicoli di Scientology: cominciò ad analizzare minuziosamente la situazione.
«Non avevo una moglie da portar via con me. Avevo un Ford Excursion e 10.000 dollari in banca. Avevo i miei effetti personali e migliaia di foto sul mio computer», racconta. «Così cominciai a inscatolare i miei averi personali. Poiché i miei orari erano abbastanza strani, potevo uscire dalle "caserme" all'alba portandomi via un paio di scatoloni, che caricavo nel mio furgone. Al ritorno serale trasportavo altri cartoni e nel giro di breve riuscii a portar via tutte le cose importanti.
Le guardie della sicurezza della Base lo avevano sempre trattato in modo diverso da tutti gli altri. Sapevano che Miscavige mandava spesso Brousseau in missione speciale e quando gli chiedevano dove stesse andando, lui poteva tranquillamente rispondere che non erano affari loro. «Arrivai ai cancelli e dissi che dovevo andare in città. Non mi fermarono. Ma non andai a Hemet. Presi l'altra direzione. A Beaumont affittai un piccolo magazzino che pagai in contanti. In quattro viaggi diversi ci misi tutta la mia roba e ogni volta lasciavo anche qualche migliaio di dollari in contanti.»
Ma al Building 50 c'erano ancora le sue cose. «Andai lì molto disinvolto, come se nulla fosse. Mi fermai a fare quattro chiacchiere con Brendan e Maggie poi accesi il computer aziendale e trasferii tutte le mie foto su un hard disc esterno che mi ero comperato - non feci l'errore di Danny Montalvo», racconta Brousseau riferendosi a un giovane dipendente della Bridge Publication di Scientology che nella fuga si era portato via qualche hard drive della chiesa. Nonostante li avesse resi quasi subito, Scientology riuscì a farlo arrestare.
Una volta trasferite tutte le foto sul proprio hard disc, Brousseau cancellò i dati lasciando solo i file necessari al lavoro. Sapeva che, una volta fuggito, sarebbe stato ovvio a tutti che cosa aveva fatto. «Volevo avere qualche munizione. E volevo che lo sapessero», commenta. «In un paio di occasioni mi hanno fatto veramente arrabbiare e allora ho pubblicato qualche foto. Ho tutte le copie. È la mia assicurazione. Gli ho detto di lasciarmi in pace e, in generale, lo hanno fatto. Ma ora sono così impegnati che la loro forza è decisamente prosciugata.»
Aprile 2010 (Brousseau non ricorda se il 20 o il 22), il giorno della fuga definitiva. «Poco dopo l'alba andai al Building 50. Mi feci una tazza di caffè e parlai un po' con Brendan e Maggie. Sapevo che forse non li avrei mai più rivisti e mi dispiaceva molto. Ero affezionato a loro», racconta. «Avevo fatto il pieno al furgone e portato via dalla mia stanza gli ultimi due o tre cartoni di roba. Lasciai in ufficio il mio telefono Nextel e il blackbarry, entrambi di proprietà della chiesa. Avevo fatto il reboot totale e cancellato tutti gli indirizzi, gli sms, tutto quel che c'era. Avevo fatto coriandoli delle due sim.» Brousseau lasciò anche un biglietto sul comodino: «Immagino abbiate capito che me ne sono andato. Non mi piace vedere i miei colleghi trattati in questo modo.»
Gli chiedo a che cosa pensava nell'allontanarsi dalla Base.
«Beh, pensavo che non potevo fare nulla per fermare quanto stava accadendo laggiù. Ero una formica su un campo di battaglia. E Miscavige mi aveva sfruttato per tantissimo tempo. Andandomene, avrei menomato la sua capacità di fare tutte quelle cose per Tom Cruise, giusto? Ecco, pensavo a quelle cose.»
Uscì dalla Base alle 6,30 di mattina. Le guardie ai cancelli non lo fermarono. «Avevo 52 anni. Non avevo una moglie, non avevo figli, i miei genitori erano morti e non avevo fratelli o sorelle. Stavo lasciando la Sea Org. Dove cavolo sarei andato? A chi potevo rivolgermi?» Andò in banca a prelevare il resto dei suoi risparmi. Poi si diresse a sud. Si fermò dopo una cinquantina di chilometri. «Tolsi la batteria dal mio iPhone, distrussi il telefono e lo gettai via in un'area di sosta. Poi invertii la marcia e mi diressi a nord, a Carson City, Nevada. Ero sicuro che avrebbero rintracciato il mio telefono in viaggio verso sud, deducendo così che stavo andando da Marty» (Rathbun vive vicino a Corpus Christi, Texas).
Brousseau arrivò in Nevada in serata e si fermò in un Wal-Mart di Carson City. «Mi comprai un computer portatile economico e un cellulare usa e getta, tutto in contanti. Tornai in macchina, mi collegai a Internet e mi creai un account e-mail. Andai sul sito di Marty e cercai il suo indirizzo. Poi gli inviai un messaggio.» Ma Brousseau sapeva che Rathbun sarebbe stato parecchio sospettoso.
«Sapevo che avrebbe pensato che stavo eseguendo gli ordini di Miscavige, che ero una spia », continua. «Ero terrorizzato, dannatamente paranoico. Non riuscivo ancora a credere di essermene andato. Avevo abbandonato quella che per 32 anni era stata tutta la mia vita.»
Erano da poco passate le cinque di mattina quando John Brousseau uscì dalla sua stanza d'albergo in cerca di una tazza di caffè. Sentì aprirsi la porta della camera vicina e dei passi che lo seguivano. Si girò. Era Tommy Davis.
«JB, sei proprio un bambino cattivo», gli disse l'ex collega.
Fino all'anno scorso Tommy Davis - figlio dell'attrice Anne Archer - è stato il portavoce più visibile di Scientology e nel 2007 si guadagnò una certa notorietà per aver fatto infuriare John Sweeney della BBC, impegnato a girare un documentario sulla chiesa. Dietro a Davis, altri tre funzionari della chiesa. Tutti sul ballatoio esterno del secondo piano di un motel economico della periferia di Corpus Christi. Brousseau valutò la situazione, si girò e continuò a camminare.
«JB, dobbiamo parlare. Ti sei messo in un grosso, grosso casino», gli disse Davis seguendolo.
«Tommy continuava a parlare, ma gli dissi che non ero interessato a far conversazione con loro e tirai dritto.»
Una volta a Carson City, Brousseau aveva inviato una mail a Rathbun, che gli aveva risposto subito incoraggiandolo a raggiungerlo a Corpus Christi. Era partito subito e dopo tre giorni sulla strada era arrivato nella cittadina del Texas e aveva incontrato il vecchio amico. Rathbun era curioso di conoscere le ultime novità della Base. Aiutò Brousseau a trovare una stanza d'albergo e si accordarono per vedersi il giorno seguente.
Ma quel mattino Brousseau si trovò davanti Davis e gli altri. Con i dirigenti di Scientology alle calcagna, andò prima in un negozietto vicino, che però era ancora chiuso. Poi, ancora in cerca di un caffè, tornò nella lobby dell'hotel. «Al bancone c'era questa ragazza a cui dissi "Per piacere, chiama la polizia. Queste persone mi stanno molestando". Lei scoppiò a ridere, pensava fosse una battuta.»
Brousseau cercò di convincerla della serietà della situazione, ma Davis le fece presente che anche loro erano ospiti dell'albergo e avevano tutti i diritti di stare lì. Davis continuò a infastidire Brousseau, a dirgli che potevano trovare un accordo e risolvere la situazione. «Probabilmente non tornerai alla Base», gli disse.
«Hai dannatamente ragione», rispose John tornando in camera sua. Chiuse la porta e disse a Davis e agli altri che poi sarebbe uscito per parlare. Telefonò subito a Rathbun, che stava ancora dormendo. L'amico gli disse che lo avrebbe richiamato subito. Davis stava ancora bussando alla porta, racconta Brousseau, quando il telefono della camera cominciò a squillare. Lo ignorò.
«Avevo il computer acceso e vidi che era arrivata una mail su uno dei miei vecchi indirizzi. Era di Tommy e diceva: "So che sei uno che mantiene la parola. Esci da quella stanza, dobbiamo parlare".»
Rathbun richiamò John e lo informò di aver avvisato la polizia. Stavano arrivando e già conoscevano la situazione. In quel momento vide scivolare un biglietto sotto la porta. Era di Tommy, che gli scriveva le stesse cose della mail. Quando arrivò la polizia però Davis e gli altri erano scomparsi. Rathbun intanto si era vestito ed era saltato in macchina. Sul vialetto di casa aveva trovato quattro macchine, ognuna con quattro persone a bordo, a bloccargli il passaggio.
«Il piano era di bloccare Marty mentre gli altri quattro cercavano di maneggiarmi», dice Brousseau. «Ma non avrebbe mai funzionato. Non sarei mai tornato indietro. E più persone mandi a infastidire Marty, più lui infastidirà la chiesa.» (Rathbun ha descritto sul suo blog la situazione di quel giorno).
A quel punto non c'era più motivo di nascondersi così Brousseau si trasferì a casa di Rathbun e di sua moglie Monique. «C'era un investigatore privato che passava ogni 20 minuti. Quando Rinder venne informato della situazione si precipitò subito da Tampa. Il giorno dopo lo andammo a prendere all'aeroporto dove trovammo un altro gruppetto di scientologist e si ricominciò da capo», racconta. «Ma dopo di quello non successe altro.»
Brousseau aveva lasciato la chiesa. Tommy Davis e David Miscavige non potevano farci nulla. E JB iniziò a ricostruirsi una vita.
John Brousseau deve recuperare il tempo perduto. «Cavolo, sono più impegnato adesso di quanto non lo sia mai stato quando lavoravo per David Miscavige e la Sea Org», commenta. Un paio di mesi fa ha lasciato Atlanta e si è trasferito nella Florida meridionale. «Sto seguendo l'onnipotente dollaro», mi dice. «Con questo nuovo lavoro ho triplicato le mie entrate.»
Ora ha 54 anni, vive con la sua compagna Mareka James di 30 e hanno una bambina di undici mesi, Isabelle.
Mareka è comparsa nel documentario della BBC del 2010 di John Sweeney, "The Secrets of Scientology". Membro veterano della chiesa, decise di andarsene e fu "disconnessa" dall'allora fidanzato. Qualche mese dopo la fuga di John Brousseau dalla Sea Org, i due viaggiarono insieme in auto dalla California diretti a un raduno di ex scientologist organizzato a casa di Mike Rinder, che vive nella zona di Tampa-Clearwater. Giunti in Florida, avevano ormai fatto amicizia e qualche mese dopo cominciarono a frequentarsi.
Brousseau mi dice che quella fu l'ultima riunione a cui ha partecipato. Non è stata a quella dell'anno scorso in Texas e nemmeno a quella di un paio di settimane fa in Minnesota. Nonostante l'amicizia che lo lega a Marty Rathbun e a Mike Rinder, non si considera parte attiva nel crescente movimento della "Scientology indipendente" di cui i due ex dirigenti sono così visibili animatori.
«Ripenso al passato come a un'avventura, anche alle cose più orrende», mi dice. «Ma adesso è un capitolo chiuso. Voglio pensare ad altro.» In particolare al suo futuro.
Ho parlato con Brousseau per sei o sette ore e a un certo punto gli ho chiesto che cosa ne è stato dei suoi genitori. La madre morì nel 1997 quando lui lavorava per RTC alla Int Base e, come succede a tutti i membri della Sea Org, non gli concessero di stare assente dal lavoro a lungo: «Per stare con lei mi diedero una licenza di una sola settimana. L'andavo a trovare alla clinica in cui era ricoverata. Ne uscii letteralmente distrutto.» Poco dopo la madre morì e Brousseau fu autorizzato ad assistere al funerale. Un paio di anni dopo anche il padre si ammalò gravemente, ma John era sul RPF a Happy Valley. Uscirne per andare a trovare il padre non era facile. «Continuavano a ritardarmi perché dovevo fare tutti questi sec check [verifiche di sicurezza], volevano essere sicuri che non sarei scappato.
«Riuscii a telefonare a mio padre, il quale mi disse che stava morendo di cancro. Morì prima del mio arrivo.» Quando giunse all'ospedale gli chiesero di identificare la salma. «Mi portarono il corpo sbagliato. Ero completamente intontito.»
Al funerale c'erano alcuni vecchi amici dei genitori. Si sentì molto solo. «Restai per qualche a casa dei miei, riguardai le vecchie foto», racconta. Il padre gli aveva lasciato una eredità, ma con un vincolo. «Non posso toccare quei soldi fino al mio sessantesimo compleanno», mi spiega. «Suppongo che avesse pensato che fino a che stavo nella chiesa ne avrei fatto un cattivo uso. E forse ritenne che ne sarei uscito prima dei 60 anni.
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