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«Tom Cruise venera David Miscavige come un dio» (prima parte)

La vita avventurosa di un insider di Scientology, da autista personale di L. Ron Hubbard a ranchero nelle fattorie del Fondatore, fino a domestico e factotum di Tom Cruise. Entrato nella Sea Org di Scientology nel 1978, uscito nel 2010, John Brousseau non ha risalito i livelli di illuminazione spirituale della multinazionale hubbardiana, ma ha sicuramente molti episodi di "vita terrena" da raccontare, che si intersecano invariabilmente con la storia della Chiesa di Scientology, del suo fondatore, del suo lider maxismo e dell'attore hollywoodiano.

Di © Di Tony Ortega, The Village Voice,28 luglio 2012

© Traduzione di Simonetta Po, settembre 2012

 

Amici intimi

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Negli ultimi due anni ho parlato diverse volte con John Brousseau. Nel 2011 mostrammo le foto che aveva trafugato dalla Base Internazionale di Scientology nel deserto californiano e che documentano il suo lavoro per Tom Cruise. John era un membro della "Sea Org" di Scientology che per pochi centesimi l'ora personalizzò per l'attore una moto Ford Excursion e un hangar.

Più recentemente Brousseau mi ha aiutato a comprendere perché i membri della Sea Org si dicano convinti che Shelly, moglie del leader ecclesiastico David Miscavige, sia "scomparsa" in una base segreta tra le montagne di Los Angeles. Ma non avevo mai raccontato per intero la sua più che trentennale carriera scientologica. Brousseau è stato l'ultimo fuggiasco della Base Internazionale a decidere di parlare pubblicamente.

Per certi versi la sua storia è interessantissima e si snoda parallelamente allo sviluppo di Scientology e alle controversie che la circondano. Lui e Miscavige sono stati cognati; quando L. Ron Hubbard decise di diventare regista cinematografico, lavorarono entrambi per lui come giovani cameramen. Brousseau è stato autista personale di Hubbard e lo aiutò a restare alla macchia quando il Fondatore decise di scomparire. Ha osservato Miscavige trasformare Scientology e rendere la sua Base Internazionale un campo di prigionia. John ha lavorato per Tom Cruise e Katie Holmes, era infatti tra il loro personale domestico. Ed avendo lavorato a stretto contatto sia con Cruise che con Miscavige, ha molto da dire sulla natura del loro rapporto.

In altre parole, pochi sono più qualificati di lui a darci una poltrona in prima fila su ciò che è stata la Chiesa di Scientology dal 1977 in poi. Ecco la sua storia.


1. Telluride

John Brousseau

A Natale 2006 Tom Cruise portò la famiglia in una casa appena ristrutturata. Era il suo rifugio di Telluride, Colorado, e vi si recò con la moglie Katie Holmes, la piccola Suri di otto mesi, la madre e i figli maggiori, Isabella e Connor. C'era anche una squadra di servizio che doveva assicurarsi che andasse tutto liscio, un uomo in particolare doveva vegliare su di loro e si era occupato della ristrutturazione. Quell'uomo era John Brousseau.

«Dovevo verificare che fosse tutto lindo e bello, che la servitù sapesse che cosa fare: lavorare bene rendendosi invisibili, così aveva ordinato Miscavige. Il personale non doveva imbattersi in Tom nel corridoio, doveva invece lavorare alla perfezione senza farsi vedere. Doveva anticipare ogni sua mossa, arrivare con la saliera prima ancora che lui si rendesse conto di averne bisogno», mi racconta. «Pranzavo con Tom, Katie e la famiglia, che erano nostri ospiti.»

Gli chiedo come gli era sembrata la coppia. «In quel periodo erano molto legati. Tra loro c'era un bel rapporto. A fine giornata dopo aver messo a letto Suri, Connor e Bella, quando quasi tutti erano andati via, io mi trattenevo ancora un po' in giro. Tom e Katie uscivano a chiacchierare da soli. Sembravano sinceramente felici.»

Ho chiesto a Brousseau la sua impressione su Katie Holmes: «Tom Cruise era stato il suo sogno fin da ragazzina. La Chiesa di Scientology no, ma era compresa nel pacchetto... le avevano messo alle costole Jessica Rodriguez e deve aver pensato, "che cavolo sta succedendo? Non ho sposato una persona, ma un intero entourage".»

La Rodriguez - nata Jessica Feshbach - proviene da una famiglia che in Scientology è leggendaria. Doveva "maneggiare" Katie e in quei primi anni della relazione con Cruise era al suo fianco in ogni apparizione pubblica (abbiamo saputo che ora Jessica è gravemente malata e ci chiediamo se la sua assenza abbia favorito la decisione di Katie di prendere le distanze da Cruise e dalla chiesa).

Brousseau ha lasciato la chiesa nel 2010, ma gli ho comunque chiesto perché ritenga che Katie abbia agito in quel modo, sorprendendo Cruise con la richiesta di divorzio.

«Ha vinto l'istinto materno. Anche i suoi genitori sono stati importanti nella decisione e sono sicuro che Katie ha letto molte cose. E poi Suri ha sei anni», ipotizza John. «Non devi infastidire una madre. E lei ha capito che la cosa migliore per la figlia, e anche per se stessa, era allontanarsi da quell'ambiente.»

Brousseau conobbe Tom Cruise nel 1991 quando il giovane attore si recò alla Base Internazionale per imparare ad audire. Come spiega Marc Headley nel suo libro Blown for Good, il ragazzo era stato scelto come cavia su cui Cruise faceva esperimenti. Brousseau ci dice che l'attore aveva altri due "preclear" oltre al giovane Headley. Mentre lui e Cruise imparavano a parlare ai posacenere, Brousseau si prendeva cura della Porsche Speedster dell'attore. E quando Miscavige lo portava al poligono di tiro, Brousseau dava una mano. «Ero l'addetto ai fucili. Sparavo i primi due colpi per assicurarmi che l'arma non esplodesse. Poi la passavo a Tom.»

Mi racconta che in quel periodo iniziò anche a lavorare per Cruise, la prima di una serie di personalizzazioni o riparazioni per l'attore. «Gli personalizzai un motor-home Bluebird. Tappezzeria e ripiani.» Un altro membro della Sea Org appassionato di musica si assicurò che il veicolo avesse un impianto hi-fi all'avanguardia.

«Pagava tutto Tom. La chiesa non comprò mai nulla. Ma non pagava la nostra manodopera», aggiunge. In quanto membri della Sea Org, la Chiesa di Scientology pagava Brousseau e i suoi colleghi al lavoro sui veicoli di Tom soltanto 50 dollari alla settimana, anche se a volte lavoravano fino a 100 ore.

Nel 1991 l'attore si allontanò da Scientology. «All'epoca veniva con Nicole Kidman», mi spiega. «Ma poi smise di farsi vedere. È stato lontano da Scientology per una decina d'anni, fino all'intervento di Marty Rathbun per riportarlo dentro.»

Come abbiamo già scritto più volte, quello fu un segreto che Cruise e la chiesa riuscirono a mantenere: dopo un iniziale avvicinamento a Scientology, Nicole Kidman cominciò a non gradire la presenza di Miscavige e a tenere la chiesa a distanza. Anche Cruise rimase lontano per diversi anni, non faceva auditing e non andava alle feste. Dopo la rottura tra i due attori nel 2001, Miscavige assegnò a Rathbun il compito di "audire" Cruise e di riportarlo nel gregge. Tra il 2001 e il 2004 Rathbun si diede da fare per trasformarlo in uno scientologist fanatico.

In quel periodo anche Brousseau cominciò a lavorare più spesso per Cruise: «Nel 2002, mentre Marty lo audiva e lo faceva progredire sui livelli OT [i livelli superiori dell'illuminazione scientologica], io andai a lavorare nella sua casa di Alpine Drive a Beverly Hills. Dovevo fare una revisione completa dell'edificio.» La supervisione del progetto era stata affidata a Shelly, la moglie di Miscavige, che spronava tutti.

Stando a Brousseau, Cruise era rimasto molto impressionato dallo stile di vita di Miscavige nel suo appartamento di Hollywood. E quando l'attore lamentò di non riuscire a gestire casa sua e i domestici come avrebbe voluto, Miscavige gli assicurò che se ne sarebbe fatto carico lui.

«Il risultato fu che gente come me andò a lavorare per Tom rendendo perfetta casa sua. Gli sistemammo anche il giardino e i terreni, trasformammo tutto. Io ero il tecnico della situazione, davo ordini agli operai, riparai l'impianto di irrigazione, le porte, le finestre, le grondaie, cambiai addirittura le lampadine.»

Eseguire tanti progetti non solo a casa sua, ma anche sui suoi veicoli e nel suo hangar dell'aeroporto di Burbank, portò Brousseau a conoscere bene l'attore. «È un uomo molto energico, ma non è sveglissimo», mi dice. «Ha tanta energia e deve sempre fare qualcosa con qualcuno.»

Il che conferma quanto mi ha detto di recente un'altra persona che ha lavorato con Cruise per molti anni, quando l'attore era sposato con la Kidman: «Tom non riesce a stare da solo. Se non ha intorno qualcuno va nel pallone, qualcuno con cui fare le cose. Girava per la casa chiedendo "Dov'è Nic? Dov'è Nic?", sembrava un bambino piccolo.»

Dopo aver ascoltato i racconti di Brousseau su tutto il lavoro fatto a casa di Cruise nel 2002, gli ho chiesto: ma è vero che prima dell'arrivo della squadra della Int Base, Tom Cruise viveva nello squallore?

«Sono scemenze», mi risponde. Sì, avevano fatto migliorie ma non è che Cruise vivesse in una stamberga. «Perché abbiamo dovuto darci da fare? Perché così voleva Miscavige.» Brousseau mi dice di avere avuto modo di osservare i due da vicino e di capire che il loro rapporto era molto asimmetrico. «Non era un rapporto alla pari. Miscavige non ci avrebbe pensato due minuti a gettare Cruise sotto un tram. Ma Tom è convinto che Miscavige sia la persona migliore del mondo. Lo venera come un dio. Miscavige fingeva che Tom fosse il suo migliore amico, ma ti rendevi conto che erano fesserie. Tom però non se ne accorgeva.» (Miscavige non ha più rilasciato interviste dopo il Nightline del 1992).

Ho chiesto a un'altra persona che conosceva entrambi, e che ha lavorato per molti anni a stretto contatto con Miscavige, di confermarmi la disparità di quel rapporto. Mike Rinder ha lasciato Scientology nel 2007 ma è stato il portavoce capo della chiesa e il direttore esecutivo del suo Ufficio degli Affari Speciali, la branca che si occupa di intelligence e di questioni legali.

«JB sa di che cosa parla», mi ha risposto. «Se Miscavige pensasse che Tom Cruise non è più in grado di dargli ciò che gli interessa - accesso ai grandi nomi di Hollywood, denaro, regali costosi e potere - Cruise si ritroverebbe nella stessa categoria di un Geoffrey Lewis o di un Michael Roberts, strette di mano formali e un "Ciao, come va?" al galà annuale del Celebrity Centre di Hollywood. Finirebbero le informazioni "riservate", le vacanze insieme a Telluride, le feste di compleanno grandiose e i regali costosi, i progetti affidati agli schiavi della Sea Org, non sarebbe più ospitato negli appartamenti personali di Miscavige alla Int Base e non potrebbe più usare il suo lettino abbronzante. Tom sarebbe come tutti gli altri pezzi di gomma da masticare appiccicati alle suole delle scarpe di Miscavige, fatte a mano da John Lobb. Sarebbe uno da tollerare perché ci si fanno affari, ma da guardare con disprezzo. E Cruise non se ne accorge, anche se le evidenze di chiunque sia stato vicino a Miscavige (salvo la sua "comunicatrice" Laurisse Stuckenbrock) sono ormai innumerevoli.»

Anche Brousseau si esprime in modo simile quando parla del modo in cui Miscavige usa e scarica le persone che gli sono vicine. «Non esiste un solo essere umano che susciti l'ammirazione di David Miscavige», mi dice. Nemmeno L. Ron Hubbard, gli chiedo io?

«No. Lui dice di sì e credo che pensi che dovrebbe. Ma so che lui è convinto di essere sempre il migliore, quello che sa fare tutto meglio degli altri e se qualcosa va storto, allora la colpa è di qualcun altro. Miscavige pensa davvero che io, Marty e tutti gli altri siamo solo un branco di soppressivi tesi a distruggere qualsiasi cosa, noi stessi compresi, e che lui è il solo che sa veramente come va il mondo, lui solo riuscirà a mettere l'umanità sulla strada giusta.»

Dopo il Natale trascorso assieme nel 2006, Brousseau vide la famiglia Cruise solo occasionalmente. Aveva cose più importanti a cui pensare. Fu il periodo in cui "Miscavige perse i freni" e la Int Base diventò sempre più un campo di prigionia, con sempre più dirigenti di alto livello "scomparsi" - lo stesso periodo in cui Miscavige salutava Tom Cruise come il massimo esempio di dedizione alla chiesa. «La sola cosa che rimprovero a Tom è di accettare tutte quelle fesserie.»

Dopo aver lasciato Scientology, Brousseau ha pubblicato le foto dei lavori fatti per Tom Cruise - lavoro non pagato e che alcuni hanno usato per discutere sul fatto che Cruise e Miscavige trassero beneficio dal loro sfruttamento, arricchendosi con modalità che violano lo status esentasse di Scientology.

«Il motivo per cui decisi di pubblicare quelle foto è che vorrei che Tom si svegliasse. Ricordo che all'epoca mi dicevano che avevo fatto un grandissimo lavoro. Ma io pensavo, che cavolo sto facendo? In che modo tutto questo sta aiutando l'umanità? Perché mi mandano a Telluride a fare da babysitter a Connor e Bella? Cosa cavolo sto facendo?»


2. Berkeley

John Brousseau piccolo pescatore

Era Capodanno e John Brousseau non sapeva dove andare. Mezzanotte avrebbe segnato l'inizio del 1977 ma il ventenne John non aveva una ragazzae non era stato invitato a nessuna festa. Annoiato, telefonò a un vecchio compagno di scuola per sentire che cosa faceva. L'amico gli disse che sarebbe andato a una festa, perché non lo accompagnava? La festa era alla missione di Scientology di Berkeley.

«Era gente molto cordiale, non un branco di drogati o di svitati. Uno mi disse "perché non torni a trovarci?", ma non fu insistente. Così ci tornai e feci il corso di comunicazione, che all'epoca costava una ventina di dollari. Certi suoi aspetti mi piacquero molto», ricorda.

Brousseau è nato a San Diego ma è cresciuto nella Bay Area di San Francisco. Dopo le superiori era alla deriva. L'università non gli interessava - non solo non aveva i soldi per pagarla, ma non sapeva nemmeno che cosa avrebbe voluto fare nella vita. Aveva lavorato come meccanico in una fabbrica, «Ci facevo i soldi per la benzina. Stavo tutto il giorno al tornio, coperto di grasso e di trucioli di ferro.»

All'inizio il coinvolgimento in Scientology fu modesto. «Andavo un paio di sere alla settimana e poi non mi facevo più vedere per qualche mese.» Un cambiamento di orari gli rese difficile arrivare alla missione di Berkeley, che restava aperta soltanto poche ore. Scoprì però che a San Francisco c'era una "org" - abbreviazione di "organizzazione", struttura Scientology più grande della missione. Era aperta più a lungo e Brousseau vi terminò il corso di comunicazione.

«Fu lì che venni avvicinato da un reclutatore della Sea Org», rammenta. Non ci volle molto per convincerlo. «Ero stanco di vivere con i miei. Ero annoiato. Proviamoci, gli dissi.» In retrospettiva Brousseau mi dice che era maturo per il reclutamento perché era alla deriva, poco determinato. «Alle superiori mi piacevano moltissimo le scienze. Mi pensavo ricercatore chimico per una grossa industria o qualcosa del genere. Ma non sapevo bene che cosa volevo fare. A differenza dei miei coetanei che già sapevano cosa volevano dalla vita, io ero amorfo. Altri come me vennero reclutati nei Marines, nell'esercito, in una chiesa, o nella Sea Org. Quando qualcuno viene da te con un programma definito, lo acchiappi.»

Brousseau venne mandato a Los Angeles per il Prodotto Zero - la versione Sea Org di un campo d'addestramento. Dopo tre mesi lo inviarono a Clearwater, Florida, per ulteriore addestramento. «Poi qualcuno mi scelse per la CMO - L'Organizzazione dei Messaggeri del Commodoro.»

Quando alla fine degli anni '60 dirigeva Scientology da una piccola armata di navi che solcavano il Mediterraneo e il Nord Atlantico, Hubbard viveva a bordo dell'Apollo circondato da una schiera di giovani "messaggere" - soprattutto ragazzine in calzoncini corti - che si prendevano cura di lui e portavano in giro i suoi messaggi, cercando addirittura di imitarne modo e tono di voce. Una volta presa terra nel 1975, la CMO diventò una unità di elite della Sea Org composta per lo più di giovani al servizio di Hubbard e investiti di grandi responsabilità.

«Il tizio di CMO mi chiese "Ti piacerebbe lavorare con L. Ron Hubbard, fare film con lui?" Certo, gli risposi.»


3. La Quinta

L. Ron Hubbard, regista

Brousseau tornò in California e fu portato a La Quinta, il ranch dove lo scrittore di fantascienza si nascondeva e aveva iniziato a girare film.

Cinque anni prima (1973), quando Hubbard ancora solcava i mari con la sua flotta, la moglie Mary Sue avrebbe voluto tornare a terra, ma i coniugi erano preoccupati dalle brutte informazioni su di loro contenute negli archivi del governo americano. Così idearono un piano, ribattezzato "Operazione Biancaneve", per far sparire quel materiale. Nel corso degli anni infiltrarono gli operativi del Guardian's Office di Scientology in centinaia di uffici governativi. Il furto di documenti terminò nel 1977 quando l'FBI fece irruzione negli uffici della chiesa di Washington DC e di Los Angeles. Mary Sue e altri dieci scientologist furono processati e condannati, mentre Hubbard fu citato soltanto come "co-cospiratore non imputato". Però era molto preoccupato da una possibile incriminazione.

Dopo le irruzioni dei federali, Hubbard decise di abbandonare il suo ranch di La Quinta, California e riparò a Sparks, Nevada. Durante quella sua estate alla macchia il pubblico americano si godeva il film di fantascienza di maggior successo della storia, Guerre Stellari di George Lucas. Forse frustrato perché i suoi racconti di fantascienza non avevano mai avuto quel successo, Hubbard trascorse il periodo di isolamento impegnato nella scrittura di Rivolta tra le stesse, sceneggiatura in cui inserì le storie del governatore galattico Xenu che già facevano parte degli insegnamenti super-segreti dei livelli superiori di Scientology. Come spiega Jon Atack nel suo eccellente libro A Piece of Blue Sky, Hubbard si era reso conto di non avere le risorse per realizzare un film così ambizioso, perciò decise di mettere assieme una squadra cinematografica per girare cortometraggi interni utili all'addestramento. Tornò allora a La Quinta, mentre Mary Sue restò in una casa di Mulholland Drive a Los Angeles in attesa dell'incriminazione per l'Operazione Biancaneve.

Hubbard organizzò nel deserto della California una squadra di giovani membri della Sea Org che costruivano set cinematografici, cucivano costumi e memorizzavano le battute dei suoi film. Tra di loro c'era anche David Miscavige, diciottenne di Filadelfia promosso capo-cameraman. «Marc Yager era aiuto cameraman, Jim Jaroff era il cameraman video - lo chiamavamo "JVC I/C" perché era "incaricato" dell'unità video JVC - e io ero l'assistente JVC. L'unità telecamere era composta da noi quattro», ricorda Brousseau.

Gli ho chiesto come fosse Miscavige.

«Era uno scocciatore. Il piccolo bullo bastardo che a scuola tira calci ai compagni e gode delle disgrazie altrui. Non aveva ancora molto potere, non era ancora il Miscavige sfrenato degli anni 2000.»

Brousseau incontrò per la prima volta L. Ron Hubbard al suo quinto giorno di lavoro. «Stava camminando con un paio di messaggere. "Ei, vieni a conoscere LRH", mi disse qualcuno. "Questo è John Brousseau", e mi presentarono. Hubbard disse "Bellissimo, grandioso. È un piacere conoscerti", o qualcosa del genere. Dopo, non so. Pensai soltanto uau, ganzo. Ho conosciuto il tizio.»

Anche se a San Francisco aveva terminato il corso di comunicazione, il lavoro nella Sea Org non permetteva a Brousseau di assorbire gli scritti e la filosofia di Hubbard. Non c'era il tempo, erano costantemente al lavoro. E i membri della Sea Org sanno che quando lavorano... "niente caso sul posto" - vale a dire che non possono pensare al loro "caso" spirituale e progredire sul "Ponte della Libertà Totale" di Scientology. «Nella Sea Org non c'è nessuno che si interessa al "caso"», mi fa notare. «Semplicemente sei sempre al lavoro. Sì e no fai un po' di auditing. È sempre tutta una emergenza, un anno dopo l'altro.»

Ironia vuole che quando poi Scientology viene portata in tribunale per il trattamento riservato ai membri della sua Sea Org, è lesta a descriverla come una comunità monastica e un ordine religioso. Ma i suoi ex membri mi dicono che quando erano sul posto di lavoro facevano di tutto, salvo questioni di carattere ecclesiastico.

«Era una situazione da panico», ricorda Brousseau. «Facevamo film di addestramento per gli auditor e roba del genere. Tutti gli attori erano della Sea Org, l'unità trucco, il guardaroba. Tutti. C'erano pochissimi attori professionisti. Il regista era LRH. Per un ragazzo di 21 anni come me era tutto nuovo ed eccitante.»

Gli ho fatto domande sul leggendario brutto carattere di Hubbard sul set. «Si infuriava, inveiva con la gente ma non l'ho mai visto uscire realmente di testa», ricorda. «A volte urlava cose del tipo "Dannazione! Avete pasticciato tutto e adesso non c'è più luce! Potreste per favore fare le cose fatte bene?" Cose così. Ma poi andava a cercare quelli contro cui se l'era presa ed era bravo a farsi perdonare.»

Nei due mesi trascorsi alla Cine Org, Brousseau visse in un paio di posti diversi del ranch La Quinta. «C'era una casa grande, la fattoria. Io dormivo in una camera con tre letti a castello, 6 persone. Non era troppo affollato.» La proprietà disponeva di altri edifici che fungevano da alloggi per lo staff della Sea Org.

Tra di essi anche una ragazza di nome VerDawn Hartwell. Brousseau ricorda quando al ranch arrivarono i suoi genitori, Ernie e Adell Hartwell. «Erano anziani, sulla settantina. Veramente fuori posto. Noi eravamo tutti giovani, un po' hippy. Loro spiccavano nel mucchio.» Ma avevano qualche esperienza nell'industria dell'intrattenimento e li avevano invitati a entrare nella Cine Org. Scioccati dalle condizioni riscontrate, con quei giovani membri della Sea Org costretti a vivere nello squallore, ben presto gli Hartwell se ne andarono e furono pesantemente molestati dagli operativi di Scientology, come spiega bene Atack. E alla fine i due coniugi si rivolsero alla polizia.

Appreso che la coppia aveva dato alle autorità delle informazioni su La Quinta, «LRH dovette scappare in fretta e furia», racconta Brousseau. E l'esperienza cinematografica terminò improvvisamente. «Trasferirono tutto a Gilman Hot Springs ma LRH si stabilì a Hemet, località che noi chiamavamo "X".»


4. X

John Brousseau a bordo della Freewind

Qualche tempo prima Scientology aveva acquistato una vasta proprietà vicino all'Autostrada 79 che ospitava un vecchio centro di villeggiatura termale, Gilman Hot Springs, che oggi è la sede del management internazionale della chiesa. Vi andarono a vivere quasi tutti quelli di La Quinta, ma Hubbard voleva stare separato. Fu scelto per lui un piccolo appartamento in un residence di Hemet, il Mayflower Apartments, luogo che venne tenuto nascosto agli altri scientologist.

Furono affittati cinque appartamenti: uno per Hubbard, tre per il gruppetto di staff al suo seguito e uno che fungeva da magazzino. A prendersi cura di Hubbard erano in una decina, tra cui Brousseau. «Quando ci trasferimmo a Hemet diventai il suo autista», mi racconta. «Ed è così che lo conobbi di persona.»

Gli ho chiesto ragguagli a proposito dei travestimenti di Hubbard di cui s'è molto parlato. Ma mi risponde che si tratta di leggende. «Certo, per uscire metteva un cappello da baseball da cui spuntavano dei capelli scuri. Forse si tingeva anche ciglia e sopracciglia, ma niente di più. La sua chioma cominciava un po' a ingrigire ma i capelli rossi restavano dannatamente rossi. Aveva questi occhi azzurri penetranti e i capelli molto rossi. Il cappellino da baseball li nascondeva quasi tutti perciò diventava irriconoscibile. Se ne andava in giro a piedi per Hemet», prosegue Brousseau, «che dista una quindicina di chilometri dalla Int Base [Gilman Hot Springs] dove vivevano centinaia di persone che lo conoscevano di vista. Ma nessuno lo riconobbe mai. Lo accompagnavo in macchina al centro commerciale e ce ne andavamo in giro a comprare roba inutile. Biscotti e caramelle per i suoi. Oppure lo accompagnavo nel bosco a fare un po' di movimento. Vicino al fiume San Jacinto c'erano dei viottoli molto belli, lui passeggiava per un chilometro o due poi tornavamo indietro. Lo facevamo tutti i giorni, giusto per prendere un po' d'aria.

«Andavo a camminare con lui e c'erano anche una o due messaggere. Mangiavamo al sacco, sedie e tavolino pieghevoli. Ci mettevamo seduti per una mezzoretta. Era un tipo normale.

«Ricordo che una volta alzò gli occhi e vide un aliante. Mi disse: "Sai, anch'io una volta volavo su quei cosi" e mi spiegò com'erano fatti ai suoi tempi, con il telaio di legno rivestito di tela. E come farli atterrare. Mi sembrava ganzo. Gli dissi che potevo accompagnarlo al campo di Hemet e fare un giro, costava solo 30 dollari. Il mattino dopo gli chiesi che cosa volesse fare quel giorno. "Voglio andare in aliante". Così ci avviammo verso il campo volo. Ma poi cambiò idea. "Sono troppo vecchio per certe cose", mi disse.»

In gioventù Hubbard era stato pilota di alianti. Sebbene avesse realmente vissuto una vita straordinaria, Hubbard non riusciva a raccontarla in modo fedele. Come ha scritto Russell Miller nella sua eccellente biografia del 1987 Bare-Faced Messiah, Hubbard aveva avuto un certo successo con gli alianti ma infiorettava eccessivamente i suoi racconti, diceva di aver stabilito numerosi record mondiali e fatto exploit stupefacenti - anche quando non aveva nemmeno ancora la licenza di pilota.

Brousseau è al corrente della poca attinenza delle sue storie con la realtà, ma conserva comunque dei bei ricordi del tempo trascorso con lui. «Era un tipo normale. Ho letto ciò che è stato scritto su di lui. Ha fatto degli errori, lo so. Era uno che infiorettava parecchio. E la chiesa ci ha marciato. Poi arrivò Gerry Armstrong e disse che erano tutte scemenze e avremmo fatto molto meglio ad attenerci alla verità, eliminando tutte le fandonie - e per questo fu messo alla graticola. Non da LRH», mi dice, «ma fu comunque graticolato.» (Armstrong era un membro della Sea Org che aveva lavorato sull'Apollo con Hubbard. Cominciò a raccogliere documenti sulla vita del Fondatore che poi uno scrittore assunto all'uopo avrebbe dovuto trasformare in una biografia autorizzata. Ma quando Armstrong si rese conto che i documenti originali sulla vita di Hubbard contraddicevano totalmente ciò che lui e la sua chiesa andavano dicendo, disse la sua opinione e per questo i suoi superiori lo punirono. Lasciò Scientology e per anni la chiesa lo bombardò di querele. Ma i documenti che aveva scoperto andarono a costituire le basi per libri come quelli di Miller e di Atack).

Brousseau racconta di aver accompagnato Hubbard una decina di volte da "X" alla Int Base di Gilman Hot Springs. «Quasi sempre per andare a scattare foto per un libro che voleva fare. Lo accompagnavo a incontrare in segreto alcuni della Cine Org, poi lo riportavo indietro.» Ogni volta mettevano a punto un piano complesso per essere sicuri che nessuno seguisse Hubbard all'appartamento dove viveva.

«Tenevamo un pulmino in un garage a una decina di chilometri. Un altro autista lo andava a prendere e lo portava al Danny's [ristorante]. Noi andavamo al Danny's, cambiavamo pulmino e andavamo alla Base. Al ritorno facevamo il cambio un'altra volta. Poi dovevo accompagnare l'altro autista a portar via il pulmino. Il mio era parcheggiato a X e non volevo usarlo per andare alla Base.»

Brousseau ricorda un viaggio in particolare: «Era il Natale del 1979. Hubbard era alla vecchia Bonnie View, prima che Miscavige la facesse abbattere», racconta riferendosi a una villa della proprietà che era stata riservata come residenza di Hubbard, se mai avesse deciso di trasferirsi alla Base. «Arrivò Mary Sue. C'erano anche i figli, Diana con Jonathan e la piccola Roanne, Arthur e Suzette. Mary Sue si era portata il suo staff personale. Trascorsero qualche ora insieme, ridendo e scherzando in famiglia. Ricordo di aver pensato che era bello e che non si ritrovavano spesso tutti insieme. Mary Sue stava per andare in prigione.»

(Mary Sue Whipp è stata la terza moglie di Hubbard. Nel 1971, la figlia Diana sposò Jonathan Horwich a bordo dell'Apollo. I due hanno avuto una figlia, Roanne Horwich, che come abbiamo recentemente riferito è scappata dalla Int Base dove aveva praticamente sempre vissuto. Il fratello e la sorella minori di Diana, Arthur e Suzette, hanno lasciato Scientology molto tempo fa. Mary Sue è morta nel 2002; Diana Hubbard è ormai l'unico membro della famiglia che ancora vive alla Base.)

Poco dopo quel pranzo di Natale, con Mary Sue a dover affrontare un processo, Hubbard decise che era giunto il momento di scomparire sul serio. «Fui io ad andare a comprare un altro furgone, che solo Pat e Annie Broeker conoscevano». I Broeker erano nello staff di X e sarebbero diventati gli aiutanti più fidati di Hubbard.

«Pat mi diede del contante e mi disse di andare a comprare un furgone, ma di non dirlo a nessuno. Acquistai un Ford usato, lo attrezzai con dei materassi di gommapiuma, lenzuola e cuscini. E lo portai in un garage. Poi dissi a Pat dove poteva trovarlo e che avevo già fatto il pieno. Il giorno dopo andai a prendere LRH e i Broeker a X. Nessun altro a X sapeva niente», prosegue. «È stata l'ultima volta che l'ho visto. È salito sul retro del furgone e si è seduto su uno dei materassi con la testa tra le ginocchia. Mi ha teso la mano: "Bene John, grazie di tutto. Ci vediamo". Pat era alla guida, Annie dietro con lui. Poi sono partiti e non l'ho mai più rivisto.»


5. Newberry Springs

La proprietà di Creston con il logo della CST

Nei sei anni successivi, fino alla morte avvenuta il 24 gennaio 1986, di Hubbard si presero cura i Broeker e pochi altri, mentre il resto del mondo Scientology - oltre che il pubblico e la stampa - era all'oscuro dei suoi movimenti o delle sue condizioni. Ma tra Hubbard e Scientology esisteva un canale di comunicazione e Brousseau ne faceva parte. Quando il Fondatore aveva informazioni per il management internazionale di Scientology, Pat Broeker avvisava David Miscavige e John Brousseau con un cercapersone. «Di solito succedeva nel mezzo della notte. Allora dovevamo andare in una certa cabina telefonica pubblica - ne avevamo individuate sette in base al giorno della settimana - in località come Riverside o San Bernardino.»

Al telefono parlavano in codice. "Baseball" o "football" indicavano un certo ristorante aperto tutta la notte, o un parcheggio. Miscavige e Brousseau andavano lì e aspettavano Pat Broeker e Steve Pfauth, noto come "Sarge".

«Io e Sarge eravamo esclusi dalla conversazione, mentre Broeker e Miscavige parlavano per ore», ricorda. All'epoca di questi incontri segreti con Broeker, Brousseau e Miscavige diventarono cognati. Nel 1978 a La Quinta John aveva conosciuto Clarisse Barnett, che aveva una sorella minore, Michelle detta Shelly. «Ci sposammo due anni prima di Miscavige e Shelly, che mi sembrava una brava ragazza, una sveglia.»

Durante gli incontri segreti, Pat Broeker e David Miscavige parlavano delle istruzioni di Hubbard per i dipendenti del management internazionale e Broeker arrivava con fasci di fogli dattiloscritti. «Mi chiedevo di che cosa parlassero. Io morivo di sonno. Con Sarge ingurgitavamo litri di caffè, da morire di acidità di stomaco. Di che cavolo parlavano? Non lo so.»

A volte c'erano istruzioni per Brousseau, che alla Int Base si prendeva amorevolmente cura delle auto di Hubbard. «Aveva una International Scout del 1964 che gli avevo comprato a X. Gli piaceva moltissimo. Diceva che gli ricordava le vecchie Land Rover che aveva guidato in Africa. Aveva anche una Cadillac DeVille decappottabile del 1968. Adorava le macchine. E le armi. Aveva delle pistole, alcune intagliate e con intarsi d'oro. Erano pezzi da collezionista.

«Le impacchettai e le diedi a Pat Broeker, che gliele portò. Ricevevo comunicazioni di LRH attraverso Broeker. Avevo questa piccola linea segreta con LRH. Mi prendevo cura delle sue macchine e delle sue armi. Ed ero uno straccio, perché io e Miscavige passavamo le notti in bianco per incontrare Broeker anche due o tre volte la settimana.»

Poi nel 1983 Broeker lo informò di preparare un veicolo particolare: «Volevano un grosso motor-home. Pagai 125.000 dollari in contanti per un Bluebird e lo personalizzai. Dovevo comprare anche un pickup Datsun 4x4 attrezzato a camper con una cucina mobile così che non si dovesse cucinare nel motor-home, perché lì ci doveva vivere LRH. La 4x4 sarebbe stata trainata dal motor-home guidato da Annie. Per Pat acquistai un pickup duo bianco del 1983. Poi dovetti personalizzare anche un grosso rimorchio, un armadio mobile. Era una vera carovana. I lavori mi portarono via sei mesi, ero andato in Indiana, al Kountry Aire RV. Misi tutto in un parcheggio coperto nella zona delle Redlands. Ogni paio di settimane dovevo andare su a lavare e lucidare il motor-home, avviare i veicoli e farci un giro per tenerli in attività.»

Un giorno gli dissero che era venuto il momento di muovere la carovana. Arrivò Broeker che si portò via il Bluebird con al traino il pickup Datsun, e il giorno dopo tornò a prendere l'altro pickup con il suo rimorchio.

A Brousseau venne allora affidata un'altra missione: Broeker gli disse di trovare un ranch come punto di appoggio per qualsiasi cosa Hubbard avesse in mente di fare durante l'esilio. «Girai per la California meridionale, parlai con degli immobiliaristi. Trovai qualche bella proprietà. Poi Broeker mi disse di aver trovato qualcos'altro a Newberry Spings, dalle parti di Barstow. Era un pezzo di deserto pianeggiante perfettamente squadrato di 12 acri e mezzo. Non è grandioso? Mi disse. Io avevo cercato proprietà più isolate vicino alle montagne, posti veramente splendidi. Questo suo aveva una casa e qualche roulotte mezza distrutta. C'era un laghetto con dei pesci gatto. Beh, la comprammo e mi mandarono a fare il guardiano. Nel 1983 io e mia moglie ci trasferimmo lì, io diventai "Jim Dudley" e Clarisse si trasformò in "Claire".»

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Non sapendo se e quando sarebbero arrivati i Broeker con Hubbard, i "Dudley" cominciarono a popolare la fattoria. «Pat Broeker iniziò a portare dei cavalli e dei polli, io sistemai gli edifici della proprietà e i recinti. Non avevo quasi nessun contatto con la chiesa. Non andavo nemmeno quasi più alla Base. Vivevo lì in mezzo al nulla sotto falso nome. Mi davano dei contanti per gli acquisti e le spese. Imparai a governare e a macellare i maiali e a spennare i polli. Non avevo idea di che cosa tutto questo avesse a che fare con la Chiesa di Scientology, ma mi piaceva. Diventai un ranchero del deserto del Mojave e tirai a lucido il posto.»

Gli ho chiesto quanti animali avesse al ranch: 8-10 cavalli, 15-20 bovini, 15-20 tra pecore e capre, 12 maiali, 25 tacchini e una ventina tra galline e anatre. «Fu davvero un'esperienza. Non so a che cosa servisse. LRH non si fece mai vedere. Quando seppi della sua morte ero ancora lì a mandare avanti il ranch... Soltanto in seguito venni a sapere che dopo aver lasciato X, LRH era andato a vivere nella zona di Newport/Costa Mesa e poi avevano viaggiato un po' con il motor-home. Non so dove fossero andati. E poi finirono a Creston e restarono lì fino alla morte di LRH, nel 1986.»

Hubbard visse gli ultimi due anni in una fattoria di Creston, California, vicino a San Louis Obispo. «Appresi che stava lì solo una settimana dopo la sua morte», mi racconta. «Andai su a Creston e fino al 1989 mi presi cura di entrambi i ranch. A Creston erano in corso dei lavori di ristrutturazione quando LRH morì. Restai per dare una mano. Poi Miscavige decise che non dovevo più vivere lì e mi ordinò di tornare alla sezione Trasporti della Base.»

Dopo sei anni da ranchero nel deserto del Mojave, Jim Dudley tornò ad essere John Brousseau e a occuparsi dei veicoli della Base. Che nel frattempo aveva subito grossi cambiamenti.

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