Note a cura di Martini. Alt.scientology.guerra.all'ultimo.sangue. Accuse di occulte manipolazioni psichiche, rivelazioni di estorsioni nei confronti degli adepti, sospette tecniche di reclutamento. Un'inevitabile scia di apprensioni contrassegna l'immagine delle nuove confessioni. E da sempre fornisce argomenti per accese polemiche. Quando le diatribe sbarcano sulla rete, si innescano guerre atomiche mediali e legali. Infatti Internet, essendo per sua natura una "piazza" virtuale di free speech, mette indifferentemente in campo le "verità" delle chiese e le testimonianze devastanti di ex membri pentiti, calunnie infamanti, atti di terrorismo perpetrati a colpi di software per bloccare i computer altrui, moltiplicazione all'infinito dei propri messaggi, come in una galleria di specchi, su siti "amici", cancellazione di notizie sgradevoli dai newsgroup... Al di là dell'esito di ogni specifica conflagrazione religiosa, l'effetto generale è una più o meno esplicita, ma sempre feroce, messa in discussione della libertà di parola tipica di questo "medium". Il vero punto del contendere diventa così la definizione dei confini della libera espressione e il futuro della proprietà intellettuale davanti a una tecnologia capace di diffondere, in pochi secondi e in tutto il mondo, testi e produzioni in spregio di ogni legge su copyright e trade secret. In questo senso è esemplare la vicenda che vede in contrapposizione la rete e Scientology, una delle più diffuse e aggressive neoreligioni del mondo. Lo stato di "belligeranza attiva" è in atto almeno dal 1994. Si può anzi dire che la "guerra contro Internet" sia il segno distintivo della presenza on line di questa organizzazione. Internet si è così aggiunto alla coalizione planetaria che minaccerebbe Scientology: psichiatri, comunisti, banchieri, fascisti, la Smersh, la Cia, il Bka (l'equivalente tedesco dell'Fbi), il Max Planck Institute e un esercito di alieni. Assistiamo oggi a un combattimento mortale che ha oltrepassato i confini virtuali per irrompere in una realtà fatta di poliziotti e avvocati, ma corrono voci anche di intimidazioni fisiche, irruzioni, perquisizioni armate [1] e taglie di 500 dollari a quanti offrano informazioni atte a incriminare qualsiasi nemico dell'organizzazione. Tutto cominciò nel 1991, quando Scott Goehring diede vita al gruppo di discussione alt.religion.scientology allo scopo di mettere a confronto le opinioni dei seguaci e quelle degli scettici. La pacata discussione ben presto debordò, anche a causa della consegna del silenzio imposta dalla sede centrale di Scientology ai fedeli. I critici hanno successivamente usato chat room, newsgroup, notiziari privati on line e pagine web per dare sfogo a commenti mordaci sugli insegnamenti dell'organizzazione, accusare di presunte attività criminali i leader, far circolare testimonianze di presunte ritorsioni contro i dissidenti e diffondere archivi di documenti legali che si affermano provenienti dalle cause intentate da ex membri pentiti. I sostenitori di Scientology non si sono limitati a denunciare legalmente tali iniziative, ma si dice siano arrivati a cancellare i messaggi considerati offensivi o a fare spamming [2] all'interno dei newsgroup critici. A furia di accumulare cause e atti di guerriglia, si sono formati due schieramenti piuttosto netti: da una parte, il plotone dell'organizzazione ufficiale deciso a mantenere il segreto sui propri "prodotti" (i "sacri scritti"); dall'altra, un manipolo di eroi telematici per i quali la "verità" appartiene a tutti e deve poter uscire dai sancta sanctorum. Specie se si scopre trattarsi di "verità" accusate di essere assai prossime al raggiro, alla manipolazione, alla truffa. Nel mezzo vagano seguaci internettisti alquanto confusi, presi nel tiro incrociato di argomentazioni contrapposte. La controversia, ramificata in mille rivoli legali e tuttora in corso, ha però già creato e continua a creare interesse su Scientology. Secondo vari indicatori (messaggi, volume e numero di lettori) il newsgroup alt.religion.scientology è tra i 40 più popolari della rete; l'organizzazione, dal canto suo, ha già ottenuto di spostare il conflitto da una difesa imperniata sul valore mistico-religioso-umanitario della propria proposta a quello, assai più concreto, della tutela della propria immagine di business galaxy. In che modo? Nel 1995 una serie di fatti ha innescato reazioni a catena tracciando i rispettivi fronti. Due sono stati gli episodi importanti avvenuti negli Usa che hanno avuto come protagonisti Arnaldo P. Lerma (home page personale http://www.lermanet.com), odierno direttore di FactNet (un archivio elettronico anti-setta con domicilio elettronico http://www.factnet.org) e Dennis L. Earlich, ex membro di Scientology. In entrambe le vicende la controversia assunse connotati allarmanti con l'intervento di avvocati, sequestro di attrezzature informatiche e sentenze giudiziali. La disputa giudiziaria è analizzata al sito http://204.191.126.89/home/mccarthy/web/-docs/mt-istra.html. A Lerma venne sequestrata l'attrezzatura informatica di casa perché accusato di aver immesso sulla rete "diverse pagine di documenti segreti della chiesa e della dottrina di Scientology". L'avvocato dell'organizzazione, Helena K. Kobrin, è riuscita a ottenere un giudizio favorevole non privo di importanti implicazioni. Si legge infatti nella sentenza del 1996 che non è tanto importante il rispetto della "segretezza" dei testi, quanto la tutela del copyright. Una sentenza che secondo la Common Law stabilisce un preciso precedente. Copione analogo per Dennis Earlich che si è trovato davanti la solita Kobrin (cfr. The Electronic Frontier Foundation, all' http://www.eff.org/pub/Censorship/CoS_v_the_Net). Anche ad Earlich vennero sequestrati dalla polizia federale computer, modem, dischetti e così via. Anche sulla sua testa pendeva l'accusa di aver divulgato i "secreta" dell'organizzazione. Helena Kobrin lo ha definito "un terrorista del copyright": una formula che definisce bene la linea difensiva. E ha aggiunto: "Come titolari del copyright non avevamo altra scelta". L'organizzazione ha trascinato in tribunale anche Jon Noring, l'operatore che aveva tentato di monitorare la disputa finché si era mantenuta su livelli non giudiziari, e il provider Nc com On Line Comunication Services Inc: entrambi responsabili della diffusione operata da Earlich. Ma Scientology non si è fermata qui, e ha mosso poi causa anche contro provider non solleciti a censurare messaggi sfavorevoli, al Washington Post (reo di aver pubblicato un brano, di 46 parole, tratto dagli scritti segreti di Hubbard), FactNet e singoli cybercittadini. Sono azioni costose che non è detto ottengano apprezzabili esiti legali. Tuttavia, forte di quelle prime sentenze, Scientology ha raggiunto il suo scopo: lo slittamento del terreno di scontro dalla difesa della sacralità/veridicità delle proprie dottrine alla tutela del marchio commerciale e all'accusa di furto di proprietà intellettuali. Il che le consente di avere maggiori opportunità pe vedersi riconosciuta - in Usa, in Europa, in Australia - la libertà di "esportazione" e di tutela del proprio copyright. Proprio come una qualsiasi impresa commerciale. Ce n'è abbastanza per aver provocato una mobilitazione del popolo dei libertari internettisti, seppure con le cautele rese ormai necessarie. Coinvolta in questa guerriglia cyberspaziale la rete appare "un misto tra Hyde Park la domenica e un campionato internazionale di lotta". Sconosciuti e anonimi navigatori continuano ad animare singoli punti di discussione, di informazione e di rissa su Scientology. Siti web di tutto il mondo ospitano gli archivi anti-Scientology di FactNet perché i netter riescono a tagliarli e incollarli trasmetterli e scaricarli, rendendosi praticamente irrintracciabili. Con I'Operazione Clambake, il sito di Andreas Heldal-Lund è stato uno dei motori di questa spericolata diffusione di segreti (http://home.sol.no/spirous/CoS) [3]. Dopo aver visionato i testi occulti della chiesa, Andreas conclude: "Questi materiali vengono tenuti segreti all'unico scopo di ingannare la gente sulla vera natura di Scientology. Credo sia mio dovere morale allertarla sulla natura dell'organizzazione" [4]. The Secret Library Of Scientology afferma di offrire la digitalizzazione di un'intera biblioteca di testi scientologici e di documenti critici (http://www.cs.cmu.edu/~dst/Library/index.htmI). Nell'agosto 1997 Scientology ha offerto a FactNet 12 milioni di dollari per fare pace e consegnare i suoi archivi all'organizzazione. L'offerta è stata rifiutata. Nel 1998 Scientology ha citato in tribunale Ray Randolph, gestore del sito Scientology Kills (http://www.scientology-kills.net), per aver usato il termine "Scientology" nel nome del suo dominio e per aver venduto on line t-shirts con la scritta "$cientology Kills!". Un'altra azione legale è stata promossa contro Tilman Hausherr per aver alterato la parola Scientology mettendo la $ al posto della S e averne raffigurato il leader con un naso da Pinocchio (http://www.snafu.de/~tilman/cos_fun/parody_images.html). Il punto di vista dell'organizzazione e un florilegio di sentenze sul copyright religioso sono rintracciabili nel sito di Leisa Goodman, direttrice delle relazioni degli hubbardiani con i media (http://www.theta.com/goodman). La documentazione di Factnet è invece all' http://www.factnet.org/Scientology/scinternet.htm. La home page di Ron Newman (http://www.cybercom.net/~rnewman/scientology/home.html) [5] difende la libertà di espressione in rete. Anche se possiede una incerta organizzazione, è periodicamente aggiornata e rappresenta il più comodo trampolino di lancio per accedere alle altre home page anti-Scientology. Altrettanto documentato è il sito di Tilman Hausherr (http://www.snafu.de/~tilman). Il suo link italiano è all' http://www.snafu.de/tilman/scientology_italiano.html [6]. Marina Chong gestisce e aggiorna periodicamente una lista completa delle pagine anti-Scientology che poi imposta regolarmente sul newsgroup alt.religion.scientology (http://www.best.com/~mchong/arsweb.shtml). Helena K. Kobrin, l'avvocato della setta, è presentata in rete come una dark lady, oggetto di lazzi e timori reverenziali (vedi http://www4.ncsu.edu/unity/users/a/as-damick/www/news/notables.htmI). Internet è utilizzata massicciamente dai critici di Scientology anche per organizzare ogni anno, ai primi di dicembre, una protesta davanti al quartier generale dell'organizzazione, a Clearwater, Florida. Prima della manifestazione, la rete viene adoperata per mobilitare l'adesione, pubblicizzare l'iniziativa, raccogliere fondi. Successivamente si apre un forum per discutere i risultati ottenuti e mettere a punto le strategie future. I siti di riferimento sono http://www.primenet.com/~cuItxpt/demo.htm, http://www.primenet.com/~cultxpt/Iisa.htm, http://www.lermanet.com/cos, http://www.tampatrib.com/reports/scientol/home.htm. Lo scontro fra Scientology e la rete trova ampio spazio sui mass media che arrivano a parlare allarmisticamente di: "Nuovo Vietnam", o "Seconda guerra civile spagnola". Non si tratta di semplice enfasi linguistica, ma della consapevolezza che dietro le denunce legali di Scientology contro provider, ex adepti, internettisti e organizzazioni anti-sette si stia giocando una partita di vitale importanza. Scortati da avvocati e sentenze, i dirigenti scientologisti hanno infatti deciso di dar battaglia, nello stesso tempo, ai loro detrattori e a Internet, accusata di essere eccessivamente "divulgativa". Il caso "Scientology contro tutti" sta così diventando un banco di prova per molte discussioni, da quelle più generali sulla presenza delle sette nel mondo reale (fin dove può arrivare la libertà di culto? Fin dove può spingersi il controllo sociale su ambiti potenzialmente pericolosi perché tenuti segreti?) a quelle relative la liceità di circolazione gratuita su Internet di "beni" altrimenti venduti. Non solo dunque diritto alla privacy, ma anche diritto di copyright; non solo confutazione di accuse, ma anche tutela del "marchio". Tocchiamo così con mano il grande dilemma della libertà di espressione su Internet. Scientology sta contribuendo a porre in discussione l'uso indiscriminato della rete e a sostenere la necessità di pervenire a una qualche sua regolamentazione. Non è cosa da poco perché coinvolge diritti/doveri che vanno al di là delle cerchie più o meno ristrette dei seguaci o dei confutatori, o a quelle più o meno larghe dei cybernavigatori. D'altra parte, i contestatori sostengono che le cause imperniate sul copyright sarebbero un trucco per soffocare la critica e annientare la libertà di parola. "Se Scientology vince la causa, ci saranno altri pronti ad imitarla" sostiene l'ex scientologista Wollersheim. "Inizierà la censura sulle e-maiI [7]. Aumenteranno i premi assicurativi dei provider di servizi e le tariffe di accesso alla rete. Se si permetterà a Scientology di vincere perché ha più soldi di noi, finirà in cenere l'intera Internet". Secondo i critici, infatti, un'interpretazione troppo restrittiva dei diritti di riproduzione comporterebbe una limitazione dei diritti di libertà individuale degli utenti, nonché di informazione e di accesso all'informazione. Se l'essenza del diritto d'autore consiste nell'autorizzazione a riprodurre per esempio un documento, tale diritto di duplicazione era tradizionalmente legato alle copie materiali di opere (libri, dischi, dischetti di software...). Nell'ambito del digitale l'ottica si complica. Se il diritto di riproduzione includesse tutti i tipi di memorizzazione temporanea delle opere e interessasse perciò il passaggio in rete verso l'utente individuale, ciò equivarrebbe a sostenere che, avviando il computer e accedendo a un'opera, si sta già violando un diritto d'autore perché si violano i diritti di riproduzione. Eppure i diritti d'autore non hanno mai protetto, finora, dalle azioni di utilizzo o di ricezione... Leggere un libro o guardare la televisione non sono vincolati dal copyright tradizionalmente inteso. In un contesto fortemente innovativo com'è quello di Internet si affaccia, invece, il rischio che le azioni di utilizzo vengano incluse nel monopolio. Con tutte le implicazioni (e le complicazioni) del caso. Ma che cos'è quest'organizzazione che cerca di dare scacco matto a Internet? Il carnet on line di Scientology annovera molti siti, tutti dotati di uno scarso contenuto informativo (tranne che per le controversie giudiziarie in genere e contro Internet in particolare). L'uso della rete si limita alla vetrina commerciale, con indicazioni precise circa le sedi territoriali e le iniziative in corso, mentre regna un silenzio pressoché totale sui fondamentalia teorico-mistici e le pratiche psicoreligiose. "Benvenuti a Scientology, filosofia religiosa applicata", annuncia la home page ufficiale. Estremamente professionale nella presentazione e ricca di oltre 20 mila pagine e grafici, ma quanto mai povera di notizie extrapubblicitarie, è all'indirizzo http://www.scientology.org. La versione italiana si trova al domicilio http://www.scientology.org/p~jpg/scnhmiti.htm. La navigazione può partire da una sintetica introduzione sul fondatore, L. Ron Hubbard, uno scrittore di fantascienza noto soprattutto negli anni Trenta e Quaranta, per affrontare il download di documenti, localizzare sul mappamondo le chiese di Scientology, passeggiare virtualmente in 3D nella sede centrale di Los Angeles, ascoltare un file audio con John Travolta e Leif Garrett che cantano la composizione musicale di Hubbard, The Road to Freedom. Dettagli sulla biografia del fondatore sono contenuti nella L. Ron Hubbard Homepage (http://www.Ironhubbard.org). "Perché sono uno scientologista" è una testimonianza articolata di un fedele (http://www.crl.com/~rebrooks/relighst.html). Sul versante dei critici, una serie di interrogativi sulle dottrine e sulle pratiche cui la chiesa non ama rispondere sono racchiusi nella Faq di http://www.pegasus.acs.ttu.edu:8080/z5d31/cosfuaq.html La più importante stroncatura di Scientology si trova nella cover story di Time: "The Thriving Cult Of Greed and Power", per la quale la chiesa chiese 400 milioni di dollari quale risarcimento danni. Il settimanale infatti la definisce "il culto più spietato, più classicamente terrorista, più litigioso e lucrativo che il Paese abbia mai conosciuto" (http://www.cybercom.net/~rnewman/scientology/media/time-5.6.91 [8]). Su Scientology e il suo entourage circolano leggende metropolitane, dicerie e calunnie più o meno fantasiose, come la "clamorosa rivelazione" della primavera 1998 secondo cui esisterebbe un patto di ferro tra Bill Clinton e Scientology, stretto grazie all'intercessione di John Travolta. In cambio di un ritratto rispettabile nel film Primary Colors, il presidente si sarebbe impegnato ad aiutare l'organizzazione nella sua crociata in terra di Germania, dove non solo le viene negato il diritto di culto ma dove è accusata di essere una sorta di organizzazione mafiosa (cfr. http://www.factnet.org/headlines/primary_coIors.html). Nata negli anni Cinquanta e organizzatasi più tardi come "chiesa", il che le ha consentito di evitare tasse e controlli e di non dover dimostrare i suoi postulati, Scientology è ormai un impero economico. La sua struttura eroga - secondo tariffe diversificate - "servizi" e "trattamenti" per raggiungere la pace interiore e con l'ambiente circostante, gestisce un'editoria multiforme e prolifica con innumerevoli libri e riviste pubblicati (tra cui Source, The Auditor, Advance and Freedom, Scientology Today con una tiratura di 16 milioni di copie) e si propone come attivatore di iniziative "umanitarie" (per esempio contro la droga). Scientology è quindi assai simile a un centro internazionale di smistamento di ingenti risorse economiche. Ramificata in tutto il mondo con circa 3 mila chiese, numerose aggregazioni psico-spiritualiste, missioni e gruppi distribuiti in 120 Paesi conta ben 8 milioni di seguaci. Tra loro, è d'obbligo citare alcune star internazionali (da Tom Cruise a John Travolta, da Lisa Marie Presley a Chick Corea) assai persuasive nei loro testimonial (cfr. http://www.factnet.org/Scientology/celebrities.htm). Ma soprattutto, Scientology può contare su un nutrito apparato spiritual-burocratico ferreamente ancorato al destino della setta. Una caratteristica, assai inusuale tra le organizzazioni religiose, è l'enorme numero di istituzioni separate che la compongono (tutte dotate di domicilio elettronico) e ne fanno quasi una holding. Le missioni sono una sorta di Scientology in franchising, guidate da adepti indipendenti a percentuale sulle entrate, che offrono i corsi di base. Al di sopra stazionano le quattro Organizzazioni avanzate. A livello ancora più alto c'è il Flag Service Org, con sede a Clearwater, Florida. Chiude la piramide il gradino più elevato, la Church Of Scientology International (Csi) di Los Angeles. La scalata individuale al potere procede sulla base dell'efficienza dimostrata nel reclutamento. Il cuore finanziario è concentrato nel Religious Technology Center, titolare dei diritti sugli scritti di L. Ron Hubbard, compresi quelli segreti veicolati su Internet dagli apostati. Per dare una dimensione del business, ricordiamo che la casa editrice Bridge Pnblications Inc. ha stampato 116 milioni di copie dei suoi volumi in 31 lingue per un mercato di 100 Paesi. (Si possono ordinare anche on line, tramite l' http://www.bridgepub.com). Scientology controlla infine diverse organizzazioni non profit, tra cui citiamo: Narconon, imperniata su un programma di trattamento per tossicomani (http://www.narconon.org/index.htm); Criminon, dedita alla riabilitazione di ex criminali (http://www.criminon.org/index.htm); Wise (the World Institute of Scientology Enterprise) che promuove la presenza della chiesa all'interno del circuito business, sulla base della versatilità mostrata dalle politiche aziendali ideate da Hubbard per espandere Scientology (http://www.wise.org/index.htm); Cchr (Citizen's Commission on Human Rights), votata alla lotta contro la psichiatria ostile (http://www.cchr.org/index.htm). L'affermazione di Scientology, come abbiamo visto, è contrassegnata da una serie infinita di controversie finite, per sua stessa scelta, nelle aule di tribunale. Il livello dello scontro è maggiore in Europa; soprattutto in Germania, dove si tende a non riconoscerle lo statuto di "religione" e quindi a contestarne il diritto di esercitare il proprio culto. In Francia, vi sono state vertenze imperniate su frodi fiscali ed è ancora vivo nella memoria il caso di un aspirante adepto, Patrice Vic, morto suicida. In Grecia, all'inizio del 1997 è stata richiesta dal tribunale di Atene la chiusura della chiesa locale perché, come si legge nella sentenza del giudice Constandia Angelaki, "... si tratta di un'organizzazione con pratiche mediche, sociali ed etiche dannose e capaci di ingenerare malattie." Il rappresentante di Scientology, Heber Jentzsch, dichiara: "È una vergogna. Ci ricorda sfortunatamente che la Grecia è un Paese totalitario...". Anche in Italia, sempre ai primi del 1997, 29 membri della setta sono infatti stati accusati di associazione criminale. Altre cause sono in corso negli Usa, per esempio contro Cult Awareness Network, la più importante organizzazione di soccorso alle vittime di culti pericolosi e ai loro genitori. Per gli appassionati di Telenovelas, l'aggiornamento avviene settimanalmente, via email, a cura di Rod Keller (richiedere a rkeller@voicenet.com). La filosofia di base della setta - giocata su un mix di scienza medica olistica, psicoanalisi, parainduismo, cristianesimo e misticismo extraterrestre - fu ideata da Ron Hubbard. Inizialmente si dedicò alla Dianetica, una "tecnica spirituale di guarigione, studio e trattamento dello spirito in relazione al corpo", destinata a sviluppare il potenziale umano individuale. Si tratta di trattamenti psicoterapeutici alquanto coercitivi e dove l'allievo, nell'accedere a un mondo di superpoteri, si impegna a farne partecipi gli altri. Sono corsi costosi ma possono essere pagati con lavoro volontario per l'organizzazione. Secondo i critici questa prassi darebbe origine ad un circolo vizioso che provocherebbe una dipendenza senza fine. Per approfondimenti, si veda sia l'autopubblicità di Dianetics: The Modem Science Of Mental Health (http://www.dianetics.org) sia la critica al vetriolo contenuta in Scientology Critics' Information, che accusa i metodi adottati di configurarsi come lavaggi del cervello destinati a indurre acriticità e dedizione assoluta ai capi (http://www.xs4all.nl/~kspaink/mpoulter/scum.html). Solo dopo una lite sorta con altri esponenti di Dianetics, Hubbard fondò la Chiesa di Scientology. Oggi essa si proclama "la più grande organizzazione per la salute mentale nel mondo", mentre gli avversari la accusano di essere una "pseudoscienza, fondata da un mediocre scrittore di fantascienza" allo scopo di spillare quattrini. "Scientology sostiene che insegna agli individui a comunicare meglio. Dopo aver frequentato i loro corsi, scoprirai di essere stato aiutato a comunicare solo con Scientology", mette però in guardia Tilman Hausherr nel sito critico già citato. "Le mie nove vite in Scientology" e "L'uso del controllo mentale in Scientology" sono raccontate dall'ex adepta Monica Pignotti (http://www.snafu.de/~tilman/clamato/monica9I.htm) [9]. Per dare un fondamento teorico-mistico alla sua impresa, Hubbard è partito da molto lontano. Gli scientologisti credono che ogni persona sia l'involucro mortale di anime immortali, i Thetans, creatori dell'universo. I loro nemici "Storici" sono gli Engrams, dotati di forze enormemente distruttive, calati nella nostra galassia milioni e milioni di anni fa. Attraverso la Dianetica, quel misto di pillole e discipline del corpo e della mente ideato da Hubbard, ciascuno può sconfiggere l'Engram che alberga in lui e giungere allo stato di grazia, alla "chiarezza". Dal punto di vista di Scientology, Gesù Cristo non sarebbe altro che uno "nato chiaro". Per arrivare alla chiarezza interiore è necessario attraversare un percorso iniziatico distinto in otto stadi. Ovviamente il copyright rivendicato stende un velo di mistero su tale percorso. Gli otto stadi di purificazione possono essere percorsi soltanto attraverso sedute di riabilitazione operate con l'ausilio di "operatori" autorizzati, gli "auditor". Essi controllano strettamente l'aspirante seguace e ne misurano il rendimento tramite uno strumento apposito, il cosiddetto E-meter, sorta di macchina della verità che i critici accusano di funzionare come un formidabile mezzo d'indottrinamento e di controllo (cfr. http://www.cs.cmu.edu/~dst/Secrets/E-Meter). Uno stage completo può arrivare a costare fino a 50 mila dollari. Si capisce bene quanto stia a cuore ai dirigenti dell'organizzazione che venga tutelata la segretezza di simili tecniche vincolate al contatto molto personale instaurato con un auditor autorizzato. Per questo motivo, le pagine web di Scientology sono generose solo di informazioni sulle sedi dove stabilire i primi contatti. Nonostante un esercizio occhiuto di controllo e riservatezza, però qualcosa è trapelato. Esperienze del cosiddetto "programma di purificazione", raccontate da ex adepti, sono state raccolte e sono disponibili all'indirizzo http://www.multi-medias.ca/mnd/npr/purif.html. Il cyberspazio è la cattedrale del prossimo millennio: su Internet si prega, si celebrano funzioni, si fanno miracoli... si crede. Questo libro inchiesta racconta le storie dei pionieri della spiritualità digitale: santi e santoni, illuminati e millantatori, cristi e anticristi. Stanco di tanta concorrenza, Dio stresso ha deciso di far sentire la sua voce baritonale. Quali sono i culti e le nuove religioni con le più accattivanti vetrine on line? È possibile andare a caccia della propria anima nella rete cibernetica? Come avvengono i riti delle nuove fedi digitali? Esistono i templi virtuali? Le vene telematiche sono conduttrici anche di energia trascendentale? Internet è diventato il terreno privilegiato di plagiatori metafisici e truffatori religiosi? Ecco alcuni interrogativi da cui parte la ricerca, per delineare uno straordinario ritratto della spiritualità nell'epoca elettronica. Il volume è frutto di una navigazione di centinaia di ore nel World Wide Web e nei gruppi di discussione. Sono stati così scelti e analizzati 700 siti caldi di culti, sette e neo-religioni. Nel testo sono riportati tutti gli indirizzi telematici, per offrire al lettore un trampolino per un'esplorazione personale. Marco Merlini dirige InnovaNet, società specializzata in studi e ricerche sull'innovazione sociale. Giornalista, collabora con testate italiane e straniere. Tra i volumi pubblicati ricordiamo Affetti: costi e ricavi (Koiné edizioni), La bella impresa (Class editore), Miti infranti (Koiné edizioni), Nuove professioni: il futuro nel presente (Edizioni lavoro). [1] Per approfondire si vedano gli interessanti articoli di Wendy Grossman, Alt.Scientology.guerra: una flame con pallottole vere, e di Alan Pendergast, Le irruzioni nelle case dei critici. [2] Per approfondire si veda l'articolo di Colman Jones, La libertà infiamma la Rete. [3] La celebre Operation Clambake ha ora un nuovo domicilio: http://www.xenu.net [4] Potete leggere la traduzione in italiano delle motivazioni che hanno portato il coraggioso Andreas ad aprire Operation Clambake qui. [5] Ron Newman ora si è trasferito qui: http://www2.thecia.net/users/rnewman/scientology/media/home.html [6] Il link riportato da Merlini costituiva l'embrione del sito che state consultando in questo momento: Allarme Scientology; è stato aperto il 13 Marzo 1998 ed è divenuto completamente operativo nell'Aprile dello stesso anno, quando la ricerca per questo libro di Merlini era ormai conclusa. Tilman Hausherr ci ha gentilmente ospitati per oltre un anno. [7] Non essendo ancora riuscita a censurare la rete, Scientology pare stia cercando di limitare l'accesso alla stessa da parte dei suoi affiliati, ivi comprese le e-mail. Per un ampio approfondimento, si veda: qui. [8] Disponibile in italiano. [9] In lingua italiana qui e qui. |
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |