Di Monica Pignotti, 1989. Traduzione a cura di Martini. Ultima revisione: Febbraio 1999.
Quanto segue è il racconto della mia vita in Scientology, un gruppo di cui ho fatto parte dal Dicembre 1970 all'Agosto 1976 - circa 5 anni e 9 mesi. Dal 1973 al 1975 ho vissuto a bordo della nave Apollo ("Flag"), la casa di L. Ron Hubbard, il fondatore di Dianetics e Scientology. A Flag sono stata addestrata come auditor (per Scientology è un assistente). La mia vita a Flag è stata una continua "Montagna Russa" di su e giù. Un giorno ricevevo un elogio personale da Hubbard e venivo portata ad esempio di quello che un auditor di Scientology dovrebbe essere, poi, solo qualche mese più tardi, Hubbard cancellò tutti i miei "diplomi" e mi mandò sull'RPF (il campo di prigionia di Scientology) per un errore di auditing che non avevo neppure commesso. Come auditor, a Flag eravamo sottoposti a pressione continua per essere perfetti, essendo lo standard di perfezione il capriccio di Hubbard. In molti, indubbiamente, hanno letto storie dell'orrore su quello che succedeva a Flag e posso personalmente affermare che queste storie sono vere. Ci si può innanzitutto chiedere perché una persona entra in un gruppo di questo tipo. Come si può sopportare un tale abuso? Nello scrivere questa testimonianza spero di dare modo di approfondire l'argomento. Il fatto è che non sono entrata in Scientology per sottomettermi agli ordini o agli abusi, e non conosco nessuno che lo abbia fatto con questo intento. Il gruppo a cui pensavo di unirmi, da ragazza diciottenne quale ero, non aveva nessuna somiglianza con quello che di fatto era, ed ancora è, Scientology. Quando ho trovato Scientology pensavo di aver trovato tutte le risposte ai grandi misteri della vita. Avevo trovato la Verità - o così pensavo. Quello che all'epoca non sapevo, comunque, era di essere rimasta coinvolta in un gruppo distruttivo che usava l'inganno, insieme a sottili ma molto efficaci tecniche di controllo della mente mia e di molti altri. Non ho realizzato il pieno impatto di tutte queste esperienze su di me che anni dopo aver lasciato il gruppo. Adesso mi rendo conto che questo gruppo mi ha tremendamente danneggiata - che sono stata vittima del controllo mentale. Il mio scopo, nello scrivere questo racconto delle esperienze vissute, è di dare consapevolezza su come ci si senta ad essere uno Scientologist, che cosa attrae la gente in Scientology e per mostrare le tecniche che usa Scientology per controllare la mente della gente. Non ne esce un bel quadro, ma esserne consapevoli è essenziale se desiderate aiutare un amico o una persona cara a liberarsi a sua volta dalle maglie di questo culto molto distruttivo. Dopo le mie dolorose esperienze sono molto contenta di essere finalmente e ancora una volta libera di disporre autonomamente della mia vita, di fare le mie scelte da sola. Alcune persone però non sono state altrettanto fortunate. Quentin Hubbard, il figlio di L. Ron Hubbard e mio intimo amico, si suicidò all'età di 22 anni perché non riusciva a vedere via d'uscita alla trappola in cui si trovava. Essendo nato dentro Scientology non riusciva a immaginarsi una vita al di fuori del culto, ma non sopportava di viverci dentro. Per Quentin è troppo tardi. Se ne è andato e nessuno potrà rimediare al danno che gli è stato fatto, ma non è troppo tardi per gli altri. Se il mio scritto darà a qualcuno gli strumenti per togliere i suoi cari da Scientology, allora forse i miei anni nel gruppo hanno avuto un senso. Sono sempre stata, e sono tuttora, una persona curiosa dei fatti della vita e della natura umana. Da adolescente tenevo diari dettagliati delle mie esperienze, le mie riflessioni sulle cose della vita. Ero molto consapevole dei seri problemi esistenti nel mondo e volevo fare qualcosa di positivo. Molti miei amici si drogavano per sfuggire alla pressione della vita, ma io non l'ho mai fatto. Ero una persona con una forte volontà che non si adagiava alla pressione del gruppo. Ero, come diceva mia madre, uno "spirito libero". Mi interessavano molto le idee che esulavano dalle norme comunemente accettate. Ciò di cui il mondo aveva bisogno, pensavo, erano idee e soluzioni innovative e speravo di poter contribuire, un giorno, a fare qualcosa che portasse una reale differenza nella vita della gente. Leggevo tutto quello che mi capitava sotto mano che mi desse ragguagli sulla natura umana e su come poter raggiungere le nostre piene potenzialità di esseri umani. Credevo veramente che per cambiare il mondo avremmo dovuto cambiare gli individui, così quando sentii parlare di un libro chiamato "Dianetics: la Scienza Moderna della Salute Mentale" di L. Ron Hubbard, fui molto interessata. Era l'autunno del 1970, avevo diciassette anni e avevo appena iniziato il college all'Università dello Utah, corso di diploma in musica. Studiavo musica dall'età di quattro anni, provenendo da una famiglia di musicisti. Avevo sempre dato per scontato, fino a quel momento, che sarei a mia volta diventata musicista, ma quell'anno stavo cominciando a rifletterci seriamente. Questo mi portò ad una intensa lotta interiore perché lo vedevo come un rifiuto di tutto quello che i miei genitori si aspettavano da me; allo stesso tempo sapevo di dover seguire la mia strada. Questa lotta interiore, non insolita nei ragazzi della mia età, fu uno dei fattori che mi rese vulnerabile a Scientology. Cominciavo ad interessarmi molto alle materie psicologiche e stavo frequentando un corso introduttivo un po' prevenuto che era essenzialmente a favore della scuola di psicologia comportamentalista. C'era pochissima enfasi sulle altre forme di psicologia, che probabilmente mi avrebbero attratto di più. Viste le mie limitate nozioni, conclusi che il sistema aveva poco da offrire e cominciai a guardarmi intorno per cercare altro. All'Università c'era una insegnante di musica, di nome Sally Peck, che apparteneva a Scientology. Sally era prima viola alla Sinfonica dello Utah e membro rispettato della comunità. Fu uno dei suoi studenti a parlarmi di Scientology e nel Dicembre del 1970, poco prima del mio diciottesimo compleanno, mi portò ad una conferenza sulla comunicazione. Nei contenuti della conferenza non trovai niente di particolarmente sconvolgente, ma rimasi molto impressionata dalla gente che c'era. Molti di loro erano artisti e musicisti che sembravano avere grande confidenza con i fatti della vita e con il loro lavoro di artisti. Alla fine della conferenza acquistai il libro Dianetics e passai le vacanze di Natale, a casa nel Michigan, a leggerlo. Ero affascinata, non riuscivo a posarlo. Sembrava che L. Ron Hubbard avesse sviluppato una teoria innovativa sulla mente umana e le cause di tutte le aberrazioni, e aveva appositamente messo a punto una tecnica, chiamata auditing, per mettere in pratica questa teoria, e perciò liberare il mondo dalla pazzia e dalla guerra. Il mio viaggio cominciò così. Al ritorno a Salt Lake City, nel Gennaio del 1971, iniziai il mio primo corso di Scientology. Ritengo importante, a questo punto, spiegare meglio che cosa mi attraeva in Scientology. Ogni culto, non importa quanto sinistro possa apparire, ha qualcosa di positivo con cui attrae la gente. Dopotutto, se qualsiasi cosa nel culto fosse negativa nessuno vi aderirebbe. Non credo che l'essere masochisti faccia parte della natura umana; non si vuole soffrire l'umiliazione e la degradazione che si nascondono dietro le sette. Si entra nelle sette perché si pensa che vi sia qualcosa che può aiutare, in qualche modo, a cambiare alcune condizioni di vita indesiderate e poter così condurre una vita più felice e soddisfacente. In Scientology l'esca usata per attirare la gente è l'auditing. L'auditing è un procedimento tra due persone: l'auditor (terapista o assistente) e il pre-clear (PC, la persona che viene audita). Il compito dell'auditor è fare domande al PC, ascoltare attentamente le risposte e dare un riconoscimento tipo "grazie", "bene" o "ok" dopo che il PC ha risposto. Il compito del PC è guardare dentro la sua mente e rispondere alle domande. Una regola fondamentale dell'auditing è che l'auditor non valuta mai per il PC, nel senso che non dice mai al PC ciò che ritiene essere la risposta, o come il PC dovrebbe pensare. In questo modo il PC è incoraggiato a cercare le risposte dentro di sé piuttosto che contare su qualcun altro che gliele dia, quindi si promuove l'autodeterminazione. La premessa dietro l'auditing è che le risposte giacciono dentro di noi e che noi siamo assolutamente capaci di trovarle. Trovavo questa idea molto potente, nonché mentalmente e spiritualmente stimolante. Quello che non capii, all'epoca, è che l'idea di fare domande e chiedere risposte è in giro da molto tempo - risale ai filosofi greci; e che esistono forme legittime di psicoterapia, non mascherate da setta, basate sulle stesse premesse. Pensavo che Hubbard avesse trovato qualcosa di nuovo e meraviglioso, e come me la pensavano le molte altre persone che sono state risucchiate dentro Scientology. Hubbard dichiarava di essere anti-autoritario. Dopo tutto per cercare la verità dovevamo semplicemente guardare dentro noi stessi. Non era assolutamente necessario contare su qualcun altro che si definisse autorità. Qualsiasi autorità, questo è il punto, eccetto lui; ed è qui che entrano in gioco le contraddizioni. La Sea Org, il circolo più interno di Scientology, è uno dei gruppi più autoritari che si possano immaginare. Come me, molti altri originariamente attratti da Scientology perché predicava l'indipendenza e l'auto- determinazione si trovarono successivamente a vivere in una dittatura totalitaria su una nave timonata da L. Ron Hubbard. Hubbard aveva detto "Non esistono assoluti", ma più ci si avvicinava al circolo interno di Scientology, più si scopriva che l'autorità di Hubbard era un assoluto, che non doveva mai essere criticata o su cui ci si potevano fare domande. Se solo in quei primi mesi avessi saputo ciò che so ora. Se solo avessi saputo che ogni asserzione di auto-determinazione che andava in senso contrario a quella dei capricci di LHR veniva severamente punita. Se solo avessi saputo che l'universo creato da LRH era un universo in cui non ci si poteva fidare di nessuno; dove gli "amici", anche i parenti, scrivevano "rapporti di conoscenza"' sugli altri. Se solo avessi saputo che il figlio di L. Ron Hubbard, Quentin, si suicidò dopo parecchi tentativi falliti perché trovava insopportabile la vita sotto il controllo del padre. Se solo avessi saputo che Hubbard aveva, di fatto, creato esattamente l'opposto del tipo di mondo che ci era stato promesso - che tradiva tutto quello che professava come valore - che tradiva e distruggeva i sogni miei e di molti, molti altri. Se solo avessi saputo tutto questo, in quel Gennaio del 1971 quando iniziai il mio primo corso di Scientology, sarei scappata il più velocemente e lontano possibile. Ma le sette distruttive, così come è Scientology, queste cose non le dicono. Attirano la gente con l'inganno e poi la intrappolano con tecniche di controllo mentale, esattamente ciò che è successo a me. L'idea di dare e ricevere auditing mi attraeva enormemente. Nell'auditing vedevo potenziali tremendi per portare una reale differenza nella vita della gente. Molti artisti vengono attratti dall'auditing perché pensano che quel processo li aiuti a scoprire e realizzare il loro potenziale creativo. Non hanno idea che il prezzo che alla fine si paga è diventare schiavi di un culto che soffoca ogni possibilità di essere creativi. In Scientology ci sono celebrità come Priscilla Presley, Karen Black, John Travolta, Chick Corea e altri che, sono sicura, non sono d'accordo con me. Anche se hanno fatto molti corsi avanzati, il potere di Scientology ha assicurato, per ovvi motivi di pubbliche relazioni, che quelle celebrità non debbano mai vedere il suo lato oscuro. A loro vengono dati trattamenti molto speciali in centri creati appositamente e chiamati Celebrity Centers. Quando si recano alle organizzazioni di Scientology, come il Fort Harrison Hotel a Clearwater, Florida, vengono ospitati nelle suites migliori e serviti in una elegante sala da pranzo da camerieri in uniforme. Non vengono loro mostrati i parcheggi dove i dissidenti della Sea Org sono mandati a vivere, come punizione. Questo è qualcosa che Priscilla Presley non ha mai visto, potete starne certi. Lei e la figlia non sono mai state rinchiuse nel vano delle catene di una nave, cosa che mentre ero a bordo dell'Apollo ho visto accadere a due giovani e ad altre persone, in parecchie occasioni, e di cui sono stata personalmente testimone. Lei vede ancora Scientology come la vedevo io quando ci sono entrata, e non le sarà mai permesso vedere qualcosa di diverso, e neanche le sarà permesso credere a testimonianze scritte, come la mia. In quei primi mesi vedevo Scientology come un gruppo di gente molto potente ma gentile che stava lavorando insieme per liberare le persone dalla prigionia mentale, e creare un mondo senza pazzia o guerra dove a ognuno venisse garantita la dignità. Con il passare dei mesi e il mio crescente indottrinamento decisi che Scientology, e solo Scientology, aveva gli strumenti per creare un mondo del genere. Conclusi che non c'era niente di più importante per me che l'essere parte di Scientology. Nel Marzo del 1971 lasciai il college per diventare Scientologist a tempo pieno. Chris Tiemeyer, uno dei miei insegnanti di musica a cui ero particolarmente vicina, vide quello che mi stava accadendo e si preoccupò molto. Lo "maneggiai" facendogli notare che Sally Peck, prima viola della Sinfonica dello Utah e membro rispettato della comunità, era in Scientology e sembrava averle fatto un gran bene. (Sally era un altro esempio di celebrità di Scientology, seppure a livello locale). Anche se Chris continuava a nutrire riserve, alla fine riuscii a far venire al centro lui e la moglie, e far loro avere un po' di auditing. Non rimasero coinvolti profondamente e la loro frequentazione fu molto breve. Penso che fossero solo curiosi di vedere a che cosa era dovuto tutto quel trambusto. Nel frattempo ero nella fase di "luna di miele" e sentivo che tutti i giorni facevo nuove scoperte sui segreti dell'universo. Era eccitante. Mi sentivo come se stessi vivendo lo scopo che avevo cercato per tutta la vita. Passai i miei primi due anni in Scientology (1971-1973) lavorando come auditor nello staff della franchise di Salt Lake City, tolti i periodi in cui mi recavo a qualche organizzazione più alta ("org") per ricevere addestramento come auditor. Nelle franchise [ora "Missioni"], almeno a quel tempo, non esisteva l'etica pesante (le tattiche disciplinari di Scientology) delle org più elevate, in modo particolare non quell'etica pressante non era presente alla franchise di Salt Lake City. Lo scopo della franchise era portare dentro nuova gente. Ai gestori era dato modo di guadagnare una cifra modesta ma adeguata, e versavano a Scientology il 10% degli incassi. Tutto questo cambiò nel 1982 quando un gruppo fanatico dei ranghi più alti di Scientology [Miscavige e l'attuale dirigenza - N.d.T] si impossessò delle franchise e molti gestori vennero espulsi. Nel 1971, comunque, alla franchise si stava bene. Come staff auditor ricevevo un piccolo salario e vivevo in una casa vicina insieme ad altri 4 o 5 Scientologist. Ci dividevamo l'affitto di 125 dollari al mese. Le condizioni di vita non erano cattive - direi simili alla vita tipo degli studenti che vivevano fuori dal campus. Oltre al mio salario, a quel tempo ricevevo dai miei genitori 200 dollari al mese, che risparmiavo per comprare corsi di Scientology più avanzati. Deon Satterfield gestiva la franchise ed era il mio boss; era una auditor di classe VI e aveva raggiunto lo stato di OT III; pensava che in Scientology ci fosse uno stato di consapevolezza molto alto. Prima di entrare in Scientology Deon era stata arpista nella Sinfonica dello Utah. Tra di noi nacque una bella amicizia, l'ammiravo molto. Divenne il mio mentore. Sotto molti punti di vista Deon era una persona indipendente. Il suo scarso apprezzamento per le organizzazioni superiori di Scientology (non verso corsi o auditing, ma verso certa gente che c'era) era ovvio, sebbene mai manifestato apertamente. Era quel tipo di persona che sul suo staff non applicava mai la disciplina pesante. Per questo lavorare alla franchise era molto piacevole. Una volta mi disse che non avrebbe mai potuto lavorare in un'org. Disse "semplicemente non sono un tipo da org", ma non si spiegò mai meglio. Non osava. Più tardi arrivai a capire esattamente che cosa intendesse. Nel 1971 il Cult Awarness Network non esisteva e non esisteva assistenza. Per i genitori preoccupati le uniche alternative erano la deprogrammazione forzata o cercare di liberare da soli i loro figli. Quando i miei genitori scoprirono che avevo lasciato il college si preoccuparono molto. Anni più tardi mia madre mi disse che lei e mio padre erano andati in biblioteca e avevano fatto una ricerca dettagliata su Scientology. Quello che avevano scoperto li aveva ulteriormente allarmati. Mio padre venne a Salt Lake City per mostrarmi alcuni articoli che aveva trovato e un libro scritto da Paulette Cooper intitolato "Lo Scandalo Scientology" - un libro per cui l'autrice ha subito molestie infinite da parte di Scientology. Lessi gli articoli e il libro e li liquidai sommariamente come bugie messe in giro da Persone Soppressive ("SPs"). SP è un termine Scientology per indicare chiunque le sia contro. Paulette Cooper, per me, era la pura incarnazione del male. Me la immaginavo come un essere miserevole e torturato che voleva trascinare tutti a fondo con lei. Il suo libro raccontava storie orribili su Flag, la casa di LRH. Non ci credevo perché alla franchise non avevo vissuto nulla di simile. Gettai via articoli e libro e dissi a mio padre che si trattava di un sacco di bugie inventate dalla stampa. Non potevo credere che mio padre fosse venuto fin lì dal Michigan per mostrarmi una tale immondizia! Dopo aver visto la mia reazione non ebbe altra scelta che tornarsene a casa, ma mi disse che mi voleva bene ed era molto preoccupato. L'intervento di mio padre non ebbe risultati perché fin dai primi mesi erano state usate tecniche di controllo mentale di cui non ero consapevole. Ecco alcuni dei metodi di indottrinamento utilizzati. Come nuova arrivata venni introdotta a un linguaggio completamente nuovo - la nomenclatura di Scientology, come ad Hubbard piaceva chiamarla. Ecco alcuni termini o frasi che venivano usati per manipolare me e gli altri: Definito come il mancato completamento di un ciclo di azione, cioè non riuscire a finire qualcosa che si è iniziato. Il concetto era stato espanso fino a significare ogni domanda a un ordine impartito da qualche senior, o ogni altra espressione di disaccordo. Era un mezzo usato per fare in modo che gli ordini venissero eseguiti, non importa quanto ridicoli fossero. Per esempio, studenti di Flag del corso di auditor di classe VIII ricevettero l'ordine di gettare fuori bordo, per errori di auditing, altri compagni studenti. Se a qualcuno fosse venuto in mente di discutere l'ordine dicendo, per esempio, che Hubbard una volta aveva detto che non credeva alle punizioni, si sarebbe sentito replicare "non fare Q & A, fa solo quel che ti è stato detto". Inoltre quella persona sarebbe stata a sua volta gettata fuori bordo per il suo Q & A. Chi fa Q & A è una persona che, agli occhi di uno scientologista, discute le intenzioni di Hubbard. Chiunque faccia Q & A a un ordine viene considerato un debole incapace di completare un "ciclo di azione". Il fatto che l'ordine possa essere completamente irrazionale o ridicolo non è mai preso in considerazione. È una frase che in Scientology viene usata ad nauseam. Hubbard aveva detto che "la prova suprema di un thetan è l'abilità di far funzionare le cose". (Thetan è il termine Scientologist per spirito). Questa affermazione veniva usata come scusa e giustificazione per gettare le persone nelle situazioni più orrende che si possano immaginare. Per esempio, nella Sea Org si poteva essere privati dei propri privilegi, privati dei gradi, buttati sull'RPF e sentirsi dire "falla funzionare". Alla fine degli anni '60, quando Hubbard creò la Sea Org, la gente veniva assegnata a ruoli di marinaio senza avere l'esperienza o l'addestramento necessario, e finiva per ritrovarsi in mezzo alla tempesta e sentirsi dire di "farla andare bene". Una SP è una persona contraria a Scientology, in particolare chi le parla contro o la critica pubblicamente. Qualche volta anche Scientologist in posizioni alte che stavano cercando di fare del loro meglio per l'ideale di Scientology furono dichiarate SP per qualche trasgressione immaginaria, a capriccio di LRH. Chi è in Scientology e poi la lascia viene automaticamente dichiarato soppressivo. Alle SP è vietato ricevere auditing, fare corsi o parlare a qualsiasi Scientologist dedicato. Per uno Scientologist essere dichiarato SP è peggio di una condanna a morte. Hubbard scrisse un bollettino chiamato "La personalità Anti-Sociale". Deve essere letto da ogni genitore, amico o assistente perché descrive, in dettaglio, che cos'è una persona soppressiva agli occhi di uno Scientologist, e chiunque cerchi di intervenire verrà certamente considerato SP. Secondo Hubbard la SP ha, in tempi passati (probabilmente in una vita precedente), commesso un crimine di grande impatto contro l'umanità. Questo ha fatto sì che gli altri la attaccassero pesantemente. La SP è "agganciata" a quell'episodio e lo sta continuamente "recitando", "drammatizzando", scagliandosi violentemente contro chiunque faccia del bene (essendo il bene, naturalmente, Scientology!). Prosegue dicendo che una SP può apparire come una persona molto dolce e gentile, ma sotto la maschera è un'anima miserabile e torturata che non vuole fare nient'altro che distruggere chiunque abbia intorno. Per una persona così non c'è speranza di salvezza. Dallo Scientologist dedicato ci si aspetta che "maneggi" o disconnetta da ogni persona SP con cui gli capiti di essere in contatto. Nel caso di qualcuno che abbia lasciato Scientology, l'ordine è sempre di disconnettere. C'era un tempo in cui venivano emessi ordini di disconnessione dai genitori se questi diventavano troppo critici verso Scientology e non potevano essere "maneggiati", ma la pratica fu successivamente tralasciata perché Hubbard diceva di aver sviluppato la "tech" per maneggiare chi era in contatto con una SP. Queste persone sono conosciute come "PTS", o fonti potenziali di guai, a causa della loro connessione con una SP. Penso che la direttiva di disconnessione dai genitori sia stata smessa perché creava cattiva pubblicità. Con il fenomeno degli O/W Hubbard riuscì brillantemente ad incorporare tre degli otto criteri di controllo mentale in uso nei culti descritti da Robert J. Lifton. Non è solo parte del linguaggio inventato di Scientology, ma è anche la tecnica principale di blocco del pensiero usata da Scientology, che fa uso dei "confessionals" per controllare e manipolare la gente. Secondo Hubbard, chiunque sia critico verso Scientology o uno scientologista dedicato o voglia andarsene, ha crimini "nascosti" nei suoi/loro confronti. Un overt è qualsiasi atto dannoso e un withold è la mancata rivelazione di quell'atto. Agli Scientologist viene insegnato, praticamente dal giorno zero, che se hanno pensieri critici nei confronti di Scientology devono chiedersi "che overt ho commesso contro Scientology?". Se si esprime un pensiero critico durante una seduta di auditing, l'auditor deve immediatamente chiedere: "che cosa hai fatto?". Alla fine si smette semplicemente di avere pensieri critici. Come auditor ci veniva detto di tenerne buona nota perché un pensiero critico è solo un sintomo del crimine che c'è sotto. Ogni volta che una persona vuole lasciare Scientology la prima azione che viene intrapresa è "tirar fuori i suoi "overts e witholds" ", cioè si devono rivelare gli atti dannosi commessi contro il gruppo e ogni altro crimine che l'auditor riesca a dissotterrare. La cosa si ottiene con una verifica di sicurezza, o "sec check", cioè una serie di domande studiate per scoprire i crimini. Questa procedura, come tutto l'auditing, è fatta con l'aiuto dell'E-meter, uno strumento che si pensa misuri la carica elettrica intorno alla persona e si suppone indichi quanto sta accadendo nella mente della stessa. Per esempio ci si può sentir chiedere "hai mai rubato qualcosa all'organizzazione?" e l'ago dell'E-meter cade. Questo si suppone indichi che nella mente del soggetto sia successo qualcosa che ha attinenza con la domanda. La persona può rispondere "una volta ho rubato una matita." La domanda viene ripetuta e se l'ago reagisce ancora ci si aspetta che la persona dica di più. La domanda viene ripetuta fino a che l'ago è pulito, vale a dire che la lancetta non reagisce più. Nell'auditing normale ci si aspetta che l'auditor segua il codice dell'auditor, cioè che l'auditor non deve valutare per il PC, invalidarlo o arrabbiarsi con lui in session. Il codice viene completamente trascurato in un sec check, e dall'auditor ci si aspetta che faccia qualsiasi cosa per ottenere l'informazione. Chiunque desideri o voglia lasciare Scientology viene sottoposto a ore, a volte addirittura a giorni e settimane di sec checking per scovare i "crimini" commessi contro Scientology. In recenti cause legali sono state presentate prove che dicono che le informazioni rivelate, non solo nei sec check ma anche nell'auditing regolare, sono state usate contro gli Scientologist che hanno lasciato il gruppo e cercato di creare problemi. Le informazioni desunte dalle loro cartelle di PC sono state usate come forma di ricatto. Quando ero auditor ero inconsapevole di questa pratica. Pensavo che i dati che mi venivano rivelati come auditor, e che registravo nella cartella del PC, fossero da ritenersi strettamente confidenziali. Come auditor ho usato questa tecnica di blocco del pensiero su parecchi PC. Quando esprimevano un pensiero critico contro qualcuno dell'organizzazione chiedevo immediatamente "che cosa hai fatto?". Hubbard descriveva in dettaglio il fenomeno dell'O/W, e lo fa in un modo che a quel tempo mi sembrava sensato. Secondo Hubbard funziona così: la persona commette un overt contro il gruppo. L'uomo, comunque, anche quello più corrotto, è fondamentalmente buono. Quando una persona commette un overt, siccome è buona sente che deve lasciare il gruppo così smetterà di danneggiarlo. Le critiche al gruppo provengono da questo atto di separazione; solo in questo modo ci si può convincere che il gruppo è cattivo e perciò separarsene. Attraverso le critiche al gruppo la persona può giustificare il fatto che lo lascia, o che fa "blow" [scompare - N.d.T.]. Quando una persona si chiede "che cosa ho fatto?" in sostanza sta bloccando i suoi pensieri critici verso Scientology, in pratica distoglie l'attenzione da quanto è sbagliato in Hubbard o in Scientology e la rivolge su se stesso. Tutto questo ostacola profondamente la capacità di pensare a Scientology in modo razionale e oggettivo, poiché ogni pensiero critico viene fermato sul nascere, non importa quanto legittimo sia. Quando state cercando di intervenire su una persona in cui la dottrina di Scientology è profondamente radicata, state certi che appena cominciano a scaturire dubbi si chiederà immediatamente "che overt ho commesso?", che lo esprima a voce alta oppure no. Significa confusione inutile che si mette in mezzo o ritarda il raggiungimento di un particolare obiettivo, in modo particolare un obiettivo orientato da Scientology. Volevo diventare un auditor e fare tutto il possibile per aiutare a chiarire il pianeta. Andare all'università era dev-t, così l'ho lasciata. È l'abbreviazione di chatter (chiacchiera) negativa, in modo particolare relativa a Scientology. Ogni critica a Scientology o al modo in cui il gruppo è diretto viene considerato natter, non importa quanto valida sia. Sono stata spesso accusata di natter quando esprimevo a voce alta quello che non mi andava bene. Questi sono solo alcuni dei termini coniati da Scientology. Per una lista più completa vi suggerisco di consultare un dizionario di Scientology e discutere con un ex membro su come questi termini vengano usati per rendere schiava la gente. Un'altra tecnica di controllo mentale usata fin dall'inizio è quella di dare una visione molto triste del mondo esterno al gruppo. Ci si riferisce ai non-Scientologist come a "wogs" (slang - negri, immigrati. Originariamente usato per definire chi viveva nelle colonie) o a "carne cruda", e vengono guardati dall'alto al basso come esseri spiritualmente sottosviluppati. Ci si riferisce al mondo esterno come al mondo wog, un mondo molto triste pieno di gente controllata dalla mente reattiva (la parte aberrata della mente) e perciò in un intontimento semi-cosciente. Per un wog la vera felicità e realizzazione sono impossibili. Mi ricordo di aver letto, appena entrata in Scientology, di gente che era uscita e l'aveva attaccata, ed era così presa dai rimorsi da essere impazzita oppure essersi mortalmente ammalata - tutta propaganda per assicurarsi che non ce ne saremmo mai andati o che non avremmo mai parlato contro Scientology. Avevo fatto voto che non ne sarei mai uscita ed era inconcepibile che potessi parlarne o scriverne pubblicamente in modo negativo. Il mio "io" nel culto sarebbe orripilato di quel che sto facendo. L'idea del castigo per essermene andata era così fermamente inculcata nella mia mente che mi ha afflitto per undici anni e mezzo dopo aver lasciato il gruppo, visto che me ne sono andata senza ricevere nessuna assistenza esterna. A quel tempo lessi il libro di Bent Corydon "L. Ron Hubbard, Messiah or Madman" che, con mio grande stupore, conteneva molte cose che avevo sperimentato personalmente. Avevo un forte desidero di scrivere all'autore per mettermi in contatto con alcune delle persone menzionate nel libro, che erano state con me in Scientology e che poi l'avevano lasciata. Scrissi la lettera ma non la spedii mai perché ero terrorizzata dal possibile castigo. Cosa sarebbe successo se qualcuno avesse fatto irruzione in casa di Bent Corydon, trovato la mia lettera e mi avesse rintracciata? Quella stessa settimana presi un fortissimo raffreddore che inconsciamente mi fece sentire come se si trattasse di una punizione per le mie intenzioni. Decisi che fosse meglio accantonare l'intera faccenda, il che mi riuscì solo in parte. Solo parecchi mesi dopo, quando lessi un libro chiamato "Combatting Cult Mind Control" di Steven Hassan, realizzai la portata del controllo mentale di cui ero vittima e decisi che era giunto il momento di lottare per il mio diritto costituzionale alla libertà di parola. Posso incorrere in minacce da parte di Scientology, ma mi rendo conto che il solo modo di fermare la pazzia che sta continuamente peggiorando in questo gruppo è fare in modo che la gente rifiuti di essere intimidita e che cominci a parlare. Nella primavera del 1971 terminai il corso di Dianetics e fui certificata ufficialmente come auditor di Dianetics, il primo livello di addestramento di un auditor. L'auditing di Dianetics tratta le malattie psicosomatiche e le emozioni non volute facendo rivivere, con un processo specifico che porta il PC indietro nel tempo, le esperienze traumatiche del suo passato. Questa, naturalmente, è una spiegazione molto superficiale. Una descrizione dettagliata di Dianetics è presentata nel libro "Dianetics, la Scienza Moderna della Salute Mentale" di L. Ron Hubbard. La tecnica moderna di auditing di Dianetica è un po' diversa da quella descritta nel libro, ma la teoria di base è la stessa. Esiste un tabellone dettagliato che descrive i livelli di Scientology attraverso cui la persona passa, e i risultati esatti che vengono promessi al termine di ogni livello. Si possono percorrere due vie: 1) essere addestrato come auditor su ogni livello e co-audire un altro studente o interno sui procedimenti di Dianetics e Scientology; o 2) essere strettamente un PC e pagare una tariffa oraria per essere audito su ogni grado. I corsi avanzati sono auditi "solo", cioè il PC audisce se stesso sotto la direzione di un "supervisore del caso". Quando sono entrata in Scientology l'auditing costava 50 $ l'ora. A Flag era 100 $ l'ora. Adesso l'auditing è molto più caro. Siccome mi interessava sia diventare un'auditor che essere PC scelsi la via dell'addestramento. Il corso di Dianetics costava 500$ e includeva il co-auditing con un altro studente. Il livello successivo del mio addestramento era chiamato "Livelli dell'Accademia" e all'epoca costava 1.000$. Questo corso mi avrebbe addestrata ad audire i gradi di Scientology (0-IV). Ogni grado trattava un'area specifica e prometteva dei risultati, o "fenomeni finali" (abbreviati in "EP"). Per esempio, sul Grado 0 il risultato promesso è l'abilità a comunicare con chiunque e su qualsiasi argomento. Uno dei procedimenti di quel grado era far compilare all'auditor una lista di argomenti che il PC si sarebbe trovato a disagio a discutere, e chiedere "che cosa vorresti dirmi a proposito di (argomento)?" e "a chi altro potresti dire quelle cose?". Il PC risponde a ogni domanda, l'auditor dà i riconoscimenti alla risposta e ripete le domande. Questo ciclo continua fino a che non arriva il "fenomeno finale". Il fenomeno finale di ogni procedimento di auditing consiste in tre cose: 1) un ago libero sull'E-meter ("FN"), cioè una reazione che si suppone indichi che la mente del PC è libera sull'argomento; 2) un dettaglio o idea o "cognition" ("Cog") come viene chiamata in scientologese; e 3) indicatori molto buoni ("VGI"), il che fondamentalmente significa che il PC sembra contento. Quanto il PC ha ottenuto il fenomeno finale su un particolare procedimento l'auditor può proseguire su un altro procedimento o chiudere la sessione. Ogni grado consiste di vari procedimenti. Dopo ogni sessione il PC viene controllato all'E-meter da un'altra persona chiamata examiner. L'examiner nota le reazioni all'E-meter che dovrebbe essere un ago libero, e l'aspetto del PC. L'auditor redige un rapporto dettagliato della sessione (incluso una rapporto di quello che il PC ha detto in session, annotato durante la session), allega il rapporto dell'esame e manda tutto al "supervisore del caso" ("CS"), che valuta la sessione e decide quale sarà la prossima azione. Se all'esame il PC presenta VGI e ago libero e l'auditor ha condotto il procedimento correttamente, il CS dà alla sessione un "Very Well Done" (fatto molto bene). Se all'esame il PC sembra scontento (ci si riferisce come a un "cattivo rapporto d'esame" o "BER") o non ha altre reazioni all'E-meter se non l'ago libero, si presume sempre che l'auditor abbia fatto qualcosa di sbagliato, quindi è spedito a rivedere i materiali di studio. Questa azione si chiama "cramming". Il C/S dovrebbe scrivere le istruzioni "flunk (sbagliato -bocciato), auditor in cramming" e fare un elenco dei materiali da ristudiare. La cartella è quindi etichettata di rosso, il PC deve essere riportato in sessione entro 24 ore e l'"errore" corretto. Se un auditor fa troppo errori può essere mandato a rifare l'intero corso e qualche volta è mandato da un ufficiale di etica, la persona incaricata dell'aspetto disciplinare di Scientology. Nella franchise dove ho lavorato gli auditor non venivano mai mandati in etica, ma questa è una cosa che a Flag succedeva comunemente, come descriverò in dettaglio più avanti. Per me non era facile raggranellare i 1.000 dollari per i livelli dell'Accademia, ma determinata com'ero riuscii a metterli assieme. La franchise non forniva i livelli dell'Accademia, così dovetti recarmi in una org superiore. Feci il Livello 0 all'org di Las Vegas. Mentre ero lì partecipai ad una conferenza di Scientology. Fu a quella conferenza che sentii parlare per la prima volta della Sea Org, il sancta santorum di Scientology. Far parte della Sea Org è l'obiettivo finale di Scientology. Per entrarvi si firma un contratto da un miliardo di anni. I membri della Sea Org lavorano nelle organizzazioni più grandi e avanzate del mondo e in cambio ricevono vitto, alloggio e un piccolo salario (10$ alla settimana, a quel tempo). Tra i membri della Sea Org veniva selezionato un ristretto gruppo elitario che andava a vivere sulla nave Apollo (Flag), la casa di L. Ron Hubbard. Flag era descritta come il "posto mentalmente più sano della terra". I membri della Sea Org credevano di aver lavorato insieme nelle vite precedenti e di essere di nuovo insieme. Il motto della Sea Org è "siamo tornati". L'obiettivo della Sea Org era "chiarire il pianeta", cioè farne un pianeta Scientology. Dopo aver chiarito il pianeta Terra saremmo andati nello spazio esterno, nelle vite future e avremmo diffuso Scientology in tutta la galassia. Vivere a bordo della nave con Hubbard, e lì fare l'auditor, fu il mio sogno fin dal primo momento in cui sentii parlare della Sea Org. Sapevo che un giorno avrei raggiunto l'obiettivo, era solo un problema di "quando". Nel Maggio del 1971 andai con la mia amica Ginger a Los Angeles per sapere qualcosa di più su come entrare nella Sea Org. Visitammo il quartier generale di Los Angeles che serviva come ufficio di collegamento tra Flag e le org di terra. La posizione di Flag era tenuta segreta e a nessuno era permesso comunicare direttamente con chi stava a bordo. Tutte le comunicazioni dovevano passare per l'Ufficio di Collegamento con Flag ("FOLO"). Neppure la maggior parte dello staff di FOLO conosceva la sua posizione. Il motivo di tutta questa segretezza era che Hubbard era paranoico per tutta la gente che gli dava la caccia, in modo particolare le organizzazioni del governo degli Stati Uniti come l'IRS (ufficio fiscale) e la CIA. Tutto questo mistero aggiungeva all'essere a Flag un senso di romanticismo e avventura. A FOLO vidi gente impegnatissima all'apparenza molto devota al proprio compito. Sentii che nelle mie vite precedenti avevo già fatto parte di quel gruppo e avvertii un'immediata spinta ad unirmi a loro. Parlai al reclutatore, una donna dai capelli rossi di nome Brenda, sui 25 anni. Le parlai dei miei sentimenti per il gruppo e lei mi incoraggiò raccontandomi che gruppo propositivo e forte fosse. Non mi venne mai in mente, a quel punto, di prendere in considerazione cose tipo cibo, condizioni di vita o orari di lavoro. Le consideravo sciocchezze. Le espressi comunque una preoccupazione che avevo: volevo sapere se sarei stata in grado, nella Sea Org, di essere addestrata come auditor visto che, a quel tempo, ero soltanto un auditor di Dianetics. Non essendo a quel tempo molto avanti ero preoccupata del fatto di vedermi assegnata a un lavoro umile senza avere la possibilità di continuare l'addestramento, ma mi diede l'impressione che ci sarei riuscita. Ero già pronta per partire ma essendo minore 21 anni avevo bisogno dell'autorizzazione dei miei genitori. Quella sera stessa li chiamai dall'hotel. I miei rifiutarono di firmare e litigammo al telefono per quasi un'ora. Ero furiosa e loro criticavano duramente Scientology. Inutile dire che questo non migliorò il mio rapporto con loro. Dopo aver riagganciato piansi tutta la notte. Mi sentivo così frustrata e arrabbiata. Ero più determinata che mai a stare in Scientology anche se non potevo entrare nella Sea Org. Ero convinta che il rifiuto dei miei sarebbe stato solo un intoppo temporaneo e che sarei entrata nella Sea Org non appena avessi compiuto 21 anni. Qualche mese più tardi riuscii a convincere i miei a firmare la dichiarazione. Non so come, ma penso che avessero capito che le loro critiche nei confronti di Scientology mi avevano allontanato da loro e sentivano che se volevano avere una qualche speranza di mantenere contatti con me dovevano tenersi dentro le critiche e lasciarmi fare quello che volevo. Sono sicura che fu una decisione molto difficile da prendere, specialmente senza nessuno intorno con cui potersi consigliare. Nel luglio del 1971 tornai a FOLO una seconda volta, volevo entrare nella Sea Org ma due fattori mi fecero cambiare idea. Per la prima volta vidi le terribili condizioni di vita in cui i membri dello staff di FOLO vivevano. Stavano in una casa diroccata che sicuramente l'Ufficio Igiene non avrebbe approvato. C'erano circa otto persone per stanza e dormivano in un sotterraneo malsano su materassi logori. Visitai la "cambusa" dove venivano preparati i pasti e rimasi sgomenta. I cuochi stavano pelando foglie di lattuga marce e piene di larve. Chiesi come potessero mangiare cibo così scadente, ma nessuno sembrava preoccupato. All'epoca pensai che se Hubbard fosse stato al corrente delle condizioni di vita di FOLO si sarebbe molto arrabbiato. Avevo sempre pensato che Scientology rispettasse la dignità di ogni persona, non importa quanto bassa fosse la sua occupazione - una qualità che certamente mancava a FOLO. La seconda ragione per cui decisi di non unirmi fu che non potevano promettermi di essere addestrata come auditor. Avrei dovuto accettare qualsiasi lavoro mi fosse stato assegnato e, visto il mio basso livello, sarebbe certamente stato umile come lavorare all'archiviazione dell'ufficio mimeo o, Dio ci scampi, nelle cucine. Visto che mi ero data obiettivi ben definiti che non includevano l'accettare compiti del genere, decisi che la cosa migliore da fare era raggiungere un livello di addestramento più elevato che mi avrebbe sicuramente garantito una buona posizione di auditor all'interno della Sea Org. Mi sarei pagata da sola l'addestramento, al di fuori della Sea Org dove i membri venivano addestrati e auditi gratis. Il mio progetto era di restare come auditor alla franchise e recarmi a intermittenza alle org superiori per essere addestrata a mie spese. Quell'estate continuai il mio addestramento sul livelli dell'Accademia all'org di Los Angeles. Come parte di ogni livello di addestramento ci veniva richiesto di fare i TRs (Routine di addestramento). Lo scopo dei TRs era insegnare all'auditor ad essere in buona comunicazione con il PC. Il primo e fondamentale TR era chiamato TR-0. Nel TR-0 l'auditor deve sedere faccia a faccia con un'altra persona (in questo caso un altro studente) mantenere il contatto degli occhi ed "essere semplicemente lì". Non sono permesse contrazioni involontarie, movimenti, interruzioni del contatto visivo, neppure il pensare. Per superare questo esercizio dovevamo farlo per due ore consecutive. Avevo già fatto i TRs sui corsi precedenti e in genere non avevo mai avuto problemi. Comunque, quell'estate Hubbard ebbe la brillante idea che tutti dovevamo fare il TR-0 senza battere le palpebre. Nelle istruzioni c'era sempre stato scritto, ma nessuno prima l'aveva preso alla lettera. Hubbard definì "TRs Duro" quello senza battito di palpebre. Avrebbe dovuto chiamarlo "TR impossibile". A livello pratico è fisicamente impossibile restare due ore senza umettare gli occhi. Così ben presto i corsi si riempirono di gente che non riusciva a superare il TR-0. Il supervisore ci osservava attentamente e, se battevamo le palpebre, dovevamo iniziare da capo. Per circa 2 mesi trascorsi 12 ore al giorno, insieme a centinaia di altri, cercando di superare il TR-0. Fare il TR-0 così a lungo aveva l'effetto di farmi andare in uno stato di trance simile a quello in cui va chi medita per lunghi periodi di tempo. A volte perdevo completamente il senso del tempo e mi sentivo separata dal corpo. Altre volte ero molto frustrata dall'incapacità a superarlo. Nel profondo pensavo che fosse una cosa assolutamente ridicola, ma LRH l'aveva ordinato e nessuno osava discutere un ordine di Hubbard. Tutte le volte che avvertivo dei dubbi mi dicevo che non avevo capito il vero scopo dell'esercizio e dovevo persistere. Occasionalmente qualcuno passava, il che dava credibilità alla farsa. Sono sicura che quella gente non era stata per due ore senza battere le palpebre; semplicemente il supervisore non li aveva visti mentre lo facevano. Dopotutto non poteva cogliere ogni singolo istante. Dopo qualche mese qualcuno, probabilmente Hubbard, si accorse che Scientology stava perdendo soldi sui TRs duri perché la gente si impantanava nei corsi, incapace a proseguire, e perciò non comprava i livelli successivi. Finalmente le regole per il TR-0 si rilassarono e ci fu permesso battere le palpebre e così riuscimmo a completare gli esercizi. Visto che ero rimasta così a lungo a LA decisi di tornare per un po' alla franchise di Salt Lake City a lavorare come auditor, prima di continuare il mio addestramento. Nel Dicembre del 1971 andai a San Francisco per completare i Livelli dell'Accademia. Il corso era molto intensivo, inizio alle 09,00 e fine alle 22,30, con brevi soste per i pasti. Avrei potuto fare il corso diurno, ma volevo sbrigarmela alla svelta così optai per quell'orario. Come parte del corso audii un compagno sul grado IV. Era un PC meraviglioso, aveva molte idee ed era elettrizzato dai risultati. Sebbene l'org di San Francisco fosse di livello superiore alla franchise di Salt Lake City, non era ancora in vigore quella pesante disciplina sugli auditor che all'epoca già esisteva a Flag. Se facevo un errore ero semplicemente rimandata a rivedere i materiali. Non ebbi problemi a finire il corso. Tornai nuovamente alla franchise come auditor di Classe IV, il che mi rendeva preziosa perché potevo dare ogni servizio di auditing che la franchise potesse offrire. Trascorsi l'inverno e la primavera del 1972 a Salt Lake City, lavorando come auditor alla franchise. Mi piaceva molto e all'epoca nessuno cercava di controllare la mia vita personale. Quello che facevo nel tempo libero era considerato affar mio. Nel complesso andavo d'accordo con il resto dello staff. Un mio amico, un artista di nome Steve, era andato a Los Angeles e aveva fatto un corso avanzato fino al livello chiamato OT III. OT significa thetan operante. Thetan è la parola di Scientology che sta per spirito. Un thetan operante è un thetan che riesce ad operare senza bisogno di un corpo e ha il controllo dell'universo fisico che consiste di materia, energia, spazio e tempo. Hubbard credeva che l'universo fisico fosse interamente una creazione del thetan, e la realtà, secondo Hubbard, era ciò su cui un gruppo di thetan si trovava d'accordo. Hubbard non menzionava mai il concetto di Dio, sebbene Scientology fosse chiamata "chiesa". All'epoca il livello OT più alto era OT VIII, e l'EP doveva essere una persona "causa su materia, energia, spazio e tempo". OTV III non era ancora stato consegnato (che conveniente!), ma ci dicevano che lo sarebbe stato in un futuro prossimo [fu consegnato nel 1989, cioè 17 anni dolo l'esperienza della Pignotti, N.d.T.]. Al giorno d'oggi gli Scientologist sono allettati da livelli OT ancora più elevati con la promessa che prima o poi saranno consegnati [in realtà nel 2007 siamo ancora fermi all'VIII]. I materiali di tutti i livelli OT erano tenuti segreti, ma si diceva che OT III fosse il più potente. A nessuno è permesso vedere i materiali di OT III finché non ha completato tutti i livelli fino a quel punto. Ci dicevano che se qualcuno avesse visto i materiali prima di essere pronto sarebbe impazzito e alla fine sarebbe morto. Steve mi disse che OT III era incredibile; che dopo averlo studiato aveva capito cose che si era chiesto per tutta la vita. OT III spiegava tutto! Naturalmente ero molto curiosa di scoprire che cosa fosse ed ero ansiosa di mettere assieme abbastanza soldi per fare i corsi avanzati. Questo mistero ottiene sulla gente esattamente l'effetto voluto da Hubbard. Nel Giugno del 1972 avevo risparmiato abbastanza soldi per tornare a LA e comprare i livelli di addestramento successivi, cioè il Saint Hill Special Briefing Course. Hubbard aveva originariamente insegnato questo corso nel castello di Saint Hill in Inghilterra, ed esso consisteva in larga parte di nastri di conferenze del corso originale. Alla fine del corso sarei stata considerata un auditor altamente addestrato - un classe VI. Mentre ero a LA venni anche audita sul grado V, Potere, e andai sul grado VI (il primo corso avanzato, che è audito "solo"), e poi il Corso di Clear dove avrei ottenuto lo stato di Clear. L'EP promesso per Clear era essere causa su materia, energia, spazio e tempo mentali, cioè sarei stata causa sul contenuto della mia mente, ma non necessariamente su quello che succedeva nel mondo fisico. Per questo erano invece disegnati i livelli OT, che venivano dopo Clear. L'8 Ottobre 1972 attestai lo stato di Clear. Su questo livello realizzai che io, me stessa, avevo creato i contenuti della mia mente e potevo perciò detenerne il controllo. Mi sentivo estremamente potente ed eccitata e volevo condividere la mia gioia con chiunque avessi intorno. Credevo che il modo migliore per farlo fosse dedicarmi completamente a Scientology ed entrare nella Sea Org. Quando tornai a Salt Lake City, nell'Ottobre del 1972, sapevo che sarei tornata presto a LA per quell'impegno finale. OT III era l'ultima cosa che volevo fare prima di firmare il mio contratto da un miliardo di anni con la Sea Org, così nel gennaio del 1973 andai a Los Angeles per completarlo. L'Organizzazione Avanzata di Los Angeles (AOLA) era l'unico luogo negli Stati Uniti dove venivano offerti questi corsi. I livelli avanzati erano auditi "solo", cioè il PC audiva se stesso con l'ausilio di un E-meter. OT III a quel tempo costava 850 $ e mentre mi audivo vivevo in un appartamento di fronte ad AOLA. Ora mi sembra incredibile aver accettato i materiali dei corsi avanzati senza fiatare, in modo particolare OT III. È la dimostrazione di quanto all'epoca fossi stata accuratamente indottrinata. Non ho mai sentito di un solo caso in cui uno scientologo abbia immediatamente liquidato OT III come una fantasia. Questo dimostra solamente quanto esperto fosse Hubbard in materia di indottrinamento. I materiali di OT III venivano tenuti segreti per un motivo molto valido: se li si vedesse troppo presto durante il processo di indottrinamento non sarebbero credibili e probabilmente si liquiderebbe Scientology come una stupidaggine. Per l'orrore degli Scientologist, ora esistono due libri che rivelano i materiali di OT III; il primo è stato scritto da Bob Kaufman nel 1972 e il secondo più recentemente da Bent Corydon. Una parola di avvertimento: agli Scientologist viene detto che se vedono i materiali di OT III prima di essere "pronti" impazziranno, non riusciranno più a dormire, si ammaleranno e alla fine moriranno, e ci credono! Per questa ragione suggerisco di non rivelare questi materiali, se già non li conosce, a chi sia appena uscito e sia in assistenza, non perché il loro contenuto sia vero ma perché la suggestione della possibilità di impazzire o morire potrebbe agire su di lui come suggestione post-ipnotica e potrebbe rispondere ammalandosi sul serio o anche impazzire. È mia opinione che il rischio non valga la pena. Quando feci io OT III l'intero livello era audito solo, a meno di non avere bisogno di riparazioni. Oggi su quel livello c'è molta più enfasi e si possono arrivare a spendere, per esso soltanto, migliaia di dollari in auditing. Finirlo mi richiese circa due settimane di auditing solo. l'EP promessoci era il ritorno all'auto-determinazione, e l'attestai. Mi sentivo come se avessi in mano il mondo e sentivo, a un livello ancora più profondo, che la mia missione era entrare nella Sea Org così da potermi immergere completamente nell'obiettivo di creare un pianeta Scientology. Sapevo ben poco del fatto che nella Sea Org era impossibile qualsiasi tipo di auto-determinazione, e che ogni mio momento sarebbe stato sottoposto al controllo dei capricci di L. Ron Hubbard o di qualche altro ufficiale della Sea Org. Stavo per scoprire che cosa fosse veramente Scientology. Nel febbraio del 1973 tornai a Salt Lake City per raccogliere la mia roba e trasferirmi a Los Angeles, dove sarei entrata nella Sea Org come membro dello staff di AOLA. All'epoca, siccome ero OT III e auditor di classe VI, mi si aprivano porte che prima, quando avevo poco addestramento e auditing, non mi si sarebbero aperte. In Sea Org la mia esperienza e il mio addestramento erano considerati di grande valore e mi sarebbe stato immediatamente dato un posto da auditor, con opportunità di essere addestrata ai più alti livelli, e gratis. Quanto dissi a Deon, che gestiva la franchise di Salt Lake City, che volevo entrare nella Sea Org si arrabbiò molto. Mi accusò di essere un'opportunista che usava la franchise come punto di lancio per ottenere quello che voleva. Le sue parole mi fecero molto male perché eravamo state molto amiche, ma capii anche che avevo il diritto di andare via. Dopo tutto avevo pagato di tasca mia l'addestramento fuori dalla franchise e sentivo di non doverle niente. Pensandoci adesso ritengo che fosse sconvolta perché sapeva che cosa veramente era la Sea Org e quello che mi aspettava. Conosceva parecchi leader di Scientology e aveva sentito parlare dei provvedimenti disciplinari. Probabilmente li aveva assaggiati lei stessa, dal momento che alla fine degli anni '60 aveva studiato a Saint Hill. Naturalmente non osava criticar la Sea Org, aveva solo detto di non essere "tipo da org" senza dare ulteriori spiegazioni. Alla fine di febbraio 1973 tornai a Los Angeles e finalmente firmai il contratto da un miliardo di anni. Sebbene fossi eccitata non mi trovavo molto bene con il gruppo. Me lo spiegavo dicendomi che a Flag sarebbe stato meglio. Appena dopo aver firmato mi erano venuti un brutto raffreddore e la laringite, così dovetti stare in hotel una settimana prima di trasferirmi insieme al gruppo. In quei momenti mi sentivo depressa ma non prestai molta attenzione ai miei sentimenti e liquidai alla svelta il pensiero che entrare nella Sea Org fosse stato un errore. Quando mi sentii meglio mi trasferii nella casa dove vivevano i membri dello staff. Sono stata una persona difficile e polemica fin dall'inizio. Mi mostrarono una camera piccola dove quattro persone dormivano nelle cuccette. Rifiutai di starci, così alla fine mi assegnarono una stanza più grande da dividere con una sola altra persona. Quel tipo di discussione non era una cosa che venisse fatta o accettata normalmente in Sea Org , ma me la cavai perché ero un auditor altamente addestrato e un OT. Spesso quando uno Scientologist che non ha ancora attestato Clear e OT si trova davanti un OT prova timore reverenziale e sembra quasi in trance. Contemporaneamente, sebbene a livello conscio non fossi consapevole di quel fenomeno evidentemente lo notavo nel subconscio e lo usavo per ottenere ciò che volevo. A Flag, comunque, questo non accadeva visto che in giro c'erano moltissimi Clear e OT. Ad AOLA il mio lavoro di staff consisteva nell'audire Clear e OT che necessitavano di auditing supplementare per riparare a quello già ricevuto, in modo da poter audire se stessi sui livelli avanzati. Una delle persone che audii fu Anne Burgess, uno dei capi del Guardian's Office, all'epoca diretto da Mary Sue Hubbard, la moglie di L. Ron Hubbard. Ann ed io instaurammo un buon rapporto e fu molto contenta del mio auditing. Evidentemente ne parlò a Mary Sue che mi invitò personalmente a Flag per l'addestramento di auditor di Flag. Essere stata scelta dalla moglie di Hubbard era per me un grandissimo onore. Andare a Flag e vivere sulla nave con Hubbard e l'élite della Sea Org era stato il mio sogno per due anni - un sogno per cui avevo lavorato duro e superato molti ostacoli. Il mio sogno stava finalmente per avverarsi. Nel maggio 1973 partii per l'Ammiraglia Apollo, "il luogo mentalmente più sano del pianeta", come mi era stato detto molte volte. Dopo aver fatto le vaccinazioni contro vaiolo e colera presi l'aereo per New York City, dove incontrai una persona che mi informò sulla destinazione successiva: Lisbona, Portogallo. Tutta quella segretezza esaltava il mio senso di avventura e di eccitazione. A Lisbona incontrai un altro che mi mise su un aereo per Oporto. Mi dissero di non accennare mai a Scientology con nessuno fuori dalla nave. Dovevamo usare la "storia di terra" ufficiale, cioè che eravamo executive di una compagnia impegnati in un corso di formazione con una società chiamata Operation Transport Corp. ("OTC", che era una ditta panamense), a cui venivano offerti corsi manageriali a bordo della nave. Arrivai ad Oporto nel pomeriggio e fui accompagnata alla nave, che all'epoca era all'ancora. Appena salita a bordo dovetti consegnare il passaporto, che veniva custodito in una cassaforte a cui non avevo accesso. Ero così eccitata dall'essere a Flag che non provai nemmeno a discutere, dando per scontato che dovesse esserci una buona ragione. C'era: prendendoci i passaporti ci rendevano la fuga molto difficile, ma era una ragione a cui all'epoca non pensai. Dopo un breve controllo medico mi consegnarono la biancheria e mi mostrarono il mio alloggio, cioè uno stanzone scuro e triste sottocoperta, con cuccette a tre piani. In quel dormitorio stavano circa 50 donne, ed era veramente pieno. Di fronte c'era un dormitorio simile per gli uomini. Ero in piedi da più di 24 ore e sentivo l'effetto del jet leg e dell'iniezione anticolerica, ero un po' intontita. Ricordo vagamente di aver chiesto se a bordo ci fosse una sistemazione migliore, ma, naturalmente non c'era, non per me almeno. A Flag non ero niente di speciale. Ero un'interna in addestramento per diventare auditor di Flag e a bordo c'erano altri, addestrati come o più di me. I soli che potessero disporre di una cabina privata erano le coppie sposate o gli ufficiali di grado molto alto, e anche quelle sistemazioni erano minuscole, la maggior parte avevano sì e no il posto per il letto e per un piccolo lavandino. Mi rassegnai al fatto che avrei dovuto vivere nel dormitorio femminile, che era un luogo molto rumoroso con 50 persone che si dividevano lo spazio. Per qualche ragione la mia cuccetta era chiusa su tre lati da tavole di legno e mi sentivo come dentro una bara. Ero esausta, per cui mi permisero di dormire fino al mezzogiorno seguente. Quando mi svegliai ero molto insonnolita e disorientata. Per qualche orribile momento non riuscii a trovare l'uscita della cuccetta e mi sentii come intrappolata in una bara. Il dormitorio era buio pesto. Alla fine riacquistai coscienza e riuscii ad uscire. Nonostante la sistemazione triste ero molto eccitata di stare a Flag. Fui istruita più dettagliatamente sulla "storia di terra" che dovevamo raccontare agli estranei. Nessuno, neanche gli altri Scientologist fuori da Flag, dovevano conoscere la posizione della nave. Se qualcuno voleva scriverci doveva indirizzare le lettere all'ufficio di collegamento, a LA o a NYC, e quegli uffici ce le avrebbero inviate. Questo significava tutti, genitori compresi. Sono sicura che i miei fossero affranti all'idea di non sapere dove mi trovavo, ma all'epoca non ci pensavo. I miei mi sembravano così lontani. Mi accompagnarono a fare un breve giro della nave. Direttamente sopra i dormitori, ancora sottocoperta, c'era una sala chiamata "sala di poppa" (visto che si trovava nella parte poppiera). Era abbastanza grande e all'ora di mangiare venivano approntate tavolate e sedie e la si usava come refettorio per parte dell'equipaggio. Notai ragazzine adolescenti che stiravano: non facevano altro che lavare e stirare tutto il giorno. In seguito scoprii che erano in addestramento per diventare messaggere personali di LRH. Una volta raggiunta quella posizione le ragazze diventavano estremamente vanitose, ubriacate dal potere ricevuto da LRH. Alcune di quelle ragazze oggi hanno circa trent'anni e sono tra i top executive di Scientology. Proprio dietro la sala di poppa c'era il vano delle catene. È il luogo dove le catene dell'ancora vengono tenute quando la nave è in navigazione, si tratta di un vano molto piccolo e buio. Ho visto molte volte rinchiudervi gente per punizione. Non dimenticherò mai la prima volta che accadde: alcune messaggere vi avevano rinchiuso un ragazzino terrorizzato. Doveva trascorrervi l'intera notte, per punizione. Non so per che cosa stesse venendo punito, ma l'intero episodio mi gelò il sangue. Non dimenticherò mai il terrore negli occhi di quel ragazzo. Tutte le volte che penso all'attuale dirigenza della chiesa, che consiste in larga parte di gente cresciuta in quell'atmosfera, posso solo sentirmi triste per loro, che non sono stati altro che bambini spaventati. Sebbene stessi molto male per quello che avevo visto cercai di scacciarlo dalla mente e lo giustificai dicendomi che sicuramente LRH non ne era al corrente. Dopo le prime istruzioni fui portata nella classe dell'internato dove venni presentata al supervisore, una donna veramente affettata e severa sui 35 anni, con una faccia pallida e lentigginosa e capelli castano chiaro strettamente legati a coda di cavallo. Sorrideva raramente e non ricordo di averla mai sentita ridere. La vita a Flag era un affare terribilmente serio. In classe c'erano cartelli scritti da LRH che dicevano cose tipo (non ricordo esattamente le parole) "tutto quello che ci aspettiamo è la perfezione" e "la sola eccezione alla regola che non esistono assoluti è l'auditor di Flag". Passavamo il tempo a studiare, a fare i TRs o ad audire i preclear. Sulla nave c'erano circa 10-15 interni che come me erano venuti a Flag da org esterne per venire altamente addestrati come auditor di Flag, e poi tornare alle org di provenienza. Le nostre giornate erano lunghe, si cominciava alle 8,30 e si finiva alle 22,30. Se le nostre statistiche (stats) erano alte, cioè se facevamo bene, ci veniva concesso un giorno libero ogni due settimane. Ogni mattina c'era l'adunata e tutti, auditor e interni, recitavamo all'unisono i punti di "Mantenere Scientology in Funzione", da una direttiva (policy letter) di Hubbard. Alcuni di quei punti erano:
Ogni giorno ci venivano assegnati i PC da audire, generalmente membri dello staff. Visto che io ero OT III, alcune delle persone che audivo erano in posizioni alte. Una di esse era una gentile signora di mezz'età a capo di una divisone, ed era a bordo dalla fine degli anni '60. L'intera storia dell'auditing del PC è registrata, sessione dopo sessione, e messa nelle cartelle. Il mio primo compito, quando mi veniva assegnato un PC, era studiare le cartelle in modo da familiarizzare con il caso. Quella particolare donna era sulla nave dalla fine degli anni '60, quando la disciplina era molto severa. All'epoca ogni auditor che faceva errori doveva essere gettato fuori bordo, nell'acqua gelata, su ordine di LRH. Anche quella donna era stata gettata fuori bordo, risultava dalla sua cartella, e da allora quel trauma umiliante saltava sempre fuori nelle sessioni di auditing. Una volta ancora, nel profondo, rimasi sgomenta dal fatto che LRH avesse ordinato una cosa del genere, ma non permettevo a me stessa di pensarci. Avere un pensiero critico contro LRH veniva considerato un crimine di grande impatto. Ero molto contenta, comunque, che la pratica del "fuori bordo" fosse cessata a causa della cattiva pubblicità che causava con i locali. Nel 1973 non venivamo più gettati fuori bordo, ma erano stati inventati molti altri modi per punirci e umiliarci se il nostro auditing non era perfetto. Se un PC aveva un cattivo rapporto d'esame (vedere la mia precedente descrizione dei procedimenti di auditing), cioè non aveva l'ago libero all'esame, era sempre colpa dell'auditor. L'auditor veniva rispedito a studiare i materiali per vedere che cosa aveva malcompreso. Era assolutamente inconcepibile pensare che il procedimento di auditing non avesse funzionato. La tech di LRH "funziona sempre". Se non vengono raggiunti i risultati è colpa dell'auditor e qualche volta del supervisore, ma mai della tech perché la tech è stata creata da LRH e LRH non sbaglia mai. Nel caso di un cattivo rapporto d'esame la cartella viene marcata di rosso e il PC deve essere riportato in sessione entro 24 ore, e l'errore corretto. Se un auditor pasticcia troppo o se LRH o chiunque sia in carica in quel momento è di cattivo umore, si applica l'etica; in parole povere, l'auditor viene punito. Uno dei modi in cui l'auditor o qualche altro membro dello staff può essere punito è assegnarlo a una condizione inferiore di etica. Tutte le settimane a ogni membro dello staff viene assegnata una condizione di etica a seconda di quanto bene abbia fatto il suo lavoro. La sua opera viene misurata in base alle statistiche ("stats"). Per esempio, la statistica di un reclutatore può essere il numero di persone reclutate settimanalmente. La statistica di un auditor è il numero di ore di auditing "ben fatto". Ci si aspetta che la statistica personale salga ogni settimana. Se le stats sono buone viene assegnata una condizione superiore (tipo "normale operatività", "affluenza" o "potere") e vengono concessi privilegi come avere un giorno libero ogni due settimane. Se le stats sono basse viene assegnata una condizione inferiore come "emergenza", "pericolo", "non esistenza" o meno. Ogni condizione ha una formula che deve essere applicata. Ogni volta che si inizia un nuovo lavoro si viene considerati in condizione di "non esistenza" e si deve seguire la formula che dice:
Se si compiono azioni che vengono considerate dannose per il gruppo si viene assegnati una condizione di etica inferiore a "non esistenza". In ordine discendente sono: "impedimento", "dubbio", "nemico", "tradimento" e "confusione". Oltre all'applicazione delle formule per le condizioni, per penitenza vengono richieste più ore di lavoro da svolgere nel tempo libero (cioè pausa pasto o sonno). A Flag era molto facile venire assegnati alle condizioni inferiori, specialmente gli auditor e gli staff personali di LRH. Quando giunsi a Flag, nel maggio del 1973, Hubbard non era a bordo. Solo pochissime persone sapevano dove fosse. Anni più tardi venni a sapere che aveva vissuto a Queens, New York, con altre due persone. Quando, a settembre, Hubbard tornò la disciplina crebbe. Ero molto eccitata per il ritorno di Hubbard, stavo per vederlo di persona per la prima volta. Lui manteneva le distanze dalla maggior parte della gente a bordo, anche dai dirigenti più alti che erano venuti a Flag da org esterne per l'addestramento. Parlava raramente, eccetto che con le sue messaggere e i suoi vice più alti, quelli che lavoravano direttamente sotto di lui. Qualche volta, comunque, quando ci incrociavamo mi salutava. Io dicevo "Buongiorno Signore" e lui annuiva in segno di riconoscimento. Avevo pensato che con l'arrivo di Hubbard le cose a bordo sarebbero migliorate, forse in modo più umano. Non potevo sbagliarmi di più. Noi, come interni di Flag, stavamo per avere il primo amaro assaggio di quel che significa vivere così vicino alla "Sorgente" (ci si riferiva spesso a LRH come alla "Sorgente"). Entro poche settimane dal suo arrivo furono istituite parecchie nuove direttive disciplinari. Nel nostro dipartimento vi furono diversi cambi di personale. Jeff Walker, auditor di classe XII della Nuova Zelanda, diventò supervisore interno; David Mayo, anche lui un Classe XII neozelandese, divenne Supervisore del Caso Senior; Quentin Hubbard e Russ Meadows diventarono Supervisori sotto David, e Cathy Cariotaki divenne Tech Sec, la dirigente in carica della Divisione Tecnica, quella che trattava l'auditing. Cathy Cariotaki presidiava un nuovo rituale inventato come punizione per gli auditor che pasticciavano - il rituale del sacrificio alla dea Kali, dea della morte e della distruzione. Nella classe dell'internato venne costruito un altare con una spaventosa immagine di Kali. Se un auditor aveva un cattivo rapporto d'esame tenere questa cerimonia, nella sala illuminata dalle candele: Un coro di interni e auditor doveva intonare un inno alla dea Kali sull'aria di "Rock of Ages". L'offensore doveva avvicinarsi e inginocchiarsi davanti all'altare e dire che era un adoratore della dea Kali e voleva caos, morte e distruzione. Gli veniva poi dato un coltello e un falso preclear (la sua cartella) e gli veniva detto di "pugnalare il preclear": a quel punto doveva trafiggere la cartella. Dovetti partecipare due volte a questa cerimonia molto umiliante e sconvolgente. Tutti noi ci sentimmo offesi dall'accaduto, ma nessuno osò criticare o rifiutarsi di partecipare. Un rifiuto sarebbe probabilmente finito con l'espulsione dalla nave, un destino peggiore di ogni altra punizione. All'epoca ero stata così accuratamente indottrinata dalla propaganda di Scientology che esserne fuori sarebbe stato come vivere un inferno in terra e avere la mia anima condannata per l'eternità a un bassissimo livello di esistenza. Alla fine arrivai ad accettare qualsiasi punizione venisse inflitta sebbene, a volte, riuscissi a lottare duro. Sulla nave cominciavo a farmi conoscere come piantagrane, perché quando vedevo qualcosa che non mi piaceva lo dicevo ad alta voce. Sembrava che avessi la tendenza a mettermi nei guai più di chiunque altro. C'era ancora una parte di me che non era stata conquistata e che lottava contro la manipolazione inflittaci, e quella parte era furiosa. Ero a Flag, avevo raggiunto un obiettivo per cui avevo lavorato duramente e il mio sogno era diventato un inferno. Ero emotivamente, mentalmente e spiritualmente devastata. Dopo aver lasciato il gruppo dovetti pagare lo scotto di quella devastazione per anni. Quando ci ero entrata ero una ragazza di 18 anni brillante e avventurosa, con alti ideali e obiettivi che vedevo all'orizzonte della vita. Avevo la volontà di dare tutta me stessa per raggiungere quegli obiettivi. Non accettavo mai un "no" come risposta. Se avessi messo tutta quell'energia in una carriera legittima per me stessa avrei avuto una vita felice e piena. E invece tutta quell'energia è stata risucchiata dalla spirale di una setta dominata da un pazzo. Sono stata prosciugata. Per me, inconsciamente, il successo e il raggiungimento dei miei obiettivi ha cominciato a significare devastazione, perché dentro Scientology questo mi è accaduto ogni volta che ho raggiunto i miei obiettivi. Per anni, dopo averla lasciata, non sono riuscita a portare a termine niente. Cominciavo qualcosa ma non andavo mai fino in fondo. Solo ora, che sto ricevendo assistenza da chi capisce i fenomeni settari, riesco a capire che cosa mi è successo, riesco a rimettere insieme i pezzi della mia vita e comincio a viverla. Fortunatamente c'era una parte sana di me che lottava duramente per sopravvivere e non fu mai uccisa completamente, ma c'era anche un'identità del culto ugualmente forte. La mia identità settaria condannava la mia parte sana per gli scatti d'ira. Mi chiedevo costantemente "che cosa c'è in me che non va?" "perché tutti gli altri sembrano così contenti della loro vita a bordo e io mi sento così furiosa? C'è veramente qualcosa in me che non va, e devo liberarmene." Anni più tardi, quando ho letto i racconti di altra gente nella mia stessa condizione, ho capito che non ero l'unica sulla nave ad essere infelice; semplicemente cercavo di esprimerlo più degli altri. Recentemente ho parlato con una donna che è stata al top degli auditor di Flag e poi se ne è andata. Non si è mai trovata nei problemi, ma, stando a quel che mi ha detto, non era contenta della situazione di Flag. Odiava le cerimonie alla dea Kali. Per sopportarle si diceva che non sarebbero durate. Le cerimonie a Kali non durarono a lungo, ma c'era sempre un'altra atrocità a rimpiazzare le precedenti. Il fatto che continuassi a criticare senza essere espulsa ha sempre stupito me e gli altri a bordo. Una persona che non mi poteva sopportare commentò che sembrava che avessi "nove vite" e che avrei dovuto essere espulsa molto tempo prima. Ma non è mai successo. Anche dopo essermene andata, a distanza di un anno sono stata invitata a tornare senza punizioni di etica. Ho una teoria al riguardo: parecchi anni dopo aver lasciato il gruppo ho fatto un corso di terapia familiare. Ho imparato che nelle famiglie disfunzionali c'è sempre un membro che ha dei sintomi e li manifesta, mentre il resto della famiglia sembra normale. Quella persona, generalmente un figlio, è ritenuto il malato. Forse il ragazzo ha tentato il suicidio, ha problemi di droga o a scuola. Quel che di fatto accade, secondo la teoria, è che il comportamento del ragazzo è un sintomo della disfunzione che esiste nell'intera famiglia. Lavorando sull'intera famiglia i problemi del ragazzo possono essere fortemente alleviati. Penso che questa teoria possa essere applicata ai gruppi disfunzionali come le sette. Le sette sembrano avere, al loro interno, qualche persona che causa costantemente problemi o dice quel che deve dire, ma non viene espulsa. In Scientology io rappresentavo il mio ruolo; ero considerata piantagrane e perciò malata. Nella realtà, comunque, stavo solo manifestando i sintomi di un gruppo disfunzionale. Il gruppo, come intero, sembrava avere bisogno di qualcuno che manifestasse ciò che tutti, dentro di loro, sentivano. Questa è una delle ragioni per cui il mio comportamento sconvolgeva gli altri. Stavo esprimendo quello che anche loro provavano ma che non volevano ammettere di provare, e allo stesso tempo avevano bisogno di me per esprimere quei sentimenti. Servivo come valvola di sfogo del gruppo. Ho osservato lo stesso fenomeno in un recente programma di Sally Jessy Raphael sugli Hare Krishna. C'era una donna, ex membro, che era sempre stata considerata la piantagrane del gruppo. Tra il pubblico c'erano membri di Hare Krishna uno dei quali le disse "nel gruppo hai sempre fatto esattamente quello che hai voluto." La donna ha risposto che sentiva di essere la sola in grado di parlare quando vedeva commettere atrocità, per esempio l'abuso dei bambini. Sembra che giocasse un ruolo simile al mio in Scientology. Vorrei sapere se questi fenomeni esistono anche in altri gruppi. Esprimere le emozioni per conto dell'intero gruppo non mi rendeva la vita più facile. Le cose per me continuarono a peggiorare. Una volta era circa mezzanotte e mi ero appena addormentata quando venimmo svegliati e ci dissero che dovevamo andare tutti in classe a scrivere lettere al pubblico pagante, dicendo quanto fossero belle le cose a Flag e invitandoli a venire sulla nave per l'auditing. Dopo tutto quello che avevo visto negli ultimi mesi promuovere Flag era l'ultima cosa che volevo fare! Era veramente l'ultima goccia che fece traboccare il vaso. Persi completamente il controllo ed esclamai "se scrivessi la verità su quello che succede qui, nessuno vorrebbe venire a Flag". Cathy Cariotaki mi assegnò immediatamente alla condizione di tradimento. Parlare in quel modo blasfemo della casa di L. Ron Hubbard era considerato un atto di tradimento. Il diritto di parola non era un diritto che ci appartenesse. Dovetti indossare una fascia rossa al braccio, presentarmi al gruppo come traditrice e fare penitenza in cambusa. Fare un'affermazione come la mia era impensabile per la maggior parte del gruppo ma, nel profondo, credo che in molti la pensassero come me ma non avessero il coraggio di ammetterlo nemmeno a sé stessi. Ci si potrebbe chiedere perché restavo visto che ero consapevole di come andassero le cose. La verità è che ero indottrinata come tutti gli altri. Credevo ancora fermamente nello scopo di Scientology e la mia identità di culto era molto forte; semplicemente la parte sana di me non era ancora stata soppressa e, di conseguenza, sentivo un profondo conflitto interiore tra la mia vera identità e l'identità settaria. Le cose per me continuarono a peggiorare. Il giorno del mio 21° compleanno avevo il mattino libero (solo una coincidenza, non ci veniva dato tempo libero per il compleanno). Eravamo sull'isola di Tenerife, possedimento spagnolo nelle Canarie al largo delle coste africane. Scesi a terra per vedere la città e fare un po' di spese. Una delle cose che più mi piacevano del vivere su una nave era poter visitare posti tanto esotici. Quando tornai scoprii di essere nei guai. Pareva che un mio PC avesse avuto un cattivo rapporto d'esame, perciò non avrei dovuto lasciare la nave prima di aver maneggiato la situazione. Dovetti assoggettarmi alla cerimonia di Kali. Ricordo di aver pensato tra me "questo non è quello che mi sarei aspettata per il mio 21esimo compleanno, un momento in cui la maggior parte della gente è fuori a festeggiare l'ingresso ufficiale nella vita adulta". Poi però mi rimproverai per avere avuto dei pensieri tanto "wog" ricordando a me stessa che avevo scelto di vivere una vita straordinaria con uno scopo straordinario - quello di Scientology. Dopo la cerimonia venni spedita per quattro ore sul "nido del corvo". Il nido del corvo si trovata ad un'altezza corrispondente al quarto piano di un palazzo e per raggiungerlo dovetti arrampicarmi su una scala a pioli molto stretta. Provavo vergogna, senso di colpa e moltissima rabbia. Mentre salivo pensavo: "Finirebbe tutto se solo lasciare andare la scala. É tutto quello che devo fare. Che succede se la lascio?" Quel pensiero mi terrorizzò e mi aggrappai ancora più forte. Non volevo morire. Quando arrivai in cima tremavo tutta. Mi avevano detto che dovevo passare quattro ore pensando a quel che avevo fatto e scrivendo overts e witholds. La vista da lassù era magnifica, ma ero troppo sconvolta per godermela. Ero terrorizzata all'idea di dover affrontare la scala in discesa, ma in un qualche modo ci riuscii. Più tardi quel giorno la nave salpò. Fu un viaggio molto travagliato e per tre giorni fummo dispersi nella tempesta. Soffrivo moltissimo il mal di mare e passai tutto il tempo in cuccetta, incapace di alzarmi eccetto che per andare in bagno. Dopo alcuni inutili tentativi di Jeff Walker per farmi alzare, nessuno se ne preoccupò più perché anche gli altri erano nelle mie condizioni oppure di guardia. Quando alla fine arrivammo, quelli di noi che erano stati male furono severamente castigati. Fin dal mio primo viaggio il mare mosso mi aveva infastidita, e mi avevano detto che se stavo male era colpa mia. C'era a disposizione della dramamina, ma l'assunzione rendeva intontiti e fuori fase, così cercavo di evitarla. Inoltre la dramamina era un medicinale e prendere medicinali, anche da banco, In Scientology era disapprovato. Feci parecchie sessioni con il preclear verde di nausea, senza sapere se io stessa sarei riuscita a portarla a termine. In qualche modo ci sono sempre riuscita. Finivo la sessione e correvo in bagno appena prima di combinare il disastro. Sebbene le cose continuassero ad andarmi sempre peggio c'era una cosa bella: l'amicizia che stava nascendo tra me e Quentin Hubbard. Avevo conosciuto Quentin facendo i TRs, e qualche volta era stato il mio compagno. Quentin ed io ci piacemmo fin dall'inizio per una ragione, avevamo in comune un senso dell'umorismo che sulla nave era insolito. Trovavamo sempre il modo di riderci addosso in un posto dove c'erano così poca gioia e risate. Nel novembre 1973 Hubbard se ne uscì con l'idea di "maneggiare" piantagrane, apostati o chiunque altro a bordo gli facesse qualche "torto". Creò la Squadra del Progetto di Riabilitazione (Rehabilitation Project Force - o RPF), versione Sea Org di un campo di prigionia. Chi veniva assegnato all'RPF doveva svolgere tutto il giorno duro lavoro di fatica e la sera doveva audirsi con i compagni per tirar fuori overts e witholds e fare i conti con le loro intenzioni malvagie. Agli RPFiani non era permesso parlare ai membri dedicati a meno che non fossero interpellati, e dovevano indossare tute da lavoro nere. Avevano il permesso di mangiare solo dopo che gli altri avevano finito e non potevano lasciare la nave. Hubbard considerava gli RPFiani come criminali psicotici che avrebbero dovuto essergli grati per aver dato loro una possibilità di riabilitarsi. Non è strano che alcuni dei leader attuali di Scientology, compresi Pat Broeker e Norman Starkey, siano stati sull'RPF? La maggior parte degli executive sono stati, prima o poi, sull'RPF. Dopo aver concepito l'RPF Hubbard disse ai suoi assistenti di ripassare tutte le cartelle dei PC a bordo in cerca di una particolare lettura dell'E-meter chiamata rock slam. I Rock Slam (R/S), secondo Hubbard, indicano che la persona ha commesso alti crimini contro Scientology ed è perciò psicotica. Chiunque avesse in cartella un rockslam era candidato all'RPF. Ci veniva anche dato un test della personalità chiamato OCA. Chiunque avesse un punteggio basso poteva altresì essere spedito sull'RPF. Oltre ad essi, chiunque venisse sospettato di avere intenzioni contrarie a quelle del gruppo veniva mandato sull'RPF. Ricordo una donna dello staff domestico personale di Hubbard che fu mandata sull'RPF perché lui pensava che lei stesse cercando di avvelenarlo. Di fatto la ragazza lo adorava e avrebbe avvelenato se stessa piuttosto che lui. Le persone dell'unità domestica erano mandate sull'RPF con grande regolarità. Più ci si avvicinava a LRH più aumentavano le probabilità, alla fine, di essere mandati sull'RPF. L'intera faccenda di decidere chi dovesse andare sull'RPF richiese almeno due mesi. In quel periodo tutti a bordo se la facevano sotto. L'aria era densa di tensione - tutti terrorizzati alla prospettiva di finire sull'RPF. Io ero particolarmente preoccupata perché mi ero messa spesso nei guai. Sapevo che il mio nome sarebbe stato sulla lista ed ero spaventatissima, ma continuavo a sperare in qualche miracolo. Il 10 gennaio 1974 venne alla fine emesso l'elenco delle persone da mandare sull'RPF e naturalmente c'ero anche io, insieme ad altri 15. Quel mattino ci svegliarono presto e ci mostrarono l'ordine di etica. Nonostante me l'aspettassi, quando alla fine accadde ne fui scioccata, come gli altri del resto. Mi ricordo una donna, anche lei nell'elenco, che cominciò immediatamente a preparare la valigia dicendo che non aveva intenzione di restare e di sopportare tutto questo, ma alla fine rimase. Un altro su quel primo elenco era Norman Starkey, che attualmente detiene un'altissima posizione in Scientology. Il numero di persona sull'RPF crebbe rapidamente. Sembrava che ogni giorno qualcuno "andasse in rovina", come dicevamo noi. Sull'RPF c'erano ormai parecchi auditor e interni. É difficile descrivere il dolore che provai quel giorno. Un momento mi sentivo intontita dallo shock e il momento dopo scoppiavo in un incontrollabile pianto. Gli altri dell'RPF stavano passando le stesse cose e, nel giro di pochi giorni, si creò un comune vincolo di empatia. Sull'RPF avevamo i nostri giochi e canti. La solidarietà che provavamo salvò quel poco che era rimasto della nostra dignità ed eravamo molto uniti nello stringerci insieme e spronarci a vicenda attraverso il programma. Quello che ci successe è un grande tributo alla forza dello spirito umano, sebbene la maggior parte di noi lo attribuisse erroneamente ad Hubbard e lo ringraziasse per aver inventato l'RPF. Adesso mi rendo conto che tutto ciò era ridicolo come un ebreo sopravvissuto all'Olocausto che ringraziasse Hitler per aver inventato i campi di concentramento. Passammo per l'RPF nonostante Hubbard, non grazie ad Hubbard. In un qualche modo, passato lo shock iniziale, per la maggior parte di noi stare sull'RPF era un sollievo perché era finita la minaccia di esservi assegnati - c'eravamo già. Avevamo raggiunto il fondo. All'inizio ci dissero che potevamo contestare la decisione richiedendo un Comm-Ev, la versione Scientology di un processo. Richiesi il comitato la cui presidenza fu assegnata al mio caro amico Quentin Hubbard, che presiedette anche il comitato di Lisa Zanda, un'altra sua amica. Non ebbe altra scelta che dichiararci colpevoli e confermare la nostra condanna all'RPF. Nessun altro verdetto sarebbe stato considerato accettabile. Qualche giorno più tardi Quentin scomparve dalla nave e venne istituita una squadra di ricerca. Mentre la squadra era fuori Quentin tornò a bordo e confessò a un messaggero di aver ingerito un flacone intero di pillole. Il messaggero lo disse a suo padre e dopo avergli praticato una lavanda gastrica, Quentin fu messo in isolamento nella sua cabina per circa un mese. Non gli era permesso comunicare con nessuno eccetto il suo auditor. Dopodiché venne assegnato all'RPF. Quando vidi Quentin dimenticai tutti i miei problemi. Era così magro e vulnerabile. Promisi che l'avrei protetto e l'avrei tirato fuori dall'RPF. Sul programma eravamo accoppiati per audirci a vicenda e in un qualche modo riuscii a fare coppia con Quentin. Entrambi diventammo i supervisori del programma. Sebbene agli RPFiani non fosse solitamente permesso recarsi sul ponte, la cabina di Quentin era lì per cui mi fu concesso un permesso speciale per andarci, studiare le cartelle e audirci a vicenda. La cabina diventò il nostro paradiso. Anche se Quentin era molto abbattuto, era comunque coraggioso. Non perse mai il suo senso dell'umorismo. Passavamo un sacco di tempo nella sua cabina a parlare, ridere e mangiare burro di arachidi che aveva preso dalla riserva alimentare della famiglia. Successivamente Quentin prese a riferirsi a quel periodo come ai "giorni del burro di arachidi dell'RPF". Quentin ed io ci aggrappammo l'uno all'altra e diventammo ancora più amici. Umorismo, calore e amore erano cose rare a bordo, ma io e Quentin ne avevamo in abbondanza. Ho letto molto racconti che descrivono Quentin come una persona miserevole. Mentre non posso negarlo, posso però dire che io ho conosciuto un altro volto di Quentin; era una persona che, in qualche modo, riusciva a continuare ad amare nonostante tutta la miseria personale che stava attraversando. Non dimenticherò mai Quentin e il nostro legame. Non mi abbandonò mai, neanche quando lasciai Scientology. La sua ultima lettera mi arrivò due settimane prima del giorno in cui entrò in coma. Quando, nel maggio del 1974, completai l'RPF fui rimandata a finire l'internato e Quentin ritornò al suo posto di auditor di Flag. Raggiunsi velocemente i requisiti dell'internato e ricevetti le "decorazioni" di auditor di Classe VI di Flag, cioè la realizzazione del mio sogno. Nell'estate del 1974 raggiunsi il mio apice in Scientology. Mi assegnarono un caso molto difficile. Si trattava di un Executive di Scientology sudafricano che in precedenza era stato Direttore dei Procedimenti (chi si occupa degli auditor) a Flag nello stesso periodo in cui io ero interna e mi mettevo nei guai. Non andavamo per niente d'accordo e adesso eccomi lì a doverlo audire. In Sud Africa aveva avuto dei problemi di etica ed aveva appena completato l'RPF. Forse l'avermelo assegnato era un ulteriore modo per punirlo, o forse si trattò di una coincidenza - non so che a cosa mirassero quando mi assegnarono il caso; comunque scombinammo i loro piani e sorprendemmo tutti, incluso LRH. Sapevo che la prima cosa da fare era conquistare la sua fiducia, in modo da sviluppare il rapporto necessario per avere successo con l'auditing. In un qualche modo riuscimmo a far funzionare le cose e il suo autiting andò benissimo. Alla fine era raggiante. La differenza tra prima e dopo nei suoi test della personalità fu enorme e attirò l'attenzione di Hubbard. Mandò giù una nota elogiandomi come auditor, consegnatami da una delle sue messaggere, Anne (Anne Broeker). Diceva che dovevo essere portata ad esempio di quello che è l'auditing di Flag. Quell'elogio ebbe un significato enorme per me e anche per gli altri. Chi non mi aveva mai considerata d'un tratto diventò gentile. Dopotutto, Hubbard aveva detto che "gli auditor sono le cose più preziose del pianeta", e gli auditor di Flag sono considerati la crema. Essere portati ad esempio come auditor di Flag ideale significava essere al top del più alto gruppo di élite del pianeta. All'epoca ai miei occhi eravamo quelli che avrebbero salvato il pianeta. Mi sentivo tremendamente potente. Quentin ed io continuammo ad essere buoni amici e passavamo moltissimo tempo insieme. Stavamo molto tempo nella sua cabina, ridendo e giocando con il suo registratore. Ci facevamo scherzi e inventavamo slogan pubblicitari che poi registravamo. Una volta registrammo solo le nostre risate, parecchi minuti, e quando le riascoltavamo ridevamo ancora più forte. Nei nostri giorni liberi andavamo spesso a terra insieme. Quentin amava guardare gli aerei atterrare e decollare. Il suo vero sogno sarebbe stato diventare pilota, ma suo padre aveva progetti diversi per lui. Quentin ed io arrivammo al punto in cui una storia comincia ad evolversi sessualmente. Ma non andammo avanti perché mi disse che, qualche anno prima, aveva avuto una storia vera con una ragazza e quando suo padre ne era venuto a conoscenza l'aveva cacciata. Non voleva che anche io avessi lo stesso tipo di problema perciò rimanemmo soltanto buoni amici. Una volta mi disse che aveva deciso di non sposarsi fino a 25 anni, età che non ha mai raggiunto. A proposito delle voci sulla sua omosessualità, mi confidò che usava questa scusa con le ragazze che gli stavano dietro per togliersele di torno. Se successivamente ha avuto storie omosessuali, è stato probabilmente perché non gli fu mai consentito avere una relazione eterosessuale con nessuno. Nell'agosto del 1974 venni inviata a New York City per una missione di sei settimane ordinata da Hubbard. Era considerato un grande onore. La mia missione consisteva nell'audire Molly Bornstein, Ufficiale Comandante dell'Ufficio di Collegamento con Flag di New York, e suo marito, Al, anche lui un executive. A differenza delle tante missioni della Sea Org, la nostra fu molto amichevole. Molly e Al non avevano nessun tipo di problema ed erano felicissimi che fosse stato mandato un auditor di Flag apposta per loro. Con me c'erano altre due persone: Joan Robertson, top executive e capo della missione, e David Englehardt, dello staff di Flag. Non sono sicura della loro funzione, ma aveva qualcosa a che fare con il dirigere l'organizzazione in modo più morbido. Volammo sull'Atlantico da Lisbona a New York. Mancavo dagli Stati Uniti da più di un anno ed ero contentissima di tornarci. Alloggiavamo all'Hotel Alden sull'81a Strada e Central Park West, quartier generale dell'org, e mi sembrava una sistemazione lussuosissima. Avevo una stanza grandissima tutta per me e potevamo mangiare al ristorante. La prima sera cenammo a una tavola calda del quartiere. Ordinai un cheeseburger, patatine e un gelato con crema calda di cioccolata. Il cibo americano mi era mancato e mi sembrava di essere in paradiso! Ero dimagrita moltissimo dopo il duro lavoro fisico sull'RPF e per tutte le volte in cui non ero riuscita a mangiare per il mal di mare. Ero magrissima e potevo mangiare tutto quel che volevo senza paura di ingrassare. Ricordo una volta in cui rimasi seduta sul tetto dell'edificio e, mentre mi godevo la vista, mi mangiai un'intera pinta di gelato. Fino a quel momento non mi ero accorta di quanta nostalgia avessi degli Stati Uniti. Assaporavo i piaceri più insignificanti che la maggior parte della gente dà per scontati, come fare il bagno usando tutta l'acqua che volevo. A bordo dovevamo fare una doccia di 30 secondi perché mancava l'acqua. Visto che venivamo da Flag all'org ci trattavano come re. Dopotutto eravamo i rappresentanti personali di Hubbard, missionari di Flag. Molly e Al si dimostrarono persone veramente sincere. Ci accompagnarono in giro per New York e insieme ci divertimmo molto. L'auditing andò bene e la missione venne considerata un successo. Mentre ero a New York ricevetti una visita dai miei. Li avevo chiamati appena giunta in città. Per la prima volta da più di un anno potevo dir loro dov'ero, visto che la posizione di Flag doveva essere mantenuta segreta. Quando dissi dove mi trovavo saltarono sul primo aereo. Mia madre mi disse che ero troppo magra, ma era molto contenta di vedermi. Avevo anche smesso di portare gli occhiali perché mi ero autoconvinta che la vista fosse migliorata. Sapevo che i miei genitori erano preoccupati, ma non criticarono in nessun modo la mia scelta: avevano imparato che questa tattica con me non funzionava. A quel tempo nessun tipo di intervento o deprogrammazione avrebbe funzionato su di me. Volavo troppo alto. All'epoca pensavo che i miei giorni bui fossero definitivamente alle spalle e da lì in poi avrei spiccato il volo verso vette sempre più alte. Per quel che mi riguardava, stavo facendo un lavoro vitale per la salvezza del pianeta. Quell'estate era quasi come se il dolore per cui ero passata mi avesse innalzato. Me l'ero guadagnata! Ai primi di settembre 1974 tornai sulla nave. Quando arrivai scoprii che Quentin era via per la sua vacanza annuale di tre settimane. Cominciai il livello di addestramento successivo, il corso e l'internato di classe VII, che qualifica l'auditor a trattare una serie di procedimenti chiamati Power (Potere) e Power Plus, studiati per dare al PC l'abilità di maneggiare il potere. All'epoca Power era un grado importante in Scientology, ma oggi questi procedimenti sono usati poco o mai. Poco dopo il mio arrivo successe qualcosa che cambiò drammaticamente le cose. Eravamo sull'isola di Madeira, possedimento portoghese. Nella zona c'erano stati problemi politici e a Lisbona c'era stato da poco un colpo di stato. Pareva che un gruppo di comunisti di Madeira pensasse che gli occupanti della nave fossero della CIA, e un pomeriggio ci lanciarono addosso sassi e pietre ferendo parecchie persone. In quel momento io mi trovavo a terra insieme ad altri, tra cui Mary Sue, e persi lo spettacolo. Ero andata al cinema con la mia amica Karen e sulla strada del ritorno incontrammo gente che ci raccontò l'accaduto. Trovammo rifugio in una discoteca in attesa di un momento sicuro per tornare a bordo. Ci accompagnarono più tardi quella notte, nel frattempo la nave aveva gettato l'ancora nella baia. Quell'evento venne poi ricordato come "il concerto rock" [rock = sasso, n.d.t.]. Hubbard decise che avremmo fatto rotta verso gli Stati Uniti e il giorno dopo salpammo. La navigazione fu tranquilla e per la prima volta non patii il mal di mare. L'oceano era liscio come l'olio. Mi piaceva moltissimo stare sul ponte e guardare la vastità dell'oceano tutto intorno a me. Stavamo per attraccare sulle coste del Sud Carolina quando Hubbard fu informato che gli agenti dell'IRS (ufficio fiscale) erano in attesa sulla banchina per arrestarlo, così ci dirigemmo alle Bermuda dove rimanemmo per parecchie settimane. Quella bellissima traversata atlantica, una scoperta per me, fu la calma prima della tempesta. Stava per scoppiare l'inferno. Alle Bermuda Quentin tornò dalle vacanze e scoppiò la bomba. Sembra che suo padre avesse cercato di mettere tutto a tacere, ma Quentin mi raccontò tutta la storia in modo molto calmo e distaccato. Stando a quanto mi raccontò aveva di nuovo deciso di uccidersi e aveva programmato ed elaborato un progetto suicida molto complicato. Era andato a New York e aveva preso una camera all'Hotel Time Square. Poi aveva nascosto il suo passaporto, l'unico documento di identità che possedesse, dietro il vetro del bagno della sua camera. Non voleva che nessuno, al ritrovamento del cadavere, sapesse che era figlio di L. Ron Hubbard. Successivamente era volato a San Francisco dove progettava di gettarsi dal Golden Gate Bridge. Al momento di lanciarsi nel vuoto però non riuscì a farlo. Fu ritrovato dalla polizia mentre vagabondava nei paraggi, la pattuglia stava cercando un indiziato. Capirono che Quentin non corrispondeva alla descrizione del sospetto, ma sembrava molto disorientato e confuso e lo avevano portato all'ospedale psichiatrico. Quentin finse di avere un'amnesia per proteggere il nome della sua famiglia. Rimase in ospedale circa due settimane finché qualcuno di Scientology non lo rintracciò; a quel punto Quentin "riacquistò la memoria" e venne dimesso. Mi raccontò questa storia con un tono di voce molto concreto, come se stesse raccontando l'itinerario di una vacanza innocente. Rimasi sconvolta e lui se ne accorse. Mi fece notare che l'espressione del mio viso sembrava quella di sua madre quando le aveva raccontato la storia. Quentin e sua madre erano molto legati. Nonostante i suoi molti difetti, Mary Sue amava veramente i suoi figli e Quentin sembrava essere il suo preferito. A quel punto, non so se Hubbard o Mary Sue, si irritò molto per il fatto che Quentin mi avesse raccontato l'accaduto. David Mayo, il Supervisore del Caso Senior, mi ordinò di non rivedere più Quentin senza però dirmi chi e perché avesse emanato l'ordine. Non penso che l'ordine fosse partito da lui. Gli chiesi che cosa ci fosse sotto ma rifiutò di discutere ulteriormente la cosa. Io e David eravamo sempre andati d'accordo, ma su quel punto fu irremovibile. Così come lo fui io. Dissi che Quentin era mio amico, che aveva bisogno di me e per lui sarei sempre stata disponibile. Gli dissi che la mia vita personale non erano affari suoi. Litigammo aspramente. La moglie di David, Merrill, una top auditor di Flag, cercò di farmi tacere per proteggermi, ma io continuai. Sapeva che se avessi continuato mi sarei messa nei pasticci, e aveva ragione. David mi avvertì che se non avessi smesso di vedere Quentin sarei stata mandata sul'RPF. Continuai a litigare e lui mi spedì alla revisione, cioè dovevo ristudiare certi materiali di auditor. Mi fece anche parlare con un ufficiale di etica mettendomi in guardia sulle conseguenze che mi attendevano se avessi continuato a vedere Quentin. Si aspettavano che avrei obbedito agli ordini come un robot ma, a quel punto, non ero ancora completamente condizionata e rifiutai. Disattesi l'ordine e continuai a vedere Quentin. Tra di noi non c'era sesso, ma gli altri lo pensavano, e pensavano che lo stessimo nascondendo. Una volta, nella doccia, gli avevo fatto uno scherzo e in un qualche modo la cosa uscì in auditing e venne scritta, così suppongo che David presumesse che ci fosse qualcosa. Ero esasperata all'idea che qualcuno interferisse nella mia vita personale e non avevo intenzione di sopportarlo ulteriormente. Nel frattempo avevo finito la revisione ed ero di nuovo sull'internato di Classe VII. Stavo audendo Rick, un altro interno, sui procedimenti di Potere. Il suo autiting andò molto bene e completò il grado prima di aver percorso tutti i procedimenti. Su Potere, a quel tempo, se il PC si esteriorizzava (cioè se aveva un'esperienza extra-corporea), il suo grado poteva considerarsi completo e non si terminavano i rimanenti procedimenti, neanche il gemello Power Plus. Era il caso di Rick, che attestò felicemente il completamento del grado. Una settimana più tardi Rick si prese il raffreddore ed io, come suo auditor, venni immediatamente accusata di "out tech" [tecnologia applicata male - N.d.T.]. Hubbard in persona ordinò di vedere le cartelle, cosa che accadeva molto di rado. La cartella venne esaminata da una delle sue messaggere adolescenti, Jill Goodman, che non era un auditor addestrato e non sapeva quali erano le cose da ricercare per prime. Disse ad Hubbard che non avevo fatto azioni corrette per riparare il suo Power Plus, il che era una vera bugia. Infatti il Power Plus non era neppure stato percorso, così ogni azione di correzione di quel livello sarebbe stata assolutamente priva di significato. Qualsiasi auditor addestrato su Classe VII se ne sarebbe accorto, ma nessuno sembrò intenzionato a farsi coinvolgere. Il risultato fu un ordine di etica proveniente direttamente da Hubbard, che personalmente cancellava tutti i miei diplomi e ordinava la convocazione di un Comm-Ev contro di me. Cercai disperatamente di scrivere ad Hubbard per spiegargli che quel PC non aveva mai ricevuto Power Plus e che per favore controllasse lui stesso la cartella. Non ho mai ricevuto risposta. All'epoca incolpavo Jill Goodman di aver travisato la giustizia ma, nonostante fosse dispettosa, ora la vedo come un'altra vittima di Hubbard. Oggi anche lei è uscita da Scientology e capisce che cosa le è successo. In un'intervista per il libro "Bare Faced Messiah" di Russ Miller ha detto «eravamo servette velenose... avevamo potere ed eravamo intoccabili». Sono certamente d'accordo con lei e non la incolpo più. La verità che all'epoca non volevo affrontare era che né David Mayo né Jill Goodman avevano colpe di quanto accadde. Sono sicura che l'unico da incolpare fosse LRH, e penso che mi stesse facendo pagare il fatto che continuavo a vedere Quentin. Un giorno o l'altro vorrei parlare con David Mayo e Jill Goodman e scoprire esattamente come andarono le cose. Un ordine per un Comm-Ev emanato direttamente da Hubbard era una cosa grossa. Fui trovata colpevole di tutto, e a bordo si sapeva che Barbara, designata a presiedere il Comm-Ev, mi disprezzava. Prima di sposarsi il marito di Barbara si era interessato a me. Non ricambiai i suoi sentimenti e lui alla fine si mise con Barbara e la sposò. Io ero contenta per lui, ma Barbara non si liberò mai della sua insicurezza nei miei confronti perché a volte e in modo scherzoso suo marito flirtava ancora con me. Mi arrivava addosso apposta e diceva cose tipo "dobbiamo smetterla di incontrarci in questo modo". Non arrivammo mai a niente perché non mi interessava. Barbara dimostrava chiaramente di non sopportarmi. Tutto ciò risulta per iscritto perché una volta dovevo audirla e lei mi rifiutò come auditor. Ecco la persona a cui venne assegnata la presidenza del mio Comm-Ev! Sono sicura che si impegnò molto per incolparmi di tutte le accuse. Fui mandata di nuovo sull'RPF. Inoltre Hubbard aveva cancellato tutti i miei diplomi. Dopo aver ascoltato il verdetto del Comitato andai nella cabina di Quentin e gli raccontai la storia. Sapevo che, una volta sul RPF, non sarei più riuscita ad andarlo a trovare. Gli dissi che l'RPF era un sollievo dopo tutto quello che avevo sopportato negli ultimi mesi. Avevo perso tutto quello per cui avevo lavorato così duramente. Non vedevo come le cose si sarebbero potute mettere peggio di così. Mi sbagliavo. Le cose peggiorarono, e di molto. Nel gennaio del 1975 ero di nuovo sull'RPF. Questa volta, comunque, non era come l'RPF del 1974, quando c'ero passata la prima volta. Questo gruppo non si aiutava a vicenda e per me non fu facile uscirne. Era stata inventata una nuova versione dell'RPF che si chiamava RPF dell'RPF, riservato a chi si metteva nei guai sull'RPF. Chi veniva assegnato a questa nuova versione doveva lavorare tutto il giorno giù in sala macchine, pulire le sentine e dormire nel vano delle catene. Non era permesso comunicare con nessuno eccetto che con l'ufficiale di etica dell'RPF. La prima persona assegnata all'RPF dell'RPF fu un excecutive di Londra di nome Ron Hopkins. Ogni tanto lo vedevo mentre scendeva in sala macchine. Era coperto di sporcizia da capo a piedi e aveva un aspetto molto miserevole. Aveva ancora una brutta tosse lasciatagli da una polmonite da cui si stava rimettendo. Dopo qualche settimana Ron uscì dall'RPF dell'RPF e ci raggiunse all'RPF normale. Diventammo amici e all'inizio sembrava darmi appoggio. Lo vedevo come una persona molto forte e sensibile. Ricordo che gli piaceva suonare il flamenco alla chitarra e spesso suonava per noi. Era un leader naturale e presto diventò il responsabile dell'RPF, e a quel punto la sua personalità settaria ebbe il sopravvento. La vita sul RPF era dura, cominciavamo alle 05,30 di mattina. Eravamo divisi in gruppi di 5-7 persone. La squadra femminile puliva tutti i bagni della nave, alcuni corridoi e i saloni. Pulire i bagni non significava semplicemente passare il detersivo nella tazza e via al successivo. Dovevamo strofinare l'intero bagno, pareti e soffitto compresi. Dopo aver pulito l'area dovevamo subire l'ispezione del guanto bianco. Se il guanto si sporcava chi aveva pulito quella zona doveva fare alcuni giri di corsa tra la prua e la poppa della nave (circa 1/5 di miglio per giro). Una volta che una senior non fu soddisfatta del modo in cui avevo pulito il bagno mi ordinò di "fare un giro". Protestai, non mi sembrava giusto e lei rispose "non fare Q & A con me, fai due giri". Obiettai ancora e lei disse "fai quattro giri". Continuai fino a che mi furono ordinati 10 giri, che alla fine feci. Un'altra volta mi fu ordinato di correre, ma io invece camminavo. Il reposnsabile del RPF, Homer Schomer, mi vide camminare e mi rincorse. Cercai di scappare, ma era troppo veloce per me. Alla fine mi afferrò e finii per dover correre ulteriori giri. La lezione che dovevamo imparare sull'RPF era: obbedire agli ordini senza replicare, indipendentemente dai nostri sentimenti al riguardo o da chi ci dava l'ordine. Era una lezione che non accettavo di imparare volentieri. Non l'avevo imparata la prima volta di RPF e così mi ci avevano rimandata. L'obbedienza cieca violava tutti i miei valori. Avevo pensato che Scientology lavorasse per l'indipendenza e l'auto-determinazione, non per l'obbedienza cieca all'autorità. Oltre alle difficoltà oggettive cominciai ad avere problemi con il mio partner di auditing. Essere auditi e audire un altro RPF era un requisito di base per uscirne, e noi non eravamo compatibili. Finalmente fu chiaro che tra noi non funzionava e, su sua richiesta, venne assegnato ad un altro. Cercai un altro partner, ma neppure stavolta funzionò. Mi sentivo desolata. Sembrava che non ci fosse speranza di uscire. Ricordo che un giorno crollai completamente. Andai giù nella stiva inferiore dove c'erano le classi dell'RPF e piansi come non avevo mai pianto in vita mia. Era come se non riuscissi più a fermarmi. Mi sentivo assolutamente fuori controllo. Alla fine Ron Hopkins andò dall'ufficiale medico e mi portò un po' di Cal Mag, che dovrebbe calmare un po', e riuscii a riposare. Sembrò funzionare per qualche ora, ma il giorno seguente fui riassalita dall'angoscia. Ero in un profondo stato depressivo. Mi sentivo in lutto. Avevo perso molto di più di un partner di auditing. A livello emotivo cominciavo a rendermi conto che Scientology era una mistificazione, ma l'avvertivo solo a livello emotivo. All'epoca non trovavo parole per descrivere la perdita. Non avevo vicino un "assistente di uscita" o un deprogrammatore che mi aiutasse a capire che cosa stava realmente succedendo. Sapevo solo che stavo così male come non ero mai stata in tutta la vita. David Mayo notò lo stato in cui ero e sembrò molto preoccupato, ma neanche il Supervisore del Caso Senior poteva stabilire che cosa non andasse in me. Sentivo di aver perso tutto. Ero entrata in Scientology con grandi sogni e aspettative, avevo lavorato sodo per realizzare quei sogni. Per un po' si erano effettivamente realizzati. Meno di un anno prima mi ero sentita in cima al mondo e pensavo che i tempi duri appartenessero al passato. Poi mi era stato tolto tutto. Perché? perché avevo difeso il mio diritto umano fondamentale di scegliere i miei amici, e l'amico che avevo scelto era il figlio di L. Ron Hubbard. Pregavo Dio che non lo fosse, ma lo era. Hubbard sembrava poter spazzare via una persona. Poteva costruirla, farle realizzare i propri sogni e poi, improvvisamente, portarle via tutto - proprio come a me. Avevo perso la capacità di arrabbiarmi. Tutto quello che riuscivo a fare era piangere. A quel punto dissi che me ne volevo andare, ma David Mayo e Jeff Walker riuscirono a farmi cambiare idea. David mi disse cose tipo "mi spezzerai il cuore", e Jeff mi toccò profondamente quando disse "Una volta che avrai lasciato la Sea Org ci si dimenticherà di te". Alla fine decisi che dovevo provare a restare e saltarci fuori, non importava come. Ero così infelice che credevo che la vita fuori Scientology fosse ancora peggiore. Feci l'ultimo tentativo di rivendicare i miei diritti. Un giorno ero di guardia in fureria, registravo chi entrava e usciva. Era un compito assegnato spesso agli RPFiani. Quel giorno ero stata in servizio per l'intera mattinata e qualcuno doveva venire a darmi il cambio per il pranzo, ma non arrivò nessuno. Alla fine andai nella sala di poppa sottocoperta per vedere che cosa fosse successo al mio sostituto. Ron Hopkins stava pranzando con altri RPFiani e rifiutò di aiutarmi. Esplosi. La mia rabbia aveva poco a che fare con il presente - sapevo solo che dovevo fare l'ultimo tentativo di rivendicare i miei diritti. Dissi che avrei pranzato, e al diavolo tutto; a quel punto Ron disse "Basta! Sei assegnata all'RPF dell'RPF". Non dimenticherò mai quelle parole. Sapevo di essermi spinta troppo oltre e cercai di scusarmi, ma fu inutile. Ron fu irremovibile. Disse che se volevo sfidare l'ordine avrei potuto richiedere un Comm-Ev, ma che se l'avessi fatto sarei stata probabilmente cacciata dalla Sea Org in disgrazia. Così il 26 maggio 1975 fui assegnata al RPF del RPF. Passai lunghissime giornate giù in sala macchine a svuotare le sentine da liquami puzzolenti per poi ridipingerle. Fortunatamente Ron Hopkins mostrò un po' di pietà e non mi fece mai dormire nel vano delle catene. Venni assegnata alla condizione di "nemico" per uscire dalla quale dovevo applicare la formula "scopri chi sei veramente". La scrissi e la sottoposi a Ron Hopkins che non l'accettò. Non sapevo che cosa voleva che scrivessi. Per giorni lottai per trovare una risposta soddisfacente. Chi ero? A quel punto non lo sapevo più. Se avessi saputo chi ero veramente avrei lasciato che mi sbattessero fuori e sarei scappata il più lontano possibile dalla nave e da tutti quelli che c'erano a bordo. Ma lasciare Scientology era una possibilità che non potevo neanche lontanamente prendere in considerazione. Jeff e David me ne avevano già parlato, e all'epoca sentivo che lasciare Scientology sarebbe stato peggio di qualsiasi inferno sulla nave. Passai cinque giorni sull'RPF dell'RPF ma mi sembrarono molti di più. Non mi era permesso comunicare con nessuno tranne che con Ron Hopkins. Un giorno David Mayo ruppe le regole e mi parlò. Gli dissi diligentemente che parlarmi era vietato. Mi rispose di non preoccuparmi. Non dimenticherò mai ciò che fece per me quel giorno, infrangere le regole e rivolgermi la parola. Non ricordo esattamente che cosa mi disse, ma mi incoraggiò a tener duro e mi aiutò a farmi capire che avrei superato questa esperienza orrenda. Mi dimostrò compassione nel momento in cui ne avevo più bisogno. Ero determinata ad aggrapparmi a quel po' di sanità mentale che mi era rimasta. Il modo in cui lo feci fu reprimendo tutte le emozioni. Era questione di sopravvivenza. Alla fine scrissi la formula che Ron voleva e lasciai l'RPF dell'RPF. Ero stata spezzata, dopo una lunga e dura lotta. Quando Ron Hopkins aveva detto "Basta! Sei assegnata all'RPF dell'RPF", il 26 maggio del 1975 nella sala di poppa dell'Ammiraglia Apollo, qualcosa dentro di me si era rotto e non avevo più la forza di lottare. Non sentivo più rabbia; non sentivo più tristezza; non ero più felice; non sentivo più niente. Facevo semplicemente quello che mi dicevano di fare. Alla fine avevo imparato la lezione dell'RPF. A questo punto voglio chiarire che non incolpo Ron Hopkins, David Mayo, Jeff Walker, Cathy Cariotaki, Jill Goodman o chiunque altro scientologista della Sea Org per quello che ho passato sulla nave. Erano tutti sotto l'influenza di Hubbard e stavano solo facendo quello che all'epoca pensavano fosse la cosa migliore. Stavamo tutti cercando di sopravvivere. Spero solo che adesso siano liberi e capiscano che cosa ci stesse veramente accadendo, così che possano superarlo e continuare a vivere. A questo punto non è che non trovi le parole per descrivere il periodo successivo, ma sento che ho molto poco da dire su quanto avvenne dopo essere stata rilasciata dall'RPF dell'RPF. Forse perché era rimasto veramente poco di me. La mia identità settaria aveva preso il sopravvento ed ero diventata un Rondroide, un robot di LRH. Avevo smesso di piantare grane e facevo tutto quel che mi veniva detto. Durante l'estate del 1975 LRH iniziò ad andare a terra a fare fotografie. Si portava dietro quelli dell'RPF e li usava come aiutanti e modelli. Risulto in parecchie foto, principalmente materiale pubblicitario per la promozione di Scientology. Non vidi mai il prodotto finale e non so se quelle foto siano mai state pubblicate. In una sequenza ero una donna molto malata, ricevevo auditing e diventavo il ritratto della salute. Nella foto "prima" mi avevano truccata con colori grigio pallido per farmi sembrare orribile. Poi mi si mostrava mentre ricevevo auditing e nella foto "dopo" mi avevano truccata con colori rosati, rossetto rosso e sembravo scoppiare di salute. Ricordo che Hubbard era molto attento alla ricerca delle pose. Mi raggiungeva e mi mostrava esattamente come dovevo stare. A differenza dei racconti che ho sentito in seguito a proposito dell'avventura come regista cinematografico, Hubbard mi sembrava un fotografo molto bravo e gli piaceva moltissimo scattare. Dopo tutto quel che era successo sulla nave tra Hubbard e me quella era la prima volta in cui di fatto mi parlava di persona senza messaggeri, le altre volte mi aveva semplicemente fatto cenni con la testa mentre ci incrociavamo. Molti RPFiani iniziarono a passare sempre più tempo sui set fotografici e sempre meno sul programma. Hubbard alla fine formò un'org chiamata "Org Fotografica di LRH" che consisteva di membri dell'RPF. A parte qualche posa occasionale non ero una staff della org fotografica, non so per quale motivo. L'RPF gradualmente si assottigliò fino ad essere composto solamente da me e Ron Hopkins. Alla fine, l'RPF si dissolse completamente e venni assegnata al "Riassunto degli Errori di Cartella" ("FESes"), cioè ripassare le cartelle di auditing e annotare gli errori che gli auditor hanno fatto e i progressi o mancanze del caso. Ancora non avevo il permesso di audire, ma non ero più sull'RPF. In autunno Hubbard vendette la nave e tutti noi fummo trasferiti alla base di terra del Fort Harrison Hotel di Clearwater, Florida. Gli alloggi erano molto migliori che sulla nave. Dividevo la stanza d'albergo con due delle mie migliori amiche, Lieke e Karen, entrambe auditor. A chiunque altro la camera sarebbe parsa affollata, ma noi avevamo più spazio di quanto ne avessimo avuto per anni, visto che sulla nave ci eravamo abituate a dormire in 50 tutte insieme. Avevamo anche una TV. Non guardavo la TV da anni. Durante le pause pranzo e finita la giornata lavorativa me ne andavo in camera e guardavo la TV. I miei programmi preferiti erano "Star Trek" e "Stregata", all'epoca entrambi in replica. Molti nella Sea Org amavano Star Trek perch´ ci piaceva pensarci in missione, come l'equipaggio della U.S.S. Enterprise. In Florida continuai a ripassare cartelle. Non era il lavoro più eccitante del mondo ma era tranquillo. Alcune delle cartelle che ripassai erano di gente famosa come Karen Black e Chick Korea. Un giorno andai a trovare il supervisore interno dell'epoca, Brian Livingstone, per riottenere i miei diplomi. Davo per scontato che sapesse che Hubbard in persona ne aveva ordinato la cancellazione, ma lui non lo ricordava. Mentre mi stava scrivendo il programma per riottenerli, arrivò Judy Thiery e gli disse che erano stati cancellati da LRH. Brian si infuriò moltissimo con me e mi accusò di aver cercato di imbrogliarlo. Gli dissi che pensavo sapesse quello che mi era successo e che stavo solo cercando di scoprire come avrei potuto riavere i diplomi, ma lui rifiutò di avere più a che fare con me. In maggio l'Ufficiale Comandante di AOLA, Gary Epstein, decise che mi rivoleva a Los Angeles, e inoltrò la richiesta a Flag. Mi ordinarono di tornare e mi assegnarono l'incarico di Direttore dei Procedimenti all'Org Avanzata di Los Angeles (AOLA), da dove originariamente provenivo. Prima di partire Jeff Walker mi aveva finalmente dato un programma da seguire per riottenere i miei diplomi di auditor. Come Direttore dei Procedimenti, sarei stata responsabile dell'auditing "solo" di tutta quelli che venivano ad AOLA a fare il Corso di Chiarimento e i livelli OT. Sebbene fosse un incarico molto migliore di quello che al momento occupavo, il ripasso delle cartelle, mi dispiaceva molto lasciare la Florida. Avevo chiesto di restare, ma la mia richiesta era stata rifiutata e non avevo altra scelta che andare a LA. Nel maggio del 1976 assunsi l'incarico di Direttore dei Procedimenti di AOLA. Mi sentivo molto sola e mantenevo le distanze da tutti. Alcuni sembravano aver paura di me per il fatto di aver passato tanto tempo a Flag. Nessuno era al corrente dei problemi che avevo avuto. In tutto il tempo che passai ad AOLA strinsi pochissime amicizie. Come molti degli alloggi dei membri della Sea Org, le condizioni della casa in cui vivevo erano deplorevoli, ma avevo una cameretta tutta per me. La casa era a LA e tutti i giorni andavamo in pulmino a Hollywood, dove era situata l'org. Come Direttore dei Procedimenti, oltre al mio salario di membro della Sea Org ricevevo anche dei bonus, così decisi di prendermi un appartamento tutto mio. Dividevo il bilocale, molto carino e sull'altro lato della strada, con due uomini che lavoravano al Guardian's Office ma che non erano membri della Sea Org. Dormivo in camera con uno di loro, Gene, ma la nostra relazione era strettamente platonica. Dormivamo in letti separati. Per un membro vivere fuori dagli alloggi della Sea Org era un fatto insolito, ma riuscii a farlo probabilmente perché venivo da Flag e nessuno osava sfidarmi. In quell'appartamento avevo più privacy di quanta ne avessi avuta per anni. Stavo diventando sempre più conscia del fatto che non ero per niente contenta della Sea Org. Gene era la sola persona a cui fossi abbastanza legata e lui non era in Sea Org nonostante fosse Scientologist. Mi mancavano moltissimo gli amici di Flag in Florida, soprattutto Quentin. Con lui ci scrivevamo regolarmente. Nel periodo in cui rimasi a LA cominciai a trascorrere sempre più tempo da sola. Andavo a casa appena ne avevo la possibilità, solo per stare lontana dall'org. A volte, durante la pausa pranzo di mezz'ora, andavo a casa solo per pensare alla mia situazione. Mi sedevo, angosciata all'idea di dover tornare al lavoro, e cominciavo veramente a sentirmi in trappola. Nel mio nuovo lavoro c'erano cose che odiavo, come dover telefonare a chi non aveva ancora comprato i livelli OT successivi. Dovevo farli tornare usando tattiche di forte pressione. Ricordo di aver detto a uno che se non fosse tornato per il livello OT successivo sarebbe morto. Fare quel lavoro non mi piaceva, ma era parte di esso. Non mi piaceva fare l'amministratore, nonostante l'incarico venisse considerato superiore a quello di auditor. Avrei semplicemente preferito essere un auditor e lavorare con le persone una ad una, ma nella Sea Org quello che volevo io non aveva importanza. Cominciai a pensare di andarmene e, settimana dopo settimana, mettevo da parte una piccola parte dei bonus che ricevevo. A quel punto non ero ancora in grado di mettere in pratica i miei pensieri, ma risparmiavo "solo nel caso che...". Un giorno, all'inizio di luglio 1976, ricevetti una telefonata affranta di mia madre; mio padre era andato in vacanza a Filadelfia ed aveva avuto un attacco cardiaco. Mi disse che era molto grave e che i medici non sapevano se avrebbe superato la notte. Anni più tardi mi disse che aveva provato a chiamare l'org tre volte prima di riuscire a mettersi in contatto con me. Le prime due volte nessuno mi aveva trasmesso i suoi messaggi. Volai immediatamente a Filadelfia e trascorsi le cinque ore di volo senza sapere se al mio arrivo avrei trovato mio padre vivo. Per la mia identità Scientologist la morte non aveva nessun significato. Semplicemente si lascia il corpo e se ne trova un altro, e comincia una nuova vita. C'era comunque ancora una parte di me che era cosciente della tragedia personale che sarebbe stata la morte di mio padre, e il dolore che avrei provato se all'arrivo l'avessi trovato morto. Quando finalmente alle prime ore del mattino successivo giunsi a Filadelfia fui felice che mio padre avesse superato la notte e che tutto andasse bene. La situazione rimaneva comunque grave e necessitava di continuo monitoraggio. Gli applicarono un pacemaker da cui avrebbe dovuto dipendere per sempre. A Filadelfia trascorsi moltissimo tempo con mia madre. Ero nel mondo "wog" senza Scientologist intorno. Alloggiavamo in un hotel vicino all'ospedale e, quando non eravamo in visita, avevamo un sacco di tempo per parlare. Ricordo una conversazione sull'Unione Sovietica. Mia madre mi raccontava di come non fosse possibile scegliersi liberamente la propria carriera. Fin dalla tenera età il governo decideva che cosa doveva fare quella determinata persona basandosi non sul desiderio personale ma sulle necessità dell'Unione Sovietica. Ci pensai un po' su e mi accorsi che la mia vita in Scientology era molto simile a quella di un sovietico. Avrei voluto vivere in Florida e fare l'auditor, invece ero a LA a fare un mestiere che non volevo fare e non avevo scelta. Confessai i miei sentimenti a mia madre che mi chiese di prendere in considerazione l'idea di andare a casa con lei e non tornare più nella Sea Org. Disse che per me la porta era sempre aperta. All'epoca non ero ancora pronta per un passo del genere, ma sapere di avere un'alternativa mi aiutò moltissimo. Dopo essere stata nel mondo "wog" per tre settimane, non mi sembrava più un posto tanto orribile. Quando mio padre fu in grado di viaggiare lo riportammo a casa nel Michigan, dove mi fermai per circa una settimana. Sentivo ancora che dovevo tornare in Scientology e cercare di far funzionare le cose, così il 1 agosto 1976 tornai. Dopo essere stata via per tre settimane le cose mi sembravano ancora più brutte. Non ero mai andata molto d'accordo con la mia senior, Tina. Appena dopo il mio ritorno litigammo di brutto e abbandonai l'incarico di Direttore dei Procedimenti, rifiutandomi di continuare a lavorare con lei. Non riesco a ricordare il motivo del litigio, ma penso che riguardasse il non avermi passato, per ore, il messaggio di mia madre. L'Ufficiale Comandante, Gary Epstein e l'Ufficiale di Etica cercarono di farmi tornare indietro ma rifiutai, dicendo che avrei accettato volentieri un altro lavoro ma non con Tina. Mi diedi volontaria per il ripasso cartelle e, almeno temporaneamente, accettarono. Credo che nessuno a LA sapesse veramente come trattarmi. Se avessi fatto una cosa del genere a Flag sarei stata mandata immediatamente sull'RPF, ma a LA mi temevano perché venivo da Flag e, inoltre, a quel tempo a LA non esisteva l'RPF. Mi sentivo come in un limbo. Tutti i giorni e per tutto il giorno facevo il mio lavoro di ripasso. Non ero stata punita quindi mi era ancora permesso lo stesso tempo libero che avevo prima. Un giorno che avevo il pomeriggio libero andai a fare una passeggiata sull'Hollywood Boulevard. Improvvisamente mi arrivò come un vento nella testa e pensai "che cosa ci sto facendo qui? Questo non è quello che mi aspettavo quando sono entrata in Sea Org. Qui ci sto proprio male e non posso andare avanti così. Devo fare qualcosa". Proprio lì e in quel momento presi questa decisione: avrei aspettato ancora due settimane. Se in quel periodo le cose non fossero migliorate avrei fatto una di queste due cose: sarei andata a parlare con qualcuno nell'org, mi sarei ripulita e avrei confessato tutti i miei pensieri e i miei sentimenti per rimettermi in riga col gruppo; oppure me ne sarei andata, senza dire a nessuno quello che stavo facendo. Il fatto di essermi permessa quel tipo di pensieri era carico di significato; dimostrava che essere stata lontana e aver passato tanto tempo da sola mi aveva permesso di cominciare a liberarmi dal controllo mentale a cui ero stata sottoposta per tanti anni. Una persona sotto controllo mentale non permetterebbe mai a se stessa di avere dei pensieri così critici verso il gruppo senza auto-censurarsi. Mi avevano insegnato che il pensiero critico significa crimini nascosti, ma in qualche modo mi resi conto che i miei pensieri erano validi e io ero innocente. Il giorno dopo tornai al lavoro, tenendo segreta la mia decisione. Era qualcosa su cui dovevo lavorare da sola. Le due settimane passarono e non accadde nulla. Continuavo a ripassare cartelle. Parlavo veramente poco e nessuno sembrava occuparsi di me, fino a venerdì 20 agosto 1976. Quel pomeriggio Gary Esptein mi parlò brevemente. Era molto arrabbiato perché avevo lasciato il mio incarico e disse che dovevo smetterla e tornarci. Sarcasticamente mi accusò di ritenermi sopra a tutti loro perché ero stata a Flag con Quentin. Mi mandò a parlare con l'Ufficiale di Etica, che fu gentile. Cercò di persuadermi a riprendere l'incarico, ma io rifiutai ancora. Disse che se non fossi tornata non avrebbe avuto altra scelta che sottopormi ad un Comm-Ev. Sapevo che avrebbe agito in fretta. Il mattino seguente, sabato 21 agosto 1976, stavo come sempre ripassando cartelle. Qualcuno che lavorava con me stava spettegolando su una ragazza di nome Pandora Cooper che era stata auditor e Supervisore del Caso a Washington, D.C. Si diceva che se ne volesse andare, ma non le era stato permesso. Era stata rinchiusa in camera contro la sua volontà e forzata a ricevere auditing. Aveva finto per andare in accordo con l'auditor e aveva detto ai suoi carcerieri che l'auditing l'aveva veramente aiutata e che aveva cambiato idea. Una volta convinti che voleva restare la lasciarono uscire dalla stanza: lei scappò dall'org e non vi fece più ritorno. Mi resi conto che quanto accaduto a Pandora poteva benissimo accadere a me e dovevo agire in fretta. Quando ero Direttore dei Procedimenti e ricevevo i bonus avevo risparmiato circa 200 dollari. Una volta lasciato l'incarico non avevo più avuto bonus, solo il salario normale che all'epoca era circa 10$ la settimana. Avrei ben presto dovuto usare i miei 200$ e non avrei avuto più soldi per andare in nessun posto e avrei anche dovuto lasciare l'appartamento. Conclusi che se volevo lasciare la Sea Org doveva farlo quel giorno stesso, prima di essere sottoposta al Comm-Ev. Casualmente quel giorno avevo il pomeriggio libero così avevo l'occasione perfetta per andarmene e non si sarebbero accorti della mia assenza fino al mattino seguente; ma ancora non avevo preso la decisione finale. Andai a fare una nuotata, feci una doccia e indossai un vestito nuovo che mi aveva mandato mia madre. Poi andai ad un telefono pubblico e chiamai le compagnie aeree per vedere se riuscivo a prendere un aereo per uscire da LA, ma tutti i voli erano pieni. Allora camminai fino alla stazione per vedere l'orario del bus successivo per il Michigan. Ce n'era uno in partenza alle 18, la tariffa era 125$, me lo potevo permettere. Ormai erano le 14,30. Tornai a casa e vi trovai uno dei miei coinquilini. Cercai di comportarmi normalmente. Lui uscì a comprare il giornale e io iniziai a preparare le mie cose; tornò quasi subito e nascosi precipitosamente i bagagli. Gli dissi che ero appena stata a fare una nuotata, l'acqua era splendida, sperando che ci andasse anche lui. Fortunatamente se ne andò e ancora una volta rimasi sola. Ora nulla poteva impedirmi di partire, eccetto le barriere che mi ero auto-imposta. Per quello che mi sembrò un tempo lunghissimo, ma probabilmente non furono più di 5 minuti, agonizzai sulla decisione finale che sapevo di dover prendere. Volevo andarmene, ma avevo paura. Sapevo che era la mia ultima chance, se non l'avessi fatto quel giorno probabilmente per molto tempo non avrei avuto un'altra occasione, o forse per sempre. Però ancora vacillavo tra l'andare e il restare. Mi sentivo come in procinto di prendere la più grande e dura decisione della mia vita. Terminai di mettere i miei vestiti in un grande bagaglio a mano. Continuavo a dirmi che non ero felice e che le cose non sarebbero migliorate, ma ancora esitavo. Poi, improvvisamente, mi resi conto che la decisione di andarmene non sarebbe mai stata facile e se avessi aspettato il momento propizio non me ne sarei mai andata. Alla fine presi la spinta. Raccolsi un po' delle mie cose e lasciai l'appartamento. Sapevo che non sarei riuscita a prendere tutto perché per strada avrei potuto imbattermi in qualcuno che conoscevo e mi sarebbe stato difficile spiegare le valigie. Portai con me solamente un piccolo bagaglio, una borsa di plastica e la borsetta. Mi preparai anche una scusa per spiegare perché mi stessi portando dietro questa roba nel caso avessi incontrato qualcuno per strada, ma, fortunatamente, non dovetti usarla. Ero veramente terrorizzata all'idea di incontrare qualcuno del gruppo, di essere fermata e rinchiusa contro la mia volontà. Appena arrivata alla stazione degli autobus di Hollywood, che era a circa 10 minuti a piedi dall'appartamento, comprai il biglietto per il Michigan; poi telefonai a mia madre e le dissi che stavo tornando a casa. Non stava in sé dalla gioia e mi diede tutto il suo appoggio per la decisione di partire. Mi disse "ho sempre saputo che eri uno spirito libero." Alle 17,00 il mio autobus lasciò Hollywood per Los Angeles, dove avrei dovuto cambiare. Avevo un feroce mal di testa ed ero ancora preoccupata che qualcuno potesse scoprirmi. Fu solo dopo esserci lasciati LA alle spalle che cominciai a rilassarmi un po'. Non mi ero mai sentita così sollevata in vita mia. Sentivo di essermi liberata da un grosso peso, e alla fine ero libera. Per nove mesi non riuscii a fare altro che stare tappata in casa, cercare di dare un senso a quello che avevo vissuto e cercare di pensare ad una nuova vita. Una settimana dopo essermene andata cominciai a scrivere i miei pensieri su quello che era successo, ho ancora quel diario. Ero molto confusa. Per parecchi mesi non vidi altri che i miei genitori e mi sentivo molto sola. Sei mesi dopo essermene andata tentai di scrivere sul mio diario un'analisi del gruppo per vedere se riuscivo a scoprire che cosa fosse andato storto. Scrissi "c'è qualcosa di molto sbagliato nel modo in cui questo gruppo è condotto - qualcosa di molto basilare su cui però non riesco a mettere il dito." A quel punto non riuscivo ancora ad addossare la responsabilità della situazione a LRH, e non sapevo niente di controllo mentale. Comunque c'è un'osservazione che feci e che considero essere per me una cosa di valore: c'era poco o niente interesse reale verso le persone intese come esseri umani. La gente era vista solo in funzione alla sua utilità al gruppo. Un esempio che mi viene in mente è quello di una ragazza olandese in addestramento a Flag. Aveva ancora qualche difficoltà con l'inglese, aveva problemi di comprensione dei materiali dei corsi e, in seguito, con i tentativi di audire. Come auditor non riuscì mai ad andare oltre i livelli di base a causa delle difficoltà con la lingua. Quando faceva errori veniva mandata in etica e fu una delle prime ad essere mandata sull'RPF. Sembrava che a nessuno fosse mai sovvenuto che il suo problema non erano "intenzioni malvagie contro il gruppo", ma che semplicemente non capiva abbastanza bene l'inglese. Nessuno si preoccupava abbastanza di lei da vedere l'ovvio. Tutto quello che gli altri vedevano era che non riusciva bene come auditor e perciò doveva avere intenzioni malvagie, così veniva sottoposta a provvedimenti disciplinari come da regolamento. Se ci fossimo veramente preoccupati di lei come persona, piuttosto che come oggetto d'uso, saremmo stati facilmente in grado di vedere il suo problema ed aiutarla a imparare l'inglese, ma quello non era il modo in cui funzionava la Sea Org. Cominciai a rendermi conto che, per la maggior parte, nella Sea Org non c'era vero interesse - non c'era amore. Tutto "l'amore" era in relazione ai risultati sul lavoro e gli standard dei risultati lavorativi erano spesso ridicoli. C'erano eccezioni, naturalmente; qualche volta nasceva un'amicizia vera, a dispetto di tutto. Ma non era il modo in cui il gruppo, come intero, era regolato. Spesso quando si riusciva a creare una vera amicizia venivano fatti tutti i tentativi possibili per separare le persone, proprio come è accaduto a me e Quentin. Per Hubbard la vera minaccia non era l'eventualità che potessimo fare sesso, ma la vicinanza emotiva e la vera amicizia che era nata. Quella separazione degli amici veri aveva l'effetto di far sentire la persona molto isolata, anche se era costantemente circondata da centinaia di persone dell'ambiente settario. Secondo me la cosa più utile che un assistente di uscita può fare quando interviene su uno Scientologist è mantenere verso di lui un atteggiamento di sincera attenzione. Gli Scientologist, specialmente i membri dello staff, sono affamati di compassione. Non potrò mai insistere abbastanza su questo punto. Un atteggiamento affettuoso e compassionevole avrà molte più probabilità di liberarli dalla prigionia mentale di qualsiasi informazione sul gruppo. Dare semplicemente e solamente informazioni non funzionerà perché verrà liquidato come bugia della "stampa wog". Io lo so bene perché ho vissuto in quell'ambiente per più di cinque anni. La chiave principale per liberare una persona da quell'ambiente è la compassione. Questo è vero per tutte le sette ma è particolarmente vero per Scientology dove, nei ranghi superiori, non c'è assolutamente spazio per la compassione. Mostrare compassione può essere la chiave per scardinare l'identità settaria e raggiungere la persona vera. Una volta che si è stabilito un legame emotivo potrete dare fatti e informazioni e aiutarli a scoprire la via d'uscita dalla trappola. Un'amicizia che la Chiesa di Scientology non è mai riuscita a distruggere è stata quella tra me e Quentin. Continuammo a scriverci. In settembre ricevetti una sua lettera dove mi raccontava che stava passando momenti molto brutti. Era stato rimosso dall'auditing per "errori" che aveva commesso su un PC malato di cancro. Quentin aveva cercato disperatamente di aiutarlo, ma niente sembrava funzionare. Era molto depresso. Mi mandò una sua foto dicendomi che dovevo ricordarmi di lui. Ero molto preoccupata che potesse tentare di uccidersi di nuovo e gli risposi immediatamente, gli espressi i miei timori dicendogli che se mai si fosse sentito in quello stato avrebbe dovuto chiamarmi immediatamente per parlarne insieme. Il 12 ottobre ricevetti la sua ultima lettera. Mi disse di non preoccuparmi, che non avrebbe mai più tentato il suicidio. Le cose sembravano andargli meglio. Aveva scritto a suo padre una proposta richiedendogli un permesso a tempo indefinito per poter andare a scuola e diventare un pilota. Ebbi la sensazione che se quella proposta non fosse stata accettata Quentin avrebbe lasciato Scientology, e quella per lui sarebbe stata una scelta molto difficile. Avrebbe dovuto tagliare i ponti con i suoi genitori e con la sola vita che aveva conosciuto fino a quel momento. Volevo assolutamente aiutarlo nel caso avesse deciso in quel senso. Una volta ancora gli risposi immediatamente, ma non ottenni risposta. Per gli otto mesi successivi continuai a mandargli lettere sperando di riuscire a raggiungerlo. Pensavo che forse i suoi genitori avessero scoperto che mi scriveva e non gli facessero arrivare le mie lettere. Da quando avevo lasciato Scientology ero considerata una Persona Soppressiva e a nessun scientologista dedicato era permesso comunicare con me, ma questo non aveva fermato Quentin. Ogni tanto pensavo che fosse successo il peggio e che Quentin si fosse suicidato, ma continuavo a scrivergli. Sognavo spesso Quentin e Scientology. Per un anno intero tutte le notti ho avuto incubi sul gruppo, scappavo dagli Scientologist che cercavano di farmi tornare indietro. Qualche volta ho sognato di essere stata rinchiusa in prigione, e riuscivo a scappare. Dopo un anno quei sogni cominciarono a diventare meno frequenti. Nel giugno del 1977 ricevetti una telefonata di Chuck Ohl, che lavorava al Guardian's Office. Mi disse che Quentin era morto l'ottobre precedente. Secondo la storia che mi raccontò, Quentin fu trovato in coma nella sua macchina vicino all'aeroporto di Las Vegas. La causa della morte era stata dichiarata "sconosciuta" e Mary Sue aveva ordinato un'inchiesta. Chuck voleva sapere se Quentin mi aveva telefonato o se aveva cercato di mettersi in contatto con me. Ero attonita. Da molto tempo percepivo che gli era successo qualcosa, ma sentire quelle notizie mi aveva veramente scioccata. Dissi a Chuck che Quentin mi aveva scritto poco prima di morire e che gli avrei mandato le copie delle lettere e fatto qualsiasi cosa in mio potere per aiutare l'inchiesta. Sentivo che sua madre aveva il diritto di sapere che cosa fosse successo al figlio. Sapevo che lo amava veramente. Feci le copie delle lettere e gliele mandai. Solo di recente ho parlato con chi era in Florida nel periodo in cui Quentin partì per Las Vegas. Aveva qualche informazione interna su quello che gli era successo. Le chiesi se la richiesta di andare ad una scuola di volo fosse stata accettata e mi disse che, per quel che ne sapeva, non lo era stata. Era semplicemente andato a fare le sue solite tre settimane di vacanza e si aspettavano che tornasse. Ora sono convinta che Quentin si è suicidato. All'epoca in cui appresi quelle tristi notizie avevo ricominciato a studiare alla University of Michigan ed ero indirizzata verso una nuova vita. Mi sentivo male per Quentin, ma mi ero ripromessa che avrei fatto tutto il possibile per vivere la mia vita al massimo. Dopo aver lasciato Scientology non davo più per scontata la mia libertà. Sapevo quanto preziosa fosse perché avevo vissuto cinque anni senza. Quentin se ne era andato, ma io avevo la vita intera davanti e l'avrei vissuta al meglio delle mie possibilità, in onore sia di Quentin che mio. Fortunatamente a scuola non ho avuto problemi, probabilmente perché in Scientology avevo avuto incarichi abbastanza alti che richiedevano allenamento mentale e decisionalità, anche se erano al servizio del gruppo. Riuscii a laurearmi con un 3.7 GPA e risultai tra i migliori del mio corso. Nel luglio del 1977 ricevetti una telefonata da Karen de la Carriere, che era stata una delle mie migliori amiche a Flag. Era in missione a LA e cercò di convincermi a tornare. Mi disse che l'org si era spostata in un palazzo nuovissimo e che stavano succedendo cose eccitanti. Gary Epstein, l'ufficiale comandante all'epoca della mia partenza, era stato rimosso dall'incarico dopo che si era scoperto che era una "Persona Soppressiva". Mi disse che siccome al momento della mia partenza Gary era in carica, se fossi tornata sarei stata la benvenuta e non avrei avuto punizioni perché non potevo venire incolpata per essermene andata quando in carica c'era una persona così "soppressiva". Per qualche secondo fui tentata. Non dissi né sì né no, solo che ci avrei pensato su. Quando riagganciai mi resi conto che non sarei mai tornata indietro. Stavo cominciando una nuova vita e non mi era sembrato che le cose nella Sea Org fossero poi cambiate tanto. Dopo circa una settimana Karen mi richiamò e le dissi che non sarei tornata. Quella fu l'ultima volta che sentii qualcuno di Scientology. Recentemente ho parlato con ex membri che se ne sono andati verso i primi anni '80, erano tutti dei top executive. Mi hanno detto che verso la fine degli anni '70 le cose avevano cominciato a peggiorare molto, specialmente dopo che i messaggeri di Hubbard avevano preso il potere. Mi hanno detto tutti che sono stata fortunata ad essermene andata quando l'ho fatto. Se qualcuno cerca di dirvi che le esperienze orrende che ho vissuto in Scientology non succedono più, non credetegli - c'è in giro molta gente che può testimoniare che le cose sono addirittura peggiorate. Nel 1980, dopo la laurea, mi trasferii a New York. Alcuni giorni la mia vita sembrava funzionare in altri, invece, le mie esperienze in Scientology mi facevano ancora soffrire. Nel corso degli anni ho preso in considerazione carriere diverse, ma non sono arrivata a capo di niente. La carriera che mi interessava maggiormente era quella di psicoterapeuta. Ho frequentato una scuola di psicoanalisi per circa un anno e mezzo, ma non ho terminato il corso. Non avevo problemi accademici, ma non avevo la motivazione necessaria per completare i corsi e trovai una scusa per mollare. Solo poco tempo fa mi sono resa conto che la mia incapacità a far funzionare una nuova carriera, particolarmente in quel campo, aveva molto a che fare con le mie esperienze in Scientology. Visto che il mio "successo" in Scientology per me si era rivelato una così grande devastazione, avevo la profonda e inconscia paura di avere successo di nuovo. Dopo tutto, in Scientology ogni successo che avevo raggiunto era stato molto temporaneo e ed era stato ogni volta spazzato via dal capriccio di LRH. Il successo, per me, significava essere spazzata via. Adesso che me ne rendo conto riesco a riprogrammare il mio inconscio e a far funzionare finalmente le cose da sola. Sto progettando di tornare a scuola per il Dottorato in Assistenza sociale. Non sono più dentro una setta e posso avere il successo che voglio senza paura di essere spazzata via. Per la prima volta dopo anni sto cominciando a sentirmi di nuovo la ragazza ambiziosa e idealista che ero a 18 anni. Questa volta, però, so che nessuno mi darà le risposte della vita. Adesso mi rendo conto che ho un cervello in grado di guidarmi attraverso le decisioni che prendo e non metterò più nessuno o niente ad un livello superiore a quello che so o che sento. Adesso conosco le tecniche di controllo mentale e so che al mondo c'è gente che non si fa scrupoli ad usarle per manipolare la gente. Se vedo una persona o un gruppo che sta usando quelle tecniche la mia associazione a quel gruppo o a quella persona finisce. La mia vita e la mia mente adesso sono mie, e non ci rinuncerò più. Aggiornamento: agosto 1996: Sono tornata a scuola e ho completato il Master in Assistenza Sociale, ho superato l'esame di ammissione all'albo e adesso ho la licenza di professionista in Salute Mentale.
From pignotti@worldnet.att.net Sat Jul 21 22:08:22 2007
Come molti lettori di ARS già sanno, Cathy Cariotaki è morta il febbraio scorso ma poiché sono stata molto impegnata e non mi sono tenuta aggiornata su ARS o altre liste che annunciavano la sua scomparsa, ne sono venuta a conoscenza soltanto la settimana scorsa. Ho scritto qualcosa su di lei sul mio blog, sperando di fornire un bilancio positivo ai precedenti miei commenti negativi fatti in "Le mie nove vite in Scientology", e che escono ogni volta che si fa una ricerca su Google. Si veda: http://psychjourney_blogs.typepad.com/monica_pignotti_/2007/07/remembering-cat.html
Cathy Cariotaki, una donna che conobbi oltre 30 anni fa nella Sea Organization di Scientology e a cui ho accennato in "Le mie nove vite in Scientology", è morta di cancro all'età di 66 anni. Cathy aveva lasciato la Sea Org 30 anni fa e ha condotto una vita di persona compassionevole e premurosa agli occhi dei suoi molti amici. Tuttavia, una delle prime cose che risultano facendo una ricerca a suo nome su Google è il mio racconto di Scientology che sfortunatamente la ritrae come una persona severa, rigida, attenta alla disciplina e settaria, per cui ho sentito il desiderio di scrivere qualche parola affinché chi trova il suo nome in Internet sappia che esiste un altro aspetto di Cathy, un aspetto che non ho mai avuto la possibilità di conoscere. Altre persone a cui voglio molto bene hanno avuto la possibilità di conoscere l'aspetto positivo di Cathy fuori dall'identità Scientology, e sebbene quell'aspetto sia noto ai suoi molti amici, una ricerca Internet che puntasse al mio racconto potrebbe lasciare un'impressione diversa, per cui sento la necessità di spiegarmi meglio. Circa un anno e mezzo fa Cathy mi contattò, molto arrabbiata con me per ciò che avevo scritto ed imbarazzata dal fatto che il suo nome risultasse sui motori di ricerca (a posteriori, non posso veramente darle torto per l'arrabbiatura). In quell'occasione entrò direttamente nella sua personalità Scientology e iniziò a lanciarmi accuse piene di gergo Scientology, che ero una "scannatrice di PC" ed altra terminologia che non sentivo da anni. Reagii in modo molto negativo e le inviai una e-mail altrettanto offensiva. Poiché a volte possiamo essere entrambe donne testarde e determinate, mi spiace molto di non essermi presa la briga di scendere oltre la superficie di quanto stava veramente accadendo e di non avere conosciuto la Cathy a cui in tanti volevano bene, un'opportunità che non avrò più. Vorrei però che la gente fosse al corrente dell'altro suo aspetto. Molti sapevano che Cathy era una persona molto premurosa e passionale, buona e leale amica di chi è anche amico mio. Giusto per fare un esempio, negli ultimi anni di vita aveva istituito un fondo per aiutare chi aveva lasciato la Sea Organization di Scientology ed aveva bisogno di aiuto per rimettersi in piedi. Leggere "The Lucifer Effect", il libro di Philip Zimbardo che descrive nel dettaglio il suo esperimento "Prigione Stanford" (il "SPE") mi ha fornito qualche intuizione ulteriore di ciò che stava accadendo tra me e Cathy [mantengo qualche disaccordo con parti del libro, ma le lascio per un'altra occasione]. Io e Cathy siamo entrambe rimaste coinvolte in ciò che considero la "prigione" della Sea Org di Scientology, e il ruolo che lei ebbe in quella circostanza era l'equivalente di una delle guardie del SPE di Zimbardo, mentre il mio era quello di una "prigioniera" - mi identifico in particolare con il "prigioniero" noto come Doug #8612. Come racconto in "Le mie nove vite in Scientology", così come #8612 anche io ero molto ribelle e mi spezzai quando fui assegnata alla prigione di Scientology, proprio come fece Doug [a mo' di commento a parte, come Doug una volta uscita mi sentivo forte, e nel leggere il racconto di debriefing che lui fa mi chiedo se non avessi costruito la mia situazione di "crollo" nello stesso modo in cui lui lo fece, laddove ciò che inizialmente era una costruzione divenne poi realtà]. Nell'esperimento di Zimbardo ai partecipanti venne assegnato a caso il ruolo di prigioniero o di guardia, laddove in Scientology l'assegnazione non era così casuale. Però io e Cathy probabilmente avevamo più tratti di personalità in comune di quanto avremmo voluto ammettere, e finimmo nei nostri diversi "ruoli" Scientology soprattutto a causa del contesto e delle circostanze. Lei vi era rimasta coinvolta anni prima di me ed era nel "gruppo interno" della Sea Org, mentre io ero la ribelle che entrò sulla scena molto dopo di lei, non si adattò mai molto e non accettò mai molto il programma. C'è un passaggio in The Lucifer Effect in cui Christina Maslach, la giovane psicologa che visitò la scena dell'esperimento e che alla fine convinse Zimbardo a porvi termine, descrive l'incontro avuto con una delle "guardie" mentre non stava recitando il suo ruolo e non era in uniforme. Lo descrive come una persona molto gradevole e piacevole. Tuttavia, una volta indossata la divisa e assunto il ruolo di "guardia" entrava nel personaggio di una delle guardie più nefaste, offensive e sadiche dell'esperimento, a cui fu affibbiato il titolo di "John Wayne". Ma Christina non aveva riscontrato traccia di quei tratti nella sua precedente conversazione con lui, quando non stava recitando il ruolo. Una volta lasciato l'esperimento "John Wayne" visse la sua vita di persona estremamente rispettabile e normale che non mostrava alcun segno del suo comportamento aggressivo e sadico come "guardia". In realtà, sia "John Wayne" che "Prigioniero 8612" si lasciarono alle spalle i loro rispettivi ruoli e andarono avanti, diventando brava gente che ha dato contributi di valore alla società. Il SPE si tenne nell'agosto del 1971, due anni e mezzo prima che L. Ron Hubbard creasse, nel gennaio 1974, la prigione di Scientology conosciuta come "Rehabilitation Project Force (RPF). Come nella "prigione" di Stanford, chi era sul RPF di Scientology (e anche a bordo della nave di Hubbard, l'Apollo) era tecnicamente libera di andarsene in qualsiasi momento, ma come fu per l'SPE a molti di noi che all'epoca vi eravamo coinvolti non sembrava che le cose stessero proprio così, poiché avremmo dovuto sottoporci a un lunghissimo procedimento con le autorità Sea Org per farci rendere i passaporti (che loro trattenevano) ed essere lasciati liberi. Ad ogni modo, mi è venuto da pensare che proprio come la guardia "John Wayne" del SPE si lasciò alle spalle l'esperimento e la sua personalità di guardia, Cathy lasciò la Sea Org e si lasciò dietro il grosso della personalità correlata che avevo conosciuto, e proseguì la sua vita di persona produttiva e premurosa, buona amica per tanti. Per un breve e strano istante, uno di quelli che fanno rabbrividire, siamo state entrambe risucchiate nei nostri ruoli degli anni '70 quando ci siamo scontrate di nuovo nel nostro scambio di e-mail 29 anni dopo, ma desidero che chiunque entri in Rete e trova il suo nome collegato al mio "Nove vite in Scientology" sappia che Cathy era molto di più del modo in cui l'ho ritratta, e che grazie ai racconti di chi l'ha conosciuta e le voleva bene sono ora convinta che il bene sorpassava di gran lunga il male, e alla fine ha vinto sulla sua personalità settaria. Mi dispiace solo di non avere avuto la possibilità di conoscerla. Monica |
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