Articoli apparsi su La Repubblica on Line, 20 Giugno 1998. Cristo, Buddha e Maometto, la Grande Madre e Manitù, Satana e Charles Manson, i Druidi e la New Age: anche sulla Rete cresce a ritmo incessante la voglia di spiritualità, intesa in tutte le accezioni e le sfumature possibili, con siti e newsgroup che nascono ogni giorno. Un immenso self service dell'anima dove guru e santoni, illuminati e millantatori, cristi e anticristi proclamano miracoli e guarigioni, costruiscono templi virtuali, dicono messa, ossequiano i morti, ingaggiano battaglie intellettuali o più semplicemente fanno pubblicità e marketing religioso. E migliaia di fedeli collegati dai cinque continenti pregano davanti ai monitor, si organizzano in comunità via e-mail, discutono di fede nelle mailing list. La religiosità e la cura dello spirito occupano un posto importante anche nei navigatori italiani di Internet. Lo dicono i dati di un sondaggio svolto dalla società di ricerche InnovaNet (e pubblicato in "Pescatori di anime. Nuovi culti e Internet" di Marco Merlini) su un campione di 820 internettisti del nostro paese: per il 17,8 per cento di loro la religiosità è essenziale. Importante per il 30,9 per cento, secondaria per il 43 per cento, nulla per il 7,4. Il 29,2 per cento dei cybernauti ritiene che la Rete abbia favorito lo sviluppo della loro spiritualità. Nessun riscontro sulle proprie credenze, invece, per il 56,1 per cento. Negativo, infine, per il 10,1 per cento. E ancora: il 69,5 per cento della comunità di Internet crede in un'entità suprema, e in particolare in un Dio onnipotente nel 49,7 per cento dei casi, nella natura nel 12,4, nelle forze paranormali nel 7,4. Il 35,4 per cento è convinto dell'esistenza di inferno e paradiso, il 22,7 di una "forma diversa di vita", l'11 della reincarnazione. In quanto alle fedi di appartenenza dei cybernauti italiani, massiccia la presenza dei cattolici (40,9 per cento), seguiti da agnostici, atei e indifferenti (30,9) e da cristiani non cattolici (12,3). Le "altre religioni" totalizzano ben il 14,1 per cento: quasi un navigatore su sette è in sintonia con movimenti alternativi al ceppo cristiano. Questi i dati, difficili da conciliare con l'immagine del navigatore disincantato, tecnofilo, appassionato di bit e html e digiuno di anima e sermoni. Ma la realtà che emerge anche solo da un casuale "surfing" è quella di un mare aperto dove trovano spazio la Chiesa e gli ufologi, le potenti organizzazioni come Scientology o Promise Keeper e i piccoli gruppi satanisti, o addirittura il singolo individuo, come il cybermago che pretende di emanare energia occulta via modem. Mezzo ben più economico della televisione e della stampa, la Rete offre a chiunque la possibilità di costruirsi con un sito una religione fai da te, e di andare a caccia di adepti senza spostarsi da casa, in concorrenza con fedi più antiche e radicate. Nella grande cattedrale dello spirito digitale Davide è alla pari di Golia. Sono tante le sfaccettature della spiritualità su Internet. C'è chi si limita a mettere in mostra il proprio culto su siti-vetrina, segnalando varie attività, pubblicizzando libri, dando informazioni pratiche. Altri invece organizzano e mantengono la propria comunità spirituale mettendo in connessione tra di loro fedeli fisicamente lontani, sollecitando finanziamenti o dispute dottrinali. Infine c'è chi crede che Internet sia un luogo sacro, veicolo di spiritualità, entità metafisica: digitare sulla tastiera, osservare il monitor vuol dire creare uno spazio di meditazione, far parte di un flusso mistico. Così, per i tecno-buddisti, la Rete sarebbe la manifestazione fisica del terzo occhio, quello della conoscenza, e secondo i culti ecologico-spirituali il cyberspazio sta diventando Gaia Elettrica, il sistema nervoso del pianeta che diventa cosciente di sé attraverso gli individui messi in Rete. Si tratta, in questi ultimi casi, di forme religiose assolutamente inedite, impensabili nell'era pre-digitale. Attenzione alle truffe, però. Dietro a molte cyber-religioni si nascondono persone affamate di donazioni e contributi, estorti all'adepto magari sfruttando la solitudine o il bisogno di stabilire una comunicazione intima. Nella Rete è spesso difficile distinguere il reale dall'immaginario, il vero dal verosimile, la maschera dal volto. Siamo dunque di fronte a tanti "piccoli fratelli" che manipolano e controllano le anime? È difficile crederlo: sulla Rete c'è spazio anche per le smentite, le critiche, le denunce, per i razionalisti che si oppongono ai santoni. Il popolo di Internet è affascinato dallo spirito on-line, ma tiene gli occhi bene aperti. Assai frequentati i siti che rievocano le religiosità pagane, celtiche e mediterranee: cicli della natura e riti millenari sono celebrati dal gruppo pagano Circle Sanctuary, mentre il circolo The Blackthorn Grove offre una vera enciclopedia del neopaganesimo europeo. Il Santone Roc promette pratiche magiche efficaci, e a Torino il Club della grotta di Merlino invita alla meditazione planetaria ogni martedì sera. L'universo politeistico è esplorabile a partire dal sito delle Towers of Avalon e dalle Arachne's Web Pages. Più prosaicamente, si organizzano anche viaggi tra circoli di pietre nel Galles o nei quartieri stregati di New Orleans, o ci si scrive tra Adepti. Infine, non vanno tralasciati il Druidismo, il culto delle mummie e persino quello di Esculapio. Se si guarda a Oriente, il panorama non è meno complesso, dalla sofisticata home page di Sivananda Yoga con tanto di tantra Om, all'eclettismo di Eckankar, che poi sarebbe il guru bianco Harold Klem. Senza dimenticare gli Hare Krishna, che hanno fatto voto di aprire 108 home page, tanti quanti i nomi di Dio. Sulla Rete si può imparare a meditare, scoprire la biografia del discusso santone Bhagwan Shree Rajneesh o prenotare un soggiorno nell'agriturismo spirituale di Ananda. Sulla scia dei telepredicatori, negli Stati Uniti si va affermando l'evangelizzazione via modem. Sulla Rete si trovano anche i siti di scambio di preghiere. La parte del leone la fanno i Promise Keeper, la potente organizzazione di maschi cristiani conservatori (più di un milione di seguaci in America). Anche intorno a Scientology è battaglia sulla Rete, con tanto di avvocati e sentenze: da una parte i seguaci di Hubbard, dall'altra i critici, i fuoriusciti che svelano raggiri e inquietanti segreti dell'organizzazione su Archivi digitali, newsgroup e siti di denuncia. Sulla Rete imperversano anche i profeti di cataclismi, apocalissi e sventure varie. Si va da pianeti in rotta di collisione sulla Terra agli interpreti di Nostradamus, dalle invasioni degli alieni alla cospirazione mondiale di Satana. A proposito di Belzebù: i suoi seguaci hanno letteralmente invaso Internet. Un buon punto di partenza per esplorare il mondo di Lucifero online è il motore di ricerca Satansearch. Basti dire che si va da un progetto di nazione satanica al Tempio del Vampiro. Maghi e streghe offrono, infine, servizi online molto particolari. Ci si può costruire un testo misterico personalizzato o adottare una strega-talismano, conoscere il proprio futuro o farsi benedire la casa. O addirittura officiare un tecnomatrimonio. Benessere spirituale a buon mercato
Quali sono i culti e le nuove religioni
con le più accattivanti vetrine online? È possibile andare a caccia
della propria anima nella Rete? Internet è diventato il terreno
privilegiato di plagiatori e truffatori religiosi? A queste e ad altre
domande cerca di dare una risposta «Pescatori di anime. Nuovi culti
e Internet» (edizioni Avverbi, 26 mila lire), un libro inchiesta
sulla spiritualità nell'epoca digitale, frutto di centinaia di ore
di navigazione nel Web. Ne è autore Marco Merlini, giornalista e
direttore dell'istituto di ricerche "InnovaNet".
Il suo libro documenta come sette religiose, esperienze mistiche, culti misterici e organizzazioni dell'occulto stiano invadendo Internet. Chi sono le persone che cercano l'anima nel cyberspazio? "I discepoli delle fedi digitali sono in
genere a caccia di offerte di benessere spirituale. Non sono mossi da un
desiderio di sacro, cioè da rovelli sulla natura umana e divina,
quanto da un'aspirazione terapeutica contro un malessere psichico dovuto
alla diffusa perdita di valori e all'incrinarsi dei significati profondi
della vita. Non a caso le nuove religioni on line promettono, più
che la trascendenza, la risoluzione dei mali individuali, la guarigione
dell'anima".
Colpisce come il cyberspazio sia diventato luogo di rinascita di antiche divinità morte e sepolte, egizi, sumeri, greci e romani. È come se la più moderna delle tecnologie della comunicazione si sia messa al servizio della religiosità più ancestrale. "Nel corso della storia moderna, si sono
succeduti diversi tentativi di riesumazione in vita degli antichi dei mediterranei.
Un mondo spirituale misterioso e remoto, dunque aperto alla fantasia ma
anche a vere e proprie ossessioni. I viaggiatori nordeuropei, ad esempio,
non erano semplicemente attratti dallo splendore del passato o dalla ricerca
della bellezza formale. Essi coltivavano la passione per il Sud come desiderio
di ritorno, e il viaggio per templi e spazi sacri si configurava come un
pellegrinaggio nella nostalgia. Adesso si viene in Italia e in Grecia soprattutto
per lo splendore delle spiagge e la fama dei monumenti. Non per rivivere
i luoghi delle antiche divinità e frugare fra i segni misteriosi
del passato. E la fede in Giove, le preghiere ad Atena, le evocazioni a
Marte si sono trasferite nel cyberspazio di Internet".
Quanto sono numerosi gli adepti on line degli dei olimpici? "Si tratta di una corrente spirituale sotterranea,
che però sta prendendo sempre più piede. Sulla rete telematica
vi sono scuole di pensiero religioso pervase di passione nostalgica e che
pretendono di recuperare scritture sacre e segrete. On line si tengono
riti individuali e comunitari, di solidarietà e di passaggio. Le
liturgie solidaristiche riaffermano e intensificano il senso d'identità
del gruppo religioso. Quelle di passaggio marcano simbolicamente e pubblicamente
la morte e rinascita a nuova vita degli iniziati. In rete emerge in terzo
luogo una gerarchia di specialisti a tempo pieno, sacerdoti che sbandierano
conoscenze trascendentali".
Ovvero i nuovi sacerdoti dei riti dionisiaci e orfici via Internet. "L'impressione è che spesso si tratti
di un'antichità immaginaria, universale e immortale che nasce lontano
dai confini del Mediterraneo - spesso e sovente negli Stati Uniti - e che
prende il posto della sua realtà storica. La caratteristica chiave
dei cyberculti, in cui dei mediterranei tramontati diventano eroi di una
nuova epoca, mi sembra il revivalismo. A cavallo fra storia e archeologia
da una parte, invenzione e favole dall'altra, essi innescano infatti un
meccanismo visionario con deviazioni e sdoppiamenti tali da produrre leggende
di nuovo conio che si innescano su quelle arcaiche e originarie. Mentre
scritti antichi e moderni, nonché opere di autori sconosciuti, vengono
raccolti, commentati e arricchiti di esegesi e scolii, si creano un'archeologia
e un'iconografia di monumenti autentici, immaginari o falsi, sistemi linguistici
ed etnologici a dir poco fantasiosi. Tra esaltazione e falsificazione (mediante
dosaggi ben calibrati), l'antichità classica made in Internet viene
dunque tenuta in vita da un complesso di artifici e tenta di riesumare
un paradiso perduto in cui l'individuo avrebbe goduto della piena autorealizzazione.
Anche a costo di costruire una storia chimerica posta al servizio di un
sogno".
|
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |