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Le strategie di Scientology
 
Di Philippe Sollers.
 
Tratto da La Stampa, 11 Ottobre 1999.
 
 
Scientofollia - La Chiesa Spettacolo. Le strategie con cui Scientology, una delle sette più discusse, va alla conquista del mondo. Si dicono vittime di una Inquisizione giudaico-cristiana.
 
 
Talvolta sembra di sognare. Si ascoltano e si leggono, sempre più spesso, enormità che non sembrano stupire nessuno. Eppure no, siamo svegli. Nelle recenti arringhe degli avvocati della Chiesa di Scientology, sono state espresse le seguenti intenzioni: attaccare questa potente organizzazione internazionale e finanziaria sarebbe "un ritorno all'Inquisizione", la "ripetizione della Shoah", la "prosecuzione della propaganda nera contro i protestanti e i massoni".  [1] Chi osa dunque comportarsi così, in tempi di piena Repubblica? Una lobby minacciosa, una mescolanza di integralismo e hitlerismo? Gli appartenenti a Scientology, queste brave persone che chiedono soltanto di credere alle loro elucubrazioni inoffensive e vagamente elettroniche, sono diventati "i meticci della Francia giudaico-cristiana", l'oggetto "di un processo politico intollerabile", dell'irruzione della "propaganda mediatica" condotta in nome del "religiosamente corretto".
 
Scientology non vi entusiasma? Ebbene, siete un fanatico, un Pio XII complice di Himmler, un Torquemada che vuole riempire il mondo di roghi, un persecutore, un gesuita che trama nell'ombra, un vichysta mascherato, uno Stalin in potenza, un totalitario cinese che opprime il Dalai Lama o i miti adepti della setta Fanlungong. In breve, un pericoloso oscurantista. "Che dirà la storia della vostra decisione?" domanda minaccioso uno degli avvocati della nuova Chiesa alla sconcertata presidentessa del tribunale, la quale non si aspettava di essere sorvegliata dalla Storia stessa. Una scena che meriterebbe di essere dipinta, nello stile tipicamente kitsch che caratterizza Scientology e la sua pubblicità mondiale. Un pomposo pittore non saprebbe fare di meglio.
 
Ascoltiamo ancora l'avvocato della Chiesa: "Oggi regna un terribile criterio di normalità. Ci si è inventati la buona coscienza del rifiuto. È ormai in nome della libertà che si rifiuta l'altro. Quest'altro che fa paura perché è nuovo, come all'epoca in cui i Romani parlavano di setta a proposito dei cristiani". I feroci romani, oggi, sono dunque i "moralisti", i "politici", i fedeli della "religione dominante". Eccoli sul piede di guerra, in clima da crociata, arriveranno a strapparci i figli dalle braccia per sgozzarli, crocifiggeranno e daranno in pasto ai leoni i nuovi martiri. In fondo il cristianesimo è una setta che ha avuto successo, ormai duemila anni fa, grazie a intrighi incredibili. Una setta ebrea, guarda caso. E che farebbe meglio, in fin dei conti, dopo i suoi infiniti errori, crimini, persecuzioni, censure, a sciogliersi, anziché esprimere un "pentimento" che non convince nessuno. Roma, unico oggetto del nostro risentimento.
 
E poi, perché mai attaccare briga con le sette, visto che i loro lati positivi (autocontrollo, lotta contro la droga) possono essere dimostrati? Truffe, imbrogli? Nulla di tutto ciò è davvero provato, i dossier si volatilizzano, le complicità ad alto livello non si contano. Anche il fisco americano è stato obbligato a firmare una tregua, dicono.  [2] E che c'è di male se a me piace truffare? Per il mio bene, per la salvezza, per la salute? "Ogni setta - scrive Voltaire nel suo Dictionnaire philosophique - di qualsiasi genere essa sia è un insieme di dubbio e di errore (...). Non ci sono sette in geometria (...) Quando la verità è evidente, si eleva al di sopra dei partiti e delle fazioni. Non ci sono mai state discussioni se a mezzogiorno sia davvero giorno".
 
Meraviglioso Voltaire, meraviglioso quel tempo in cui due più due faceva quattro e quattro più quattro otto. Oggi non è più così. Che a mezzogiorno sia giorno è un fatto dubbio e il buon senso non è più la qualità che sembrava meglio ripartita nel mondo. Chi sono? Non ne so molto. Cosa mi è dato di sperare? Non grandi cose. C'è un progresso fatale? Non è sicuro. L'avvenire abbassa la cresta, l'uomo è lupo per l'uomo, Dio, come al solito, è tra gli abbonati assenti, Godot non si prende neanche la pena di telefonare a Beckett, la storia non è che diceria, esaltazione, corruzione, non un centimetro è stato guadagnato dopo Shakespeare. Riprendere il controllo è dunque necessario, e come non rendersi conto che Scientology (parola magica) è fatta apposta per questo genere di situazione? Le religioni dominanti hanno fatto il loro tempo, è urgente inventare un nuovo culto a cui votarsi. La psicanalisi? Troppo lunga, troppo complicata e, per essere franchi, sgradevolmente sessuale. La scienza pura e semplice?
 
Forse, ma lo scienziato stesso dubita, ha bisogno di un sostegno: è smarrito tra i suoi elettroni, le galassie, i buchi neri, le pecore clonate, gli esperimenti transgenici. La filosofia di una volta? Lei, poverina, è davvero precipitata. I filosofi sono stanchi, malinconici, in ritirata. Parlano in continuazione, fanno precisazioni, ma ormai devono essere il più possibile innocui, accondiscendenti, un po' conservatori. E poi andiamo: tutto tende alla distruzione ed essi hanno talmente delirato... No, c'è bisogno di una nuova religione, moderna, fisica, pratica.
 
Scientizzare il religioso è la formula ideale. Azione! Un tempo si credeva che le "religioni dominanti" si fondassero su dei testi. La Bibbia, i Vangeli, il Corano (ma anche il buddismo è pieno di testi sacri). Per l'appassionato, in ogni caso, c'era molto da leggere. Il Talmud, volendosi impegnare, prende un certo tempo. Sant'Agostino e Pascal anche. E poi ci sono i poeti, i pittori, i musicisti, gli scultori e i santi, di cui ciascuno meriterebbe uno studio a parte. Dalla lettura della Divina Commedia non si esce in poco tempo. Ma tutto ciò è troppo pesante in confronto a Ron Hubbard, non è vero? E chi avrà ancora il piacere, o il coraggio (ce ne vuole), di prendere sul serio un tale sterminato archivio?
 
Semplifichiamo: non c'è bisogno di leggere, di studiare, di confrontare, di criticare. Non c'è bisogno di essere colti, di saper distinguere una crosta da una tela d'autore. Una messa di Mozart? Per fare che? E poi, che cos'è esattamente una messa? E un'Ascensione? Un'Assunzione? Una Pentecoste? Una Resurrezione? Come si è potuto credere a tutte queste frivolezze! Forse che i Romani, malgrado tutto, non avevano un po' di ragione? In ogni caso, una religione ci vuole. La più adatta alla società dello spettacolo sarà quella che arruolerà le sue leve nello spettacolo stesso. I migliori scientologi saranno cineasti, attori, attrici, cantanti, modelle, pubblicitari, acconciatori, decoratori, avvocati, giornalisti. Un mondo di energia religiosa si sta sollevando. La tecnologia seguirà.
 
 
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Scientology (culto? setta? associazione? religione?) è nata negli Anni Cinquanta in California, fondata dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard. La sua Bibbia è il bestseller Dianetics, che per decenni ha convinto moltissime persone ad aderire. Altre sono state reclutate attraverso test della personalità, corsi di "dinamica mentale" e di management, centri di disintossicazione da droghe e alcol. Quanti siano gli adepti non si sa: secondo l'Office of Special Affairs, centrale californiana di Scientology, sarebbero otto milioni in tutto il mondo. Secondo i gruppi che la combattono, l'ultimo dato, del 1987, è di 50 mila aderenti, e oggi sarebbero alcune decine di migliaia nel mondo. La maggior parte è ancora in California: tra loro ci sarebbero alcuni attori famosi, come Tom Cruise, Nicole Kidman, John Travolta, Kirstie Alley. Bisogna ricordare che la Chiesa di Scientology ha nel mondo una rete di oltre cento organizzazioni, affiliate anche con marchi diversi (come Purification, Celebrity, Nuova Era Dianetica, o Hubbard Life Orientation, dal nome del fondatore).
 
In ltalia gli scientologisti sarebbero 100 mila.  [3] Anche le accuse a Scientology sono ormai note, e pesanti: grosse somme estorte per far uscire gli alieni dal corpo degli adepti, abusi psicologici, umiliazioni e violenze subite da adulti e bambini nei centri della setta, serie minacce a critici o membri che volevano staccarsi. Per questo, sono nati vari gruppi anti-Scientology; e proprio l'altro ieri, a Mosca, un tribunale ha revocato la licenza alla locale chiesa di Scientology in quanto, dice la sentenza, la setta "plagia i suoi adepti e ne viola i diritti civili e umani".
 
 
 
Note
 
[1] Le affermazioni degli avvocati della multinazionale appaiono seguire le linee strategiche generali adottate dal management dell'organizzazione, il quale invoca la protezione delle garanzie accordate alla religione per ciascuna attività nella quale è coinvolta. Scientology presenta regolarmente se stessa come una "minoranza religiosa perseguitata" esclusivamente per le sue credenze di natura religiosa, e non al contrario soggetta a riserve e maggiori controlli a seguito di condanne subite in tribunale per l'accertata commissione di attività illegali in campi che esulano dalla sfera religiosa. Per una nota esaustiva sull'argomento, vedi qui.
 
[2] Sull'influenza di Scientology negli U.S.A., si veda in particolare la vicenda dell'IRS, l'ente fiscale statunitense, qui e qui ("New York Times" del 9 Marzo 1997 e aggiornamento del 1 Marzo 1998 a cura del "Salt Lake Tribune").
 
[3] «Scientology afferma di avere 8 milioni di seguaci, di cui 100 mila nel nostro paese. Un dato da prendere con le molle, visto che Pierluigi Zoccatelli, ricercatore del Cesnur, parla invece appena di un milione di fedeli, di cui soltanto 5 mila in Italia.» ("Allarme Scientology", Espresso N. 5 - ANNO XLIII - 6 Febbraio 1997). A proposito di cifre gonfiate, così spiega il Rapporto 1998 del Governo Italiano sui Nuovi Movimenti Religiosi: «Paradigmatico, a riguardo, è il caso di Scientology, che dichiara oltre 27000 adepti [in Italia], numero decisamente abnorme e verosimilmente raggiunto calcolando tutti coloro che, almeno una volta, si sono sottoposti al famoso "test di misurazione della personalità" gratuitamente offerto, anche per corrispondenza, al fine d'incentivare l'ingresso nell'organizzazione.» Per quanto concerne il nostro paese, nel medesimo documento vengono attribuiti alla multinazionale circa 7000 affiliati.
 
 
 
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