Los Angeles - Quattro anni fa la
Chiesa di Scientology ha pagato all'I.R.S. (Internal Revenue Service
[ente americano che riscuote le tasse]) 12,5 milioni di dollari [oltre
21 miliardi di lire al cambio attuale - 1998] per ottenere il suo status
di esenzione fiscale, ha dichiarato un suo portavoce ufficiale questo giovedì.
Mark Rathbun, direttore del Centro di Tecnologia
Religiosa della chiesa [Religious Technology Center - divisione
dell'organizzazione che di fatto dirige Scientology], ha confermato alcuni
dettagli in precedenza non rivelati relativi all'accordo del 1993 riportato
nell'edizione del Giovedì del Wall Street Journal.
L'accordo, noto come un'intesa segreta,
pose fine a una lotta cominciata nel 1967, quando l'IRS pensò che
la principale chiesa di Scientology dovesse essere privata del suo stato
di esenzione fiscale, perché in realtà si trattava di un
business a scopo di lucro che faceva arricchire gli ufficiali della
chiesa.
La chiesa replicò con più
di 2.000 cause legali contro l'I.R.S. Rathbun affermò che "agenti
disonesti" avevano fatto "dichiarazioni oltraggiose" contro la chiesa e
così questa aveva dovuto difendersi.
Il portavoce dell'I.R.S. Frank Keith sostenne
che la decisione di garantire lo status di esenzione dalle tasse
fosse «basata su una voluminosa quantità di informazioni fornite
dalla chiesa all'I.R.S., relative alla sua finanza e altre operazioni».
Come parte dell'accordo, la Chiesa di Scientology
acconsentì a ritirare le sue cause legali e pagò 12,5 milioni
di dollari per sistemare ogni pendenza fiscale precedente al 1993.
Naturalmente, in futuro saranno possibili
altri pagamenti.
La chiesa inoltre acconsentì a formare
un comitato per il controllo fiscale che richiamasse i suoi aderenti al
rispetto dei regolamenti e delle leggi sulle tasse. Secondo i termini dell'accordo,
l'I.R.S. potrà far pagare alla chiesa anche 50 milioni di dollari
di penale se troverà che i suoi ufficiali si stanno arricchendo
con il denaro che dovrebbe essere invece impiegato in attività non
a scopo di lucro.