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Scientology sotto accusa in Francia
 
Rassegna stampa dal quotidiano Avvenire, Febbraio 2000.
 
Per approfondire, vedi l'articolo del Los Angeles Times del 29 Febbraio 2000.
 
 
 
 
 
 
Il rapporto del governo francese accusa Scientology
 
Avvenire, 8 Febbraio 2000.
 
PARIGI. La Missione interministeriale di lotta contro le sette (Mils) istituita dal governo francese ha consegnato al premier Jospin il suo primo rapporto nel quale si condanna le sette "totalitarie", che violano «l'ordine pubblico e la dignità della persona». Il documento cita prima di tutto Scientology, a cui segue l'Ordine del Tempio solare, tragicamente noto per i suicidi di massa del 1994 in Svizzera e Canada e del 1995 in Francia. Il rapporto, che lascia ai poteri politici la decisione sulla proibizione delle sette, sottolinea i «diversi livelli di pericolosità» delle organizzazioni, additando come le peggiori «le sette assolute, che respingono le norme della democrazia e propagano un'anticultura fondata sul primato di un'élite formata allo scopo di dominare il resto dell'umanità, e in alcuni casi sull'aperta preconizzazione del razzismo». La Mils critica pesantemente gli Stati Uniti, dove «le sette beneficiano di una protezione esorbitante dal momento che si autoproclamano religiose». Il rapporto esorta inoltre i poteri pubblici a «vegliare affinché, sotto la copertura di convinzioni personali» le sette «non violino la legge», tenendo conto che esse «usano spesso una facciata religiosa».
 
 
 
 
 
 
Le sette sotto torchio
 
Avvenire. Di Simona Serafini, 9 Febbraio 2000.
 
Scatena polemiche in Francia un rapporto governativo dove si ipotizza la soppressione dei nuovi culti. Sono definite «strutture totalitarie contro i diritti dell'uomo». E Jospin concorda. Il giurista: «Per il riconoscimento legale devono provare di essere utili alla crescita della società»
 
 
Dopo due anni dalla sua creazione, la «Missione interministeriale di lotta alle sette» (Mils) ha consegnato a Lionel Jospin il suo primo rapporto. Per la prima volta nelle sue pagine viene data una definizione di setta: «Un'associazione di struttura totalitaria, che dichiara o meno obiettivi religiosi, e il cui comportamento viola i diritti dell'uomo e l'equilibrio sociale». Dopo aver descritto per sessanta pagine la situazione francese, il rapporto suggerisce di disciogliere le sette più pericolose, in particolare quelle che sono state condannate più volte. Viene qui ripresa una proposta di legge del senatore Nicolas About, votata all'unanimità dal Senato nel dicembre del 1999 nell'indifferenza generale dell'opinione pubblica.
 
È questa la parte della relazione che suscita maggiori perplessità: due membri della Mils, Jean-Marie Abgrall, psichiatra e perito presso i tribunali, e Daniel Groscolas, responsabile della prevenzione nelle scuole, contestano la redazione di questo documento che sarebbe stata fatta dal presidente, l'ex ministro Alain Vivien, senza «alcuna concertazione». Secondo loro «se si proibiscono le sette, ben presto si potranno proibire altre cose. Si tratta di un artificio inefficace e libertario». Il Primo ministro ha però fatto sapere che non si opporrà all'idea di mettere fuori legge le sette considerate pericolose, a patto che siano messi a punto gli «strumenti tecnici».
 
Il rapporto non fa la lista delle sette attive in Francia, un compito delicato che viene lasciato al Parlamento; due però sono prese di mira in vista di un'eventuale dissoluzione, l'«Ordine del Tempio Solare» e la «Chiesa di Scientology». La prima organizzazione ha già dato prova della sua pericolosità; la seconda, «vasta multinazionale dalle molteplici attività, il cui carattere commerciale non lascia dubbi», è descritta come particolarmente pericolosa, un vero e proprio nemico che viene dall'estero: «Sembra che le azioni degli scientologi che operano nei servizi di informazione della setta siano dirette dal quartier generale negli Stati Uniti; possono dunque essere considerate attività clandestine che partono da una nazione straniera».
 
Secondo la Mils, due settori professionali debbono essere tenuti d'occhio: quelli della psicoterapia e della formazione professionale. Psicologi e psicanalisti non hanno alcun diploma specifico e non sono sottomessi ad alcun regolamento deontologico, una situazione di confusione analoga a quella esistente nel campo della formazione e che favorisce l'ingresso delle sette. Per queste ragioni la Mils, che suggerisce la creazione di una specifica formazione professionale per gli psicoterapeuti, ha messo in piedi una collaborazione stabile con imprese pubbliche e private, destinata a smascherare eventuali infiltrazioni.
 
Secondo il rapporto, particolarmente grave è la situazione nei dipartimenti d'Oltremare: alla Réunion il 20-25% della popolazione farebbe ormai parte di qualche setta; ma anche in Guiana, dove si trova la base spaziale di Kourou, l'attività delle differenti organizzazioni settarie è particolarmente vivace, al punto da far sorgere il sospetto che esse abbiano un particolare interesse per le attività di grande valore tecnologico.
 
Scontate le proteste degli scientologi, che per bocca del loro portavoce, Danièle Gounord, tacciano il rapporto ministeriale di «insieme casuale di manifestazioni paranoiche e stupidaggini». Ma anche l'Associazione dei magistrati Apm (di destra) denuncia l'«isteria antisettaria» del rapporto e mette in guardia dall'adozione di leggi speciali «nei termini proposti, dal momento che la giustizia dispone di tutte le armi adeguate in uno Stato di diritto».
 
 
 
 
 
 
Scientology: udienza sui diritti umani
 
Avvenire. 23 Febbraio 2000.
 
Continua la polemica sul rapporto del Parlamento francese contro le sette. La Chiesa di Scientology ha preparato un'indagine sulla «natura razzista ed antireligiosa» della «Missione interministeriale di lotta contro le sette» (Mils) diretta da Alain Vivien. Un'udienza pubblica si terrà a Parigi in marzo con esperti religiosi e dei diritti umani: «Non esistendo un forum di discussione libera per le minoranze religiose in Francia, inviteremo rappresentanti di religioni fatte bersaglio per farci dire come sono stati colpiti dal clima di persecuzione religiosa»  [1] ha detto Leisa Goodman, direttore per i diritti umani della Chiesa di Scientology. L'invito verrà esteso alle 172 religioni nella lista del rapporto della Commissione Parlamentare francese del 1996.  [2] 
 
 
 
Note
 
[1] Le affermazioni dei portavoce della multinazionale appaiono seguire le linee strategiche generali adottate dal management dell'organizzazione, il quale invoca la protezione delle garanzie accordate alla religione per ciascuna attività nella quale è coinvolta. Scientology presenta regolarmente se stessa come una "minoranza religiosa perseguitata" esclusivamente per le sue credenze di natura religiosa, e non al contrario soggetta a riserve e maggiori controlli a seguito di condanne subite in tribunale per l'accertata commissione di attività illegali in campi che esulano dalla sfera religiosa. Per una nota esaustiva sull'argomento, vedi qui.
 
[2] Al fine di sviscerare i reali contenuti del Rapporto Guyard prodotto nel 1996, è possibile consultarlo anche in lingua italiana, oltre che in inglese e in francese.
 
 
 
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