L'Europa contro le sette. Dopo l'ostracismo della Germania, anche in Francia esplode
il «caso Scientology». Un processo a Marsiglia scatena le polemiche: come
impedire attività illecite? Un rapporto accusa: non è un gruppo religioso,
ma una piovra che fa affari.
Nuovi culti
PARIGI. «Bisogna mettere fuori legge le sette?» Questa è la domanda
che si pongono i giornali francesi alla vigilia dell'apertura a Marsiglia del primo
importante processo contro i sette membri dell'associazione di Scientology, accusati
di truffa da alcuni ex adepti. Solo martedì scorso l'opinione pubblica è
stata informata del fatto che una cinquantina di documenti raccolti e messi agli atti
nel corso di un'istruttoria incominciata nel 1990 erano stati distrutti per un fatale
errore dallo stesso tribunale di Marsiglia: stampati sulla Chiesa di Scientology,
appunti sui membri della setta, dati contabili e due "elettrometri", cioè due
apparecchi capaci - secondo la setta - di misurare le emozioni. Un'altra parte dell'istruttoria,
stabilita da un giudice parigino, è già scomparsa un anno fa e a tutt'oggi
non se ne sa più nulla: si tratta in questo caso di dieci fascicoli di testimonianze
di cui non è stata tenuta copia, come la legge invece prescrive. Il resto del
dossier è oggi conservato prudentemente in una cassaforte e l'istruttoria è
stata affidata ad un altro giudice.
Il ministro della Giustizia, Elisabeth Guigou
[1]
che ha aperto un'inchiesta sulla questione, diffida di certe sette - in particolare
di quella di Scientology - che «si fondano su circuiti economici, godono di
considerevoli mezzi d'azione e approfittano di persone deboli e credule». Non
solo: la Guigou crede «che bisogna impedir loro di nuocere». A questo
riguardo ha risposto immediatamente Herbert Jentzsch, presidente della Chiesa di
Scientology che da Los Angeles ha avvertuto: «Il ministro sarà considerato
personalmente responsabile di ogni torto subito dai membri della comunità di
Scientology come conseguenza delle sue dichiarazioni». La guerra è ormai
dichiarata dal governo francese alla setta fondata da Ron Hubbard, di cui una commissione
d'inchiesta ha valutato il budget annuali di 60 milioni di franchi Oltralpe (18 miliardi
di lire) e di 90 miliardi di lire in Europa.
Il meno che si possa dire è che fino ad ora l'istruttoria per il processo che
inizierà il 20 settembre ha proceduto con incredibile lentezza, tenuto conto
dei notevoli interessi finanziari in ballo.
[2] Secondo
Nikolay Fakiroff, l'avvocato che tutela gli interessi di un giovane che vuole indietro
il milione di franchi (300 milioni di lire) versato alla setta, «non è
stata ordinata nessuna indagine finanziaria approfondita, mentre la manna raccolta
dalla setta costituisce il nocciolo della guerra». Nel novembre del 1995 la
Chiesa di Scientology di Parigi fu messa in stato di liquidazione giudiziaria per
non aver pagato al fisco 42 milioni di franchi di tasse arretrate.
[3] In
tribunale gli aderenti alla setta presentarono un assegno, che non fu accettato per
l'origine incerta dei fondi provenienti da una banca lussemburghese. Un mese dopo
la liquidazione, una nuova Chiesa di Scientology aveva preso il suo posto.
Un rapporto parlamentare del 1983 definisce Scientology come «una setta nociva,
colpevole di essersi infiltrata nelle scuole, nelle amministrazioni, nei media».
Giudizio riconfermato da un nuovo rapporto nel 1988. In attesa della creazione di
un Consiglio sul culto che definisca le sette dividendole in "buone" e "cattive" -
ma il caso divide gli esperti, molti dei quali sottolineano i pericoli di arbitrarietà
in queste classificazioni, non essendo chiara la soglia di "nocività" da attribuire
alle varie denominazioni messe al vaglio -, come aveva consigliato uno studio ministeriale
del 1995, la lotta a questo tipo di associazioni, si presenta lunga e dura. Il deputato
francese Jean-Pierre Brard, che ha presieduto la commissione parlamentare incaricata
lo scorso anno di presentare il rapporto di cui si diceva, sottolinea che il fenomeno
delle sette «ha perso in spiritualità tutto ciò che ha guadagnato
in mercantilismo». Il rapporto documenta numerosi reati finanziari e fiscali
e giunge addirittura alla proposta di stabilire un «reato di manipolazione mentale»
o di creare, presso le corti d'appello, una funzione specifica riservata ad un magistrato
specializzato sulle sette.
Fino ad oggi, nell'impossibilità di definire giuridicamente una "setta" e di
stabilire dei criteri incontestabili di "pericolosità", i governi, sia di destra
che di sinistra, si sono rifiutati di creare una legislazione specifica contro le
sette, preferendo avvalersi della legislazione ordinaria.
Scheda
Ma gli Usa minacciano Parigi
In America prevale la linea garantista. Complice il mondo di Hollywood.
PARIGI. Per gli europei - Germania e Francia in primo luogo - la Chiesa di Scientology
non può essere assimilata a una religione ma a una vera e propria setta: essa
rappresenta ai loro occhi una impresa che agisce a scopo di lucro, e spesso in modo
tutt'altro che trasparente e democratico. Per gli americani invece, preoccupati di
proteggere al massimo grado la libertà di culto nel loro paese, la Chiesa di
Scientology - che conta fra i suoi adepti star come John Travolta e Tom Cruise - deve
essere messa in condizioni di muoversi senza intralci. Di qui la decisione del Senato
Usa di dibattere il "Religious Liberty Protection Act", una proposta di legge che
intende mettere le pratiche religiose al riparo da qualsiasi interferenza governativa
o amministrativa: si vuole in pratica riconoscere a chiunque il diritto di praticare
la propria religione in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza, a meno che le
autorità locali e federali siano in grado di provare che quell'attività
è contraria all'interesse pubblico.
La Germania è senza dubbio lo Stato che mette in atto la sorveglianza più
severa e il meccanismo giuridico più repressivo nei confronti delle sette.
La più importante è appunto la Chiesa di Scientology, i cui adepti oltre
Reno sarebbero da 10 a 30 mila. I giornali tedeschi l'hanno ribattezzata «la
setta di Hollywood» dopo che un gruppo di 34 cineasti e attori americani ha inviato
una lettera al cancelliere Kohl per protestare contro la «persecuzione»
di cui secondo loro erano vittima gli aderenti a Scientology, paragonati addirittura
agli ebrei perseguitati dal Terzo Reich. Infiltrata in tutti gli ambienti "sensibili"
dello Stato, dall'industria ai partiti, dai giornali all'amministrazione, al setta
- cui si nega lo statuto di comunità religiosa e che viene definita «organizzazione
politica estremista» - da anni viene tenuta rigorosamente d'occhio dalla polizia
e dai servizi segreti di Bonn.
Ben diverso il clima negli Stati Uniti, paradiso dei predicatori di ogni razza e religione.
Nel 1994 il fisco americano e la Chiesa di Scientology sono arrivati ad un accordo
grazie al quale l'organizzazione, «in virtù della sua sincera pratica
religiosa», può beneficiare di esenzioni fiscali.
[4]
Note
[1] Sulle dichiarazioni del Ministro, vedi anche l'
articolo
È guerra tra Scientology e il ministro di giustizia Guigou. "Il Manifesto",
di Anna Maria Merlo, Sabato 11 Settembre 1999.
[2] Scientology è sotto processo nel nostro paese
da tredici anni (1986-1999). È stata condannata per "associazione per delinquere"
da due distinte sezioni giudicanti della Corte d'Appello di Milano, sentenze successivamente
annullate dalla Corte di Cassazione per "vizi procedurali" connessi alla natura religiosa
dell'associazione, la quale è stata per l'ennesima volta rinviata a nuovo giudizio
il 10 Ottobre 1997. Per approfondire, vedi la sezione
Tribunali.
[3] Per approfondire, vedi l'
articolo
Niente tasse per Scientology, di Cinzia Sasso ("La Repubblica", 15 ottobre
1998). L'organizzazione evita «240 milioni di multa per aver evaso tributi per
410 milioni».
[4] Sulla vicenda, vedi
qui e
qui ("New York Times" del 9 Marzo 1997 e aggiornamento del 1 Marzo
1998 a cura del "Salt Lake Tribune").