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La Chiesa di Scientology costringe una madre allla "Scelta di Sophie"

Sara Goldberg non voleva "disconnettere" dal figlio problematico, e per questo è stata espulsa dalla sua chiesa. Ora ha perso ogni contatto con la figlia, che l'ha ripudiata.

Di © Joe Childs, redattore del Tampa Bay Times, 14 marzo, 2014.

© Traduzione a cura di Simonetta Po, marzo 2014.

 
Da mesi la Chiesa di Scientology faceva pressioni affinché Sara Goldberg estromettesse il figlio dalla propria vita. Lei non voleva farlo, così una sera fu processata in un edificio Scientology di Clearwater. Fu terrificante. La Goldberg piangeva, era una devota scientologist da 36 anni. Ma ora la sua chiesa l'accusava di avere commesso un crimine contro Scientology - non aver "disconnesso" dal proprio figlio, un apostata. La Goldberg aveva cresciuto Nick Lister nella fede scientology, ma nel 2009 il ragazzo aveva fatto amicizia con un simpatizzante dei delatori interni della chiesa il che, agli occhi della stessa, lo rendeva una minaccia. Al processo, la donna si sentì in trappola. Se non avesse troncato tutti i rapporti con Nick, la chiesa avrebbe potuto etichettarla come "persona soppressiva" e sarebbe stata estromessa. La figlia Ashley, fedele scientologist, l'avrebbe probabilmente abbandonata. «Mi state mettendo davanti alla scelta di Sophie», disse la donna singhiozzando. Quella tra un figlio e una figlia.

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Lo scorso luglio la pratica restrittiva dell'ostracismo Scientology, chiamata "disconnessione", ha smembrato questa famiglia un tempo unita. Un'analisi del Tampa Bay Times su come e perché è successo evidenzia che il clero della chiesa fece pressioni aggressive affinché la famiglia si separasse, e lo pretese per iscritto. Cosa che contraddice in pieno la posizione ufficiale di Scientology. «Non esiste una linea di condotta Scientology che richiede ai membri della Chiesa di disconnettere da qualcuno», scrive sul suo sito web Scientology.org.

«Che non costringano alla disconnessione è una palese bugia», sostiene Sara Goldberg, membro da un decennio dell'élite Scientology.

I funzionari della chiesa non hanno rilasciato commenti per questo articolo. Non hanno risposto alle richieste di intervista né alle domande scritte inoltrate dal Times.

Discussioni accese sulla disconnessione sono però vive su Internet, dove gli ex scientologist condividono la pena di essere stati abbandonati dai propri cari ancora nella chiesa. Affermano infatti che nell'ambiente controllato di Scientology la disconnessione è obbligatoria e che la chiesa minaccia la temuta punizione per impedire ai membri di andarsene.

I Goldberg sono tra i pochi che hanno rifiutato di disconnettere. Il loro racconto e quello di Lister presentano un quadro vivido di una ulteriore pratica della chiesa apparentemente estrema e profittatrice. Pratica che viene alla luce in un momento in cui la chiesa deve difendersi in diversi tribunali civili del paese da accuse che spaziano dallo spionaggio e le molestie, alla truffa finanziaria e l'aborto forzato. E segue un'indagine del FBI per possibili violazioni della legge sul traffico di esseri umani nei siti lavorativi della chiesa. L'indagine non ha prodotto accuse formali.

Ora in questa turbolenta miscela fa il suo ingresso la storia di una famiglia fatta a pezzi, e solleva domande più forti sul punto a cui questa chiesa, da sempre controversa, si spinge per perseguire i suoi fini.


Una famiglia unita

Sara aveva 26 anni quando provò per la prima volta l'aiuto spirituale Scientology, chiamato "auditing". Viveva a Jacksonville e aveva appena rotto con il fidanzato. «Mi faceva sentire molto rilassata», ci dice. Poco dopo si trasferì a Los Angeles ed entrò nella grande comunità Scientology della città californiana. Fece altro auditing, frequentò i corsi della chiesa e andò a lavorare nei suoi uffici. Sposò Gale Lister, uno scientologist. Nel 1984 nacque la figlia Ashley, seguita nel 1987 dal figlio Nick. I bambini frequentarono le scuole Scientology. Ashley, ancora bambina, diventò attrice con un ruolo in Reform School Girl, film per la TV interpretato da Matt LeBlanc di Friends.

Nel 1996 la famiglia si trasferì a Clearwater per essere più vicina alla sede spirituale di Scientology, un campus noto come Flag Land Base. I Lister divorziarono due anni dopo.

Nel 2002 Sara sposò Sheldon Goldberg, scientologist dal 1973 che, come lei, aveva percorso l'intero cammino spirituale della chiesa, il Ponte della Libertà Totale. Nel 2003 raggiunsero separatamente la cima - "Thetan Operante VIII", o "OT 8". La potente coppia era riverita dagli altri scientologist. Sara dirigeva anche una rete di volontari Scientology della zona della Baia di Tampa. Di tanto in tanto parlava con il leader ecclesiastico David Miscavige.

Ashley fece parte della Sea Org, l'ordine religioso della chiesa, dai 16 ai 19 anni, poi tornò a casa e sposò Matt Epstein, scientologist di seconda generazione. Loro figlia è l'unica nipotina di Sara. Chiama Sara "Nana" e Sheldon "G-Pa". Le due famiglie vivevano a Clearwater a una decina di chilometri di distanza. Trascorrevano insieme molto tempo. L'album fotografico di Nana è pieno di bellissimi ricordi.


Un figlio ribelle

Eagle Scout in un gruppo sponsorizzato dalla chiesa, leader tra gli adolescenti Scientology, nulla lasciava pensare che Nick Lister non appartenesse al gregge. Cominciò a cambiare a 18 anni dopo essere stato assunto da una chiesa Scientology di Tampa ed essersi scontrato con i suoi superiori per delle regole che lui riteneva irragionevoli. E a quel punto iniziò a cercare in Internet degli articoli su Scientology. È una cosa che la chiesa vieta. E fece amicizia con il collega Matt Argall, che a seguito di uno screzio con il suo capo decise di lasciare lo staff di Tampa.

Il personale Sea Org della grande base di Flag, Clearwater, dove Argall era stato membro attivo per anni, decise di etichettarlo come "fuori etica". Quando la chiesa controllò i suoi sforzi per fare ammenda, Argall dissentì con quelle valutazioni e decise di rinunciare a rientrare nelle sue grazie.

Era il 2009 - l'inizio di un periodo in cui il funzionamento interno di Scientology fu sottoposto a un grande scrutinio pubblico. Infatti, gli ex dirigenti di vertice Marty Rathbun e Mike Rinder si erano uniti ad altri fuoriusciti di alto livello per esprimere le loro critiche alla chiesa. Il primo a raccogliere le loro lamentele fu il Tampa Bay Times, poi furono sentiti da altri media. I fuoriusciti sostenevano che il capo della chiesa David Miscavige da anni molestava e aggrediva fisicamente i membri della Sea Org, principalmente nei luoghi di lavoro della California.

La chiesa negò strenuamente quelle accuse, ma attorno a Rathbun e Rinder, due dei più fidati luogotenenti di Miscavige, si formò un movimento di opposizione al leader. Argall telefonò ad alcuni amici, raccolse un paio di migliaia di dollari e li inviò a Rathbun. E assunse Rinder nella sua azienda di marketing. Diede lavoro anche a Lister, che alla fine incontrò Rinder.

Lister stava camminando su un filo molto sottile: frequentava persone in cima alla lista nera di Scientology e continuava a vivere con i genitori, due OT 8, membri della classe di specialisti Scientology. La sua strategia era cercare di mantenere segreta la sua vita sovversiva.

Quando la chiesa viene attaccata non porge l'altra guancia. Decenni fa L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology, ordinò al suo gregge di stare molto attento alle "persone soppressive", agli SP. Sono esseri malvagi, diceva Hubbard, sempre pronti a danneggiare la chiesa e a bloccare la crescita spirituale degli scientologist. La chiesa pubblica degli ordini che identificano e segnalano gli "SP" ai propri affiliati e, per evitare di restarne corrotti, gli scientologist devono "disconnettere" da loro - troncare ogni tipo di contatto.

Rinder ha sperimentato che cosa significa essere "dichiarati SP". I suoi familiari scientologist - moglie, due figli, madre, fratello, sorella e cognati - hanno disconnesso da lui. I molti amici che Argall aveva nella chiesa lo hanno tagliato fuori. Sua madre, suo padre, suo fratello e sua sorella non gli parlano più. «Mi sentii veramente nella merda», ci dice.

Lister mantenne contatti con entrambi, ma alla fine si venne a sapere e i funzionari della chiesa lo affrontarono. Temendo di essere dichiarato persona soppressiva, ammise l'errore e disconnesse da chi attaccava la chiesa. Non aveva ancora 22 anni e cominciò a bere e a fare uso di droghe.

I genitori lo aiutarono a pagare i 3000 dollari necessari per un soggiorno di qualche settimana al Narconon Oklahoma, l'affiliata Scientology per le tossicodipendenze. Tornò a casa pulito, ma riprese a frequentare Argall. Lo tenne segreto fino a quando un impiegato di Flag gli telefonò per sentire come stava, e lui gli parlò di Argall. Questa volta la chiesa non mostrò misericordia e lo etichettò "SP". Sua sorella Ashley disconnesse, e lo fece anche il marito. I suoi amici di infanzia disconnessero. Anche suo padre, Gale Lister, disconnesse.

«Persi tutto ciò che importa realmente a un essere umano», ci dice oggi.

Tutti, meno la madre e il patrigno. La chiesa premise ai Goldberg di continuare a parlargli. Poteva anche vivere con loro. La chiesa voleva che i genitori lo "maneggiassero", che cercassero di invertire il suo antagonismo, ci dice oggi la madre. Le regole della chiesa lo permettono, ma non all'infinito.

Una sera Lister e Argall parlarono di quanto le cose fossero impazzite e mandarono un messaggio alla chiesa: che ne direste di una tregua? Ai primi di febbraio 2011, Lister entrò in un ufficio della chiesa nel centro di Clearwater con la speranza di concludere un accordo. Ma quando la chiesa gli disse che non poteva girare un video, Argall decise di non andare.

Il portavoce ecclesiastico Tommy Davis si vantò che la chiesa lo avrebbe schiacciato come uno scarafaggio, riferisce Lister. Davis era con tre funzionari veterani della sicurezza, Marion Pouw, Mike Sutter e Kathy True - quattro contro uno. Lister ricorda per noi quell'incontro: Davis gli comunicò che la chiesa gli avrebbe cancellato lo status di soppressivo solo se avesse abiurato le sue azioni eretiche, disconnesso da chiunque attaccasse la chiesa e rivelato tutto ciò che sapeva di loro. Inoltre avrebbe dovuto completare un lunghissimo programma di correzione, era necessario che si rieducasse alla dottrina Scientology. Lister sapeva che la chiesa poteva isolare i suoi genitori, così accettò. Parlò di Rinder, di Argall e di altri oppositori della chiesa. «Sto molto male al ricordo di ciò che dissi», racconta. Ma non dirà al Times quello che rivelò.

Lister cercò di correggersi e di riformarsi. Gli scientologist definiscono "gradini dalla A alla E" questi programmi di contrizione e rieducazione. È il percorso che la persona soppressiva deve percorrere per essere riammessa nella chiesa. Per diversi mesi Lister studiò le opere di Hubbard in una missione Scientology vicina alla casa dei suoi genitori e per i corsi pagò circa 300 dollari. Pensava di avere fatto ammenda, ma quando fece richiesta di cancellazione dell'etichetta di "SP", la chiesa la respinse dicendogli che doveva fare altri corsi. Abbattuto, decise di non proseguire il suo tentativo di pentimento.


Sentore di minacce

Fin dalla sua fondazione la chiesa è stata ossessionata dal controllo delle informazioni interne e dal respingimento delle minacce esterne. Negli Anni Cinquanta e Sessanta l'elusivo nuovo movimento che prometteva crescita spirituale e auto-miglioramento fu indagato da IRS, FBI, CIA, FDA e da altre agenzie governative. Hubbard istituì parecchie tutele: interrogatori chiamati "verifiche di sicurezza" per estorcere ai membri ogni informazione su attività minacciose. "Rapporti per Conoscenza" grazie ai quali i membri si spiano a vicenda e denunciano alla chiesa chiunque infranga le regole o costituisca un rischio per la sicurezza.

Hubbard istituì anche un codice di etica che proibisce quelle azioni che non siano nel miglior interesse del gruppo - la chiesa. I membri ribelli vengono considerati in una "condizione etica inferiore". I nomi che Hubbard assegnò a questi stati aberranti di esistenza sottolineano la sua preoccupazione per la sicurezza organizzativa - Impedimento, Tradimento, Nemico. Appositi "funzionari di etica" si assicurano che i devianti si riallineino alle norme interne.

La disconnessione - cioè la pratica dell'ostracismo - è un altro strumento ecclesiastico di controllo. Anche altre religioni la praticano a un certo livello. Alcune sette ebraiche ortodosse, gli Amish e i Testimoni di Geova si tengono alla larga dagli apostati. I tribunali statunitensi hanno deciso che in base al Primo Emendamento i gruppi religiosi hanno il diritto di farlo.

Per Scientology, Hubbard creò una pratica rigida - tagliare tutti i ponti. E definì che cosa si intende per nemico: chiunque sopprima l'organizzazione.

Hubbard stilò un lungo elenco di "azioni soppressive" e ordinò ai suoi fedeli di stare all'erta. Molte di quelle azioni riguardano la slealtà: denunciare Scientology alle autorità, testimoniare in modo ostile, informare la stampa su Scientology, creare un gruppo scissionista. Gli scientologist che siano in qualunque modo collegati a una "persona soppressiva" diventano delle "fonti potenziali di guai", diceva Hubbard. Devono "maneggiare" la persona che sopprime - riformarla. Se non ce la fanno, allora devono disconnettere.

«I raid del governo statunitense e gli altri problemi che abbiamo avuto sono stati istigati da mogli, mariti o genitori che stavano attivamente sopprimendo Scientology», scrisse Hubbard. Non disconnettere da è stato dichiarato "persona soppressiva" è un'azione soppressiva, un grave oltraggio. Chi non disconnette rischia di diventare a sua volta una "persona soppressiva" - il peggior incubo per lo scientologist perché innesca la disconnessione, e le sue conseguenze sono gravi.

Gli scientologist tendono a socializzare all'interno della loro comunità, che è ristretta; si impiegano presso datori di lavoro scientologist e sponsorizzano le imprese dei membri. Disconnessione può significare non solo il quasi totale isolamento sociale, ma anche dei rischi finanziari.

In pericolo è anche la salvezza spirituale. Gli scientologist credono che l'auditing sia la strada per l'eternità. SP e fonti potenziali di guai sono esclusi dai servizi ecclesiastici.

Sebbene la chiesa neghi di ordinare la disconnessione e citi Hubbard, secondo cui si tratta di una «azione autodeterminata fatta dal singolo individuo», la pratica è chiaramente un corredo della chiesa e ha effetti potenti. Ma rappresenta anche un impressionante paradosso. Una chiesa che promuove un profondo interesse nei diritti umani mantiene una pratica che esige infelicità e dolore, come avrebbero presto sperimentato i Goldberg.


Pressioni sui genitori

A marzo 2012 Lister era un SP dichiarato da 17 mesi, ma viveva ancora con i Goldberg, che continuavano a cercare di "maneggiarlo". Poi la chiesa diede un giro di vite. Dichiarò i Goldberg "fonti potenziali di guai", penalità che, ci dicono, viene raramente imposta a degli OT8. Adesso non potevano più usufruire dei servizi ecclesiastici o accedere alle proprietà della chiesa senza invito esplicito. Il solo modo per sistemare le cose era disconoscere Lister.

«Non disconnetterò da mio figlio», disse Sara alla funzionaria di etica Jasmine Dunham.

Due mesi dopo la chiesa strinse la morsa. Tre membri Sea Org della Freewinds, la nave da crociera Scientology di stanza nei Caraibi, chiese di incontrare i Goldberg separatamente nel complesso ecclesiastico Sandcastle del centro di Clearwater. Il loro obiettivo era riportare i Goldberg nel gregge e farli disconnettere da Lister. Sheldon andò per primo. Al ristorante del Sandcastle si incontrò con Mark Kimura e Russ McKevitt, i quali gli chiesero che cosa lo preoccupasse in quanto scientologist.

Sheldon disse di aver letto le accuse di abusi riferite dal Times e anche altri articoli, tra cui una inchiesta sulle tattiche molto pesanti usate per raccogliere fondi. Quelle storie lo avevano turbato, disse ai due.

Rosanna Loda, auditor della Freewinds, lo portò in una stanzetta per una "revisione". Mentre Sheldon teneva fra le mani le lattine dell'E-meter, strumento simile a un rivelatore di bugie che gli scientologist utilizzano durante l'auditing e le verifiche di sicurezza, la Loda gli chiese in che modo fosse venuto a conoscenza di quegli articoli. Chi gliene aveva parlato?

«Cercavano di scoprire chi stesse diffondendo quella roba», ricorda. Kimura gli fece presente che leggere articoli critici sulla chiesa era una violazione etica e gli ordinò di sottoporsi a un programma di correzione. Il giorno seguente i due Goldberg si incontrarono separatamente con la squadra venuta dalla nave. Kimura chiese a Sara di parlargli di Lister.

«Si sta comportando male», rispose lei e - temendo che la conversazione avrebbe preso una certa direzione - aggiunse: «Non disconnetterò da mio figlio. Nessuno ha il diritto di dirmi di farlo.»

Durante la "revisione" a cui fu sottoposta, Sara disse alla Loda di aver visto un articolo critico della chiesa soltanto una volta, e di non averlo fatto intenzionalmente. All'inizio dell'anno aveva sentito delle chiacchiere su Debbie Cook, un ex alto ufficiale di Flag che Sara conosceva molto bene. Aveva cercato il nome della Cook su Google ed era arrivata al sito della ABC News.

«Ho visto una foto di Debbie Cook sul banco dei testimoni», disse Sara. «Stava testimoniando che David Miscavige aveva ordinato (alla sua assistente) di romperle un dito e di malmenarla.»

E Sara ci credeva?

«Sì, ci credo assolutamente», rispose. La Cook non avrebbe mai mentito sotto giuramento. Kimura le disse che era caduta in una condizione etica inferiore. Sara non era d'accordo. Si accordarono per una chiacchierata a quattr'occhi. Ecco come la ricorda Sara: Kimura le disse che la chiesa aveva bisogno di lei. Era stata una forza, una leader influente su parecchi progetti.

Nel lasciare il Sandcastle Sara decise che non sarebbe tornata a casa, dove c'era Lister. Di recente lei e il marito avevano scoperto che il ragazzo era di nuovo in comunicazione con degli SP, anche se aveva promesso che non lo avrebbe più fatto. Sara decise che nel periodo in cui incontravano il team venuto dalla Freewinds sarebbero restati a dormire da amici.

Il giorno successivo Kimura le mostrò delle fotografie di Rathbun e di altri che avevano criticato la chiesa. Sara ricorda che lui le disse che l'intenzione di quegli SP era distruggere la chiesa. «Usano tuo figlio per arrivare a te. Non permetterglielo. Stai cercando di maneggiare tuo figlio da molto tempo, ma non ha funzionato. Ricorda ciò che disse Hubbard: maneggiare o disconnettere.»

Quel giorno Lister inviò parecchi sms alla madre. Dove siete? Che sta succedendo?. Ma lei non rispose.

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Sabato, 9 giugno 2012 Sheldon era impegnato nel suo quinto giorno consecutivo di ammende per lettura non autorizzata dei media. Stava guidando verso Tampa dove dava una mano al personale dell'organizzazione locale quando si rese conto che la stretta di Scientology era diventata così forte da fargli presagire lo sfaldamento della sua famiglia. «Amavo molto Scientology», ci dice, «e sapevo quali sarebbero state le conseguenze se li avessi ignorati.» Era anche arrabbiato con Lister per aver riallacciato i rapporti con i nemici della chiesa, e per la sua crescente scortesia. A mezzogiorno, Sheldon entrò nel parcheggio della chiesa e telefonò a Lister. «Devi andartene», gli disse. «A tua madre non piace che lavori con un SP. E io amo tua madre. E continuerò a essere scientologist. Non possiamo andare avanti così. Puoi andartene oggi stesso?»

Lister restò senza parole. «Dammi un giorno», gli disse.

«Bene.»

Il ragazzo restò impietrito sul divano dei genitori per diversi minuti, «in stato catatonico», ci dice. Poi cominciò a fare i bagagli. «Ero sempre più depresso ogni minuto che passava.» Prese la sua Honda Accord, andò a un negozio di liquori, acquistò una bottiglietta di vodka Ketel One e una Sprite, tornò all'appartamento e cominciò a bere. In un cassetto di camera sua aveva una Glock 9 mm.

Sara intanto era al Sandcastle e passeggiava in giardino con la Loda, concentrandosi sulle cose che l'auditor le indicava: alberi, cespugli, fiori. La Loda stava conducendo un "localizzativo" di Scientology, cercava cioè di spostare il pensiero di Sara lontano dal passato e sul problema del presente. Il team della Freewinds le aveva ripetutamente detto: tuo figlio è un SP. Parla con i nemici della chiesa. Ti corromperà. Fai ciò che Hubbard insegna.

Dopo il localizzativo Sara disse a Kimura: «Mi preoccupa ciò che potrebbe fare. Ha già minacciato una volta di togliersi la vita.»

Sheldon passò a prendere la moglie e le disse: domattina se ne va. Sarà restò impietrita per un momento e poi rispose: «va bene.»

Chiedo scusa in anticipo per ciò che farò, ma non vi disturberò più dopo stanotte. Forse è meglio se stasera non venite a casa. Ciao.

Sheldon mostrò l'sms a Kimura. Il funzionario ecclesiastico gli disse: ignoralo. Sta cercando di manipolarvi - ricorda l'uomo.

Sheldon non rispose al messaggio.

I Goldberg si fermarono a cena in un Panera Bread a un chilometro da casa. Alle 20,52 Lister inviò un sms alla madre dicendole che aveva con sé la pistola e che non poteva vivere nell'idea che tutti lo odiassero. Mandò un messaggio anche al patrigno: assicuratevi di non venire a casa, stasera.

«Oh mio Dio», esclamò Sara. «Sheldon, corri a casa. Devi fermarlo.»

Sheldon si affrettò verso l'uscita. Sara mandò subito un sms a Kimura per informarlo sull'accaduto. Preoccupata di sovreccitare il figlio, restò al Panera e cominciò a camminare nervosamente su e giù per il marciapiede. Le arrivò un altro sms, questa volta da Katy True, una delle funzionarie della sicurezza di Flag che le suggerì di chiamare la polizia. Evidentemente, Kimura l'aveva allertata.

Sheldon arrivò a casa nel giro di pochi minuti. «Apri la porta», urlò.

Lister, in lacrime, tolse il catenaccio. Era ubriaco.

«Ascoltami», disse al patrigno. «Non ce la faccio più. Non posso vivere una vita del genere. Per favore, spiegami perché dovrei vivere, io non mi so dare risposta.»

«Dammi la pistola», gli disse Sheldon. Lister gliela consegnò e i due si abbracciarono.

Sheldon inviò un sms veloce a Sara: Non chiamare la polizia. Ci penso io. Qualche minuto dopo le telefonò per dirle che era tutto a posto e che stavano bene.

Alle 21,18 Sara inviò un messaggio a Kimura: Se ne sta occupando Sheld, va tutto bene. Non serve la polizia né la vogliamo.

Sheldon rinchiuse la pistola di Lister nel baule della macchina, tornò in casa e convinse il ragazzo ad andare a dormire.

Due ore dopo, Kimura messaggiò Sara: Sheld sta bene? Tutto sotto controllo?

Sì, Sheld sta bene, rispose lei. È stato bravissimo, tutto sotto controllo.

Bene, scrisse Kimura. [tuo figlio] sta andando via?


La scelta di Sophie

Quella sera Sara non vide il figlio. Ma era lì quando si svegliò. Preparò la colazione, era stata via per tre giorni.

«È stato un errore», gli disse. Lui poteva vivere con loro fino a che fosse stato necessario. Solo smetti di bere, gli disse Sara. E nessun altro contatto con gli SP.

Lister accondiscese.

Sara mandò una lettera di sei pagine a Mike Ellis, capo del "sistema giudiziario" di Scientology, la gerarchia interna di sedute disciplinari e tribunali interni. Richiese l'autorizzazione per restare in contatto con Lister. Riassunse la notte con la pistola aggiungendo che suo figlio aveva bisogno di lei. Ellis le rispose un mese dopo con istruzioni chiare:

Non posso approvare che tu continui ad avere rapporti con Nick poiché si tratta di una violazione dell'HCOB 10 sett. 83, CONDIZIONE PTS E DISCONNESSIONE. [HCOB è l'acronimo di Bollettino dell'Ufficio di Comunicazione Hubbard]

Per favore, lavoraci su con il Capo della Giustizia (di Clearwater) come prevede la policy [regolamento], così da assicurarci che tutto sia maneggiato in modo standard al 100%.

Una delle più alte autorità ecclesiastiche non aveva lasciato ai Goldberg altra alternativa se non tagliare completamente i ponti con il ragazzo.

Sara disse a Sheldon: «Non abbandonerò mio figlio.»

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Sei settimane dopo la chiesa aumentò la stretta. Notificò ai Goldberg che i due sarebbero stati sottoposti a "Commissione di Inchiesta", processo Scientology che rappresenta la "azione di giustizia" più seria della chiesa.

«Non avrei mai immaginato una cosa del genere - ero nei guai fino al collo», racconta Sara.

I due coniugi incontrarono il funzionario di etica Daniel DiGalbo alle 7 di sera del 27 settembre 2012 allo Starbucks sull'incrocio tra Fort Harrison Avenue e Cleveland Street. DiGalbo disse a Sheldon di sedersi, poi accompagnò Sara nel palazzo di fronte, l'ex Bank of Clearwater che dagli anni '70 appartiene a Scientology. In una sala conferenze l'attendevano quattro membri della Sea Org vestiti in uniforme della marina. Erano seduti su un lato di un lungo tavolo, Sara dovette accomodarsi di fronte a loro. Una era Elvira ElKamel, che già conosceva. Gli altri erano una ragazza e un ragazzo, e un uomo dell'età di Sara.

La ElKamel prese il foglio giallo oro del "rinvio a giudizio" e lesse i capi di accusa uno alla volta. Sara si dichiarò innocente ai primi due: non aver rispettato la direttiva di Hubbard "Mantenere Scientology in Funzione" e non aver disconnesso da una persona colpevole di azioni soppressive. Alla terza accusa, continuata frequentazione di una persona dichiarata soppressiva dalla chiesa, Sara domandò: «Vi riferite a mio figlio?» I quattro restarono in un inespressivo silenzio.

«D'accordo», disse Sara. «Ho rapporti con mio figlio... quindi sono colpevole», e scoppiò a piangere. «Ma non disconnetterò da lui.»

Sara indossava il suo braccialetto d'oro di OT8 del valore di 2.800 dollari e sperava che volesse ancora dire qualcosa. Ma per lei furono momenti di disperazione. Se non avesse disconnesso da Lister, la commissione l'avrebbe ritenuta colpevole. La chiesa poteva dichiarare "persona soppressiva" anche lei. Sua figlia avrebbe probabilmente disconnesso. Non avrebbe mai più visto la sua nipotina. Sara presentò una lettera di sostegno di Ashley. La figlia lodava i Goldberg per la loro dedizione a Scientology e diceva che l'avevano protetta da quel soppressivo di suo fratello. E disse: «Mi state chiedendo di scegliere tra mio figlio e mia figlia. Ma io li amo moltissimo entrambi.»

È la scelta di Sophie, protestò Sara riferendosi al famoso romanzo di William Styron. E ci racconta il seguito: con fare risoluto, la ElKamel le disse «Conosci bene le regole della chiesa sulla disconnessione». Sara ribatté che quelle regole le permettevano di cercare di "maneggiare" Lister. «E se cercasse di togliersi la vita? Non potrei più vivere in pace con me stessa.»

L'uomo più anziano della commissione le disse che per persone del genere esistono luoghi specifici: gli ospedali psichiatrici.

Scientology si oppone fermamente alle cure psichiatriche. Quell'ipocrisia lasciò Sara senza parole.

Il processo durò più di un'ora. Quando tornò da Sheldon allo Starbucks, aveva gli occhi rossi e gonfi. Adesso toccava a lui.

L'uomo incontro gli stessi quattro giudici nella stessa sala conferenze, anche lui indossava il braccialetto d'oro di OT8. «Fui molto compunto», racconta. Si disse colpevole alle tre accuse imputate alla moglie. Si disse innocente alla quarta: "diffusione di pettegolezzi" sulla dirigenza della chiesa. Non lo aveva fatto e mai lo avrebbe fatto, ribadì.

La ElKamel comunicò ai due Goldberg che sarebbero stati informati sulla decisione della commissione. I due restavano "Fonti Potenziali di Guai". Nessuno doveva disconnettere da loro - non ancora almeno.

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Dopo il processo Sara faticava a mangiare e dormire, e fece una cosa che non aveva mai fatto: ricerche sulla chiesa. Lesse le accuse di maltrattamenti di Rathbun, Rinder e di altri fuoriusciti. Lesse i racconti delle donne che sostenevano di avere subito pressioni dai funzionari della chiesa per porre termine alla gravidanza quando lavoravano nella Sea Org. Lesse la notevole testimonianza di Debbie Cook di essere stata trattenuta con altri manager della chiesa, notte e giorno per diverse settimane, in una costruzione ecclesiastica della California chiamata derisoriamente "Il Buco". Lesse dell'inchiesta del FBI sulla chiesa, delle cause legali contro la chiesa a Tampa, Los Angeles, Texas.

«Esclamai: "Mio Dio!" Non ne avevo idea. È orribile!»

All'inizio di gennaio 2013 Sara compì 63 anni. Lei e Sheldon festeggiarono il compleanno con la famiglia di Ashley. Ashely Epstein non ha risposto alla nostra richiesta di intervista.

Le due famiglie - senza Lister - si riunirono di nuovo a marzo quando Sheldon, che con la moglie fa il mediatore immobiliare, compì 64 anni. Quello stesso mese la polizia fermò Lister e lo accusò di guida in stato di ebbrezza. In seguito si dichiarò colpevole e pagò una multa di 525 dollari. Oggi lavora nel marketing online.

Il Giorno della Mamma, Ashley portò Sara a colazione fuori e poi in un salone di pedicure. Ma a fine luglio arrivò la resa dei conti. Cara Golashesky, capo della giustizia di Clearwater, scrisse ai Goldberg una lettera di una pagina.

Gli Accertamenti e le Raccomandazioni della vostra Commissione di Inchiesta raccomandano che siate dichiarati soppressivi. La presente è un ordine di dichiarazione contro di voi con effetto immediato.
Sara ci racconta che, nel leggerlo, le salì il cuore in gola. Quel pomeriggio alle quattro doveva andare da Ashley per aiutarla a fare i bagagli per un viaggio imminente. Quando lei e Sheldon arrivarono a casa della figlia, Ashley aveva in mano il telefono. Nell'ultima ora Flag aveva chiamato quattro volte. Che stava succedendo? Chiese loro.

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«Siamo stati dichiarati», rispose Sara nel ricordare la conversazione che seguì. E vi appellerete? le chiese la figlia. «Non disconnetteremo da Nick», disse Sheldon.

Sara chiese a Ashley di fare due passi. Raccontò alla figlia della testimonianza di Debbie Cook e delle altre denuncie di maltrattamenti. Hai letto Internet! Esclamò Ashley.

«Speravo che l'amore avrebbe vinto», ricorda Sara. «Speravo che non troncasse i legami con me... eravamo così unite.» Quando tornarono in casa, erano arrivati anche il marito di Ashley e la loro bambina. Ashley disse: «Mamma, devo disconnettere da te.»

«Mi abbracciò, mi baciò, mi disse che mi voleva bene. Ma che doveva farlo», racconta Sara.

Due settimane dopo, Sara inviò una lettera a Ashley. «Nessuna madre dovrebbe patire la perdita di una figlia e di una nipotina. Ti voglio bene da morire e sempre te ne vorrò.»

Il giorno successivo Ashley le rispose per e-mail: «Per favore, smetti di inviarmi e-mail e di telefonarmi.» E aggiunse: «Quando avrai sistemato le cose con la chiesa, fammelo sapere.»

 
 
 
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