L'acclamato autore di Un pezzo di cielo blu condivide le sue riflessioni sull'esperienza Scientology e molto altro. Di © Jon Atack per The Bunker, 2013-2015
© Traduzione di Simonetta Po, agosto 2015
Sto traducendo gli articoli in ordine sparso in base a ciò che ritengo più interessante. Se i lettori hanno richieste particolari sono pregati di segnalarmi il link in mail privata.
THE BUNKER: Jon, nel leggere la prima edizione di Dianetics: La forza del pensiero sul corpo, di recente abbiamo fatto notare che la descrizione che L. Ron Hubbard fa della "reverie dianetica" assomiglia davvero tanto all'ipnosi. Gli scientologist Indipendenti non hanno apprezzato il paragone e ci hanno tirato lo orecchie - lo stesso Hubbard insisteva che l'auditing non era ipnosi. Tu hai fatto delle ricerche sulla relazione tra i due. Che cosa ci puoi dire?
JON: È strano che gli scientologist sappiano poco o nulla sull'ipnosi, visto che il loro fondatore era un grande appassionato della materia. Lasciami segnalare una significativa anomalia trovata nelle pratiche del culto, anomalia che riguarda direttamente l'uso dell'ipnosi.
Verso il 1979 fu reintrodotto l'auditing di Book One - quello basato su Dianetics: La forza del pensiero sul corpo - e da allora non è più stato eliminato. E se l'auditing dianetico stile Anni '50 fosse davvero ipnotico? Quando facevo ricerche per il mio saggio preferito, "Never Believe a Hypnotist", mi divenne molto chiaro che Hubbard aveva grande esperienza (anche se consigliava di non credere mai a un ipnotista).
Approfondendo le contraddizioni trovai molte perle che puntano alla vera natura di Dianetics e Scientology. In Scienza della sopravvivenza Hubbard scrisse: «Può darsi che noti che un preclear, dopo aver chiuso gli occhi, inizia a sbattere le palpebre. Questo è un sintomo del livello più leggero di trance ipnotica». [1] In una conferenza aggiunse: «Un semplice test è osservare i bulbi oculari della persona. Troverete che mentre è sdraiata i suoi bulbi oculari, sotto le palpebre chiuse, vanno di qui e di là. Li vedrete muoversi sotto le palpebre ... e questo indica uno stato ipnotico». [2] In una conferenza successiva Hubbard disse: «L'occhio che si muove sotto la palpebra è l'indicatore di quando una persona è in trance leggera o profonda. Quello è il secondo stadio, il primo è il tremolio delle palpebre ... Gli occhi del preclear rotoleranno un po' sotto le palpebre e in particolare quando ritorna [con la mente al passato], le ciglia tremoleranno, il che vi dice immediatamente che è diventato più suggestionabile di quanto normalmente sarebbe». [3] Più avanti aggiunse un'ingiunzione: «A volte noterete un tremolio delle palpebre ... questo è uno stadio molto precoce di ipnosi. Con un paziente del genere state attenti». [4]
THE BUNKER: Quindi stai dicendo che Hubbard metteva spesso in guardia i suoi seguaci che avrebbero dovuto fare attenzione ai segnali di ipnosi. Come amava dire, l'ipnosi addormenta la gente, mentre l'auditing la sveglia.
JON: Esattamente, Ma come abbiamo visto, l'auditing è una forma di ipnosi che tende a ricoprire le vecchie suggestioni con le nuove, piuttosto che svegliare qualcuno.
Tuttavia, l'uso attuale del Hubbard Dianetics Auditor Course (HDAC) è in contraddizione totale con questi avvertimenti. Tornando al metodo del 1950, Scientology è tornata all'induzione diretta della trance. L'HDAC dice: «Quando gli occhi del preclear si chiudono e notate le palpebre tremolare, finite di contare... » [5]
Ci sono altri segnali di trance: «Se la persona comincia a rispondervi letteralmente ... ciò significa che il vostro preclear è ora un soggetto ipnotico e lo state percorrendo in ipnosi». [6] Benché nulla di quanto Hubbard ha scritto possa essere ritirato o cancellato, queste proibizioni non sono riportate in nessun corso da auditor a me noto. Hubbard ammise anche che: «Il fatto di ritornare indietro lungo la traccia aumenta leggermente la suggestionabilità di qualunque persona». [7]
THE BUNKER: Perché pensi si sia tornati a un procedimento più vecchio?
JON: Come ha scherzato il veterano Alphia Hart, Hubbard avrebbe dovuto mettere la data su ogni suo nuovo "È così". Una volta o due l'anno si inventava qualcosa - giusto nel caso che qualcuno si fosse accorto che nessuno dei Clear era clear, o che nessuno OT era capace della minima impresa sovrannaturale. Quando la sua produzione rallentò - sappiamo che Hubbard verso la fine soffriva di demenza - vi furono diversi tentativi di capitalizzare sul suo lavoro precedente. Comparvero dei nuovi e elaborati "rundown" [programmi - NdT] e questo fu uno di essi. È tutto legato all'idea che nulla di quanto Hubbard scrisse può essere corretto (si veda la direttiva "Salvaguardare la Tecnologia" per ulteriori dettagli. Il che risponde anche alla tua precedente domanda se OT 3 potrebbe essere una "metafora". No, non la è).
È straordinariamente curioso che gli scientologist non conoscano gli effetti della trance ipnotica, perché Hubbard diceva che l'auditor «deve essere preparato a usare l'ipnotismo, deve sapere come funziona, che cosa dovrebbe fare per farlo funzionare, come fare uscire una persona da uno stato ipnotico e così via, che è assolutamente molto diverso da Dianetics che non produce una trance». [8]
Hubbard raccomandava il libro Hypnotism Comes of Age dove la "reverie" è definita come "un sogno ad occhi aperti tra la coscienza normale e l'ipnosi". [9] Hubbard definì la reverie come «uno stato di leggera concentrazione da non confondere con l'ipnosi. Durante la reverie si è del tutto consapevoli di quanto sta avvenendo». [10] L'uso del termine "stato leggero" sembra essere un lapsus freudiano. È sicuramente una contraddizione nei termini. Dopo la pubblicazione di Dianetics: MSMH nel 1950, Hubbard ritrattò il sistema di contare fino a che il preclear non entra in reverie, «Con questo sistema di contare, a volte la persona entra accidentalmente in trance ipnotica ... perciò noi alla Fondazione non lo usiamo più.» [11]
Sfortunatamente, questo consiglio viene ignorato nell'attuale Hubbard Dianetics Auditor Course, l'auditing è tornato totalmente a Dianetics: MSMH perciò, per definizione stessa di Hubbard, la Chiesa di Scientology sta utilizzando l'induzione alla trance come procedura standard. Poi, come spiegò Hubbard, «a volte contare produce una leggera ipnosi dietro alla reverie, che a volte è utile sul caso». [12] O, peggio ancora, «Riconoscete la profondità raggiunta da queste trance, senza provocazione. Dite all'uomo di chiudere gli occhi, bong! Va in trance amnesica; o a volte usando la vecchia tecnica di contare diventa più frequente: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette - bong!» [13] Il peggiore di tutti, «Quando gli si dice di chiudere gli occhi, alcune persone vanno immediatamente in trance ipnotica.» [14]
Come sempre Hubbard era veloce nel contraddirsi (metodo fondamentale per controllare il prossimo, come lui stesso spiegò nel bollettino "Estirpazione dei dati falsi"): «Non diamo mai suggestioni positive»; [15] ma in una conferenza di qualche settimana dopo: « che lo vogliate o no, state mettendo lì delle suggestioni positive, indipendentemente da quanto state attenti.» [16] Confusi? Fate esattamente ciò che dice Ron e sarete completamente auto-determinati...
Note dell'autore:
1. Scienza della Sopravvivenza, ed. italiana 1992, pag. 427.
Jon, abbiamo la sensazione che questa settimana ci ficcherai in un sacco di guai. Di recente hai dissepolto delle vere gemme, ma in questa indagine sui primi scritti Scientology, hai trovato alcuni collegamenti che suggeriscono che il fondatore L. Ron Hubbard avesse un grandissimo debito verso alcune tecniche psichiatriche che i suoi seguaci forse ammetteranno. Riteniamo che oggi la nostra sezione dei commenti sarà molto animata.
Quindi che cosa hai scoperto, Jon?
JON: Scienza della Sopravvivenza (1951) fu il primo libro di Hubbard che lessi. Resta quello scritto meglio, forse perché fu redatto da Richard de Mille. Fin dall'inizio rimasi perplesso dal termine narcosintesi, citato brevemente e con poche spiegazioni. Non compariva sul mio dizionario Oxford in due volumi. Hubbard scrisse: «un preclear non deve mai essere audito sotto sedativi», aggiungendo: «come nella narcosintesi» (Libro 1, pag. 162 ed. inglese). Nel Libro 2 usò nuovamente il termine quando parlò di «ipnosi da farmaci utilizzata in America» (pagg. 222-223). Se ne fa un altro breve accenno in Dianetics: Scienza moderna della salute mentale (1950) [oggi in Italia: Dianetics: la forza del pensiero sul corpo - NdT]. Sapevo che si trattava di una terapia assistita dai farmaci, ma afferrai il pieno significato di questo termine solo molto dopo aver lasciato il culto. Ho condotto parte della mia ricerca sui volumi Research and Discovery - la prima edizione, prima della ripubblicazione per eliminare tutte le vanterie di Hubbard sul largo uso di droghe che aveva fatto. Evidentemente Hubbard era a conoscenza dell'origine della narcosintesi.
Trovai la prima descrizione completa in un libro poco noto che Hubbard raccomandò caldamente in una conferenza ancora meno conosciuta (R&D2, pag. 12). Il libro, Hypnotism Comes of Age, fu scritto da Wolfe e Rosenthal e descrive la narcosintesi e le sue origini: «I medici chiamano questa nuova tecnica narcosintesi perché il paziente soldato, mentre è sotto ipnosi, sperimenta di nuovo l'episodio di shock che provocò il suo collasso - il suo episodio traumatico - e poi reincorpora la memoria così ottenuta.» (pag. 150). Il libro parla anche del conto alla rovescia che si chiede al paziente di fare, fino a che non entra in trance. Si ritrova la stessa pratica in Dianetics/Libro Uno - sebbene Hubbard non sia stato per niente sincero sullo stato di trance che può produrre.
Durante la Seconda Guerra Mondiale sia gli psichiatri statunitensi sia quelli britannici sperimentarono una forma di psicoterapia che induceva stati ipnotici con l'uso di farmaci. Il Dott. William Sargant descrisse il suo lavoro su soldati affetti da "nevrosi da battaglia" o "spossatezza da combattimento" nel suo libro fondamentale Battle for the Mind del 1957 (a proposito, Sargant era considerato l'SP numero uno in Gran Bretagna prima che io stesso ereditassi quel titolo. Hubbard aveva una copia di questo libro nella sua biblioteca della Founding Church a Washington, DC). Nel 1945, i medici Roy Grinker e John Spiegel avevano pubblicato un resoconto del loro lavoro dal titolo Men under Stress. I due medici avevano utilizzato barbiturici e pentothal sodico, ma si erano basati anche sulla scoperta di Pavlov dei riflessi condizionati e sui concetti freudiani di mente inconscia e repressione. Grinker e Spiegel chiamarono "narcosintesi" il loro lavoro perché utilizzava sedazione narcotica per aiutare il paziente a ricostruire, o "sintetizzare", la personalità.
Così come in Dianetica, anche nella narcosintesi si chiede al paziente di "abreagire" o risperimentare eventi traumatici. Hubbard aveva familiarità con questo lavoro: non solo raccomandava Hypnotism Comes of Age, ma ne mostrava anche conoscenza diretta: «Si troverà regressione se si trattano soldati che sono stati abbastanza sfortunati da sottoporsi a narcosintesi... prima stavano semplicemente male, ma adesso sono pazzi... tutto ciò che viene toccato in narcosintesi tende a essere restimolato in modo permanente.» (R&D1, pag. 333 e seg.) Hubbard suggerì addirittura il titolo "Uomo dimesso martedì dall'Ospedale dei Veterani, giovedì ammazza la moglie!" (ibid., pag. 334).
Sembra estremamente possibile che Hubbard avesse conosciuto la narcosintesi, o almeno le discussioni che la riguardavano, durante la sua permanenza al Oakland Naval Hospital nel 1945. In fondo stava incuriosendo gli psichiatri militari di tutto il mondo anglosassone. E proprio nel periodo in cui affermava di avere usato la terapia abreattiva per curare le sue immaginarie ferite di guerra, Hubbard stava anche assumendo fenobarbital (si veda S&D, pag. 125).
Hubbard affermò di avere trattato degli schizofrenici con la narcosintesi (D:MSMH, pag. 123 e seg.), oltre ad aver fatto ulteriore ipnosi farmacologica su casi che erano già stati "curati" con la narcosintesi (Evoluzione di una Scienza, pag. 24 ed. orig.). In una conferenza tenuta qualche settimana dopo la pubblicazione del suo articolo, Hubbard mise in guardia contro la pratica della narcosintesi (R&D1, pag. 123; si veda anche D:MSMH, pag. 390, l'ipnosi farmacologica è "dianeticamente illegale"). Tuttavia, alcuni giorni dopo questa conferenza Hubbard disse: «è accettabile... produrre una condizione più accessibile con la trance amnesica e anche con i farmaci» (R&D1, pag. 184). In una delle sue prime conferenze, Hubbard aveva detto «la narcosintesi e altre terapie farmacologiche trovano in Dianetica un leggero utilizzo» (ibid., pag. 8; si veda anche pag. 48).
In realtà, la presunta ricerca di Hubbard non solo incluse decenni di "ipnosi diretta", ma ci vuole anche far credere che il suo lavoro con la narcosintesi fu estensivo: «sono stati fatti [test] su persone che potevano essere ipnotizzate e persone che non potevano, ma che furono drogate. Hanno dato dati di valore per Dianetica.» (D:MSMH, pag. 57). Inoltre: «Poi un bel giorno, un paziente multivalente, sotto droga, andò indietro fino ad arrivare alla sua nascita». (ibid., pag. 126). Il che assume un significato particolare perché era la prima volta che Hubbard incontrava il presunto "engram natale".
Ma la cosa più importante è che fu la narcosintesi a portare alla scoperta stessa dell'engram: «L'autore è ben consapevole del fatto che molti medici, nell'usare la narcosintesi, sono occasionalmente o accidentalmente entrati in periodi di "incoscienza".» (D:MSMH pag, 117, nota a piè pagina).
La narcosintesi cercava di "abreagire" le memorie dolorose, come scrisse Sargant: «Freud ha scoperto che le "memorie anaffettive, le memorie senza liberazione di emozione" ["carica", sia per Freud che per Hubbard], erano praticamente inutili. A meno che un medico non riuscisse a portare il suo paziente alla liberazione delle emozioni originariamente associate a una esperienza repressa che aveva generato una nevrosi, il mero fatto di ricordare l'esperienza non avrebbe costituito una cura. Di conseguenza Sadler definì la abreazione come "un processo di rivivere la memoria di una esperienza spiacevole repressa esprimendo a parole e azione le emozioni ad essa associate, perciò alleviando la personalità dalla sua influenza. Nella Prima Guerra Mondiale è stato usato con successo questo trattamento abreattivo, ma soprattutto con l'uso dell'ipnosi, non dei farmaci.» (Battle for the Mind, pag. 54).
La narcosintesi fu usata principalmente su personale affetto da ciò che oggi viene definito Disordine da Stress Postraumatico. La pratica cadde in disuso perché fu ritenuta inapplicabile al di fuori degli stress della guerra. Dopo alcuni risultati spettacolari con piloti americani feriti in Nordafrica, in tempo di pace Grinker e Spiegel non trovarono applicazioni della tecnica. A parte pochi e indiretti riferimenti, Hubbard mancò totalmente di riconoscere il lavoro di questi psichiatri, lavoro che fu fondamentale per la sua Dianetica. Per la verità, una delle sue "ampie generalizzazioni" è che tutti gli psichiatri sono delle "persone soppressive" e appartengono a una cospirazione galattica per schiavizzare l'anima di tutti gli esseri senzienti. Ma, come lui stesso sottolineò, "Il criminale accusa gli altri delle cose che lui stesso sta facendo".
Jon, sappiamo che stai ricevendo dei messaggi in merito ai tuoi articoli qui al Bunker. Questa settimana vorresti rispondere in particolare a una domanda, quella sulla meditazione e le strane "routine di addestramento" Scientology. Anche noi siamo curiosi. A te la parola.
JON: Ho ricevuto questa richiesta poco prima di Natale e credo sia rilevante per tutti quegli ex membri che si chiedono quale sia la relazione tra la meditazione e i TRs. Medito da 40 anni e la considero una pratica decisamente utile, anche se molti metodi chiamati "meditazione" sono delle semplici forme di auto-ipnosi e possono avere effetti negativi (si veda più avanti).
Vorrei chiederti di occuparti di una cosa. Recentemente ho cominciato a esplorare ciò che attualmente viene definito "mindfulness movement", che mi sembra una pratica buddista occidentalizzata. Alcune di queste pratiche mi riportano spesso all'adolescenza - i miei genitori sono scientologist - e all'esercizio chiamato OT TR-0. (Dagli anni '80 non mi considero più una scientologist, da quando lessi i libri di Corydon, di Miller e il tuo). So che tra gli ex scientologist la vera natura dei TRs è questione molto dibattuta, perciò mi concentrerò sulla mia idea di questo esercizio in particolare. All'epoca, all'inizio del "Ponte", mi sentivo molto lusingata dalla nozione di stare facendo qualcosa che nel nome aveva la sigla "OT". Come ricorderai si tratta di due persone sedute una di fronte all'altra con gli occhi chiusi, e lo scopo era "essere lì senza fare nient'altro che essere lì". All'epoca qualcuno mi disse che era una specie di meditazione di stile orientale.
Oggi, 30 anni dopo, mi sto informando e sto provando la meditazione "mindful"; lo scopo di acquietare le chiacchiere mentali con la meditazione sembra assomigliare molto al "essere lì senza fare nient'altro che essere lì". È ironico che, poiché si sta a occhi chiusi, non si abbia certezza dello scopo dell'altra persona che nell'esercizio Scientology ti sta di fronte.
Tu che cosa ne pensi? C'è un collegamento tra OT TR-0 e la meditazione così come l'attuale movimento "mindfulness" la descrive? Se c'è qualcosa in comune con mindfulness [attenta consapevolezza] le similitudini finiscono qui, poiché vivere con la preoccupazione di O/W [overt e withhold], condizioni di Etica e PTSness è sicuramente l'opposto di essere consapevole.
È magari uno dei pochi procedimenti Scientology che porta qualche beneficio, forse come il proverbiale orologio rotto che fa l'ora giusta due volte al giorno? Apprezzerei il tuo punto di vista.
Cara Bunkerite,
Mi pare che su "Cielo Blu" commento che il TR-0 è una specie di meditazione (alcuni praticanti indiani lo chiamano "tratak"). Tuttavia, i TRs sono dei gradini all'interno di un processo. E quel processo ha un intento detestabile e nascosto (che porta innanzitutto alla "provocazione", che dissocia le reazioni emotive e ha un effetto robotizzante).
Nibs Hubbard (L. Ron Hubbard Jr) "sviluppò" i "TRs di Alta Scuola" per calmare alcuni studenti turbolenti (nelle ristampe del bollettino originale è stato tolto il "Jr" dopo L. Ron Hubbard). OT-TR0 ha l'aspetto potenzialmente sinistro dell'immediata accettazione del gruppo - infatti sedere a occhi chiusi in una stanza piena di estranei abbassa le difese. In termini comportamentali può essere dannoso. Sedere tranquillamente a occhi chiusi non è in sé una brutta cosa, ma probabilmente è meglio farlo a casa tua o con persone che già conosci o di cui ti fidi.
Detto questo, io differenzio tra le diverse forme di "meditazione". La forma della Meditazione Trascendentale - con la ripetizione di una parola (spesso il nome di un demone, ma qui non è importante), induce uno stato ipnotico. Vale a dire che può portare euforia, che in sé non è necessariamente una buona idea visto che questi meditatori sono noti per diventare dipendenti e perdere interesse per le necessità della vita (tra cui prendersi cura dei figli e andare a lavorare - anni fa ho fatto ricerche per un libro sulla MT e ho parlato sia con membri disillusi, sia con membri ancora illusi).
A 18 anni appresi lo zazen in un tempio Zen, perciò il TR-0 - con le conseguenti allucinazioni - non furono per me una sorpresa. Molte persone citano il TR-0 come l'esperienza che le fece convincere del valore di Scientology, ma è soltanto una tecnica (e, come fa notare Bunkerite, alcuni lo chiamano Effetto Ganzfeld).
Nello zazen - che nel buddismo è la pratica dello zen, del chan o del dhyana (a seconda di quale lingua parli) - siedi a gambe incrociate con la schiena dritta (così non ti vengono i crampi. Per lo stesso motivo i taoisti meditano spesso giacendo su un fianco - io sto sdraiato su un materasso con tre cuscini sotto le ginocchia e uno sotto la testa), e respiri profondamente e con regolarità, senza trattenere il respiro. A volte viene chiamato "respirare sulla ruota" perché c'è un giro tranquillo del respiro.
Può benissimo essere che la respirazione sia l'aspetto più significativo della meditazione, poiché i respiri lenti e profondi hanno un effetto fisiologico diretto - il sistema si calma, emette meno cortisolo e l'ansia diminuisce. Indhyana - che come dici è l'origine della consapevolezza, o meditazione non-religiosa - è l'idea di lasciare andare il pensiero, piuttosto che cercare di fermarlo.
Puoi meditare a occhi aperti, semichiusi o chiusi, ma dovrebbero stare fermi e non si dovrebbe cercare di controllare il battito delle palpebre (anche se si dice che Bodhidhamma, che portò il dhyana in Cina e fondò il Chan o Zen, si fosse tagliato le palpebre per non perdere tempo a dormire - idea stupida poiché il sonno arriva comunque).
Se ti viene un pensiero, lo lasci andare. La miglior descrizione che conosco della meditazione Zen è quella di James Austin, un neurofisiologo e meditatore di lungo corso, nel suo libro Zen and the Brain. Libro costoso per una semplice tecnica, ma uno dei testi migliori sulla consapevolezza. Probabilmente qualcuno dei nostri lettori conoscerà un modo più economico per scoprire questa tecnica. Qui c'è il suo sito web.
Di solito scoprirai che diventi consapevole di strati di pensiero linguistico, scoprendo spesso il pensiero automatico che non è necessariamente utile (fu riscoperto da Aaron Beck e divenne la base della terapia cognitiva - la meditazione aiuta a scovare questi pensieri). Qualche volta penserai "Non sto pensando!", per poi renderti conto che ovviamente lo stai facendo. Dopo un po' riuscirai a entrare in uno stato di calma dove non si genera linguaggio - i meditatori esperti riescono a farlo a volontà - poi scoprirai gli strati molto più rapidi di pensiero non-linguistico.
Personalmente mentre medito evito lo stato di trance ascoltando musica tranquilla - va bene la musica indiana suonata su un singolo strumento (e senza l'accompagnamento della tabla), per esempio Three Ragas di Dr. Subramaniam. Ne puoi ascoltare un po' su youtube. Anche suo fratello L Shankar ha registrato alcuni bei pezzi (quando non suonava con Frank Zappa, John McLaughlin, Bruce Springsteen o Peter Gabriel...). Il mio preferito è il canto polifonico rinascimentale - ne esistono molti esempi ma Walter Frye, Gombert o Palestrina eseguiti dall'Hilliard Ensamble sono eccellenti.
Molti, se non tutti, i "procedimenti" Scientology sono presi a prestito e possono avere delle virtù. Molti usano la visualizzazione (che Hubbard chiamava "processing creativo" e che prese a prestito da Aleister Crowley) e l'ipnoterapia ha parecchi sostenitori. Non sono tra quelli. È il setting che rende Scientology così detestabile, non le pratiche in sé. Come forma di regressione, Dianetica ha le sue virtù, ma non mi interessa la regressione per via della tendenza a generare falsi ricordi (si veda l'eccellente Making Monsters di Richard Ofshe o la notevole opera di Elizabeth Loftus sull'argomento). Molto meglio, come hai fatto tu, rifiutare l'insieme e indagare una tecnica alla volta prima di procedere. Gustati la tua meditazione!
Ancora una volta Jon isola un concetto fondamentale della congrega di L. Ron Hubbard. A te la parola, Jon...
JON: Se doveste mai suggerire che nella Training Routine 0 c'è lo sguardo fisso, pietrificato, gli scientologist vi correggeranno subito. «No», vi rassicureranno. «È confronto». Saggiare la differenza tra "confrontare" e "fissare" non è molto utile. Pare che sia troppo sottile per le parole.
Ma ok, parliamo di "confrontare". Imparando a "confrontare" le persone miglioriamo le nostre abilità comunicative e troviamo il modo migliore per mettere gli altri a proprio agio durante i "procedimenti". O almeno questo è l'assunto alla base della credenza nel senso di "confronto".
La gente si sente davvero più a suo agio quando viene "confrontata"? Quanto il "confronto" contribuisce al processo terapeutico? Gli eserciti e le forze di polizia di tutto il mondo insegnano la tecnica "guardali dritto negli occhi" e Ronald Hubbard può benissimo averla appresa nella Marina degli Stati Uniti. Nell'India del diciannovesimo secolo, durante il Raj, ai soldati veniva ordinato di "confrontare" gli "indigeni". Tra gli animali, questo contatto visivo significa solo una cosa: tu sei la preda e io sto per mangiarti. E potete vedere come certi animali cedono all'incantesimo di questo "confronto" dominante. Forse è per questo che i conigli restano storditi dai fari.
Se il "confronto" del TR-0 può avere un effetto sul "preclear", l'effetto c'è anche sulla persona che fa il confronto. Come potrà dirvi chiunque lo abbia provato, il contatto visivo fisso provoca allucinazioni in quasi tutti. Provate a fissare una parete per dieci minuti e vedrete distorsioni e variazioni di colori. Sedete al buio in silenzio e sentirete dei movimenti. In entrambi i casi, la mente esce dalla neutralità e contribuisce a quanto viene percepito. Proprio come succede in un trip allucinogeno, solo che se allentate lo sguardo fisso l'allucinazione svanisce. A meno che, naturalmente, non impariate a mantenerlo con ore e ore di pratica.
L'isolamento percettivo è usato da molto tempo per entrare in stati mentali alterati. Frasi ripetute, si tratti di Wordsworth o dei devoti di Krishna, porteranno a stati mentali eccitati, che molti ritengono essere beatitudine. Fissare una parete potrebbe alla fine portare a qualche svolta buddica, ma assieme c'è anche molta illusione. Gli ipnotisti dirigono spesso lo sguardo fisso come unico mezzo di induzione. Possono far entrare facilmente una persona in stati di obbedienza. Con il TR-0, la parte ingegnosa è che non solo l'"auditor" fa entrare spesso il "preclear" in uno stato ipnotico, ma che anche l'auditor, fissando (scusate, "confrontando"), mantiene uno speciale stato.
Per disimparare lo sguardo fisso - chiamiamolo per ciò che è - impiegai sei mesi. Da allora non ho mai più avuto voglia di fissare le persone. Molti vi percepiranno come minaccioso, dominante, soverchiante. Farlo limita la vostra percezione dell'ambiente, curiosamente anche la percezione del soggetto che state fissando. E, abbastanza stranamente, "confrontare" le persone mostra che siete provocatòri e sicuramente non mette a suo agio nessuno, né lo invoglia ad aprirsi con voi.
Il TR-0 costituisce una trappola perfetta per tutte le persone coinvolte. Auditor e preclear cercano di ottenere i "fenomeni finali" del "procedimento". Si tratta di una realizzazione (consapevolezza acquisita) o "cognition" (interessante ridefinizione), "indicatori molto buoni" - essere raggianti - e un "ago fluttuante" ["libero"] sull'E-meter. Se l'ago fluttui su eroina o cocaina non so, ma probabilmente lo fa. In altre parole, mentre dopamina e serotonina fanno la marinata al cervello, la persona prova uno stato emotivo intensamente positivo. Sarà uno stato transitorio che si esaurirà di solito in poche ore. Per molti l'obiettivo diventa l'ottenimento di questi momenti felicemente euforici, convinti che aumenteranno in qualche modo la conoscenza o le abilità sovrannaturali. Il credente in trance avanza di grado in grado bevendosi tutto l'inventario di false affermazioni sulle meraviglie che lo attendono. Ma la storia ci dice che Scientology non porta al successo in nessun aspetto della vita. Più solitamente porta al tradimento e alla bancarotta. È venuto il momento di perdere quello sguardo fisso.
Jon, il tuo articolo della settimana scorsa sullo sguardo pietrificato Scientology ha scatenato i commenti. Ti spiacerebbe approfondire alcuni aspetti emersi in quella conversazione?
JON: È stato molto gratificante vedere sviluppare il dibattito dopo alcuni dei miei post. Per quanto riguarda il pezzo della settimana scorsa sul TR-0 (il cui titolo originale era "Confronto Vs Compassione"), mi sono sentito molto gratificato. Per alcuni secondi il mio piccolo ego si è notevolmente gonfiato.
Michael Leonard Tilse solleva il punto straordinariamente valido che il TR-0 gli dava la sensazione di essere un sociopatico. E la sensazione arriva appena prima di agire come un sociopatico, cosa che tutti noi abbiamo visto accadere abbastanza regolarmente in Scientology. Oltre ai miei post qui, da tempo sto lavorando a un libro sul recupero, sulla guarigione da Scientology. Sono tornato in pista perché stupefatto dal gran numero di persone che restano incollate alla "valenza Scientology" (scusate se uso una delle molte ridefinizioni che Hubbard adottò e abbandonò lungo il cammino).
Il Dott. Louis Jolyon West, psichiatra e devoto critico di Hubbard, parlò di "pseudo-identità" e Steven Hassan, altro mio buon amico, nel suo libro fondamentale Mentalmente Liberi spiega la creazione di una nuova identità nel membro di culto. Quando facevo consulenza di uscita restai stupito nel constatare come, durante un intervento, molte persone mutassero personalità via via che uscivano dalla pseudo-identità che Scientology aveva loro inculcato. Un ragazzo esclamò che il giorno dopo l'intervento la sua pelle era tornata a un sano colore roseo laddove prima era grigiastro, e quando i condizionamenti si dissipano e la pseudo-identità viene reintegrata nella personalità completa non è un'esperienza insolita.
In un suo arguto studio, il Dott. Flavil Yeakley mostrò che i membri della Boston Church of Christ differivano largamente dai membri di altre congregazioni cristiane in quanto manifestavano personalità molto simili e gruppo-specifiche. Laddove in altri gruppi cristiani erano presenti tutti e sedici i tipi di personalità dell'indicatore Myers-Briggs, tutti i membri della Boston Church of Christ condividevano profili simili. Yeakley chiamò "clonazione" questo effetto.
Un aspetto perverso di questo processo è che i membri diventano più simili al creatore del culto. Hubbard rientra nel profilo del sociopatico narcisista (per quel che vale, è lo stesso per la maggioranza dei leader di culti pericolosi, che altrimenti non sarebbero pericolosi). Il suo narcisismo è prontamente dimostrato: alla sua morte lasciò 642 milioni di dollari, tutti ereditati da Scientology, però lamentava lo spreco di denaro per la carta igienica del personale Sea Org. Mentre lui viveva nel lusso più opulento, con camice cucite a Savile Row e una collezione di 2000 macchine fotografiche, oltre a una collezione di cigni neri, tori e un suo personale circuito per competizioni, i membri della Sea Org vivono in miserabile povertà, come hanno sempre fatto fin dalla creazione di questa forza lavoro schiavista.
E, come diversi commentatori del blog hanno scritto, Scientology porta alla dissociazione dal comportamento normale. Gli scientologist diventano assillanti, invadenti, aggressivi e generalmente detestabili, in particolare quelli coinvolti nella elitaria Sea Org. Questo comportamento è una conseguenza di Scientology. I membri vengono "indottrinati" e "processed" [lavorati, trasformati artificialmente - NdT], giusto per usare le espressioni ironiche dello stesso Hubbard.
I TRs trasmettono alcuni dei benefici della meditazione. Appresi la meditazione Zen - zazen - in un monastero prima di incontrare Scientology, perciò sapevo che il TR-0 non era altro che un metodo di meditazione. Nella tradizione indiana, quando due persone si fissano a vicenda si dice che fanno tratak (e ora mi rendo conto che può diventare TR-Atack. Devo immediatamente depositare il marchio!). Suggerire che i TRs potrebbero essere usati in un ambiente non coercitivo equivale a dire che la meditazione può essere utile.
Ho un amico che da decenni maledice il giorno in cui ha fatto il TR-0 provocato, perché la dissociazione dalla reazione emotiva è diventata permanente. Se è vero che la tecnica è utile in situazioni di scontro e polemica, lo ha però lasciato emotivamente svuotato e lo ha privato di una normale vita emotiva. Perciò mi sentirei di mettere in guardia sull'uso di tecniche ipnotiche potenti senza una comprensione altrettanto approfondita dell'ipnosi. Incoraggerei anche una comprensione dell'ipnosi dall'esterno, piuttosto che immergersi nella Programmazione Neuro-Linguistica e permettere la creazione di un'altra pseudo-identità.
Il Dott. Milton Erikson resta la fonte della saggezza ipnotica, non i molti testi sull'ipnotismo da salotto che hanno dato all'ipnosi la sua cattiva nomea (sebbene i libri raccomandati da Hubbard siano rivelatori, in particolare Hypnotism Comes of Age di Wolfe e Rosenthal. Non potrò mai enfatizzare abbastanza il materiale raccolto nella mia vecchia relazione Never Believe a Hypnotist, che alla fine mi ha mostrato il profondo valore dell'ipnosi per comprendere realmente Scientology).
La percezione amplificata degli stati meditativi è uno "stato alterato", come scrive un commentatore. Questi stati vengono derisi nel "Libro degli Esercizi all'E-Meter", dove l'elenco delle "originazioni del preclear" riporta molte affermazioni usuali dell'ipnosi. Hubbard ne era ben consapevole visto che, come si vantò spesso, era un ipnotista di provata esperienza (lo elenca per esempio come suo hobby principale sulla sovraccoperta del romanzo Triton). "I colori della stanza sono più luminosi"; "Mi sento come se galleggiassi"; "la stanza sembra più grande" - sono tutte affermazioni di percezione distorta indotti da stati ipnotici e sperimentate dai preclear.
Il solo argomento su cui tendo a concordare con Hubbard è l'ipnosi. Tuttavia, come dimostrano le sue spiegazioni, Dianetics e Scientology sono veramente delle forme di ipnosi. Come diceva lui, l'ipnosi «Riduce l’autodeterminazione, interponendo gli ordini di un’altra persona al di sotto del livello analitico della mente di un individuo... È il tipo di meccanismo di controllo di cui si diletta una persona, un culto o un’ideologia a carattere autoritario. Chi indulge nell’ipnosi può, ma solo molto raramente, interessarsi di sperimentazioni sulla mente umana per apprendere di più sulla mente. L’ipnosi in una società dovrebbe essere limitata all’autentica ipnosi sperimentale, svolta unicamente in laboratorio e mai nei salotti, e svolta rendendosi perfettamente conto che l’efficienza dell’essere umano su cui si stanno conducendo gli esperimenti viene ridotta e che gli si può arrecare un danno permanente. Dovrebbe limitarsi all’uso chirurgico... Accettare di farsi ipnotizzare è come accettare di farsi violentare, con l’unica differenza che, di norma, una persona può riprendersi dopo essere stato violentata. Per qualsiasi essere umano che ragioni chiaramente e creda nel valore delle persone come esseri umani, c’è qualcosa di orribilmente osceno nell’ipnosi. L’intromissione di invisibili controlli al di sotto del livello di consapevolezza può solo pervertire la mente... l’individuo disposto a farsi ipnotizzare è, sinceramente, un pazzo... Gli ipnotizzatori credevano che il semplice fatto di ricordare queste suggestioni le avrebbe alleviate e che il potere di suggestione morisse col passare del tempo. Si dà il caso che queste due idee non siano vere.» (Scienza della Sopravvivenza, pagg. 419, 420, ed. italiana 1992).
Curiosamente, è qui che Hubbard cancellò la tecnica originale del "Libro Uno": «Può darsi che noti che un preclear, dopo aver chiuso gli occhi, inizia a sbattere le palpebre. Questo è un sintomo del livello più leggero di trance ipnotica.» (Scienza della Sopravvivenza, pag. 427, ed. italiana, 1992). Questa tecnica ipnotica esplicitamente ammessa fu reintrodotta alla fine degli anni '70 (sbattimento di palpebre e tutto) con il corso di Libro Uno («Quando gli occhi del preclear si chiudono e notate che sbatte le palpebre, finite di contare...»). Concordo con le proteste di Hubbard che l'ipnosi può essere molto pericolosa e dovrebbe essere usata con molta attenzione.
Sorprende che così pochi scientologist seguano le istruzioni di Hubbard sull'ipnosi. L'auditor «deve essere pronto a usare l'ipnosi, deve sapere come funziona, che cosa fare per farla funzionare, come far regredire la persona con l'ipnosi e così via...» (Research & Discovery, volume 1, pag. 307, versione originale non censurata).
La mia affermazione preferita di Hubbard sull'ipnosi è questa (vedete se riuscite ad applicarla a Hubbard, giusto per divertimento): «Negli insegnamenti di alto livello c'è sempre una "grande autorità" che insegna probabilmente qualche materia molto più complessa di quanto dovrebbe essere. Nel corso degli anni s'è messo sulla difensiva, una sorta di mantello protettivo che ha indossato assieme all'idea che egli conoscerà quella materia sempre meglio di chiunque altro, e che ci sono cose in quella materia che non saranno accessibili a nessun altro. Questo è l'insegnamento di alto livello». Hubbard aggiunge che «Ogni volta che qualcuno raggiunge questa elevazione possiamo chiamarlo operatore di ipnosi, e ciò che egli dice agirà come una suggestione ipnotica. L'ipnotismo è una differenza nei livelli di elevazione.» (Research and Discovery, vol. 4, pag324, edizione originale non censurata). Che è esattamente come gli insegnamenti di Hubbard vengono accettati senza il necessario scrutinio, perché le sue affermazioni di competenza e autorità non vengono messe in dubbio. Dati i suoi molti fallimenti come essere umano, è del tutto stupefacente.
Il vantaggio dei TRs può essere un momento di chiarezza e un possibile sollievo dall'ansia e dall'inibizione. Il lato negativo è la perdita di individualità e una nuova apertura alle suggestioni di Hubbard. Il TR-0 è spesso il primo gradino di un processo che indurrà noncuranza sociopatica. Forse l'elemento più importante di questa persuasione sistematicamente profittatrice è l'erosione della compassione. Scientology dice di "rendere l'abile più abile" perciò ignora il disabile, sia fisico, sia mentale (a meno che, ovviamente, non vi sia qualche beneficio propagandistico per il culto, come succede sempre con il fascino del sociopatico calcolatore). I disabili sarebbero delle "vittime" che se la sono "pulinata" [tirata addosso - NdT], perciò non vale la pena aiutarli. Nella peggiore delle ipotesi sono degli "esseri degradati". Perciò laddove le religioni rispettabili parlano di compassione e carità, Scientology tende a prendere quanto più può dai suoi membri e a non dare nulla senza "scambio" ("Se non ho carità, sono il nulla", secondo San Paolo. "Servizio gratuito, caduta libera", secondo Hubbard).
In Scientology, "compassione" è un termine che non si usa. (Il mio articolo Scientology: The Church of Hate riporta molto materiale a riguardo). Abbiamo invece il termine anodino "affinità", che è semplicemente attrazione nessun accenno all'amore. La "Sympathy" [partecipazione, supporto - NdT], sinonimo di compassione, deve essere evitata a ogni costo. Per la verità, Hubbard la definisce erroneamente una emozione e la colloca su un punto basso della sua "scala del tono". Agli scientologist viene insegnato a non provare "sympathy" per chi sta male, vale a dire che, contrariamente ai principi di tutte le religioni e le filosofie umanistiche significative, la compassione è messa al bando. Ed è esattamente lo stato sociopatico che il TR-0 spesso induce. Di recente una fedele di seconda generazione mi ha detto che quando da bambina si faceva male riceveva solo un'occhiata insensibile, perché si pensa che "niente compassione" sia d'aiuto. Che crudeltà.
L'ultima nell'elenco di tecniche per la riforma del pensiero come descritta da Robert Jay Lifton si trova la "dispensazione dell'esistenza". Quando ci si trova così immersi in un sistema di credenze, gli oppositori sono visti come feccia ("squirrel" nel linguaggio hubbardiano) di cui liberarsi. La loro umanità viene negata. Proprio ieri un ex "Investigation Aide" di OSA mi ha detto che sono stato sottoposto a più molestie di qualsiasi altro critico non americano, perciò so molto bene che la "dispensazione dell'esistenza" è un aspetto essenziale della Tech. Fino a che i vostri neuroni specchio non si risistemano e riuscirete a dire la parola "vittima" con gentilezza, invece che con disprezzo, dovreste essere molto preoccupati che vi abbiano derubato della vostra umanità e che una pseudo-identità (o "valenza") sia stata innestata sulla vostra personalità esistente. Naturalmente, non c'è assolutamente modo di sapere se su di voi è stata innestata tale identità. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla discussione, e per aver dimostrato che a volte noi ex membri siamo capaci di rimetterci in piedi.
Questa settimana Jon risponde a una domanda che ci sentiamo fare molto spesso. Scientology ha tantissimi concetti stravaganti e fa molte promesse irrealizzabili, come mai delle persone intelligenti vi rimangono coinvolte e poi spendono anni all'inseguimento di obiettivi impossibili? Jon ci ha mandato questa risposta e pensiamo sia la migliore mai letta sull'argomento.
JON: Forse quando lavorava a quegli articoli per il Sunday Times che poi portarono al suo impareggiabile Bare-Faced Messiah, Russell Miller era il giornalista britannico meglio pagato. Lo misi in contatto con molti ex membri. Al ritorno dal suo primo viaggio in USA si disse chiaramente sorpreso che tutte le persone intervistate erano sia intelligenti, sia eloquenti. Come mai delle persone apparentemente così razionali erano state attratte da un tale, goffo truffatore?
Lawrence Wright, nel miglior libro mai scritto sul culto e Hollywood, si chiede perché quando l'FBI fece irruzione all'Org di Los Angeles, le persone sul RPF non fossero fuggite. Proprio un paio di settimane fa un tizio mi ha detto che gli ex membri devono sentirsi parecchio stupidi nel rendersi conto di quanto siano stati ingenui. Perciò: com'è che siamo stati così stupidi?
Una volta un ministro battista mi chiese com'è possibile credere che 75 milioni di anni fa il Principe Xenu abbia raggirato i popoli dei pianeti orbitanti attorno a 76 stelle e li abbia poi fatti saltare in aria dentro a dei vulcani con delle bombe all'idrogeno. Come Russell, anche lui stava dimenticando che io per primo ero stato così credulone. Gli suggerii che ci sono persone che non solo credono che un uomo possa camminare sull'acqua, ma che riesca anche a trasformare l'acqua in vino. Rimasi mortificato quando arrossì fino alla punta dei capelli. Da parte mia fu maleducato, ma in che altro modo potevo spiegarmi?
Quando qualche sapientone mi dice che l'universo iniziò con il Big Bang, come se ciò spiegasse tutto, di solito gli chiedo come fa a saperlo. Fino ad ora le risposte a questa domanda - e l'ho fatta molte volte - si sono sempre ridotte a: perché lo dicono e fisici e di loro ti puoi fidare. Che è solo un po' al di sopra di: perché lo dice la Bibbia, o i Veda, o Ronald Hubbard. Tendo a credere al Big Bang - del resto lo hanno fatto anche i Papi, negli ultimi cinquant'anni. Ma per quanto rigiri una storia sull'universo in espansione e entropia negativa, sui quark, il bosone di Higgs e la materia oscura, non ho idea di cosa o chi ha provocato questo Big Bang e, a parte incollare l'universo in una serie infinita e in continua espansione di parallele, o ipotizzare uno Stato Stazionario in cui i Big Bang sono infinitamente regolari (ora chiamata "teoria dell'universo ciclico"), non c'è molto altro di ragionevole da aggiungere al quadro. Per parafrasare il Tao Te Ching, "non so da dove viene l'universo, ma da qualche parte deve essere arrivato, e allora lo chiamo tao". O "materia oscura" o forse "flogisto".
Non sappiamo da dove tutto questo ha avuto origine. Non sappiamo se significa qualcosa. E sicuramente non sappiamo dove sta andando. La scienza aiuta molto con il "come", ma il "perché" resterà sempre relegato al campo della credenza. E tutte le credenze sono pastura per il credulone, che si tratti di cose vere oppure no. A cui si aggiunge un meccanismo umano fondamentale, una serie di reazioni prevedibili, almeno in termini di probabilità. All'inizio di quasi tutti i coinvolgimenti in un culto c'è la dislocazione. L'individuo è staccato da qualche vecchio modello: da un ambiente o da una relazione, un rapporto. La perdita del lavoro, una città nuova, un divorzio, una università diversa, un decesso, una perdita, una tragedia. Qualsiasi cambiamento significativo dell'abitudine, non necessariamente un cambiamento in negativo, si apre a una serie nuova di abitudini. Siamo fatti così.
Per me fu la rottura con la mia ragazza. Per altri potrebbe essere stato cambiar lavoro, la perdita del coniuge, o semplicemente una faccia nuova nel solito ambiente che ha dato una scossa ai vecchi modelli di pensiero. In Scientology la vulnerabilità - dislocazione - è creata fin dall'inizio. La nuova vittima viene indirizzata alla "rovina" - qualsiasi cosa il soggetto pensi gli stia rovinando la vita - così da renderla disponibile all'olio di serpente super costoso di Scientology. È abbastanza facile, provate a chiedere a chiunque di parlare di vecchiaia, malattia o morte e quasi tutti si incupiranno. Ed è facile spingere qualcuno verso la peggior paura o la perdita più devastante. Quando da scientologist novellino mi mandavano per strada con un portablocco, restavo sempre stupito da quanto le persone fossero pronte a condividere il loro problema più angosciante con uno sconosciuto che aveva posto loro qualche domanda ridicola ("Che cosa le piacerebbe di più essere/fare/avere?"). Anche il sondaggio è in sé fasullo - solo il primo di una lunga serie di inganni sulla "strada verso la verità". Ma in fondo, come disse Hubbard, "onestà è sanità di mente", perciò Scientology è insana fin dall'inizio.
La dislocazione mette in attesa i vecchi modelli. Censura i comportamenti tipici, così che il neofita entri nel nuovo quadro appena scoperto. Aggiungete tanto deliberato incoraggiamento - il vecchio trucco delle lusinghe usato da tutti i venditori - e avrete una persona ricettiva. Poi fatele fare un test della personalità e date sempre, sempre, sempre dei punteggi bassi. Lo ordina il manuale perché, naturalmente, nessuno che non abbia pagato al culto delle somme importanti risulta mai "su di tono". Ho letto il biglietto di addio di una ragazza che si suicidò dopo avere avuto questo tipo di "valutazione" (L'"Oxford Capacity Analysis" fu compilato da Ray Kemp, le cui uniche qualifiche erano un "dottorato" in Scientology e un periodo di ferma nella marina mercantile. Le domande sono state riformulate da un test legittimo precedente, ma tenere basso il punteggio non era nell'originale. All'epoca Kemp non era nemmeno a Oxford, né aveva mai trascorso nemmeno un solo, singolo giorno in una delle sue università - ulteriori inganni e messinscena).
Il "bisogno di cambiamento" ora fermamente ancorato, indipendentemente da quale sia il problema, può essere prontamente soddisfatto da un qualsiasi corso di base e poco costoso. Ai miei tempi era sempre il "Corso di Comunicazione - routine di addestramento 0-4". Steven Hassan, forse la figura più importante del mondo antisette oltre che esperto di ipnosi, quando vide la dimostrazione di questi esercizi disse che erano la "forma più palese di ipnosi" che avesse mai visto in un culto.
L'inerzia è un aspetto angosciante della condizione umana. Buttiamo davvero un sacco di soldi in quella che viene definita la "fallacia dei costi irrecuperabili". Una volta impegnati in qualche idea tendiamo a spremerla fino all'esaurimento e, con Scientology, può significare tutta la vita. Anche se in quel caso è il culto che spreme. Robert Cialdini, autore del fondamentale Influence - come spingere gli altri a dire di sì, lo chiama "principio di coerenza". Una volta che hai mandato i primi dieci dollari al truffatore nigeriano diventa più facile firmargli un assegno da duecento. Una volta che hai comprato un "Corso di Comunicazione" da dieci dollari, diventa più facile sganciarne mille per un "intensivo" di "processing". Se il "body router" ["accompagnatore di corpi" - NdT] che vi ha agganciato vi avesse offerto un "intensivo di processing" avreste sorriso e sareste scappati, ma, come sanno tutti i venditori, dopo esserci un po' impegnati è molto più facile impegnarci di più. Nonostante le promesse, il Corso di Comunicazione non avrà ovviamente risolto i vostri problemi comunicativi, ma è così che funziona il principio di coerenza. Quando sarete arrivati agli stati perfetti e super-perfetti di Clear e Thetan Operante, gli obiettivi in gioco si saranno spostati così in avanti che non riuscirete nemmeno più a vederli, anche se ogni test obiettivo delle promesse per questi "stati dell'essere" fallirà miseramente (confrontate le affermazioni che nel suo primo libro Hubbard fece su Clear con la successiva archiviazione di quelle affermazioni. Riflettete su quanto prontamente la sua "ricerca scientifica" si dimostrò - per sua stessa ammissione - inefficace, ma solo quando ebbe qualcosa di nuovo da vendere, trucchetto certamente non a buon mercato - scusate, si tratta di "donazioni fisse").
Gli esperti ci dicono che i membri di culto tendono ad aver fatto, in media, due anni di università. La maggioranza proviene dalla classe media e da famiglie affettuose. Non è stata la stupidità a portarci dentro, ma la disperazione. Cialdini ci racconta di una serata con un professore di logica a una lezione di Meditazione Trascendentale. Alla fine il logico si alzò e sconcertò i presentatori con una serie di domande che smascheravano chiaramente l'irrazionalità delle loro affermazioni. I presentatori restarono zitti, sbalorditi e imbarazzati, ma molti tra il pubblico si iscrissero al corso nonostante tutto. Alla domanda sul perché, dissero a Cialdini che avevano problemi urgenti e si sarebbero attaccati a tutto, e se avessero atteso all'indomani e riflettuto sulle irrazionalità, avrebbero perso l'occasione di seguire il corso proposto. Anche se andava contro la ragione o il buon senso.
Quella disperazione può essere sia una fuga dall'agitazione, dalla sconfitta, o - in alcuni casi - un modo per aiutare efficacemente gli altri in una società assediata da "terapie" truffaldine e credenze magiche. Alle Udienze di Clearwater del 1982, l'auditor OT V Lori Taverna testimoniò che molte persone le avevano detto di essere entrate in Scientology perché volevano essere come lei. Aveva dovuto spiegare che lei era una persona allegra ed energica di natura. Scientology non aveva né creato, né potenziato la sua condizione.
Quando terminai la mia intervista segreta a un ex membro del Watchdog Committee - era stato uno delle 14 persone a gestire il culto sotto la direzione di Hubbard - lui si vantò che almeno non ci saremmo fatti mai più raggirare. Gli dissi che la sola, e per certi versi debole, protezione che avevo era la consapevolezza che anche io, come ogni altro essere umano, sono ingenuo e credulone. Perciò la domanda non è: "Come hai potuto essere così stupido?", ma "Come possiamo aiutare la gente a riconoscere la persuasione di sfruttamento"?
Jon, ci hai detto di voler parlare del perdono in Scientology, il che sembrerebbe un argomento piuttosto esplosivo. Dacci il meglio di te.
JON: Stavo facendo il corso di Classe II quando dall'alto arrivò il bollettino "Proclamazione: Potere di Assolvere". Capitò a fagiolo, visto che il corso di Classe II ha a che fare con la "confessione" e all'auditor di Classe II viene concesso questo diritto di assoluzione oltre a un bel certificato con scritte color oro. Perciò fui uno dei primi a concedere l'assoluzione a un compagno scientologist.
Ero già sconcertato che la procedura all'epoca nota come "auditing di confessione", o "processing di integrità", in precedenza si chiamasse "verifica di sicurezza". Nell'ascoltare le conferenze di Hubbard e nel valutare diligentemente i materiali del corso, avevo trovato strano che le stesse identiche liste usate come "verifiche di sicurezza" al momento dell'introduzione della procedura - per tenere a freno gli scientologist dissidenti sudafricani - fossero state semplicemente rietichettate senza modificarne il contenuto. In uno sviluppo successivo si rinunciò alla confidenzialità di questo "processing di integrità": un auditor poteva semplicemente dichiarare "non ti sto audendo" e la confessione poteva essere trascritta e inserita nella cartella di etica, oltre che distribuita in base alle necessità di Scientology. Questa spregevole modifica sulla confidenzialità fu un fattore persuasivo nella mia decisione di lasciare l'organizzazione, oltre alla reintroduzione della "disconnessione" e alla valanga di dichiarazioni di "Persona Soppressiva" emesse senza processo.
Ho osservato con interesse la nuova ondata di fuoriusciti. La coraggiosa dichiarazione di Debbie Cook e la partenza dei principali pretoriani di David Miscavige - Mike Rinder e Marty Rathbun - hanno provocato nel culto un'onda sismica che, in base al ciclo di azione che insegna, sembra muoversi dalla salvaguardia verso il declino. Me ne andai perché ritenevo che la nuova dirigenza avesse tradito la vera "tecnologia". Ed è quanto motiva i fuoriusciti attuali, come successe anche a David Mayo e alla metà dei membri che decise di andarsene una trentina di anni fa, durante l'ultimo grande esodo. Credono che il mondo abbia bisogno di essere salvato grazie all'applicazione di Scientology. Evidente tra le loro credenze, e per esse necessaria, è il potere dell'assoluzione.
La procedura di confessione Scientology è un amalgama di confessione cattolica e dottrina indù e
buddista del karma-vipaka. L'azione della confessione scientologica prende la questione generale della confessione cattolica e la colloca nell'ambito degli interrogatori di polizia o di intelligence. Vengono fatte centinaia di domande elencate in apposite liste. Si ipotizza che il penitente sia riluttante a confessare e per questo deve essere guidato e diretto, punzecchiato e infilzato cosicché fornisca i propri "withhold". Non è sicuramente il caso nella confessione volontaria cattolica, in cui si ipotizza che sia il penitente a volersi confessare. In Scientology però si cerca un risultato terapeutico, come ho detto prima. La confessione non ha il sigillo della confidenzialità che ha nella forma cattolica o nella forma psicoterapeutica. Come per ogni altra attività di raccolta di intelligence, le informazioni possono essere usate contro il penitente. Per la gran parte dei fuoriusciti, sapere che le loro indiscrezioni sono state archiviate è sufficiente per farli star zitti. Ex membri mi hanno detto spesso che non parleranno mai pubblicamente perché non vogliono che i loro figli scoprano le loro trasgressioni sessuali o l'uso giovanile di droghe.
Il karma-vipaka è una dottrina centrale sia della fede induista sia di quella buddista. Entrò nella cultura popolare occidentale negli anni '60; pochi che usano il termine hanno studiato i testi indiani e adottano semplicemente la formula del "ciò che fai ti torna indietro", o qualcosa del genere. In una conferenza del corso di Classe II, Hubbard presentò la nozione che la "sequenza overt-motivatore", come lui ribattezzò azione e reazione tradizionale del karma-vipaka, dipende dalla cultura dell'individuo. Ignorando il suo palese razzismo, disse che per un "Bantù" (un sudafricano nero) sarebbe stato un "overt" non rubare. Quindi nelle scritture Scientology un "overt" non è un'offesa a Dio o ai Signori del Karma (che mantengono l'Archivio Akasico di tutte le azioni di tutti gli esseri viventi - un libro necessariamente più grande dell'universo), ma contro un "codice morale". Il che diventa problematico quando scopriamo che uno degli assiomi, o "verità auto-evidenti" che governano Scientology è: «Bene e male, bellezza e bruttezza sono, allo stesso modo, considerazioni, e non hanno altra base se non l'opinione» (Assioma 31). Perciò per sapere in che cosa consistano tali trasgressioni bisogna tirare a indovinare.
Nel bollettino, Hubbard dice che «la confessione dei propri atti overt costituisce il primo passo verso l'assumersi responsabilità per essi e il tentativo di rimettere a posto le cose.». Ma non ci sono spiegazioni sui passi successivi.
Mi chiedo se gli ex membri ritengano di essere stati perdonati per le loro trasgressioni contro i critici semplicemente per il diritto affermato in Proclamazione: Potere di Assolvere. Nella Chiesa Cattolica ci si aspetta che il penitente faccia almeno un atto di pentimento, ma come una volta mi spiegò un auto-compiaciuto membro della chiesa, in Scientology puoi fare tutto quel che ti pare, poi basta pagare per una confessione. Inoltre, fino a che resti scientologist l'organizzazione non ti denuncerà all'autorità (farlo sarebbe un "alto crimine"). Poco dopo essermene andato scoprii che la cosa non si estendeva agli ex membri. Nel momento esatto in cui un tizio che conoscevo se ne andò, e che quando era un fedele aveva confessato certe cose, fu denunciato alla polizia in base alle sue confessioni.
In realtà, non appena lasciano il gregge della Scientology ufficiale, le passate trasgressioni dei membri escono dal "perdonatoio" e solo a un «ministro di Scientology, che sia stato debitamente addestrato, che abbia ottenuto il certificato della procedura confessionale della Chiesa di Scientology, che goda di buona reputazione nella Chiesa e che abbia i certificati ancora in vigore, viene conferito il potere di perdonare i peccati confessati da un individuo... » (HCOB 10 novembre 1978R). Perciò una volta fuoriusciti non c'è nessuno che abbia l'autorità per assolverli.
La maggioranza dei fedeli di Scientology è costituita da persone rispettabili che credono fermamente che, con l'aiuto della "Tech", renderanno questo mondo un posto migliore. Sono pochissimi quelli coinvolti delle detestabili pratiche del "Information Bureau", il cui compito è quello di distruggere gli avversari. Per oltre dieci anni ho vissuto sulla mia pelle, tutti i giorni, ogni forma di molestia, che spesso implicava chiacchiere inventate, "investigazioni rumorose" e comportamenti apertamente criminali. Soltanto una delle persone che nel corso degli anni diressero quelle operazioni si è sentita in dovere di chiedermi almeno scusa per quel suo comportamento distruttivo.
Per quanto mi riguarda, una religione o una terapia benefica chiederebbe almeno pentimento e correzione, non solo una semplice alzata di spalle che liquida il comportamento vendicativo dei suoi membri. Ma forse nella "Tech" c'è una logica. Hubbard disse che la "Tech" non funziona se l'Etica personale non è "in". Forse è questo il motivo per cui l'uso di Scientology porta così poco beneficio e molto, considerevole danno.
Jon, questa settimana vorremmo che ci spiegassi che cosa pensi di tutto l'impianto cosmologico. Le idee di L. Ron Hubbard sulla mente umana e l'universo fisico non combinano con quanto la scienza ci dice sul funzionamento del mondo. Ma com'è che per alcuni la visione hubbardiana del mondo continua a funzionare?
JON: Spiegare la cosmologia di Scientology per Un pezzo di cielo blu fu un'impresa. Nelle sue "Data Series", Hubbard ci dice che determinare l'importanza relativa delle informazioni è di importanza vitale, ma lui non applicò questo principio alla sua "scienza della mente". Poiché Scientology è cumulativa e nulla di quanto Hubbard ha scritto può essere cancellato, e poiché l'importanza relativa delle idee non è mai chiaramente affermata, nella vasta foresta di parole che i credenti considerano "scritturali", non c'è una dichiarazione semplice della sua cosmologia.
Dopo averci riflettuto per molti, troppi anni, sono giunto alla conclusione che la nozione semplice e più importante di Scientology, e la sua miglior spiegazione, è nella drastica ridefinizione di una singola parola: realtà.
Hubbard ci dice che la realtà è "accordo". L'intero universo è un costrutto scaturito dal pensiero dell'essere spirituale dentro di noi. È un consenso. Un pazzo, diceva Hubbard, ha semplicemente una "realtà" diversa perché non accetta più "l'apparenza condivisa" di cui noi esseri spirituali facciamo un modello ["mock up"]. A volte confonde l'uso che gli scientologist fanno della parola realtà per intendere: "Che cosa ne pensi"? Per esempio in "Qual è la tua realtà?".
"La realtà è accordo". Il che si avvicina spaventosamente al dire che la realtà è una trance. Un gruppo di persone può condividere uno stato emotivo precisamente per questo loro accordo. Succede in ogni folla urlante, in ogni buon concerto o tifoseria sportiva, in ogni gang, in ogni unità militare. Quando si è in branco si tende a condividere gli stati emotivi. Abbiamo anche la tendenza a cedere il controllo delle nostre emozioni. Perciò sappiamo che i gruppi possono trovare un accordo partecipativo. Scientology è semplicemente un accordo? Gli scientologist sviluppano una "mente reattiva", diventano ostili quando giustamente sospettati (a causa di "withhhold mancati") e si fanno crescere i "body thetan" per conformarsi alla "realtà"? Si "pulinano" [attirano - NdT] critiche a causa dei loro stessi "overt"? Con questa definizione si apre uno strappo nel tessuto Scientology perché se la realtà è "accordo", allora esiste più di una possibile realtà e diventa necessario scegliere a quale si vuole appartenere.
Io appartengo a una "realtà" che concorda con prove e ragionamento scientifici. Sono scettico su qualunque affermazione perché so bene che, anche senza volere, le persone si inventano le cose. Infatti nel giusto stato onirico possiamo inventarci di tutto, poi crederci. Tutti noi quando sognavamo abbiamo creduto in cose del tutto impossibili. E so che la gente può mantenere la stessa falsa convinzione per i sogni insistendo di "sapere" ciò che in realtà è soltanto una credenza. Sospetto che questa mia "realtà" non sia compatibile con la "realtà" Scientology.
Esistono molti esempi ben documentati di malattie sociogenetiche in cui centinaia di persone potrebbero ammalarsi esattamente nello stesso modo per un evento psicologico, piuttosto che fisico. In Cecenia, Khapta Akhmedova curò con successo oltre cento giovani ricoverati per degli attacchi. Credevano di essere stati avvelenati dai russi. In I diavoli di Loudon - che Ken Russell trasformò nel suo film I Diavoli - Aldous Huxley documentò la forsennata persecuzione di Urbain Grandier. Grandier fu messo al rogo perché, in base alla "realtà" di quei giorni oscuri, era una strega (o un OT, se preferite).
L'idea che "la realtà è accordo" confonde cultura per, beh, realtà. Il mondo resterà reale sia che io esista per percepirlo, sia che non esista. Hubbard fece addirittura riferimento alla speculazione del Vescovo Berkley che un albero cesserebbe di esistere allorché nessuno lo guarda, perciò sapeva cosa stava facendo. E non dimenticate mai che, crediate o no, Hubbard sapeva quel che stava facendo. Mi attengo alle sue presunte "scritture" per mostrare ciò in cui egli credeva, laddove i credenti si affidano agli sballi provati durante dei "procedimenti" ipnotici ripetitivi o grazie al sollievo elettrico della sofferenza dell'E-meter (controllate DECINE di macchinari che, proprio come l'E-meter, permettono il passaggio di una piccola corrente attraverso il corpo, macchinari per alleviare il dolore invece che per farvi sballare - entrambi gli stati si ottengono grazie al rilascio di endorfine). Di nuovo, la mia "realtà" tiene separati gli sballi e gli stati di grazia dalla vera comprensione e consapevolezza. E la sola consapevolezza di Scientology è "Ron ha ragione". Non potrete mai essere suo pari (se cercaste di pensare con la vostra testa stareste facendo squirrelling, in particolare se il vostro pensiero non si conforma all'accordo Scientology). Hubbard non è semplicemente un OT, è il creatore degli OT. È il creatore degli dei che, molto probabilmente, nel giro dei prossimi decenni verrà trasformato in un essere immortale venerato dagli scientologist (l'unica statistica che Hubbard voleva gli fosse riferita era per quanti minuti la platea aveva applaudito alla sua foto, e non scherzo). Fortunatamente, per allora avrò "scaricato il corpo" quindi non mi metteranno al rogo per aver suggerito che l'affermazione "E' vero ciò che è vero per te" è una fesseria. Se significa che uno si sente come si sente allora mi va bene, ma nei fatti significa che qualsiasi follia in cui credi è vera.
THE BUNKER: E, giusto per la cronaca, sebbene nel suo saggio breve intitolato "Integrità Personale" Hubbard l'avesse messa giù un po' diversa - «Ciò che è vero per te è ciò che hai osservato da te, e quando perdi quello allora hai perso tutto» - troviamo che alla voce "Verità" del Dizionario Amministrativo c'è questa definizione: «La verità è ciò che è vero per te». (Benché molti di quelli che conosciamo dicano di solito "È vero ciò che è vero per te").
JON: Un giorno il mio amico Mitch stava parlando con Marie-Sylvie, la ragazza del Capitano Bill Robertson, e lei gli disse che stava facendo la dieta dei colori. Si fece molto poetica sui benefici di questa dieta purificante. Mitch, che era più saggio della sua età, le chiese: «Puoi usare coloranti alimentari?» Scientology sviluppa tematiche simili: ciò che è vero per te è ciò che Hubbard dice che è vero. Ma molto di ciò che disse non è vero, o perché fattualmente falso - per esempio che Marte e Venere sono abitati - o perché contraddice pesantemente altre affermazioni da lui fatte. Per esempio che fu "Azzoppato e accecato alla fine della Seconda Guerra Mondiale" o che alla fine di luglio 1945 andò giù a Hollywood e prese a cazzotti tre sottufficiali, spostando quindi le sue invalidanti ferite di guerra ai primi di agosto 1945 [quando la guerra era già finita - NdT]. Poiché Hubbard era troppo impegnato a riscrivere e rivedere tutto, e molto più interessato a raccontare storie piuttosto che alla verità, il povero scientologist deve arrabattarsi in una selva di contraddizioni. Devo dire che non concordo con la realtà di Ron Hubbard e scelgo invece la realtà del mondo reale, dove ho la libertà di non credere alle sciocchezze che sento dire.
Giovedì Jefferson Hawkins ci ha spiegato come il sistema di "etica" Scientology escluda i membri dalle influenze esterne. Ma alla fine come fanno gli scientologist a perforare la bolla e a fuggire? Jon Atack ci aiuta a comprendere questo processo.
JON: Lasciai Scientology perché un caro amico fu dichiarato soppressivo. Rifiutai di disconnettere da lui - la disconnessione forzata era stata appena reintrodotta - ma lui insisteva a rifiutarsi di comunicare con me perché avrebbe potuto influenzare il mio rapporto con l'Organizzazione. Per sei mesi "seguii la policy". Cominciai con il Funzionario di Etica di Saint Hill, poi mi rivolsi al suo superiore, il Segretario di Area di HCO. Incapace di trovare un senso in quel che dicevano, scrissi al Capo Internazionale della Giustizia (chissà dove trovano questi titoli!) sottolineando che tutti abbiamo diritto a una udienza, almeno secondo la policy di Scientology. Non c'era stata nessuna richiesta di dettagli, in realtà nemmeno nessuna accusa. Nessuna "Commissione di Inchiesa" e nessuna "Conclusioni e Raccomandazioni". Non c'era stata nemmeno una "Dichiarazione di Persona Soppressiva". Il nome del mio amico era stato semplicemente messo su un elenco assieme a quello di centinaia di altri.
Alla fine scrissi una lettera a Ron dicendogli qualcosa del tipo: «So che L. Ron Hubbard non riceve le lettere a lui indirizzate, ma questo è l'ultimo possibile ricorso in Scientology.» Ricevetti una allegra risposta con falsa firma di Hubbard (per un certo periodo i veri autori mettevano le iniziali sulla firma) che mi assicurava: «Certo che ricevo le mie lettere» e continuava facendo semplicemente presente che «La tua lettera è sulla mia scrivania». E questo fu il risultato di sei mesi di aderenza alla policy. Evidentemente nessuno dei "terminali" (!) a cui avevo scritto aveva il mio stesso rispetto per la policy. Facevano semplicemente ciò che veniva loro ordinato. Che ce ne importa dell'"auto-determinismo" quando devi obbedire a un ordine? Forse sarà concesso in una qualche vita futura, una volta "chiarita" la galassia. Fino ad allora, "Prometto di attenermi, portare avanti ed eseguire l'Intenzione di Comando" - del Codice di un Membro della Sea Org - è la cosa che li possa avvicinare di più all'auto-determinazione. (Mi sembra il posto giusto per citare il Codice d'Onore di Hubbard: «Il tuo auto-determinismo e il tuo onore sono più importanti della tua vita immediata».)
Scrissi al mio amico dichiarato e gli chiesi quale fosse il vero motivo della sua dichiarazione. Lui era oltreoceano perciò mi consigliò di parlare con un paio di suoi amici intimi che mi avrebbero spiegato la sua e la loro "dichiarazione". Fui molto sorpreso nello scoprire che quei "Soppressivi" erano in realtà persone molto gentili e cordiali. Non mostravano alcuna delle caratteristiche attribuite alla Persona Soppressiva. Nessuno dei due parlava per "ampie generalizzazioni". Davano l' "esatto tempo, luogo, forma e avvenimento" (e l'identità delle persone coinvolte, che per qualche ragione non viene elencata nell'assioma 38 di Scientology, che dovrebbe definire la verità). Lungi dall'attaccare qualsiasi "attività di miglioramento", erano molto preoccupati che la nuova dirigenza stesse corrompendo Scientology. Mi spiegarono la presa di potere dell'Organizzazione da parte di David Miscavige e dei suoi scagnozzi. Oltre alla ristrutturazione del criminale Guardian's Office (curiosamente, solo il personale dell'intelligence era rimasto al lavoro), l'attacco al Network delle Missioni (il solo modo significativo di trovare nuovi membri), e la formazione di dipartimenti nuovi e odiosi dai titoli bizzarri (il Dittatore Finanziario Internazionale mostrava un profondo travisamento degli effetti emotivi del linguaggio e resta uno dei miei preferiti, assieme all'Ispettore Generale del Religious Technology Center, che riecheggia l'Inquisizione papale e ha quel particolare emblema massonico).
Questi due presunti soppressivi furono così d'aiuto che decisi di parlare con altri a cui non avrei dovuto parlare. Dopo tutto, ero un OT e un "auditor" qualificato. Perché avrei dovuto temere chicchessia? Non avrei permesso che Scientology mi trasformasse in un codardo. Nel giro di alcuni mesi incontrai e mi godetti la compagnia di una vasta gamma di "SP" tra cui il Capitano Bill Robertson, che lo stesso Hubbard aveva designato Secondo Vice Commodoro perciò, con Hubbard sparito e la Sig.ra Hubbard caduta in disgrazia, era il capo de facto sia della Sea Org sia di Scientology, ma che, senza autorizzazione di Hubbard, Miscavige aveva "dichiarato soppressivo". Bill era stravagante ma bene intenzionato e sicuramente non fece mai nulla per sopprimermi. Che poi la sua prevista invasione della Terra nel 1986 da parte dei Marcabiani non sia avvenuta è un'altra storia, ma una storia che riflette le sue abilità predittive e la sua follia piuttosto che renderlo un "anti-scientologist". In realtà non c'è mai stato nessuno più pro-Scientology di Bill.
Incontrai Otto Roos, il primo OT VIII e uno dei soli cinque auditor di Classe XII addestrati da Hubbard. Anche lui era stato auditor di Hubbard, ma era caduto in disgrazia per aver indicato le centinaia di letture "rock slam" dell'E-meter e averle annotate nelle sue cartelle di auditing. Hubbard aveva modificato il significato del rock slam - originariamente battezzato così per "the rock", meccanismo basilare della "mente reattiva", che all'improvviso smise di essere citato - e il rock slam cominciò a significare "intenzioni malvagie". Hubbard ne aveva dieci volte di più di chiunque altro, ma Otto venne messo da parte per averlo segnalato. Otto si dimostrò raffinato e molto utile. Anche lui parlava molto nello specifico senza aggiungere "cattive notizie" perciò, in base al bollettino di Hubbard sulla "personalità antisociale", nemmeno lui era un "SP".
Intervistai John McMaster, il "Primo Vero Clear al Mondo", il quale mi disse di essersene andato dopo essere stato lasciato ad annaspare per due ore in acqua con una vertebra cervicale rotta (non un osso della spalla, come alcuni autori hanno scritto). Non ebbe parole molto gentili per Hubbard e mi disse che rifuggire dagli SP era stupido e poteva portare solo guai.
Incontrai Cyril Vosper, che se n'era andato dopo 14 anni e molti incontri con Hubbard, e aveva scritto lo stupefacente best-seller Mindbenders [qui in italiano]. Se ne era andato da poco più di 14 anni ma mi disse che, a volte, ricadeva in quell'impianto mentale chiedendosi, per esempio, se avesse "commesso un overt". Era un uomo veramente squisito. Mi disse poi che lui parlava ancora con i reclutatori che lo avvicinavano e raccontava loro di aver conosciuto Hubbard. Questi gli chiedevano entusiasti di raccontare i suoi ricordi del Fondatore, e Cyril diceva di non aver mai incontrato nessuno con un alito così cattivo. Hubbard era terrorizzato dai dentisti per cui lasciava che i denti gli marcissero in bocca.
Una volta che ebbi infranto questo tabù mi spinsi oltre. Il mio caro amico Mitch Beedie, che fu il mio maggior sostenitore e di grandissimo aiuto nei miei primi sei anni di opposizione al culto, decise di mettere in dubbio la visione che Hubbard aveva della psichiatria e, più nello specifico, del cervello umano. Lesse il meraviglioso libro di Oliver Sacks L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello e me lo girò. Perché Hubbard ci aveva inculcato questa fobia per la psichiatria? Il film Risvegli con Robert de Niro è basato sull'omonimo libro di Sacks e descrive l'uso che fece di un farmaco (davvero una "droga psichiatrica") per risvegliare pazienti addormentati da anni a causa della malattia. Come poteva essere considerato "soppressivo"?
Divenne dolorosamente chiaro che Hubbard aveva costruito attorno a noi un recinto fobico. Sebbene fossimo in grado di "comunicare liberamente su qualsiasi argomento con chiunque" (secondo il Grado 0 di Scientology), c'erano persone con cui non dovevamo comunicare, pena l'espulsione. Tutti gli psichiatri, psicologi e counselor facevano parte di un grande complotto, così almeno diceva Hubbard, ma quando incontrai degli psichiatri che erano stati molestati da Scientology mi trovai davanti persone decisamente rispettabili che si erano preoccupate delle difficoltà incontrate da alcuni scientologist, tra cui le psicosi derivanti dall'"auditing". Per il loro tentativo di aiutare erano state non solo stigmatizzate, ma avrebbero potuto ritrovarsi del LSD nel dentifricio (Il GO lo fece ad almeno un convegno, giusto per parlare di atti soppressivi).
Per liberarsi dall'influenza di Scientology raccomando caldamente di incontrare alcuni psichiatri e psicologi. Fate questo procedimento fino a che non vi rendete conto che raramente si trovano d'accordo su qualcosa, perciò la nozione che siano parte di un complotto per governare la galassia è semplicemente una sciocchezza. Il segreto svelato alle reclute della Sea Org è che gli psichiatri schiavizzino la gente con l'uso dei profumi [Hubbard detestava i profumi sintetici - NdT], il che mostra quanto furiosamente delirante fosse Hubbard. Un paio di libri che costituiscono un buon inizio in questa direzione sono Prisoners of Hate di Aaron Beck, una discussione molto ben ragionata sulla compassione (invece della dottrina della molestia di Scientology), e Destroying the World to Save It di Robert Jay Lifton, racconto agghiacciante della setta Aum Shinrikyo che accumulò gas sarin sufficiente a uccidere milioni di giapponesi. Molte delle riflessioni di Lifton sul coinvolgimento settario sono del tutto rilevanti per il comportamento irrazionale e sconsiderato inculcato da Hubbard negli scientologist. Vi ho proposto due delle grandi menti del ventesimo secolo, le loro idee dovrebbero svezzare chiunque dalla nozione infantile di ogni grande complotto. Digerire Scientology ed espellerla dall'organismo richiede un po' di tempo. Perché non farsi un regalo e come promessa per l'Anno Nuovo, non infrangere qualche tabù?
Questa settimana Jon ci ha mandato un articolo speciale. Abbiamo discusso del fatto che gli ex scientologist sembrano necessitare di anni lontano dalla chiesa prima di potersi sbarazzare del suo condizionamento. Jon si è sentito stimolato a scrivere questo notevole saggio su cosa lo ha motivato a riemergere dopo tanti anni di silenzio.
JON: Mi sono sempre preoccupato di chi è rimasto coinvolto in Scientology. Io mi oppongo a Scientology, non a chi ne è rimasto contagiato. Dopo molti anni di lontananza a leccarmi le ferite, a riprendermi fisicamente e a intraprendere uno studio approfondito del fanatismo in tutte le sue molteplici forme, sono tornato sulla scena perché sono preoccupato che gli scientologist non recuperino sufficientemente in fretta. In realtà, spesso non si riprendono affatto e continuano a vivere nel mondo dei sogni.
In Snapping, Conway e Siegelman hanno parlato di "malattia da informazione" e dicono che gli scientologist impiegano molto più tempo a riprendersi dei membri di altri culti. Lo hanno calcolato in dodici anni e mezzo. Benché la loro ricerca fosse su numeri troppo ridotti per essere significativi, dopo aver parlato con oltre 500 ex scientologist posso dire che spesso ne servono anche di più.
Negli anni '90 fui avvicinato da un uomo che era chiuso in casa da vent'anni. La moglie lo aveva convinto che dovevano tornare a Saint Hill, in Inghilterra, per cercare aiuto. Erano ospiti di un mio amico che diede al tizio una copia del mio libro Un pezzo di cielo blu. Lui lo lesse, venne a trovarmi e trascorremmo un pomeriggio insieme, poi tornò a casa. Qualche settimana dopo ricevetti una cartolina in cui mi diceva di aver trovato un lavoro. Se lo avessi incontrato vent'anni prima, quell'uomo sarebbe ritornato nel mondo vent'anni prima. Il pensiero mi turbò.
Più di recente, una ragazza di seconda generazione uscita da Scientology oltre dieci anni fa, dopo una delle nostre conversazioni mi disse di avere usato per la prima volta un ammorbidente profumato per il bucato. Si era resa conto che dopotutto il profumo non poteva essere un complotto psichiatrico per la dominazione mondiale.
Se non ci si riflette bene, queste idee possono restare appiccicate per anni. E alcune di esse sono molto più devastanti dell'infantile timore di Hubbard per i profumi. Molti ex membri trascorrono il resto della vita a credere che la gente se l'è "pulinata" [tirata addosso - NdT] e che siamo circondati da psicopatici. Pensano che la malattia sia provocata dai collegamenti con questi psicopatici, grazie a qualche strano effetto psichico sul sistema immunitario. Una ex membro mi ha persino detto che non dovrei sprecare il mio tempo per aiutare gli scientologist perché se la sono "pulinata". Le ho chiesto se, in base allo stesso ragionamento, dovrei permettere a un bambino di finire sotto a un autobus e le ho suggerito che è solo la nostra compassione per il prossimo a renderci umani. Ma in Scientology la compassione non è un elemento importante.
Tutti noi soffriamo del "bias di conferma" - tralasciare l'evidenza che falsifica le nostre convinzioni e aggrapparci a qualsiasi cosa sembri confermarle - e per gli ex membri può essere letale. I tabù da vincere sono moltissimi. Per esempio, quando feci le prime letture sul cervello mi sentii in colpa, poi mi venne in mente un raduno di cristadelfiani a cui partecipai da ragazzo, dove la congregazione rideva apertamente ogni volta che veniva citato Darwin. Mi resi conto che ero stato condizionato a provare disgusto, il che è la manipolazione standard usata da tutti i demagoghi.
Gli scientologist si tengono alla larga da molte parole tabù. Pochi useranno la parola "vittima" o parleranno di "compassione" [supporto] e spesso c'è confusione sul vero significato di parole come "ragionevole" o "affinità". Hubbard metteva in guardia i seguaci contro la "propaganda per ridefinizione di parole", poi riempì due dizionari di 500 pagine con tutti i suoi esempi complessi e spesso contraddittori (per es., "È un mondo duro dove solo le tigri sopravvivono", ma una "tigre" è un cattivo membro dello staff. Forse non aveva tutti i torti).
Incoraggio la discussione dei principi di Scientology. Sostiene di essere una scienza, quindi dovrebbe essere suscettibile di analisi e di indagine basata sull'evidenza. Naturalmente gli scientologist vengono scoraggiati a discutere delle tecniche (la "tech verbale" è un "alto crimine") o del loro "caso". Hanno anche il divieto di lamentarsi dei correligionari, salvo che in forma di "rapporto per conoscenza". Perciò parlare dei principi può essere difficile, ma credo che sia il solo modo per sfuggire agli implant di Hubbard.
Per esempio, Hubbard diceva che l'affinità aumenta sempre con la comunicazione. Più comunichi con qualcuno, più quel qualcuno ti apprezzerà. Il che suona bene ma non è vero, perché, come lui stesso sottolineò, i proiettili sono una forma di comunicazione. Non è che se mi spari, o spari contro di me, ti apprezzerò di più. Poi provate a riflettere sulla nozione che la realtà è un accordo (una "apparenza condivisa"). La sola istanza in cui è veramente così è la trance ipnotica, dove il mondo viene distorto in base al comando dell'ipnotista. Il che riassume Scientology: una volta che sei d'accordo con Hubbard vedrai il mondo attraverso le sue idee e conformerai i tuoi comportamenti a quelle idee.
Una volta un amico sfidò una OT che gli aveva detto che lo scoppio della Terza Guerra Mondiale non la preoccupava perché avrebbe semplicemente "audito via l'episodio". Gli disse che per farlo avrebbe fatto "mock-up" [fare un modello - NdT] di un E-meter. Il mio amico le suggerì di farne "mock-up" lì e ora, ma lei disse che il suo "livello di necessità" non era sufficientemente alto. Queste sono le fantasie dei credenti di lungo corso. È venuto il momento di "audire via" Scientology e di rompere l'accordo. Siamo sinceri: là fuori ci sono decine di migliaia di ex membri ma, nonostante Internet e l'anonimato, la maggioranza resta in silenzio. C'è un motivo. E se vogliamo curare gli scientologist, allora potremo farlo solo quando si comincerà a parlare.
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