Rapporto speciale sulla Chiesa di Scientology di © Joe Childs e Thomas C. Tobin, redattori del Times.
© Traduzione e note a cura di Simonetta Po, giugno 2009.
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La sera dopo la morte di Lisa McPherson il leader della Chiesa di Scientology mandò a dire a uno dei suoi luogotenenti di vertice di attendere vicino a uno dei telefoni pubblici del Holiday Inn Surfside di Clearwater Beach.
Quando Marty Rathbun rispose al telefono della lobby David Miscavige non usò preamboli: «Perché non ti stai occupando di questo casino? La polizia sta ficcanasando. Fai qualcosa». «Sissignore», rispose Rathbun. La McPherson, seguace trentaseienne in apparente buona salute, aveva trascorso 17 giorni in una delle stanze del Fort Harrison hotel, guardata a vista dal personale della chiesa. Gli staff di Scientology avevano cercato di prendersi cura di lei dopo che aveva avuto un collasso nervoso, ma la donna aveva cominciato a stare male. Aveva esalato il suo ultimo respiro sul sedile posteriore di un pulmino mentre la stavano accompagnando a un ospedale della contea confinante. La sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1995, diede inizio a una inchiesta durata nove anni, a cause legali e all'interesse della stampa di tutto il mondo. Viva su Internet, la McPherson rappresenta ancora una macchia nella reputazione di Scientology. Ora, per la prima volta, abbiamo l'opportunità di ascoltare il racconto dei ranghi superiori di Scientology - reso dall'uomo che diresse la gestione della chiesa sul caso. Rathbun, che ha lasciato lo staff di Scientology alla fine del 2004, ammette che mentre la pubblica accusa e gli avvocati della famiglia McPherson stavano preparando le citazioni in giudizio, lui stesso ordinò la distruzione di prove incriminanti in merito all'assistenza fornita al Fort Harrison. Lui ed altri che hanno lasciato la chiesa rivelano per la prima volta che Miscavige fu personalmente coinvolto nell'assistenza Scientology [auditing] della McPherson. Qualche settimana prima del suo collasso nervoso, sostengono, era stato lo stesso leader a determinare che la donna aveva raggiunto uno stato mentale superiore che gli scientologist definiscono "Clear". Per anni Rathbun aveva risolutamente sostenuto che la chiesa non aveva fatto niente di sbagliato. Ora invece afferma che l'assistenza data alla McPherson fu una debacle fin dall'inizio, Una «Burrasca perfetta di incompetenza e irresponsabilità» all'interno della chiesa. «Non poteva essere giustificata». Rathbun ha rivelato che la chiesa era pronta a pagare qualsiasi prezzo per far chiudere il caso. Dice di aver inviato a Dallas, in occasione del funerale della McPherson, un emissario autorizzato a pagare a Fannie, la madre della donna, qualsiasi cifra avesse richiesto. L'approccio venne respinto perché la famiglia non nutriva alcuna fiducia nella chiesa. «Che si trattasse di sostegno finanziario o di altra natura, eravamo stati noi a prenderci cura di Lisa, che era in nostra custodia. Se voleva 5 milioni di dollari le avremmo dato 5 milioni di dollari». I funzionari della chiesa sostengono che Rathbun è un ex membro rancoroso che ha gonfiato la sua importanza in Scientology e le cui motivazioni sono sospette. Dicono che nel 2003 Miscavige lo retrocesse, in parte proprio per i guai che aveva combinato nel caso McPherson. Un accordo firmato con la famiglia della donna proibisce di fornire i dettagli, afferma Monique Yingling, da lungo tempo avvocato di Scientology e amica di Miscavige. Ma aggiunge che Rathbun ha pasticciato il caso fin dall'inizio, «E forse è stato proprio lui a causarlo».
La McPherson era entrata in Scientology a Dallas, sua città natale, all'età di 18 anni. Lavorava per uno studio di marketing di proprietà di amici scientologist; nel 1994 l'azienda si era trasferita a Clearwater per essere più vicina alla sede spirituale della chiesa, e anche la McPherson aveva deciso per il trasloco. Poco prima delle 6 del pomeriggio del 18 novembre 1995 la sua Jeep Cherokee aveva tamponato un carrello trainato da un'altra auto, ferma a un semaforo su Fort Harrison Avenue Sud. La McPherson, molto agitata, si era avvicinata all'autista della macchina che trainava il carrello, gli aveva messo le mani sulle spalle e gli aveva chiesto: «Dove sono gli altri? Dove sono gli altri?». I vigili del fuoco le avevano fatto spostare la jeep a bordo strada. La donna aveva firmato un documento in cui dichiarava di non volere assistenza medica. Mentre gli agenti e i paramedici erano occupati nelle loro faccende si erano accorti che la McPherson si era spogliata nuda e stava camminando su Belleview Boulevard. La avevano portata al Morton Plant Hospital dove il personale medico valutò se sottoporla a perizia psichiatrica, in base al Baker Act della Florida. Ma gli scientologist credono che la psichiatria e gli psicofarmaci siano il Male. La chiesa ritiene di offrire trattamenti meno invasivi e più umani per i problemi della mente. Risoluti affinché la McPherson non venisse esposta alla psichiatria, una decina di membri della chiesa erano arrivati all'ospedale dicendo che della donna si sarebbero presi cura loro. Lei, a sua volta, disse di volersene andare con gli amici e firmò la dimissione contro il parere del medico. Gli staff della chiesa la portarono al Fort Harrison Hotel e le assegnarono la stanza N. 174, un bungalow meno formale delle stanze dell'albergo che si affaccia sulla strada dietro l'hotel. La donna venne affidata alla custodia di quattro membri dell'ufficio medico della chiesa e vennero convocati altri staff per dare una mano, tra cui il funzionario addetto alle paghe, un archivista, una segretaria, un direttore del personale, guardie della sicurezza e due bibliotecari. Addetta alla supervisione era Janis Johnson, un medico privo della licenza per operare in Florida che ricopriva l'incarico di ufficiale medico della chiesa. Per oltre due settimane il personale della chiesa cercò di calmare la donna, di nutrirla e di medicarla. Le somministrarono chloralhydrate, un blando sedativo. Uno staff dentista, privo di licenza per la Florida, mescolava aspirina, Benadryl e succo d'arancia in una siringa, e la svuotava nella gola della McPherson. Il personale manteneva registrazioni di ciò che faceva [3]. Nel tentativo di calmarla uno staff cercò di infilarle in gola tre capsule di valeriana, ma la McPherson le risputò. «La mia idea di tapparle il naso in modo che per respirare con la bocca fosse costretta a inghiottirle ebbe scarso successo», scrisse. La McPherson schiaffeggiava i suoi guardiani, e urlava. Balbettava, vomitava il cibo. Distrusse il lampadario e ruppe un vetro in bagno. Schizzava fuori dal letto, cadeva a terra, correva per la stanza. Fissava una lampadina dicendo: «Dovete seguire la luce, perché la luce è vita». «Era come un pezzo di ghiaccio» scrisse uno dei suoi custodi. «Ha rifiutato il cibo e sputa tutto quello che le diamo. Alito cattivo... aveva la febbre». La sera del 5 dicembre la McPherson aveva ormai perso quasi 6 chili. La Johnson, il medico della chiesa, telefonò a David Minkoff, scientologist e dottore al Columbia New Port Richey Hospital. Minkoff disse di portare la McPherson al Morton Plant Hospital in fondo alla strada. Ma Alain Kartuzinski, assistente spirituale e supervisore della chiesa, comunicò a Minkoff di temere che in quell'ospedale la donna sarebbe stata esposta a cure psichiatriche, e la Jonhson assicurò al medico che le condizioni della McPherson non erano critiche. Ciò che non gli dissero era che la donna era claudicante e non riusciva a camminare. Che aveva il respiro affannoso, gli occhi fissi e il polso debolissimo. Il viso era emaciato, segnale di grave disidratazione. Minkoff accettò di visitarla. Con la McPherson sul sedile posteriore di un pulmino, i suoi custodi la trasportarono all'ospedale di Pasco a 45 minuti di strada, superando altri quattro nosocomi. La spinsero dentro il pronto soccorso riversa su una sedia a rotelle. Non aveva più polso, battito cardiaco e non respirava. Minkoff non poté far altro che constatarne il decesso. Prese da parte la Johnson redarguendola severamente. «Ero in stato di shock totale» dirà in seguito l'uomo. «Non ero nello stato d'animo adatto per scoprire che cosa fosse successo. Ero più nella modalità "Come avete potuto portarla fin qui in quelle condizioni?"».
Scientology utilizza un tipo unico di assistenza chiamato auditing. In una stanza tranquilla un "auditor" pone al parrocchiano domande precise tenendo monitorato un apparecchio chiamato elettropsicometro, o E-meter. Gli scientologist sostengono che esiste una "carica" associata a zone di turbamento della vita personale, come i conflitti coniugali o gli episodi dell'infanzia. Quando tali argomenti emergono la lancetta dell'E-meter reagisce. L'atto di localizzare l'episodio problematico dissipa la carica e la lancetta oscilla avanti e indietro. La persona dovrebbe sentirsi meglio. Uno degli scopi di tale procedura è raggiungere "Clear", uno stato in cui le immagini mentali negative sono sparite e si dice che la persona si sia liberata da ogni paura, ansia e pensiero irrazionale. John Travolta, Kirstie Alley e Tom Cruise sono tra i personaggi celebri che hanno magnificato i benefici di Scientology. Parrocchiani di tutto il mondo arrivano a Clearwater per essere auditi dal personale migliore. Gli scientologist vengono in città per gli alloggi lussuosi e per gli auditor di "Classe XII", il meglio del meglio i cui servizi, secondo Rathbun, costano fino a 1000 dollari l'ora. Nel 1995, racconta Rathbun, anche la stessa chiesa riteneva che i suoi Auditor di Classe XII non valessero i soldi spesi. Erano esausti, le loro sedute erano meccaniche e prosaiche, come un medico di maniere rudi. «Quei tizi sono tutti sovrappeso, sono obesi, hanno problemi alla schiena. Non dormono a sufficienza» racconta. «E uno dei problemi di cui mi sono reso conto è che per 15 o 20 anni vengono considerati semplici mucche da mungere». Dice che venivano "semplicemente munti non-stop". Rathbun e altri sostengono che nel 1995 Miscavige si trovava a Clearwater per il lancio della "Età d'Oro della Tecnologia", una iniziativa intesa ad aumentare la qualità e la precisione dell'auditing nella Mecca di Scientology. Rathbun dice che vi fu convocato in veste di aiutante. Miscavige controllava le sedute di auditing del parrocchiano da una sala di controllo piena di monitor che riprendevano più stanze contemporaneamente. Una di essi era Lisa McPherson. «Lui osservava ogni sua seduta dal vivo con le videocamere e faceva la supervisione dicendo all'auditor "dopo fai questo, dopo fai quello" e così via» racconta Tom De Vocht, funzionario di vertice di Clearwater poi fuoriuscito, e sta parlando pubblicamente per la prima volta. Le cartelle contenenti le annotazioni della storia di auditing della McPherson entravano e uscivano dall'ufficio di Miscavige, dice De Vocht, che aveva il suo ufficio accanto a quello del leader e si era occupato della supervisione del restauro dei suoi appartamenti. Secondo Don Jason, all'epoca funzionario di alto rango della sede spirituale di Clearwater, Miscavige si era tolto le cuffie dicendo che la McPherson aveva raggiunto lo stato di Clear in una seduta precedente. Jason, 45 anni, riferisce di aver visto il leader scrivere un appunto che l'auditor avrebbe dovuto leggere alla donna per informarla del suo nuovo status. Gli scientologist che raggiungono Clear non diventano psicotici, prosegue Jason, per cui una persona che avesse un collasso nervoso in tempi così ristretti rappresenterebbe un «grosso problema». Dal canto loro, i portavoce della chiesa affermano che De Vocht e Jason si sbagliano. «Posso assicurarvi che tutto questo è palesemente, totalmente falso» dice Angie Blankenship, amministratore al vertice di Clearwater dal 1996 al 2003. «Io c'ero. Il Presidente del Consiglio (Miscavige) in quel periodo non era nemmeno alla base di terra di Flag. Sono dei bugiardi, non è mai successo». La Yingling e Tommy Davis, portavoce, confermano che in quel periodo Miscavige non era a Clearwater, e possono dimostrarlo in quanto sono in possesso delle minute delle riunioni a cui il leader partecipò in California. Mettono anche in dubbio che De Vocht e Jason possano ricordare, a 14 anni di distanza, dei particolari relativi a una donna che in fondo era una semplice parrocchiana tra i tanti. Ma Jason ribatte che il momento gli si fissò nella memoria perché per riuscire a identificare quando qualcuno diventa Clear gli staff devono avere un addestramento particolare e avere fatto dei corsi di aggiornamento. «Per cui la cosa mi colpì molto, una specie di "wow!"» quando scoprì che Miscavige possedeva quel tipo di competenza. Ma non fu solo quello, «Quando la cosa successe ero in piedi proprio accanto a lui» continua Jason, che ha lasciato la chiesa nel 1996 ma ancora tiene Scientology in grande valore. «Quella fu una cosa grossa» dice De Vocht commentando il coinvolgimento di Miscavige. «Impossibile non ricordarla». Prosegue raccontando che in quel periodo lavoravano gomito a gomito e il leader si era interessato alla McPherson perché aveva problemi con l'auditing ed era amica di un membro importante della chiesa. Dice di aver visto Miscavige controllare in video le sedute della donna e scrivere annotazioni sul suo folder di auditing. «L'ho visto con i miei occhi» prosegue. «Un sacco di gente lo ha visto con i suoi occhi». I rappresentanti della chiesa sottolineano che nella cartella della McPherson non ci sono note di Miscavige, e che comunque aveva tutte le qualifiche per fare la supervisione del suo caso, se avesse desiderato farlo. «È esperto in ogni campo» dice Jessica Feschbach, una delle portavoce della chiesa. Rathbun ricorda che mentre attraversava il lungo il corridoio delle stanze di auditing del Fort Harrison aveva visto una donna uscire di corsa da una porta. «Urlava con quanto fiato aveva in gola "Aaaahhh! Yahoo!!!"». Era la McPherson, felicissima per la notizia di essere finalmente diventata "Clear". Il traguardo raggiunto fu celebrato con una cerimonia al Fort Harrison nel settembre del 1995. Alla metà di novembre la donna era di nuovo all'hotel che farfugliava ai suoi custodi.
Quando Rathbun venne a sapere che la McPherson era morta interrogò i 15/20 scientologist che si erano presi cura di lei. «Era come attraversare un'area disastrata» ricorda. «Sembravano tutti distrutti. Quella gente non aveva dormito a sufficienza, alcuni erano pieni di graffi e lividi perché Lisa li aveva colpiti. Erano tutti emotivamente devastati, tutti pensavano di aver fatto qualcosa di sbagliato». La loro sensazione era giustificata, aggiunge Rathbun. «Erano stati fatti sbagli su tutta la linea. Non riesco a spiegarle il grosso crimine tecnico commesso» in termini di metodi scientologici. I custodi avevano sottoposto la McPherson a un "Rundown dell'Introspezione", procedura creata da L. Ron Hubbard, fondatore di Scientology. Lo scopo del procedimento è isolare e calmare a sufficienza la persona psicotica in modo che possa poi essere audita. Il soggetto va tenuta in un ambiente silenzioso privo di "restimolazioni" di immagini mentali che potrebbero turbarlo. Ma gli staff della chiesa entravano e uscivano dalla stanza della McPherson, e lo stesso facevano gli addetti alla vigilanza con i loro walkie-talkie, sostiene Rathbun. Una delle staff piangeva in un angolo mentre altri immobilizzavano la McPherson nel tentativo di medicarla e nutrirla. Invece di calmarsi, nei 17 giorni di permanenza la donna era diventata sempre più agitata e auto distruttiva. Rathbun sostiene di aver preso parte a diversi Rundown dell'Introspezione e nessuno era mai durato più di un giorno o due. Per lui era ovvio che la McPherson era rimasta vittima di "out tech", termine che indica la negligenza di Scientology. Ma l'uomo aveva anche un altro problema: Kartuzinski, il supervisore dell'auditing, e la Johnson, l'ufficiale medico, avevano mentito alla polizia di Clearwater dicendo che la McPherson non era stata sottoposta a Rundown dell'Introspezione e che durante la sua permanenza non era accaduto nulla di insolito. «E anche quello ricadeva sulle mie spalle» prosegue Rathbun. «Mi ritrovavo con due false testimonianze agli agenti di polizia» oltre alla pessima gestione scientologica della McPherson. Era un tale disastro di fatti, prosegue, che il suo primo istinto fu quello di fare ciò che gli imponeva il cuore. «Vorrei veramente, sinceramente essere stato nella posizione di seguire semplicemente il mio cuore» racconta. «Perché nel dicembre del 1995 il cuore mi diceva di andare dritto nell'ufficio del procuratore e dire "Mio Dio... c'è stato un terribile incidente... vogliamo assumerci le nostre responsabilità». Ma era una cosa che non rientrava nel copione. I quasi due decenni di immersione nella cultura Scientology gli avevano insegnato una cosa: quando si è sotto assedio bisogna serrare i ranghi e non ammettere mai la colpa. Rathbun racconta di aver steso un rapporto interno in cui concludeva che le procedure della chiesa erano state violate, ma che gli errori non avevano contribuito alla morte della McPherson. Aveva messo il rapporto in una busta sigillata alla maniera appresa quando era ancora un novellino ventenne alle prese con la corrispondenza di Hubbard. Togliere le parti incollate con una lametta, coprirle con del nastro adesivo e fonderlo in modo che non sia possibile aprire la busta senza lacerarla. Poi la busta era partita per la base californiana della chiesa. Per un anno nessun media si occupò della morte della McPherson. Ma a metà dicembre 1996 alcuni dettagli in possesso della polizia di Clearwater cominciarono a trapelare. Il referto di autopsia stilato da Joan Wood, medico legale di Pinellas-Pasco, concludeva che la McPherson era morta per un trombo polmonare derivato da "decubito e grave disidratazione". Rathbun coordinò la reazione pubblica, che ora riconosce essere nata dalle loro bugie. I portavoce della chiesa sostennero infatti che la McPherson si trovava al Fort Harrison per un periodo di riposo e relax. Dissero che poteva andare e venire a piacimento e negarono che la donna fosse stata sottoposta a Rundown dell'Introspezione. La McPherson si era "ammalata improvvisamente" e aveva preso personalmente le decisioni sulla cura da seguire. La sua morte era stata uno sfortunato incidente del tutto scollegato a Scientology. La Wood rilasciò dichiarazioni pubbliche sostenendo che l'autopsia contraddiceva le affermazioni della chiesa. Il medico legale, che aveva alle spalle una lunga esperienza lavorativa, disse che nella morte della McPherson non c'era nulla di improvviso o accidentale. La sua salute si era andata gradualmente deteriorando nell'arco di una decina di giorni, verso la fine era probabilmente incosciente. La chiesa fece causa alla Wood in modo da potere accedere ai suoi fascicoli. Un avvocato di Scientology la definì «Bugiarda. Bugiarda. Bugiarda. Bugiarda. Bugiarda. Detestabile bugiarda». La famiglia della McPherson denunciò la chiesa per omissione di soccorso, e la procura di Pinellas-Pasco aprì un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità penali.
Ai primi del 1997, mentre gli investigatori si avvicinavano sempre di più alla chiesa, Rathbun convocò una riunione di staff negli uffici di Scientology di Hollywood. Insieme setacciarono le note quotidiane stilate dai custodi della McPherson nei diciassette giorni al Fort Harrison. Erano tre le voci che maggiormente preoccupavano Rathbun. Una conteneva un bizzarro riferimento sessuale fatto dalla McPherson. Un'altra rivelava che nessuno aveva pensato di togliere lo specchio dalla stanza di una donna psicotica con tendenze autodistruttive. La terza era l'opinione di uno dei custodi secondo cui la McPherson era fuori controllo e doveva essere visitata da un medico. Rathbun concluse che quelle note dovevano sparire. «Dissi "fate in modo che vadano perse" ed uscii dalla stanza» ricorda oggi. «La verità è la verità e a questo punto mi confesso, e penso seriamente che quell'evento fu qualcosa che danneggia la chiesa più di quanto esso non danneggi chi stava cercando un risarcimento. Ma è precisamente ciò che è stato, e so che potenzialmente poteva essere un reato». Bernie McCabe, procuratore di Stato, in una recente intervista ha sostenuto che la mancanza di alcune pagine dei diari era ovvia, in quanto i documenti consegnati dalla chiesa riguardavano tutti i giorni di permanenza della McPherson salvo gli ultimi due. E il fatto che la chiesa sembrasse nascondere qualcosa accresceva la sua sensazione che non tutto fosse chiaro. Ha aggiunto che non è più possibile perseguire Rathbun per distruzione di prove in quanto il reato si prescrive in tre anni.
Il 13 novembre 1998 l'ufficio di McCabe accusò la chiesa di Clearwater di due reati penali: negligenza criminale e abuso della professione medica. La chiesa si trovava ora ad affrontare la prospettiva di molteplici processi e di testimonianze imbarazzanti, sia presso il tribunale penale che in sede civile. Miscavige delegò a Rathbun e a Mike Rinder, portavoce capo, il compito di occuparsi di avvocati e giornalisti. Ma il leader manteneva il controllo sull'operazione e lavorava dietro le quinte su che cosa Scientology dovesse dire. Rathbun rivela che quando lui e Rinder rilasciavano interviste telefoniche, Miscavige era spesso al loro fianco per suggerire le dichiarazioni da fare, e gesticolava in modo incontrollato quando pensava che loro stessero sbagliando. Elemento legale chiave della causa intentata dalla famiglia McPherson per omissione di soccorso era la possibilità di imputare anche Miscavige. Gli avvocati della chiesa contestarono che lui non poteva essere citato in quanto si occupava unicamente di questioni ecclesiastiche. La famiglia controbatté sostenendo che Miscavige «controlla totalmente» e «micro gestisce tutta Scientology». Nel dicembre del 1999 un giudice di Tampa decise che Miscavige poteva essere citato come imputato. Per il leader della chiesa fu un «Enorme affronto personale» sostiene Rathbun. «Il fatto che ora rischiasse di dover salire sul banco dei testimoni e che il suo nome venisse coinvolto nel caso fu la madre di tutte le esplosioni. Divenne sempre più antagonista, violento e irrazionale». William C. Walsh, avvocato di Washington, D.C. che da anni rappresenta Scientology, afferma che il racconto di Rathbun è parecchio fantasioso. «Conosco David Miscavige dal dicembre 1999 se non da prima. Quando è stato imputato nel caso non ha avuto nessune cambiamento di personalità. Non è diventato più antagonista. Non è diventato più violento. E non è mai stato irrazionale». E la Yingling aggiunge: «Sicuramente non fu contento di essere imputato. Questo è vero. Ma affrontò la cosa con tranquillità, come tutto il resto». Rinder e Rathbun ricordano un pomeriggio al terzo piano di un piccolo edificio affacciato su Fort Harrison Avenue Nord, e raccontano che Miscavige aggredì Rinder investendolo di oscenità, poi gli serrò il collo, glielo torse e lo gettò a terra. Delle decine di aggressioni che Rinder dice di avere subito, quella fu la più dolorosa. «Ricordo una forte distorsione al collo, per mezz'ora non riuscii a parlare perché mi aveva schiacciato la laringe in fondo alla gola». Stretto nella morsa del leader, i pensieri di Rinder seguirono un percorso ormai familiare: che cosa ho fatto per meritarmelo? Quando Miscavige ti rimprovera, o peggio quanto ti punisce fisicamente, «Cerchi di immaginare che cosa gli hai fatto» ricorda Rinder. «La stessa cosa quando ti prende a botte. Che cosa ho fatto per meritarmi queste cose?».
Ricordando il modo in cui Scientology aveva combattuto l'IRS per ripristinare l'esenzione fiscale, per difendersi dalle accuse penali scaturite dal caso McPherson la chiesa non badò a spese: sborsò milioni di dollari e i suoi avvocati presentarono migliaia di pagine di studi medici e di perizie secondo cui l'assistenza data alla McPherson durante la permanenza al Fort Harrison non poteva aver causato la sua morte. Il caso crollò dopo che il medico legale Wood modificò a sorpresa il suo referto ufficiale sulle cause di morte della donna. Il 20 febbraio 2000 la Wood cambiò la dicitura "non determinato" in "accidentale". Quattro mesi dopo la procura ritirò le sue accuse motivando il fatto con le interpretazioni contraddittorie e conflittuali date dalla Wood. I teorici del complotto suggerirono che la chiesa aveva in qualche "zittito" il medico legale. Rathbun però nega e dice che le conclusioni furono modificate alla luce dell'enorme quantità di dati scientifici forniti dai suoi periti. «Non è mai stata ricattata» sostiene Rathbun. «Non fu fatta alcuna attività di intelligence. Erano veramente tutte prove. Lo giuro». La Wood, raggiunta a casa, ha rifiutato di commentare. L'impressione di McCabe è che le prove e le testimonianze peritali abbiano influenzato la Wood. «Quando hai a che fare [con Scientology] la prima cosa che impari è che sono perseveranti. E con lei hanno perseverato». Nel maggio del 2004, quattro anni dopo il ritiro delle accuse penali, la chiesa raggiunse un accordo con la famiglia McPherson chiudendo anche la causa civile. I termini dell'accordo restano segreti. In un suo discorso alla International Association of Scientologists, Miscavige proclamò la vittoria contro i funzionari del governo, contro la stampa e contro chi, disse, aveva cercato di usare la morte della McPherson per distruggere la chiesa. Disse che le radici dell'attacco erano da ricercarsi nel governo tedesco che si opponeva a Scientology, e nella polizia di Clearwater che da due decenni indagava sulla chiesa. «Erano semplicemente alla ricerca di qualcosa per colpirci» riferì alla folla, «Ma abbiamo sempre saputo che alla fine avremmo vinto noi». Citando Hubbard, Miscavige elencò le qualità che avrebbero sempre mantenuto Scientology in sella: «Allerta costante, disponibilità costante a contrattaccare».
Anche se Scientology aveva prevalso sul fronte legale il caso McPherson rallentò i suoi sforzi di sempre per coltivare un'immagine benevola e di massa. Tra i tanti dettagli emersi dal caso risultò che negli ultimi cinque anni la McPherson aveva speso almeno 176.700 dollari di servizi di Scientology, e che sul conto interno della chiesa ne aveva altri 5.773. Ma al momento della morte in banca aveva appena 11 dollari. Il caso riaccese le passioni che da sempre circondano Scientology e le sue pratiche e dopo anni di relativa calma riportò per le strade di Clearwater manifestazioni pro o contro l'organizzazione. Qualcuno pagò il conto. Lo Stato della Florida intraprese azioni disciplinari contro Minkoff, il medico scientologist che aveva formalizzato il decesso della McPherson. Senza aver mai visitato la donna, durante la sua permanenza al Fort Harrison le aveva prescritto farmaci. Kartuzinski, il supervisore, venne mandato a lavorare per anni nelle lavanderie della chiesa a Clearwater. I parrocchiani di Scientology furono invece invitati a dar fondo al borsellino. Secondo Rathbun e altri la Flag Service Organization, l'entità della chiesa di Clearwater, di solito incamerava dai 1,5 ai due milioni di dollari la settimana - un quadro degli introiti di Scientology mai rivelato prima. Miscavige decise che le parcelle esorbitanti pagate per il caso McPherson dovevano ricadere su Flag per cui i registrar della chiesa dovevano spingere i membri ad acquistare ulteriori auditing e servizi. «Si trattava di "aumenta la produzione, richiama gente"» racconta Rathbun. «In quel periodo incassarono veramente molti soldi». Ma c'era anche un altro gruppo che avrebbe pagato il conto, seppure in modo diverso. Secondo Rathbun e gli altri disertori di alto rango, durante il lento progredire del caso McPherson Miscavige divenne sempre più violento e incostante. Rathbun: «Dopo il 2000 lavorare con lui fu sempre più degradante».
I quattro executive di alto rango ora fuoriusciti dicono che non solo il leader David Miscavige aggrediva fisicamente i membri del suo staff esecutivo, ma ne aggrediva anche le menti. Costringeva spesso gruppi di manager a tuffarsi in piscina o in uno stagno, completamente vestiti. Li radunava per confessioni di gruppo che spesso si trasformavano in zuffe con tutti che picchiavano tutti. Mike Rinder, che per due decenni ha difeso Scientology sui media, non poteva più accettare ciò che stava avvenendo all'interno. «Dal punto di vista Scientology» sostiene Rinder, le tattiche usate per mantenere allineati gli executive «sono errate. Non sono Scientology standard. Semplicemente non sono umanitarie. E sono solo l'applicazione del Male». I portavoce della chiesa confermano che a volte i manager ricevono l'ordine di tuffarsi vestiti in piscina e che esiste la confessione di gruppo. Quelle pratiche sono parte del sistema di "giustizia ecclesiastica" imposta a chi è scarsamente produttivo. Dicono che Rinder e gli altri disertori non riuscivano a tenere il passo della Sea Org, un mondo duro i cui membri dedicano la vita al servizio di Scientology. Piuttosto che accettare i propri fallimenti, ora i disertori gettano un'ombra sinistra su cose che sono del tutto normali. La Sea Org è «Un equipaggio di duri figli di puttana», afferma Tommy Davis, portavoce della chiesa che ha alle spalle 18 anni di affiliazione. «La Sea Org non è una democrazia. I suoi membri seguono le direttive di un uomo chiamato L. Ron Hubbard. Essi si attengono alle sue indicazioni... e noi le seguiamo alla lettera, fino alla punteggiatura. E se sei in disaccordo con tutto questo, o se non ti piace, allora non fai parte del gruppo. Perciò te ne vai».
L'ordine arrivò verso le 22 di una sera d'inverno: presentarsi subito in piscina. Per tutta la base a est di Los Angeles una settantina di membri dello staff indossarono l'uniforme della Marina. David Miscavige era di nuovo insoddisfatto del suo equipaggio. La punizione che il leader aveva in mente non era nuova ai membri della Sea Org. Hubbard, il defunto fondatore della chiesa, scaraventava "fuoribordo" i suoi sottoposti già negli anni '70, quando da una nave chiamata Apollo dirigeva le attività di Scientology. Miscavige fece allineare il personale in divisa davanti al trampolino e, uno alla volta, li fece saltare in piscina. Prima del tuffo Norman Starkey, già capitano dell'Apollo, li invitò a diventare degli esseri spirituali migliori, recitando uno dei motti tradizionali della Sea Org: rimettiamo i tuoi errori e peccati alle profondità [del mare], e confidiamo che ne riemergerà un thetan migliore.Miscavige ordinò al gruppo di non cambiarsi e, ancora gocciolanti, di recarsi in ufficio e restarci fino a che non avessero capito in che cosa avevano sbagliato. Tom De Vocht non ricorda il motivo per cui quella fredda sera di inverno del 2005 Miscavige si era infuriato. Ma ricorda bene i dubbi che lo assalirono mentre sedeva lì, fradicio e tremante. Che cosa ci faccio qui? De Vocht era entrato nella chiesa all'età di dieci anni portatovi dalla madre, ed era diventato uno dei top executive della sede spirituale Scientology di Clearwater. Ma nei mesi successivi a quel bagno di massa stentava sempre più a riconoscersi nell'organizzazione. Come non la riconosceva più Rinder, entrato in piscina con De Vocht quella stessa notte. Altri due executive avevano già risolto i propri dubbi. Marty Rathbun, che per anni era stato braccio destro di Miscavige, se ne era andato nel 2004. Amy Scobee, che aveva ricoperto parecchi incarichi esecutivi, lo fece nel 2005. Tutti e quattro i disertori, che ora parlano pubblicamente per la prima volta, hanno prestato servizio in Sea Org per oltre 25 anni. «Giusto, sbagliato o diverso che fosse, ero convinto di stare facendo il bene dell'Umanità e questo non lo ritratto» dice oggi De Vocht, fuoriuscito nel 2005. «Ma più restavo dentro più tutto diventava più folle, via via che Dave conquistava il potere».
La confessione è radicata nella cultura Scientology. Ammetti tutti i tuoi cattivi pensieri e le tue trasgressioni, non tralasciare nulla e ti sentirai libero, leggero, gioioso. I quattro disertori sostengono che Miscavige aveva elevato la pratica a nuovi livelli. Organizzava confessioni di gruppo note come "seances" [séance: seduta spiritica - N.d.T.] Gli executive dovevano confessare i peccati commessi contro Miscavige, rivelare i cattivi pensieri su Scientology e fare rivelazioni personali, tra cui le fantasie sessuali. Chi non tirava fuori qualche trasgressione veniva tormentato dagli altri affinché ammettesse qualcosa, qualsiasi cosa. «E Dave stava lì seduto e ascoltava, e si divertiva un mondo» ricorda De Vocht, rammentando una seance in cui Miscavige colpì l'executive Marc Yager e lo scaraventò a terra, per poi rivolgersi alla afroamericana Faith Schermerhorn, funzionaria di medio livello. «Le fa: "a proposito, (Yager) pensa che i neri siano dei negri [particolarmente dispregiativo - N.d.T.] e non vuole che Scientology aiuti i neri. Dagli un calcio". Yager era ancora a terra e la donna lo prese a calci». «In quella fottuta stanza erano tutti fuori di testa, fuori controllo» prosegue. «Anche io presi qualcuno a pugni. Tutti facevano a botte. E urlavano, strepitavano. Era un inferno, che diavolo sta succedendo?». La chiesa ha fornito al St. Petersburg Times delle dichiarazioni giurate in cui Yager e la Schermerhorn negano che l'episodio sia mai avvenuto. Yager sostiene di non avere pregiudizi verso gli afroamericani e di essere amico della Schermerhorn. La donna, a sua volta, scrive di non aver mai sentito Miscavige usare la parola negro: «In realtà so che Mr. Miscavige è stato chi in Scientology ha fatto di più per le persone di colore». Rinder parla in particolare di una confessione di gruppo del 2004 in cui Rathbun, suo amico di lunga data, finì per aggredirlo. «Ti alzi in piedi davanti a 50 persone che gridano e urlano "Che cosa hai fatto? Sappiamo che hai fatto questo e quest'altro". Io sono lì e dico "No, non ho mai fatto nulla del genere"». Il gruppo si coalizzò contro di lui. Doveva aver fatto qualcosa. Forza, che cosa hai fatto? Su tiralo fuori, confessa che cosa hai fatto. «E visto che io non dicevo nulla Marty mi saltò addosso» prosegue Rinder. «Un comportamento totalmente psicotico. In Scientology c'è un termine specifico: Contagio di Aberrazione... quando metti assieme un gruppo la gente si stimola a vicenda per fare cose folli». Davis, che è succeduto a Rinder come portavoce della chiesa, sostiene che in Scientology non si usa il termine "seance" e che Miscavige non ha mai incoraggiato la violenza. Ma non si sorprende che Rathbun abbia aggredito Rinder, visto che aggrediva di continuo gli altri dirigenti. Secondo Rinder quel momento terribile è solo uno degli esempi dell'atmosfera corrosiva che si respirava nella base Scientology vicino a Los Angeles. «Si cerca di mettere l'uno contro l'altro, di aizzare. Tu lo sai, e lo vedi». L'aggressione di Rathbun «non fu motivata da odio nei miei confronti, ma dall'istinto di sopravvivenza». Davis cita una direttiva del fondatore di Scientology che incoraggia i membri a "stare di fronte" e a "ripulirsi" ogni qual volta facciano qualcosa che danneggia il gruppo. È una delle caratteristiche delle organizzazioni di successo. «Non c'è scopo punitivo e sicuramente non ha mai lo scopo di far sentire colpevoli» aggiunge. Secondo la chiesa Rathbun e De Vocht si erano comportati in modo talmente inappropriato - maltrattamenti agli staff - che fu loro richiesto di confessarsi pubblicamente. «Erano senz'altro colpevoli, avevano senz'altro apertamente violato le usanze del gruppo» conferma la portavoce della chiesa Jessica Feschbach. «E sono stati affrontati dai propri pari che hanno chiesto: che succede? Questa è una delle responsabilità del gruppo». La portavoce aggiunge che tradire il gruppo può anche avere come conseguenza un "fuoribordo". È uno dei rituali della Sea Org, proprio come altri ordini religiosi hanno i propri rituali. Starkey, il sessantaseienne ex capitano dell'Apollo, afferma che nei suoi cinquant'anni di carriera scientologa ha assistito a numerosi "fuoribordo". «Se un membro della Sea Org combina pasticci lo scaraventi oltre il fottuto bordo della nave» dice. «Cade in acqua, dà due bracciate, raggiunge lo scalandrone, sale sul ponte e torna al suo posto. Impara la lezione e non lo fa più. Sa che è quello il modo in cui operiamo. La Sea Org è anche questo». Monique Yingling, avvocato della chiesa, dice che il "fuoribordo" fa parte della giustizia ecclesiastica: «Non si tirano indietro e non se ne vergognano». È stato fatto centinaia di volte e si prendono le doverose misure di sicurezza. Nell'esempio raccontato da De Vocht e Rinder, prosegue, la piscina era riscaldata, c'erano a disposizione degli asciugamani e anche un bagnino. E Miscavige non era nemmeno presente. Ma secondo i due disertori il leader c'era eccome. «Era proprio lì, e rideva» racconta Rinder. «Si divertiva un mondo». L'uomo non ricorda alcun asciugamano, né quella sera né l'altra decina di volte in cui le guardie accompagnarono corposi gruppi di staff sulle rive dello stagno dentro cui dovettero saltare, completamente vestiti. Contesta l'affermazione della Yingling secondo cui l'episodio del "fuoribordo", così come descritto, è una pratica accettata della chiesa. Sostiene invece che è una pratica intesa a risolvere questioni individuali, non di gruppo. Davis stesso racconta di aver punito in quel modo un suo subordinato. «Era un tipo che continuava a fuggire, a sparire - faceva errori, lavorava male » racconta. «Era mia responsabilità mantenere alti gli standard etici della Sea Org. Certo, assolutamente. Ho buttato dentro il tizio». Se i disertori non riuscivano a sopportare certe punizioni, prosegue il portavoce, avrebbero potuto andarsene molti anni prima. «La fottuta porta non era chiusa a chiave. E se avevano problemi di quel genere allora dovevano andarsene prima».
Non solo i disertori erano dei rammolliti, ma non riuscivano nemmeno a tenere il passo lavorativo di Miscavige, dice la chiesa. Rathbun aveva pasticciato talmente tanti degli incarichi che gli erano stati affidati, come ad esempio la gestione della causa per omissione di soccorso della McPherson, che Miscavige dovette occuparsene personalmente, tanto da dover distogliere l'attenzione da questioni ben più importanti. Dopo la dipartita di Rathbun, Miscavige si concentrò completamente sui piani di crescita dell'organizzazione: «Il 2004 ha rappresentato una svolta paradigmatica, è stato il punto in cui tutto è cambiato» sostiene Davis. «Il punto in cui Mr. Miscavige è riuscito a realizzare ciò che aveva sempre voluto fare». Davis ci mostra un DVD di pubblicità Scientology ora in onda sulle TV via cavo. Si tratta di un programma multi-milionario di espansione internazionale per aprire una serie di "org ideali" ognuna delle quali fornita di aule per i corsi, display che spiegano Scientology ai non addetti, strutture per gruppi comunitari che si occupano di diseredati e numerose stanze per l'auditing, l'assistenza spirituale che rappresenta il nucleo di Scientology. La chiesa ha riorganizzato il suo sito Web, migliorato i libri fondamentali di Scientology e restaurato i filmati granulosi delle conferenze di Hubbard. Tutto questo è stato fatto e ottenuto negli ultimi quattro anni ed è stato programmato, studiato, diretto e creato da Miscavige. Il portavoce lo descrive come un leader molto "pragmatico" che lavora alle consolle di video-editing, si occupa dei manoscritti, collabora alla stesura dei copioni e ogni notte resta sveglio per ascoltare le 3000 conferenze di Hubbard e istituire un ufficio costruzioni che provveda alle necessità dei 66 nuovi edifici che la chiesa ha acquistato dal 2004 ad oggi. Miscavige è una persona ardente e appassionata, dice il portavoce, ma non si comporta mai in modo degradante, crudele o violento e non ha mai alterato la policy della chiesa, la quale ha convocato a Clearwater una quindicina di manager internazionali per parlare con il Times. Tutti hanno detto di lavorare con Miscavige da anni e hanno parlato della sua grande gentilezza e compassione. Tutti hanno negato le accuse dei disertori secondo cui Miscavige li avrebbe malmenati. «Sono solo fandonie» conferma Ray Mithoff con voce tremante. «Conosco quell'uomo da 27 anni». Gli fa eco Mark Ingber, membro Sea Org dal 1968: «non sono mai stato picchiato in vita mia. Mr. Miscavige è un amico».
La sera prima di Natale del 1997 Michelle, moglie di Miscavige, telefonò a Rathbun e a Rinder. Il leader voleva vederli subito. Da punti diversi della proprietà californiana i due si avviarono di corsa verso la sua abitazione. Raccontano di un Miscavige in accappatoio che si agitava dietro la porta finestra e che, senza dire una parola, afferrò Rinder per il collo, lo schiaffeggiò, lo prese a pugni e lo scaraventò contro un albero. L'uomo finì in un cespuglio di edera, l'uniforme inzaccherata di fango e un labbro sanguinante. Miscavige li condusse nel salotto dei funzionari e gli versò uno scotch dicendogli che lo avrebbe fatto sentire meglio. Poi si girò e tornò nel suo appartamento. Quando arrivava Miscavige la gente indietreggiava, racconta De Vocht. «Ecco qual era la routine. La sua visione del mondo era questa: tutti stavano cercando di mettergli i bastoni tra le ruote. Qualsiasi cosa toccata da chiunque altro sarebbe finita in casino, per cui doveva occuparsene lui. Non si fidava di nessuno». La Scobee parla del suo lavoro nell'ufficio-cubicolo addossato alla parete di un'ampia sala conferenze. E della volta in cui Miscavige si sedette a un lato del tavolo di fronte a numerosi staff tra cui Jeff Hawkins. «Non stavo prestando molta attenzione a quel che dicevano, ma all'improvviso vidi David Miscavige saltare sul tavolo - sul tavolo della sala conferenze». Si avventò su Hawkins, prosegue, e i due atterrarono ai suoi piedi. Miscavige «Gli era sopra, gli stringeva il collo e lo colpiva tenendolo per la cravatta. A Jeff saltarono i bottoni della camicia, gli uscirono gli spiccioli dalle tasche. Ero seduta lì e pensavo "Mio Dio!"». Hawkins ha scritto e parlato pubblicamente di quell'episodio del 2002. David Bloomberg, executive della chiesa, racconta una storia diversa. Dice che quel giorno era seduto di fianco a Hawkins e che il collega era diventato parecchio aggressivo nei confronti del leader. Era caduto dalla sedia e aveva bloccato le gambe di Miscavige. «Mr. Miscavige non ha mai toccato Hawkins». Quando Miscavige è in forma sa ispirare i suoi staff, racconta Rathbun ricordando le volte in cui il leader evocava un dispaccio scritto da Hubbard negli anni '80: il destino del pianeta poggia sulle spalle di "pochi disperati". Miscavige lo usava per suscitare il senso della missione e farti sentire speciale, dice Rathbun. «Ti faceva sentire molto importante ed è per questo che, alla fine, lavoravi per lui». Ma i disertori riferiscono che Miscavige aveva la tendenza a cambiare i progetti, a occuparsi di tutto nel dettaglio [micromanage] e a minare la catena di comando; negli anni precedenti la loro uscita paralizzò la squadra di management e soffocò la crescita del gruppo. Per rimpolpare gli incassi, prosegue Rathbun, Miscavige ha rifatto il look ai vecchi libri e servizi di Scientology e li ha commercializzati ai parrocchiani come prodotti nuovi che dovevano assolutamente essere acquistati. Rathbun cita il recente blitz della chiesa che spinge i membri ad acquistare le nuove versioni de "I Fondamenti", la collezione di libri di Hubbard che stanno alla base di Scientology. Nel 2007 Miscavige disse agli scientologist, i quali avevano acquistato e studiato quei libri per decenni, che i volumi avevano dei difetti, che mancavano di interi passaggi, che erano datati o erano stati scritti da curatori che avevano pasticciato. Non c'era quindi da meravigliarsi - proclamò il leader - che molta gente si lamentasse che non riusciva a capirli. Ora la chiesa li aveva riportati allo stato originario e li vendeva di nuovo. «Miscavige sta letteralmente dicendo in faccia (ai parrocchiani) "Non avete capito il fondamento di Scientology perché semplicemente non potevate farlo, perché i libri erano stati incasinati"», prosegue Rathbun. La serie di 18 volumi ora costa 450 dollari, di sicuro meno dei 738 dollari che costavano nel 1986. Davis, il portavoce della chiesa, descrive la riedizione della collezione come uno sviluppo straordinario, una riscoperta storica dell'opera di Hubbard paragonabile alla scoperta dei Rotoli del Mar Morto. E aggiunge l'avvocato Yingling: «Il grande pubblico di Scientology l'ha accolta con gioia». Rathbun, De Vocht e Scobee dicono di essere stati a conoscenza dei rapporti settimanali interni da cui risultava un calo delle statistiche chiave, tra cui il valore dei servizi consegnati, il numero di ore di auditing e i corsi completati. «Sono quelle le statistiche che contano veramente» prosegue Rathbun, «Ed erano in discesa». De Vocht definisce scostante il modo di Miscavige di prendere decisioni. Dice che il leader spesso cambia direzione, con il risultato che si creano situazioni come quella del multimilionario edificio "Super Power" [4] nel centro di Clearwater. La mastodontica struttura, terminata all'esterno, è vuota da sei anni. Dopo ripetuti cambiamenti nei progetti i lavori sugli interni dovrebbero riprendere questo mese. Davis e la Yingling sbandierano l'espansione mondiale di Scientology. Negli ultimi 5 anni la chiesa ha acquistato 80 proprietà; quest'anno hanno aperto tre nuove chiese - chiamate org - e ulteriori cinque dovrebbero aprire entro la fine del 2009.
Lo chiamavano "Il Buco". Per mesi il piccolo edificio nella proprietà californiana era stata quasi una prigione per oltre 30 degli ufficiali di rango più alto della Sea Org. Potevano uscire solo una volta al giorno per fare una doccia, altrimenti restavano richiusi. I pasti venivano portati da fuori. Dormivano sul pavimento, gli uomini attorno al tavolo da conferenza, le donne nei cubicoli e nei piccoli uffici che circondano la sala. Miscavige convocava le riunioni ad orari strani, alle 2 di mattina, o alle 4. Giorno dopo giorno gli executive esausti si scervellavano ragionando sulla struttura del management e del sistema di prezzi dei servizi, cercando di indovinare che cosa volesse il loro leader, il quale continuava a respingere le loro idee, li malediva, li etichettava "persone soppressive" che mettevano in pericolo la loro chiesa. Pretendeva che si rimettessero al lavoro, non sarebbero usciti fino a quando non lo avessero fatto per bene. A volte Miscavige lasciava uscire qualcuno dal Buco, oppure gettava dentro qualcun altro. Rinder racconta di esserci stato fin dall'inizio. Nel gennaio 2004 Miscavige aggiunse De Vocht al mucchio. «Ci radunava tutti attorno al tavolo. Ci tirava addosso le cose, urlava, menava le mani» ricorda l'uomo. «Lasciate che vi dica che erano scene veramente pazzesche». Più tardi quello stesso mese Miscavige gettò nel Buco un nome grosso: Marty Rathbun. Il leader disse di non ascoltare una sola parola di ciò che Rathbun diceva, non bisognava fidarsi di lui: so che nel corso degli anni avete imparato a rispettarlo, ma questo è il tizio che mi ha incul.... Qualche giorno prima, come racconta Rathbun, Miscavige gli aveva schiacciato la testa contro al muro schiaffeggiandolo su un orecchio perché non era stato abbastanza duro con lo staff. Ritiene che quello sia stato il motivo per cui si ritrovò nel Buco. L'edificio consisteva di piccoli uffici e di una sala conferenze ricavati da due case mobili accostate. Quando Miscavige avanzava nel corridoio la cavità sotto il pavimento rimbombava: klunk, klunk, klunk. Rathbun era arrivato da quattro giorni quando il klunk-klunk segnalò l'arrivo del leader, fiancheggiato come sempre dalla moglie, che prendeva nota, e da un assistente con un registratore, in modo che qualsiasi cosa il leader dicesse potesse poi essere trascritta e distribuita a tutta la base. Miscavige annunciò che avrebbero fatto il gioco delle sedie per determinare chi, tra tutti loro, era il più dedicato per il compito da portare a termine. Tutti gli altri, salvo il vincitore, sarebbero stati inviati negli avamposti più derelitti di Scientology. Alcuni staff scoppiarono a piangere al pensiero di essere separati dalla famiglia. Altri si prepararono, collocando le sedie attorno al tavolo di acero lungo 10 metri. Miscavige usò uno stereo portatile per suonare la Bohemian Rhapsody dei Queen. Is this the real life?
Quando la musica si fermava i membri Sea Org nelle loro uniformi si spintonavano per accaparrarsi una sedia, picchiandosi a vicenda. Due uomini di azzuffarono al punto che la sedia si aprì in due. Ai perdenti veniva comunicata la località in cui si sarebbero dovuti recare, mariti e mogli separati da migliaia di chilometri. Rinder racconta che Miscavige schernì un marito perché si era dimostrato tenero nel cercare di consolare la moglie in lacrime. «Oh sì» ricorda l'uomo. «Un gioco davvero divertente». Secondo i funzionari della chiesa i disertori stanno semplicemente facendo sembrare anormale ciò che in realtà è normale. Miscavige stava solo cercando di farsi capire citando una direttiva di Hubbard che dice che i trasferimenti frequenti di personale sono come "il gioco delle sedie" e possono danneggiare il progresso di un gruppo. E Miscavige voleva semplicemente che i suoi sottoposti vedessero con i propri occhi quanto distruttivo può essere quel gioco. Miscavige era stato lontano dalla base, racconta la Yingling, e al ritorno aveva scoperto che durante la sua assenza Rathbun aveva trasferito centinaia di staff. «Ed era quello il motivo per cui non combinavano niente» aggiunge. Rathbun e Rinder, però, sostengono l'esatto contrario: non si combinava nulla perché Miscavige toglieva i top manager dai loro incarichi e li sbatteva nel Buco. Rathbun aggiunge che Miscavige si era infuriato con lui perché aveva trasferito troppe poche persone. Il gioco delle sedie si trascinò dalla sera fino alle prime ore del mattino, a volte il leader lo interrompeva per arringare il gruppo sulla sua incompetenza. «Sembrava di stare in Apocalypse Now » ricorda Rathbun. «Follia allo stato puro». Il gioco finì quando a contendersi l'ultima sedia erano rimaste due donne. «Fu davvero una lotta fisica, un corpo a corpo. Poi (Miscavige) se ne andò dicendo "Okay, bene. Ci vediamo domani». Non mise mai in atto la minaccia di trasferimento di massa.
La sera seguente Miscavige ordinò ai suoi executive di andare di corsa nell'edificio in cui vengono prodotti i CD delle vecchie conferenze di Hubbard. Ancora con il fiatone per la corsa di mezzo chilometro, De Vocht, che aveva supervisionato la ristrutturazione dell'edificio, fu aggredito da Miscavige che lo prese a schiaffi, lo gettò a terra e iniziò a soffocarlo. L'uomo non ricorda di preciso che cosa avesse scatenato quella reazione. Forse aveva esitato in una risposta, forse aveva guardato storto il leader. Qualsiasi fosse stata la ragione, accettò la sconfitta con la solita degradante e silenziosa sottomissione. I disertori sostengono che se mostravi dolore o opponevi resistenza, Miscavige si infuriava ancora di più. «Sei lì seduto e pensi "stai buono e non reagire" » racconta De Vocht. «Ti arriva addosso così all'improvviso, che cosa puoi fare? E poi se non vuoi obbedirgli, quanti sono gli altri pronti a prenderti a pugni? Dovete rendervi conto che quel posto è talmente settario da fare davvero paura». Secondo la Scobee gli executive della base californiana erano in trappola. Non osavano commentare tra di loro il comportamento di Miscavige, temevano che la cosa sarebbe poi emersa durante le confessioni note come "verifiche di sicurezza". Chi diceva qualcosa di negativo su Miscavige magari riusciva a trattenerlo durante la sua confessione, prosegue la donna, ma qualcun altro l'avrebbe invariabilmente riferito nella propria. «Per cui non ti volevi mettere contro di lui, era del tutto impensabile per quanto incredibile possa sembrare. Adesso, dopo esserne uscita, mi comporterei in modo diverso». I membri della Sea Org si ritrovano anche a combattere una battaglia interiore. «Affidi la tua vita alla chiesa e pensi davvero che sia la strada verso la libertà» prosegue la donna. «Ci sono un sacco di cose belle... e non vuoi gettarle via. Non vuoi rischiare la tua vita eterna». Perché semplicemente non andarsene? Facile a dirsi, secondo Rinder. Gli scientologist predicano l'auto realizzazione. Solo tu controlli il tuo ambiente, la tua condizione di vita dipende unicamente da te e da nessun altro. Ognuno è responsabile della propria condizione. Ma Scientology sostiene anche, con la stessa fermezza, che se lasci la chiesa c'è qualcosa in te che non va. Hai commesso un qualche "overt", una trasgressione. «Diventa una sorta di dicotomia» spiega Rinder. «Restare in una situazione di infelicità non è certo controllare il proprio ambiente.Ma anche se me ne vado faccio qualcosa di sbagliato. È come un Comma-22» Per Rinder la Scientology che conosceva e che aveva amato era diventata qualcosa di estraneo, il clima di lavoro era sempre più bizzarro e abusivo. Era anche in contraddizione con l'immagine pubblica gentile e premurosa che la chiesa ha cercato di costruirsi negli ultimi 20 anni, messaggio che Rinder, come portavoce capo, aveva trasmesso ripetutamente: la chiesa ha purgato chi negli anni '70 infranse la legge e chi giocava sporco, e si è reinventata. «Abbiamo solo smesso di fare cose che io e altri consideravamo folli, dannose e "off-policy"», diceva. Salvo che a casa propria. «Ora, l'ironia della cosa è ciò che sta venendo fatto all'interno è folle, dannoso e abusivo».
Nel corso degli anni Rathbun ha visto dare e ha dato parecchi pugni. Ma l'aggressione di Miscavige contro De Vocht di quella sera dopo il gioco delle sedie gli chiarì la mente. Quattro giorni prima, quando lo aveva mandato nel Buco, Miscavige aveva ordinato a tutti di non ascoltarlo. Ma De Vocht aveva violato la consegna e aveva chiesto a Rathbun di aiutarlo a capire che cosa dovevano fare per accontentare Miscavige. E ora De Vocht veniva picchiato. «Osservavo la scena e feci questo incredibile collegamento... questo collegamento umano con Tom. Sottoscrivo in pieno la filosofia di Popeye: posso prenderne molte, ma adesso basta. Avevo ancora un filo di dignità e la vedevo calpestata in chi mi stava intorno. Che cosa dovevo fare? L'avrei persa del tutto anche io?» Mentre il resto del gruppo si dirigeva di nuovo verso il Buco, Rathbun si allontanò e si nascose tra i cespugli. Poi andò a prendere la sua moto, una Yamaha 650, la portò vicino al cancello posteriore della proprietà e si accucciò tra la vegetazione per una ventina di minuti. Quando il cancello si aprì per far passare un'auto si lanciò all'esterno. Racconta che provò sentimenti contrastanti: rabbia e senso di perdita, e una strana eccitazione. «Ero per certi versi euforico per aver fatto quel passo, ma anche terrorizzato all'idea che qualcuno mi stesse inseguendo». |
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