Il giornalista Tony Ortega e l'avvocato, scrittore e scientologist per 20 anni Vance Woodward analizzano, capitolo per capitolo, il libro Dianetics: Scienza moderna della Salute Mentale (in seguito Dianetics: La forza del pensiero sul corpo.) Pubblicato nel 1950, il volume gettò le basi della Chiesa di Scientology e della sua filosofia religiosa applicata. Di © Tony Ortega, 2013
© Traduzione di Simonetta Po, maggio 2019
Nel 1950 L. Ron Hubbard pubblicò il libro che gli cambiò la vita, trasformandolo da noto scrittore di pulp fiction ad ancora più noto leader di una organizzazione su scala mondiale, diventata poi famosa come Chiesa di Scientology. Il libro era Dianetics: The Modern Science of Mental Health [oggi, in Italia, ritradotto come Dianetics, la forza del pensiero sul corpo dopo essere stato per anni Dianetics: La Scienza Moderna della Salute Mentale] e già da un po' avevamo in animo di analizzarlo in puntata settimanali utilizzando una copia della prima edizione fornitaci dal ricercatore Jeff Jacobsen. Oggi lanciamo quel progetto e ne annunciamo la parte migliore: ci avvarremo del prezioso aiuto dell'ex scientologist, avvocato della Bay Area e scrittore Vance Woodward. Woodward è stato in Scientology per oltre 20 anni, ha letto Hubbard ossessivamente e di recente ha pubblicato una notevole autobiografia sul periodo trascorso nella chiesa. In Addicted to Scientology: Overcoming the Ups & Downs of Scientoloholism [*] e sul suo blog, Woodward dimostra grandi capacità di descrivere e analizzare con chiarezza e competenza i concetti arcani di Hubbard. Ed è pure divertente.
Come abbiamo detto, il testo che analizzeremo non è il corposo tascabile che trovate sui banchetti per strada e che i membri della chiesa vendono a 20 dollari - quanto ci hanno chiesto in una recente gita all'org di New York City. Ci avvarremo invece dell'edizione originale che fece sensazione nell'estate del 1950. Per la puntata iniziale abbiamo chiesto a Vance di andare dritti alla prima frase del libro, quella che apre un capitolo di 10 pagine intitolato "Sinossi". Ecco qui il primo enunciato con cui L. Ron Hubbard presenta la sua modesta nozione del mondo... «La creazione di Dianetics è per l'Uomo una pietra miliare paragonabile alla scoperta del fuoco e superiore all'invenzione della ruota e dell'arco.» Questa è l'importanza del libro che teniamo tra le mani. Superiore alla ruota. Chiediamo a Vance: è solo una nostra impressione, oppure è grossomodo ciò che un comune dizionario descriverebbe come "follia"? Vance: Nessuno farebbe un'affermazione del genere se non ne avesse un ottimo motivo, giusto? Suppongo che gli Anni 1950 fossero un'epoca più ingenua di oggi. Era un periodo in cui la gente inviava vaglia postali per ricevere gli occhiali a raggi X. Era anche l'alba dei "cervelli elettronici". La tecnologia progrediva in tempo reale. Tutto era possibile. Magari gli scienziati avevano totalmente analizzato la mente umana? Sarebbe stata una cosa grossa. Ma chi - sano di mente - avrebbe fatto un'affermazione del genere senza un qualche risultato seriamente convalidato? A proposito, sto cercando di spiegarla dal punto di vista di un babbeo. Voglio dire, me stesso. Se qualche lettore finisse per convincersi che Hubbard aveva davvero sviluppato qualcosa di superiore alla ruota, allora declino ogni responsabilità. The Bunker: Va bene, torniamo all'oggetto fisico. E' un libro dall'aspetto serio (all'epoca in copertina non c'era il vulcano) con il pesante sottotitolo SCIENZA moderna della salute mentale (enfasi nostra). Il tutto fa pensare a eruditi accademici in camice bianco da laboratorio, vero? Di sicuro dalla copertina non pensi di stare per leggere dei giochi da salotto poi diventati una fugace moda per annoiati americani post-bellici che trovavano divertente l'idea di "ricordare" le esperienze nel grembo materno, in stile pseudo-scienza. Ma non corriamo troppo. Ancora sulla copertina abbiamo notato un altro sottotitolo non più presente nelle edizioni più recenti. Sopra al nome di Hubbard ci sono le parole "Manuale di terapia dianetica", tanto per convincere il lettore che si tratta di una scienza "moderna" consolidata e convalidata, una scienza che offre un qualche tipo di terapia per problemi di salute mentale. E sotto il nome di Hubbard un'altra rassicurante conferma: «Introduzione del Dottore Medico J. A. Winter» Nei libri in vendita oggi l'introduzione di Winter è sparita e forse una prossima volta analizzeremo il perché. Per adesso vorremmo chiedervi: perché Hubbard, così attento a creare una copertina che suggerisse una scienza moderna legittima, esordì con quella prima, assurda frase? Dicendo che la sua creazione - di cui in quel momento quasi nessuno aveva sentito parlare - era più importante dell'invenzione della ruota, non stava scoprendo le carte fin da subito? Qualsiasi persona dotata di raziocinio sarebbe dovuta scappare a gambe levate. Oppure era la prima di una serie di brillanti scommesse di un uomo che si guadagnava da vivere raccontando frottole? Vance: Sì, direi che i dotati di raziocinio si sarebbero sicuramente chiamata fuori, lasciando che fossero i più abbindolabili a provare la nuova terapia dianetica. E forse sono anche gli stessi che molto più probabilmente percepiscono i benefici della terapia. Sono abbastanza sicuro che Hubbard vivesse in uno spazio mentale in cui la realtà soggettiva significava tutto. Per molti, i "Vestiti nuovi dell'Imperatore" è qualcosa che ha a che fare con la vanità. Ma per Hubbard era una questione di realtà: se tutti credono che l'imperatore ha addosso dei vestiti, allora l'imperatore ha addosso dei vestiti. Evidentemente Hubbard aveva entusiasmato Winter e John Cambell, Jr, editore di quel Astounding Science Fiction su cui a maggio 1950 comparve una versione ridotta di Dianetics. Può darsi che Hubbard avesse pensato: «Cavolo! Se ho convinto un medico e l'editore di Astounding che la mia terapia vale qualcosa, allora deve valere qualcosa. Di fatto potrebbe essere importante. Che diamine! Ho scoperto la cosa più importante da millenni. Gente, ho sempre pensato di essere destinato alla grandezza, ma non avevo sospettato che fosse una grandezza di tale portata. Santa Polenta!» The Bunker: Ok, ma stai suggerendo che Hubbard avesse creduto alle buone recensioni di Winter e di Campbell e, tutto contento, avesse consegnato il libro pensando: "le mie idee sono così fantastiche che il resto del mondo deve conoscerle". Ma la si può guardare anche da un'altra angolazione: Hubbard era consapevole di stare vendendo il Ponte di Brooklyn e la prima cosa da fare era avvolgere il compratore in una cortina di fumo (il fatto che alla fine vendette ai suoi seguaci il Ponte della Libertà Totale suggerisce anche una decisa auto-consapevolezza di venditore). Vance: Beh, è un rebus. Che cosa aveva realmente in testa? Forse sapeva che, scientificamente parlando, la sua terapia era una baggianata. Forse aveva solo qualche dubbio. Forse credeva totalmente a ciò che diceva e scriveva. Difficile dirlo, visto che Hubbard usava le parole con l'abilità di un maestro di judo. Non è forse vero che i venditori più efficaci devono credere nel loro prodotto? Credo sia giusto dire che Hubbard cercava sinceramente l'immortalità. Voleva essere ricordato come un grande essere umano. Perciò era assolutamente motivato a mantenere le sue promesse. Era motivato al punto da riuscire a imbrogliare anche se stesso sul mantenimento di quelle promesse? In seguito Hubbard raccontò una breve allegoria che aveva a che fare con persone intrappolate da qualche parte, tipo in una stanza. Una delle persone scopre che la porta non è chiusa a chiave e che semplicemente bisogna uscire da quella porta. Ma alcuni dei prigionieri non lo credono e cercano addirittura di impedire agli altri di uscire. La stanza è "la trappola" a cui si riferiva spesso Hubbard, e la via d'uscita è Scientology. Prendendola alla lettera (sempre rischioso), Hubbard stava dicendo che si dovrebbe persuadere, imbrogliare, sviare o comunque costringere la gente ad adottare ciò che è per il loro bene. Una volta che vedono la luce, sarà il buonsenso a mantenere queste persone sul percorso della libertà totale. E, nel suo intimo, Hubbard credeva sinceramente di stare facendo qualcosa di buono. Voglio dire, questo è lui al suo meglio! Sono sicuro però che nei suoi tempi bui (quasi sempre?) voleva semplicemente avere scatole di contanti da nascondere nell'armadio (perché il più grande degli esseri umani se lo merita, anche se nessun altro lo pensa).
Così come riusciva facilmente a manipolare la mente altrui, credo che riuscisse manipolare la propria con la stessa facilità. The Bunker: Beh, per adesso, e per la nostra sanità mentale, mentre analizziamo il libro diamo per scontato che Hubbard fosse all'altezza e lo leggeremo per ciò che è. La prossima settimana ci dedicheremo velocemente ad altre vanterie di Hubbard per arrivare alla sua prima vera affermazione, la nozione di chiaro [clear]. State con noi! lo Stato di ClearLa settimana scorsa abbiamo cominciato con la frase di apertura del libro, quella che appare in una sinossi di 10 pagine. Seguono una introduzione di cinque pagine, una guida di tre intitolata "Come leggere questo libro", e un'altra introduzione di cinque pagine al "Libro Uno". Acceleriamo sul materiale preliminare per arrivare al piatto forte, perciò riassumeremo brevemente questi primi contenuti. Nella sinossi le vanterie proseguono anche dopo la prima frase, che sosteneva che la scoperta di dianetica è stata più importante dell'invenzione della ruota... - Dianetics (dal greco "attraverso") è la «scienza della mente». E' più semplice ed esatta, e molto più utile della fisica e della chimica. - Dianetics è di fatto una collezione di ricerche sul genere umano organizzate e rese «precise». - Dianetics è una «scienza esatta» dell'ordine dell'ingegneria. - Dianetics non poggia su teorie, ma su assiomi - in altre parole verità rivelate, non congetture. - La terapia dianetica riesce a curare - completamente e senza possibilità di ricadute - tutte le malattie «inorganiche» e «psicosomatiche» (che come dice Hubbard più avanti nel libro, costituiscono il 70% di tutte le indisposizioni umane). Dopo la sinossi c'è una introduzione in cui il Dott. Joseph Augustus Winter proclama che dianetica è una Nuova Idea originale che si è dimostrata utile nella sua pratica medica. A ottobre 1950, però, Winter si era già dissociato dal movimento, disilluso dal rifiuto di Hubbard di far rispettare un qualche tipo di standard che impedisse ai dilettanti di psicoanalizzarsi a vicenda. Nel 1951 Winter pubblicò A Doctor's Report on Dianetics (qui in italiano), libro in cui spiegava le sue perplessità su Hubbard. Non deve perciò sorprendere se l'introduzione di Winter fu eliminata dalle successive edizioni di Dianetics. A seguire una breve guida "Come leggere questo libro" contenente alcuni concetti chiave. Hubbard accantona le vanterie su come ha scoperto una nuova scienza moderna e rivolge l'attenzione direttamente sul lettore e sulla sua mente. Hubbard: «Man mano che andrete avanti nella terapia, vostra sarà l'avventura di scoprire perché avete fatto ciò che avete fatto, quando lo avete fatto, quale era la causa delle misteriose e oscure paure che nascevano dai vostri incubi infantili e dove finiscono i vostri momenti di piacere e di dolore.» Vance, abbiamo sempre pensato che questa fosse una delle maggiori intuizioni di Hubbard - focalizzare i suoi procedimenti sempre sulla scoperta che la persona fa del proprio sé, piuttosto che imporle giudizi di valore esterni o informazioni storiche. Siamo appena alle prime pagine del libro, ma già questo è il concetto fondamentale che forma molta dell'esperienza odierna in Scientology - i seguaci di Hubbard dedicano decenni della propria vita a inseguire il sogno della scoperta di segreti non sul mondo o sull'universo, ma su se stessi. Vance: Bella osservazione. Hubbard affermò regolarmente e in vari modi che l'idea che una persona ha della realtà è già in sé realtà, sempre. Il che mi fa pensare che stesse di fatto scrivendo a se stesso, piuttosto che a chiunque altro. The Bunker: e un'altra cosa importante del capitolo "Come leggere questo libro": Hubbard dice al lettore che ciò che egli scoprirà di se stesso è probabilmente ciò che sospettava da sempre. Hubbard: «Nel leggerlo scoprirete che vi sono spiegate molte cose che "avete sempre saputo che erano così". Vi farà piacere sapere che molte delle idee che avevate sull'esistenza non erano opinioni, bensì verità scientifiche.» Quanto può essere seducente, per chi ha sempre sospettato grandi cose su se stesso, pensare che le figure autorevoli gli hanno sempre raccontato un sacco di bugie - medici, politici, scienza, i media? Vance: E' quasi ipnotico. Naturalmente tutti noi vogliamo scoprire che avevamo ragione. E qui Hubbard ci sta dicendo che la sua scienza dimostra che avevamo ragione. The Bunker: E' una brillante ripetizione circolare: Hubbard ti dà metodi scientificamente esatti e infallibili per scoprire che hai sempre avuto ragione su te stesso. Già all'inizio del libro cominciamo a vedere il suo potere seduttivo verso una certo tipo di lettore. Poi all'inizio del Libro Uno, "La meta dell'uomo", Hubbard fornisce una ulteriore introduzione intitolata "Il raggio d'azione di Dianetics", e tornano le vanterie. - L'Umanità ha sempre ardentemente desiderato una «scienza della mente», fin dalla sua nascita. «Roma andò in rovina perché non ne aveva una, la Cina nuota nel sangue per il bisogno che ne ha», scrive Hubbard. Saltiamo altri proclami sulla superiorità di dianetica... finalmente, dopo 23 pagine di vanterie, siamo pronti per cominciare con impegno questa avventura, e arriviamo al primo vero capitolo. Il Chiaro (Clear)[**] La meta della terapia dianetica è produrre una persona che Hubbard chiama "clear", chiaro, pulito, libero. Hubbard comincia a definire che cosa voglia dire con quella parola, ma già nel secondo paragrafo ne presenta un'altra di cui parlerà altrettanto a lungo, la "aberrazione". Dobbiamo fermarci e ragionare su questa parola perché Hubbard la userà incessantemente, e in modo un po' feticistico. I dizionari vi diranno che "aberrazione" è una forma di "aberrante", parola emersa nel 18° secolo da radici latine per significare il deviare, il prendere una strada sbagliata. La neve a luglio, per esempio, potrebbe essere un tempo aberrante (a seconda di dove vivi). Vale a dire che non c'è nulla di moralmente sbagliato nella neve a luglio, è solo atipica. Ma "aberrazione" ha anche un'ulteriore glossa che implica un giudizio di valore. Un qualcosa è un'aberrazione non solo perché non è nella norma, ma anche perché è meno della condizione ottimale. (La neve a luglio è perfetta se sei uno sciatore. Ma la mancanza di neve a una gara di sci in febbraio sarebbe un'aberrazione perché, in tutta sincerità, non solo è atipico, ma pure una seccatura). Hubbard classifica come aberrazioni quanto segue: psicosi, nevrosi, compulsioni e repressioni. Qualcuno potrebbe dire che si tratta di condizioni tipiche, spesso riscontrabili negli esseri umani, ma Hubbard capovolge la nozione dicendo che esse sono atipiche e indicano che abbiamo perso il nostro stato vero, tipico. Chi è chiaro (clear) non soffrirà di alcuna di quelle condizioni. Il chiaro dimostra poi una intelligenza «superiore alla norma corrente» e vive la vita con «vigore». Vance, siamo solo al secondo paragrafo della "sostanza" del libro e Hubbard ha già proposto la sua scoperta del superuomo, non trovi? E quel superuomo è in ognuno di noi, se solo possiamo chiarirci, liberarci dalle nostre "aberrazioni". Vance: Sì, sei nel giusto. Voglio dire, sono quasi certo che "aberrazione" e "aberrazione psichica" fossero parte del gergo psicoanalitico dell'epoca, perciò non dovremmo dare troppo credito a Hubbard per l'uso del termine. Tuttavia, come strumento di pensiero è bello potente. Sì, sembra ridicolo pensare che puoi liberarti di tutte le tue aberrazioni. Ma il solo dire quelle parole ci costringe a prendere concettualmente le distanze dai nostri... uhm... problemi. «Non sono io, sono le mie aberrazioni.» E Hubbard ci sta dicendo di aver trovato la soluzione. «Perciò non devo star male per il fatto che sono sciroccato?»
The Bunker: Proseguiamo questo capitolo. A più riprese Hubbard lancia allusioni che le sue scoperte sarebbero basate su moltissime prove di laboratorio fatte da qualcuno, da qualche parte. Tali allusioni tendono a essere molto vaghe e in forma passiva. Ma quei test, afferma Hubbard, hanno rivelato che i chiari possiedono delle qualità che mai si è sospettato appartenessero all'Uomo (di nuovo il concetto di superuomo). Troviamo una lunghissima e parecchio tediosa discussione sui cinque sensi e su come essi funzionino in modi variabili per persone diverse. Tuttavia, i chiari ottengono dai loro sensi «il massimo della reazione, compatibilmente all'intensità con cui» la desiderano. A questo punto Hubbard introduce una ulteriore forma della parola "aberrazione", il neologismo "aberrato" - la persona che ancora ha le sue aberrazioni e non è ancora chiarita (oggi in Scientology ci si riferisce a questa persona come a un "pre-clear", o PC). Tornando al discorso sui sensi, Hubbard puntualizza che sarebbe terribilmente bello ricordare i momenti del passato con brillantezza piena e in technicolor, nella pienezza dei sensi. Quel modo di ricordare, dice, è «standard in un chiaro», anche se irraggiungibile dagli antichi. «Un chiaro è in grado di fare con facilità cose che solo pochi, raramente, sono riusciti a fare in passato.» Hubbard attribuisce poi dei "nomi dianetici" a ciò che si percepisce durante le rievocazioni delle memorie: «visiva (vista), sonora (suono), tattile (tatto), olfattiva (olfatto), ritmica, cinestetica (peso e movimento), somatica (dolore), termica (temperatura), e organica (sensazioni interne e, secondo una nuova definizione, emozioni.)» Non c'è motivo ovvio sul perché questi «percetti», come li chiama lui, necessitino di nuovi nomi. (Pare che oiliness, oleosità, sia arrivato dopo). Vance, è solo una nostra impressione, oppure Hubbard dava davvero nuovi nomi per fingere di avere veramente scoperto qualcosa di inesistente? Tutti noi possiamo immaginare il ricordo di eventi del passato con dettagli molto vividi, e talvolta potremmo forse convincerci della loro realtà. E allora? Non è che Hubbard sta gettando le basi per l'idea che ci insegnerà a tornare nel passato come dei viaggiatori nel tempo? Vance: Sta senza dubbio puntando proprio a quell'idea: ha in serbo la regressione nel passato in "alta fedeltà". Mi fa pensare all'ipnosi e a come apparentemente una persona può essere rimandata al suo passato con estremo realismo. Quando lessi Dianetics per la prima volta interpretai questo capitolo come se diventare chiaro mi avrebbe permesso di rivisitare tutte le parti del mio passato con estrema fedeltà, sostanzialmente a volontà. Tra l'altro Hubbard si era brevemente avvicinato alla Semantica Generale di Alfred Korzybski (in seguito, in una conferenza disse che non sapeva nulla dell'argomento ma che stava solo rivendendo ciò che gli aveva detto un amico). Sospetto che il suo desiderio di inventarsi definizioni precise (es., una parola=una definizione invece che una parola=molte definizioni) provenisse in parte da quell'associazione. A ogni modo si incastrava tutto nell'atmosfera che aveva preparato. Il sottinteso è: "sono un ingegnere preciso e questa è una materia riconosciuta. Perdonate la mia meticolosità. Noi scienziati siamo fatti così." So che sarà una sorpresa per molti lettori, ma di tutti i Clear che ho conosciuto (almeno venti, ma probabilmente molti di più) nessuno di essi ha mai apertamente affermato - lasciamo perdere dimostrato - questo tipo di abilità. Quando entri nel gregge impari a non fare troppe domande sulle abilità o lo status altrui. Hai semplicemente la sensazione che se le tue domande scendono un po' troppo nel profondo (solo curiosità, mica scetticismo) finirai per smontarli, resterai deluso, ti sentirai uno stronzo. Non vogliamo smontare il prossimo senza un motivo più che valido per farlo. La cosa assurda è che noi credenti riusciamo a minimizzare tutte queste istanze come se fossero dei casi isolati. Voglio dire, Jill potrebbe essere Clear ma anche una delusione, ma è semplicemente lei. Devono esserci moltissimi Clear che si comportano-da-Clear. Quando arriverò a Clear sarò veramente Clear. Voglio dire, c'è tutta questa gente in Scientology che deve avere ottenuto i benefici promessi da Hubbard. Perciò i benefici promessi per Clear devono essere ottenibili. Dubito che nella propria mente qualcuno lo articoli in questo modo, ma immagino che sia ciò che ci tiene lì. Crediamo che ci sia almeno la possibilità di ottenere quelle grandi abilità, anche se qualche Clear (o la maggioranza, o tutti) che conosciamo non le ha. Hubbard non avrebbe mentito, giusto? Hubbard non può avere imbrogliato tutti. In quel che ha detto deve pur esserci qualche merito, o no? The Bunker: Ok, ci stiamo avvicinando alla fine del capitolo e Hubbard fa una ulteriore affermazione sulle abilità di un chiaro: è talmente razionale che un aberrato non può nemmeno sperare di essere al suo livello. In questo senso il chiaro ha qualcosa in comune con questi nuovi cervelli elettronici - i computer - che stavano emergendo negli Anni 1950. Infatti, così come un computer, la «parte senziente della mente», dice Hubbard, «che fa dell'uomo l'Uomo, è assolutamente incapace di errore.» Come, scusi? «Questa fu una scoperta stupefacente, quando fu fatta », scrive Hubbard in forma passiva, come si trattasse di una auto-evidenza e di un fatto acclarato. « Ogni individuo, aberrato o chiaro, trae conclusioni perfette dai dati immagazzinati e percepiti.» Infine la persona interiore, che Hubbard dice essere buona (sono le aberrazioni a essere malvagie). La meta della terapia dianetica è raggiungere quello stato, né più né meno. Ma c'è qualche prova che tutto questo si basasse su qualcosa di più dei capricci di uno scrittore di fantascienza? «Più avanti vi saranno esperimenti e verifiche di tutte queste cose ed esse potranno essere misurate con quella precisione tanto cara al cuore dei fisici», sogghigna Hubbard. Quindi Vance, arrivati alla fine di questo primo capitolo le rivendicazioni sono tante - un nuovo stato dell'uomo precedentemente sconosciuto che ci dà un ricordo perfetto e con pieni colori, resistenza a certe malattie, "vigore" e vista perfetta - senza un solo indizio su come tutto questo fosse stato effettivamente scoperto, a quali condizioni, e senza alcuna sensazione che potesse essere stato avvalorato in modo indipendente da altri scienziati. Vedremo se in seguito Hubbard porterà qualche "evidenza", ma gli scientologist con cui hai lavorato si sono mai preoccupati che tutte queste fantastiche affermazioni e scoperte provenissero da un solo uomo, e un uomo che a quanto pare non ha mai mostrato i suoi "compiti a casa"? Vance: Sì, devo supporre che la maggioranza degli scientologist si chiede com'è possibile che tutto questo sia opera di un uomo solo. Ma in generale pensano che Scientology funziona così com'è, quindi non dovremmo cambiarla. Potremmo ricordare le religioni antiche le cui scritture e dottrine sono state... uhm... aberrate... nel corso dei secoli. Potremmo ricordare l'inefficienza delle commissioni, della mentalità di gruppo, delle organizzazioni che perdono la loro integrità per le pressioni economiche e politiche. Sappiamo che queste cose accadono. Semplicemente, un gruppo non potrebbe mai elaborare una verità così aggressiva. I vecchi gruppi sono sclerotici e resistenti alle nuove idee. Gli individui? Non sempre. E questo Hubbard sembra una persona così schietta, onesta. E' quasi più facile credere che una singola persona di grande integrità possa fare tutte queste stupefacenti scoperte, piuttosto che a farle sia un gruppo.
Inoltre, Scientology su questo punto particolare incoraggia una specie di ideale individualista. L'hai già sottolineato. L'idea è che tu hai sempre avuto ragione (e tutti gli altri torto, beh, tutti salvo questo tizio schietto di nome Hubbard che sta comunque dalla tua parte). Uau, io mi ero convinto. Sto per saltare in macchina e correre all'org. The Bunker: La settimana prossima Hubbard ci spiegherà il significato della vita.
Il significato della vitaLa settimana scorsa L. Ron Hubbard ci ha spiegato che dentro ognuno di noi c'è un superuomo che lui chiama chiaro e che la sua "terapia dianetica" ci aiuterà a recuperare le super abilità del chiaro - ricordo vivido e colorato delle nostre memorie, intelligenza accresciuta, resistenza alle malattie e ottima vista -, basta liberarci delle nostre "aberrazioni". (Nell'introduzione al libro ci dice che per diventare chiari serviranno una ventina di ore di esercizi). Ora, nel terzo capitolo del libro (e secondo in senso pieno) intitolato "La meta dell'Uomo", Hubbard dice di aver scardinato il segreto dell'esistenza. Qual è lo scopo della nostra vita sulla Terra? La sua risposta sta in una sola parola: «SOPRAVVIVI!» «Non è un'idea nuova quella che l'Uomo stia sopravvivendo. E' un'idea nuova quella che l'Uomo sia motivato solo dalla sopravvivenza», scrive. Vance, abbiamo l'impressione che ancora oggi gli scientologist la considerino una specie di intuizione geniale di Hubbard. Ma Hubbard scriveva quasi un secolo dopo che un tizio di nome Charles Darwin aveva pubblicato il suo libro Le origini delle specie e ipotizzato che ad alimentare la selezione naturale e l'evoluzione biologica fosse la competizione per la sopravvivenza. Puoi aiutarci a comprendere perché i membri della chiesa considerano così rivoluzionaria l'idea di Hubbard? Vance: Di sicuro prima di entrare in Scientology la maggioranza delle persone ha sentito parlare della selezione naturale e ha una vaga idea di che cosa sia. Tuttavia, molte di loro potrebbero non avere riassunto la nozione in una singola frase, per non parlare di una singola parola. Per l'uomo della strada potrebbe essere difficile descrivere la selezione naturale in poche parole. Perciò per alcuni la formulazione di Hubbard potrebbe sembrare una rivelazione. E in questo contesto non è particolarmente chiaro che cosa sta causando quell'imperativo. E' la pressione evoluzionistica di un agente disincarnato, un'anima o Dio? Ron si limita a descriverlo come un imperativo assiomatico (avanti veloce... sappiamo che Ron prende sempre la strada che genera maggior profitto). Perciò "SOPRAVVIVI!" viene digerito con facilità. E molte persone si sentono come se avessero compreso qualcosa di importante. In più lascia la porta aperta a ulteriori "scoperte". Direi che Ron ebbe una intuizione redditizia. The Bunker: Hubbard si meraviglia poi del modo in cui gli animali si sono adattati per sopravvivere e, in particolare, identifica il «valore della sopravvivenza» delle «valve della conchiglia». Per qualche motivo le conchiglie bivalve [clam] gli si fissarono nella mente. In un libro successivo [Storia dell'Uomo] affermerà che il ricordo di essere stati dei bivalve è giunto fino a noi dalla notte dei tempi; prima dell'arrivo degli umani la nostra anima immortale, o "thetan", ebbe residenza in animali come l'ostrica, e da qualche parte dentro di noi resta quel ricordo. Ed è questo il motivo per cui - sostiene Hubbard - i nostri muscoli mascellari potrebbero contrarsi in momenti di stress: è la memoria dell'ostrica. [«Se doveste descrivere l'"Ostrica" a qualcuno, potreste restimolargliela a tal punto da causargli gravi dolori alle articolazioni mascellari. Una di tali vittime, dopo aver ascoltato la descrizione della morte di una ostrica, non poté usare le mascelle per tre giorni.» Da Storia dell'Uomo, L. Ron Hubbard ed. italiana 1990 - NdT] Ma non corriamo troppo con dettagli di libri futuri (per ora ci limitiamo a sottolineare che questa affermazione piuttosto stupefacente di Hubbard motiva il nome di uno dei siti critici di Scientology di maggior successo: Operation Clambake [operazione vongolata], ed è il motivo per cui alcuni critici si riferiscono ai membri della chiesa come a delle "vongole".) Vance, prima di proseguire... in anni recenti gli scientologist con cui hai lavorato erano ancora convinti che Hubbard fosse un "fisico nucleare", un medico, un PhD e le altre cose che hanno costituito le sue fantasie? Hanno letto questi passaggi con la convinzione che Hubbard avesse davvero cognizione di ciò di cui stava parlando? Vance: oggi come oggi la chiesa non afferma pubblicamente che Hubbard sia mai stato una qualche sorta di accademico. Ma i suoi promotori dipingono quadri diversi per adattarsi ai vari contesti, vediamo come. All'università Hubbard frequentò un corso intitolato, nelle sue parole, «fenomeni atomici e molecolari» («Sono un fisico; ho frequentato uno dei primissimi corsi di fisica delle particelle»). Almeno in quell'occasione, LRH dichiarò apertamente di aver lasciato l'università («Sono un genio artistico, ribelle, un avventuroso libero pensatore, non un Dilbert senz'anima.») Ancora più avanti restituì tutti i suoi "diplomi e onori" in disgusto per cose implicitamente disgustose («Mi lavo le mani di queste istituzioni corrotte e di questi interessi mascherati perché sono uno scienziato di integrità... e vigore.»). Giusto per contestualizzare, questo è il tizio che negli Anni 1950 e 1960 si riferiva ancora alle galassie come a delle gu-LACK-sees e a degli universi-isole. Voglio dire... ding-dong! Al giorno d'oggi alcuni scientologist potrebbero borbottare qualcosa sul "fisico" Hubbard, ma solo se pensano che la reazione altrui non sarà troppo scettica. Nessuno parla di lui come di un vero laureato e i suoi titoli da diplomificio non sono riconosciuti. In sostanza, la versione attuale è che Hubbard era troppo fuori dagli schemi (tutti concordano su questo punto) e che semplicemente si ergeva al di sopra degli studiosi e degli accademici, un po' come Bill Gates, Steve Jobs, ... uhm... Adam Sandler ecc. (mai sentiti però dei paragoni espliciti). E' questo l'Hubbard presentato al giorno d'oggi dentro la Chiesa di Scientology. The Bunker: Nel libro Hubbard inserisce poi una illustrazione che chiama "Grafico descrittivo della Sopravvivenza", che merita un'analisi. Il grafico consiste di una serie di linee orizzontali separate a intervalli crescenti, etichettati come «zone» di «immortalità potenziale». Su questa strana griglia ha ovviamente disegnato a mano alcune linee sinuose che rappresentano il potenziale di sopravvivenza individuale nel corso del tempo, e poi quello dei «suoi figli» e della «progenie». Il senso ovvio del grafico sembra essere: sei in salute, hai dei figli, declini, muori. I tuoi figli hanno dei figli, la loro salute cala, muoiono. Ancora una volta, però, Hubbard vuole che pensiamo che si tratta di un concetto rivoluzionario: proviamo piacere quando siamo vivi, dice, e - se nessuno se ne fosse accorto - morire è doloroso. L'immortalità, aggiunge, sarebbe il piacere ultimo. Hubbard era immortale come tutti noi. Morì nel 1986, poche settimane prima di compiere 75 anni. Ma la cosa non si esaurisce con questo grafico. Sebbene sia del tutto chiaro che disegnò le sue "zone" in modo del tutto arbitrario, volle comunque assegnare loro un qualche tipo di valore reale. Quanto più vicino sei all'immortalità, e quanto più lontano dalla morte, tanto più piacere provi. Quanto piacere? «Queste zone sono state chiamate con nomi molto imprecisi, però descrittivi... Queste zone possono essere usate come una scala del tono attraverso la quale si può suddividere in gradi lo stato mentale dell'individuo. Subito al di sopra della morte, che è 0, si trova l'apatia mentale più profonda oppure il più basso livello di vita fisica: 0,1. Il tono 1, dove il corpo sta lottando contro il dolore fisico o le malattie, o dove l'essere sta combattendo in collera, può essere graduato da 1,0, risentimento o ostilità, a 1,5, collera furibonda fino a 1,9, semplice inclinazione al litigio. Da tono 2,0 a 3,0 troviamo un crescente interesse all'esistenza, e così via.» Vance, vedi bene che cosa fece. Prese un'osservazione banale - siamo felici quando ci sentiamo meglio, tristi quando stiamo morendo - e assegnò delle gradazioni del tutto arbitrarie (da Zona 3 a Zona 0), infine trasse dal cappello ciò che cominciò a chiamare "scala del tono". In libri successivi la Scala del Tono si fece più completa e per gli scientologist è un vero e proprio strumento di misura dell'emozione umana. In questo non c'è nulla di arbitrario, nessun lavoro di immaginazione. Chi sta al Tono 1,1, per esempio, viene considerato "segretamente ostile" - in altre parole, qualcuno di cui non fidarsi. Gli omosessuali, dirà Hubbard, sono 1,1 e devono essere fatti salire sulla scala del tono (in altre parole, curati) al fine di "maneggiare" la loro omosessualità. Agli scientologist passa mai per la mente che una cosa rigida come la Scala del Tono cominciò in questo modo, mentre Hubbard rifletteva sulla mortalità e assegnava valori totalmente arbitrari allo stato mentale delle persone? Vance: in una parola, no. Ho identificato quello che ritengo essere il problema fondamentale su come gli scientologist interagiscono con la materia. Qui abbiamo un tizio che descrive come si svolge la realtà. Più avanti nel libro Hubbard afferma che durante la terapia i pazienti attraversano una successione di livelli di tono, più o meno come delineati nella scala. Uh, ok. Vabbé. Di solito noi (o almeno io) pensiamo alle emozioni come a qualcosa di bidimensionale, come gusto e olfatto. E' difficile mostrarle su un grafico a due dimensioni, per non parlare di una scala monodimensionale. Ma lui dice che lo ha fatto basandosi sull'osservazione. Amen. La scala potrebbe essere accurata. Oppure no. E' qualcosa da valutare. Il vero problema è esattamente quello che hai detto tu. Gli scientologist sono bene addestrati a prendere tutte le scoregge di Hubbard come un assoluto, come fatti oggettivi che devono essere "compresi" («chiarisciti le parole malcomprese!»), mai messi in discussione, sia mai. Checcavolo. C'è un piccolo paradosso perché quando cominci Scientology leggi il punto di vista di Hubbard secondo cui devi valutare la verità con la tua testa, applicare ciò che apprendi e lasciar perdere le informazioni che ritieni sbagliate. (Queste sono cose grandiose! Ne voglio ancora!) Ma impari abbastanza alla svelta che quelle euristiche si applicano solo agli insegnamenti non-LRH, o almeno impari a tenere la bocca chiusa. The Bunker: Il resto del capitolo è solo gran confusione. Hubbard improvvisa sull'idea che lo stato attuale di una persona è legato a quanto bene essa sta affrontando il suo istinto di "sopravvivenza", e continua a girarci attorno. Non se ne ricava molto.
Vance: Hey fratello. Direi che questo è più o meno ciò che si ricava da Hubbard. Se pensi che non sia roba buona, prima di continuare a leggere faresti meglio a toglierti di torno gli oggetti pericolosi. Suppongo che non dovremmo castigarlo troppo severamente perché ha detto delle banalità. Tutti noi abbiamo una o due cose ovvie che non vediamo. In tutto il mio tempo in Scientology notavo continuamente che molto di quanto scriveva erano delle ovvietà, ma la ritenevo una buona cosa. Pensavo cavoli! Adesso che lo so mi sembra così ovvio! Ma come hai detto tu, è orribile che stia presentando questa roba come delle scoperte scientifiche quando in realtà sono solo delle idee (derivate) di una sola persona. The Bunker: Bene, la cosa importante è che siamo sopravvissuti! (Scusa). E la prossima settimana ci occuperemo di dinamiche. Dinamicamente parlandoQuesta settimana abbiamo un breve capitolo in cui Hubbard definisce le quattro dinamiche. Sì, quattro. In seguito le espanderà a otto, ma per adesso abbiamo quattro dinamiche di sopravvivenza - il sé, il sesso, il gruppo e l'umanità intera. In precedenza Hubbard aveva introdotto l'idea che lo scopo della vita è sopravvivere, che dalla vita traiamo tanto più piacere quanto più siamo vicini all'immortalità e tanto più dolore quanto più siamo vicini alla morte. Aveva definito "soppressore" quel qualcosa che tende a trattenerci dall'immortalità. (ed è importante memorizzare quella parola per dopo). Per adesso Hubbard espande l'idea di sopravvivenza dicendo che cerchiamo di sopravvivere in diversi ambiti, non solo come individui, ma che cerchiamo di procreare così che i nostri figli abbiano il nostro nome, e vogliamo anche la continuazione dell'intera razza. LRH sostiene che il miglior piano d'azione possibile è quello che porta beneficio contemporaneamente a tutte queste mete. O, come dice lui e che in Scientology diventerà una specie di mantra, «L'equazione della soluzione ottimale è: un problema è stato risolto correttamente quando prevede il maggior bene per il maggior numero di dinamiche.» (Enfasi sua). Come vedremo, nella chiesa diventa una formulazione piuttosto sinistra poiché serbe da giustificazione ultima per il comportamento "il fine giustifica i mezzi". Ma in questo capitolo siamo stati colpiti anche da altro. Ancora una volta Hubbard cerca di convincerci che queste non sono riflessioni filosofiche di un eccentrico scrittore di pulp fiction, ma solidissimi risultati di ricerca di "laboratorio". «Nelle equazioni originali di Dianetics », scrive Hubbard in apertura di capitolo, « quando la ricerca era ancora agli inizi, si pensò che la sopravvivenza potesse essere vista solo in termini personali e tuttavia spiegare tutte le condizioni... ma quando applicata in laboratorio - il mondo - c'era qualcosa che non andava... Si fece una nuova valutazione sulla dinamica di sopravvivenza... e ci trovammo tra le mani una teoria che funzionava. Spiegava tutti i fenomeni osservati e ne prevedeva di nuovi che, come fu scoperto, esistevano. Era un'equazione scientifica, dunque!» Vedi il trucco, Vance? Passando alla forma passiva, Hubbard cerca ancora una volta di darci l'idea che le sue idee furono sottoposte a un qualche tipo di esperimento controllato, scientifico. Ma eccola lì, è un'ammissione interessante. Il suo "laboratorio" è in realtà "il mondo" - in altre parole non esiste alcuna sperimentazione scientifica. Al contrario, Hubbard sta sperimentando le sue idee su amici e vicini di casa. O cose del genere. Ancora una volta non ci dà un solo singolo indizio sulla scienza che c'è nella sua infallibile scoperta scientifica. Noi in questa cosa della sopravvivenza e delle dinamiche fatichiamo a trovare qualcosa di impressionante. Forse puoi aiutarci a capire che cosa ne pensano gli scientologist. Vance: Mi vengono in mente alcune cose. Primo, ricordo un OT VIII (chi ha raggiunto il livello spirituale più alto, quando Hubbard ti dice che tutti i risultati della terapia di esorcismo a cui ti sei sottoposto per anni erano tutti nella tua testa) che mi diceva che la chiave era attirare della gente giovane. Me lo disse qualche anno fa. Naturalmente suona abbastanza sinistro. Ma quando ci sei dentro ha senso. I giovani hanno gli occhi luminosi, sono desiderosi di compiacere e non sono ancora cinici. E' facile far interessare i giovani a qualsiasi cosa, Scientology compresa. Questo discorso è qui rilevante nel senso che l'argomento potrebbe interessare persone che non hanno mai incontrato certe idee. La prima volta che lessi Dianetics, per me era tutta roba nuova. Voglio dire, la presi per buona, era qualcosa che avrebbe potuto aiutarmi profondamente. Volevo che mi aiutasse. Questo è significativo. Se stai leggendo questa roba già con la speranza che farà qualcosa per te, ci sono buone possibilità che lo faccia. Naturalmente è vero anche il contrario. Io lo chiamo il Principio Dinamico dell'Auto-Inganno. Sono stato io a scoprirlo mentre facevo scienza dura in... uhm... scientificismo. Per 1000 dollari te lo spiegherò in dettaglio. Basta che non cerchi il significato di Bias di Conferma. La seconda cosa è che mi sto rendendo conto solo adesso che questo era il modo sistematico in cui Hubbard trasmetteva informazioni. E' come se elargisse questa roba da un grande vassoio di acume e si prendesse la briga di scendere al mio livello. Quindi ho sempre questa impressione che non sto realmente capendo ciò che dice, ma che lui si aspetti che io lo capisca. E' come se cercassi di stare al passo per comprendere queste oscure dichiarazioni, apparentemente piene di significato... se solo fossi sveglio a sufficienza per decodificarle. Contemporaneamente è come se lui mi lasciasse entrare nel suo universo. LRH non è un noioso e pomposo accademico. E' un uomo del mondo, parla per esperienza e perché ha una mente bene organizzata. Quattro dinamiche, eh? Ok, uau. Vediamo. Interessante. Le soppesiamo? Significa che io sono importante come la razza umana? Uh. Immagino che più avanti scoprirò come utilizzare effettivamente queste cose. Meglio continuare a leggere. Per la maggioranza degli scientologist le dinamiche sono un'arma da sfoderare in contesti come le richieste di tempo e di denaro. Quando sei dipendente (tossicodipendente) da Scientology, le dinamiche escono in forma di: dona tutto il tuo tempo alla chiesa, dallo direttamente oppure in forma di soldi, o entrambi. Fallo perché è la cosa migliore che puoi fare per il mondo. Era come se fossi stato lì seduto che mi puntavo da solo una pistola alla testa, e gli altri scientology-dipendenti arrivavano per aiutarmi a tirare il grilletto, perché farlo era il "maggior bene sul maggior numero di dinamiche". Non è per tutti. Davvero, quando elargivo grandi quantità di denaro per me era proprio un "tira il grilletto", ma non comprendevo l'analogia nel modo in cui lo faccio oggi. The Bunker: Questo breve capitolo sulle dinamiche è seguito da uno ancora più breve che riassume quanto abbiamo appreso sul "Libro Uno". In questo breve sommario Hubbard fa un paio di cose veramente interessanti. Primo, benché sia lampante che tutti i contenuti di questi capitoli iniziali sono stati un lavoro creativo del tutto ascientifico, Hubbard comincia a insistere che le sue riflessioni sono degli "assiomi" di dianetica - in altre parole sono verità scientifica infallibile. «QUESTI SONO GLI ASSIOMI FONDAMENTALI DI DIANETICS», tuona. Eccone alcuni: la sopravvivenza è lo scopo della vita; cerchiamo di sopravvivere attraverso quattro diverse "dinamiche" - sé, sesso, gruppo, umanità; tutti lottiamo per l'immortalità e proviamo dolore se non possiamo ottenerla. E ora, anche se sta riassumendo quanto ha scritto in precedenza, Hubbard introduce alcune parole non ancora viste. «Le dinamiche vengono inibite dagli engram che le intralciano e disperdono la forza vitale» e «La mente reattiva è quella parte della mente che archivia e conserva dolore fisico ed emozione dolorosa e cerca di dirigere l'organismo solamente su una base di stimolo-risposta. Pensa solo per identità.» E ancora: «I mali psicosomatici sono causati dagli engram. L'engram è l'unica fonte delle aberrazioni e dei mali psicosomatici.» Hubbard prosegue dicendo che gli engram si ricevono solo in momenti di incoscienza, i quali contengono dolore fisico o emozione dolorosa e che, come esperienza, non è disponibile alla mente "analitica", o conscia. Bene, un breve capitolo che dovrebbe essere il riassunto di quanto detto in precedenza ci lancia un sacco di nuove informazioni. Ci aspettiamo che Hubbard in seguito spiegherà queste cose in grande dettaglio. Ma ancora una volta ci sta bombardando con concetti ascientifici senza nemmeno tentare di descrivere il modo in cui è arrivato a queste idee, o come possano essere testate da un osservatore indipendente. Finire il primo libro è proprio una bella impresa. Ciliegina sulla torta, Hubbard ci lascia con ciò che deve essere una delle equazioni più vischiose della storia della scienza sociale. «Il valore potenziale di un individuo o gruppo può essere espresso dall'equazione VP=IDX, dove I è Intelligenza e D è Dinamica.» Non ricordiamo di avere visto questa roba in materiali successivi di Scientology, ma forse ci sbagliamo. Vance, agli scientologist viene ancora detto che il loro valore potenziale è uguale alla loro intelligenza per dinamica al quadrato? Ti dice nulla? Vance: Cribbio, no. Non credo di aver mai sentito qualcuno nominare questa equazione. Di sicuro non ho mai sentito di nessuno che cercasse di misurare queste cose. Per me è il buio. Perché al quadrato? Lo facciamo per somma delle dinamiche o per dinamica individuale e poi applichiamo qualche tomografometro per ottenere un frattale geometrico netto della somma della supercazzola? Qualsiasi cosa esso significhi, sono certo che si tratta di un rompicapo. Forse per comprenderla appieno abbiamo bisogno di una tazza di "forza vitale". Come dici tu, la vera critica non è che il tizio sta improvvisando, ma che senza alcuna vergogna lancia in giro questa roba come se fosse un fatto scientifico. So che ne abbiamo già discusso, ma a me dimostra che questo testo seleziona un certo tipo di individui, o per meglio dire una certa combinazione di circostanze. Voglio dire, un pre-scientologist deve avvicinarsi a queste cose con un sincero desiderio di miglioramento piuttosto che con una mente aperta, ancor meno con una mente critica. A proposito. In Scientology avere una mente aperta è uno dei numerosi modi in cui potresti guadagnarti l'etichetta di "Sorgente Potenziale di Guai". Non sto scherzando. E' come cominciare a scriversi la propria fedina penale. Tieni d'occhio quella ragazza, ruba. No, dimenticatene. Vedi quel tizio? La sua mente è completamente aperta. Fai qualcosa! Beh, quando sai di avere tutte le risposte ha pure senso.
Comunque sia, ricordo che quando lessi la prima volta questa equazione ebbi un po' di curiosità su come si potesse misurare D, la dinamica. All'epoca non lo articolai in questo modo, ma immaginai fosse un costrutto. Fondamentalmente, il valore potenziale di qualcuno è un prodotto metaforico della sua esuberanza e intelligenza. E il valore [apprezzabilità] reale di una persona, W, è il suo VP per una particolare dinamica moltiplicata per qualche vettore che rappresenta la sopravvivenza ottimale, OS, per quella dinamica. Quindi W=PV x OS. Sono dei vettori, come delle frecce. Se si allineano ottieni un valore maggiore. Se non si allineano, ottieni un valore piccolo. Puoi anche ottenere un valore negativo. Credo di avere davvero scritto qualcosa del genere, la prima volta che lessi il libro. E mi faceva star bene poter estrarre qualcosa da ciò che aveva scritto LRH. E' come un «Hey bello, capisco che devi parlare di un sacco di cose e non puoi imboccarmi su tutto. Ma tengo il passo, comprendo ciò che dici.» The Bunker: E' chiaro che per dare un senso a questo libro hai lavorato sodo. E per questo ti rendiamo onore. La tua mente è un computer degli Anni 1950Iniziamo ora il "Libro Due", che promette di portarci negli aspetti pratici della terapia dianetica. Hubbard esordisce descrivendoci come funziona la mente umana - che ha tre divisioni - e in questo primo capitolo ci spiegherà come funziona la mente analitica. La mente analitica, dice Hubbard, è l' "Io". E' la consapevolezza che abbiamo di noi stessi. Quando siamo coscienti e pensanti, è la mente analitica che ci aiuta a prendere le decisioni. E, straordinariamente, la mente analitica funziona proprio come un computer perfetto e analizza senza mai fare errori i dati immagazzinati in grossi depositi di memoria. Accidenti, è un'idea entusiasmante e immaginiamo sia sembrata assolutamente gagliarda nel 1950, quando questo libro uscì. Dopo aver fatto brevemente notare che sta semplicemente sviluppando un'analogia (ancora riflessioni), Hubbard fa ulteriori, favolose dichiarazioni di certezza: «l'azione della mente analitica, o analizzatore, risponde a tutto ciò che si potrebbe desiderare dal miglior computer disponibile. Essa può fare e fa tutti i trucchi di cui è capace un computer. E ben oltre questo, è in grado di dirigere la costruzione di computer. Ed è completamente esatta più di quanto qualunque computer lo sia mai stato. La mente analitica non è semplicemente un buon computer, è un computer perfetto. Non commette mai un errore. Non può sbagliare in alcun modo fino a che l'essere umano è ragionevolmente integro (a meno che qualcosa non abbia rimosso parte del suo apparato mentale.)» Nel 1950, quando questo libro uscì, quanti lettori avevano una qualche idea su quali fossero "tutti i trucchi di cui è capace un computer"? Ma Hubbard si spinge ancora più in là. Non solo immagina che nella vostra testa ci sia un qualche perfetto super chip pentium che esegue le istruzioni, ma che la mente umana possieda giganteschi "depositi di memoria" che registrano fedelmente tutte le sensazioni e i pensieri con fedeltà perfetta. Come ha già fatto in precedenza, Hubbard asserisce - senza alcuna evidenza a sostegno - che dentro ognuno di noi c'è qualche entità sovrumana (che ora assomiglia a un computer) che è stata oscurata dalle nostre "aberrazioni". Vance, dobbiamo proprio chiedertelo. Al giorno d'oggi gli scientologist pensano che quando L. Ron Hubbard scrisse questo libro avesse una vaghissima idea dell'informatica Anni 1950? E che i suoi calcoli semplificati - tipo che la mente umana non-aberrata sia "a prova di errore" e funzioni alla perfezione fino a che non arrivano quelle dannate aberrazioni a fare casino - sono una supposizione per cui non fornisce alcuna prova, e che nessun ricercatore indipendente può verificare? Vance: E' difficile dire ciò che pensano gli scientologist, perché discussione e speculazione in Scientology sono vietate. Qualsivoglia discussione di Scientology rischia di inquinare la mente dello scientologist con dei "dati falsi" e dei "fuori etica". Per cui le discussioni di ciò che la gente pensa sulla "tech" sono inesistenti. Quando sei uno scientologist, le informazioni provengono dalle labbra/dita di LRH e arrivano direttamente alle tue orecchie/pupille. Per sapere ciò che pensano gli scientologist devi cogliere indizi dai ricorrenti commenti indiretti. L'impressione che ho sempre avuto è che la maggioranza degli scientologist pensa che i particolari non sono importanti. In altre parole, gli scientologist sono del tutto disposti ad accettare che i materiai siano una scemenza al 100%. L'unica cosa che importa è: Funziona? Se volete tenervi alla larga da problemi di etica non rispondete con un "No". Ora, se foste davvero riusciti a metterne verbalmente uno all'angolo, lo scientologist medio ammetterebbe che l'analogia con il computer che non fa errori è un'esagerazione perché, dopo tutto, LRH dice che «gli assoluti sono irraggiungibili». (E come qualsiasi altra ideologia settaria c'è sempre una via d'uscita, molte vie d'uscita). Agli scientologist non importa nulla se non sono mai stati fatti degli esperimenti clinici qualificati. Anche il solo fare una domanda del genere rasenterebbe la blasfemia in quanto rifletterebbe un certo scetticismo verso le affermazioni di Hubbard. In una delle sue prime conferenze LRH sostiene di aver chiarito un numero imprecisato di persone. Sfortunatamente le loro cartelle cliniche andarono perse (senza ulteriori spiegazioni). Ooops. Perciò quei Clear originali sono purtroppo usciti dagli archivi della scienza. Che disdetta. Ma cionondimeno dimostra che LRH chiarì davvero delle persone, giusto?
Per quanto riguarda gli scientologist, se LRH dice che funziona, allora funziona. Punto. Perciò che importa se non ci sono gli appunti di ricerca? Questa roba funziona. E' questo ciò che importa. Oh, non funziona? E chi lo dice? Con chi sei in contatto? Con chi hai parlato? Da chi hai avuto questi dati falsi? Meglio tenere d'occhio quel tizio, non sta operando per il tuo miglior interesse. Scientology FUNZIONA! The Bunker: Beh, dobbiamo prenderti in parola. I giochi della Mente ReattivaPer Hubbard è giunto il momento di mettere le carte in tavola. Nelle prime 70 pagine del libro abbiamo incontrato molte cose, la maggioranza delle quali sono il metodo classico dei racconta-frottole: ci è stato detto che è stato scoperto un segreto che libererà il superuomo che c'è dentro ognuno di noi. Ma qual è questa scoperta? Hubbard non può indugiare oltre ed è qui, nel secondo capitolo del "Libro Due" che deve finalmente rivelare la sua scoperta e come essa funziona. Forse è per questo che il capitolo è di gran lunga quello dal tono più espressivo, addirittura lirico. Hubbard arriva a esagerare, nel fare la sua grande rivelazione si impegna ad accompagnare il lettore in uno stato estatico... Dentro ognuno di noi c'è un demone che ci trattiene, che rovina i nostri piani e ci impedisce di essere chi potremmo davvero essere. E quel demone è qualcosa che egli chiama mente reattiva. Hubbard inquadra questo capitolo nel contesto evolutivo e discute sul fatto che sebbene la nostra mente - almeno la mente analitica - sia un computer che registra in modo perfetto, ci siamo evoluti in un ambiente impegnativo con esperienze piuttosto traumatiche, per esempio essere mangiati dai predatori. Per questo, e per renderlo meno doloroso, si è sviluppata un'altra parte della mente che prende il sopravvento in caso di traumi del genere. La nostra mente analitica-registratore perfetto viene allora interrotta da questa intrusa, la mente reattiva, che a sua volta fa copie perfette di tutto ciò che sperimentiamo nei momenti di stress e di dolore estremi. (Tali momenti vengono registrati in qualcosa chiamato engram, che secondo Hubbard vengono immagazzinati nel protoplasma cellulare. Torneremo su questa enormità in un capitolo futuro). Il problema, dice Hubbard, è che nel contesto moderno questa specie di modulo di sopravvivenza dentro la nostra testa non è più necessario, e infatti è diventato una tremenda scocciatura, perché questo deposito di memoria reattiva non solo registra fedelmente i momenti peggiori della nostra vita, ma li risputa fuori quando ci accade qualcosa che restimola un trauma precedente. E' questa mente reattiva che, immagazzinando le nostre peggiori paure, ci impedisce di far uso di quel perfetto computer analitico che c'è dentro ognuno di noi, un motore sovrumano che potrebbe rendere la nostra vita piena di vigore. Accidenti Vance, è una bellissima favola e se hai familiarità con la letteratura popolare dell'epoca, anche altri scrittori esplorarono idee simili nei loro romanzi. In tutto il libro Hubbard parla della capacità di ricordare ogni momento della vita come se fosse una specie di paradiso a cui tutti aspiriamo. Ma non possiamo non ricordare un racconto del 1942 di Jorge Louis Borges, Funes, o della memoria, in cui l'autore ritrae quel tipo di ricordo totale come una vera, spaventosa prigione. Comunque sia, ancora una volta incontriamo il solito problema: Hubbard racconta una favoletta sulla mente umana senza fornire alcuna prova a sostegno. Ma qui almeno fa un'affermazione molto audace - quasi provocatoria. «Il lavoro di indagine compiuto per localizzare questo scaltro criminale della psiche umana durò molti anni. Oggi qualunque ricercatore in qualunque clinica o gruppo nuovo può confermarvi la sua esistenza», scrive. Vance, agli scientologist viene mai in mente che semplicemente non è vero? Non li preoccupa che la scienza non ha, di fatto, scoperto in modo indipendente che la mente funziona in questo modo, come se fosse un elaboratore centrale del 1950, e con un lato "demone" che immagazzina memorie traumatiche nel protoplasma cellulare? Vance: Molti scientologist potrebbero ragionare sul fatto che la teoria sottostante è una assurdità totale. Ma noi scientologist siamo molto bravi a confinare quegli irritanti dubbi negli angoli più nascosti della mente. Sappiamo comunque che qualsiasi dubbio proviene dalla mente reattiva. E' lei che ci dà quei dubbi perché sta solo cercando di proteggersi (ingegnoso!). Non dobbiamo preoccuparci troppo se LRH non ha azzeccato gli aspetti strutturali. Dopotutto, nel libro è proprio lui che ripete diverse volte che la parte strutturale della teoria non è importante. Altrove nel libro dice per esempio «Quindi abbi pazienza, psichiatra, quando la tua struttura non è utilizzata, perché qui non abbiamo bisogno di strutture» e «Questa mente potrebbe vivere nei lobi prefrontali - ci sono indizi di questo - ma questo è un problema di struttura, e nessuno sa realmente qualcosa della struttura.» Prosegue sulla stessa linea nel capitolo successivo. E dobbiamo interpretare queste cose alla luce delle numerose scoperte successive di LRH. Sappiamo che possiamo ricordare innumerevoli episodi di innumerevoli vite. Quindi presumibilmente le cellule non hanno nulla a che vedere con la memoria. I nostri ricordi sono in qualche modo salvati nell'etere theta o qualcosa del genere. Inoltre non deve sorprendere che gli scienziati wog non abbiano scoperto nulla sulla mente, visto che non hanno nemmeno una definizione di mente. Gli scienziati wog studiano il cervello, non la mente. Hanno sempre bisogno di prove, ma non riescono di fatto a percepire la verità quando la vedono. (Per i neofiti; "wog" è un peggiorativo usato per riferirsi ai non-scientologist. E' gergo offensivo britannico per indicare persone di pelle scura, e Hubbard se ne impossessò a uso proprio). Sono queste le cose che senti dire dagli scientologist. La fuga termina sempre con qualcosa del tipo: «Applica semplicemente la tecnica e scoprirai da solo che funziona» (e se non riesci a scoprire che funziona sarai passibile di costoso ri-addestramento o di ancora più costose e umilianti correzioni di etica.) Chi non ritiene che funzioni se ne va alla svelta. Chi ritiene che funzioni resta, nonostante le spese e le umiliazioni. Ad alcuni di noi (ehm) potrebbero addirittura piacere le umiliazioni. The Bunker: Un'altra risposta molto utile, grazie Vance. Intanto mentre il capitolo procede, Hubbard prende il largo. Ora che ha rivelato che la mente reattiva è una sua grande scoperta, la permea di un potere incredibile: «Può provocare artriti, asma, borsiti, allergie, sinusiti, disturbi alle coronarie, pressione alta e così via per l'intero catalogo delle malattie psicosomatiche, con l'aggiunta di qualche altra malattia che mai prima d'ora era stata classificata tra quelle di origine psicosomatica, il comune raffreddore ad esempio.» E nell'auto-congratularsi per le sue intuizioni, diventa poetico... «Questa è la mente che fece pensare a Socrate di avere un "demone" che rispondeva alle sue domande. Questa è la mente che portò Caligola a far eleggere senatore il suo cavallo. Questa è la mente che portò Cesare a far tagliare la mano destra a migliaia di Galli e quella che indusse Napoleone a ridurre l'altezza dei francesi di un paio di centimetri. Questa è la mente che fa sì che la guerra rimanga una minaccia costante, che rende irrazionale la politica, che fa ringhiare gli ufficiali superiori, che fa piangere di paura i bambini lasciati al buio. Questa è la mente che costringe l'Uomo a soffocare le sue speranze, che lo mantiene apatico, che causa la sua indecisione quando dovrebbe agire, che lo uccide prima che abbia cominciato a vivere. Se mai c'è stato un demonio, lui l'ha inventata.» Tutti possiedono una mente reattiva, dice Hubbard. E ci assicura che nessun test ha mai mancato di rivelarne una. Ma non ci spiega mai come un ricercatore indipendente potrebbe approntare un esperimento del genere, o in che cosa esso dovrebbe consistere. Di fatto è talmente impressionato dalla propria scoperta che non può impedirsi di esprimere tutto il suo stupore per averla fatta... «A prima vista sembra incredibile che la fonte delle aberrazioni sia rimasta così accuratamente celata durante tanti millenni di ricerca; ma ad un esame più attento, c'è addirittura da stupirsi che sia stata scoperta, poiché è nascosta molto astutamente e bene.» L'engram intanto è qualcosa che - ci viene assicurato - è stato testato rigorosamente in "laboratorio"... «In tutti i test di laboratorio si è trovato che questi engram possiedono una sorgente di alimentazione inesauribile per comandare il corpo.» Come sottolineato in precedenza, però, Hubbard aveva già smesso di giocare ammettendo che con "laboratorio" stava in realtà intendendo le chiacchiere con gli amici nel "mondo". Infine Hubbard conclude questo notevole e audace capitolo di zero evidenze con questa infilata: «Un'enorme quantità di dati è stata passata al setaccio. Non è stata trovata una singola eccezione. Nelle "persone normali", nel pazzo e nel nevrotico, la rimozione totale o parziale di questi engram ha, senza nessun'altra terapia, prodotto invariabilmente uno stato di gran lunga superiore alla norma corrente. Non vi è stato bisogno di nessun'altra teoria o terapia per il trattamento di tutte le malattie psichiche o psicosomatiche all'infuori di quelle date in questo libro.» Eccola qui la grande rivelazione di Hubbard. Dentro di te c'è un demone per per migliaia di anni ha resistito alla rivelazione, lui stesso ha avuto difficoltà a scovarlo. Ma adesso che c'è riuscito, i suoi giorni sono contati e Hubbard sta per trasformarci tutti in superuomini. Vance, ti ricordi quando hai letto per la prima volta questo capitolo e le sue affermazioni? Ricordi in che modo ti colpì? Vance: Sì, lessi per la prima volta Dianetics a quindici anni, era il 1989/90, prima dell'era Internet. Perciò eravamo soltanto io, la mia creduloneria e LRH. Ero fiducioso. All'epoca non lo articolai compiutamente, ma il mio pensiero fu più o meno questo: qui c'è un tizio che sostiene di aver trovato una cura efficace al 100%. Il che, presumo, comprende la capacità di risolvere i problemi emotivi che io e la mia famiglia stavamo vivendo. Anche ammettendo qualche ambiguità, forse Hubbard fece da solo tutti gli esperimenti che diceva fossero stati fatti. Quindi non sappiamo se in mani altrui quelle tecniche funzioneranno il 100% delle volte. Ciononostante diamo per scontato che, nelle mani giuste, le tecniche funzionano il 100% delle volte. Potremmo avere detto qualcosa del tipo (anticipando il tono dei capitoli a venire) «Hey, questa è una terapia dell'uomo della strada. Chiunque può usarla, anche se quelle troie che tentano gli aborti dovrebbero probabilmente limitarsi a fare dei panini, perché questa roba richiede vigore. Chiunque, ma non aspettatevi troppo. Funziona la maggioranza delle volte sulla maggioranza delle persone, ma anche un'efficacia del 40% sarebbe terrificante, non credi?» No, lui non disse questo. Lui disse che funziona il 100% delle volte. Semplicemente a me non venne mai da pensare che la sua rivendicazione del 100% di efficacia potesse essere una bugia al 100%. Non riuscivo a concepire che qualcuno potesse mentire così spudoratamente su un punto così importante. Pensavo che evidentemente lui potesse curare il 100% di un campione preso più o meno a caso. Quindi è possibile farlo e se è possibile, allora posso imparare anche io.
Perciò, ancora prima di provare la tecnica ero già del tutto preparato a incolpare me stesso o il mio auditor degli eventuali fallimenti... chiunque ma non la tecnica o Hubbard. E' questo che lo sciento-alcolista deve fare: addebitare tutti i fallimenti a se stesso e all'applicazione scorretta delle istruzioni perfette di Hubbard. Anche gli sciento-dipendenti della Scientology indipendente fanno così, per quel che ne so. The Bunker: Bene, grazie mille. Non c'è bisogno di stuzzicare gli indipendenti, visto che già si mangiano la faccia a vicenda con le loro dispute dottrinali. Rimarremo sull'epoca d'oro del 1950 e a quegli occhi vergini che videro per la prima volta questo materiale. E' il modo migliore. |
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |