Di Charles Stafford, © St. Petersburg Times Inchiesta in 14 puntate pubblicata nel dicembre 1979, vincitrice del Premio Pulitzer 1980 quale migliore Reportage Nazionale. Si ringrazia Ron Newman per aver archiviato questo importante documento. © Traduzione di Simonetta Po, 1999. Quando verso la fine del 1975 la Chiesa di Scientology arrivò in silenzio e gran segreto nella città di Clearwater, June arrivò con lei. June si fece assumere al Clearwater Sun ed era già ben piazzata al suo posto quando, il 28 gennaio 1976, un portavoce di Scientology annunciò che la chiesa era il nuovo proprietario del Fort Harrison Hotel. Ma un documento della chiesa - uno dei tanti recentemente resi pubblici da una corte federale di Washington che dettagliano le sue attività - mostrano come i Guardiani fossero preoccupati per il suo futuro. Jimmy Mulligan, assistente guardiano per l'informazione dello staff del commodoro, scrisse a Dick Weigand, vice guardiano per l'informazione degli Stati Uniti, che un investigatore privato «Lo scorso novembre ha passato alla DEA informazioni che implicano June Byrne (una delle nostre talpe all'AMA) nello spaccio di droga; queste informazioni fanno di lei una ricercata per un interrogatorio della DEA».DEA: Drug Enforcement Administration. AMA: American Medical Association. «Frattanto, al ranch, abbiamo J.B. che lavora qui, e usa il suo numero della Sicurezza Sociale... ma un nome falso. Inoltre, sebbene sia una residente permanente, non è cittadina americana... per la DEA non dovrebbe essere molto difficile localizzarla, se solo consultassero i registri della sicurezza sociale...La donna di faceva chiamare June Phillips. Secondo il Sun era stata originariamente assunta per l'ufficio pubblicità, ma in seguito era stata trasferita alla redazione. Il 7 febbraio aveva girato la notizia che il giornalista del Sun Mark Sableman la sera precedente aveva impiegato sei ore per stendere un articolo sulla causa da un milione di dollari che la Chiesa di Scientology aveva presentato contro il sindaco Gabriel Cazares. La causa, diceva, in redazione aveva provocato molta tensione. Ma non era l'unica arma che la chiesa aveva impiegato nel tentativo di impedire al quotidiano di scrivere articoli su Scientology. La chiesa aveva anche minacciato il Sun di sporgere querela per diffamazione. Il 9 febbraio Duke Snider, vice vice-guardiano per gli Stati Uniti, aveva fatto rapporto a Henning Heldt, suo diretto superiore, informandolo che Mary Sue Hubbard, moglie del fondatore della chiesa L. Ron Hubbard, aveva approvato un progetto secondo cui uno dei legali della chiesa avrebbe dovuto informare i dirigenti del Sun che il giornale poteva «togliersi dai guai» pubblicando scuse pubbliche. Snider disse che il legale aveva incontrato l'editore Al Hutchinson e l'avvocato del quotidiano: «La conversazione è proseguita per oltre un'ora, ed è stato stabilito un contatto con il nostro avvocato. Hanno passato un sacco di tempo cercando di convincerlo di non aver pubblicato alcuna diffamazione. Lui li ha ascoltati e ha detto di averci consigliato le diffamazioni contenute negli articoli. Alla fine hanno detto che tutto ciò che avrebbero pubblicato sarebbe stato un articolo di chiarimento... per fare ulteriore pressione, il nostro avvocato ha risposto che avrebbe ripassato diversi articoli che ancora non aveva letto e sottolineavano correzioni che, secondo loro, avevamo richiesto di fare, e poi li avrebbe richiamati. Sta anche preparando una nuova lettera in cui verranno sottolineati tutti i punti di ogni articolo su cui desideriamo vengano apportate correzioni».Il 19 febbraio June continuava a passare informazioni: una di esse riguardava Sableman, che aveva preso contatti con un giornalista di un quotidiano delle Bahamas per avere notizie sui movimenti della Apollo, il quartier generale di Scientology prima del suo trasferimento nella base terrestre presso il Fort Harrison. Raccontò che Sableman aveva una copia del libro di Paulette Cooper, The Scandal of Scientology [1]. June presentava rapporti quasi giornalieri. Le sue prospettive sembravano addirittura migliori. Da un documento della chiesa datato 21 febbraio risulta che «forse riesce a diventare reporter». Ma verso la fine di febbraio Don Alverso, direttore del ramo informativo Branch 1 [2] di Flag, informò che June aveva un problema. Un reporter del Sun «sta facendo pressioni sulla nostra ragazza nell'area di 2-D». Nel gergo di Scientology 2-D è la Seconda Dinamica: sesso. «Evidentemente vorrebbe iniziare qualcosa con lei in quest'area» scriveva Alverso. «Le ho detto di stare in comm [comunicazione] con lui e non ARC-X il tizio, ma di scoraggiarlo gentilmente e dirgli che non è colpa di lui, ma solo sua perché è ancora abbastanza scossa dall'ultima esperienza 2-D, e non è pronta per lasciarsi coinvolgere di nuovo. Le ho detto che potrebbe uscirci qualche volta a cena, ma niente di più serio, e di dirglielo fin dall'inizio. Lei ha capito perfettamente e non ha assolutamente intenzione di farsi coinvolgere da questo tizio che, tra l'altro, lei non sopporta. Ma da lui ha avuto buoni dati su Scientology». I rapporti di June venivano passati ad altri Guardiani da Tom Ritchie, ufficiale della raccolta [informazioni] di Flag. «8 marzo: domani sul Clearwater Sun ci sarà un articolo di Mark Sableman sull'esenzione fiscale della C of S. L'articolo dirà che la chiesa, affermando di aver diritto all'esenzione, risparmia 50.000 dollari...Il 17 marzo June colpì sporco. Raccontò che l'assistente redattore cittadino Tom Coat, dopo essersi presentato come fotografo freelance, stava facendo un corso di comunicazione presso la missione Scientology di Tampa. «Coat dice che odia quel corso di comm, e che è semplicemente di una noia mortale» scriveva June nel rapporto. «dice che sta facendo quel corso così potrà scrivere un articolo su Scientology. Si prevede che lo concluda domani sera». Durante la serata finale del corso Coat venne smascherato dai funzionari della chiesa. In un comunicato stampa lo accusarono di aver infiltrato la loro missione di Tampa, che ha i locali proprio di fronte all'università. Qualche giorno dopo la chiesa presentò un ricorso legale per danni, 250.000 dollari, al Clearwater Sun e a Coat, accusandoli di aver violato privacy e riservatezza della chiesa avendo fatto frequentare al reporter, sotto mentite spoglie, un corso di addestramento avanzato. Nel suo rapporto sul procedimento legale June scrisse che Coat ne era venuto al corrente mentre stava guidando lungo la litoranea. «È rimasto shockato. Oggi tremava come una foglia, chiedendosi che cosa gli avremmo fatto». Se nella redazione del Sun si profferiva parola su Scientology, June faceva rapporto. Sbirciava negli appunti dei giornalisti, nelle agende degli appuntamenti dell'editore. Passò l'informazione che John e Nan McLean, due scientologisti delusi del Canada, stavano arrivando a Clearwater. Sulla base di queste informazioni i funzionari addetti alle pubbliche relazioni della chiesa parteciparono ad un incontro privato tra i McLean e il sindaco Cazares. June raccontò che il Sun progettava di pubblicare un libro che raccogliesse gli articoli scritti su Scientology, e riportò che in redazione si scherzava sul titolo da dargli: "Tutti gli Uomini di Hubbard". Sableman e Advokat avevano regalato al redattore Stuart un bersaglio per freccette; sotto la parola Scientology c'era, proprio al centro, la foto di Hubbard. June scrisse ai suoi superiori che il redattore «continuava a fare centro». Il 29 aprile Weigand ricevette un rapporto dalla Sunrise Mission: verteva sulla Operation China Shop, un'investigazione sullo stato finanziario del Clearwater Sun: «Detto in modo davvero confidenziale, il nostro obiettivo è acquisire la proprietà del giornale, o almeno il suo controllo». Pare che non siano stati fatti tentativi per acquistare il giornale, ma l'11 maggio 1976 funzionari della chiesa fecero visita agli uffici della Jefferson Pilot Corp. A Greensboro, N.C., proprietaria del Sun. Lo scopo della visita, come afferma un documento della chiesa, era di «fermare la pubblicazione del CW Sun bypassando completamente il consiglio dell'organizzazione ... incontrare i funzionari direttivi e ottenere il loro aiuto per impedire che il CW Sun, di loro proprietà, pubblichi un libro su Scientology». La delegazione della chiesa incontrò innanzitutto Howard Holderness, presidente dell'azienda, che li indirizzò al consigliere generale associato Robert H. Koonts. Steve Heard, direttore delle pubbliche relazioni Branch 1 [2] di Flag scrisse a Fred Rock, assistente guardiano per le pubbliche relazioni di Flag, che la delegazione aveva dato a Koonts una copia di quanto scritto dal Sun, e gli aveva detto che la chiesa non era ansiosa di sporgere denuncia. «Lui allora ha risposto che la sua organizzazione aveva di meglio da fare che perdersi in battaglie legali, e probabilmente anche noi» scriveva Heard. Koonts aveva chiesto che cosa si poteva fare per la causa contro il Sun e Coat, e «gli abbiamo detto che possiamo parlarne solo con il Consiglio Direttivo», ma che la chiesa cercava sempre di risolvere le cose con una comunicazione costruttiva. «Allora ha commentato che il fatto che eravamo andati fino in North Carolina sicuramente significava qualcosa (cioè la nostra buona fede) e ha suggerito che parliamo con il nostro consiglio e poi torniamo da lui, poi lui verrà giù e vedrà come sistemare le cose al meglio. Ha di nuovo sollevato la questione su come maneggiare "la direzione del Sun" rif. Scientology, e ha aggiunto di non preoccuparci per il libro». Heard terminava dicendo: «Sembra che impedirà al Sun la pubblicazione del libro». Poco dopo dall'interno del Sun arrivò questo rapporto: «le ultime notizie indicano che il libro è stato fermato - le negatività si sono risolte, il bersaglio per le freccette di Stuart, con sopra Scientology, è scomparso». Note:
1. Estratti del libro di Paulette Cooper sono consultabili qui.
2. Il Branch 1, o B1, si occupava di "raccolta di dati coperti" e "operazioni coperte"; per approfondimenti si veda Religione o Servizio Segreto? di Jon Atack, alla voce Raccolta Dati.
|