Di Charles Stafford, © St. Petersburg Times Inchiesta in 14 puntate pubblicata nel dicembre 1979, vincitrice del Premio Pulitzer 1980 quale migliore Reportage Nazionale. Si ringrazia Ron Newman per aver archiviato questo importante documento. © Traduzione di Simonetta Po, 1999. I Guardiani di Scientology chiamarono questo piano "Operation Bunny Bust"; il suo scopo era «reprimere la Orsini». Vale la pena descriverla in dettaglio, ora che la sua portata è stata svelata dai documenti interni di Scientology resi pubblici da una corte federale di Washington. Perché dimostra chiaramente l'incallito disprezzo che il Guardian Office della Chiesa di Scientology prova nei confronti degli innocenti; ecco che succede quando i funzionari della chiesa si imbarcano in un'operazione contro chi hanno deciso essere loro nemico. Nelle prime settimane del 1976 la giornalista Bette Orsini del St. Petersburg Times aveva scavato in profondità il background di Scientology e del suo fondatore, lo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard. Aveva scritto molto sull'argomento, e continuava a farlo. Nei loro nuovi uffici presso il Fort Harrison Hotel di Clearwater i Guardiani l'avevano collocata in cima alla lista dei nemici. Sapevano qual era lo scopo delle sue inchieste. "Silver", l'agente segreto che la chiesa aveva infiltrato nella sede di Washington dell'Internal Revenue Service, e che aveva passato interi fine-settimana copiando documenti interni dell'agenzia che poi passava al Guardian Office, aveva trovato tracce dell'inchiesta della Orsini. Ad esempio, fornì ai suoi superiori una copia di una lettera del febbraio 1976 che la giornalista aveva inviato a Richard Arter, funzionario degli affari pubblici del Philadelphia Service Center, in cui si richiedevano copie delle domande di esenzione fiscale presentate da 14 chiese di Scientology. Il 26 gennaio 1976, due giorni prima che la Chiesa di Scientology riconoscesse pubblicamente di essere la vera proprietaria del Fort Harrison Hotel, l'assistente guardiano per le informazioni di Flag - la sede della chiesa che occupava l'edificio - scrisse una lettera al vice guardiano per le informazioni degli Stati Uniti in cui sottolineava un programma «per far sì che Bette Orsini venga rimossa dall'incarico di potere e attacco che riveste al St. Petersburg Times». Lo scientologista Joe Lisa suggeriva a Dick Weigand che un loro agente, che avrebbe finto di essere un assistente di qualche figura mafiosa locale, si presentasse nell'ufficio del Times e consegnasse 100 dollari ad un qualche redattore, con l'incarico di farli avere alla Orsini; doveva lasciare a intendere che si trattava di un compenso che le veniva girato per aver fornito alla mafia informazioni provenienti dagli archivi del quotidiano. Non esistono indicazioni sull'attuazione reale della "Operation Information". Il 4 febbraio la chiesa minacciò la Sig.ra Orsini e il Times di presentare una querela per diffamazione. Il Times replicò otto giorni dopo con una causa in cui diffidava la chiesa dal molestare la Orsini e gli altri giornalisti del quotidiano. L'azione legale non arrivò mai in giudizio. All'inizio del 1977 l'editore e presidente Eugene Patterson annunciò che il Times si ritirava dalla causa. «Non abbiamo trattato in alcun modo con gli scientologisti» disse Patterson. «Non ci sono stati accordi extragiudiziali. Abbiamo semplicemente istruito i nostri legali affinché presentassero una richiesta di abbandono volontario senza pregiudizio, piuttosto che correre il rischio di danneggiare un'organizzazione assolutamente innocente che potrebbe non avere i mezzi per difendersi contro gli scientologisti». Ora possiamo dire che l'organizzazione a cui Patterson si riferiva era la Easter Seal Society for Crippled Children and Adults of Pinellas County Inc. [Un'organizzazione di aiuto per bambini ed adulti disabili della Contea di Pinellas]. Il 15 luglio 1976 Dick Weigand aveva informato Morris (Mo) Budlong, vice guardiano per l'informazione mondiale, di aver raccolto le informazioni richieste sulla Sig.ra Orsini. «L'investigazione preliminare su suo marito Andrew Orsini, capo della Easter Seal of Pinellas County, ha rivelato che nel 1972-1973 il gruppo è stato dissolto dalla Segreteria di Stato della Florida per non aver presentato il suo rapporto annuale. Abbiamo già tracciato un piano che verrà presto attuato per dimostrare che la Easter Seal Society, di cui Orsini è il segretario esecutivo, sta operando truffe e ha infranto la legge. Questi dati sono destinati ad un attacco [del nostro ufficio] di PR [pubbliche relazioni]».L'operazione prese inizio in novembre, quando vari quotidiani della Florida, il St. Petersburg Consumer Affairs Department, il St. Petersburg Charitable Solicitations Board e l'ufficio della procura di stato ricevettero una lettera anonima. La lettera sembrava provenire da un facoltoso uomo d'affari. Iniziava così: «Da molti anni sostengo finanziariamente cause benefiche meritevoli che vadano a beneficio degli handicappati, dei ritardati mentali e dei bisognosi. Non solo per ragioni personali, cioè la possibilità di portare queste donazioni in detrazione fiscale, ma perché mi sono sempre curato dei meno fortunati, sia finanziariamente che fisicamente. In passato ho donato somme ingenti ad una di queste organizzazioni che, fino a poco tempo fa, ritenevo essere un gruppo meritevole».Recentemente, proseguiva questo "uomo d'affari", il suo legale l'aveva informato che i suoi versamenti alla Easter Seal Society avrebbero potuto perdere la detraibilità fiscale. Diceva di aver dato inizio ad «una approfondita indagine indipendente» che aveva portato alla luce la gestione fraudolenta dell'amministrazione e delle operazioni finanziarie della Easter Seal Society. La lettera richiedeva che venisse emesso un mandato d'arresto per il direttore esecutivo Orsini, e la sua messa in stato d'accusa. Era accompagnata da copie di documenti dell'ufficio della segreteria di stato della Florida. Il Times incaricò il suo giornalista Chris Cubbison di indagare su quelle accuse. Scoprì che erano false. Erano state costruite su un errore amministrativo. Lo stato aveva inviato il modello per il pagamento delle tasse all'indirizzo sbagliato della Easter Seal Society, le tasse non erano state pagate e l'atto costitutivo della società era stato revocato con confisca; era stato emesso un atto di scioglimento della società. Ma l'errore era stato corretto con il pagamento delle imposte dovute molto prima che gli scientologisti si trasferissero a Clearwater. A Bette Orsini venne dato l'incarico di rintracciare la fonte di quella lettera. Scoprì che il 12-13 luglio 1976 qualcuno aveva acquistato copie dell'intero dossier che la segreteria di stato aveva tenuto sulla Easter Seal Society. Rintracciò l'ordine di pagamento: era stato emesso da tale Ben A. Shaw. La Orsini scoprì che Shaw si era rivolto alla Division of Licensing di Miami presentandosi come reporter di un quotidiano di un'università della Florida. Shaw, in realtà, era assistente amministrativo del presidente della Church of Scientology of Florida. Su di lui venne emesso un mandato di comparizione e si raccolse la sua deposizione. Shaw negò di aver scritto la lettera anonima e sostenne di non saperne nulla. Per spiegare il pagamento di 52 dollari di fondi di Scientology per poter copiare l'intero dossier della Easter Seal Society, affermò che riguardava in qualche modo un'inchiesta sui collegamenti tra la società e il Procuratore di Stato della Contea di Pinellas, James Russell. Tuttavia non fu in grado di spiegare che cosa avesse fatto o progettato di fare con quelle informazioni. Disse di avere consegnato le copie ad un'altra persona, di cui si rifiutò di fare il nome. In un suo memorandum, John M. Bray, legale rappresentante del Times a Washington, collegò l'attacco alla Easter Seal Society alle direttive Scientology del suo fondatore, L. Ron Hubbard. Scrisse: «La tecnica dell'uso di metodi anonimi o coperti al fine di distruggere la reputazione di un nemico è una tattica di Hubbard chiamata "Propaganda Nera". Le istruzioni sull'uso di questa tecnica sono contenute in una serie di libri usati in tutte le organizzazioni di Scientology... Queste direttive affermano che "Il modo più complesso dell'impiego delle PR [pubbliche relazioni] è il suo uso coperto al fine di distruggere la reputazione di individui e gruppi. Più correttamente, in senso tecnico ciò viene chiamato PROPAGANDA NERA. Fondamentalmente si tratta di una tecnica di intelligence". Hubbard mette in guardia sul fatto che "incrociare intelligence e PR potrebbe essere un grave errore". La giornalista Orsini scoprì che altri documenti ottenuti a Tallahassee portavano a R. Wanda Martin, residente al numero 704 � di Oak Avenue, Clearwater. Divorziata, la donna era una ex dipendente del Dipartimento della Marina; si era trasferita a Clearwater verso la fine del 1975 o inizi del 1976, e aveva ottenuto un impiego presso la Camera di Commercio locale. Come referenza aveva dato il nome di Hubbert Alan di Hollywood, California, che si scoprì essere un ministro di Scientology. La Sig.ra Martin divideva l'appartamento con June Phillis (conosciuta anche come June Byrne), inglese, dipendente del Clearwater Sun. Nell'aprile del 1977 Mary Sue Hubbard, moglie del fondatore e Scientology e membro dello staff del commodoro, scrisse a Weigand: «per favore, spiegami qual è lo scenario - la persona usata per la Esater Seal è la stessa usata al Clearwater Sun e usata anche per l'AMA [American Medical Association]? Che responsabilità ci sono?». Il 12 maggio Wiegand mandò la risposta: «Fondamentalmente lo scenario è che abbiamo due agenti, uno al Clearwater Sun e uno alla Camera di Commercio di Clearwater. Per l'operazione della Easter Seal è stato usato l'agente della Camera di Commercio, non quello del Clearwater Sun, ma il fattore decisivo è che tutte e due gli agenti erano nell'AMA e in precedenza erano scomparsi». Weigand disse che le responsabilità della situazione erano che gli agenti Martin e Phillis potevano portare a Mike Meisner di Washington. Meisner, il supervisore di "Silver" e di altri agenti della chiesa che avevano infiltrato agenzie governative di Washington, all'epoca era ricercato dall'FBI. Weigand spiegava alla Sig.ra Hubbard che nel 1974 June Phillis era stata collocata negli uffici della American Medical Association di Washington dove aveva rubato documenti relativi a Scientology, ma nel 1975 era stata ritirata perché si era saputo dei suoi collegamenti con la chiesa. Era allora stata mandata a Clearwater, dove lavorava come agente della chiesa presso il Sun. Anche Wanda Martin, o Jodie, era stata collocata all'AMA, ma trasferita a Clearwater quando si era saputo dei suoi collegamenti con Scientology. Weigand diceva che la situazione era allarmante: «la catena porterà la Orsini a scoprire la rete operativa della chiesa, e potrebbe essere usata come aggancio per un'inchiesta del Grand Jury sulle sue attività, cosa che includerebbe anche lo scenario Meisner/Silver». Tuttavia, prima che la Orsini potesse collegare gli operativi Bunny Bust alla rete di spionaggio della chiesa, Meisner si consegnò all'FBI. Le informazioni che fu in grado di fornire provocarono le irruzioni negli uffici di Scientology, da cui furono sequestrati i documenti che portarono al rinvio a giudizio di 11 scientologisti, tra cui Mary Sue Hubbard.
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