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La chiesa cerca di infiltrare gli enti di polizia della Contea di Pinellas

Di Charles Stafford, © St. Petersburg Times

Inchiesta in 14 puntate pubblicata nel dicembre 1979, vincitrice del Premio Pulitzer 1980 quale migliore Reportage Nazionale. Si ringrazia Ron Newman per aver archiviato questo importante documento.

© Traduzione di Simonetta Po, 1999.

 

Prendete nota di questa data: 17 dicembre 1975.

Si tratta di oltre un mese prima dell'annuncio ufficiale, da parte della Chiesa di Scientology, di aver acquistato il Fort Harrison Hotel. Ai cittadini venivano ancora propinate sciocchezze su un qualche gruppo ecumenico chiamato United Churches of Florida che s'era installato nel fabbricato. Ma i Guardiani di Scientology si erano già trasferiti a Clearwater, e stavano cercando di insinuarsi nel tessuto sociale della comunità al fine di stabilire punti di ascolto per raccogliere informazioni.

Il 17 dicembre Jimmy Mulligan, assistente del Guardiano dello Staff del Commodoro Mary Sue Hubbard, scrisse a Dick Weigand, vice guardiano per l'informazione per gli Stati Uniti, a proposito della visita che aveva fatto al Dipartimento di Polizia di Clearwater.

Nella lettera - una delle migliaia di documenti della chiesa recentemente resi pubblici da una corte federale di Washington - Mulligan diceva di aver appreso che il dipartimento di Clearwater aveva deciso di combinare le sue comunicazioni con quelle dei dipartimenti di polizia di Dunedin e Largo. «Il modo in cui funzionerà» scriveva Mulligan, «è che le chiamate alla polizia di qualsiasi di queste tre città arriverà al centro comunicazioni della polizia di Clearwater, e le varie autopattuglie dei vari dipartimenti riceveranno istruzioni da qui. Ma il punto più importante» proseguiva «è che il centro comunicazioni sarà affidato a "civili". In altre parole, da questo incarico saranno sollevati i poliziotti in uniforme in modo che possano stare su incarichi produttivi, e il personale del centro comunicazioni sarà composto da civili. Attualmente è circa metà e metà. Da quanto ho osservato, i civili sono tutte deliziose signorine - 100 % volpi. Credo che per noi sia una splendida opportunità e vorrei che qualcuno dei nostri fosse in quel centro comunicazioni».

L'informazione era linfa vitale per le operazioni sotto copertura dei Guardiani, le operazioni da portare a termine contro chi ritenevano nemici di Scientology; informazioni che potevano essere usate per diffamare e screditare quei nemici. Il Dipartimento di Polizia di St. Petersburg divenne un nemico verso la metà di febbraio del 1976.

I funzionari della chiesa avevano presentato richiesta a tutte le agenzie statali, di contea e locali della Baia di Tampa per ottenere copia di qualsiasi cosa relativa a Scientology conservassero in archivio. Presentarono la richiesta alle agenzie federali in base al Freedom of Information Act, e alle agenzie di contea e locali in base alla legge della Florida sulla rivelazione dei documenti.

Il Dipartimento di Polizia di St. Petersburg dichiarò di non avere documenti sulla chiesa. Ma il Guardiano apprese da un informatore che la divisione di intelligence del dipartimento aveva due fascicoli intestati a Scientology, il numero 251 e il numero 264. Henning Heldt, vice guardiano per gli Stati Uniti, decise che bisognava dare una lezione alla polizia di St. Petersburg. E ordinò un'operazione. «L'idea è di fare in modo che la polizia e le altre agenzie coinvolte nella non ottemperanza illegale raccontino bugie, e quindi si incastrino da sole. Poi smaschereremo quelle bugie (possibilmente attraverso un'azione del State Ethics Committee) con PR massima e denuncia legale degli overt del governo, rif. non ottemperanza al FOI. Uno scenario tipo Watergate».

Dopo aver dato grande risalto nazionale alla cosa, si sarebbero potute portare avanti operazioni simili contro altri dipartimenti di polizia, ad esempio quello del Distretto di Columbia. Per qualche ragione l'operazione non venne eseguita, ma i Guardiani appresero da uno dei loro agenti il contenuto di quei fascicoli. Il tutto venne riportato in un'analisi del 13 luglio.

Il procuratore di Stato James Russell venne inserito nell'elenco dei non amici di Scientology dopo la faccenda delle pistole, un affare che ebbe inizio in agosto e si protrasse fino al 1977. Nel 1976, per un certo periodo, la chiesa aveva occupato uno degli edifici del King Arthur's Court Condominiums di Dunedin. Dai documenti resi pubblici dalla corte sembra che il fondatore L. Ron Hubbard vi avesse abitato per un certo periodo. Il problema venne esposto da Joe Lisa, assistente guardiano per le informazioni di Flag, nel suo rapporto giornaliero del 5 agosto:

«Situazione: le pistole del Boss che erano scomparse sono ricomparse sotto la custodia del Bureau of Alcohol, Tobacco, and Firearms (ATF), e il ATF sa che alcune di queste pistole appartengono al boss.

Perché: l'investigazione per trovare le pistole aveva tralasciato un'accurata perquisizione del King Arthur's Court...

Maneggiamento: ho saputo dell'accaduto da due agenti del ATF, dell'ufficio ATF di Tampa: diversi giorni fa gli addetti alle pulizie avevano rinvenuto le pistole nell'appartamento N. 1 del King Arthur's Court; avevano informato i proprietari della KAC, una banca locale; la banca aveva fatto denuncia al dipartimento di Polizia di Dunedin, che a sua volta aveva riportato il fatto al ATF di Tampa. A causa di un inventario allegato alle pistole, e ad una incisione su una di esse, sapevano che alcune di quelle pistole appartenevano al Boss.

[L'ufficio] legale ha ricevuto dal ATF una descrizione di quelle pistole, e indicazioni su come averle indietro. Presto la situazione verrà maneggiata».

Ma la situazione non si risolse in fretta. Una delle pistole era una pistol-machine Mauser di fabbricazione tedesca. Per questo tipo di arma la legge richiede la registrazione. I legali della chiesa, tuttavia, discussero sul fatto che si trattava di un pezzo antico e non di un'arma utilizzabile. L'ATF abbandonò l'indagine solo alla fine dell'anno, ma non chiuse il caso.

Nell'aprile del 1977 un rapporto relativo ad un'investigazione dei Guardiani sul perché il caso fosse ancora aperto diceva:

«A livello locale, il procuratore di stato James Russell ha fatto indagini fin dall'inizio sulla Base [trad.: il quartier generale della chiesa a Clearwater], e l'uomo è collegato a tutte le SP [trad.: persone soppressive] più importanti dell'area. Si è scoperto che fin dall'inizio è stato Russell a gestire l'inchiesta sulle pistole. Ha iniziato ad avere un ruolo attivo quando l'indagine del BAT&F è fallita. Sembra che il BAT&F fosse pronto a lasciar perdere il ciclo ma Russell, con i suoi interessi di parte, è entrato in azione mantenendo incandescente l'area. Occorre documentazione su questa cosa, visto che dai nostri dati non risulta niente...

Sembra che Russell stia cercando una grande vittoria come quella ottenuta qualche anno fa con l'incriminazione del gruppo Dare-To-Be-Great, e considera Scientology un gruppo del genere. Così non credo che lascerà perdere senza un nostro intervento».

La documentazione non indica se i Guardiani abbiano poi intrapreso un'azione contro Russell.

Ma in un altro caso riuscirono a far togliere il microfono a Bob Snyder, ospite fisso di un talk show radiofonico della stazione WDCL, usando la strategia standard del maneggiamento di chi avevano inserito nell'elenco dei nemici. Snyder però continuò a parlare. Ai primi di febbraio del 1976 la WDCL l'aveva licenziato. Disse che la stazione aveva ricevuto minacce di causa per 5 milioni di dollari se non gli avesse impedito di criticare la chiesa. Il general manager della WDCL, Ross Charles, comunicò che l'avvocato della stazione radiofonica gli aveva consigliato di licenziare Snyder, perché quella «piccola stazione radio di Dunedin» non sarebbe sopravvissuta ai costi di un procedimento legale.

Snyder venne riassunto un mese dopo con l'accordo che nel suo programma non avrebbe più parlato di Scientology. Tuttavia iniziò a scrivere un notiziario e ad organizzare diversi dibattiti pubblici in cui criticava la chiesa. In giugno Fred Ulan, assistente funzionario alle pubbliche relazioni della chiesa, fece rapporto al direttore delle pubbliche relazioni Artie Maren: disse che non si stava facendo abbastanza per mettere a tacere Snyder. Per ovviare a questo inconveniente la rivista di Scientology FREEDOM [1] stava preparando un articolo «che avrebbe collegato Snyder all'Interpol, visto che ha dichiarato di sostenerli. Useremo il bottone dell'unico governo mondiale che Snyder usa per colpire noi, e diremo che Snyder sostiene l'Interpol che sostiene, per sua stessa natura, un unico governo mondiale».

Nel suo rapporto giornaliero del 31 marzo Joe Lisa scrisse a Duke Snider che Snyder era in comunicazione «con Paulette Cooper» e che «la Cooper sta progettando di venire nella nostra zona tra due settimane, per il prossimo convegno di Snyder». Così il giorno seguente i Guardiani disegnarono una nuova operazione per maneggiare la loro vecchia nemesi Paulette Cooper, autrice di The Scandal of Scientology, libro fortemente critico alla loro religione [2]. La chiamarono "Operazione Freakout" [3].

L'obiettivo dell'operazione era «Far incarcerare o rinchiudere in manicomio PC, o quantomeno colpirla così forte che cessi i suoi attacchi». Recentemente l'ufficio della procura degli Stati Uniti del Distretto di Columbia ha descritto questo progetto nel suo "Memorandum di condanna", stilato a seguito dell'incriminazione di nove scientologisti per un caso che riguardava il furto di documenti del Governo, e i tentativi per insabbiarlo. Il governo ha detto che sei degli imputati erano coinvolti nel piano per incastrare Paulette Cooper: Henning Heldt, Duke Snider, Dick Weigand, Greg Willardson, Mitchell Hermann e Cindy Raymond. Il memorandum diceva:

«Nella sua forma iniziale, Operation Freakout comprendeva tre diversi piani. Il primo prevedeva una donna che avrebbe dovuto imitare la voce di Paulette Cooper in una telefonata di minacce al Consolato Arabo di New York. Il secondo disegno prevedeva la spedizione di una lettera di minaccia al Consolato Arabo, scritta in modo che sembrasse essere stata redatta da Paulette Cooper. Infine un field staff member [membro dello staff sul campo] di Scientology avrebbe dovuto fingere di essere Paulette Cooper, andare in una lavanderia e iniziare a minacciare a voce alta il Presidente e il Segretario di Stato Henry Kissinger. Un secondo scientologista avrebbe allora avvertito l'FBI di quelle minacce...

Il 13 aprile 1976 Operation Freakout subì modifiche con l'aggiunta di due nuovi piani. Il quarto progetto richiedeva che field staff members di Scientology si ingraziassero la Cooper al fine di raccogliere da lei informazioni che Scientology avrebbe poi usato per pianificare il successo dei primi tre progetti. Il quinto disegno prevedeva che uno scientologista avvertisse telefonicamente il Consolato Arabo, dicendo che Paulette Cooper aveva parlato di attentati dinamitardi contro di loro.

La sesta ed ultima parte di Operation Freakout ... si doveva fare in modo che Paulette Cooper lasciasse le sue impronte digitali su un foglio bianco, poi sarebbe stata scritta a macchina una lettera che minacciava Kissinger, e la lettera sarebbe stata spedita».

Una volta che i Guardiani avessero ottenuto l'incriminazione della Cooper - successivamente l'accusa cadde - avrebbero dovuto inventare una minaccia di attentato contro un ufficio della Chiesa di Scientology. Ma questa volta il progetto non fu portato a termine.

Per i Guardiani il tempo era scaduto.

 

Note:

1. Esiste la stessa rivista anche in lingua italiana, sotto il nome di "Diritti dell'Uomo". Alcuni dei numeri più recenti possono essere consultati in Rete qui.

2. Per estratti del libro si veda qui.

3. Il tentativo di incastrare Paulette Cooper - dai documenti sequestrati dall'FBI nelle sedi americane di Scientology nel 1977: traduzione integrale. Si veda anche Il Diario delle Molestie.

 
 
 
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