Dal sito Off Lines Org di C. Kates Traduzione, note e glossario a cura di Alessia Guidi. Domenica 22 febbraio 1998 ero come al solito in visita all'Org quando il DSA, Tim Lomas, mi afferrò per una manica, come stava facendo con tutti i public presenti, e mi raccontò dell'eccitante nuova situazione relativa alla Germania. Sembrava che la Enquete Commission tedesca, il mostro in persona, i nostri "persecutori", stesse per arrivare a Washington DC. L'arrivo era previsto per il giorno successivo ed era di vitale importanza che tutti gli scientologisti fossero là per protestare e manifestare, per farli sentire sgraditi negli Stati Uniti (e, come molti suggerirono con entusiasmo, «farli tornare a casa in anticipo!») [1]. Ero una devota scientologista e, anche per il mio passato di attivismo pre-Scientology, entrai immediatamente nel ruolo di "crociata". Dissi a Tim che poteva contare sulla mia presenza e che sarei andata ogni giorno in macchina con gli altri dell'Org di Philly, ma lui mi assicurò che c'era una scientologista di Washington che mi poteva ospitare. Disse inoltre che la Fox News aveva mandato in onda un programma molto "entheta" e dovevamo scrivere lettere di protesta. Quel giorno l'Org ferveva di eccitazione. La stampante sputava incessantemente volantini per pubblicizzare l'avvenimento, c'erano la foto di Adolf Hitler e la scritta «Arrivano i tedeschi!», e un grande manifesto invitava tutti gli scientologisti di Filadelfia a partecipare alla protesta. Ero impaziente di lavorare alla più recente avventura propagandistica di OSA, e ai suoi tentativi di molestia. Il mattino seguente partii in auto con altri due public di Filadelfia, David Joel e Michael Archibald (che avevano lavorato con il DSA al volantino che denunciata il critico Rod Keller come "fanatico religioso"). Il tempo era pessimo, umido e piovoso. In breve, il peggio per una manifestazione. Ciononostante i tedeschi erano in città ed era nostro compito andare là e manifestare. Dopo tutto, secondo il gergo "religioso" di Scientology eravamo "crociati" (uno dei miei incarichi preferiti di OSA era "Incaricato alla Crociata"). Tutto questo a dispetto del fatto che le Crociate furono una forte espressione di fanatismo religioso dei Cattolici contro i Musulmani… e che le numerose "Crociate per la Libertà Religiosa" di Scientology avessero più quello spirito che non la difesa della libertà. Quando si tratta di Scientology bisogna sempre chiedersi: libertà per chi? E per cosa? Perché Scientology possa far soldi? Libertà per gli ex-membri? I Freezoners? I critici? Tutte le crociate di Scientology sono servite a due scopi: assicurarle il diritto di accumulare milioni esentasse e cercare di sopprimere le voci di chi cerca di denunciare i suoi veri propositi. E questa piccola crociata a Washington DC della fine di febbraio 1998 era una combinazione tra i due. Quando arrivammo all'Org di Washington (una proprietà davvero bella e all'apparenza molto più "upstats" e prospera di quella di Filadelfia) ci mandarono immediatamente all'Ambasciata tedesca di Georgetown, dove avremmo incontrato una ventina di altri scientologisti provenienti dalle Org di Washington, Filadelfia, New York e Boston (e credo uno o due dalla Georgia). Dovevamo marciare e manifestare in circolo sul marciapiedi dell'ambasciata, scandendo lo slogan «Li-ber-tà, Li-ber-tà, Li-ber-tà, Li-ber-tà» (lo stesso ritornello utilizzato nella grande "crociata" di Berlino dell'autunno precedente) [2]. Avevamo un grande striscione blu con su scritto "Libertà di religione in Germania" e cartelli assortiti, nessuno dei quali riportava la parola "Scientology". Avevamo anche un cartello che mi parve davvero curioso e che diceva «Basta con la persecuzione dei Cristiani in Germania» [3]. Ma non era quello il motivo della nostra manifestazione! Eravamo tutti public di Scientology, radunati per protestare contro ciò che ci avevano raccontato essere la persecuzione degli scientologisti tedeschi. Quei cartelli sembravano voler deliberatamente evitare la parola "Scientology", ma al contrario ci trovavamo lì perché pensavamo che stesse venendo «soppresso» il diritto «di essere liberi» dei nostri compagni scientologisti. Tutta la letteratura propagandistica di Scientology sulla Germania citava diversi altri gruppi, e sicuramente alcuni public individuali erano preoccupati per loro, ma noi eravamo lì come scientologisti - dopo tutto si trattava di una protesta, una settimana di protesta diretta e organizzata dall'Ufficio degli Affari Speciali di Washington! Donya era l'incaricata OSA che partecipava con noi al picchetto, veramente una brava persona. Tutta la sua famiglia era scientologista, e lei lavorava per OSA Washington. Non riesco a ricordare che incarico ricoprisse all'epoca, ma dalle ultime notizie che ho avuto era "Incaricato dei Marescialli per un Mondo libero dalla Droga" (un gruppo di facciata propagandistico di Scientology che usa l'impegno antidroga dei bambini a scopo di reclutamento e proselitismo). Quel giorno conobbi anche Bill Woodruff, un public dell'Org di Boston, e il suo furgone blu che in seguito ribattezzammo picket-mobile. I "crociati" di Boston, relativamente numerosi, erano arrivati con quel furgone, che poi servì da navetta per portare gruppetti di manifestanti bagnati fradici e infreddoliti al vicino caffè Eistein Bagel. Il furgone serviva anche da magazzino centrale per cartelli e striscioni. I manifestanti venivano radunati per i "briefing" e "debriefing" presso il "OSA annex", e non nei locali dell'Org di Washington. Si trattava dell'ufficio OSA locale situato a circa un isolato di distanza dall'Org, al terzo e quarto piano di un palazzo di Connecticut Avenue. L'OSA annex serviva anche come alloggio per chi non aveva altro posto dove stare. Quella prima sera era stata programmata una fiaccolata davanti al Watergate Hotel, dove alloggiava la Enquete Commission. I Commissari erano attesi abbastanza tardi, ma ci avevano detto di stare attenti anche a Cynthia Kisser, la Direttrice, molto demonizzata e oggetto di forte dead agenting, dell'odiato "vecchio CAN". In quell'occasione conobbi Sue Taylor e Sylvia Stanard di OSA Washington, e le staffer Michelle e Donya. Il freddo accumulato nei giorni precedenti, la giornata sotto la pioggia, il non aver mangiato a sufficienza cominciavano a farsi sentire. Stavo malissimo, e quando alla fine tornammo all'Org per mi chiusi in bagno. Volevo solo dormire e stavo da cani. Con gli altri compagni di Filadelfia si sedemmo nella reception e cercai di dormire un po' sulla poltrona, ma quasi subito la receptionist ci disse che «non erano ammessi corpi malati nella reception». Donya cercò una stanza di auditing libera dove potessi stendermi un po'. Erano tutte chiuse, così alla fine mi portò a casa sua, che divideva con il fratello e altri giovani scientologisti. Mi prestò pigiama, lenzuola e mi sistemò sul suo divano. Fu un gesto gentile e di fiducia, visto che c'eravamo conosciute appena tre ore prima e mi faceva stare da sola a casa sua. In Scientology c'erano un sacco di persone stupende, oneste e illuse che credevano sinceramente di stare facendo la cosa giusta, di stare aiutare il prossimo a "liberarsi", e Donya era una delle migliori. Gli scientologisti che ho conosciuto erano di un calibro così diverso dall'organizzazione a cui appartenevano che sembravano due mondi diversi. Sono persone brillanti, ma sotto controllo mentale. Persone come Donya sono vittime di Scientology; se mai dovesse leggere il mio scritto non lo apprezzerà, ma spero possa uscirne presto, e spero che la sua luce possa brillare liberamente - fuori dal culto, fuori da OSA, nel mondo reale. Persone come lei possono fare un sacco di bene qua fuori. Scientology si nutre come una sanguisuga della bellezza di queste persone. Non riesco a pensare a lei come ad una "schiava dell'Org", e spero ardentemente che "pensi con la sua testa" e trovi la sua strada verso la vera libertà. Dopo un sonnellino ristoratore (purtroppo mi persi la fiaccolata), ero pronta per riprendere la "crociata" così tornai agli uffici di OSA in attesa dei prossimi ordini. I locali fervevano di attività: la fiaccolata aveva attirato ulteriori public di Washington. Conobbi un sacco di gente nuova tra cui David Aden (ex DSA di Boston e ora public all'Org di Washington) e sua moglie Priscilla, Ufficiale Bancario della stessa. La pioggia si era un po' calmata e mi sentivo di nuovo pronta per la battaglia. Bill ci accompagnò con il suo furgone a casa degli Aden, dove avremmo soggiornato l'intera settimana. Eravamo abbastanza numerosi. Dave, chiropratico di Chicago, i bostoniani - Maria, Pam, Manuel, Roderick, Fekky e diversi altri, ed io. Si trattava indubbiamente di una casa scientologista, completa di molti libri di L. Ron Hubbard e degli orari scolastici dei figli degli Aden, iscritti ad una Ability School del Maryland gestita da scientologisti. Io dividevo la stanza con Maria, un seminterrato arredato. Per certi aspetti ero la "baby scientologista" del gruppo, di cui facevo parte da appena un mese e mezzo, mentre Maria c'era da 17 anni, era ex Sea Org, membro di WISE, veterana di tutte le "crociate" di Scientology fin dai tempi del caso di Julie Christofferson Titchbourne a Portland. Diventammo amiche, avevamo in comune la passione per la moda e per Scientology. Il solo fatto di essere lì mi affascinava; ero una neofita, e dopo il disastro di CLO EUS ero di nuovo innamorata di Scientology. Mi era bastata una settimana alla mia Org per diventare una rumorosa "crociata" contro la "soppressione", contro l'"entheta", contro la mia stessa libertà. E godetti ogni secondo di quella settimana. Il mattino seguente ci dirigemmo al Watergate Hotel (volevamo farci trovare lì appena i Commissari mettevano fuori la testa, per fare sempre sentire la nostra presenza affinché si sentissero a disagio). Pensavamo di poterli in qualche modo intimidire e farli scappare. Credo però che loro non avessero davvero paura di un piccolo gruppo di scientologisti che scandivano slogan sulla libertà, inalberavano uno striscione e che comunque li stavano molestando. Credo che per loro rappresentassimo uno spettacolo davvero triste: sapevamo ben poco di quanto stesse accadendo, ma pensavamo di sapere tutto. Intorno a me avevo un gruppo di scientologisti, veterani di molte crociate simili. La maggior parte era stata a Berlino l'anno prima, ma tutti noi sapevamo ben poco della realtà. Guardavamo la realtà attraverso gli occhi di OSA. Penso a Bonnie Martino, destinata a diventare Direttore Esecutivo dell'Org di Filadelfia. Una volta mi disse che da quando era diventata scientologista non aveva più letto un giornale o guardato un telegiornale, per non essere esposta all'entheta. Tutto ciò che sapeva del mondo esterno proveniva dalle riviste Freedom [4] e Winnings!, cioè era filtrato dall'alto. Non aveva un'analisi indipendente, o un'idea del mondo esterno. Tra noi manifestanti il quotidiano raccomandato era il Washington Times, il giornale dei Moonie… che sosteneva la nostra posizione. La "libertà di religione" per i Moonie significa difesa dell'estorsione e del controllo mentale, proprio come per Scientology. Nonostante rifiutassimo la stampa da leggere cercavamo di ottenere l'attenzione dei media, con scarso successo. All'altro lato del Watergate si accalcavano i giornalisti in attesa di Monica Lewinski, stagista della Casa Bianca e presunta amante del presidente Bill Clinton. Noi stavamo davanti l'hotel in attesa che i tedeschi uscissero la mattina e rientrassero la sera, ma nonostante i nostri sforzi non riuscimmo a convincere i reporters ad abbandonata la caccia a Monica per raccontare la nostra protesta. Attirammo comunque l'attenzione di una troupe tedesca che filmava la visita della Commissione - era naturale, dove andavano loro andavamo noi. Avevamo l'ordine di usare il TR-0. Thierry Douchanac, OSA Washington, era posizionato davanti all'hotel con il cellulare in mano, pronto a localizzare i tedeschi. Noi facevamo finta di non vederlo e viceversa. All'arrivo dei Commissari - e ormai riconoscevamo la loro macchina verde - eravamo pronti ad accoglierli con i nostri slogan sulla libertà di religione e le domande sul perché volessero distruggerci. Indubbiamente rappresentavamo una piccola scocciatura, ma noi eravamo molto eccitati all'idea di "essere causa" sui tedeschi. Un rappresentante OSA di Washington, oppure l'incaricato OSA di un'Org diversa, era sempre presente ai picchetti quotidiani. Nei primi giorni della visita dei tedeschi il nostro incaricato era Bruce Thompson, DSA PR di Filadelfia. Quando se ne andò fu sostituito da Carol, DSA di New Heaven. Tra un'azione e l'altra ci accalcavamo nel furgone blu per tornare agli uffici OSA per briefing e debriefing. OSA diresse lo show fin dall'inizio, il che rendeva totalmente ridicole le nostre affermazioni di essere una "coalizione". Ricevevamo continuamente istruzioni, facevamo rapporto, c'erano sempre nuovi sviluppi e il tutto sembrava terribilmente esaltante. L'obiettivo principale successivo fu il Dipartimento di Stato, dove la Commissione avrebbe incontrato gli americani. Negli anni precedenti il Dipartimento di Stato, nel suo Rapporto sui Diritti Umani, aveva condannato i tedeschi basandosi principalmente sulle informazioni fornite da Scientology. Nonostante in rapporti più recenti avesse usato un linguaggio più cauto, OSA non aveva perso la sua stima per il Dipartimento. Venimmo specificamente istruiti a non scandire slogan o cantare davanti al Dipartimento di Stato perché si trattava di "nostri amici" che non desideravamo offendere. In realtà gran parte di ciò che OSA sapeva sugli spostamenti dei tedeschi era trapelato dal Dipartimento di Stato, spiacevole commento su come uno dei più importanti Dipartimenti [corrispondente al nostro Ministero dell'Interno] del governo degli Stati Uniti sia vulnerabile ad una setta - la stessa che condusse la maggiore operazione di spionaggio nella storia degli Stati Uniti [5] , e che si ammanta di patriottismo e si dice paladina della "libertà religiosa". Ci limitavamo a stazionare all'esterno del Dipartimento con i nostri cartelli, distribuendo opuscoli ai passanti che ci sembravano "importanti". Anche se il tempo era migliorato il freddo era ancora intenso, e ancora una volta Bill e il suo furgone blu ci furono di grande aiuto - stavolta portando berretti per tutti. Quando un passante mi chiese i motivi della nostra protesta gli diedi una breve spiegazione che i miei compagni approvarono; «dovresti lavorare per OSA» mi disse uno di loro. Io ero eccitatissima e in quel periodo non avrei potuto immaginare nulla di meglio. Nel frattempo Bruce attendeva l'arrivo della macchina verde. Quando arrivò iniziò a chiacchierare con l'autista in attesa - era riuscito ad entrare nelle sue grazie e ad ottenere alcune informazioni aggiuntive sull'itinerario dei tedeschi. Naturalmente eravamo talmente ammantati di patriottismo - sui nostri cartelli si poteva leggere «Imparate dall'America: la Libertà Religiosa per Tutti Funziona!» e ai più, compreso l'autista della Commissione, dovevamo sicuramente sembrare un gruppo inoffensivo e corretto di protestatari. Dopo aver parlato con Bruce l'autista si fermava sempre a salutare anche noi, che ci mostravamo cordiali e sempre pronti a scoprire di più sui programmi della Commissione. Quando alla fine i tedeschi lasciarono il Dipartimento venimmo ancora una volta istruiti a «dargli TR-0», poi ci stipammo nel furgone blu e tornammo negli uffici OSA in attesa della protesta successiva, del successivo avvistamento. Avevamo persone che seguivano i Commissari e li aspettavano ovunque andassero, e nelle pause mangiavamo e venivamo informati ed istruiti sulla manifestazione successiva. Era arrivata in città anche Leisa Goodman di OSA Int, e anche lei venne a darci istruzioni… sembrava che il giorno seguente sarebbe stato un giorno critico: era in programma una conferenza stampa e un'intera giornata programmata per seguire i tedeschi, che sarebbe poi culminata nel "saluto" che gli avremmo dato al MCI Center dove dovevano assistere ad una partita di hockey. Dopo il Dipartimento di Stato tornammo all'Ambasciata per altre tre ore di picchetto, slogan e canti. Eravamo una "squadra", avevamo senso di unità e mi rattrista il pensiero che quell'unità fosse basata su bugie, piuttosto che su qualcosa di vero. Ogni notte diventava più lunga, e la sveglia più mattiniera e alla fine Donya di DC OSA fece notare che avremmo dovuto celebrare con uno sleeping party - ma io ci facevo poco caso. Avremmo distrutto la soppressione e la realtà non poteva interferire con le nostre vittorie. Il giorno successivo feci la conoscenza con scarsi e antiquati elenchi di affiliati Scientology. Dovevamo chiamare a raccolta i public di Washington affinché si unissero alla protesta. Numeri di telefono non più esistenti, sbagliati, segreterie telefoniche di persone che, ero sicura, non vedevano un'Org da anni, se mai l'avevano vista, furono i destinatari del nostro invito. Donya dirigeva le operazioni: ci diede un "Fattore R": dovevamo informare chi stavamo chiamando delle nostre attività, e dovevamo raggiungere un obiettivo di trenta conferme. Come prevedibile non ci avvicinammo neppure a quel numero, visto che gli elenchi di persone da chiamare contenevano prevalentemente non-scientologisti. Quella sera seguimmo di nuovo i tedeschi fino al ristorante, poi tutti a letto. Manuel, uno dei "crociati" di Boston ed attivo "cacciatore di strizzacervelli" (i "cacciatori di strizzacervelli" sostanzialmente si piazzano all'uscita delle cliniche psichiatriche e molestano i medici che entrano ed escono), aveva incastrato i tedeschi in un "ciclo di comm" fuori del ristorante dove avevano mangiato. «Che cosa si prova ad essere malvagi?» aveva chiesto ad ognuno di loro, con la sicurezza derivante dal sapere che si trattava di persone soppressive, del male allo stato puro. Ma noi gli saremmo "stati di fronte" e li avremmo maneggiati. Non prendemmo mai in considerazione l'idea che potessero essere male informati: per quanto ci riguardava erano semplicemente SP. Manuel era eccitato dal fatto che la domanda sembrava turbarli. «Che cosa si prova ad essere malvagi?» Anche io sarei turbata - e proverei molta pena per quei seguaci di culto appassionati e profondamente illusi che mi attendessero fuori del ristorante per chiedermi una cosa del genere. «Che cosa si prova ad essere malvagi?» Ridevamo allegramente alla "vittoria" di Manuel sui tedeschi, mentre ci raccontava che gli piaceva usare la stessa frase con gli "strizzacervelli". Uno di essi, dopo essere stato avvicinato in questo modo, l'aveva invitato a prendere un caffè ed era rimasto molto sorpreso quando Manuel gli aveva chiesto perché odiasse la religione a quel punto. Lo psichiatra aveva risposto di non essersi mai interessato a Scientology. Manuel aveva ignorato la considerazione, così come facemmo tutti noi davanti alla mancanza di reazione dei tedeschi alle nostre provocazioni, a parte ciò che consideravamo qualche ondata di 1.1, o "ostilità coperta" - il peggio del peggio nella nostra "scala del tono emotivo" Scientology. Non riuscivamo a prendere in considerazione null'altro, non l'umanità, non il fatto che chiedere a qualcuno «che cosa si prova ad essere malvagi?» non può che generare ostilità. Maria ci raccontò le sue esperienze nelle crociate precedenti. Ripensandoci ora mi colpisce la profondità della disinformazione che diffondeva, e che risultava evidente dall'idea che manteneva sul caso di Julie Christofferson Tichbourne, motivo della prima "crociata" Scientology a Portland [1985 circa - ndt]. Maria credeva che il caso riguardasse una donna che aveva frequentato un semplice corso di comunicazione e che poi, inspiegabilmente, aveva fatto causa a Scientology per 39 milioni di dollari. La realtà era che la donna aveva pagato alla chiesa migliaia di dollari, e inizialmente l'aveva denunciata per truffa in base alle promesse che le avevano fatto, cioè che per 30.000 dollari le avrebbero fatto salire il quoziente intellettivo e avrebbero guarito la sua miopia. La richiesta di risarcimento era cresciuta solamente dopo il massiccio attacco di Fair Game che il Guardian's Office di OSA le aveva ordito contro; la Christofferson Titchbourne aveva chiesto di essere risarcita per le molestie subite. Quando venne emessa la sentenza favorevole alla donna, che le riconosceva l'intero importo di 39 milioni di dollari, tutti gli scientologisti del paese vennero convocati per quella che sarebbe diventata la prima, e più importante, "crociata". Parteciparono anche personaggi famosi come John Travolta e Chick Corea. Maria aveva preso parte attiva in quella prima crociata, ma tutto ciò che sapeva del caso, dopo tanti anni, era quanto l'ufficio PR di OSA aveva raccontato. Era rimasta a Portland per un mese partecipando costantemente alle proteste, ma non conosceva i fatti rilevanti del caso, nemmeno a 15 anni di distanza. Rimanemmo a Washington DC per una settimana, e nemmeno noi sapevamo la verità sugli eventi; continuavamo per la nostra strada, ed ai nostri occhi eravamo davvero dei prodi soldati. Soldati delle bugie. L'alba del mattino seguente, mercoledì 25 febbraio 1998, fu carica di eccitazione. I tedeschi sarebbero andati al Congresso; ci sarebbe stata la nostra conferenza stampa; si diceva che i tedeschi avrebbero incontrato i "soppressivi" americani. Sarebbe arrivata la "Statua della Libertà", uno scientologista public di New York apparso per la prima volta vestito da Statua della Libertà alla crociata di Berlino, con tanto di torcia e di copia del libro Che cos'è Scientology?; infine la giornata si sarebbe conclusa con il confronto alla partita di hockey… Per prima cosa ci recammo al Watergate Hotel per salutare i tedeschi. Appena uscirono dall'albergo chiedemmo loro perché odiavano la nostra religione, perché non riconoscevano la libertà di religione e Manuel, sempre rumoroso, ripeté la domanda della sera precedente, «Che effetto fa essere così malvagi?». Per lo più i membri della Commissione ci ignorarono e non sembrò che il loro spirito soffrisse. Dopo colazione tornammo all'ufficio OSA. I tedeschi erano al Congresso e OSA non voleva che manifestassimo a Capitol Hill (immagino che anche loro fossero "nostri amici"), così Matt Braschi, DC OSA (nonché capo del gruppo di facciata OSA "Libertà di Religione in Germania") ci tenne il briefing per la conferenza stampa. In quel momento non avevamo il furgone blu perché Bill era andato a prendere il Rev. Alfreddie Johnson all'aeroporto. Johnson, alleato di vecchia data di Scientology, avrebbe parlato alla conferenza stampa; eravamo molto eccitati perché avrebbe parlato anche Gerhard Waterkamp, uno scientologista tedesco emigrato negli Stati Uniti accusando la Germania di discriminazione religiosa. Speravamo di attrarre i media; quella settimana nessuna delle frequenti conferenze stampa di Scientology era stata ripresa da qualche TV importante. Leisa Goodman ci mostrò un articolo fotocopiato che sosteneva essere apparso all'inizio della settimana su una pubblicazione tedesca, e in cui sembrava che il Commissario Renate Rennebach invocasse la messa al bando di Scientology. Frattanto era arrivata la "Statua della Libertà", Heidi Staun-Snyder, modella sulle linee al Celebrity Center di New York; alla crociata di Berlino aveva creato la maggiore opportunità pubblicitaria. Bruce doveva tornare a Filadelfia e fu sostituito dal nuovo I/C, Carol, DSA di New Haven. Matt, Leisa, Sue e Sylvia ci tenevano informati e telefonarono ai nostri deputati per organizzare incontri - dopo tutto se i tedeschi incontravano il Congresso dovevamo farlo anche noi, e dovevamo incoraggiare i nostri rappresentanti a sostenere il "Rapporto sui Diritti Umani". Venni informata che il mio Rappresentante, Robert Andrews (D-NJ) era "un amico" che "sostiene qualsiasi cosa gli mettiamo davanti" [6]. Ora penso che sia davvero spiacevole che il mio rappresentante al congresso preferisca sostenere le campagne di OSA piuttosto che gli interessi dei cittadini del Jersey meridionale - ma spero che una buona campagna informativa gli farà cambiare direzione e lo aiuterà a dissipare le illusioni che mantiene a proposito del culto Scientology. Nel corso della conferenza stampa alcuni manifestanti si sarebbero diretti all'Ambasciata, ed altri al "Friedrich-Ebert-Stiftung," la fondazione americana del Partito Social Democratico tedesco. L'ufficio OSA era affollato e in fermento. Pranzammo poi ci dirigemmo al Freidrich Ebert Stiftung e con i nostri cartelli attendemmo l'ingresso dei tedeschi, che vennero accolti con i soliti slogan "Libertà di Religione Ora!", "Libertà" e domande sull'articolo della Rennebach. Quando Maria ne porse una copia alla commissaria, questa rispose di non avere mai invocato la messa al bando di Scientology o cose simili. Ci eravamo allineati ai due lati dell'ingresso in modo che i Commissari fossero costretti a passare tra due ali di scientologisti. Poco dopo venimmo colti di sorpresa: stavano arrivando due americani che distribuivano volantini, e l'onnipresente troupe della televisione tedesca li stava riprendendo. I rappresentanti OSA presenti riconobbero immediatamente uno dei due uomini. Si trattava di Arnie Lerma e mi ricordai di aver letto il suo nome ai tempi delle letture entheta che avevo fatto in Internet. Iniziai immediatamente a protestare contro i soppressivi della Rete, e spiegai ai miei compagni chi fosse Lerma. Poi mi interruppi per andare in TR-0 quando mi avvertirono che la troupe tedesca ci stava riprendendo. Arnie Lerma si stava dirigendo verso l'edificio, distribuendo volantini. Ne diede uno anche a me. Gli diedi un'occhiata. Ricordavo le accuse lette in Internet, conoscevo nomi e riferimenti. Gli altri, scientologisti da più tempo, erano preoccupati per quel volantino che tenevo in mano, e mi dissero di ignorarlo. Io ero molto curiosa perché quell'uomo era uno dei "grandi soppressivi di Internet", per cui provavo alternativamente odio e bruciante curiosità, e questo era il suo volantino!! Volevo tenerlo come souvenir ma Donya fu ferma, ce li tolse di mano e li consegnò a Sue Taylor. Ero però riuscita a leggerlo per intero ed ero rimasta stupita, mi aveva fatto sorgere qualche dubbio che però nascosi subito, iniziando una rumorosa critica contro i "soppressivi". Avrei voluto leggermelo con calma, avere il tempo per pensare, ma dovetti consegnarlo. Donya era sempre presente con la sua macchina fotografica e continuava a fare scatti ai membri della commissione e a noi. In seguito appresi che la persona che quel giorno accompagnava Arnie Lerma era Frank Oliver, ex DSA Invest dell'Org di Miami - e sono grata ad entrambi per l'assistenza e il sostegno che mi hanno dato quando, qualche mese dopo, ho deciso di lasciare Scientology. Restammo davanti all'edificio fino a quanto la Commissione non se ne andò, e li "confrontammo" di nuovo. Dopo la loro partenza, e la partenza degli americani, Dieter Detke, Direttore del Friedrich-Ebert-Stiftung, uscì dall'edificio con un foglio di carta piegato. Camminò lentamente verso di noi poi aprì il foglio e chiese ad ognuno di noi: «Avete visto questo documento?». Tutti vedemmo il titolo, "OT III", ma ci assicurammo di non leggere il testo al fine di evitare le tremende conseguenze che ci avevano insegnato a temere se fossimo stati esposti alla "Tecnologia Avanzata" senza essere pronti. Ci avevano detto che leggere quel materiale, OT III in particolare, senza essere ""spiritualmente preparati" avrebbe avuto come conseguenza la polmonite e addirittura la morte. Si tratta di un corso avanzato che insegna che i problemi umani trovano origine in due incidenti: L'Incidente 1, un mito sommario sulla creazione che Hubbard colloca a 4.000.000.000.000 di anni fa; Hubbard insegna che si trattò "dell'inizio della traccia" e comprende un forte schiocco e onde di luce da cui appaiono un cocchio e un cherubino, prima che "l'oscurità piombi sul thetan"; e l'Incidente 2, la famosa storia di Xenu. Hubbard insegna che 75.000.000 di anni fa la Terra, all'epoca chiamata "Teegeeack", faceva parte della Confederazione Galattica governata da un dittatore chiamato Xenu che, avvalendosi dei "rinnegati", aveva tolto il potere agli "Ufficiali Leali". Xenu, che doveva affrontare il problema della sovrappopolazione dei 76 pianeti della Confederazione, aveva attirato i thetans all'ufficio delle tasse, con la scusa di una revisione dei redditi. Poi li aveva congelati, impacchettati e inviati sulla Terra dentro ad aerei DC-8 con motori a razzo. I thetans erano poi stati collocati vicino a numerosi vulcani che Xenu aveva fatto esplodere con bombe H. Infine li aveva catturati con un "nastro elettronico", ricongelati in una miscela di glicole e alcol e trasferiti in enormi sale di proiezione dove erano stati costretti ad assistere a molte ore di filmati confusi; tra essi quelli di Gesù Cristo e del Diavolo. I thetans, credendo di essere un solo essere perché avevano tutti assistito ai medesimi filmati, si erano ammassati insieme - e questi "body thetans" sono l'essenza del corpo umano e la causa dei suoi problemi. Devono essere auditi via, uno alla volta. Sembra un brano della fantascienza di Hubbard, ma in realtà si tratta di una delle credenze centrali di Scientology più segrete. Gli scientologisti di livello inferiore vengono messi in guardia sulle tremende conseguenze che derivano da un'esposizione precoce a OT III - soprattutto perché molti di questi scientologisti di livello inferiore troverebbero che l'intero "Incidente" è semplicemente troppo ridicolo, e potrebbero avere ripensamenti sul tipo di "religione di auto aiuto" a cui hanno deciso di aderire. Sono sicura che Dieter Dekte stesse cercando di svegliarci ma noi, come ogni buon scientologista, eravamo semplicemente riluttanti e profondamente spaventati da tale risveglio. Ci sentivamo offesi da un'azione del genere - credevamo onestamente che volesse danneggiarci se non fisicamente, almeno impedirci il progresso spirituale. E nel sempre litigioso mondo di Scientology ci sentimmo consolati dalla rassicurazione di OSA secondo cui «i nostri legali se ne stanno occupando proprio in questo momento» per «violazione di copyright». Di ritorno all'ufficio OSA fummo deliziati dalle informazioni provenienti dalla nostra conferenza stampa che, ci dissero, era andata molto bene. Ci istruirono sul picchetto da tenere al Watergate, dove i tedeschi avrebbero cenato prima di andare alla partita di hockey. Eravamo molto eccitati, ma l'eccitazione maggiore arrivò quando ci dissero che Sue Taylor era stata invitata, per il mattino successivo, al Dipartimento di Stato per un incontro con la Enquete Commission. In quel momento la Commissione ancora non sapeva del nuovo ospite, ed eravamo molto eccitati. Per noi si trattava di una "grande vittoria". Ripensandoci ora non posso che essere sconcertata dal fatto che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti abbia ritenuto opportuno invitare, ad un incontro con una commissione parlamentare di un paese straniero, non solo una rappresentanza di Scientology ma una rappresentanza di OSA - cioè dell'agenzia privata di intelligence di una cosiddetta "religione", un'Organizzazione che ha come fondamento lo spiare e molestare i suoi critici. Esaltati dalle notizie, andammo ad accogliere i tedeschi: come al solito attendemmo l'auto verde ignorando Thierry e il suo telefono cellulare, e quando alla fine arrivarono iniziammo alternativamente a cantare, scandire slogan e fissarli con il TR-0. I membri della Commissione sembrarono vagamente sorpresi di vedere Heidi. Mi chiedo se si ricordavano di lei dalla dimostrazione di Berlino, o se rimasero semplicemente sorpresi dall'audacia di un'Organizzazione fondamentalmente antidemocratica come Scientology che si appropria del simbolo della libertà. Thierry e Carol parlarono brevemente e risultò che avevano bisogno di un'altra persona che cenasse con John di OSA DC. John aveva prenotato un tavolo vicino a quello della Commissione, e serviva qualcuno poco appariscente e abbastanza danaroso da potersi permettere di mangiare al costoso ristorante dell'hotel. Gran parte di noi era a corto di soldi, oppure non appariva sufficientemente "upstat" dopo una giornata passata a manifestare, oppure era facilmente riconoscibile vista la nostra presenza costante per tre giorni consecutivi. Heidi sembrava la scelta perfetta (aveva addirittura un cambio di vestiti e parlava bene tedesco, essendo emigrata dalla Danimarca); però decisero che anche lei sarebbe stata riconoscibile così bella, alta, con lunghi capelli color platino; la Commissione le era passata davanti appena pochi minuti prima. Decisero di chiamare qualcuno di OSA DC, oppure John avrebbe cenato solo. Eccetto Thierry che tornò alla sua postazione, tutti noi andammo a cena nella trattoria dall'altra parte della strada, poi tornammo all'ufficio di OSA per prendere i volantini da distribuire alla manifestazione successiva presso il MCI Center. Mentre tornavamo all'ufficio gli scientologisti di lungo corso iniziarono a parlare di auditing e delle loro vittorie e in qualche modo, stipati nel furgone blu con altre 15 persone e l'armamentario per i picchetti, tutto sembrava possibile. Arrivati al palazzetto dello sport fummo sorpresi di trovarci l'Org di Washington, anche loro lì a distribuire volantini per pubblicizzare il "seminario Dianetics". Non volantinammo con loro perché si supponeva che non rappresentassimo Scientology, ma la "libertà di religione" in generale. I nostri volantini descrivevano brevemente i "fanatici religiosi che sono tra di voi stasera", e condannavano la Commissione. Avevano un tono decisamente isterico e cercavano di fare appello al patriottismo, evitando accuratamente l'argomento Scientology. OSA era molto più orientata a discutere la "persecuzione" di altri gruppi - evidentemente per la percezione negativa del pubblico nei confronti di Scientology. Sembrava che credessero che la gente avrebbe aderito alla nostra propaganda solo se non avesse saputo che proveniva, o riguardava, noi. Gran parte del pubblico presente sembrava comunque sapere chi fossimo (era un posto in cui l'Org di DC volantinava spesso), e se non lo sapevano devono aver trovato che il nostro volantinaggio fosse davvero bizzarro. Quasi tutti prendevano semplicemente il pezzo di carta per gettarlo via subito dopo. Distribuimmo quanti più volantini possibile, eravamo arrivati un po' in ritardo e molta gente era già entrata; poi tornammo all'ufficio OSA per ciò che pensavamo essere stata la conclusione di una lunghissima giornata di picchetti. Dopo tutto, il giorno seguente dovevamo alzarci prestissimo per tornare al Watergate e dare la sveglia ai tedeschi. Arrivati in ufficio, però, ci dissero che siccome non avevamo distribuito tutti i fogli dovevamo tornare al palazzetto dello sport a fine partita e darli via tutti. All'inizio nessuno ne voleva sapere, ma allo stesso tempo nessuno voleva che ci andasse qualcun altro mentre noi ce ne stavamo seduti o a dormire, così ancora una volta ci stipammo nel furgone blu e tornammo indietro per completare il lavoro contro il "fanatismo religioso". Quando vedemmo la macchina verde della Commissione ci sentimmo pervadere di nuova carica, uscimmo in fretta dal furgone e distribuimmo i volantini agli operai del MCI center, parlando con gli Organizzatori sindacali, con i passanti e con i primi spettatori che lasciavano il palazzetto. Alcuni mi dissero di averlo già ricevuto. Pensai che se non si erano sentiti offesi dal "fanatismo religioso" della Commissione, allora dovevano rileggere il volantino. Ora sono contenta del fatto che gran parte di chi fu avvicinato quella sera si era dimostrato piuttosto scettico su quando affermavamo - riconoscendolo per ciò che era: isteria. E sono sicura che, anche se molti di essi non erano in grado di identificare quei volantini con l'orrendo dead-agenting di OSA, almeno l'avesse riconosciuto come isteria e menzogne. Quando vedemmo l'auto verde che cominciava a muoversi corremmo giù per la strada per raggiungerla. Consegnammo i nostri volantini e molestammo i Commissari. Manuel continuava rumorosamente a ripetere la sua domanda su cosa si prova ad essere malvagi, tutti noi chiedevamo che cosa avessero fatto contro Scientology, che crimini avessero commesso, perché stessero cercando di distruggere la nostra religione, perché non riportavano a casa quel loro fanatismo religioso… [7]. Ricordo di aver personalmente chiesto innumerevoli volte «Che cosa hai fatto contro Scientology?» e «perché odiate la libertà?». Successivamente Manuel mi fece i complimenti dicendo che ero una "tigre" e che «ancora un po' e gli saresti entrata in macchina…». Effettivamente lui era il più rappresentativo di tutti noi, e quando terminammo, dopo quella piccola, orrenda manifestazione di "confronto", eravamo molto eccitati per ciò che pensavamo essere stata una grande vittoria. I tedeschi non sembravano contenti e rimontando sul furgone blu commentammo il fatto dicendoci a vicenda «Li abbiamo introvertiti! Li abbiamo fatti ripiegare su se stessi!». Uno disse che «avevano perso l'1.1 [8] e apparivano distrutti. Li abbiamo distrutti!». Noi, gli scientologisti, noi, che ci vedevamo come i paladini della libertà spirituale, i chiaritori del pianeta, eravamo deliziati per la capacità dimostrata nel molestare e distruggere il prossimo. Il giorno successivo ci svegliammo molto presto ma non faceva più così freddo; eravamo eccitatissimi, quel giorno Sue Taylor sarebbe andata al Congresso!! Partimmo per il Watergate e demmo inizio alla nostra giornata. Alcuni passanti ci chiesero se eravamo scientologisti e Maria rispose in modo educato che «rappresentiamo una coalizione di gruppi di minoranza religiosa che la Germania perseguita, tra cui Testimoni di Geova, Musulmani, Carismatici Cristiani, Scientologisti e addirittura Metodisti. Ma non credo che tra noi, oggi, ci siano metodisti». La classica "verità accettabile" hubbardiana! I passanti non sembravano ostili, semplicemente curiosi, ma nonostante questo mentivamo senza motivo sulla nostra identità. Eravamo scientologisti, tutti scientologisti, e questa protesta si svolgeva sotto la direzione di OSA. Eravamo semplicemente i "crociati" pubblici, parte di un'operazione OSA, e avevamo bisogno di negare la nostra identità. Ripensandoci ora, però, è rassicurante il fatto che l'opinione pubblica abbia un'idea così brutta di Scientology che gli scientologisti devono negare di essere tali per ricevere sostegno pubblico - un metodo usato talvolta dai vari gruppi di facciata di Scientology come CCHR [9], Narconon, Applied Scholastics. Quando alla fine i tedeschi uscirono dall'albergo (sì, quella settimana la trascorremmo semplicemente nell'attesa che arrivassero o se ne andassero dai vari posti) eravamo pronti ed ansiosi di confrontarli. Quella mattina, mentre li interrogavamo con le solite modalità, ci parlarono. Mentre me ne stavo lì, una inquisitrice da strada che si batteva per una causa di cui sapeva molto poco, un appartenente all'enturage della Commissione - non so se ne era o meno membro - mi disse «scrivimi tra due anni». Qualche altro scientologista rispose «A quale prigione dovrà indirizzare la lettera?», sollevando risatine nel nostro gruppo. Mi chiedo che cosa intendesse dire il tedesco - se nel giro di due anni Scientology sarebbe scomparsa o se, come la stragrande maggioranza degli scientologisti, anche io nel giro di un paio d'anni ne sarei uscita. Credo che intendesse proprio questo e dubito che mi starà leggendo. Ma se lo sta facendo, voglio dire che ne sono fuori e sono contenta che non mi ci siano voluti due anni. Mi spiace per le molestie che ho inflitto a queste persone e ora so riconoscere la vera libertà religiosa, compresa la libertà di non essere assoggettata al controllo mentale, e rispetto la determinazione del governo tedesco. Mentre tornavamo all'ufficio OSA iniziammo a discutere della Commissione ed uscì un'interessante teoria: «ciò che vogliono veramente è Scientology; tutte le SP vogliono controllare Scientology per i propri fini. Qualche seduta di Dianetics Espansa li aiuterebbe a chiarirsi le idee, ma per ora ci interessa di più aiutare chi vuole aiutare il prossimo». Questa considerazione venne accolta molto favorevolmente. Però, se la tech fosse così efficace e desiderabile, perché perseguitare in quel modo gli scientologisti tedeschi? Perché semplicemente non dare alla Commissione quell'auditing che evidentemente desidera segretamente? Guardando indietro, mi accorgo che non avevamo assolutamente "confronto" sulla realtà. In seguito ci recammo al Dipartimento di Stato e attendemmo l'arrivo di Sue Taylor e dei tedeschi. Mentre questi uscivano dall'auto verde rimanemmo in silenzio con il TR-0 "in", come ci avevano ordinato. Avevamo tutto l'armamentario di opuscoli, cartelli, volantini sul "fanatismo religioso" e discutevamo eccitati quel che sarebbe successo, come sarebbero rimasti sorpresi nel vedere Sue Taylor all'incontro, e che grande vittoria fosse stata per tutti noi. Quando finalmente i tedeschi uscirono, tornammo all'ufficio OSA in attesa del briefing di Sue. Evidentemente la Commissione non si aspettava la sua presenza, che però aveva favorevolmente impressionato il Dipartimento di Stato e gli altri presenti. Ci disse di essere riuscita a spostare la discussione da un'indagine su Scientology ad un'indagine sulla Commissione - e su questo nutro pochi dubbi: se c'è qualcosa in cui OSA eccelle è lanciare sufficienti accuse da spostare l'attenzione su chi critica il comportamento di Scientology, deviandola da se stessi. Non solo sembrava che Sue Taylor avesse avuto successo, ma diversi di noi quel giorno dovevano recarsi al Campidoglio per incontrare i parlamentati, e prima di partire dovevano essere addestrati ed allenati per affrontare la visita. OSA aveva emesso un comunicato stampa in risposta all'incontro dei tedeschi con gli anti-scientologisti americani. Venivano condannati i presenti e Arnie Lerma era presentato come "antisemita" e associato alla Liberty Lobby, di cui in realtà non era neppure membro. Tuttavia, usando metodi collaudati di dead-agenting, il comunicato stampa si incentrava su questa "associazione" e "colpiva i tedeschi dove poteva fare maggior danno - l'antisemitismo". A differenza dei precedenti comunicati stampa questo fu raccolto e diffuso dalla Agencie France-Presse, una delle agenzia di stampa più importanti d'Europa. Quando il lancio della AFP ci arrivò via fax Sue saltò letteralmente dalla gioia - nonostante l'articolo sottolineasse che «l'accusa non ha trovato riscontro». Sue commentò «non importa che l'AFP dica che è vero o meno, ciò che importa è che il collegamento è stato fatto». Usando il medesimo comunicato stampa OSA riuscì anche ad ottenere una lettera di diversi rabbini che criticavano la Commissione per essersi incontrata con qualcuno che, a quanto era stato loro detto, apparteneva al "Consiglio Direttivo della Liberty Lobby". La campagna di OSA fu ostinata e persistente, e questi rabbini furono attirati nel conflitto in corso da tempo tra Scientology, un ex membro americano che Scientology aveva molestato per lungo tempo e querelato, e il governo tedesco. È significativo il fatto che Scientology fosse riuscita ad ottenere sostegno ed articoli sulla stampa unicamente sulla base di bugie, ed ancora più significativo è che a OSA non interessava la verità, ma solo che la gente ci credesse. Ci tennero un nuovo briefing sul lancio d'agenzia, che venne letto ad alta voce; naturalmente il comunicato stampa emesso in risposta dal Friedrich Ebert Stiftung venne ignorato. Sue Tayolor commentò, ignorando ancora una volta i fatti, che Arnie Lerma «era stato dichiarato [soppressivo] per aver usato droghe illegali mentre era sul posto [mentre lavorava per Scientology] e per non aver soddisfatto i nostri standards etici». In realtà il suo vero crimine fu aver fatto infuriare L. Ron Hubbard innamorandosi di sua figlia. "Verità accettabili" e menzogne, ancora una volta combinate per "combattere la soppressione". A quel briefing era presente anche Leisa Goodman e la discussione si spostò sui volantini che Arnie Lerma aveva distribuito davanti alla Fondazione Friedrich Ebert. Un chiropratico aveva notato il riferimento a Lisa McPherson e aveva fatto domande sulla situazione, commentando che uno dei suoi pazienti, che sapeva della sua affiliazione a Scientology, le aveva fatte a lui. Leisa iniziò subito col dire che «Agli scientologisti non è nemmeno permesso morire, non gli è permesso riposare in pace. I cattolici muoiono ogni giorno, e nessuno apre inchieste…», commentando che «la famiglia di Lisa non aveva mai avuto problemi con la chiesa. Poi all'improvviso salta fuori questa zia e fa causa per 80 milioni di dollari, e paga i suoi avvocati con il denaro di Bob Minton - questo banchiere del Massachussetts che finanzia la causa. Lisa era una scientologista che ha avuto un incidente di macchina, ed è morta». Nessun accenno ai 17 giorni che la donna aveva trascorso al Fort Harrison Hotel impegnata in un Introspection Rundown, o al fatto che gli scientologisti non l'avevano portata all'ospedale quando necessitava visibilmente di cure mediche; o al fatto che, in quei 17 giorni seguiti ad un tamponamento che aveva lasciato Lisa fisicamente illesa ma in evidente stato di sofferenza emotiva, aveva perso quasi 20 chili; o al fatto che il rapporto del coroner dicesse che era morta per disidratazione e decubito, e che le foto dell'autopsia mostravano un corpo ricoperto di morsi di scarafaggio. Bob Minton venne accusato di usare la causa contro Scientology come "investimento", un "programma per fare soldi". La domanda era stata liquidata e noi venimmo sollecitati a partire per il picchetto successivo. Manifestammo davanti all'ambasciata e al Watergate - visto che la Enquete Commission quella sera avrebbe cenato all'hotel senza uscire di nuovo. Quella sera finimmo presto ma il mattino seguente la sveglia sarebbe suonata di buon'ora, perché per l'ora di colazione la Commissione aveva in programma una conferenza stampa. Ci dissero che dovevamo essere presenti, pronti a manifestare, con in mano la lettera dei rabbini e pronti a parlare con la stampa. Ci dissero di essere sicuri di sembrare "upstat" nel caso fossimo stati intervistati dai media. Avevamo pronti diversi cartelli che facevano riferimento all'articolo della AFP: «Perché la Commissione tedesca incontra un antisemita?». All'inseguimento di ciò che ritenevamo essere "libertà religiosa" stavamo diffamando in tutte le direzioni - sia la Enquete Commission che Arnie Lerma. Quella sera, una delle rare volte in cui andammo a dormire presto, io e Maria parlammo del vecchio Cult Awarness Network. Lei era stata una delle scientologiste che avevano pesantemente lavorato per distruggere il CAN. Stavamo discutendo dei "soppressivi" americani - quelli di cui ero a conoscenza per le letture entheta che avevo fatto in Internet - e del CAN. Lei mi raccontò la storia di un vecchio convegno del CAN che gli scientologisti avevano disturbato. Maria si era introdotta segretamente al convegno, nascondendo la sua identità di scientologista e non facendosi vedere assieme ai compagni che manifestavano davanti l'edificio. Quando la sua doppiezza era stata scoperta aveva deciso di parlare, condannando dalla platea il "fanatismo religioso". Non riusciva a rendersi conto che innanzitutto gli scientologisti sarebbero stati cacciati dal convegno se non avessero molestato, interrotto, cercato di intimidire i partecipanti. E che mentire per "spiare" i lavori di un convegno pubblico era un'azione destinata a riflettersi in modo negativo su qualsiasi "chiesa" avesse fatto ricorso a questo tipo di tattiche contro chi osava criticarla. Maria mi raccontò anche un altro evento accaduto al medesimo convegno: tutti i manifestanti scientologisti indossavano una maglietta che raffigurava una caricatura poco lusinghiera di Cynthia Kisser, direttore esecutivo del CAN. Quando la Kisser era uscita dalla sala per recarsi agli ascensori i rappresentanti di Scientology l'avevano accolta con insulti e molestie e quando aveva chiesto i loro nomi un giovanotto aveva risposto "Jack Mehoff". Piuttosto indicativo delle tattiche "spiritualmente avanzate" della Chiesa di Scientology… ma all'epoca questi atteggiamenti infantili mi sembravano divertenti. Si trattava di "confrontare la soppressione" e di "maggior bene sul maggior numero di dinamiche", anche se ciò significava molestare, fare causa e addirittura dedicarsi ad attività criminali. Il mattino seguente, 27 febbraio e ultimo giorno della nostra piccola crociata, iniziò presto. Andammo all'ufficio OSA e poi al Watergate con la speranza di parlare alla stampa. Un reporter si avvicinò e sembrava abbastanza interessato a parlarci, però non vedemmo tutti i giornalisti che parteciparono all'evento; rimanemmo comunque fuori, manifestando e distribuendo la lettera dei rabbini. I nostri cartelli erano incentrati sul patriottico slogan "Imparate dall'America - La Libertà Religiosa funziona" e sul (falso) antisemitismo di un ex scientologista. Finita la protesta davanti l'ambasciata me ne sarei tornata a Filadelfia con le altre 5 ragazze della mia Org. Avrei perso il "saluto" finale all'aeroporto. Mentre ci dirigevamo verso l'ambasciata per una marcia che avrebbe girato attorno all'edificio, condotta da me e Maria (dovevamo urlare "Libertà Religiosa, Ora!" e gli altri dovevano rispondere "Libertà Religiosa in Germania, Ora!") mi resi conto di quanto mi sarebbero mancate tutte queste persone che avevo conosciuto. La gente di Scientology può essere davvero meravigliosa, e mi rattrista sapere che tutto quello che abbiamo fatto era al servizio di un culto che utilizza il controllo mentale. Posso solo augurarmi che arriveranno a svegliarsi: Maria, Carol, Donya, Bill, Heidi, Manuel, ogni singolo crociato, anche Sue, Sylvia, Matt e Leisa - e possano essere davvero liberi, e che possano forse mantenere lo stesso fervore, intensità e spirito ed usarlo per qualcosa di davvero reale e giusto. Le persone in Scientology non sono l'Organizzazione, le persone in Scientology sono esse stesse vittime, e prima o poi rifiuteranno quella farsa. Quella settimana mi ero sentita molto potente, tutti ci eravamo sentiti così. Mi ero sentita fortunata di appartenere a quel gruppo, avevo conosciuto alcune delle persone più straordinarie che avessi mai incontrato, avevamo condotto insieme una "crociata" per ciò che consideravamo una giusta causa. Sono ancora convinta di aver conosciuto persone straordinarie, e spero che un giorno ci rincontreremo, questa volta in una crociata per la giustizia vera. In quel momento, comunque, ero solo molto triste perché me ne stavo andando, perché stavo abbracciando e salutando i miei nuovi amici. Noi sei di Filadelfia ce ne andammo continuando a scandire slogan. Note:
1. Un esempio di come alcuni scientologisti americani accolgono i funzionari del governo tedesco può essere visto qui in formato real player. Si tratta dell'arrivo di Ursula Caberta a Clearwater, Florida.
2. A questo proposito vorrei raccontare un episodio che ho vissuto in prima persona. Il 7 e 8 ottobre 1999, a Lucca, si è tenuto un convegno dal titolo "Affiliazione e distacco dalle comunità settarie" indetto dal Comune di Lucca, in collaborazione con Psichiatria e Territorio e l'Ufficio IRC della Diocesi di Lucca, con il patrocinio del GRIS e della Società Italiana per lo studio di psicopatologia e religione. Al termine dei lavori del secondo ed ultimo giorno, per oltre un'ora un gruppo di circa 15 persone munite di cartelli, striscioni, volantini e pacchi di riviste patinate contrarie alla psichiatria ha stazionato davanti alla sede del convegno. Scandivano incessantemente lo slogan: «la psichiatria uccide la religione». Ho avvicinato alcuni manifestanti chiedendo innanzitutto chi fossero, e mi hanno risposto che si trattava del "Comitato dei Cittadini per i Diritti dell'Uomo". Alla precisa domanda «siete scientologisti? Siete tutti scientologisti?» hanno risposto di sì. Ho poi chiesto da che cosa fossero motivate la loro presenza e la chiara preoccupazione che dimostravano, ma nessuno, neanche la responsabile a cui più di un presente mi aveva indirizzata, ha saputo rispondere con qualcosa di più dello slogan che stavano scandendo. Infine, nessuno aveva assistito ai lavori, ma tutti si sono detti convinti che si trattava di un «raduno di psichiatri».
In realtà tra gli oratori erano presenti un paio di psichiatri che avevano affrontato le problematiche relative alle comunità settarie all'interno degli ospedali e al danno iatrogeno, ma la stragrande maggioranza dei convenuti era assolutamente estranea alla professione medica e psichiatrica.
Mi sono intrattenuta a chiacchierare per circa 15 minuti con un ragazzo che mi sembrava abbastanza interessato al dialogo, oltre che particolarmente colpito dalle informazioni che gli stavo dando sia in merito ai lavori del convegno, sia a diverse sentenze di tribunale - informazioni in contrasto con quelle ricevute dalla sua Organizzazione. Questo ragazzo di circa 30 anni mi aveva detto con estrema convinzione, e senza che io avessi sollevato il problema, che Scientology non aveva mai subito condanne di nessun tipo. Gli ho spiegato che la realtà era molto diversa, citandogli con riferimenti precisi alcuni casi che ricordavo. È rimasto molto colpito. Purtroppo la nostra conversazione è cessata nel momento in cui un ragazzo giovanissimo, con addosso una divisa tipo ufficiale di marina in mano un walkie-talkie, si è avvicinato invitando il mio interlocutore a rientrare nel gruppo dei manifestanti, da cui ci eravamo un po' allontanati.
Una cosa che mi ha particolarmente colpita in numerosi manifestanti è stato l'atteggiamento generalmente arrogante e abbastanza aggressivo e, salvo uno, poco aperto al dialogo. Un uomo mi ha chiesto abbastanza maleducatamente che cosa ne potevo sapere io di Scientology più di lui, che apparteneva al movimento da 15 anni. Ho risposto citando alcuni particolari della storia del movimento che evidentemente non conosceva, e lui ha replicato che dovevo essere senz'altro una ex, per dire certe stupidaggini. Poi si è allontanato. Ho saputo che i manifestanti provenivano dai centri Scientology e Dianetics di Lucca, Firenze e Livorno.
3. Il fingere di occuparsi di "diritti umani" in generale, senza dichiarare apertamente il vero scopo, è prassi comune di Scientology. Come nel caso di Lucca, in cui la parola Scientology non compariva da nessuna parte mentre tutti i manifestanti erano di fatto scientologisti, la stessa cosa si rileva su alcuni siti web nati di recente. Uno particolarmente interessante è Freesouls, che mescola fatti certi, affermazioni scandalistiche e palesi bugie. Interessante notare come il sito dedichi molto rilievo al "caso Forno". Indubbiamente i casi che trattano di molestie sessuali in famiglia sono molto delicati, ed è probabile che nel caso Forno ci sono stati errori e leggerezze. Ma quello di Freesouls sembra più che altro un accanirsi deliberatamente contro un singolo magistrato. Incidentalmente, il Dott. Forno è uno dei pm che tra i primi si occupò di Scientology, nell'inchiesta poi sfociata nel maxi processo di Milano contro decine di appartenenti alla Chiesa di Scientology. Quel procedimento si è concluso nell'autunno del 2000 con l'assoluzione definitiva - unicamente in relazione al reato di associazione per delinquere - degli imputati. Di interesse "L'Opinione di Freesouls" a proposito di Forno, una delle poche, se non l'unica, "opinione" presente sul sito.
Il sito Freesouls elenca poi una serie di persecuzioni religiose partendo nientemeno che dal 19 Luglio 64 e la prima grande persecuzione dei cristiani, accusati di aver incendiato la Roma neroniana. È curioso come l'elenco comprenda anche:
È davvero bizzarro come due organizzazioni e soprattutto due convegni accademici che hanno trattato problematiche relative a tecniche di persuasione, affiliazione a movimenti religiosi alternativi e argomenti correlati vengano paragonati alle persecuzioni dei primi cristiani, e all'Olocausto. Ma questo è l'autorevole punto di vista dei curatori di Freesouls. Dimenticavo: il sito pubblicizza ampiamente il libro "La strategia del Sospetto", riportandone un intero capitolo. L'autore è nientemeno che Gabriele Segalla, scientologista di vecchissima data, per anni portavoce della Chiesa di Scientology, imputato fino alla fine nel processo milanese di cui si era occupato Pietro Forno e, se non ricordo male, colui che importò Dianetics in Italia, alla fine degli anni '70.
4. Freedom esiste anche in italiano, e si chiama "Diritti dell'Uomo". Potete consultarne qualche numero in rete qui.
5. Questi particolari della controversa storia della Chiesa di Scientology sono bene illustrati nell'inchiesta del St. Petersburg Times, vincitrice del Premio Pulizer 1980 per il miglior reportage investigativo: Il lato oscuro di Scientology: 1975 - 1979.
6. Viene spontaneo chiedersi se anche L'Onorevole Teresio Delfino appartiene alla categoria di uomini politici amici di Scientology che firmano tutto quello che gli viene messo davanti. Dall'articolo Il fantastico complotto di Teresio Delfino: dai Protocolli di Sion ai protocolli di Tellitall si direbbe di sì.
7. Secondo le convinzioni di Scientology, gli unici motivi per cui si è critici derivano o da qualche parola malcompresa, oppure da una "azione criminale" commessa contro chi si sta criticando. Per Scientology non esiste il concetto di critica costruttiva, o di critica basata sulla logica.
8. 1.1 sulla "scala del tono" emotivo di Scientology significa chi manifesta ostilità nascosta.
9. In Italia presente con il nome "Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani", o CCDU. Dice di battersi contro i crimini della psichiatria. In realtà propugna le teorie di Hubbard.
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