Indice e Capitolo 1: la storia di Info-Cult Di Mike Kropveld e Marie-Andrée Pelland, a cura di Info Secte/Cult, Canada, 2006.
NOTA: Info-Cult informa che la versione italiana del libro è una traduzione non autorizzata. Info-Cult non ha verificato il contenuto di questa versione. (NOTE: Info-Cult would like to note that the book in its Italian version is an unauthorized translation. Info-Cult did not verify the contents of this version). Traduzione a cura di Martini, autunno 2006.
Appendice 2: Definizione di "setta" e di "Nuovo Movimento Religioso"
Questa appendice presenta definizioni del termine "setta" e dell'espressione "nuovo movimento religioso". Definizione della parola setta La parola setta ["cult" in inglese - NdT] proviene dal latino "cultus", forma del verbo "colere", e la parola francese "culte" sta a significare "venerare o riverire una divinità". [*] "Setta" come definita da Weber [226] In una setta i membri entrano liberamente nel gruppo. Le regole e le norme sono convalidate dai seguaci, piuttosto che essere imposte da un gruppo di leader attraverso una struttura di potere. La setta viene in opposizione a una struttura religiosa. "Setta" come definita da Troeltsch [227] Una setta è un gruppo spesso creato sulle frange della Chiesa. La setta nasce in opposizione alle pratiche ecclesiastiche costituite. Le sette emergono spesso in epoche di riforma all'interno della Chiesa. "Setta" come definita da Wilson [228] Una setta è un gruppo di persone in opposizione a un altro gruppo clericale. Chi aspira ad appartenere a una setta deve parteciparvi attivamente prima di essere accettato come membro del gruppo. "Setta distruttiva" come definita da Abgrall [229] Abgrall distingue tra "sette" e sette distruttive. "Una setta è un gruppo di individui che si riuniscono attorno a una ideologia e il cui sviluppo sociale avviene sotto un velo di segretezza. Non rappresenta alcun pericolo per i suoi membri. Una setta diviene pericolosa per l'individuo quando impiega tecniche manipolative per assicurarsi l'affiliazione in corso. In questo caso un gruppo inizialmente considerato inoffensivo può, nel corso del suo sviluppo, diventare una setta pericolosa e coercitiva. Studio storico della Issern sull'uso del termine "setta" [230] La Issern ha fornito un ritratto storico e comparativo delle sette, facendo distinzione tra sette [sects - N.d.T.], sette [cults - N.d.T.] e culti. Fa notare che le sette [sects] sono gruppi separati, esistenti in opposizione a un gruppo religioso di maggioranza, oltre che al loro ambiente sociale. Discute sul fatto che le sette [cults] sono gruppi diretti da un leader carismatico che spesso sostiene peculiarità divine e di onniscienza. Tali gruppi in genere rifiutano lo stile di vita precedente, magnificando l'adozione di nuovi principi esistenziali. La vita quotidiana del gruppo è organizzata in base ai bisogni e alle richieste del leader. Secondo la Isser, il leader manipola i propri seguaci per soddisfare le sue esigenze. La Isser discute sul fatto che questo secondo tipo di gruppi rappresenta un pericolo maggiore per il benessere fisico e psicologico dei suoi membri.
Secondo l'AFF (attualmente conosciuta come International Cultic Studies Association, ICSA), organizzazione professionale fondata oltre 20 anni fa, il termine "setta" [cult] viene pubblicamente usato, in modo proprio o improprio, per riferirsi a un'ampia varietà di fenomeni [231] tra cui:
L'AFF discute sull'ampia gamma di significati che il pubblico attribuisce al termine "setta", e suggerisce che esistono tre scelte in merito a come il termine potrebbe essere usato:
L'AFF sottolinea che sarebbe difficile eliminare il termine "setta" [cult] dato il suo frequente uso nel linguaggio popolare. Di conseguenza suggerisce di utilizzarlo con giudizio, riconoscendone l'ambiguità.
"Nuovo movimento religioso" come definito da Wilson [232] L'espressione nuovo movimento religioso si riferisce a tutti i nuovi gruppi spirituali emersi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tre diversi tipi di organizzazioni religiose secondo Melton [233] I gruppi primari sono piccoli gruppi che permettono ai membri di avere rapporti diretti con il leader e l'uno con l'altro. Esso dà ai membri la possibilità di venerare regolarmente il leader. Questo gruppo guida i membri per tutto il ciclo della vita e li assiste nel matrimonio, nelle relazioni coniugali, nella nascita dei figli, nella morte e così via. Quando il numero di membri aumenta questi gruppi tendono a creare sotto-gruppi. I gruppi secondari offrono una serie di funzioni religiose limitate, come formazione, servizio sociale e azione sociale. Non offrono la gamma completa di servizi forniti dai gruppi primari. I gruppi terziari sono gruppi di organizzazioni. Organizzano il dialogo tra i gruppi primari, ad esempio il Concilio Mondiale delle Chiese. 226. M. Weber, General Economic History (Glencoe: The Free Press, 1927).
227. E. Troetsch, The Social Teaching of Christian Churches, Vol. 2 (New York: MacMillan, 1931).
228. B.R. Wilson, The Social Dimension of Sectarism (Oxford, Clarendon Press, 1992).
229. J.M. Abgrall (1996), op. cit.
230. N. Isser, "Why Cultic Groups Develop and Fluorish: A Historian's Perspective", Cultic Studies Journal, 8, N. 2 (1991), pp. 140-121.
Note sull'uso del termine "sect" in inglese e francese: Nella letteratura inglese quando si discute di fenomeno settario vengono spesso usati due termini: vale a dire "sect" e "cult". In francese il termine "secte" viene usato per descrivere "un gruppo organizzato di seguaci che condividono la medesima credenza elitaria, che tende ad essere chiuso al mondo esterno, è retto da un leader o da una gerarchia carismatica, ha un'amministrazione centralizzata ed autoritaria con intenzioni religiose, politiche, economiche o di altra natura" [traduzione] (Le grand dictionnaire terminologique). In inglese, però, il termine "sect" viene usato per descrivere un gruppo religioso scissionista, in particolare quello considerato estremo o eretico, o come denominazione o gruppo religioso che segue una dottrina o un leader. Il termine "cult" viene usato per descrivere: 1. Venerazione religiosa formale; 2. Un sistema di credenze e rituali religiosi; 3. Una religione considerata non ortodossa. In francese il termine "culte" viene usato per descrivere "adorazione, attaccamento, devozione e venerazione" [traduzione] (Le petit Robert). Il termine "cult" in inglese e "secte" in francese sono spesso usati con lo stesso significato.
231. Per l'uso dell'AFF del termine "cult" si veda www.csj.org/infoserv_cult101/essay_cult.htm e per la discussione sull'ambiguità del concetto del termine "cult" si veda www.csj.org/infoserv_cult101/aff_termdefambiguity.htm.
232. B. Wilson (1992); B. Wilson, "Introduction" in B. Wilson e J. Cresswell, New Religious Movements: Challenge and Response (New York: Routledge, 1999), pp. 5-21.
233. J. G. Melton (1995), op. cit.
Setta: 1. Gruppo di persone che professano una particolare dottrina politica, filosofica, religiosa, e sim. in contrasto o in opposizione a quella riconosciuta o professata dai più. 2. Società segreta (Zingarelli).
Culto: 1. Complesso delle usanze e degli atti per mezzo dei quali si esprime il sentimento religioso. 4. Rispetto quasi religioso per una persona, un sentimento, un ideale (Zingarelli).
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