Se è vero che per tanti suoi membri la vita nella Sea Org è un'esistenza di tormenti, abusi e vessazioni, perché non se ne vanno? Melissa Paris, "arruolata" ad appena 4 anni nella elite di Scientology, ci racconta il suo punto di vista Di © Di Tony Ortega, The Village Voice, 20 agosto 2012
© Traduzione di Simonetta Po, agosto 2012
A dicembre [2011] vi avevamo presentato la storia di Melissa Paris, ex scientologist che avevamo conosciuto grazie alla sorella Valeska, la quale ci raccontò di essere rimasta prigioniera sulla nave da crociera di Scientology dal 1996 al 2007. Anche Melissa aveva vissuto esperienze poco piacevoli della "Cadet Org" britannica di Scientology (le sorelle Paris sono originarie della Svizzera e furono portate ancora bambine in Inghilterra dal padre che era entrato della "Sea Org", il gruppo ecclesiastico di Scientology). Dopo le loro storie, avevamo descritto le esperienze traumatizzanti di altri che avevano sperimentato le privazioni della Sea Org e lo strano ufficio-prigione nell'elusiva sede Scientology del deserto californiano. Come succede ad altri ex scientologist con alle spalle drammatiche storie di abuso e fuga, a Melissa viene spesso chiesto perché abbia sopportato così a lungo quel tipo di trattamento. È per questo che ha deciso di risponderci, nella speranza che aiuterà i non scientologist a comprendere la mentalità dei dipendenti della Sea Org. Melissa mi ha mandato questo racconto che ho leggermente corretto per mere questioni di leggibilità. Sono sicuro che Melissa sarà disponibile a rispondere a eventuali domande dei nostri commentatori.
Io sono nata in Scientology. Entrambi i miei genitori erano scientologist per cui non ho potuto scegliere autonomamente la mia fede. I principi e le credenze di Scientology mi sono stati martellati nella coscienza nel momento stesso in cui sono nata. Essere stata portata nella Cadet Org a 4 anni ha segnato la mia vita. [Si tratta di una specie di pre-Sea Org per bambini. La Cadet Org venne abolita verso il 1996 quando uscì un editto secondo cui i membri della Sea Org non potevano più fare figli. In seguito alcune donne hanno sostenuto di essere state costrette ad abortire, direttiva che ci risulta essere stata modificata solo di recente, dopo le critiche dei media.] Non riesco a spiegare il senso di perdita e abbandono che provai quando alla fine compresi che mia padre mi aveva lasciata, che non avevo più una casa vera, che ora la mia famiglia era stata separata e io non avevo alcuna voce in capitolo. Non parlavamo inglese e ci mandarono in una scuola dove non riuscivo a capire gli altri bambini. Mio padre non era lì ad aiutarci in quella difficile transizione - stava facendo l'Estate Project Force ["Prodotto Zero"], il campo di addestramento della Sea Org. Ricordo che in quelle prime settimane non facevo altro che piangere. (Chiunque conosca Scientology sa che piangere è in basso sulla "Scala del Tono". Ancora oggi piango raramente e il mio ex marito ha dovuto aspettare otto anni prima di vedermi piangere.) Come Cadetti e scientologist apprendemmo alla svelta che mostrare qualsiasi emozione che non fosse un viso felice non era nel nostro interesse. Così imparai a nascondere le emozioni e divenni dannatamente brava a farlo. Odiavo la mia vita e cominciai ad accumulare molta rabbia verso mio padre e mia madre che mi avevano costretta a quell'ambiente. Alla mattina c'era l'"adunata". Quando all'adunata mi schiaffeggiavano, sculacciavano o umiliavano perché avevo fatto qualcosa di sbagliato, non mostravo mai emozioni se non un sorriso compiaciuto. Dentro di me però salmodiavo: «Non mi spezzerete, non mi spezzerete, non mi spezzerete.» Quando avevo 10 anni mia madre lasciò il mio patrigno Albert per quello che è il mio attuale patrigno Alex. Per me fu devastante. Tutti gli anni in cui avevo nascosto le cose nel mio intimo uscirono fuori e diventai una ragazzina meschina, polemica, difficile e determinata a rendere un inferno la vita di chi avevo accanto. Nei tre anni successivi diventai la cadetta problematica. Scappavo, picchiavo gli altri bambini, rubavo denaro per fuggire, bestemmiavo, urlavo, rifiutavo di sottopormi alle "verifiche di sicurezza" [confessioni forzate]. Ad appena undici anni la Sea Org voleva dichiararmi "persona soppressiva", ma non sapevano dove mandarmi. [Dichiarare "persona soppressiva" o SP è la versione Scientology della scomunica. Tutti i membri in buoni rapporti con la chiesa devono "disconnettere" dall'SP o rischiano a loro volta la scomunica.] Fu così che diventai la prima bambina della Cadet Org a finire sul RPF [Il Rehabilitation Project Force è la struttura detentiva della Sea Org. Per "diplomarsi" possono occorrere anni.] Venni segregata da tutti gli altri, i miei genitori avevano il divieto di parlarmi, nessuno degli altri cadetti poteva parlarmi. Facevo lavoro MEST [duro lavoro di fatica] dalle 7 del mattino alle 8 di sera. Non avevo contatti con nessuno. Ero in stanza da sola e andò avanti per mesi. A forza di duro lavoro MEST, poco sonno e serie carenze alimentari, ebbi un collasso. Cominciai a vedere le cose, ero allucinata. La situazione provocò un flap [cattiva pubblicità] così mi mandarono da Angela, la mia matrigna, che era stata espulsa dalla Sea Org. Mi ritrovai di nuovo da sola. Voglio bene ad Angela, ma è una donna molto seria, stoica, una vera donna inglese. Mio fratello Raphael era sempre stato il suo preferito e io e mia sorella lo sapevamo. Facevo le mie cose, andavo a scuola, tornavo a casa, non avevo contatti con nessuno. Il ricordò più vivido che ho di quegli anni è lo spavento che mi presi quando un membro della Sea Org mi minacciò di scaricarmi da sola in mezzo a East Grinstead. La paura fu tale che mi urinai nei pantaloni. Tornai da Saint Hill a casa di Angela con i vestiti bagnati. Una camminata di due ore. Dico sempre a mia sorella che vorrei veramente che i non scientologist potessero comprendere i gravi abusi mentali, emotivi e psicologici a cui siamo state sottoposte. Sì, gli abusi fisici erano tremendi ma non ebbero lo stesso impatto. Quando dico che sono una persona solitaria intendo proprio questo. Non mi fido di nessuno. Entro in una stanza e il mio primo istinto è localizzare tutte le uscite e progettare una via di fuga nel caso ne abbia bisogno. Non mi siedo mai con le spalle alla stanza. Non sopporto che la gente entri nel mio spazio personale e odio essere toccata. Queste sono solo alcune delle cose che ritengo mi siano rimaste addosso dal periodo cadetto. Il solo motivo per cui a 14 anni entrai nella Sea Org è che non avevo altro posto dove andare, nessun parente con cui vivere. La Cadet Org e la Sea Org erano le uniche cose che avessi mai conosciuto. Avevo appena saputo che il mio patrigno Albert era morto, volevo qualche specie di famiglia e la cosa che più le assomigliava era la Sea Org. Tutti i membri della Sea Org vi racconteranno la totale mancanza di riguardo con cui si viene trattati. Non sei una persona con pensieri, sentimenti, emozioni. Sei lì per lavorare, per "farla andare bene" e se non lo fai sei fottuto. A 12 anni cominciai a lavorare per guadagnare qualcosa, a 13 anni vissi per alcuni giorni sulla panchina di un parco [a questo proposito si veda anche la storia di Mimi Faust - NdT]. Ero sopravvissuta alla Cadet Org, sono una dura, ma la Sea Org era troppo per me. La mancanza di sonno, di buon cibo, la mancanza di rispetto come persona. La Sea Org ti spezza. Non sei più un individuo, sei solo una parte della "terza dinamica", come Hubbard definiva il gruppo. Ricordo una volta in cui avevo fatto qualcosa di sbagliato. Avevo 15 anni e Frank, un alto papavero della Sea Org, si infuriò. Mi incollò al muro e cominciò a urlarmi addosso a un centimetro dal naso. Sputacchiava, alzai la mano per asciugarmi la faccia. Lui si arrabbiò ancora di più, continuava a sbattermi contro il muro davanti ad altri membri della Sea Org che non fecero nulla. Ma dovete capire che eravamo stati programmati a girarci dall'altra parte. Lui era il mio superiore e io non ero autorizzata a rispondergli. Hai così paura di essere "dichiarato" e di perdere Scientology e tutti gli annessi e connessi che non fai nulla, non dici nulla. Sono una persona molto polemica. Sono curiosa, faccio domande, sono molto diretta. Sono brutalmente onesta, non fingo, combatto chiunque io pensi mi voglia mettere all'angolo. Ciononostante, sono stata lì per 19 anni e credevo in Scientology al punto che, quando me lo ordinarono, applicai la disconnessione anche a mia madre [Ariane Jackson, una delle prime OT 8 di Scientology, fuoriuscita a metà anni '90]. I genitori che oggi hanno perso i loro figli sembrano non capire che i ragazzi cresciuti in Scientology sono quelli più condizionati. L. Ron Hubbard è un dio e Scientology è l'unica vita che conoscono. Vorrei che i non scientologist comprendessero che per chi è cresciuto nelle Cadet Org non esiste altra vita. Sapevamo di non essere importanti nel grandioso schema delle cose. Ci spezzavano al punto di non avere più pensieri autonomi. Eravamo il futuro di Scientology. Ricordo che una volta vidi una manifestazione di protesta davanti a Saint Hill e pensai «c'è qualcosa che non va in quella gente, noi siamo qui per salvare il pianeta.» Una delle mie giovani compagne della Cadet Org fece il routing form [uscita autorizzata dalla Sea Org] quando aveva 15 o 16 anni. La madre e le sorelle erano in Sea Org e il padre era stato "dichiarato" anni prima. Non aveva nessuno a cui rivolgersi, nessun posto dove andare. Finì a fare la prostituta in un bordello di Zurigo, in Svizzera. Per sopravvivere fai qualsiasi cosa.
Odio il fatto di essermi costruita intorno questo muro, di non lasciar entrare nessuno, nemmeno mia sorella che ha dovuto lottare per entrare nella mia vita. Sono invidiosa di chi ha una famiglia unita e ce l'ha sempre avuta. Mi dispiace molto per mia figlia, che non avrà mai la possibilità di conoscere suo nonno o gli zii. Mi infurio perché mio padre mi manca tantissimo. Ancora oggi, quando lo penso mi metto a piangere. Quell'uomo è stato il mio migliore amico. Quando ha disconnesso da me mi ha spezzato il cuore. È una ferita che non si è ancora rimarginata, e sono passati 13 anni. Non mi sono mai capacitata del fatto che possa avermi estromessa dalla sua vita. Ma la vita in Scientology è quella. Tutte quelle celebrità dei giornali non sono il volto di Scientology. Noi lo siamo. Quelli spezzati, i bambini che vagavano soli per i saloni e non erano mai sufficientemente importanti per prendersi cura di loro, con i lividi e le facce sporche, gli occhi tristi e pieni di lacrime. Chi non l'ha vissuto faticherà a capire, ma spero di avervi dato un barlume di ciò che è veramente Scientology. Continuerò a camminare da sola, mai spezzata, solo profondamente ferita. Oggi Melissa Paris vive in Texas dove sta frequentando l'università. Dice che lei e la figlia Jade se la stanno cavando molto bene. |
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