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Violante e Don Ciotti i nemici della setta. Ecco come funziona la Chiesa

Dopo il maxisequestro nell'org torinese, Affari Italiani intervista l'ex affiliato Luca Poma

© Affari Italiani, 22 maggio 2010.

 
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Centinaia di fascicoli. Contengono dati sensibili, dalla sessualità alla salute, degli adepti di Scientology. Appartengono anche a persone al di fuori dell'organizzazione, venute a contatto, in qualche modo, con la chiesa fondata da Ron Hubbard. Ma non solo. Tra i faldoni ci sono i dossier delle persone ritenute pericolose dalla stessa Chiesa. E' quello che è stato trovato dalla Squadra mobile di Torino negli archivi segreti della setta custoditi negli archivi di via Bersezio. Informazioni su magistrati, poliziotti, giornalisti e familiari di ex adepti il cui contenuto è al vaglio della procura del capoluogo piemontese. L'ipotesi di reato ipotizzata riguarderebbe la violazione delle norme sul trattamento dei dati sensibili.

Dossier con dati sensibili su sesso, salute e politica, pieni di strane sigle e accessibili solo ai ministri del culto. Erano conservati insieme ai risultati dell'e-meter, uno speciale esame da cui Scientology sarebbe in grado di cogliere lo stato d'animo dei pazienti. Tra i tanti nomi noti anche quello di Luca Poma, giornalista e scrittore piemontese, per dieci anni influente esponente di Scientology. Il movimento lo ha però allontanato nel 2003. Aveva messo in discussione alcuni metodi del gruppo. Affaritaliani lo ha intervistato e si è fatto raccontare i segreti della setta si Scientology.

Luca Poma, ha frequentato per sei anni la chiesa di Scientology. A Torino le perquisizioni hanno portato alla luce un archivio di dati sensibili che la polizia ha sequestrato. Che cosa stanno a significare queste migliaia di schede e cosa sta succedendo?

Ci sono sempre stati rumors mai confermati sul dipartimento 20 della chiesa di Scientology, (formata da 21 dipartimenti), quello che si occupa delle relazioni pubbliche e anche della tutela dell'immagine. E ora la verità viene a galla. Si è scoperto che tra i loro compiti ricade, oltre alla schedatura degli adepti, anche quella dei nemici, reali e potenziali, della chiesa. Da sempre c'erano rumors ma non c'erano mai state le prove. E ora, dopo il sequestro, le prove ci sono e sono anche abbondanti.

Parla di nemici. Chi sono? Io per esempio. Ho frequentato quel gruppo, ho fatto dei corsi di tecnica della comunicazione e dei servizi di assistenza spirituale. Ma ho visto cose che non mi sono piaciute e ho scritto un saggio per raccontare cosa accadeva all'interno del gruppo. Che io ho definito critico ma non antagonista. Non era un attacco, descriveva ciò che avevo visto. Peccato che loro non tollerino la critica, neanche se costruttiva. E sono stato definito come una persona antisociale e pericolosa. Ma dalla cronaca apprendo anche [che] sono state effettuate indagini sull'onorevole Violante, su don Ciotti, su un magistrato di Milano e su altri personaggi scomodi.Il metodo era sempre lo stesso. Bisognava cercare i crimini dei nemici. Scavare nel passato e nelle zone d'ombra. Qualsiasi cosa insomma. Bastava per farli desistere dall'attacco.

Che cosa ha visto che non andava nella Chiesa di Scientology?

Io non ho fatto critiche alla dottrina, ma solo alla struttura economica finanziaria. All'interno della Chiesa non vengono pubblicati dei bilanci come invece viene fatto in tutte le Onlus. C'è un'attenzione calvinista al denaro. Ci sono statistiche settimanali per cui lo staff deve fare più soldi della settimana precedente. E questo si ottiene solo vendendo più servizi e più libri al pubblico che ovviamente viene spremuto sempre di più. C'è un incoerenza di merito. Loro parlano di donazioni. Invece c'è un listino prezzi preciso...

Ad esempio?

Dai 10 euro dei libri fino a migliaia di euro per i corsi. La leggenda che si spendano milioni è una frottola, però si possono arrivare a spendere da poche centinaia di euro a 80-100mila euro per un pacchetto di servizi completo. Un percorso di miglioramento spirituale che inizia con lezioni di tipo tecnico pratico e poi continua con percorsi di taglio più spirituale, quasi psicoterapeutici. Quindi un passaggio attraverso tutte le tue aree del passato di dolore e disagio al fine di scaricare le emozioni negative. Questo metodo, usato anche dagli psicoterapeuti, ti permette di operare sulle aree della vita su cui ci sono state tensioni. Non discuto quindi la dottrina ma su come si possa creare un listino prezzi delle donazioni. La donazione è e deve essere un atto spontaneo. Una chiesa, se si definisce così, dovrebbe fare atti di carità. Qui c'erano invece anche gli sconti sulle donazioni: il 30% se compravi più servizi, ma se finivi i soldi l'assistenza spirituale si bloccava a metà...

E questo l'ha portato ad esporre le sue perplessità...

Sì, ho detto loro che dovevano correggersi e per questo sono stato classificato come un potenziale nemico. Quando ho chiesto la distruzione dei miei fascicoli ho ricevuto assicurazioni sia scritte che verbali sulla loro distruzione. E così credevo. Fino a quando c'è stato il blitz a Torino e il mio dossier è stato ritrovato. Non può immaginare lo stupore quando il questore mi ha avvisato. Addirittura, ed è il lato comico, c'era la lettera di richiesta di distruzione del dossier all'interno del mio fascicolo...

Come si entra nella chiesa di Scientology? Quanti adepti ci sono?

Soprattutto per passaparola. Diciamo che personaggi famosi come Tom Cruise hanno fatto molta pubblicità. Però puoi anche entrare presentandoti da loro. A Torino ci sono un centinaio di adepti, in Italia 4mila. Ma loro sostengono di essere decine di migliaia. Ma tra le fila di Scientology c'è un turn over molto forte, sia di staff che di pubblico.

In ogni caso entrare a farne parte è semplice: fanno ad esempio dei test (200 domande) sulla personalità. Così viene fuori uno spaccato sui punti deboli e forti, delle cose da migliorare. Insomma le notizie contenute nei fascicoli. E poi ci sono una serie di servizi come in ogni Fondazione. Perchè bisognerebbe chiamarla fondazione per il miglioramento personale e non chiesa. E' una forzatura. Ma in questo modo si hanno delle esenzioni che come fondazione non si possono avere.

E poi cosa succede una volta entrato?

Quando entri ti viene creato un tuo fascicolo con le questioni tecniche, economiche e spirituali: i resoconti delle tue confessioni e del tuo miglioramento che vengono annotati minuto per minuto durante tutto l'incontro con il loro esperto, l'auditor, "colui che ascolta". Con tanto di problemi etici e morali che vengono riscontrati. Si sospettava che questo dipartimento interno (OSA - Organization of Special Affair) che si occupa della buona immagine di Scientology e che si occupa di sorvegliare che non ci siano pericoli per la Chiesa, monitorasse i dossier: questo ancorchè discutibile può anche essere lecito. L'illecito è scremare i folder alla ricerca della notizia. L'han fatto anche con me.

Cosa è successo?

Appena vedono che una persona non è consacrata totalmente al loro credo verificano quali sono i suoi punti deboli. Abitudini sessuali, politiche ed altro. E quando gli si chiede di distruggere la documentazione non lo fanno. Anzi. Usano i documenti per tutelarsi. Io comprendo che un gruppo tenti di proteggersi, ma non si può tollerare che per farlo si utilizzino mezzi illeciti. Poi c'è anche un aspetto morale: è sconcertante che un ministro di culto menta scientemente dichiarando cose non vere.

E che fine fanno questi dossier?

OSA è un network interno con elevato grado di autonomia, una vera chiesa nella chiesa. Sintesi dei dossier vengono trasmessi alla direzione centrale italiana del Dip. 20, a Vimodrone, vicino a Milano, e per le cose più delicate immagino anche alla sede centrale a Los Angeles, in USA. Il rapporto con gli Stati Uniti è infatti molto stretto, la gerarchia è molto rigida. A livello locale le chiese non hanno più di tanto la facoltà di decidere.

Parliamo di nomi conosciuti. Quali per esempio?

Una "talpa" all'interno dell'organizzazione, che in passato si è occupato proprio di queste investigazioni e che ora collabora con la Procura, ha fatto i nomi di Don Ciotti, Violante, la Forleo. Ma anche Massimo Numa (de La Stampa), i colleghi giornalisti Tommaso Cerno e Stefano Pitrelli de L'Espresso, Antonio Rossitto di Panorama, e Martini, il gestore del sito Allarme Scientology: tutti questi saranno stati attenzionati, dal momento che si sono espressi criticamente. Poi probabilmente saranno schedati politici, regionali e nazionali, se hanno criticato. Ci saranno anche fascicoli su chi ha ricoperto posizioni di vertici nella setta e poi ha lasciato. E poi anche il mio, ovviamente.

E come vengono utilizzati questi dossier?

Nessun attacco pubblico ovviamente. La tecnica utilizzata è molto intelligente. Le fughe di notizie vengono pilotate ad arte, in maniera che di quella persona si vengono a sapere dettagli personali fino a che non si ottiene il silenzio. Un esempio significativo è quello di tizio che aveva abitudini sessuali non ordinarie e si travestiva da donna in privato. Non serve attaccare direttamente tramite avvocati. Si fa invece in modo che su siti internet e blog escano foto e notizie compromettenti. In questo modo l'interessato, che [sa] quali sono le fonti da cui trapelano queste notizie, si spaventa e si guarda bene da fre altri attacchi alla chiesa.
Viene usata la tecnica della paura insomma...

Diciamo che le notizie pilotate sono un'ottima arma e possono essere usate per azioni legali. Più la Chiesa sa, più si può difendere. Anche in Tribunale. La setta non ama le critiche fatte all'esterno. Hanno quella che chiamo la sindrome di Calimero: hanno paura che tutti l'abbiano con loro. Questo evidenzia una grande insicurezza di fondo. Nel mio caso, ad esempio,ero solo dubbioso su certe loro pratiche, non ce l'avevo con loro, affatto. Perlomeno fino a pochi giorni fa, quando ho scoperto questa oltraggiosa bugia dei folder.

Scientology vive grazie alle donazioni abbiamo detto. Come vengono raccolti i soldi?

Con due linee principali: la prima è la vendita di corsi e di libri. In un'organizzazione di media dimensioni si incassano dai 25 mila ai 30mila euro a settimana. La seconda invece, più robusta della prima, è quella delle donazioni a fronte di nessun servizio, per sostere Ias, che organizza ogni settimana eventi in Italia per raccogliere fondi, arrivando a raccogliere 250-300mila euro a settimana. Tutti questi soldi poi vengono trasferiti negli Stati Uniti, non si sa dove.

Cosa farai ora, con loro?

Sono davvero amareggiato. Rientrato in possesso dei miei materiali, se ve ne saranno i presupposti mi costituirò come parte offesa in giudizio.



La chiesa di Scientology ad Affari: "Ecco la nostra verità"

© Affari Italiani, martedì 25.05.2010 12:01

Egregio Direttore,

in merito all'articolo pubblicato il 22 maggio 2010, dal titolo "Violante e Don Ciotti i nemici della setta. Ecco come funziona la Chiesa" desideriamo pubblicamente smentire quanto detto dal Sig. Luca Poma.

La contestualità tra l’atto di Polizia Giudiziaria, la perquisizione, e la campagna di stampa contro Scientology, obiettivamente fanno pensare che si tratti di una cosa ben organizzata, quanto illegittima da parte di chi l’ha orchestrata, in questo modo utilizzando ai suoi fini i pubblici poteri.

Tanto risulta, senza dubbio alcuno, mettendo in relazione i tempi d’uscita della prima intervista apparsa sul quotidiano La Stampa con quelli della perquisizione e la circostanza che il giorno dopo la perquisizione e sequestro, praticamente tutti i media dichiaravano di essere a conoscenza dei contenuti dei documenti sequestrati e, se il sig. Luca Poma non millanta, addirittura era il Questore a telefonargli per comunicargli, prima ancora che le cose sequestrate fossero sottoposte al vaglio della Magistratura, che erano stati rinvenuti i suoi fascicoli personali e, addirittura, che dentro c’era la lettera con cui aveva chiesto che i suoi dati fossero distrutti.

Pare poco credibile che il Vice Questore, resosi conto di quanto sequestrato, sia andato a cercare il sig. Luca Poma per avvertirlo che quel fascicolo sarebbe stato rinvenuto.

Tutte queste situazioni depongono per dimostrare che si tratta di un’indagine dai connotati anomali, svolta per lo più a mezzo stampa e, non a caso, per perseguitare una minoranza religiosa in crescita, con buona pace della legge Mancino.

Del resto la campagna su La Stampa ne conferma l’intenzione. Per quello che riguarda La Stampa la comunità di Scientology ne prenderà le distanze, risultando con chiarezza che il quotidiano torinese non ha scelto di informare, ma ha scelto di essere un nemico. Concorre anch'esso, dunque, alla persecuzione di Scientology.

Per quanto riguarda, più propriamente, l’intervista all’ex fedele che ha dato origine alla perquisizione, del quale non è fatto il nome ma che è stato immediatamente riconosciuto, si osserva che a questi i cronisti si sono dimenticati di chiedere "quando è stato fedele e per quanto tempo". Avrebbero facilmente scoperto che l’intervistato da ormai sette anni riferisce solo per sentito dire cose avvenute anni prima di quando è diventato fedele e risalenti a oltre venti anni prima. In sostanza, se fosse stato fatto questo accertamento sul tempo, sarebbe risultata chiara l’inattualità di quanto dichiarato dal "collaborante" e, di conseguenza, l’assenza di ogni interesse all’indagine.

Precisato che all’epoca delle vicende "On. Violante e Don Ciotti" non c’era la legge sulla privacy, e che di per sé non è vietato raccogliere informazioni pubbliche su persone pubbliche, non sono mai esistiti fascicoli segreti o contenenti dati privati relativi all’On. Violante o a Don Ciotti.

Mentre per quest’ultimo non c’è mai stato nulla, per l’On. Violante la posizione della Chiesa è stata pubblicata in un'edizione de I Diritti dell’Uomo, uscita nel 1990, circa 5 o 6 anni prima che l’intervistato divenisse un fedele.

Allo stesso modo non risulta che siano stati trovati "fascicoli segreti" contro "nemici", contro "ex familiari", contro "magistrati", contro "giornalisti" o contro chiunque altro, ma gli unici fascicoli esistenti relativi ad un "contro", sono quelli relativi agli "abusi psichiatrici" raccolti dal responsabile locale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, associazione per la tutela dei diritti in ambito psichiatrico.

Se si esamina il tutto con attenzione, risulta che la Chiesa torinese non ha mai violato il segreto confessionale. Non solo, non risultano pendenti procedimenti o azioni relative alla violazione della privacy, o anche solo denunce al garante, ma dei molti che si afferma essersi uniti e poi aver cessato di frequentare la Chiesa negli anni, attualmente solo il sig. Luca Poma - probabilmente, visti i tempi, e tenuto conto di qualche sua utilità concreta, ha chiesto la distruzione dei suoi dati personali. Nel tempo le richieste sono state tre, tutte e tre esaudite.

Quindi, niente On. Violante, niente Don Ciotti, niente magistrato milanese, niente di niente ma, su una fandonia, la privacy dei fedeli di Scientology, sebbene con un’azione legittima, è stata tristemente violata.

Il bello è che i dati personali del sig. Poma, che ha scelto di essere "nemico" e che è fuori dall’associazione da anni, o dell’intervistato, o di altri conosciutissimi anche se scrivono sotto falso nome, non solo non sono stati utilizzati e neppure conosciuti al di fuori delle stanze riservate alla consulenza spirituale dei ministri della Chiesa, ma prima erano al sicuro.

Ora, vista l’inesistenza del segreto istruttorio, sono fuori controllo e se da tali dati può derivare un danno all’onore o un danno qualsiasi, adesso e da adesso in avanti la Chiesa torinese non può che declinare ogni sua responsabilità.

Finora, per certo, nessun danno è stato causato, né può esser ravvisata intenzione, la più vaga, di agire in questa direzione.

Più analiticamente, il sig. Luca Poma, intervistato come conoscitore della Chiesa, formula una serie di osservazioni che permettono di comunicare finalmente realtà che generalmente non vengono trattate. Osserva il sig. Poma che "all’interno della Chiesa non vengono pubblicati dei bilanci come invece viene fatto in tutte le onlus". Beh, le associazioni religiose, e in generale quelle di tendenza, non sono per definizione ONLUS e non ne hanno il regime giuridico-fiscale. Tanto precisato, la Chiesa al suo interno approva il bilancio e/o il documento economico tutti gli anni. Non esiste invece un regime od obbligo di pubblicità particolare. E’ quello che fanno la gran parte delle associazioni religiose o confessionali.

Anche con riferimento alle cosiddette "donazioni" che non sarebbero tali, l’osservazione del sig. Luca Poma permette di chiarire, a parte confusioni terminologiche e cattive traduzioni dall’americano, che nella Chiesa vi sono prezzi, donazioni e contribuzioni.

Sinteticamente:

- I prezzi sono quelli relativi ai libri. Sono prezzi di copertina e secondo il regime fiscale proprio, contengono l’IVA che viene assolta dall’Editore, indicato in epigrafe all’opera, che è una società commerciale;

- Le donazioni sono quelle che non prevedono alcun corrispettivo e sono quelle effettuate all’Associazione Internazionale degli Scientology o per promuovere le campagne della Chiesa o, ultimamente, anche per l’acquisto degli edifici sede delle associazioni;

- Le contribuzioni sono quelle relative all’acquisto dei servizi, soprattutto "auditing", la consulenza spirituale personale, e il "training", lo studio delle scritture di Scientology. Sarebbero prezzo se non fosse che sono corrisposte solo da soci per i servizi della Chiesa che, come nella maggioranza delle associazioni di tendenza, sono riservate ai soci e, quindi, le contribuzioni contengono la promozione dello scopo associativo ideale al quale si è aderito. Infatti, sia l'auditing che il training sono extra-commercio.

Infine i fascicoli. I fascicoli sono elementi costitutivi e necessari del percorso di liberazione spirituale proprio di Scientology. Il percorso sarebbe altrimenti impossibile. Il percorso, che è lungo come tempi, avviene su tre direttive: la prima riguarda l’auditing che ha lo scopo di togliere il peso del peccato e la stanchezza del vivere; la seconda direttiva è il training e cioè una gnosi, la terza è la consapevolezza. E’ quest’ultima la più importante, perché è al suo vertice che si raggiunge la totale libertà spirituale.

Nei fascicoli c’è la storia individuale di quel percorso, così come in ognuno di essi vi è da parte dell’adepto, la più completa liberatoria relativa al trattamento dei dati personali sensibili.

In un mondo nel quale la spiritualità spesso è degradata al numero di lacrime versate sull’altare o al mero sentimento, la spiritualità proposta da Scientology è, dal 1952, l’esperienza del divino, quella ispiratrice di pace, che, partita dalla riaffermazione dei diritti civili, rivendica gli stessi diritti alle anime degli uomini e esclude che forza inferiore a Dio possa annullarli o sospenderli.

Dio, l’Infinito, lo Spirito quello che è Unico e nel quale infatti non vi è più individualità e non vi è più diritto o libertà di religione perché vi è solo Libertà.

I fascicoli, certo, contengono le miserie umane, ma contengono soprattutto la storia di questa esperienza di liberazione e l’orgoglio di averla intrapresa.

Per questo tutte le cattive parole finiscono di fronte all’evidenza. Evidenza che è più forte d’ogni argomento e che unica permette la stessa comunicazione, l’evidenza che delle migliaia di fascicoli esistenti nell’associazione, praticamente nessuno chiede la distruzione, neppure quelli che se ne vanno in quel ricambio continuo di fedeli che viene dichiarato.

Forse anche in questi, nei fuoriusciti, rimane la consapevolezza di quella strada e di quel sogno e di aver fatto almeno qualche cosa nella giusta direzione. Forse rimane anche la nostalgia.

 
 
 
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