Ora che la sentenza francese è diventata definitiva, analizziamola con l'aiuto del giornalista che ha seguito tutte le fasi del processo. Di © Jonny Jacobsen, 18 ottobre 2011.
© Traduzione a cura di Simonetta Po, ottobre 2013.
Il mese prossimo a Parigi inizierà il processo di appello contro le condanne per truffa organizzata comminate nel 2009 alla Chiesa di Scientology. All'epoca, sentenza e condanne furono salutate come una vittoria da molti critici del movimento. [1]
Tuttavia, in tribunale i sorrisi più radiosi erano quelli sui volti degli avvocati difensori del Celebrity Centre ( Association Spirituelle de l'Eglise de Scientologie CC) e dal network di librerie Scientology (Scientologie Espace Librairie). Già si sapeva che la "opzione nucleare" di dissoluzione raccomandata dalla pubblica accusa nella sua arringa finale non sarebbe stata percorribile. [2] A essere "dissolta" era stata la legge in questione, e appena due settimane prima del 25 maggio - data di inizio del processo. Il governo ha insistito sulla mancanza di intenzionalità. Se da una parte la tempistica di quelle modifiche fece sollevare più di un ciglio, dall'altra però nessuno è mai riuscito a dimostrare che si potesse parlare di un complotto. Non si trattò di sabotaggio deliberato ma di un banale pasticcio, un errore d'ufficio. [3] La rettifica alla legge è stata ora cancellata e l'opzione sarà disponibile per processi futuri. [4] Ma la sentenza di primo grado suggerisce che la corte non avrebbe comunque seguito la linea contro Scientology suggerita dal pubblico ministero, nemmeno se l'opzione fosse stata percorribile. Il Presidente del Collegio Giudicante Sophie-Hélène Château e i suoi due giudici a latere, Hélène Sottet e Josée Grouman, avrebbero potuto comunque imporre una restrizione alle attività delle due organizzazioni, ma hanno scelto di non farlo. Ciononostante, sentenza e condanne hanno mandato un messaggio forte. Nel condannare le due organizzazioni Scientology - e non solo i sei singoli individui alla sbarra - hanno reso chiaro di non aver ritenuto che quei reati fossero da ascrivere unicamente ad elementi troppo zelanti. Le sanzioni di 400.000 euro comminate alla presunta associazione no-profit Celebrity Centre (ASES) e di 200.000 euro alla libreria parigina (SEL) non possono essere liquidate come un banale scappellotto. E la valutazione che la corte ha fatto degli insistenti metodi di vendita di Scientology è stata inequivocabile. In tribunale - e nella sentenza stessa - il giudice Château ha definito "oltre ogni più fervida immaginazione" (plus que fantaisiste) i tentativi degli imputati di tradurre la locuzione inglese "hard sell" come un innocuo "prendersi cura delle persone", e li ha respinti. [5] La corte è stata altrettanto critica sul test della personalità usato dal movimento, sul Rundown di Purificazione e sull'e-meter utilizzato durante la consulenza Scientology. Ciononostante, al cuore della sentenza si avverte una certa tensione. Per quanto la corte si sia sforzata di evitare di dare un giudizio sul credo Scientology, le evidenze che hanno portato alle condanne hanno comportato la citazione di estratti schiaccianti degli scritti interni del movimento. E, come sa ogni buon scientologist, le parole di Hubbard sono legge: l'equivalente delle sacre scritture. Questa tensione è percepibile in tutta la sentenza, ma forse è più ovvia nel caso del test della personalità perché il modo in cui era stato stilato il rinvio a giudizio ha fatto sì che il test, offerto gratuitamente ai passanti o infilato nelle cassette della posta, diventasse la chiave di tutte le condanne. [6] Il test della personalità La difesa ha cercato di minimizzare il valore del test, affermando che si trattava soltanto di un modo utile per controllare il progresso personale piuttosto che di un strumento essenziale di reclutamento. Ma non è stata la prima volta che le affermazioni della difesa sono state minate dai testi interni di Scientology. La sentenza riporta degli estratti di una direttiva del 1960 in cui il fondatore di Scientology L. Ron Hubbard illustra come usare il test della personalità per reclutare nuovi membri - documento che la pubblica accusa ha citato durante l'arringa conclusiva. Hubbard aveva scritto del test: Da un po' di tempo le org usano i test come strumento promozionale. Si è scoperto che si tratta di un metodo buono e affidabile per fare arrivare le persone all'org. L'essenza della procedura dei test è (a) chiedere alla persona di fare il test e (b) farla venire all'org per riceverne la valutazione. A ciò seguirà l'acquisto, da parte della persona, di processing e addestramento che le viene venduto dal Dipartimento della Promozione e Iscrizioni al momento della valutazione.Sono le parole stesse di Hubbard a chiarire che il test della personalità è molto più del documento innocuo, "prendere o lasciare" in cui voleva trasformarlo la difesa. E, si legge nella sentenza, le prove sottoposte alla corte si limitarono a rafforzare quell'impressione. Quanto emerge dalle testimonianze degli imputati è che, grazie all'analisi del test, "il reclutatore" è così in grado di mostrare facilmente al neofita che esiste un rimedio per affrontare il suo problema, per restituirgli energia vitale.Poiché il test della personalità è stato al centro della condanna per truffa organizzata, la tensione di cui parlavo si avverte in tutta la trattazione di quel reato. Nello spiegare i motivi del verdetto di colpevolezza, la sentenza si è premurata di prendere nella dovuta considerazione le argomentazioni della difesa in merito alla libertà di religione. Il collegio giudicante riconosce che in base alle leggi francesi ed europee le persone sono libere di mantenere qualunque credo religioso, ma aggiunge che esistono dei confini: Pertanto chi usa una dottrina filosofica o religiosa, in sé lecita, per ingannare deliberatamente il prossimo per finalità finanziarie o commerciali, è passibile di essere perseguito per il reato di truffa. [9]Il che non implica un giudizio di valore sulla dottrina, ma solo la legalità dei mezzi usati, come la sentenza ha prudentemente aggiunto. E spetta alla corte decidere se i mezzi utilizzati erano stati ideati per ingannare. Perciò, alla corte non interessava affatto accertare il valore delle credenze Scientology, ma solo decidere se i metodi usati, come enunciati nel caso in dibattimento, avessero violato la legge. Ecco però che ancora una volta la prova che ha portato alle condanne è consistita in estratti dei testi interni di Scientology. "Fate Soldi" Nel notare che il giro d'affari del 1999 del Celebrity Centre ammontò a 17 milioni di franchi (quasi 2,6 milioni di euro), la sentenza cita un passaggio da una famosa direttiva di Hubbard del 1972. A. FATE SOLDI...Cita poi la direttiva "Registration" del 1961, che elenca 43 punti in base ai quali il personale deve occuparsi dei neofiti: 2. Essere sempre pronti a controllare i nuovi corpi che entrano in negozio...La difesa fece obiezione a questo documento, sostenendo che non era stato scritto da Hubbard ma da un'altra scientologist (anche se veniva avallato dal fondatore). Ma la sentenza ha concluso che le tattiche delineate nel 1961 venivano ancora usate nel 1998/99. Le prove mostravano che: ... ai membri attivi di Scientology venivano fatte pressioni per effettuare pagamenti prima delle ore 14,00 del giovedì; che i nuovi membri venivano convinti a pagare l'addestramento con due, anche quattro anni di anticipo, al punto che alcuni si indebitavano; che le cifre totali della settimana venivano spedite alla dirigenza internazionale; che i migliori addetti alle "vendite" e al "reclutamento" erano lodati pubblicamente; che tutto questo porta a pensare che pagare non era certo un aspetto periferico del progresso del seguace. [12]Nel delineare gli elementi chiave della truffa, la sentenza fa riferimento all'uso costante che gli scientologist fanno di test della personalità "privi di qualsiasi valore scientifico, analizzati all'unico scopo di vendere prodotti e servizi diversi". Gli imputati avevano esercitato su quei seguaci "una presa psicologica mascherata da applicazione della dottrina Scientology...", mentre il loro unico scopo era stato quello di mettere le mani sul loro denaro indipendentemente da ciò che avrebbe significato per i ricorrenti, si legge nella sentenza che, ancora una volta, cita una direttiva di Hubbard per sostenere la convinzione che il personale veniva specificamente istruito a scovare le debolezze del neofita - la sua "rovina" - e a sfruttarle. 4. Una volta che la persona è consapevole della rovina, la porti alla comprensione del fatto che Scientology può risolvere la condizione che è venuta alla luce alla tappa numero 3. Ciò viene fatto affermando semplicemente che Scientology può farlo, o servendosi di dati per mostrare in che modo può farlo. È proprio durante questa tappa, al momento giusto, che dai alla persona un tagliando di selezione, o un biglietto da visita, e la dirigi all'acquisizione del servizio che risolverà al meglio quello che ha bisogno di risolvere. [13] Ed è proprio quando accaduto ai ricorrenti di questo caso - e il test della personalità giocò un ruolo chiave nel procedimento, fa notare la sentenza. Il test, si legge, era uno "strumento indispensabile", un "amo essenziale" del procedimento, poiché i suoi risultati spingevano inevitabilmente l'utente a continuare in Scientology. Se il test non fa ciò che Scientology sostiene che faccia, allora è parte della truffa, si legge in sentenza: e il test sosteneva esplicitamente di avere un valore scientifico che non aveva. A peggiorare le cose, nemmeno il programma informatico utilizzato per elaborare i test aveva significato scientifico; e il test veniva interpretato da scientologist privi di formazione e di competenze specifiche in psicologia. Il test, prosegue la sentenza, non faceva alcuna menzione a Scientology ma solo a Dianetics, e per quanto riguarda il pubblico coinvolto non era certamente la stessa cosa. Una volta che i soggetti erano stati convinti ad acquistare beni e servizi di Scientology, il test veniva utilizzato di nuovo per persuaderli ad acquistare ulteriori corsi, fa notare la sentenza. Ed è su queste basi che la corte ha condannato per truffa organizzata sia il Celebrity Centre sia la SEL, il network di librerie Scientology, oltre a quattro singoli imputati. L'E-meter e il Rundown La modalità con cui era stato stilato il rinvio a giudizio non ha permesso alla corte di includere l'E-meter e il Rundown di Purificazione tra gli elementi costitutivi della truffa. Tuttavia, il collegio giudicante si è espresso in modo fortemente critico sui tentativi della difesa di presentarli entrambi sia in veste religiosa, sia in quella scientifica. L'E-meter, o elettropsicometro, è un dispositivo utilizzato durante l'auditing di Scientology, cioè la sua consulenza pastorale. Si dice che esso assista l'auditor, o terapeuta, a localizzare nel soggetto audito le "aree di disagio o di turbamento spirituale". L'ex scientologist Roger Gonnet, testimone per i ricorrenti, ha riferito che esso veniva usato per scoprire le "rovine" dei soggetti - i loro punti di vulnerabilità emotiva che potevano così essere usati per sfruttarli. [14] La sentenza fa notare che gli scientologist a giudizio avevano descritto sia l'E-meter, sia il Rundown in termini religiosi. Tuttavia, nella letteratura Scientology la loro presentazione è "carica di connotazioni pseudoscientifiche... rafforzando così nei neofiti la convinzione di un carattere scientifico" - un processo che era iniziato con il test della personalità. La corte aveva ricevuto copie di perizie sull'elettropsicometro o e-meter presentate in precedenti processi: un rapporto allegato a un caso svizzero aveva concluso che se, in sé, l'e-meter avrebbe potuto essere un dispositivo del tutto legittimo, esso non veniva però usato in modo scientifico. [15] Un'altra perizia proveniente al processo di Lione del 1996 liquidava lo strumento come "nulla più che un'esca studiata per dare un'apparenza scientifica a un'attività che non lo è affatto". [16] Al processo di Parigi, i periti convocati da Scientology avevano testimoniato sull'accuratezza dell'e-meter in quanto strumento per misurare la resistenza elettrica. Tuttavia, fa notare la sentenza, non erano sembrati a proprio agio con le affermazioni ascientifiche fatte dal movimento. Messi di fronte alle affermazioni di Scientology secondo cui in qualche maniera l'e-meter misura i pensieri - e che, nelle parole di Hubbard, "surclassa pesantemente l'invenzione del microscopio" - furono lesti nel prendere le distanze da tali iperboli. [17] Per quanto riguarda il Rundown di Purificazione, la corte ha sottolineato l'esistenza della medesima opacità sui confini tra scientifico e spirituale, poiché Scientology aveva cercato di dare al programma un'aura di scientificità, ma aveva contemporaneamente insistito sul fatto che si trattava di una pratica religiosa. La corte aveva a disposizione due perizie provenienti da casi precedenti, una di un certo Dott. Serge Bornstein che paragonava il Rundown al digiuno e non vedeva pericoli intrinseci; l'altra del Dott. Jean-Marie Abgrall, il quale riteneva che fosse potenzialmente molto pericoloso. [18] Il Rundown è un procedimento ideato da Hubbard che combina forti dosi di vitamine, esercizio aerobico e sedute prolungate in sauna che dovrebbero far sudare le tossine accumulate dall'organismo e aiutare così il progresso spirituale personale. L'utilizzo di tali vitamine, almeno in quei dosaggi così elevati, prima di essere messo sul mercato richiede una previa autorizzazione delle autorità francesi, e in questo caso le vitamine erano state importate dall'estero tramite un'azienda gestita da scientologist. [19] Il motivo per cui l'Ordine Nazionale dei Farmacisti si è costituito parte civile nel caso è che la fabbricazione, la distribuzione e la vendita delle vitamine utilizzate per il Rundown sono normalmente riservate ai farmacisti. La questione in dibattimento era se i forti dosaggi di vitamine costituissero abuso della professione di farmacista. L'AFSSAPS, osservatorio francese sui prodotti per la salute, riteneva sicuramente che questo fosse il caso. Due dei suoi esperti hanno testimoniato che le vitamine, usate in dosaggi così pesanti, non erano integratori alimentari, ma farmaci. [20] Seguendo il loro ragionamento, la corte ha condannato quattro degli imputati per le accuse relative all'abuso di professione di farmacista. [21] Vendita dura, manipolazione Secondo la sentenza, questo oscillare costante di Scientology tra presunta scientificità e aspetti religiosi aveva prodotto confusione sulla vera natura del movimento, ma anche creato una forte impressione su persone psicologicamente vulnerabili. La corte ha ritenuto che la presa che tutto questo aveva avuto sui neofiti costituiva truffa se era usata semplicemente per ottenere da loro quanto più denaro possibile. [22] Nella misura in cui "la felicità non ha prezzo", non erano tanto le alte somme pagate - si legge nella sentenza - era la pressione esercitata sui neofiti per ottenere quel denaro. La sentenza fa notare che gli addetti alle vendite di Scientology erano addestrati alla tecniche di vendita dura, la praticavano e lavoravano a provvigione. La corte aveva ascoltato le testimonianze su come i clienti venissero molestati con lettere, addirittura con telefonate sul posto di lavoro, alcune delle quali duravano ore; alla fine di ogni corso venivano spinti a scrivere "storie di successo" in cui elogiavano i benefici ricevuti; ricevevano pressioni per chiedere prestiti o accendere mutui per acquistare il corso successivo; a volte si presentavano alla porta di casa a sera tarda per farsi firmare degli assegni. Alcuni venditori erano addirittura riusciti a convincere i loro clienti a pagare i corsi con un anticipo di quattro o cinque anni, prosegue la sentenza. Dalle testimonianze era risultato altrettanto chiaro che i servizi di Scientology non erano disponibili agli utenti a basso reddito: per loro non c'era né auditing, né Rundown di Purificazione. Agli occhi di Scientology non siamo tutti uguali, fa notare la sentenza, "... tutto dipende dalle risorse finanziarie del seguace". [23] La corte appoggiava le conclusioni del perito psichiatra chiamato a valutare il modo in cui Scientology/Dianetics aveva manipolato alcuni suoi clienti. Il Dott. Daniel Zagury aveva avuto un colloquio con due dei ricorrenti e riferito poi personalmente le sue conclusioni alla corte. Dal suo punto di vista, quando accaduto era stato "in termini generali un abuso della relazione di transfer...".
Il senso di dipendenza che spesso scaturisce nella relazione terapeutica è un fenomeno molto noto in psicoterapia. In questi casi, tuttavia, secondo lo psichiatra il processo non era stato usato per aiutare i neofiti a rendersi più autonomi, ma per renderli più dipendenti dal gruppo e dalle sue credenze. [24] Nel riassumere la sua valutazione di uno dei ricorrenti, il Dott. Zagury aveva detto che per comprendere la presa che Scientology esercita sulle persone non si doveva ragionare su intelligenza o razionalità, ma su "investimento emotivo e relazionale". [25] La sentenza cita più volte la "presa psicologica" che il movimento aveva sui neofiti, una presa usata per ottenere da loro quanto più denaro possibile. Il processo di appello è fissato dal 3 novembre al 1 dicembre prossimi. [Nota: Corte di Appello e di Cassazione hanno confermato le condanne di primo grado.]
1. Per i dettagli su chi è stato condannato per cosa, si veda "summary of the judgement".
2. Si veda la seconda parte dell'arringa del pubblico ministero.
3. Fu solo a settembre che Georges Fenech, presidente dell'osservatorio governativo MIVILUDES, si accorse della modifica e lanciò l'allarme. Patrick Maisonneuve, avvocato principale della difesa di Scientology, nell'arringa finale disse che lo sapeva da giugno, ma che aveva scelto di non dire nulla che potesse allertare gli avvocati dell'accusa.
Alcuni osservatori si mostrarono scettici e (il 27 ottobre) la rivista francese Le Point, a seguito di un servizio TV francese (France 3, 22 ottobre) riferì di una mail dell'8 luglio, solo tre settimane dopo il processo, scritta dall'avvocato americano di Scientology William C. Walsh a un giornalista del Wall Street Journal in cui spiegava che la legge citata dalla pubblica accusa era stata cancellata qualche settimana prima dell'inizio del processo (25 maggio). Qualunque sospetto alcuni osservatori potrebbero avere, però, non rende illecito il mezzo con cui i legali del movimento avevano avuto quell'informazione, né indica che il movimento sia in qualche modo coinvolto nelle modifiche. Per ulteriori dettagli sulla questione si veda "The Great Escape?".
4. Il Senato ha già annullato le modifiche alla legge, ma per il caso in questione si applica la legge in vigore all'inizio del processo. Come sottolinea Le Point, tuttavia, la spiegazione ufficiale di un errore di "taglia e incolla" è messo in dubbio dal fatto che una presunta modifica non intenzionale al testo richiedeva una manovra decisamente più complicata di un singolo e accidentale tasto sbagliato.
6. Il rinvio a giudizio del pubblico ministero Jean-Christophe Hullin è stato costruito in gran parte sull'uso del test, che secondo lui era un elemento chiave della truffa. Ma la perizia professionale che aveva richiesto sul test è stata esclusa dal procedimento per un vizio di forma, in quanto uno dei due autori si era dimenticato di firmarla. Il che ha significato che una buona parte del processo si è concentrata sull'uso del test e sulla sua importanza nelle attività di Scientology.
7. Hubbard Communication Office Policy Letter, 28 ottobre 1960, "NUOVA SEZIONE DELLA PROMOZIONE DEI TEST", pagg. 42-43 della sentenza.
10. "Governing Policy": HCO Policy Letter, 9 Marzo 1972. Il medesimo passaggio compare nel rinvio a giudizio di Jean-Christophe Hullin. Anche Olivier Morice, avvocato di Aude-Claire Malton, citò il passaggio nella sua arringa. Compare a pag. 39 della sentenza.
11. "Registration", Hubbard Communications Policy Letter, 3 maggio 1961. Sebbene questa direttiva fosse stata scritta dalla scientologist sudafricana Sue Van Niekerk, essa riporta un entusiastico avallo di Hubbard. Le stesse citazioni comparivano nel rinvio a giudizio e sia Morice, sia il pubblico ministero hanno citato il documento durante il processo. Compare a pag. 36 della sentenza.
12. Questo passaggio compare a pag. 48 della sentenza.
13. "Dissemination Drill", HCO Policy Letter 23 ottobre 1965.
14. La sentenza sottolinea che agli scientologist viene consigliato di acquistare due apparecchi, così da averne sempre uno di scorta in caso di malfunzionamento. A un ex ricorrente, fa notare la sentenza, ne era stato venduto uno per 19.798 franchi (3.018 euro); un'altra ricorrente, per il suo aveva sborsato 30.000 franchi (4.573 euro). La sentenza cita anche un numero del 2004 della rivista Scientology L'Eternité che pubblicizza un modello diverso dell'apparecchio messo in vendita per 4.847 euro (tutto a pag. 45 della sentenza).
15. Da uno studio svizzero fatto da Messieurs, Offner e Brun: «Laddove l'elettrometro professionale Hubbard è sicuramente un apparecchio tecnologico che può essere stato ideato e sviluppato da scienziati o comunque da dei tecnici... l'esperto rileva molti elementi che non giustificano o non possono sostenere l'affermazione di un carattere scientifico del suo uso." Questo passaggio viene citato a pag. 45 della sentenza.
16. Dal rapporto Kirchner, citato a pag. 46 della sentenza. Nel caso di Lione un dirigente di Scientology fu condannato per omicidio colposo (homicide involontarie) per aver contribuito al suicidio di uno scientologist con pressioni troppo forti ad accendere mutui al fine di acquistare nuovi corsi. Diversi altri imputati furono condannati per reati relativi alla truffa.
17. Entrambi gli esperti di Scientology, Philippe Ripoche e Bernard Denis-Laroque, hanno descritto l'E-meter come un apparecchio che misura in modo accurato la resistenza elettrica. Ma Ripoche s'è detto d'accordo con il giudice che l'esercizio di identificazione di traumi andava lasciato a psicologi qualificati. E ha liquidato come "esagerazione" le affermazioni più ambiziose che gli scientologist facevano sull'E-meter. Gli è stato chiesto di leggere un passaggio di Electropsychometric Auditing Operator's Manual scritto da Hubbard 1952, chiedendogli un'opinione. In esso si afferma che l'E-meter «... sovrasta di gran lunga l'invenzione del microscopio...» mostrando un percorso atto a permettere «[al]l'uomo [di trovare] la sua libertà, [elevarsi] a livelli sociali e creativi che l'uomo non ha mai sognato e si evitino i pericoli sulla strada che l'uomo, percorrendola, avrebbe trovato più mortale di qualunque batterio mai evolutosi o inventato.»
Che cosa ne pensava?, gli chiese Morice, avvocato dei ricorrenti. «Un verboso eloquio improbabile, ambizioso e risibile», rispose Ripoche. (une logorrhée fantaisiste, ambitieuse et risible).
Denis-Laroque, l'altro esperto chiamato dagli avvocati di Scientology, ha definito "ascientifiche" le affermazioni del movimento secondo cui i processi mentali hanno "massa" o "carica" e che possono essere in qualche modo rilevati dall'E-meter. Per ulteriori dettagli si veda "The E-meter Experts".
18. Il rapporto del dott. Bornstein è stato citato da uno degli imputati e presumibilmente messo agli atti dagli avvocati della difesa; il Dott. Abgrall era stato perito del tribunale in casi precedenti. Aveva testimoniato sia al processo di Lione, sia a quello di Marsiglia.
19. Il pubblico ministero era convinto che l'azienda avesse sede in Olanda, ma la sua indagine fece un buco nell'acqua. In realtà, la G&G è un'azienda inglese con sede a East Grinstead, la cittadina più vicina alla sede centrale Scientology di Saint Hill, e fu fondata da due scientologist veterani, David and Sheila Gaiman. Si noti qui (in fondo alla pagina) il riferimento alla disintossicazione delle vittime di Chernobyl, una tristemente nota operazione propagandistica di Scientology.
20. AFSSAPS: l'Agence française de sécurité sanitaire des produits de santé.
21. Durante l'udienza a cui i due esperti hanno reso testimonianza, al giudice Château venne consegnato un grosso barattolo di plastica portato alla corte: esso conteneva pillole e polveri avanzate da quelle che erano state prescritte a una delle ricorrenti durante il Rundown di Purificazione (fino ad allora, il barattolone era stato lasciato fuori dalla finestra perché emanava un forte odore).
Il giudice chiese a una delle ricorrenti di descrivere i crampi allo stomaco sperimentati durante il Rundown, e il fatto che le confezioni di vitamine che le avevano dato gli scientologist non presentassero istruzioni per l'uso. Quando il giudice richiamò Stéphane Lange, ispettore senior della AFSSAPS, affinché completasse la sua testimonianza, l'uomo abbandonò il suo precedente cauto approccio. «Vuole una risposta diretta?», chiese al giudice. «A me tutto questo pare ciarlataneria (charlatanesque)». Per un racconto più dettagliato si veda il post "The Purification Rundown".
22. Pagg. 88 e 89 della sentenza.
24. Pag. 27 della sentenza; si veda inoltre il mio articolo sulla relazione di Zagury in "The Psychiatrist's Testimony".
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