© Di Jeff Hawkins, 2009. Tratto da Counterfeit Dreams © Traduzione a cura di Simonetta Po per Allarme Scientology, dicembre 2009. Tutti i diritti riservati.
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Capitolo Quindici: Nove vite (prima parte)Avevo un gran mal di testa, una di quelle emicranie che ti mettono al tappeto e ti fanno dire "per piacere tagliami via la testa". Mentre arrotolavo i cavi elettrici e li portavo sul camion riuscivo a malapena a vedere ciò che stavo facendo. Volevo solo finire e andarmene a dormire. Erano circa le due di notte e stavamo tutti collassando dopo l'event di Capodanno 2000, tenuto allo Sports Arena di Los Angeles. Era stato un disastro totale. Le squadre di Gold si erano veramente impegnate per farla andare bene, ma nell'aria c'era quell'odore di terror puro - ce l'avrebbero fatta pagare. La pianificazione degli event era perennemente in ritardo e riuscire a fare tutto in tempo era sempre una grossa emergenza. Ma preparare quell'event era stato quasi impossibile. Miscavige aveva deciso che quello doveva essere speciale. Dopo tutto eravamo all'alba del Nuovo Millennio. Doveva essere l'event più grosso, più spettacolare è più disastroso di tutti i tempi. La visione di Miscavige era veramente grandiosa. Lui, David Miscavige, sarebbe stato il solo e unico oratore. Avrebbe raccontato l'evolversi della storia di Scientology, la storia della vita e delle scoperte di Hubbard attraverso gli anni '60, '70 e '80, mostrando la sempre crescente espansione di Scientology, vittoria dopo vittoria. E alla fine avrebbe mostrato le SUE trionfanti vittorie - la brillante riorganizzazione del management, la Golden Age of Tech, l'espansione senza precedenti della chiesa, sotto la sua direzione. Doveva essere un brillante tour de force, un momento che definiva la storia di Scientology e che al suo centro aveva lui, lo smagliante Miscavige. Dietro di lui dovevano passare sugli enormi schermi le immagini che illustravano ogni punto toccato. Video-presentazioni dei momenti chiave della narrazione, circa venti in tutto. Il problema era che qualcuno doveva trovare quelle foto. Qualcuno doveva scrivere tutte quelle sceneggiature. Qualcuno avrebbe dovuto fare l'editing. Era un lavoro imponente - con appena qualche settimana per prepararlo. L'event sarebbe stato trasmesso dal vivo in tutte le org. Era stata mobilitata tutta la Base. Avevo un po' di esperienza di montaggio e mi avevano mandato a LA con una squadra per editare uno dei video. Steve Willet, Ufficiale Comandante di Gold - che Dio lo benedica - aveva messo me e Cathy nella stessa squadra. Era noto a tutti che eravamo ormai fidanzati e le lingue biforcute si erano un po' placate. Restammo in una sala montaggio di Hollywood una settimana intera per assemblare una complicata sequenza video che avrebbe costituito circa cinque minuti delle due ore totali di presentazione. Altri stavano montando ulteriori video in studi sparsi per tutta Los Angeles. Lavoravamo giorno e notte e ci davamo il cambio sul divano della reception per un breve pisolino. A Natale andai a prendere il nostro "pranzo" da Canters, poi ci rimettemmo al lavoro. Io e Cathy, comunque, eravamo contenti perché potevamo stare sempre insieme. In realtà quello fu l'unico Natale che trascorremmo assieme nei nostri cinque anni di matrimonio. Una volta finito portammo di corsa il lavoro alla Sports Arena, dove c'era un camion di montaggio. Stavano arrivando anche gli altri video, alcuni giunsero appena pochi minuti prima dell'inizio dell'event e il personale lavorava freneticamente per avere tutto pronto. Mentre i minuti scivolavano via, l'atmosfera si faceva sempre più di panico, a malapena controllato. Io e Cathy trovammo posto in galleria del palazzo dello sport. Dopo una settimana praticamente senza dormire adesso l'emicrania mi spaccava la testa in due. Osservammo Miscavige avanzare impettito sul palco, accolto da un applauso fragoroso. Riflettori e occhi erano tutti puntati su di lui. All'inizio della presentazione fu subito chiaro che qualcosa stava andando terribilmente storto. Le immagini sugli schermi non corrispondevano alle sue parole. A volte sparivano inspiegabilmente. Mi coprii il viso con le mani. Sarebbe stato un flap. L'event procedette zoppicando fino alla fine, gli audiovisivi faticavano a tenere il passo e come Dio volle terminò. Il pubblico cominciò a uscire e le squadre di Gold si radunarono giù, con l'ordine di smontare tutto - le enormi scenografie, i riflettori, l'impianto audio, e caricare i camion. La notte si faceva mattina e io mi sentivo sempre peggio. La testa pulsava all'impazzata. All'improvviso mi trovai al fianco Cathy. «Vai a prendere la tua roba, ti porto a casa. Ho avuto l'autorizzazione dal MAA». Nel gergo della Sea Org il MAA, o Maestro d'Armi, era l'Ufficiale di Etica, cioè l'incaricato delle adunate e degli orari degli staff. Cathy era il mio angelo salvatore. Una volta in auto verso la Base collassai. Come previsto l'ira di Dio, o meglio quella di Miscavige, discese sulla Base. Tutta la Base era criminale e fuori etica. Tutti dovevano fare le "condizioni inferiori". Tutte le liberty erano cancellate. Tutti i permessi e le licenze erano cancellati. Tutte le vacanze cancellate. Tutte quelle imposizioni erano ancora in vigore quando, cinque anni dopo, lasciai la Base. Il nostro matrimonio fu uno degli ultimi - se non l'ultimo - ad essere celebrato alla Base. Avevamo progettato di fare una cerimonia al Castello e invitare alcuni amici, ma non sarebbe stato così, vista l'atmosfera. In realtà cercarono ripetutamente di dissuaderci - non era "il momento giusto". Ma noi ci sposammo lo stesso. Una sera sul tardi bloccammo un ministro, Ken Hoden, e due testimoni e ci sposammo nell'ufficio di Ken. Io e Cathy riuscimmo a farci assegnare un alloggio ai Kirby Apartments. Tutti gli staff della Base erano andati a vivere in un unico condominio e adesso non c'era più nemmeno un "wog", durante la notte poteva essere messo sotto sorveglianza. Le due camere da letto per appartamento erano diventate tre, alzando semplicemente un muro in salotto e dividevamo quel piccolo spazio con altre due coppie. Ora grazie a mamma avevo un po' di soldi e arredammo camera nostra per renderla il nido ideale, il nostro rifugio. Mettemmo una libreria a parete, un buon impianto stereo, un grosso letto e grandi armadi. Cathy aveva un ottimo gusto per i vestiti ma poche occasioni per indossarli. Riempimmo il frigorifero dei nostri cibi preferiti in modo da poter sempre avere qualcosa da mangiare quando tornavamo a casa. Cathy odiava il suo lavoro al dipartimento vendite - non era ciò che desiderava fare. Adorava le PR, era molto brava. Era stata "Capitano di Porto" della Freewinds, trattava con le persone "a terra" - commercianti, grossisti, governanti, dignitari locali. Era una donna cordiale, aperta e premurosa. Ma eccola lì, inchiodata dietro una scrivania a cercare di fare soldi per Gold. Intanto io ero sempre sul programma esecutivo di Dianetics sotto Michela, e lo odiavo. Camera nostra divenne un rifugio. Una volta alla settimana, il sabato sera, cercavamo di farci una cenetta romantica con candele e vino. Cambiammo anche auto, una Honda Accord del 1998. Era ciò che avevo sempre desiderato, verde scuro metallizzato con sedili in pelle. Per ritirarla eravamo corsi a Palm Desert una domenica mattina durante il "tempo pulizie", per poi correre di nuovo alla Base in orario per l'adunata delle 12,30. Ma alla Base le condizioni continuavano a deteriorarsi. Era come stare in un campo armato. Gold aveva "tradito il COB" per cui tutta la Base doveva "fare ammenda" a Miscavige. Lavoravamo per ore e ore nel nuovo stabile di uffici, sui terreni intorno all'edificio e alla villa di Hubbard. Spesso quegli "all hands" si protraevano fino a tardi, a volte fino a notte fonda, poi ci davano l'OK per "fermarci" (tornare a casa) e gli autobus si mettevano in marcia. Al mattino dovevamo ripresentarci al lavoro, stanchi e doloranti. Era così sempre più spesso. Le adunate e le riunioni degli staff diventarono sempre più brutali, gli staff venivano fatti uscire dai ranghi, in piedi davanti al gruppo, e si leggevano a voce alta i loro crimini e trasgressioni. Dovevi evitare chiunque fosse "in disgrazia", potevi metterti nei guai anche solo per aver parlato a un "downstat". Alla fine del 2000 Miscavige fece una serie di "eval" - valutazioni, secondo una formula esposta nelle direttive di Hubbard. Per fare una "eval" si deve identificare una Situazione e poi, seguendo meccanicamente una procedura analitica, scoprire il Perché di quella situazione e il Chi. Le valutazioni furono annunciate con grande clamore - tutti gli staff dovevano studiarle approfonditamente, a fianco di un lungo elenco di reference di Hubbard. Quelle "eval" sarebbero dovute servire a rimettere in sesto la Base, metterla in etica e renderla produttiva. Quando Miscavige cominciò la sua valutazione del dipartimento Marketing fui sottoposto a accurate investigazioni e mi ritrovai invischiato in una Verifica di Sicurezza gang-bang con Gerald Duncan, il Master at Arms capo che mi grigliava all'E-Meter e, dietro di lui, Marty Rathbun, Inspector General RTC, che mi urlava addosso accuse su accuse. «Che cos'era quello? Che cos'era quello?» sbraitava Marty indicando il quadrante dell'E-Meter. «Quella lettura sul meter. Che cos'è? Qual è il tuo crimine, Jeff? Dai, su, sputa fuori!» L'interrogatorio durò all'infinito. L'unico "crimine" che riuscii a trovare fu quella volta nel 1982 quando Hubbard aveva scritto un annuncio sullo "sbarazzarsi della mente reattiva" e io avevo fatto un sondaggio, scoprendo che era un messaggio negativo - la gente non voleva sbarazzarsi della mente reattiva. All'epoca Hubbard era stato contento dei miei sondaggi. «E allora qual è il CRIMINE?» urlava Marty. «Che cosa hai FATTO?» «Non so... forse avremmo dovuto testare l'annuncio... » ormai mi aggrappavo a tutto. Marty se ne andò. Il giorno dopo uscì la Marketing Eval. I Chi eravamo io e Foster. Avevamo "mentito a LRH" su un sondaggio e presentato "risultati falsi" per impedire che l'annuncio di LRH venisse pubblicato. Poi avevamo "sperperato oltre 70 milioni di dollari" in annunci inefficaci e perciò sabotavamo da sempre il Marketing di Scientology. Noi eravamo il motivo per cui Marketing andava male. Il maneggiamento consisteva nel portarmi davanti a un Consiglio di Idoneità [Fitness Board] e licenziarmi dalla Sea Org. Ne fui indignato. Dopo 30 anni di servizio nella Sea Org mi buttavano fuori per un sacco di bugie scritte in una eval? Era folle. Per la convocazione davanti al Consiglio di Idoneità mi portai tutta la documentazione, avevo i sondaggi presentati a Hubbard e anche la corrispondenza che mi aveva inviato. Mostrai che non avevo falsificato i sondaggi, che non gli avevo mentito ma che in realtà lui mi aveva lodato. Presentai le statistiche di vendita della Campagna Dianetics, e i risultati in termini di introiti dell'Org. Durante la campagna non avevo sperperato denaro - in realtà la campagna aveva generato per le org entrate extra di 200 milioni di dollari, ben al di là di quanto facevano di solito. Mostrai la commendation [elogio] di Hubbard per la campagna e anche i suoi precedenti elogi per le riviste Advance che avevo fatto. Presentai nel dettaglio la documentazione di 30 anni di carriera. A quel punto non potevano più licenziarmi, non se avevano un qualche tipo di coscienza. Decisero semplicemente di rimuovermi dal posto e mettermi al lavoro "sui ponti". L'eval però non fu annullata - nessuno poteva contraddire Miscavige o dirgli che la sua eval era sbagliata. Venni confinato alla Base. Vivevo con un gruppo di altri "mozzi" [deckies] in una roulotte scassata sopra l'area recintata di "OGH" [Old Gilman House]. Lavoravamo all'aperto: sarchiare, potare, pulire i vialetti. Tra i compagni "mozzi" c'era anche Steve Willet, l'ex CO Gold, con cui diventai buon amico. Cathy mi portava cibo di nascosto ogni volta che poteva. Alla fine venni ritenuto sufficientemente riabilitato per rientrare tra il resto dell'umanità rispettabile e tornai alla CMU come copywriter. Ma non fu un ritorno trionfale - anzi, il contrario. Ero servile e cercavo di tenere un basso profilo. Il resto dello staff di Gold mi trattava ancora da appestato. Adesso a capo della Campagna Dianetics c'era Manu, che voleva fare una nuova televendita e mi chiese di scriverla. Contattai alcune delle mie vecchie conoscenze, in particolare Tim Hawthorne, autore di The Complete Guide to Infomercial Marketing, il quale mi illustrò le nuove tendenze del settore e mi presentò una delle più quotate autrici di televendite del momento. Grazie al suo aiuto misi assieme una sceneggiatura che lei trovò eccellente, e la sottoposi a Miscavige. Il giorno dopo venimmo tutti convocati alle roulotte di CMO Int. per una riunione con il COB. CMO Int aveva gli uffici in una grande casa mobile doppia. Intorno avevano piantato degli arbusti e tracciato vialetti di ghiaia per farla sembrare meno transitoria. In mezzo alle due case mobili appaiate c'era una grande sala conferenze circondata da stanzini. Quando arrivai c'erano già 30 o 40 persone - tutti i WDC, tutti gli Exec Strata e gli exec chiave di Gold. Un lato del tavolo era vuoto, in attesa di Miscavige. Tutti gli altri si accalcavano di fronte e ai lati. Dopo un'attesa nervosa, Miscavige entrò e gettò sul tavolo la mia sceneggiatura. «Avete visto la merda che ha scritto quel tizio?» esordì. Poi prese la sceneggiatura e cominciò a leggerne qualche paragrafo con voce carica di sarcasmo. Avrei voluto dire qualcosa, spiegare il perché avevo scritto in quel modo, volevo esporre i risultati delle ricerche che avevo fatto. Mi alzai in piedi. «Signore, se solo potessi...» Non riuscii a spingermi oltre. «Vedete in che modo mi parla? Questo è il tipo di merda che ci arriva da Gold». Si girò verso di me: «Tutto ciò che voglio da te è conoscere i tuoi crimini. Perché semplicemente non li confessi ora, davanti a questo gruppo? Quali sono i tuoi crimini?». Rimasi in silenzio, di nuovo congelato. «Guardatelo!» urlò Miscavige. «Guardate come mi guarda!!» Poi, con mio grande orrore, si alzò di scatto dalla sedia e si avventò contro di me, mi spinse contro la parete dello stanzino che avevo alle spalle, mi afferrò per il colletto quasi strappandomi la camicia di dosso e cominciò a schiaffeggiarmi ripetutamente in piena faccia. Infine mi scaraventò a terra. Un piede mi rimase impigliato al suo. «Lascia subito il mio piede!» urlò stizzito. Obbedii terrorizzato. Miscavige si girò e uscì dalla stanza. Nessuno si era mosso. Erano ancora tutti seduti, impietriti come statue di sale. «Alzati» sussurrò qualcuno. «Non restare disteso lì - non fargli una colpa di averti picchiato». Non fargliene una colpa. Era questo tutto ciò che sapevano dire? Mi alzai barcollando e mi accasciai sulla sedia. Miscavige intanto era rientrato e mi ordinò di alzarmi. I MAA mi accompagnarono in un'altra stanza dove trascorsi diverse ore attaccato a un E-Meter a confessare i miei crimini. Poi tornai nei seminterrati dell'Edificio 36, dove c'erano gli uffici di HCO, e attesi di essere riassegnato ai "ponti". Arrivò un tizio con una busta: conteneva i bottoni strappati della mia camicia e qualche spicciolo uscitomi di tasca quando Miscavige mi aveva buttato a terra. Poi arrivò un messaggero di RTC con una camicia nuova, mandata dal COB. Veramente gentile da parte sua. Salvo che quella che mi aveva strappato era costata 50 dollari dei miei risparmi. Questa veniva dal reparto "Costumi", una "bottom-down" anni '70, usata, macchiata e consunta. La ficcai direttamente nel cestino. Non dissi nulla a Cathy e quando mi chiese perché avevo dei lividi in faccia e le risposi che ero caduto. Cathy non voleva sentire nulla di negativo su Miscavige. Aveva lavorato un po' per lui curando l'organizzazione dei suoi viaggi, aveva addirittura viaggiato con lui e Shelly. Aveva delle foto di loro tre insieme. Anche il fatto di essere stata cacciata da RTC non aveva intaccato l'opinione che ne aveva. Dopo alcune settimane sui "ponti" venni ritenuto degno di rientrare nel gruppo degli onesti e di nuovo tornai a CMU come copywriter. Ma mi sentivo sempre più spezzato e scoraggiato. Tutti davano per scontato che fosse colpa mia, qualcosa che io avevo fatto, e che aveva fatto infuriare il COB. E quasi quasi ci credevo anche io - ma non avevo idea di che cosa fosse stato. Forse il mio atteggiamento?. Un sabato mattina in cui ero impegnato nei "renos", diserbare intorno all'edificio degli alloggi, venni chiamato perché il CO CMO Int voleva vedermi. Mark Yager mi spiegò che Laura Marlowe, Audiovisual Exec Int, aveva fatto blow. Si era lasciata dietro un enorme progetto e voleva che io lo completassi. Aveva a che fare con la pubblicazione delle conferenze di Hubbard su CD. Come al solito Scientology era in ritardo di 10 anni sull'industria. Con la tipica sfiducia per qualsiasi cosa non avesse la benedizione di Hubbard, avevamo aspettato fino al 2001 per buttarci sui CD - le conferenze del Fondatore venivano ancora riprodotte e vendute su cassetta. Avevamo fatto un set di conferenze su CD - una "Edizione Speciale" del Philadelphia Doctorate Course, 72 lezioni e solo 1000 serie per gli "scientologist più dedicati" che, nel codice di Miscavige, significava "i più ricchi". I testi li avevo scritti io. L'edizione speciale doveva servire a raccogliere fondi per la pubblicazione su CD delle conferenze restanti. Ora Miscavige voleva fare le cose in grande e convertire in digitale tutto il catalogo. Il problema era che nessuno sapeva realmente che cosa contenesse. Hubbard aveva tenuto oltre 2000 lezioni e nessuno le aveva mai ascoltate tutte, significava contarle e catalogarle. Dovevamo sapere quali mettere assieme in ogni serie, di che cosa parlavano, se erano destinate a studenti avanzati oppure al "pubblico grezzo". Dovevamo sapere data e lunghezza di ogni lezione, qualità del suono. Era un progetto mastodontico. Dopo avermene spiegato la portata, Yager si chinò verso di me dicendo: «A proposito, ti proporrò per il posto di Audiovisual Exec Int». Rimasi ammutolito. «Ma... Signore... io sono sui ponti...». Avrei voluto dirgli sono appena stato picchiato dal Presidente del Consiglio di RTC. Liquidò i miei timori con un gesto della mano. «Tutti abbiamo i nostri su e giù». Nel fissarmi intensamente aggiunse: «Mi sono sempre chiesto perché non sei mai diventato un giocatore». Un giocatore. Sissignore, ha perfettamente ragione, Signore. Sono un idiota, Signore. Quel tipo di giocatore? Mi avrebbero dato una assistente, Yael Sherlock. Yael era alla CMU fin dai tempi di Los Angeles, circa 13 anni. La chiamavamo "JVA", che stava per Principessa Ebrea Venezuelana. La sua ricchissima famiglia era di Caracas, era di temperamento latino e di humor ebreo, il che la rendeva affascinante e divertente. Mi piaceva tenere allenato con lei il mio scarso spagnolo. Aveva l'età di mia figlia e la chiamavo hijita, "figliola", lei chiamava me jefecito, "capetto". Insieme facevamo una buona squadra: io ero un lettore veloce e conoscevo molto bene Scientology, lei era metodica e precisa. Organizzammo un ufficio in un angolo della casa mobile di CMO Int. Yael approntò un grosso foglio di calcolo e cominciammo a compilarlo. Naturalmente non c'era tempo per ascoltare tutte le conferenze - sarebbe occorso più di un anno, che non avevamo. Ci limitammo a scorrere le trascrizioni per afferrarne il senso, ascoltandone soltanto una manciata. Per terminare il lavoro avevamo solo alcune settimane. Miscavige voleva creare a Gold una struttura di produzione CD la cui mente direttiva era Russ Belin, il CO di CST (Church of Spiritual Technology). Russ era il suo punto di riferimento quando si trattava di ricerca e tecnologia. CST, la sua organizzazione, aveva progettato tutta la tecnologia per riversare le opera di Hubbard in un archivio di dischi d'oro e di platino, poi sigillati in camere stagne segrete e sotterranee nascoste nel mondo. Miscavige aveva già convocato Belin per progettare il nuovo E-Meter, il Mark VIII. Adesso gli aveva dato l'incarico di organizzare la linea dei CD. Russ aveva bisogno dei nostri dati, e alla svelta. Yager si faceva vedere di rado e ancora una volta cominciavo a rendermi conto di essere io il cuscinetto della situazione. Quel progetto era bollente e potenzialmente catastrofico, Yager doveva prenderne le distanze e incaricare qualcun altro, su cui avrebbe poi scaricato il disastro se le cose fossero andate male. Laura gli aveva dato il benservito e doveva trovare alla svelta un altro "corpo" per quel posto. Int Base, Legge di Sopravvivenza N. 101. Ma la sua proposta di farmi Audiovisual Exec Int non si concretizzò mai e lui perse gradualmente interesse nel progetto. Comunque sia, consegnammo tutte le informazioni a Belin che rimase molto compiaciuto per la loro accuratezza e completezza. Ma il nostro progetto non era finito. La parte successiva era trovare tutte le lezioni pubbliche di Hubbard - quelle per i non-scientologist. Sarebbero state tutte pubblicate come "Conferenze Classiche" - e Miscavige le voleva presentare all'event di Capodanno, a cui mancavano pochi mesi. Era un compito praticamente impossibile e una volta che ne ebbi realizzato la portata lo giudicai totalmente impossibile. Significava scovare tutte le Conferenze Classiche, progettare il packaging, programmare le spedizioni in abbonamento postale e organizzare Gold per la gestione degli ordini. Consultai dei professionisti di vendita per corrispondenza e mi dissero che per quel tipo di organizzazione sarebbero occorsi almeno sei mesi - noi ne avevamo meno di due. Con l'avvicinarsi della fine dell'anno fu chiaro a tutti che non ce l'avremmo mai fatta. La soluzione? Trovare qualcuno a cui addossare la colpa. Indovinate chi? Trascorsi "sui ponti" Natale e Capodanno. Non che agli altri avessero concesso del tempo libero, intendiamoci. Dopo qualche mese di "lavoro MEST" venni di nuovo ritenuto adeguato per la compagine umana e in primavera tornai a CMU. Scoprii che sarei stato il "Lecture Marketing Manager", con Yael come mia assistente. Perché? A giugno c'era l'event del Viaggio Inaugurale della Freewinds. Russ Belin aveva quasi finito di istallare a Gold una catena di produzione di CD e Miscavige voleva annunciare con grande clamore la prima pubblicazione ad ampio raggio delle conferenze di Hubbard in digitale. Voleva sapere quali serie pubblicare e nessuno sapeva che cosa proporgli. Nessuno voleva prendere decisioni, tirar fuori la testa. La soluzione? Togliere Hawkins dai decks e lasciare che fosse lui a decidere. Perfetto. Ero di nuovo sui carboni ardenti. A questo punto si potrebbe dire che non imparo dall'esperienza. Ma tutti quegli sproloqui e prevaricazioni mi rendevano nervoso. Le decisioni andavano prese. Raccoglievi tutti i dati, elaboravi un piano al meglio delle tue possibilità e lo presentavi chiaramente. Hubbard una volta aveva detto: «Perché il tuo collo è così prezioso?» Qual era il peggio che poteva capitarti? Finire di nuovo "sui ponti". Miscavige in quel periodo era a Clearwater - c'era da un anno. Facevamo delle teleconferenze. Dopo aver predisposto il mio lavoro organizzammo una teleconferenza con lui. Nello stanzino di CMO Int c'erano già tutti i senior exec. Mi fecero sedere vicino al telefono e dopo qualche minuto Miscavige arrivò in linea. «Bene, che cos'hai per me?» Tutti gli occhi mi fissarono. Esposi il mio progetto. Avremmo fatto una pubblicazione del Corso di Dottorato di Filadelfia per tutti gli scientologist. L'anno prima era stata diffusa in edizione limitata, espanderla a più ampio raggio aveva senso. Era anche una delle serie più famose e popolari di Hubbard. Come seconda serie raccomandai Le conferenze di Phoenix, incentrate sui principi base di Scientology e registrate nel 1954. E per gli scientologist avanzati proposi una serie di conferenze del Saint Hill Special Briefing Course che trattavano di società e governi. Terminata la mia esposizione il COB disse che la proposta era approvata e potevamo procedere. Intorno al tavolo si levò un forte sospiro di sollievo. Preparammo la diffusione - tutto il packaging e la promozione. Adesso il copywriter di CMU era Dan Koon, auditor altamente addestrato ed ex executive dell'Ufficio del Senior C/S Int, subito sotto Ray Mithoff. Non ho mai saputo che cosa gli era successo, salvo che non era più sulle "linee tecniche". Dan era anche un bravo autore così lo avevano spedito a CMU. Io e Dan andavamo d'accordo e una volta terminate campagna e promozione Miscavige ne fu compiaciuto. Fu lanciata sulla Freewinds all'event di giugno, quello dell'Anniversario del Viaggio Inaugurale, e tra gli scientologist riscosse molto successo con vendite record. A settembre facemmo seguire le Conferenze Classiche, presentate all'event del Giorno dell'Auditor. Nel 2001 io e Yael avevamo fatto il grosso della campagna e quando ai primi del 2002 ero "sui ponti", lei aveva terminato la computerizzazione delle linee di gestione ordini di Gold. Era un sistema in abbonamento postale - gli scientologist si abbonavano e ricevevano una conferenza al mese per quattro anni. Poco prima del lancio alcuni di noi vennero convocati a Clearwater per un incontro sul marketing con Miscavige. C'eravamo io, Dan Koon, Anne Bradley (Senior Magazine Editor), Helen Pinder (Director of Advertising and Promotion) e David Bloomberg (Marketing Exec International). Bloomberg era subentrato a Ronnie Miscavige, che aveva lasciato la Base assieme alla moglie Bitty qualche anno prima. Non abbiamo mai saputo quando Ronnie se n'era andato di preciso - nello stile tipico della Base un bel giorno semplicemente sparì e nessuno fece mai più il suo nome. Era diventato una non-persona, come se non fosse mai esistito. Dave Bloomberg era un grosso e dinamico australiano che aveva fatto il fund raiser per la Sea Org in Australia, poi promosso alla Author Services, di cui era stato Direttore Esecutivo. Scoprii che Dave era intelligente e gradevole, lavorare con lui mi piaceva. A Clearwater incontrammo Miscavige su Fort Harrison Avenue, nel West Coast Building che a piano terra aveva un'ampia sala conferenze. Ci disse che voleva farci fare una serie di esercizi. Il primo consisteva nel girare per gli edifici di Flag e vendere agli scientologist del pubblico le nuove serie di CD. A fine giornata dovevamo tornare e riferire le vendite - chi non avesse venduto nulla non era degno di lavorare nel marketing. Non avevo mai sostenuto di essere un venditore - in realtà ero sempre stato molto scarso sotto quel punto di vista. Tendo a parlare troppo. Trascorsi l'intero pomeriggio in chiacchiere con diversi scientologist, parlai dei nuovi CD ma senza troppa fortuna. Alla fine Dave Bloomberg si impietosì e mi mandò da chi sapeva che avrebbe comprato. Tornammo in sala conferenze per il rapporto, avevo venduto qualcosa. Anne e Helen invece nulla. Miscavige disse che erano licenziate su due piedi dalla Base e le mandò a lavorare nella cambusa (cucine) di Flag. Non le ho mai più viste. Nei giorni seguenti volle vedere me e Dan più volte per farsi aggiornare sui progetti delle pubblicazioni future. Alla fine mi lanciò uno sguardo: «Scommetto che sei contento che non ti ho licenziato» mi disse. Sostenni il suo sguardo per un secondo, poi sorrisi. Il lancio delle Conferenze Classiche era per quella settimana e io e Dan ci trattenemmo per l'event, in cui vidi un sacco di cose che dovevano essere maneggiate subito. Chiamai Yael a CMU che mi mise in viva voce e cominciai a mitragliare istruzioni a fuoco rapido. Poi venni a sapere che i presenti all'ascolto le avevano chiesto: «Chi è al telefono?», e lei aveva risposto che ero io. «Quello è Jeff?» fu il commento. Era vero. Ero galvanizzato. Non ero più quell'ombra che si aggirava depressa per CMU. Io e Dan ci eravamo pompati a vicenda. Sulla via del ritorno alla Base ci fermammo in diverse org di LA e ispezionammo i loro indirizzari. Avevamo un sacco di idee su come migliorare la campagna. Come dissi a Dan all'epoca, il ritorno alla Base fu come un proiettile che colpisce uno stagno di melassa. Improvvisamente era tutto di nuovo serio, tutto impossibile e tutto con gravi conseguenze per il minimo passo falso. Sentii che il fuoco si stava di nuovo spegnendo. Cathy fu felice di rivedermi e orgogliosa di ciò che avevo fatto. Come sempre aveva fede in me e nelle mie capacità, anche quando nessun altro le aveva. Nel giro di un mese le vendite dei CD cominciarono a rallentare, eravamo entrati nella fase discendente della curva a campana. La maggioranza degli scientologist attivi li aveva comprati all'event, o subito dopo. Fare nuove vendite diventava sempre più difficile. Ci spostammo sulla promozione degli ordini postali con tre serie di lettere promozionali agli indirizzari attivi. In elenco c'erano soltanto circa 200.000 nomi, che rappresentavano chiunque avesse presumibilmente fatto almeno un corso o dell'auditing di Scientology - compresi i corsi iniziali. Era un elenco piccolo aggravato dall'alta percentuale di indirizzi sbagliati e un sacco di gente "non attualmente sulle linee". Quanti realmente fossero gli scientologist attivi era pura speculazione, ma ne stimai 40.000, massimo 50.000. Come era prevedibile i risultati della pubblicità postale furono scarsi. Ancora una volta mi ritrovai "downstat", cioè Condizioni di Etica, punizioni, investigazioni, abusi. Miscavige fece sapere che lui, e lui soltanto, aveva creato con i suoi event brillanti quelle vendite iniziali, e ora Marketing aveva perso la palla, non produceva alcun risultato. E mi ritrovai ancora una volta nella posizione del paria, del fallito. Miscavige volle anche farci fare un tabellone completo di tutte le Conferenze di Hubbard. Ne avevo già fatto uno nel 2001 ma lui voleva qualcosa di permanente che le org potessero esporre. Ne feci diverse versioni, ma non andavano mai bene. Ancora una volta diventai il bersaglio delle ire di Miscavige - e della sua violenza. A metà di una riunione nella CMU cominciò improvvisamente a schiaffeggiarmi in viso, poi mi gettò a terra. Quando mi alzai sanguinavo da una guancia. Miscavige si rivolse a Laurisse Stuckenbrock, il suo Comunicatore. «Lou!» disse. Lei rovistò nella borsetta, estrasse un flacone di disinfettante e mi pulì la ferita. «Sai perché ti ho picchiato?» mi chiese. «No, Signore» risposi. «Per farti vedere chi comanda». Alcuni staff erano veramente i "cocchi" di Miscavige, come per esempio Henning Bendorff, Art Director di Gold. Quando lo avevo incontrato la prima volta Henning era uno svedese tranquillo e pieno di talento, diligente sul lavoro. Progettava le enormi scenografie degli event di Miscavige ed era entrato presto nelle sue grazie. Sembrava che con il crescere del favore del COB crescessero anche la sua cattiveria e arroganza. Prendendo esempio da Miscavige, anche Bendorff cominciò a malmenarmi. Mi arrivava da dietro e mi spingeva la faccia sulla tastiera del computer. Una volta mi colpì così violentemente che cominciò a sanguinarmi il naso. Io ero puro sudiciume mentre lui era il golden boy - poteva fare di me ciò che voleva. Alla fine venni trovato colpevole di crimini - sperpero di denaro, abbandono del lavoro e solite cose. Fui rimosso dal posto e, in disgrazia, rimandato "sui ponti", dove in quel periodo c'era anche il mio vecchio amico Foster. Cominciammo a lavorare insieme all'edificio degli alloggi e dopo un po' arrivò anche Yael. Le fondamenta del condominio per gli staff erano state gettate otto anni prima. Gli edifici stessi erano stati rifatti e risistemati molte volte, ma erano ancora gusci vuoti. Il flap più recente era stato la scoperta che i pavimenti non erano adeguatamente fissati alle pareti e per correggere l'errore si spesero milioni di dollari. Frattanto noi tenevamo pulito il terreno circostante o facevamo qualche lavoretto di muratura esterna. Un pomeriggio arrivò Matt "Murphy" Butler, la Guardia della Vigilanza, caricò me e Foster sul suo furgone e ci disse che eravamo stati assegnati al RPF di Los Angeles. Scaricati dalla Base. Non ne restammo particolarmente scioccati o turbati. Emotività zero. Lavoro sui ponti, RPF, che volete... era sempre la stessa cosa. Ormai io e Foster eravamo rassegnati al destino. Facemmo velocemente uno smilzo bagaglio e seguimmo Matt. Incredibile ma vero, riuscimmo a convincerlo a fermarsi al In-and-Out-Burger, visto che non avevamo ancora mangiato. Ci registrammo al RPF del Big Blue e ci indirizzarono a una cuccetta di un dormitorio super affollato con una quarantina di altri uomini, da soffitto a pavimento. Dovevamo sempre indossare jeans neri e una maglietta o un maglione grigi, la "divisa" del RPF. In quel periodo sul programma c'erano circa 200 persone, uomini e donne. Naturalmente non potevamo telefonare, e non potevamo parlare con nessun esterno al programma. Cominciammo a lavorare nella cosiddetta "Fabbrica di PAC", una enorme falegnameria nelle viscere del Complesso. Ci stavano già lavorando centinaia di RPFer, costruivano mobili per le org di Scientology. Ci assegnarono a una squadra e decidemmo entrambi di comportarci al meglio e uscire di lì il prima possibile. Il giorno dopo fummo convocati nell'ufficio dell'incaricato del RPF, che ci passò il telefono. Era Murphy. «Ehi, voi due non siete sul RPF» disse. «Dovete presentarvi al PAC Base Crew per un incarico». Io e Foster ci guardammo increduli. Probabilmente la nostra fu la permanenza più breve sul RPF di tutti i tempi. La PAC Base Crew era l'organizzazione incaricata di tutte le manutenzioni del Big Blue - meccaniche, elettriche, edili. Gestivano anche la cambusa (cucine) e il parco automezzi, oltre che la Fabbrica di PAC. Foster venne mandato in fabbrica e io alle rifiniture, dove si passava il mordente, si dipingevano e laccavano i mobili finiti. Quella sera io e Foster ci ritrovammo a passeggiare per le vie di Los Angeles, ridendo come pazzi per lo strano capovolgimento degli eventi e la relativa libertà. Era Natale. Imparai tutto quel che c'era da sapere sulle rifiniture dei mobili, tecniche di pennello e di spray. Gestii anche il laboratorio di tappezzeria e imparai a rivestire sedie e poltrone. La mia amica Caroline Mustard, che adesso stava sul RPF, dirigeva la squadra dei tappezzieri. Foster, con le sue competenze informatiche, prese possesso di un router CNC (controllo numerico) e lo mise in funzione. Vivevamo in un dormitorio affollato nell'edificio principale. Scrivevo a Cathy tutte le settimane. A volte veniva giù a PAC Base per degli event o per delle riunioni di venditori. Ogni volta cercavo di incontrarla. Era difficile e imbarazzante, se ci avessero visti insieme troppo spesso qualcuno poteva fare un Rapporto per Conoscenza. In seguito mi disse che alla Base riceveva continue pressioni per divorziare. Ma lei rifiutava. Nel gennaio del 2003 Jean Michel Wargniez, Int. Management Public Relation Officer, venne a trovarci dalla Base. Conoscevo bene JM, ma ovviamente dovevo chiamarlo "Signore". Voleva sapere se la Fabbrica poteva costruire trofei. Ne volevano uno grosso a forma del Saint Hill Manor in Inghilterra, da dare in premio alle organizzazioni di Scientology che raggiungevano "le dimensioni di Saint Hill" - una gara per le org che fungeva da incentivo. Ai tempi di Hubbard negli anni '60 la Saint Hill Organization aveva centinaia di staff e ogni organizzazione che avesse raggiunto quelle dimensioni avrebbe ricevuto quel premio "Saint Hill Size". Avevano già contattato diverse fabbriche di trofei, che avevano fatto dei preventivi sui 10.000 dollari l'uno. Io e Foster dicemmo che li avremmo fatti per molto meno. Foster usò dei progetti tridimensionali del Maniero e programmò il controllo numerico. Poi li incise nella formica: finestre, consistenza dei mattoni, tutto. Intanto io dirigevo una squadra di RPFer che modellò le balaustre, le colonne, i vasi. Poi montammo tutti i pezzi in un modello in scala composto di 30 pezzi, ne facemmo degli stampi in gomma che riempimmo con una colata di resina. Imparai una tecnica chiamata "colata di metallo freddo" che consisteva nel miscelare la resina a schegge di rame e ottone. Poi montammo i pezzi di resina e li lucidammo fino a farli risplendere. Il risultato finale sembrava proprio un modello in bronzo del Saint Hill Manor - che montammo su una base nera brillante con una targa. Impiegammo sette settimane - compreso imparare come farlo. Costo totale circa 500 dollari. Conservai tutti i modelli e documentai esattamente il procedimento per usi futuri.
A marzo venni promosso Direttore delle Arti e della Cartellonistica, e progettai e costruii tutti i tabelloni del nuovo centro Applied Scholastics in Missouri - nei tempi prestabiliti e con un budget inferiore al preventivato. Ero nel mio ufficio un giorno di aprile quando si aprì la porta ed entrò David Miscavige, accompagnato da Shelly e Lou. Stava facendo una ispezione del Big Blue. «Jeff, che ci fai qui?» mi chiese. Cercai di spiegargli la mia promozione a Direttore delle Arti e della Cartellonistica, ma saltò fuori che non sapeva nemmeno che fossi al Complesso. Non so dove pensava che fossi - o se si fosse mai posto il problema. Ma qualcosa si mise in moto. Un paio di settimane dopo chiamò Murphy, la Guardia di Sicurezza di Gold: «Devi prendere il prossimo pulmino per la Base». |