Capitolo Ottavo: Oltre il Lavaggio del Cervello Snapping: America's Epidemic of Sudden Personality Change © di Flo Conway & Jim Siegelman, Seconda Edizione, 1995. Stillpoint Press, ISBN 0-9647650-0-4. Traduzione a cura di Allarme Scientology, 2007. 8. Oltre il "lavaggio del cervello"« A Panmunjon gli imperialisti americani e i loro scagnozzi e lacchè, la banda britannica capitalista al governo, stanno tenendo discorsi di pace. Nei campi di prigionia imperialisti essi stanno torturando, affamando e ammazzando i prigionieri coreani e cinesi, ma noi resteremo calmi e non tortureranno mai né ammazzeranno voi. Voi con noi siete al sicuro. Noi continueremo sempre, coscientemente, a portare avanti la Politica della Clemenza e perciò continueremo a darvi la possibilità di studiare e apprendere la verità, e di vedere come i nostri dirigenti stiano avvolgendo la gente in una ragnatela di bugie e si stiano preparando ad estendere il conflitto coreano, e a scatenare la terza guerra mondiale »
Alla fine degli anni Settanta un piccolo gruppo di professionisti di tutti gli Stati Uniti - psichiatri, psicologi, assistenti sociali e avvocati che lavoravano in prima linea nel campo legale e della salute mentale - cominciarono a riconoscere che quanto stava accadendo in America ai membri di culto era realmente qualcosa di nuovo. La loro neonata organizzazione nazionale, la American Family Foundation, costituì il primo tentativo professionale di comprendere l'esperienza settaria, di soccorrere le vittime dei culti e di aiutare genitori e familiari nel loro bisogno di sostegno e trattamento professionale. Ciò che tali professionisti furono innanzitutto costretti ad ammettere fu che i loro strumenti tradizionali di analisi e trattamento erano tristemente inadeguati per i compiti che si trovavano ad affrontare. All'inizio vi fu un uomo, il Dott. John G. Clark Junior, assistente professore clinico di psichiatria alla Harvard Medical School e al Massachussetts General Hospital, che co-fondò la AFF e operò quale suo primo studioso fisso. Diversi anni prima aveva testimoniato davanti allo speciale comitato del Senato dello Stato del Vermont che stava indagando "gli effetti di alcuni culti religiosi sulla salute e il benessere dei loro accoliti". Nella sua dichiarazione, Clark citò i pericoli noti per la salute, sia fisici che psicologici, e fece notare il limite oltre il quale la sua professione non era stata in grado di spingersi. Egli disse: « È mia opinione che il fatto di un cambiamento di personalità sia stato definito. Sono certo che si tratta di un fenomeno fondamentalmente poco familiare alla professione della salute mentale. È altresì chiaro il fatto che i nostri metodi comuni di trattamento non funzionano, come sono chiari i forti pericoli impliciti per quanto riguarda il processo di crescita personale e di salute mentale ».Ben presto alcuni altri professionisti preoccupati raccolsero la sfida. Tra di essi la psicologa Margaret Singer, Ph.D., dell'Università della California di Berkeley e il Dott. Jolyon West dell'Istituto di Neuropsichiatria della UCLA, che diventarono entrambi membri del consiglio della AFF e, assieme ad altri del gruppo, si fecero coinvolgere sia personalmente che professionalmente nel dibattito sulla salute mentale. Nel loro sforzo di spiegare questo nuovo tipo di "cambiamento di personalità", assieme ad altri professionisti riesaminarono l'unico campo di conoscenza all'epoca riconosciuto come ricerca collegata al fenomeno: le indagini condotte qualche decennio prima sul modo in cui la mente umana reagisce in situazioni di estrema costrizione fisica e psicologica. Una generazione prima l'argomento era assurto a necessità internazionale con la scoperta di esempi estremi di cambiamenti improvvisi di credenza, comportamento e personalità, identificati con un processo noto come "lavaggio del cervello". "Lavaggio del cervello". Il termine brainwashing era entrato nel linguaggio popolare all'inizio degli anni Cinquanta. Poi era stato usato per descrivere vividamente le tecniche che i rivoluzionari cinesi impiegarono durante la loro lunga marcia verso il potere per modificare credenze e comportamento della popolazione interna. Essi definivano il processo come rieducazione o rimodellamento - letteralmente, in cinese, "ripulire la mente" o "lavare il cervello". La stessa tecnica fu sistematicamente applicata dalle forze Nord Coreane per ottenere confessioni di crimini di guerra, presumibilmente volontarie, dai piloti americani abbattuti durante la guerra. All'inizio questo metodo nuovo, inquietante e sinistro di induzione al cambiamento di personalità sembrò essere spuntato dal nulla, poiché in Occidente non vi erano tradizioni paragonabili, e non si trovarono fondamenti evidenti nemmeno tra gli antichi rituali Orientali. Sentendosi minacciato e affascinato, il governo statunitense finanziò diversi progetti di ricerca tesi a risolvere il mistero. Dei molti studi iniziali sul "lavaggio del cervello" il più ampiamente conosciuto fu quello dello psichiatra Robert Jay Lifton, all'epoca affiliato alla Yale University, il quale fu tra i primi medici americani ad esaminare le vittime del processo, sia tra i soldati che tra i civili. Nel suo libro Thought Reform and the Psychology of Totalism, pubblicato nel 1961, una compilazione di studi già precedentemente pubblicati in riviste specializzate, Lifton analizzava il metodo del "lavaggio del cervello" come sviluppato dai comunisti cinesi durante la presa di potere della fine degli anni Quaranta. Usando un approccio alla materia da un punto di vista essenzialmente psicanalitico, Lifton descrisse i diversi tipi di stress fisici ed emotivi usati dai cinesi per indurre sensi di "ansia colpevole" e per creare una condizione di "distruzione dell'ego" nei soggetti trattati, per poi procedere alla loro "rieducazione" secondo i principi del comunismo cinese. Poi, spingendosi ben oltre Freud, Lifton intraprese i primi passi verso un approccio alternativo. Descrisse in che modo il processo totalitario della "depersonalizzazione" fosse ottenuto con attacchi ripetuti al senso individuale del sé, con aperte minacce di morte e stabilendo un controllo totale sul "milieu" o ambiente circostante, seguito da una improvvisa offerta di tregua - un trattamento clemente in cambio della piena collaborazione. Descrisse i traumi individuali sofferti durante la "morte e rinascita" simbolica del soggetto, riflessa dalla sua confessione di trasgressioni del passato e successivo re-indottrinamento. Analizzò il processo di rieducazione comunista in relazione alla sua scienza spuria e al suo stesso misticismo tattico. Annotò addirittura la familiare "fissità lontana mille miglia" che spesso caratterizza le vittime del "lavaggio del cervello". Dopo queste intuizioni Lifton proseguì le ricerche per distillare otto caratteristiche distintive del processo totalitario di riforma del pensiero: "controllo del milieu", "linguaggio caricato", "richiesta di purezza", "confessione", "manipolazione mistica", "la dottrina è più importante della persona", "scienza sacra" e "dispensazione dell'esistenza". L'opera di Lifton fu significativa. La sua frase "distruzione dell'ego" descriveva accuratamente gli effetti radicali del "lavaggio del cervello" sulla personalità, e il suo approccio alternativo definiva le componenti simboliche del processo. Ma, al pari della colorita metafora del "lavaggio del cervello", la sua analisi offriva pochi spunti sui meccanismi organici sottostanti con cui il processo di plagio rimodellava la mente dei suoi soggetti di ricerca. Un altro approccio, in linea con la crescente tendenza della psichiatria, fu la ricerca di risposte mediche ai quesiti sollevati dal "lavaggio del cervello" e dal "cambiamento di personalità"; perché nonostante la psichiatria potesse affermare con certezza scientifica molto poco su come il "lavaggio del cervello" influenzava la mente, aveva scoperto molto su come esso influenzava il corpo. Nell'epoca in cui i nuovi culti arrivarono sulla scena, sia la fisiologia del "lavaggio del cervello" che quella della conversione religiosa erano già argomento ben definito di indagine medica. Il pioniere del campo fu lo psichiatra britannico William Sargant. Nella sua opera fondamentale Battle for the Mind, pubblicata nel 1957, Sargant esplorava nel dettaglio il ruolo dell'esperienza fisica intensa nel determinare improvvisi cambiamenti di fede religiosa e politica. A sostegno della sua argomentazione, Sargant citava il lavoro da lui svolto con i soldati della Seconda Guerra Mondiale sfiancati in battaglia, la ricerca in psicoterapia con l'uso di farmaci e droghe, l'elettroshock e i metodi neurochirurgici, ed esperimenti su animali da laboratorio per tracciare un quadro elaborato di ciò che avviene nel sistema nervoso centrale durante i rituali di "lavaggio del cervello" e di conversione religiosa. Sargant prendeva in considerazione quesiti di importanza capitale per la nostra indagine. Il suo libro faceva luce su due distinte serie di fattori fisiologici che potrebbero essere coinvolti nella creazione di esperienze religiose o rivelatrici. Le tecniche più comuni producono stati di sovraeccitazione del sistema nervoso che, secondo Sargant, possono essere ottenute utilizzando suono ritmico di tamburi, danze, canti, preghiere, o «l'imposizione di conflitti mentali emotivamente caricati che necessitano di urgente risoluzione». Sargant identificava tali tecniche nelle messe nere delle tribù vudù e nelle danze dei dervisci Sufi rotanti, oltre che nelle pratiche religiose americane come quelle degli Shaker dancers del Connecticut, nelle sette cristiane di maneggiatori di serpenti del Tennessee rurale e negli infuocati predicatori dell'evangelismo. La sua seconda serie di fattori fisici era quasi l'opposto sotto ogni aspetto. La sensazione di illuminazione o di nuova consapevolezza, diceva Sargant, poteva anche essere prodotta da pratiche che, in effetti, riducono o inibiscono l'attività del sistema nervoso, come ad esempio il digiuno, la meditazione ed altre forme di privazione sensoriale. Faceva notare l'onnipresente utilizzo di tali tecniche tra i praticanti delle religioni Orientali. Ad ogni modo, sosteneva Sargant, le conversioni drastiche che seguono tali esperienze sono il prodotto di una "disfunzione" fisiologica del cervello che lo rende ricettivo a nuove idee e fisicamente incapace di giudicare o valutare la saggezza o la correttezza di quelle idee. Le argomentazioni di Sargant facevano impressione ma, come egli stesso riconobbe, non erano per nulla originali. I primi dati scientifici sull'argomento erano stati compilati all'inizio del secolo dal neurofisiologo russo Ivan P. Pavlov. Gli studi di Pavlov sugli effetti dello stress sul sistema nervoso superiore dei cani fornì alla scienza occidentale una nuova terminologia di malesseri psicologici. Egli mappò accuratamente i gradini successivi della "inibizione protettiva" della funzione cerebrale come reazione a stimoli travolgenti, e descrisse gli effetti fisiologici e comportamentali che ne risultavano. Anni dopo, seguendo i passi di Sargant e Pavlov, professionisti medici che indagavano l'esperienza settaria confermarono gli effetti fisiologici sul sistema nervoso di stress fisici riconosciuti quali la riduzione di sonno e l'apporto calorico sperimentati dai membri di culto. Furono scoperti collegamenti verificabili tra lo stato di limitata consapevolezza riscontrabile nei culti e un decremento della visione periferica. Furono anche stabilite connessioni tra lo stress fisico, la dieta povera, l'affaticamento fisico e i disturbi al sistema endocrino riscontrati tra membri di culto, che spesso portavano all'interruzione del mestruo nelle donne e alla perdita delle caratteristiche sessuali secondarie negli uomini, come ad esempio la peluria sul viso e la voce profonda. Tali intuizioni si dimostrarono utili nel trattamento del danno fisico all'organismo provocato da lunghi periodi di vita settaria, ma nel quadro più ampio che stavamo mettendo assieme ci allontanavano - invece che avvicinarci - a una più piena comprensione degli effetti delle tecniche settarie sulla mente. L'approccio medico ignorava poi anche situazioni in cui conversioni improvvise e altre intense esperienze spirituali venivano indotte in individui e situazioni di gruppo che non presentavano stress fisico o alcun tipo di deprivazione. La nostra ricerca ne offriva numerosi esempi: Lo "sballo" del primo incontro di Jean Turner e, ancora più spettacolare, l'udienza con lo Swami di Sally Kempton. In entrambi i casi gli unici elementi che potevano essere identificati come scatenanti quelle reazioni travolgenti erano stati alcune parole ben piazzate o, al più, qualche qualità intangibile di un ambiente piuttosto esotico e alieno. Le due teorie dominanti sul "lavaggio del cervello", quella di Lifton e quella di Sargant, non offrivano spiegazione adeguata a queste esperienze. I soli spunti rilevanti nella letteratura sul "lavaggio del cervello" potevano essere riscontrati in uno studio meno noto dello psicologo sociale Edgar Schein. Schein, come Lifton, aveva partecipato ai primi studi dell'esercito sul "lavaggio del cervello". Tuttavia, a differenza dei suoi colleghi medici e psichiatri, si era incentrato sulla forza dinamica propria dei processi di gruppo usati dai cinesi per modificare credenze, atteggiamenti e opinioni. Schein basò la sua teoria della "persuasione coercitiva" sui modelli di interazione nel gruppo ristretto sviluppati dallo psicologo sociale del M.I.T. Kurt Lewin, ampiamente riconosciuto tra gli psicologi umanistici quale "padre del gruppo di incontro". Tuttavia, come altre teorie sul "lavaggio del cervello", il modello di Schein metteva un'enfasi di importanza primaria sull'elemento coercitivo - una caratteristica che rendeva la sua teoria, come le altre, di valore solo marginale per la nostra indagine. Alla fine tutte le teorie del "lavaggio del cervello", sebbene storicamente significative, non riuscivano a spiegare il fenomeno che chiamiamo snapping. Il programma di riforma del pensiero cinese era studiato per modificare le credenze politiche e indurre collaborazione tra i cittadini cinesi e i prigionieri occidentali. Oggi la situazione della cultura americana e occidentale è molto diversa. Piuttosto che dalla coercizione fisica e dalle minacce di morte, la mente dei giovani e della gente libera di tutte le età viene influenzata a modificata dalla promessa di nuove ed eccitanti avventure che riguardano l'appagamento e la realizzazione spirituale e la consapevolezza umana. Mentre alcune di queste drammatiche esperienze sono indubbiamente create dalla pressione del gruppo e da stress fisiologici, nessuno è stato ancora in grado di spiegare i profondi cambiamenti di personalità e altri strani effetti che così spesso producono: il disorientamento e le illusioni [1] riscontrati tra molti partecipanti a terapie di auto aiuto, la sensazione di stare sperimentando mistici regni della coscienza diffusa tra i praticanti dei metodi di meditazione orientale, e gli strani stati simili alla trance che caratterizzano così tanti membri moderni di culto. Ipnosi. L'unico altro strumento che comincia a spiegare sia ai professionisti che al pubblico queste reazioni in termini familiari è l'ipnosi, tecnica largamente diffusa ma poco compresa per influenzare la mente in modo straordinario. Il concetto di ipnosi, tuttavia, mescola unicamente il problema poiché questa antica arte resta la pecora nera della scienza occidentale. Sebbene i metodi e gli effetti dell'ipnosi siano stati ampiamente dimostrati, gli scienziati non sono ancora stati in grado di dimostrare il potere prodigioso della suggestione che permette a un ipnotista esperto di indurre stati di trance in cui il soggetto può compiere prodezze di forza sovrumana, dimostrazioni di completa resistenza al dolore e atti di memoria e di immaginazione che disobbediscono alle capacità correnti. Molti hanno cercato, non riuscendovi, di spiegare l'ipnosi in termini scientifici. Fin dal 1755 F.A. Mesmer, il medico viennese che fu pioniere della pratica, offrì la teoria del "magnetismo animale" per spiegare il fenomeno dell'ipnosi, cosa per cui fu condannato per truffa dalle menti più riverite del tempo. Molti scienziati, tra cui Pavlov, hanno cercato di spiegare l'ipnosi in termini di comportamento animale. Tuttavia, l'ipnosi non ha nulla a che vedere con la natura animale del genere umano. In realtà, la reazione degli animali alle tecniche ipnotiche è quasi esattamente l'opposto di quella umana, in qualsiasi circostanza. Mentre paura e stress possono produrre uno stato temporaneo di immobilità catatonica in cani, pecore ed altri animali, è stato ripetutamente dimostrato che questo effetto non ha nulla a che fare con l'ipnosi. Man mano che gli scienziati hanno cominciato a comprendere un po' meglio l'ipnosi, quasi tutte le loro precedenti convinzioni in merito sono state drasticamente rovesciate. Il mito dello stato di trance sonnambolico è stato distrutto - la vecchia nozione secondo cui una persona deve essere fatta addormentare per essere ipnotizzata è stata categoricamente confutata. Similmente è stato dimostrato che i pendolini oscillanti e le spirali che girano, tipiche del mesmerista da palcoscenico, servono semplicemente a distrarre l'attenzione dei soggetti, rendendoli più suscettibili alla suggestione e al comando. Se ne sono andate anche le ingenue convinzioni che l'ipnosi non possa essere usata per uso dannoso e che sotto ipnosi non si commetteranno mai azioni contrarie alla propria natura cosciente. Storicamente i professionisti dell'ipnosi hanno esercitato estrema accortezza e responsabilità nell'uso della loro misteriosa abilità, ma molti ammettono che, attraverso bugie e suggestioni architettate con cura, un ipnotista può spingere il suo soggetto a commettere qualsiasi azione, anche di tipo criminale, nella ferma convinzione di stare agendo per ottenere un qualche tipo di bene superiore [2]. In queste nuove scoperte sull'ipnosi e sul potere della suggestione si rinvengono indizi importanti per gli effetti distruttivi di molte tecniche usate da culti e gruppi, ma - come per il "lavaggio del cervello", la "distruzione dell'ego" e la "persuasione coercitiva" - il termine "ipnosi" in sé non dice nulla sulle drammatiche alterazioni di mente e personalità sperimentate dai partecipanti a nuovi culti, sette e terapie di auto aiuto. Le tecniche utilizzate dalla maggior parte di leader di culti e gruppi non rassomigliano all'induzione classica di ipnosi, e i loro effetti non possono essere confinati a semplici stati di trance o a prodezze della memoria o dell'immaginazione. Il loro attacco è globale e profondo, non altera semplicemente la credenza e il comportamento come fa il "lavaggio del cervello", ma produce cambiamenti continuativi, in corso nel funzionamento sottostante della mente. E nemmeno, come ci è stato ripetutamente descritto, i loro attrezzi sono arcani giochi di prestigio, quanto piuttosto gli strumenti della quotidiana comunicazione umana - talenti comuni e abilità naturali affilati fino a diventare strumenti di precisione. Comunicazione. Quasi invariabilmente, al giorno d'oggi, il coinvolgimento in culti, sette o terapie di auto aiuto comincia con la partecipazione volontaria. Si legge un volantino, si chiacchiera con qualcuno, si partecipa a una lezione gratuita o a una seduta introduttiva, si accetta un invito ad una cena di gruppo o a una festa del culto. Poi arrivano ulteriori offerte per partecipare a stage della durata di un fine settimana, a un seminario o a un ritiro spirituale. Durante queste fasi iniziali del reclutamento - e per tutta la durata della partecipazione al culto o al gruppo - azioni e reazioni dell'individuo possono essere abilmente controllate in ogni momento senza l'ausilio di stress fisiologici o di alcun tipo di mezzo fisico. In luogo di coercizione o ipnosi, quasi tutti i leader di culto o gruppo utilizzano una classe di strategie del tutto diversa: possono distorcere e presentare falsamente la loro identità o le loro intenzioni; possono mentire sui collegamenti che mantengono con la loro organizzazione; possono esibire un falso affetto per il potenziale membro; possono irradiare appagamento spirituale e felicità al punto da avere un impatto profondo sull'individuo che si trovano davanti; possono addestrare in tecniche auto ipnotiche induttive di trance definite con molti e diversi nomi mistici, contemplativi o inerenti alla salute; o possono semplicemente provocare discussione e dibattito creando ciò che Sargant chiama "conflitti mentali emotivamente carichi che necessitano soluzione urgente". Tuttavia nessuno di questi stratagemmi, per essere totalmente efficace e produrre i suoi effetti più drastici, dipende da una disfunzione fisiologica del cervello o del sistema nervoso. Al contrario qualsiasi sia lo stratagemma usato, la sua efficacia dipende dal normale funzionamento del cervello umano nelle sue infinite capacità di comunicazione - senza di esse non funzionerebbe affatto. Ad ogni fase di coinvolgimento, dal contatto iniziale attraverso la conversione e fino agli stati più profondi di resa e sottomissione, ogni conseguenza della partecipazione al culto o al gruppo che sia stata spiegata come un prodotto di stress fisiologico potrebbe essere anche prodotta con uguale intensità e affidabilità con semplici tecniche di comunicazione umana: strumenti retorici e rituali religiosi vecchi come il mondo; raffinati metodi di persuasione; propaganda e mass marketing; elementi ancora poco noti di dinamiche di gruppo; comunicazione non verbale e le molte altre nuove pratiche di crescita spirituale e personale che costituiscono la crescente tecnologia dell'esperienza della cultura moderna. Oggi nella gran parte dei casi non vi è nulla di casuale nel modo in cui queste sofisticate tecniche vengono utilizzate, così come non v'è nulla di misterioso nel modo in cui esse ottengono i loro effetti più prevedibili e profondi. Come il pendolino a scopo di distrazione del mesmerista, i ben noti stress fisici usati dai leader di culti e gruppi servono solo a indebolire il soggetto per favorire suggestione e controllo. Pensieri, azioni, espressioni e anche stati di consapevolezza che ne derivano, però, sono controllati da processi identificabili e da prodotti della comunicazione umana. Essi vengono controllati dalle specifiche idee, credenze, opinioni, emozioni, suggestioni e ordini diretti che si ricevono dai reclutatori del culto, dai leader di setta, dai trainer dell'auto aiuto, dai terapisti popolari, dai predicatori rinati ecc., in conversazioni personali e rituali di gruppo posti in essere in un'atmosfera di calore, amore e accettazione totale comune ad ognuna di queste diverse interazioni. Il processo comunicativo tra individui va molto oltre il normale scambio di messaggi scritti o parlati. Questo complesso e sofisticato processo controlla sia il nostro corpo che la nostra mente. La comunicazione, in realtà, governa tutto ciò che sperimentiamo come esseri umani. È il processo organico fondamentale che regola le operazioni quotidiane del cervello e del sistema nervoso, ed è il canale principale attraverso cui i nuovi metodi settari di cambiamento e controllo si inseriscono e si radicano nella mente. I principi della comunicazione che stanno alla base della retorica di Marjoe, della propaganda di Moon e delle dinamiche di gruppo di Erhard sono un tutt'uno con le leggi naturali che dirigono e controllano il flusso di esperienza attraverso corpo, cervello e mente. Con questo processo comune, l'uso del linguaggio - dai sermoni all'ipnosi alle conversazioni casuali e qualsiasi altra forma di comunicazione - si possono influenzare sia le funzioni biologiche a livello più rudimentale che la consapevolezza umana nei suoi stati di coscienza e spiritualità più elevati. Crediamo che con il sempre più diffuso sfruttamento di nuove e sofisticate tecniche e tecnologie di comunicazione ci si debba attendere una nuova prospettiva, prospettiva radicata nel processo universale di comunicazione che è giunto a giocare un ruolo così tangibile nella nostra vita quotidiana. Dopo Freud e Pavlov la ricerca sui processi subconsci e sul comportamento umano ha dato importanti contributi alla comprensione scientifica di reazioni umane elementari, ma da sola quella conoscenza non fornisce più quell'ampia base necessaria all'interpretazione psicologica, sociale e legale contemporanea. Inevitabilmente le teorie basate sullo studio dei processi inconsci e degli organismi inferiori sono destinate a fallire come spiegazione per eventi e attività che sono unicamente umane. Molto spesso esse oscurano la nostra comprensione di fenomeni sociali e individuali che non hanno controparti in altre epoche e specie. Lo snapping è uno di questi fenomeni e, per comprenderlo, dobbiamo innanzitutto riconoscere che oggi gli esseri umani non crescono e si sviluppano in un mondo inconscio di influenze dell'infanzia e di invariabile comportamento animale; lo fanno in un mondo di esperienza in continuo cambiamento che, dal primo vagito fino all'incontro finale con la morte, modella la loro consapevolezza, la loro personalità ed ogni aspetto della loro vita. Per raggiungere il nucleo centrale della diffusa epidemia di cambiamento improvviso di personalità dobbiamo andare oltre il "lavaggio del cervello" e l'ipnosi, oltre la fisiologia e la psicologia, fino al processo vivente della comunicazione con cui gli esseri umani si scambiano vicendevolmente pensiero, sentimento ed esperienza stessa. I processi comunicativi provocarono in Jean Turner il primo "sballo da incontro", oltre che l'alternarsi continuo di estasi, fantasia e terribile illusione [1] che sperimentò dopo est. Essi fecero da mappa all'intero percorso partecipativo di Lawrence e Cathy Gordon nella Chiesa dell'Unificazione, dalle sensazioni di singolarità nell'incontro di Cathy con il suo primo Moonie fino alla visione di morte sperimentata da Lawrence durante la questua quotidiana. La comunicazione offre nuovi modi per capire l'abilità super allenata di Marjoe a influenzare il pubblico fino al collasso emotivo, e spiega perché Sally Kempton "schioccò" in risposta alle poche e vuote parole dello Swami Muktananda. Spiegano poi il modo in cui migliaia di persone hanno riconquistato la capacità di pensare in modo autonomo dopo aver risposto alle argute domande poste loro da Ted Patrick e da altri consulenti. In anni recenti il termine "comunicazione" è stato usato per intendere un universo in espansione di attività che comprendono discipline tra le più varie, come la scienza informatica, la patologia del linguaggio, il giornalismo radiotelevisivo e le pubbliche relazioni. Il nostro scopo, però, non è esplorare la comunicazione in questo senso onnicomprensivo. Da qui in poi useremo il termine per riferirci a una serie di processi nettamente umani che possono essere meglio compresi alla luce delle nuove conoscenze in ambito biologico, matematico, dell'ingegneria elettronica e della scienza cerebrale. Con l'aiuto di queste scienze di base e delle intuizioni della psicologia umanistica possiamo ora forgiare una nuova prospettiva sul fenomeno dello snapping. Siamo in grado di costruire un ponte tra i modelli culturali di personalità e comportamento da robot inconscio verso una nuova visione di essere umano basato su processi dinamici e organici di consapevolezza ed esperienza umane. Le fondamenta di tale ponte sono ancorate nelle scienze tecniche di comunicazione - la cibernetica, la teoria dell'informazione e la teoria dei sistemi viventi. E il primo passo nella costruzione richiede che aggiorniamo la nostra comprensione di come questi processi universali di comunicazione modellano il funzionamento del cervello e del sistema nervoso, il macchinario biologico fondamentale da cui emergono la nostra mente e la nostra personalità. 1. "Delusion" nel testo. In inglese significa illusione, fissazione, ossessione, mania. Non va confuso con il nostro concetto di "illusione", cioè una convinzione errata a cui si perviene tramite i sensi e che può essere condivisa da più persone (es. un'illusione ottica). "Delusion" indica una convinzione errata più personale e soggettiva (es. credere di essere Napoleone).
2. Il presente testo è stato scritto nel 1978, rivisto nel 1995. Alcune affermazioni degli autori in merito all'ipnosi non sembrano avere riscontro nella conoscenza attuale. Per approfondimenti si veda il quaderno monografico del CICAP e l'articolo di C. Pastore dal titolo "A proposito di rapine sotto ipnosi". Si vedano anche l'opera di Milton H. Erikson e le tecniche della PNL, non citate dagli autori.
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