La giornalista Paulette Cooper, autrice del libro Lo Scandalo Scientology del 1972 (prima grande inchiesta giornalistica sul movimento dianetico), racconta le molestie subite dagli agenti dell'organizzazione di L. Ron Hubbard.
© Di Paulette Cooper, 1982.
Verso la fine di Settembre, quando la sofferenza del processo sembrava inevitabile (era in programma il 31 Ottobre 1973), qualcosa mi spinse a esaminare gli assegni emessi l'anno precedente. Sulle prime non mi dissero niente, ma quando mi cadde l'occhio sulle date mi si gelò il sangue. Il 6 dicembre, la sera prima dell'invio della prima lettera minatoria, avevo firmato un assegno per la United Farm Workers e l'avevo consegnato a Margie Shepherd. Mi ero completamente dimenticata di quella visita - e ora ricordavo qualcosa di più su di lei. Nella mezz'ora in cui era rimasta seduta nel mio soffocante appartamento, non si era mai tolta cappotto e guanti. Quando chiamai Joy per chiederle se si rammentava Margery, [A] lei confermò. I miei legali si eccitarono molto quando li chiamai per informarli della scoperta, e mi consigliarono di controllare immediatamente gli elenchi degli Scientologist, perché il fatto di riuscire a provare che qualcuno che forse conosceva il querelante (Meisler) [il PR di Scientology che sosteneva di aver ricevuto le lettere minatorie, e mi aveva menzionata come probabile sospetto] era stato nel mio appartamento la sera prima dell'invio della prima minaccia di attentati dinamitardi, sarebbe stato di grande aiuto (a dir poco). Stavo cercando Margie, senza fortuna, negli elenchi di John Seffern, [B] quando mi venne un colpo. Lì, nell'elenco di Scientologist di alto rango, c'era il nome "Jerry Levin" - lo stesso uomo che aveva vissuto nel mio appartamento per almeno sei mesi. Semplicemente non potevo crederlo. Io e Barbara [la mia migliore amica, una scrittrice che abitava nello stabile] contattammo Jerry, ma lui rispose prontamente che quello era un nome comune, specialmente a New York, e mi aggredì: dopo tutto quello che aveva fatto per me, come potevo accusarlo di essere uno Scientologist? Mi convinse quasi del tutto che avevo perso il senno al punto da sospettare di chiunque. Finii col sentirmi colpevole per averlo accusato e aver dubitato di lui, e ancor più quando, poco tempo dopo, se ne andò. Il forte sospetto di averlo tradito [C] aggravò il mio cattivo stato mentale, così come il fatto che, dopo la sua partenza, rimasi sola. Se mi fossi realmente sbagliata, allora avevo, in maniera autodistruttiva, cacciato qualcuno su cui avrei potuto contare durante il processo (in verità Jerry si era addirittura offerto di farmi da testimone in tribunale per il mio carattere... ora rabbrividisco all'idea dello scenario, se fosse successo!) Se n'erano andati quasi tutti. Bob [il mio ragazzo] mi aveva lasciata definitivamente verso Agosto, dopo che una sera era venuto da me e io ero così depressa da non essere riuscita neppure a mettermi in ordine e a pulire casa prima del suo arrivo. Paula [D] se n'era andata. Jerry pure. La maggior parte dei miei amici mi evitava perché ero una compagnia veramente deprimente. [1]
[1] Come mi spiegò uno dei miei - un tempo cari - amici, semplicemente non se la sentiva di parlarmi di ciò che stava accadendo, perché era così orribile che ogni volta, dopo avermi incontrata, si sentiva depresso per giorni. [A] Mi pare di aver detto, in uno dei miei precedenti interventi, che ora penso che Margie avesse della carta da lettere attaccata sul retro del suo clipboard [blocco a molla per appunti sostenuto da una tavoletta] (mentre teneva in mano la petizione che firmai per la United Farm Workers), e questo sia stato il modo per ottenere la mia impronta. O, più probabilmente, raccolse un foglio quando andai a prenderle da bere, ovvero la carta di Joy che avevo toccato, ed ecco come ebbero la mia impronta. Oppure, sistemò il fermo della porta in modo tale che qualcuno, più tardi, potesse entrare nell'appartamento e rubare la carta da lettere.
Secondo l'FBI, fu Jerry che di fatto prese la carta, quindi i casi sono due: o gliela consegnò lei, o entrò a sua volta nell'appartamento quando io non c'ero e si portò via qualche foglio. [B] John Seffern era un avvocato che aveva dibattuto un caso contro Scientology. Lui e la moglie erano stati un tempo Scientologist, e rimasero nelle loro mailing list per più di 20 anni, ricevendo Freedom ecc. Li conservava per me in modo che potessi periodicamente controllare i nomi degli Scientologist. [C] Notate la parola "sospetto". Semplicemente rifiutai di credere che Jerry fosse uno Scientologist fino a quando vidi i "Documenti Washington", circa 8 anni dopo. [D] Paula Tyler era, a mia insaputa, anche lei una Scientologist, e mi fu presentata da Margie Shepherd. A sua volta Paula mi presentò Jerry. Ecco come fui incastrata: da Margie a Paula e poi Jerry.
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