Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004
Il tentativo di Hubbard di usare le leggi sul segreto commerciale e lo spionaggio industriale per fare osservare la "dottrina della chiesa" è probabilmente unico negli annali della storia religiosa e legale. Lo spiegamento di una "Polizia Finanziaria" operante sotto un "Dittatore Internazionale delle Finanze" per far rispettare l'invio di "clienti" dalle "franchise" alla chiesa superiore fa suonare anche uno strano campanello: qualcosa in comune con la pulp fiction di Hubbard.
L'invito al Convegno dei Gestori di Missione che si doveva tenere a San Francisco creò un'aria di mistero. La presenza di tanti galloni doveva significare qualche decisivo annuncio e cambiamento. Un gruppo di noi arrivò quasi contemporaneamente al San Francisco International Airport e ci furono molti baci e abbracci. Mentre uscivamo dalle porte automatiche per dirigersi verso l'autobus che ci avrebbe portati in città, l'aria di ottobre era frizzante, nonostante lo splendido sole. Dean e Melanie Stokes del Texas si sedettero accanto a me e Dean si disse convinto che avrebbe di nuovo perso la sua missione. Risposi che non ero d'accordo, cercando di essere ottimista. Ci fu qualche event preliminare, ma il meeting vero e proprio iniziò soltanto la domenica sera alle 8,00. Tra l'incontro iniziale del venerdì pomeriggio e la sera della domenica continuò ad arrivare gente e la tensione crebbe. Quasi tutti i gestori di missione, come me e mia moglie, avevano investito nelle loro "franchise" sia la casa che un periodo della loro vita variabile tra i 10 e i 30 anni, fidandosi della presentazione fatta dalle direttive di Hubbard secondo cui le franchise sarebbero state "loro". Anche se dovevano essere gestite senza fini di lucro, ci si poteva comunque trattenere uno stipendio e vivere decentemente. Per lo più avevamo uno standard di vita da classe media e famiglie da mantenere, e questi ragazzi a cui ora era apparentemente affidata la gestione di Scientology ci rendevano nervosi: non avevano mai saputo che cosa significasse istruire i propri figli o pagare un mutuo o un'assicurazione. Avevamo appena avuto il nostro secondo figlio, così che per me e mia moglie il problema era particolarmente sentito. Hubbard aveva scritto che nelle missioni la disciplina doveva essere tenuta leggera. La cosa peggiore che ci sarebbe potuta capitare era di perdere il diritto di chiamarci missione di Scientology. Ma ora quelle direttive non ci davano più molta consolazione. L'esperienza ci aveva dimostrato che, per quanto riguardava il management, la policy poteva essere violata. Ognuno di questi ragazzi poteva spazzarci via a piacimento. Alla fine ci ordinarono di prendere l'ascensore fino al quarto piano, e la sala iniziò a riempirsi dal fondo. Indicativo dello stato d'animo generale era il fatto che, mentre i galloni cominciavano ad allinearsi sul palco, le prime file di poltrone restassero vuote, mentre le ultime si andavano affollando. Sui lati della sala e agli ingressi c'erano membri Sea Org in uniforme che continuavano a spararci flash addosso, apparentemente per farci delle foto. In seguito scoprimmo che si era trattato di un tentativo per intimidirci. Norman Starkey, con il suo forte accento gutturale sudafricano, cominciò a urlare a chi stava sul fondo di portarsi nelle prime file. Nessuno si mosse. Il suo tono petulante e l'atmosfera generale avevano fatto uno strano effetto. Come avremmo dovuto reagire? Era oltraggioso. Ma dire o fare qualcosa poteva essere pericoloso. Poi Starkey strillò a qualcuno. Non capimmo a chi si stava riferendo. Il tono era lo stesso che avrebbe usato un padrone arrabbiato per sgridare il suo cane: «TU! VIENI QUI IN PRIMA FILA!» Il destinatario della collera di Starkey risultò essere Gary Smith, il quale gestiva una franchise a Hayward, vicino San Francisco. Gary viveva a Blackhawk, comunità di ville multimilionarie. Aveva finanziato una missione di gran classe perché lui e la moglie credevano in Scientology ma, a differenza della maggioranza di noi, non ne aveva bisogno per vivere. Era venuto al meeting con la moglie Suzy e la figlia di tre anni, Carrie. «Sì, TU con la camicia rossa. Hai capito chi intendo!» urlò di nuovo Starkey a Gary, che si guardava intorno per scoprire con chi ce l'avesse quel tizio. Alla fine, rendendosi conto di essere l'unico con la camicia rossa, rispose: «Grazie, ma sono qui con mia moglie e mia figlia e stiamo comodi qui». Starkey rimase interdetto di fronte a questa pubblica messa in dubbio della sua autorità suprema: «Conterò fino a tre, e se al tre non sarai qui sarai espulso e dichiarato soppressivo!» urlò. «Uno...! Due...!» - Gary non si mosse - «TRE...! Prendetelo!» Guardie in uniforme corsero verso di lui da diverse parti della sala, e mentre gli si stavano avvicinando Gary si alzò e disse con voce ferma «Non toccatemi». Gary Smith era abbastanza robusto. Sollevava pesi regolarmente e al college si era fatto un'ottima reputazione come quarterback. Prese la figlia per mano e, assieme alla moglie, si avviò deliberatamente verso la porta, presso cui stavano diverse guardie. Nessuno lo toccò. Dopo che se ne fu andato venne annunciato che lui e la moglie erano persone soppressive e come tali sarebbero state dichiarate. Non avrebbero più gestito la franchise di Hayward, fondata con i loro finanziamenti. In seguito la missione si sciolse. Poi venne espulso Kingsley Wimbush, un australiano che all'epoca stava gestendo la missione più produttiva. Il privilegio di espellerlo fu assunto dallo stesso Miscavige, il quale annunciò che Kingsley era un soppressivo con un tono che tradiva il suo piacere assoluto. Kingsley e la moglie (miei buoni amici: gente sincera e ben intenzionata), raggelarono visibilmente quando Starkey puntò il dito verso di lui offendendolo con il termine "Squirrel" [1]. Gli venne ordinato di lasciare la sala e lo fece, mentre la moglie restò seduta in stato di shock. Le occorsero un paio di minuti per riprendersi, al che si alzò incamminandosi verso la porta. «Dichiarate anche lei!» esclamò Miscavige. Dean Stokes aveva avuto ragione. Stava per perdere la sua missione. Fu infatti il successivo. Sua moglie Melanie ed io avevamo lavorato duramente affinché gli fosse resa, come lui aveva fatto per me quando io avevo perso la mia nel 1978. Per Dean la missione aveva significato tutta la sua vita per quasi dieci anni, ma ora affrontava la cosa con grande tranquillità. Mentre ammiravo il suo contegno mi sembrò che per lui fosse quasi una liberazione. Il non sapere mai i "se" e i "quando" l'avevano quasi fatto impazzire. Miscavige se ne stava tutto impettito, forte del potere che gli davano queste espulsioni. Era il "braccio armato" della rappresaglia di Hubbard per il nostro "ammutinamento" di dieci mesi prima in Florida! La vendetta del Salvatore era dolce. Ma non era finita. Miscavige ci presentò Larry Heller, avvocato della chiesa, che diligentemente ci tenne una lezione su diritti d'autore e marchi di impresa. Il messaggio sottostante era che in Florida forse eravamo stati abbastanza audaci da sostenere le nostre opinioni, ma ora che avevamo firmato il nuovo "contratto" SMI saremmo potuti finire in prigione se non avessimo rispettato l'autorità dei ragazzi e seguito le regole di Hubbard. L'abito e la cravatta di Heller contrastavano con le scure uniformi navali, con tanto di "uova fritte" (mostrine), cordoni e cappelli da capitano indossate dagli altri. Heller: La gran parte di voi ha probabilmente familiarità con ciò che è un marchio di impresa, ma forse, per i nostri scopi, si rende necessaria una piccola spiegazione.Heller ci spiegò come quei trademark fossero di proprietà di L. Ron Hubbard, che li aveva "donati" alla Religious Technology Corporation che li aveva dati in sub-licenza alla Chiesa di Scientology e allo SMI. Poi cominciò ad avvicinarsi all'obiettivo: che cosa aveva a che fare con noi tutto questo? RTC ha il diritto di inviare una "missione" direttamente presso di voi, gestori di missioni individuali, per determinare se stiate usando correttamente quei trademark. Questa missione può esaminare i vostri libri contabili, i vostri archivi, intervistare i vostri dipendenti...Avvocati che consultai in seguito mi dissero che tali affermazioni avevano quanto meno tirato per i capelli la realtà dei fatti per farli apparire molto più allarmanti e generalizzati di quanto in realtà fossero. Di sicuro si tratta di vedere se le corti hanno il potere di controllare dottrine e riti religiosi. Anche all'epoca ebbi l'impressione che la chiesa stesse cercando di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Come impresa voleva la piena protezione del governo, ma pretendeva di non avere alcuna interferenza governativa per quanto riguardava le sue pratiche e dottrine "religiose". In realtà stava invocando i rinforzi delle corti americane per assicurarsi la piena aderenza a tali "dottrine religiose": non si tratta certo di separazione tra Stato e Chiesa! L'oratore successivo fu il Comandante Steve Marlowe, Inspector General della Religious Technology Corporation: Il nocciolo della questione è che ora il management della chiesa appartiene a una nuova razza. Sono duri, spietati e sono on Source!Rimasi seduto per tutto il tempo pensando che fosse tutto molto grottesco, mentre le macchine fotografiche continuavano a bombardarci di flash. Conoscevo quasi tutti i gestori di missione della sala e sapevo che essi, a par mio, detestavano quanto stava accadendo; ciò malgrado continuavamo ad applaudire al momento giusto. Le guardie osservavano chiunque mostrasse sul viso segni di disaccordo. Ray Mithoff, il nuovo Capo Supervisore del Caso, stava diventando veramente fanatico: Il futuro può essere brillante, o molto cupo. So che per me sarà molto brillante e per qualcuno che sta lì fuori a fare squirreling o cercando di deviare l'attenzione da Scientology per portarla su qualcos'altro, giusto per ingrossarsi il portafoglio o cose del genere, il futuro di quelle persone è nero.Sullo stesso tono, Norman Starkey disse di un disertore: Non riceverà mai più, mai più ve lo prometto, nessun auditing e non avrà mai più la possibilità di uscire da questa trappola... Ciò significa morire, morire, morire ancora e per sempre, per l'eternità...Poi parlò Wendell Reynolds, presentato come l'International Finance Dictator: Ora, proprio ora voi gente siete Contro Intenzione sulle mie linee [volendo significare che stavamo intralciando ciò che lui stava cercando di fare], forse c'è un'eccezione in questa sala, ma ne dubito, perché voi gente state seduti sui public [immagino non lo intendesse in senso letterale - voleva dire che ci tenevamo stretti i loro clienti], state facendo a pezzi le org, state facendo cose folli in tutti i modi...Il che significava che avremmo dovuto versare il 5% del reddito delle nostre missioni per pagare una campagna pubblicitaria televisiva del libro di Hubbard Dianetics: la Scienza Moderna della Salute Mentale [La Forza del Pensiero sul Corpo - NdT]. Il libro era edito da una società a fini di lucro e Hubbard incassava le royalties, ma noi franchise no-profit dovevamo sostenere parte dei costi. A me parve illegale. Quando, verso le 2,30 del mattino (il meeting si era protratto fino ad allora) mi dissero di firmare per il 5 per cento, replicai al Poliziotto Finanziario che volevo che sul formulario fosse inserita una clausola in cui si dichiarava che stavo accettando a condizione che si trattasse di una cosa legale. Il tizio mi ordinò «Firma!». Nel vedermi ancora esitante, sorridendomi in modo sarcastico disse che potevo chiedere spiegazioni a Wendall Reynold, il Dittatore Finanziario. Firmai sapendo che con l'aria che tirava qualsiasi altra azione sarebbe stata pericolosa. Il Dittatore Finanziario: Dianetics e Scientology diventeranno parole di uso comune...Venimmo tirati fuori uno alla volta e fotografati da un tipo in uniforme. A quel punto il Capitano Lesevre, con il suo forte accento francese, annunciò che le nostre missioni sarebbero state visitate da team della polizia finanziaria e avremmo dovuto pagare per i controlli. Il prezzo sarebbe stato di 15.000 dollari al giorno. Alla fine ci disse che potevamo andarcene, a patto che avessimo scritto una lettera a Ron per ringraziarlo dell'event e per dargli un riconoscimento dei contributi che aveva dato a noi e all'umanità. Le guardie bloccarono le porte fino a che non ci venne dato il permesso di andarcene. Quando tornarono dal meeting ridevano e scherzavano su come "le avessero suonate a quei bastardi". L'espressione sul viso di Kingsley Wimbush al momento della sua espulsione fu fonte di grande divertimento - molto divertente! Ci furono un sacco di pacche sulle spalle e congratulazioni reciproche. Norm Starkey venne davvero trattato da eroe per l'espulsione di Gary Smith. Per vantarsi convocarono un meeting straordinario.
Congratulazioni per come avete maneggiato questi gestori di missione. Per quanto mi riguarda potete anche sbarazzarvi di tutti loro. Non ne abbiamo bisogno!Credo che la vendetta per "l'ammutinamento" della Florida sia stata l'ultima mossa di Hubbard come manager della chiesa, una mossa che accelerò un grande scisma. Stando alle parole di un suo ex aiutante, a seguito di questi eventi Hubbard iniziò a preoccuparsi sempre di più per la sua morte e per preservare il mito di se stesso che aveva creato: fu preso dall'ossessione di recuperare documenti biografici e personali che erano stati consegnati ad un tribunale della vicina Los Angeles (Capitolo 21 e 23).
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