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Messia o pazzo? - Capitolo 1/18: L'affare da un miliardo di dollari di Hubbard

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 
Per comprendere questo "affare" è necessario fornire qualche informazione di background sui metodi di Hubbard per raccogliere reddito personale.

Nel 1969 aveva scritto un articolo propagandistico intitolato "Che cosa comprano i vostri soldi" in cui dichiarava:

Ancora oggi percepisco meno di un membro dello staff di un'org, ed essi guadagnano molto poco...

Nessuna delle ricerche di Dianetics e Scientology è mai stata pagata con il denaro degli onorari organizzativi. Ho pagato da solo tutta la ricerca, con la mia macchina da scrivere. Occasionalmente avrebbero dovuto pagare le org, ma non l'hanno mai fatto...

Quindi gli onorari che pagate per i vostri servizi non arrivano a me...

Hubbard proseguiva spiegando che «servono un sacco di soldi per consegnare i servizi di Scientology» e che era necessaria «una grande quantità di soldi per combattere gli interessi mascherati nel campo della salute mentale» che usano «il loro controllo sulla stampa» e «i loro tirapiedi nel governo» nel tentativo di impedire a Scientology di scompaginare i loro piani per «un mondo degno di 1984».

Pura propaganda, un'altra "shore story".

Che cosa acquistano gli onorari versati a Scientology?

Howard E. Shomer, che fino all'inizio del 1983 aveva lavorato per la "Author Services International" (che controllava reddito e attività finanziarie personali di Hubbard, e che all'epoca era di fatto il senior management di Scientology), firmava assegni intestati a Hubbard su base settimanale. Negli ultimi sei mesi prima di andarsene gli assegni viaggiavano nell'ordine del milione di dollari ogni settimana. A quel ritmo, il salario annuale di Hubbard si sarebbe aggirato sui 52 milioni di dollari l'anno!

In tutto il periodo in cui Bill Franks ricoprì l'incarico di Executive Director General continuò a scoprire conti correnti su banche straniere.

Bill Franks:

Il problema era: come fare arrivare i soldi a Hubbard? Non poteva prenderseli personalmente. Così vennero fondate entità separate, come il RRF, Religious Research Foundation. Di solito lo chiamavamo Ralph. Era un nome in codice.

Il denaro veniva messo su Ralph, che aveva conti in Lichtenstein. Si trattava di una società liberiana. E lui attingeva da lì. Quindi, in altre parole, tutto il denaro prendeva di fatto la via di Ralph. Passava attraverso tutte queste diverse persone e diverse organizzazioni, arrivava su Ralph e poi andava direttamente ad Hubbard.

Oltre a tutti i flussi mascherati di denaro che confluivano verso Hubbard, Franks ricevette un ordine per un pagamento diretto. Secondo Franks l'idea era stata formulata per emettere fatture alla chiesa. Il primo fu un conto di 85 milioni di dollari per l'uso dell'e-meter Mark VI che Hubbard sosteneva di aver sviluppato. In altre parole, Hubbard presentava fattura alla chiesa, e la chiesa lo saldava.

Racconta Franks:

Avevamo i 150 milioni di dollari di riserve Sea Org. Il problema era come farli arrivare a Hubbard.

Nelle settimane buone [il reddito della Chiesa di Scientology era] di due milioni di dollari la settimana...

Scientology riusciva a generare così tanto denaro grazie alla risolutezza che mettevamo nell'obiettivo di far arrivare soldi a Hubbard. Eravamo assolutamente risoluti. Erano vendite in grande stile, totalmente indottrinati dall'organizzazione a raccogliere ogni singolo centesimo.

Laurel Sullivan (che curò le PR personali di Hubbard) racconta:
Nel novembre del 1973... [Hubbard] disse di scoprire da quali public o categorie di persone derivava il suo reddito, e poi di dar loro priorità in base all'attenzione che potevo dedicare loro (enfasi aggiunta).

Come addetta alle pubbliche relazioni dovevo rimanere informata su tutte le sue attività, tutte le cose in cui era coinvolto [fotografia, materiale pubblicitario, management e scritti tecnici], e sulla sua produzione generale... in modo che si potessero emettere le relative fatture...

I versamenti [pagamenti per il giro di fatture] ... erano sostanziosi. [Una fattura precedente al 1980] di 150.000 dollari venne emessa per costi di ricerca, denaro che aveva evidentemente speso nell'anno trascorso a New York. Almeno quello fu il modo in cui venne descritto il viaggio ["ricerca"].

Si tratta della permanenza a New York quando si nascondeva. Quello che poi portò al progetto Biancaneve [il progetto che condusse alle irruzioni del FBI e di cui la moglie si prese la colpa].

Secondo una testimonianza giurata di Gerry Armstrong, verso il 28 settembre 1980 al Cedars complex di Los Angeles si tenne una conversazione i cui personaggi chiave furono Laurel Sullivan, un alto dirigente legale della chiesa e un avvocato americano della stessa:
Dirigente legale: «il solo motivo per cui ha funzionato così a lungo... è perché tutti sono stati effettivamente legati all'autorità di LRH ed hanno ignorato le linee corporative (enfasi aggiunta).

«CSC [Church of Scientology of California] ha reso molti servizi a molti scientologist stranieri e RRF ha preso i soldi... ovviamente è il classico caso (forte risata) di distrazione, se non di frode» (enfasi aggiunta).

(Diverse risate)

LS: «L'hai presentata bene»

persona non identificata: «Si tratta di privilegi»

altra persona: «Il registratore è acceso, Charles».

L'affare di Scientology Mission International

...«SOLDI! RIPETETE: SOLDI! RIPETETE: SOLDI! RIPETETE: SOLDI!» - L. Ron Hubbard (sottolineando, in un briefing segreto su nastro, l'enorme reddito che sarebbe stato generato con l'affare di Scientology Mission International).

All'inizio del 1980, circa 20 mesi prima dell'incontro dei gestori di missione in Florida, Hubbard aveva annunciato a pochi e selezionati aiutanti un nuovo affare che avrebbe avuto inizio con la vendita a scientologist facoltosi di uno "starter pack" [pacchetto di avviamento] di missione. Ogni pacco sarebbe consistito di libri di Hubbard «per un valore di almeno 10.000 dollari», assieme ad un atto costitutivo per una «parrocchia». Tutto questo sarebbe costato «all'investitore» circa 35.000 dollari a pacchetto. Ad alcuni gestori di missioni già esistenti venne richiesto di acquistarne due, tre o più solo per poter mantenere ciò che stavano già gestendo da molti anni.

In base alle istruzioni di Hubbard, Scientology Mission International doveva essere istituita come entità separata dal già esistente network chiamato "Mission (franchise) Office World Wide", di cui (dal dicembre 1981) ero di nuovo membro. Poi al momento opportuno, quando fosse stato dato pieno corso al network SMI, si sarebbero dovuti "convincere" i vecchi membri del network Mission Office World Wide a "spostarsi" nello SMI (pagando i necessari onorari). A differenza del vecchio MOWW, SMI sarebbe stato totalmente controllato da Hubbard, allo stesso modo in cui lo erano le organizzazioni "ufficiali" (org).

Ha detto Franks:

Ne sentii parlare per la prima volta in un briefing di Hubbard registrato su nastro. Presentava il suo affare da un miliardo di dollari... alla fine divenni il responsabile dell'istituzione di SMI.
SMI era legato finanziariamente alla società liberiana chiamata Religious Research Foundation (RRF, "Ralph").

A proposito del convincere i gestori di missione a rinunciare alla loro autonomia nell'ambito del network MOWW, Hubbard aveva detto:

È un'operazione molto semplice. Semplicemente li trasferite. Non dovete presentare il trasferimento come una punizione, ma come un vantaggio... si tratta di saper vendere. E per quelli che non si vogliono trasferirsi, cominciate semplicemente ad applicare tutte le leggi e regolamenti. E si trasferiranno... (enfasi aggiunta).

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"L'affare" SMI era in pieno corso quando, appena prima del Capodanno 1982, rimisi piede alla mia franchise dopo un'assenza forzata di tre anni e mezzo. La missione di Riverside appartenenva ancora al network Mission Office World Wide (MOWW).

Il rappresentante legale di SMI non perse tempo nell'inviarmi il nuovo "contratto" e porre termine alla situazione. Convocai allora un briefing con lui e con altri due gestori. Il contratto che ci mostrò dava a SMI il potere di fare qualsiasi cosa desiderasse. Ora trucchi e inganni erano stati scritti in "forma legale", con frasi mascherate accuratamente costruite.

Sapevo che, se non avessi firmato, il mio destino sarebbe stato quello già vissuto in passato, soltanto con un po' più di problemi per i ragazzi dell'intelligence che avrebbero dovuto escogitare un grosso progetto "fair game". Malgrado questo, rimandai la firma.

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Poi arrivò il calore: "suggerimenti" caricati e allusioni. Li ricordavo fin troppo bene dal 1978, quando mi avevano ingannato per farmi firmare la consegna dalla mia missione e dai miei conti correnti.

Le pressioni per firmare questo nuovo "contratto" non erano frutto della mia immaginazione: un altro gestore continuò a rifiutarsi di firmare, e sul documento che lo espelleva era scritto a chiare lettere che il rifiuto a firmare era il motivo principale per cui era stato espulso. Infine, verso la fine di settembre, cedetti e firmai.

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In ottobre venimmo tutti invitati al Convegno dei Gestori di Missione di San Francisco, a cui avrebbero preso parte anche gli alti papaveri della Commodore's Messenger Org.

Avendo firmato il "contratto", eravamo ora assoggettati ai capricci di questi potenti "ragazzi"...

 
 
 
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