Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004
Per oltre dieci anni Elena Lorrel, che all'epoca aveva una ventina d'anni, fu la confidente di Hubbard, o almeno quanto di più vicino a una confidente si possa pensare (Elena ha figli piccoli e su sua richiesta sto usando uno pseudonimo per evitarle molestie da parte della chiesa). Elena Lorrel: Ai primi del '68, la Sea Org era appena agli inizi, stavamo lasciando Puerto Spain quando LRH uscì da una sessione di solo auditing (in cui audiva se stesso) con un grosso sorriso stampato sul volto. Continuava ad esclamare «Uh-huh! Uh-huh! Uh-huh!» e non aspettava altro che qualcuno gli chiedesse «che è successo?» e lo pregasse di spiegarsi.In quel periodo Rhodes aveva anche sepolto grosse quantità di oro sia in territorio sudafricano che in Rhodesia. E nel 1966, in visita in quel paese, LRH voleva scoprire questi tesori. Naturalmente gli scientologist non nutrivano alcun dubbio sulla veridicità dei suoi racconti. Un altro dei motivi per cui nel 1966 Hubbard era partito per la Rhodesia consisteva nel fatto che voleva renderla una nazione Scientology. Per quell'impresa spese otto milioni di dollari della chiesa: voleva presentarsi a quel paese come un importante imprenditore e benefattore interessato alle sue sorti. Elena spiega: LRH fallì. Poi istituì la Sea Org.Dal fallimento africano Hubbard concluse che, indipendentemente da quanto un individuo possa essere super capace o OT, potrà sempre essere sconfitto da un gruppo organizzato. A sostegno di questa conclusione (che disse essere stata l'idea alla base della formazione della Sea Organization), nel suo "Ron's Journal 1967" spiegò che: ...ho già fatto un esperimento. Sono andato io stesso in Africa meridionale per vedere se un OT ce la potrebbe fare individualmente, tutto solo, oppure no; senza assistenza, contro l'ambiente circostante. E ho scoperto che non riuscirebbe molto bene. John McMaster (che all'epoca era l'emissario di Hubbard) ha raccontato che nel 1969 ricevette dal fondatore ordini segreti per avvicinare uno stato africano governato da neri, con un porto sul mare, e farlo interessare a Scientology. Doveva convincerli che L. Ron Hubbard aveva a cuore i loro interessi e raccontare che questo uomo era stato espulso da Rhodesia e Sud Africa perché aveva cercato di liberare il Popolo Nero. Elena Lorrel: LRH ci aveva spiegato che un altro dei motivi per cui le nostre navi erano in quella parte del mondo dipendeva dal fatto che lui era stato un corsaro (pirata) che nel 1700, all'epoca del triangolo del rum, veleggiava tra il Mediterraneo e il Nuovo Mondo. Tra le altre cose eravamo alla ricerca del bottino che diceva di aver nascosto in luoghi diversi del Mediterraneo nel corso di quella vita. Sì, eravamo lì in cerca dell'oro. Per lui inizialmente la vera ragione d'essere della Sea Org era tornare in quei luoghi e cercare i nascondigli di quell'oro. E poi, allo stesso tempo, mettere assieme un gruppo di persone che lo aiutasse a conquistare un paese.Hana Eltringham: Nel 1967, quando ancora si chiamava Sea Project ed eravamo un gruppo piuttosto piccolo, e ancora nel '68 sulla Avon River durante la missione "Traccia Intera" (l'intero lasso di tempo delle migliaia di vite di un thetan), LRH disse che l'intenzione della missione era portare alla luce l'oro nascosto; poi lo avremmo dovuto nascondere di nuovo, forse in banche spagnole.Questo naturalmente non era lo scopo pubblicamente dichiarato dalla Sea Org. Esistevano infatti varie "shore story" [1] raccontate in momenti diversi per spiegare il suo intento. Venne escogitata una "shore story" anche per la crociera di cinque settimane che Hubbard ed un piccolo gruppo di accoliti intrapresero all'inizio del 1968 a bordo della Avon River (poi ribattezzata Athena) e del piccolo yacht Enchanter (ribattezzato Diana). La Royal Scotsman - Apollo - era stata lasciata in porto a Valencia, Spagna. Nel suo libro Mission into Time L. Ron Hubbard racconta l'avventura: Lo scopo della crociera era fare esperimenti sul ricordo della traccia intera [cioè delle vite precedenti].Senza lasciarsi sfuggire alcunché sulla ricerca di ciò che egli pensava essere il tesoro nascosto nelle vite precedenti, Hubbard nel libro spiega alcuni dei metodi usati per localizzare le "zone target": Ciò che facevo era scrivere «così e così e colà e colà e così e così e poi troverete i così e così e i colà e i colà». Poi richiamavamo l'oggetto o il luogo del nostro "target".Il libro continua raccontando nel dettaglio il modo in cui gli scientologist avevano trovato un ingresso del tempio di Nora, e contiene fotografie della spedizione che riporta alla luce ciò che si dice essere questo ingresso. Nel libro Hubbard fa ricorso a Hana Eltringham affinché «vi dica se si trattò o meno di un risultato positivo»: Fu davvero un risultato positivo. Scoprimmo la base del vecchio tempio proprio in cima alla collina... Ripulimmo il fondo del fossato e sotto un leggero strato di polvere e sporcizia scoprimmo che era piastrellato.La missione successiva si svolse più a sud, in Tunisia, dove l'antica città di Cartagine giace al largo della costa, quasi completamente sommersa. Di nuovo gli scientologist scoprirono sulla terraferma la zona target che Hubbard aveva loro spiegato con un modello in creta e il disegno di una mappa. E di nuovo il target venne verificato dalla spedizione: Proprio mentre ce ne stavamo andando via ci richiesero una specie di licenza per tenerci al largo della costa. Devi sempre avere un pezzo di carta. Avevamo mandato uno dei nostri interpreti arabi, un tizio che si chiamava Mestasi. Si era confuso sull'intera faccenda e aveva detto che ci saremmo immersi... questa gente era molto confusa e cercò di dirci che non dovevamo uscire al largo e fare immersioni perché se le avessimo fatte ci avrebbero confiscato la nave.Secondo il racconto di Hubbard risultò che il governo là sotto aveva scoperto l'antica città di Cartagine, ed era terrorizzato all'idea che qualcuno potesse recarsi laggiù a saccheggiare la zona. Durante la notte Hubbard inviò dei sub in cerca del tesoro, anche se nel suo racconto non ne fa menzione. Hana Eltringham: Per quanto ne so non fu scoperto e portato via alcun tesoro.Tuttavia Larry Reeves (che era giunto a bordo poco dopo l'inizio del progetto "Missione nel Tempo" e in seguito ha lasciato la chiesa), racconta che: Si dovette mantenere il silenzio per motivi legali, ma ho visto personalmente il tesoro. Era in una grossa cassa di legno, le dimensioni di una piccola stanza. Il contenitore era conservato nella stiva, vicino a dove lavoravo. Sono un fanatico di tesori così quando aprii una delle casse sapevo bene che cosa avevo davanti! C'erano monete d'oro antiche e gioielli di ogni tipo. Era come guardare un grosso forziere dei pirati.Quando ho intervistato Larry, egli mi ha detto chiaramente di pensare che gli oggetti fossero stati trafugati dai sub nelle rovine di Cartagine, durante l'impresa "Missione nel Tempo". Hana Eltringham: A bordo c'erano un sacco di soldi. Trasportammo in Svizzera 7 o 8 milioni di dollari in contanti. Durante un successivo viaggio portammo ancora più soldi. Il denaro proveniva da Curaçao, un'isola delle Antille Olandesi vicino al Venezuela. LRH era come uno scoiattolo con le noci, li nascondeva. Nascondeva anche lingotti d'oro.Elena Lorrel: Una missione fu mandata anche nella zona recintata di Nora, in Sardegna, dove la spedizione fu colta nell'atto di cercare di asportare l'oro. Fecero un po' gli stupidi e se ne andarono.Hana: Dopo il viaggio "Missione nel Tempo", a Valencia, in Spagna, Hubbard si fece costruire delle imbarcazioni speciali. Successivamente, nel 1968, esse furono trasportate a bordo dell'Apollo, che si trovava in Grecia. Erano delle specie di zattere dal fondo piatto, lunghe circa tre metri e mezzo, larghe un metro e mezzo e profonde circa 60 centimetri, molto robuste. Liz Gablehouse fu mandata in cerca di motori silenziosi da potervi applicare.
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