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Messia o pazzo? - Capitolo 1/1: Un Messia marinaio in "Missione per Salvare il Pianeta"

Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© 1987 Lyle Stuart Inc. Secaucus, New Jersey, ISBN 0-8184-0444-2

© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004

 

Negli anni Cinquanta, quando L. Ron Hubbard si proclamò leader "stordito" di ciò che veniva presentata come una "religione scientifica" anti-autoritaria, nessuno avrebbe mai immaginato che egli sarebbe alla fine diventato il Commodoro di un Corpo di Marina privato, un dittatore assoluto di un'enorme burocrazia autoritaria.

Negli anni Sessanta Scientology era già uno strepitoso successo finanziario, ed acquistare una nave rientrava tra le sue possibilità. Così alla fine del 1966 L. Ron Hubbard comprò uno yacht e due navi in Inghilterra, ed un'altra nave - che serviva per l'addestramento dell'equipaggio - negli Stati Uniti: una piccola flottiglia. Il più grande tra questi natanti era il Royal Scotsman, lungo cento metri e successivamente ribattezzato Apollo, che nel corso della Seconda Guerra Mondiale era stato usato per gli spostamenti di Winston Churchill.

Quegli anni, e fino alla fine degli anni Settanta, segnarono il picco massimo dell'agitazione di Hubbard e sono da ricordare, tra le altre cose, per le sue sfide al potere costituito - compreso il governo degli Stati Uniti.

Fu in quel periodo che la chiesa costituì il grosso del suo patrimonio (un miliardo di dollari secondo il suo Presidente, Heber Jenzsch), e fu in quello stesso periodo che Hubbard costituì la Sea Organization. Fu sempre in quel periodo che Scientology completò la sua transizione in culto militante; una transizione che avrebbe richiesto circa tre lustri.

Hubbard fece tutto questo nonostante in pubblico sostenesse di essersi dimesso dalla dirigenza della chiesa nel 1966 (annuncio riportato dai più importanti media del tempo) e di vivere in solitudine come semplice scrittore.

Ma come "Commodoro" della "Sea Org" rimase al timone del movimento.

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Gli anni Sessanta avevano visto il boom del movimento. Nei cinque continenti studenti di Scientology studiavano con dedizione nelle "accademie" delle loro "chiese locali". La gente accorreva a frotte per fare corsi. Venivano studiate, esercitate ed applicate le sue tecniche di assistenza - indirizzate alla risoluzione di problemi come la difficoltà di apprendimento, le malattie psicosomatiche, le fobie e compulsioni indesiderate, la dipendenza da alcol e droga, i problemi di comunicazione, i turbamenti della vita e molto altro.

A casa di L. Ron Hubbard, un grande maniero georgiano su una proprietà di 40 acri tra la dolce e ondulata campagna del Sussex (Inghilterra) centinaia di studenti entusiasti frequentavano il Saint Hill Special Briefing Course. Il corso prevedeva conferenze che Hubbard tenne personalmente fino al dicembre del 1966, quando dette inizio al suo "Progetto del Mare". A quel tempo esistevano già altre due "organizzazioni avanzate" dove venivano dati addestramento e assistenza di "livello superiore" (una in Scozia, ma sarebbe stata presto trasferita a Copenhagen, in Danimarca, e una a Los Angeles.)

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Ero entrato in Scientology nel 1961, a 19 anni, dopo aver letto i libri di Hubbard ed essere rimasto impressionato da teoria e pratica dei suoi metodi di assistenza. "L'uomo è fondamentalmente buono" spiegava Hubbard. Ed ora, grazie ad una scienza della mente e dello spirito veramente funzionale, quella bontà fondamentale poteva essere liberata dalle aberrazioni - quegli scuri impulsi, pene e confusione che lo avviluppavano.

Ora non erano più necessarie punizioni e costrizioni per mantenere l'ordine e permettere alla società di operare al meglio. E poi la punizione "non funziona", è solo una soluzione a breve termine che, sul lungo periodo, peggiora le cose. Con il know-how contenuto in Scientology, spiegava Hubbard, l'Umanità poteva finalmente ottenere un livello di razionalità superiore. Ora erano possibili comprensione reciproca e libertà.

"Ron", come noi lo chiamavamo (ci aveva incoraggiati a considerarlo un amico personale), da libri e nastri ci parlava delle nostre abilità mentali e spirituali non realizzate, dello stato di "clear" - in cui un individuo non è trattenuto da esperienze negative o traumatiche del passato, è completamente vitale, "qui ed ora", capace di godersi pienamente la vita. Un "clear" opera con piena capacità mentale e riesce a ricordare qualsiasi cosa accadutagli nel corso della vita. È libero da tutte le malattie psicosomatiche. Queste malattie, diceva Hubbard, costituiscono il 75% dei malanni che affliggono l'uomo.

Noi, come la maggioranza degli scientologist, credevamo di essere in marcia per creare una nuova civiltà - un pianeta davvero sano a livello mentale. Le "storie di successo" personali abbondavano. Chiunque ascoltasse questi racconti e guardasse i nostri volti non poteva che restare impressionato dai guadagni personali e dal sincero entusiasmo. Il messaggio era: "Scientology funziona".

Hubbard aveva detto agli scientologist che erano grandi. La grandezza significava continuare ad amare il prossimo nonostante tutti gli inviti all'odio. Aveva detto che il sé essenziale, l'anima o "thetan", non muore mai; semplicemente abbandona un corpo e se ne va in cerca di un altro, per nascere di nuovo e ricominciare il giro.

Credevamo che avesse progettato e costruito un "ponte" (un sistema di tecniche di assistenza che si facevano progressivamente più avanzate) che avrebbe aumentato la consapevolezza personale sia di se stessi che degli altri, e aumentato l'abilità - anche oltre "clear" - fino al punto in cui si sarebbe potuto spostarsi, percepire, manipolare oggetti e comunicare senza bisogno di un corpo. A quel punto si sarebbe stati in grado di lasciarlo e, in quanto spirito, uscire e sentire il profumo della brezza marina, o librarsi tra le cime dei monti. Questo veniva chiamato stato "OT", nel senso di "Thetan Operante".

Lo spirito, il "thetan" poteva tornare al suo "stato nativo", uno stato in cui la dipendenza compulsiva e artificiale dal corpo sarebbe stata vinta. Ad Hubbard piaceva paragonare le mete di Scientology, così come applicate all'individuo, al traguardo buddista della liberazione dal continuo ciclo di nascita e morte.

Sui livelli superiori dello stato "OT" si sarebbe raggiunta la "Libertà Totale". Questo stato era definito come "la capacità di essere consapevolmente e volontariamente causa su pensiero, vita, forma, materia, energia, spazio e tempo, soggettivi e oggettivi". Le scoperte che avrebbero permesso di ottenere tutto questo, diceva, erano in parte provenute dai suoi studi di fisica nucleare, materia su cui diceva di sapere molto poiché "aveva frequentato il primo corso di fenomeni nucleari insegnato alla George Washington University". Un suo libro intitolato Tutto sulle Radiazioni lo presentava come fisico nucleare e ingegnere, pertanto a molti sembrava parlasse con grande autorità.

Le credenziali che diceva di avere lo rendevano credibile ad una generazione a cui era stato insegnato di ammirare le meraviglie della scienza moderna. Hubbard metteva inoltre l'accento sul fatto che non era necessario credere in ciò che diceva: si doveva piuttosto verificare da se. "Ciò che è vero per te è ciò che hai osservato da te. Niente in Dianetics e Scientology è vero per te a meno che tu non l'abbia osservato". Questo principio proveniva dal buddismo, un altro argomento di cui sembrava particolarmente ferrato. Diceva di aver molto viaggiato in Estremo Oriente e di aver assorbito la saggezza di cui erano impregnate lamaserie e gli altri centri di saggezza. E - sebbene all'esterno non si facesse troppa pubblicità in questo senso - gli scientologist sapevano che Hubbard era la reincarnazione del Buddha stesso.


Mia moglie Mary ed io eravamo arrivati in Inghilterra dalla Nuova Zelanda nell'agosto del 1967. Avevamo ipotecato la nostra casa e speravamo di incontrare Ron nella sua, Saint Hill Manor. Tutto questo per scoprire che, qualche mese prima, lui era partito per destinazione ignota e stava portando avanti il "Progetto del Mare". Di esso si parlava come di un progetto globale per "Chiarire il Pianeta". Il "Progetto del Mare" sarebbe presto diventato la "Sea Organization".

Al fine di qualificarsi per questa organizzazione di élite, chiamata anche "Sea Org", gli aspiranti dovevano (e devono) firmare un contratto della durata di un miliardo di anni. Gran parte di essi si aspettano davvero di portare a termine il contratto: in fondo un thetan (spirito) non muore e, dopo che gli abitanti di questo pianeta avranno raggiunto lo stato di clear, ci saranno altri pianeti nell'universo che necessiteranno di essere "chiariti". Facevamo lunghe e meravigliose dissertazioni notturne sulla "Org Spaziale". Essa sarebbe stata istituita dopo aver reso la Terra un "Pianeta Scientology". Gli artisti dipingevano navicelle che si libravano nell'Universo, gli emblemi della Sea Org in bell'evidenza sulla chiglia. Questi disegni venivano riprodotti sulle pareti delle organizzazioni di Scientology di tutto il mondo.

Nell'atrio di ingresso di molte di queste "org" era possibile vedere un busto di bronzo di Hubbard. I suoi ritratti erano ovunque: nelle aule, nei saloni e negli uffici. La politica interna prevedeva anche l'allestimento di un ufficio personale di Ron, di solito impeccabilmente decorato e ammobiliato nell'attesa di una sua visita fortuita; anche le org con assoluto bisogno di spazio mantenevano un ufficio di Ron.


Dopo il 1967 il centro attorno a cui tutta Scientology iniziò a ruotare divenne l'ammiraglia Apollo, una nave bianca e immacolata che solcava maestosamente le acque blu del Mediterraneo. A bordo di essa viveva e lavorava l'élite di Scientology, e si riteneva che fosse il luogo più sicuro e mentalmente sano della Terra.

Sull'Apollo, in un lussuoso ufficio rivestito di pannelli di quercia, lavorava anche L. Ron Hubbard.

Ron si teneva in contatto con tutte le attività di Scientology nel mondo con un moderno sistema di telex che rivaleggiava con quello delle compagnie più importanti. Dei 300/400 membri dell'equipaggio, circa 20 erano impegnati a tempo pieno nella gestione dei telex e degli altri sistemi di comunicazione tra Hubbard e le sue organizzazioni nel mondo.

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Il bimbetto di quattro anni non aveva più fiato per piangere. Da quasi 48 ore si trovava rinchiuso nel vano delle catene dell'ammiraglia Apollo, con tutto il piccolo corpo pervaso dal dolore dello sforzo per raschiare via la ruggine. Lividi e abrasioni gli martoriavano mani e ginocchia. La voce roca dal gran piangere, era disperato nel suo terrore. Continuava a promettere a se stesso che non avrebbe mai più mangiato i telex del Commodoro - il crimine più recente di cui era stato accusato.

Il piccolo Tony era entrato nel vano delle catene attraverso un piccolo oblò. Il suono metallico del coperchio che veniva chiuso era risuonato in qualche modo come definitivo. Lo spazio era angusto anche per il suo piccolo corpo, ed era avvolto nell'oscurità. Era umido e metteva molta, molta, molta paura. Le catene dell'ancora della nave assunsero le dimensioni di un mostro. Un ratto corse via squittendo. Tony era certo che sarebbe morto.

Quelle strisce sottili di carta gialla che piovevano dai telex come stelle filanti ad una festa di compleanno erano state troppo tentatrici. Era tutto così serio e noioso, ogni persona costantemente al lavoro, ma quelle striscioline di carta sembravano invitare Tony al gioco. Se le era messe in bocca fingendo che fossero dolci come chewing gum.

Il Commodoro si era sentito offeso, e il fatto che questa persona avesse un corpo piccolo non gli avrebbe in alcun modo impedito di somministrargli la punizione adeguata. Il piccolo Tony era "fuori etica" e "down stat" (chi non produce in modo adeguato per il gruppo - o che produce male - e, perciò, ha "statistiche basse").

Nel 1965 Hubbard aveva ridefinito il termine "etica". Ora essere "etici" significava essenzialmente essere "upstat". Hubbard scrisse: "Noi premiamo la produzione e le statistiche alte, e penalizziamo la non-produzione e le statistiche basse ... Premiate sempre le statistiche alte e penalizzate quelle basse..." (in Scientology un "down-stat" non ha diritti).

Ogni individuo veniva assegnato ad una "condizione di etica" in base a tali statistiche. Chi finiva in una "condizione" inferiore (al di sotto di "normale operatività") doveva risalire tutte le condizioni superiori a quella a lui assegnata. Dall'alto al basso le condizioni sono:

Potere - Abbondanza - Normale operatività - Emergenza - Pericolo - Non Esistenza - Impedimento - Dubbio - Nemico - Tradimento - Confusione
Con l'avvento della Sea Org Hubbard ridefinì ulteriormente il termine "etica". Avere "l'etica in" su "intenti e scopi" equivaleva ora a sostenere ed obbedire alle SUE intenzioni, e rimuovere distrazioni ed opposizione a quelle intenzioni.

«Lo scopo dell'Etica» scrisse Hubbard nel 1968, «è rimuovere le contro-intenzioni dall'ambiente. E avendo ottenuto questo lo scopo diventa rimuovere le altrui intenzioni dall'ambiente».

Negli anni '50 Hubbard aveva definito "l'etica" o "l'essere etici" come «razionalità verso il più alto livello di sopravvivenza per l'individuo, la razza futura, il gruppo e l'Umanità». Agli occhi di un buon membro della Sea Org la conciliazione delle due definizioni non rappresentava un problema. Dopo tutto Hubbard era l'infallibile Messia venuto per salvare l'Umanità. Qualsiasi comando desse veniva perciò obbedito senza discutere.

Command Intention! - Era il linguaggio Scientology per dire "ciò che vuole Ron". Ci si aspettava che nella mente di tutti gli staff member leali, e in realtà di tutti gli scientologist, la Command Intention fosse predominante.

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Il vano delle catene era pericoloso. Situato a prora della nave, appena sopra la linea di galleggiamento, era il luogo in cui veniva arrotolata quella porzione di catena che non stava in acqua. Quando veniva issata completamente, la catena riempiva gran parte di quel vano piccolo, umido, buio e infestato dai topi. La catena era mantenuta ferma nel suo piccolo vano da un solo dispositivo chiamato "pinza del diavolo"; esso era collocato sul ponte della nave, ben lontano dal vano. Se qualcuno avesse urtato accidentalmente il dispositivo la catena si sarebbe sciolta, tirata verso il basso dal peso dell'ancora e caduta a forte velocità; chiunque si fosse trovato nel vano avrebbe rischiato di restarvi impigliato ed essere stritolato a morte.

Un membro dell'equipaggio raccontò della volta in cui il dispositivo venne sganciato mentre egli si trovava nel vano. Era ancora terrorizzato all'idea di essersi trovato così vicino alla morte. La catena "era diventata viva" e volteggiava libera mentre lui, raggelato dalla paura, si era rannicchiato contro la parete. Ne era uscito incolume per miracolo.

A volte gli altri bambini sbirciavano nel vano delle catene dove un loro piccolo compagno era stato richiuso per punizione, e lo stuzzicavano minacciosi "adesso diamo un calcio alla 'pinza del diavolo!' ".

La madre di Tony aveva lasciato il figlio in custodia ad un'altra donna della Sea Org; doveva partire in "missione" per "alzare le stats" di una organizzazione sulla terraferma che attraversava un periodo di crisi. Al suo ritorno rimase sconvolta nell'apprendere che il figlioletto era stato rinchiuso nel vano delle catene. Tuttavia venne "maneggiata" con spiegazioni su quanto Tony fosse stato "fuori etica" e "down stat". «È davvero un thetan molto vecchio in un corpo piccolo» le dissero. «Non gli si dovrebbe permettere di usare quel giovane corpo per suscitare simpatia» (Intervistata nel 1986, cinque anni dopo aver lasciato la chiesa, la donna espresse sconcerto per come aveva potuto accettare acriticamente tali spiegazioni).

John McMaster - "Il primo Vero Clear del mondo" - è un ex scientologist che a suo tempo rivestì un ruolo determinante nel grande successo finanziario di Scientology negli anni '60.

Secondo McMaster:

Ad un certo punto del 1968 Hubbard ordinò che una ragazzina sordomuta venisse rinchiusa nel vano delle catene. Hubbard voleva curarne la sordità chiudendola laggiù!

Il fatto arrivò alla mia attenzione quando la ragazzina era rinchiusa da circa una settimana: il Master at Arms [Ufficiale di Etica] dell'epoca, una splendida ragazza, venne e mi disse «John, devi assolutamente venire a vedere che cosa sta succedendo». Ero appena tornato da un viaggio promozionale di Scientology. Le chiesi «che succede?» e lei mi raccontò della ragazzina. I suoi genitori erano di Londra. Il padre e la madre si erano separati e la donna aveva portato con sé sulla nave tre o quattro figli.

Scesi giù e la liberai. Tolsi i fermi che tenevano bloccato lo sportello dell'oblò: erano stati messi lì per evitare che la poveretta fuggisse. Poi andai da Hubbard e gli dissi «Che diavolo stai facendo?». Lui rispose «John, e tu di che diavolo stai parlando?». «Che cosa stai veramente facendo?» gli urlai contro. E lui rispose «Oh Dio, lasciala andare. Non sapevo nemmeno che fosse rinchiusa là dentro».

Poco tempo dopo McMaster fu declassato ad aiuto mozzo di cambusa e assoggettato ad un regime di lavoro fisico estremo, mancanza di sonno ed altre difficoltà. «Hubbard voleva spezzarmi» ha raccontato. Dopo aver lasciato la Chiesa di Scientology nel 1969, Hubbard lo "dichiarò" ufficialmente "persona soppressiva" o "SP" (psicotico malvagio).


Commentando l'introduzione nel mondo di Scientology della "etica pesante", John Ausley (proveniente dalla Florida e uomo irascibile, che entrò nella Sea Org nel 1968 per raggiungerne presto i vertici) dice:

John McMaster si rovinò davvero per quella faccenda del vano delle catene. I bambini vi venivano richiusi. Secondo il modo di ragionare di John non si poteva prendere un ragazzino e sbatterlo dentro un boccaporto, bloccandolo per non farlo uscire. Non si terrorizza così un bambino...

Hubbard si avvaleva di un "pistolero" [un braccio destro che eseguiva i suoi ordini] di nome Otto Roos. Otto e McMaster erano molto diversi...

C'era questo tizio che stava risalendo lentamente da "dubbio". Era un tipo pacato, cordiale, piuttosto timido. Eravamo nel 1968. Su "dubbio" dovevi fare ammenda ininterrottamente per 48 ore - sto parlando di lavoro fisico molto duro - e a quel punto potevi risalire a "impedimento". Poi dovevi fare altre ventiquattr'ore ininterrotte di ammenda e a quel punto venivi promosso a "non esistenza".

Poi dovevi fare altre 12 ore: con la gente che aggrediva le tue facoltà fisiche e mentali. E quando ti pieghi diventi più vulnerabile. Così si trattava unicamente di VOLONTÀ.

Comunque, c'era questo tizio balbuziente. A Otto non piaceva. Credo che il tizio fosse arrivato a "non esistenza" e non ce la faceva più. E se ne andò a letto, dopo tre giorni di lavoro ininterrotto. Non è cosa da farsi, se ti metti orizzontale è come interrompere le trasmissioni. Se non ti mantieni in costante movimento fisico, il secondo o terzo giorno ti addormenti in piedi.

Bene, Otto afferrò questo tipo e lo tirò giù dalla cuccetta superiore nel mezzo di un sonno profondo, e il corpo precipitò a terra da un'altezza di un metro e mezzo, un metro e ottanta. Otto gli mise un coltello alla gola ed iniziò ad urlare che l'avrebbe ucciso perché era un "donw stat"! Lo rovinò letteralmente per il resto della vita. Voglio dire, quel ragazzino era già balbuziente di suo. Questo maniaco con i galloni di "upstat", il braccio destro pistolero di Hubbard, vuole tagliarti la gola perché sei "downstat" - e tutto questo dopo averti fatto schiantare a terra a corpo morto da un'altezza di un metro e mezzo, mentre sei profondamente addormentato.

Otto Roos scrisse le sue esperienze nel 1984, dopo aver lasciato la chiesa:
Credo di essere stato il solo che poteva entrare nell'ufficio di LRH per portargli informazioni quando non si riusciva ad arrivare a lui in altro modo. A volte era lui a chiamarmi in ufficio o addirittura in camera sua per parlare. Succedeva quando voleva risolvere o chiarire qualcosa e aveva bisogno di qualcuno con cui parlare. A volte andava avanti tutta la notte, io semplicemente ascoltavo e gli davo riconoscimenti. Mi ringraziava sempre garbatamente, "Grazie per avermi ascoltato, Otto" e, a meno che non fosse turbato, era estremamente cortese.
Otto Roos cercò di razionalizzare la posizione mantenuta a bordo e il suo comportamento:
A differenza di molti dei miei compagni avevo sperimentato in prima persona le atrocità della guerra, e avevo giurato a me stesso che non sarei mai sceso in quelle sentine vecchie e rugginose, rinchiuso lì dentro anche per una settimana intera senza dormire, raschiando ruggine mentre il Master at Arms controllava da fuori che il raschiare non si interrompesse. Assomigliava troppo ai campi di concentramento della mia infanzia.

Ero anche molto determinato a non vivere niente di simile a quanto sperimentato da uno dei nostri "SP" [John O'Keefe]: aveva paure dell'altezza, soffriva di vertigini e venne letteralmente issato sul "nido del corvo" (un bidone in cima all'albero maestro, troppo piccolo per sedersi o sdraiarsi). Questo rituale, issarlo su e tirarlo giù, venne ripetuto alternativamente ogni quattro ore per circa 84 ore.

Suona sicuramente incredibile che qualcuno possa aver tollerato un trattamento simile. Ma John O'Keefe, delle cui esperienze a bordo si parla brevemente nel Capitolo 4, è ancora un membro leale della chiesa. Nel 1966, quando si trovata ancora a Saint Hill (in Inghilterra) e prima di entrare nella Sea Org, la rivista ufficiale di Scientology Advance! pubblicò una sua poesia incentrata sulle "vittorie" che aveva ottenuto nel movimento:
... E come il mondo esterno
trascuratamente e ciecamente scorre
mi libero dalle catene
del mio essere
come gli uomini hanno sognato di fare
da tempo immemore
ed ogni notte cresco
in comprensione
e potenziale
e presto
il compito sarà terminato
e volerò
più alto e brillante
degli uccelli e del sole.
John O'Keefe non poteva immaginare il modo in cui era destinato a "volare più alto".

Otto Roos continua:

Si era iniziato ad applicare questa disciplina severissima nel settembre del 1967, quando la condizione di non-esistenza fu accompagnata dalla punizione di "nessun diritto al cibo". Ray Thacker [una donna che all'epoca aveva una cinquantina d'anni] fu la prima ad essere assegnata a quella condizione. Rannicchiata in un angolo era evitata da tutti, tutti che obbedivano all'ordine. Occasionalmente le veniva lanciata una crosta di pane.
John Ausley:
Hubbard convocò questa grande adunata. Ci allineammo per divisione, tutti sull'attenti mentre lui parlava e le sue messaggere registravano su nastro ogni sua parola. Voleva che rimanessimo sull'attenti mentre lui parlava. Conduceva un flusso alla Generale Patton piuttosto che un flusso verso l'illuminazione.

Mi sporsi fuori dalla mia fila per osservarlo. Era un predatore, della serie "sto tenendo tutta questa gente sull'attenti, e ne sono orgoglioso". Usava l'idea che il mondo stesse per esplodere e lui era l'unico a possedere la sola soluzione. Era un metodo di reclutamento per il lavoro forzato.


Nei primi anni '70 Hubbard iniziò a circondarsi di ragazzine adolescenti che fungevano da sue "messaggere". Dal momento del loro arrivo a bordo queste giovani non avevano avuto altra educazione se non l'addestramento Sea Org, e nessuna vera esperienza del mondo fuori dalla nave e da Scientology.

Hubbard sembrava riporre più fiducia in queste adolescenti che in chiunque altro. Ma anche i loro genitori lo riverivano: insegnanti, operai, architetti, medici, avvocati, uomini d'affari... Anche loro sopportavano i rigori della disciplina Sea Org e lo servivano assieme alle ragazzine, in cambio di vitto, alloggio e una manciata di spiccioli.

Tonja Burden aveva appena 13 anni. I suoi genitori, entrambi scientologist, l'avevano orgogliosamente mandata a lavorare per Ron sull'Apollo (mentre loro erano rimasti nell'insediamento Sea Org di Los Angeles). Tonja era in addestramento per diventare Messaggero del Commodoro. Ha raccontato di aver visto, in diverse occasioni, persone rinchiuse nel vano catene su ordine diretto di Hubbard. In una dichiarazione giurata rilasciata dopo essere uscita dalla Sea Org ha scritto:

Ho visto un ragazzino venirvi rinchiuso e trattenuto per 30 notti, piangeva e pregava di essere liberato. Gli era permesso uscire solo per pulire le sentine dove venivano raccolti gli scarichi fognari e i rifiuti della nave.
Tonja era salita a bordo nel 1974. «Aveva tredici o quattordici anni», ha ricordato Hana Eltringham, una Executive di alto livello che iniziò a lavorare a fianco di Hubbard prima della nascita della Sea Org:
Tonja era una ragazzina, una biondina dal viso infantile. Era venuta a bordo con l'idea di diventare un Messaggero del Commodoro. All'epoca il compito principale dei Messaggeri del Commodoro era camminare a fianco di LRH reggendo il suo posacenere e accendendogli le sigarette (LRH fumava da tre a quattro pacchetti di Kool senza filtro al giorno), trasmettere i suoi ordini e portargli le risposte.

Le messaggere erano estremamente competitive, voglio dire che rivaleggiavano per avere la sua attenzione. Le messaggere "diplomate" indossavano stivali al ginocchio, bianchi e con i tacchi alti, minigonne molto corte e top attillati più simili al bikini, con un nodo tra i seni.

Tonja era una "tirocinante", così per gran parte del tempo in cui l'ho vista nel '74/'75 era in posizione subordinata (non aveva ancora raggiunto lo status di messaggera). Si occupava di lavargli i vestiti o di stirarli, e si prendeva anche cura degli abiti delle altre messaggere. Faceva lavori domestici. Altre volte l'ho vista lavorare in cambusa (forse per punizione). Aveva le braccia immerse fino ai gomiti nella saponata, in uno di quei grossi mastelli da bucato. Gocciolava di sudore e i capelli biondi le si erano appiccicati alla testa. Era arrossata e accaldata tra tutti quei pentoloni, una faccia molto infelice.

Era alloggiata con le altre tirocinanti sui ponti inferiori, in condizioni per niente belle. Vedete, l'Apollo era tutta di ferro. Nel '74/'75 navigavamo per lo più tra Spagna e Portogallo, poi attraversammo l'Atlantico fino ai Caraibi, sempre vicino l'equatore dove il clima è molto caldo e umido. In estate (e con appena qualche grado di meno in inverno) quando il sole batteva implacabile sui ponti e sullo scafo, le zone dei ponti inferiori diventavano assolutamente invivibili. Posso soltanto paragonarle ad alcune di quelle gabbie e celle di punizione in cui i giapponesi gettavano i prigionieri di guerra. Ecco che cos'erano quei dormitori.

Tonya viveva nei ponti inferiori in una camerata con altre 14 o 15 persone. C'era tanta puzza. Per quanto pulissimo il tanfo era implacabile.

Al Capitolo 10 si racconta di Tonja Burden in modo più completo.

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I membri dell'equipaggio più "produttivi" o "upstat" venivano premiati con un giorno libero ogni due settimane, e con assistenza (chiamata "auditing", dal latino "audire", cioè "sentire o ascoltare"). L'auditing acquisiva spesso un'aura da confessione cattolica, con la differenza che si dava la caccia ai "peccati" con l'ausilio di un "E-Meter" (abbreviazione di "elettrometro"), cioè di un dispositivo elettronico di misurazione con un quadrante e una lancetta che reagisce ai pensieri che il soggetto ha mentre si sente a disagio, o alle immagini mentali davanti a cui si ritrae. L'E-Meter funziona in modo simile a ciò che comunemente si immagina che sia una macchina della verità, ed è una variante dello psico-galvanometro a lungo usato dagli psicologi. Si tratta di un piccolo strumento portatile delle dimensioni approssimative di cm. 20 x 30, per 5 di profondità. Da esso si dipartono due fili elettrici a cui sono applicati due normali barattoli da minestra. Le lattine vengono tenute in mano senza stringerle ed agiscono da elettrodi.

L'auditor prende nota scritta di qualsiasi cosa rilevante la persona dica mentre è collegata al meter. Vengono messi per iscritto pensieri di natura più intima e la cartella contenente questo materiale viene inviata ad un "supervisore del caso" che la studia e impartisce ulteriori istruzioni sull'area successiva in cui l'auditor andrà a indagare.

Sulla nave Hubbard svolgeva spesso le funzioni di supervisore, perciò conosceva i membri del suo equipaggio meglio di quanto li conoscessero i loro genitori. Questa situazione poteva ovviamente dargli un potere enorme sulla mente di chi si sottoponeva all'auditing. Naturalmente l'equipaggio non avanzava mai dubbi o sospetti sulle sue ragioni, ma se anche fosse successo, il "colpevole" sarebbe stato prontamente "ripulito" con un "maneggiamento di etica" (prima una chiacchierata, poi misure più severe come richiesto).

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La pratica di "maneggiare i down stats" confinandoli nel vano delle catene, facendoli lavorare duramente come forma punitiva, il regime di privazione del sonno o l'essere scaraventati fuori bordo quando la nave era alla fonda e tutti gli altri nuovi "maneggiamenti di etica" continuarono mentre il Commodoro, e di conseguenza gran parte dell'equipaggio, spostava l'attenzione su faccende più importanti. Dopo tutto c'era sempre «Un pianeta da conquistare».

«Il pianeta è nostro!» aveva proclamato Hubbard.

Proprio come Hubbard aveva messo "l'etica in" sui "downstat" a bordo dell'Apollo, così "l'etica" doveva essere "messa in" su tutta la Terra. "L'etica" doveva essere "messa in" in modo che la "tech" potesse essere a sua volta "messa in".

La "tech" era contenuta nei voluminosi scritti di Hubbard e nelle sue numerose conferenze registrate, e comprendeva le tecniche di assistenza o "auditing" che, così affermava, avrebbero determinato lo stato ideale per l'individuo e, alla fine, per l'umanità nel suo complesso.

Le 300 o 400 persone a bordo e la moltitudine dei suoi seguaci intorno al mondo gli avevano creduto quando Hubbard aveva detto di essere stato lui, e lui solo, a ricercare e scrivere la "tecnologia", un'opera «paragonabile alla scoperta del fuoco e più importante all'invenzione della ruota». Per loro non si trattava soltanto del Commodoro, era la Sorgente! [1]

Hubbard aveva ripetutamente enfatizzato che la tecnologia doveva essere mantenuta «standard al 100%», con questo intendendo che doveva essere applicata esattamente come lui voleva che fosse applicata. Qualsiasi cosa venisse considerata diversa da questo standard veniva chiamata "out tech", sia che si trattasse di auditing che di quanto egli definiva "Admin tech" - tecnologia amministrativa - usata per governare le sue organizzazioni.

Nel 1972 Hubbard decise che le organizzazioni di Scientology del mondo intero dovevano essere svegliate da ciò che egli riteneva essere uno stato letargico (in sostanza, non producevano abbastanza reddito). La condizione di letargia doveva per forza derivare da "out tech" e "out admin" (ovvero dovevano stare violando le sue regole di auditing e amministrazione). Hubbard stava cercando di accumulare denaro sufficiente per comprarsi o influenzare un paese, un po' come aveva fatto Robert Vesco nei Caraibi. E sarebbe stato il primo passo verso la "conquista del Pianeta".

Hubbard stabilì che le org dovevano diventare grandi macchine per produrre denaro e decise perciò che dovevano uscire dalla mentalità dei tre o quattromila dollari la settimana: dovevano cominciare a comportarsi come imprese multinazionali. Concluse che per farlo avevano bisogno di "manager spietati". Ordinò quindi ai suoi funzionari di diventare "irragionevoli", con questo intendendo che da quel momento in poi non avrebbero più accettato scuse per le statistiche basse (in altre parole, nessuna scusa per aver incassato in modo insufficiente).

Il corso di "Auditor di Classe Otto" che Hubbard tenne a bordo della nave nel 1968 aveva introdotto il lancio fuori bordo [2] di pubblico ed equipaggio, al fine di indurre in essi quell'atteggiamento "irragionevole" che voleva fosse inculcato nei suoi seguaci; lo stesso atteggiamento doveva essere esportato agli auditor delle organizzazioni di tutto il mondo [3]. Adesso era giunto il momento di una simile "etica istantanea" anche per gli executive. Il Flag Executive Briefing Course vide la nascita con questo fine e, durante l'addestramento del personale Sea Org, Hubbard escogitò come creare l'impatto desiderato; alla fine utilizzò l'idea di una cerimonia pagana per istillare l'atteggiamento corretto in Laurel Sullivan e una sua collega, le quali vennero convocate nell'ufficio di Hubbard per essere "maneggiate" sugli errori di auditing che avevano commesso.

Hana Eltringham:

Le cerimonie si tenevano sul ponte inferiore in una sezione della nave che veniva utilizzata come aula di studio per l'equipaggio. Nel salone era stata eretta una statua della Dea Kali in cartapesta. Sembrava molto concreta e reale, ed era stata dipinta color oro. In questa sala altrimenti vuota, nelle viscere della nave, la sola luce disponibile proveniva dal bagliore di alcune candele.

Sandra Wilson venne sottoposta alla cerimonia. Fu portata avanti e accompagnata al cospetto di Kali. Davanti alla statua della dea era stato eretto un tabellone che rappresentava un'organizzazione, c'era una scatola da scarpe con disegnate sopra delle finestre e così via. Alcuni dei membri dell'equipaggio si misero in fila cerimoniosamente, vestiti con mantelli da monaci e reggendo torce accese che emanavano un odore forte che permeava il locale.

A Sandra venne porto un martello e le fu detto: «ciò che hai fatto avrebbe potuto distruggere la tua organizzazione. Sei una studentessa di Kali, la dea della distruzione. Distruggi questa organizzazione!» Sandra fece solennemente a pezzi la raffigurazione dell'org.

Poiché la distruzione di un'organizzazione di Scientology viene pesantemente inculcata come azione criminale e come la più malvagia che si possa immaginare, il farlo - anche solo simbolicamente - fu per molti un'esperienza atrocemente dolorosa.
Poi, seguendo la dura prova impostale da LRH, Sandra si inginocchiò davanti all'idolo salmodiando e ammettendo le sue "intenzioni malvagie" per distruggere la sua organizzazione locale; infine immerse le mani nel sangue (o un liquido che gli assomigliava molto) e inzaccherò l'idolo. Poi le infilarono una collana fatta di ossi di gallina.

Sandra uscì dall'esperienza sotto shock e per 48 ore rimase in stato di profonda afflizione. La guardavo in quello stato terribile e mi sentivo molto offesa dall'accaduto. Ma nascosi i miei sentimenti e misi addirittura in discussione la loro validità. Mi era stato profondamente inculcato che solo i MIEI crimini o misfatti potevano rendermi critica nei confronti di LRH o delle sue azioni.

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«L'uomo prospera in un ambiente impegnativo e provocatorio» aveva scritto Hubbard. La nave e il suo sistema di disciplina sembravano essere stati studiati appositamente per metterne alla prova il suo limite massimo.

Nel corso di uno dei viaggi dell'Apollo del 1968 i "colpevoli" vennero rinchiusi nei dotti dell'aria della sala macchine. In quell'ambiente umido, il sudore che colava negli occhi, dovevano scrostare la ruggine con pesanti martelli dal manico corto. L'ambiente era rischiarato da alcune lampadine in modo che i prigionieri potessero vedere ciò che facevano. Continuarono questo lavoro per giorni, senza dormire, accovacciati o seduti, dandosi il cambio per tenere svegli i compagni (chiunque si fosse addormentato - e chi vigilava da fuori si sarebbe accorto che il martellare si era fermato - avrebbe prolungato la permanenza di tutti, non solo la sua). Cantavano filastrocche e si raccontavano storie.

Hana Eltringham:

Venivano trattati come criminali - come ratti. Gli si portava il cibo con dei secchi calati nei condotti. Questa punizione poteva durare da 24 ore fino a un paio di settimane, come avvenne in qualche occasione.

Non avevano il permesso di andare al bagno e dovevano trovare un posto per scaricarsi come potevano, così il tanfo di escrementi e urina invadeva i condotti.

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Ufficialmente la Sea Organization vide la luce nell'agosto del 1967 mentre Hubbard si trovava sull'isola di Las Palmas, nelle Canarie (era scappato dal fisco inglese). Tempo prima, in Inghilterra, aveva ordinato l'acquisto di una nave chiamata Avon River (alla fine del 1968, durante una permanenza in Grecia, la ribattezzò Athena nel corso di una cerimonia a cui parteciparono dignitari militari locali). A breve seguì l'acquisto di una nave più grande, la Royal Scotsman (poi ribattezzata Apollo nel corso della medesima cerimonia).

Negli ultimi anni la Royal Scotsman aveva fatto servizio di trasporto bestiame nel Canale d'Irlanda, e i primi scientologist giunti a bordo dovettero lavorare fino a 16 ore al giorno per rimuovere il letame incrostato sui ponti. L'impegno si andava ad aggiungere ai normali compiti di un marinaio, come cucinare o azionare il timone. Poco importava che l'equipaggio non avesse alcuna esperienza di mare o di navi. Una frase comunemente usata in quei giorni era "fallo andare bene!".

Nell'inverno del 1967 l'Apollo salpò da Southampton e puntò verso l'Atlantico orientale diretta al Mediterraneo, dove incontrò la Athena e l'Enchanter, un piccolo yacht proveniente dalle Canarie, il gruppo di isole spagnole al largo delle coste del Nord Africa dove era nato il "Progetto del Mare" (antesignano della Sea Org).

Gli anni che seguirono furono pieni di avventure, drammi e misteri. Mentre l'Apollo era all'ancora nel porto marocchino di Safi un membro dell'equipaggio, la giovane americana Susan Meister, era stata trovata morta a bordo con un foro di proiettile in fronte.

L'evento venne riportato come un suicidio. Ancora oggi il padre è convinto che sua figlia sia stata assassinata.

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Alla fine degli anni '60 si tenevano molte feste a bordo, a cui partecipavano i dignitari locali.

Hana Eltringham:

Anche LRH vi prendeva parte e lo vedevo bere grossi bicchieri di rum e Coca Cola, uno via l'altro: tre quarti di rum e uno di Coca, sei o sette bicchieri per sera. Ma non sembrava nemmeno minimamente inebriato, niente biascicamenti o barcollii.

Nonostante questa gran mostra di cordialità, porto dopo porto le cose prendevano invariabilmente una brutta piega. A causa degli episodi spiacevoli che avvenivano puntualmente, tra il 1967 e il 1974 le navi riuscirono a giocarsi il benvenuto in ogni porto del Mediterraneo e della costa nordafricana.

All'inizio le navi venivano accolte calorosamente: gli equipaggi arrivavano a spendere fino a 50.000 dollari la settimana in approvvigionamenti. Per alcune economie locali si trattava di una bella iniezione di denaro.

Per cercare di quietare la cattiva pubblicità era stato creato un gruppo musicale e di danza chiamato "The Apollo All-Stars" che faceva uno spettacolo in ogni porto di attracco. Incisero anche un album intitolato "The Power of Source" [4]. Per un po' la soluzione sembrò arginare la marea di commenti negativi. Tuttavia sul lungo periodo si rivelò solo un cerotto, piuttosto che una cura contro i sentimenti anti-Apollo.

La nave e il suo equipaggio, composto principalmente di giovani americani, non si armonizzava con nulla di quanto gli abitanti di quei paesi avessero mai visto in precedenza, e in alcuni paesi i locali giunsero alla conclusione che doveva trattarsi di un mascheramento della CIA. Il che era piuttosto ironico, considerando che Hubbard amava dare la colpa di gran parte dei problemi di Scientology ad agenzie governative come la CIA, oppure alla psichiatria e alla World Federation of Mental Health.

La cosa divertente fu che altri paesi giunsero alla conclusione che dovevamo essere comunisti, perché l'equipaggio era composto da tante donne e per un certo periodo ci furono due capitani donna (cioè Mary Sue Hubbard e me). Per loro solo i sovietici avrebbero usato equipaggi femminili ed elevato le donne al rango di alto ufficiale.

Da parte loro gli scientologist consideravano i locali come "wog" ignoranti. Questo termine, in uso presso gli inglesi del periodo coloniale, veniva utilizzato per riferirsi agli arabi del Medio Oriente, i quali venivano considerati come la feccia della società e definiti sarcasticamente "Worthly Oriental Gentlemen " [gentiluomini orientali di valore] o WOG. Hubbard adottò il termine e lo ridefinì per includere tutti i non-scientologist. Così mentre i locali consideravano quanto meno strani i passeggeri dell'Apollo, la maggioranza degli scientologist considerava loro, e per lo più li trattava, come una specie assolutamente inferiore. E, nonostante tutti i proclami pubblici, essi consideravano L. Ron Hubbard come il loro Dio interno.

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Chiunque venisse a contatto con questo scenario poteva legittimamente chiedersi: che cosa significa? Chi è Hubbard? Che cosa vuole davvero? E come è stato possibile tutto questo? Perché questa nave incrocia nel Mediterraneo? A che cosa mirano queste 300 o 400 persone che lavorano 16 ore al giorno per circa 7 dollari la settimana?

Talvolta qualche giornalista si metteva sulle tracce della nave per cercare di trovare risposta a quelle domande. Uno di essi, un reporter del Daily Mail di Londra, riuscì ad intervistare Hubbard e giunse alla conclusione che Mr. Hubbard, «fumatore accanito ed evasivo», non doveva essere un tipo raccomandabile. Quella fu l'ultima intervista che il fondatore di Scientology concesse.

Dal canto loro gli scientologist conclusero che i giornalisti erano solitamente molto cinici; del resto, quante volte Ron aveva detto che le uniche cose a cui giornalisti ed editori si interessano sono violenza, soldi e sesso? Chi avrebbe potuto criticare un uomo che lavorava così sodo per creare una nuova civiltà per l'umanità? Chi, se non coloro i quali avevano azioni malvagie da nascondere? Hubbard diceva spesso che soltanto chi aveva crimini importanti da nascondere avrebbe attaccato Scientology. E "attaccare Scientology" arrivò a significare qualsiasi interesse investigativo o critico nei confronti dell'organizzazione e, in particolare, nei confronti del suo stesso fondatore.

Hubbard esortava gli scientologist a scavare in cerca di episodi di sesso sporco, violenza ed altri crimini che i suoi critici dovevano aver commesso, per poi portarli all'attenzione dei tribunali e della stampa. Fino alla fine del 1968 le persone che lasciavano o attaccavano Scientology venivano pubblicamente dichiarate "Fair Game" [bersaglio libero].

"Fair Game" stava ad indicare che i nemici di Scientology potevano «essere privati della proprietà o feriti con ogni mezzo da qualsiasi scientologist, senza che questi venga sottoposto a provvedimenti disciplinari. Gli si può mentire, può essere imbrogliato, querelato, distrutto». (Hubbard Policy Letter del 18 ottobre 1967). (Enfasi aggiunta).

Dopo il 1968 Hubbard scrisse una frase ambigua (per placare un'inchiesta del governo britannico) che aveva la pretesa di cancellare la direttiva del "fair game". In realtà la sua espressione cancellava solamente la locuzione "fair game", mentre il metodo di occuparsi dei nemici restava invariato. La direttiva veniva in realtà riaffermata, ma ci si doveva muovere in modo meno palese per eludere il grosso "flap" che stava generando a livello di pubbliche relazioni.

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Dopo le critiche generalmente positive seguite all'uscita del libro Dianetics nel 1950, i media avevano indistintamente iniziato a ridicolizzare L. Ron Hubbard e la sua "religione fantascientifica". Dalla fine degli anni '60 fino al 1975 la nave e la sua odissea non se l'erano cavata meglio con «la stampa scandalistica di bassa lega», come la definiva Hubbard. Venivano regolarmente dati alle stampe articoli fortemente critici, in particolare sui quotidiani di Londra. La stampa ebbe una giornata campale nel luglio del 1968 quando Kenneth Robinson, il Ministro britannico della Salute, etichettò Scientology come "socialmente pericolosa", dichiarando il suo fondatore "straniero non gradito" e rifiutandogli ulteriori ingressi nel paese.

Da parte loro molti scientologist si chiedevano dove fosse la stampa con i suoi titoloni quando nel 1972 Sir John Foster, che aveva guidato una inchiesta governativa su Scientology, aveva raccomandato di togliere il divieto di ingresso agli scientologist stranieri.

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Nel suo rapporto alla House of Lords, Sir John disse:

Sono fermamente convinto che la grande maggioranza degli scientologist siano sinceri nelle loro convinzioni, mostrino dedizione risoluta alla materia, spendano grandi quantità di denaro per essa e siano profondamente convinti di averne tratto grossi benefici.
Poi Sir John fece schiettamente notare che:
Ma è altrettanto giusto dire che niente di tutto questo fornisce prove sulla sincerità della dirigenza di Scientology, i cui interessi finanziari sono l'esatto contrario di quelli dei suoi seguaci.


Note:

1. Con la "S" maiuscola, come maiuscola è la D di Dio.

2. La cerimonia in cui qualcuno veniva lanciato oltre il parapetto della nave, direttamente in mare, mentre la nave era all'ancora.

3. Secondo John McMaster il corso era parte di un progetto che «era inteso a dare ad Hubbard il controllo telepatico della Terra».

4. "Source" [Sorgente] era naturalmente L. Ron Hubbard.

 
 
 
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