Indice e Capitolo 1: la storia di Info-Cult Di Mike Kropveld e Marie-Andrée Pelland, a cura di Info Secte/Cult, Canada, 2006.
NOTA: Info-Cult informa che la versione italiana del libro è una traduzione non autorizzata. Info-Cult non ha verificato il contenuto di questa versione. (NOTE: Info-Cult would like to note that the book in its Italian version is an unauthorized translation. Info-Cult did not verify the contents of this version). Traduzione a cura di Martini, autunno 2006. Capitolo 3: Come funzionano i gruppi Esaminare il fenomeno delle "sette" o dei "nuovi movimenti religiosi" è impresa difficile. Come possono essere definiti questi termini senza etichettare i gruppi come "buoni", "cattivi", "manipolativi" o "violenti"? Per evitare di considerare questi gruppi semplicemente in quei termini, il presente capitolo propone di ritornare alle basi. Poiché le sette o i movimenti religiosi sono gruppi che riuniscono una varietà di individui che condividono valori comuni, lo studio del fenomeno "settario" dovrebbe iniziare con la comprensione del funzionamento del gruppo. Nella vita quotidiana i gruppi [21] possono costituire uno spazio rassicurante per la partecipazione sociale e lo scambio, ma anche per l'esclusione e la brutalità psicologica. Esamineremo perciò gli elementi che influenzano il funzionamento del gruppo e l'esperienza individuale dei membri al fine di comprendere perché alcune esperienze sono armoniose ed altre sono problematiche. Per far luce sulla questione, questo capitolo fornisce una introduzione alla comprensione generale di come i gruppi funzionano, e i loro effetti sull'esperienza di membri individuali del gruppo. Esamineremo il funzionamento interno ed esterno dei gruppi. Il termine "funzionamento interno" viene usato per descrivere la dinamica interna del gruppo, vale a dire la sua struttura, i processi di socializzazione e le relazioni tra i membri. "Funzionamento esterno" fa riferimento alle relazioni tra i gruppi e le altre organizzazioni.
Per comprendere la struttura di un gruppo e i suoi effetti sui membri, in questa sezione presenteremo certi concetti come norme, regole sociali, comunicazione e relazioni intra-gruppo. Norme Nella vita quotidiana, si sia a scuola, al lavoro o nel tempo libero, gli individui generalmente rispettano diverse norme, regole e leggi al fine di adattarsi all'ambiente o al gruppo a cui appartengono. Ma che cosa sono le norme? Come influenzano la vita quotidiana dei membri? La sezione che segue fornisce alcune domande a queste risposte. Definizione di norma Le norme sono regole o modelli comportamentali stabiliti e accettati dai singoli appartenenti alla stessa cultura o gruppo [22]. Poiché essi riflettono i valori del gruppo, possono:
Per scoprire quali norme il gruppo ha adottato è importante fare domande sui suoi valori centrali, su condotta e pratiche. Un sistema di premi e punizioni può essere una buona indicazione sulle norme preferite da un particolare gruppo. Il ruolo delle norme in un gruppo Gli scopi delle norme sono [23]:
In che modo le norme del gruppo influenzano gli individui Nella vita quotidiana ogni individuo sviluppa un modo unico e personale di giudicare le situazioni e le persone [25]. Il giudizio personale può essere modellato dalla partecipazione alla vita di gruppo e dall'interiorizzazione di regole esistenti nel gruppo [26]. L'influenza che un gruppo può avere sulla percezione o rappresentazione dei membri della realtà non è, in fase iniziale, buona o cattiva. E' importante tuttavia comprendere che diventare membro di un gruppo e adottare le sue regole e pratiche modifica in modi diversi la visione del mondo individuale. L'abilità di un gruppo di esercitare la sua influenza sul membro può, comunque, variare a seconda dell'individuo e del gruppo in questione. La sezione che segue descrive i diversi processi di influenza che possono esistere in un gruppo.
La persona che decide di affiliarsi a un gruppo deve necessariamente adattarsi alla vita del gruppo sottoscrivendone valori, norme e credenze [27]. Uno dei processi in cui gli individui modellano il proprio comportamento a quello degli altri membri è noto come socializzazione [28]. Coordinare il comportamento dei membri del gruppo nelle loro interazioni con gli altri riduce la possibilità di disaccordo e conflitto tra i membri e, alla fine, favorisce un senso di unità, coesione e vera comunanza. Una volta che i membri hanno adottato valori, pratiche e comportamenti simili, all'interno del gruppo possono avvenire quattro cambiamenti [29]:
Sebbene la coesione di gruppo possa avere effetti positivi sulla vita del gruppo stesso, la sua intensità può avere a volte un impatto negativo. Alcuni membri potrebbero diventare intransigenti nei riguardi di chi dimostra un comportamento deviante. Di conseguenza il più piccolo atteggiamento di non conformismo potrebbe portare a sanzioni [30]. I membri che non rispettano le norme del gruppo tendono ad essere meno apprezzati dagli altri membri. In alcuni casi chi devia dalla norma crea frizioni e si può esporre a [31]:
Il comportamento basato su una serie di norme prestabilite può, pertanto, avere un effetto positivo sul gruppo, sul suo funzionamento e sull'interazione tra membri. Può migliorare la produttività del gruppo [32], ma può anche condurre all'isolamento e al rifiuto dei membri devianti. Conformismo Quando gli individui si integrano nella vita del gruppo, per essere accettati ne adottano spesso valori, norme e comportamenti. Chi modella il proprio comportamento su quello degli altri membri può essere descritto come conformista [33]. A differenza della socializzazione, in cui gli individui si adattano alla vita del gruppo preservando comunque la loro autonomia, il conformismo richiede che gli individui accettino una serie di richieste del gruppo e modifichino il loro comportamento per duplicare quello degli altri membri, al fine di essere accettati. Il conformismo può essere descritto come un processo di sottomissione alla maggioranza che può rivelare un bisogno di sicurezza, una ricerca di identificazione attraverso l'appartenenza a un gruppo o una strategia per evitare conflitti. Ecco tre processi attraverso i quali gli individui adattano il loro comportamento alle norme del gruppo: acquiescenza, interiorizzazione e identificazione. Evitare i conflitti attraverso l'acquiescenza In alcuni casi la possibilità di conflitto tra i membri o la possibilità di essere riconosciuti come non conformisti influenza i membri ad accondiscendere alle richieste espresse [35]. I membri possono sentire la pressione dei pari, pressione che li spinge ad accondiscendere alle richieste espresse da altri nel gruppo. In questo caso, quando gli individui desiderano ardentemente compiacere gli altri membri o farseli amici possono accondiscendere alle richieste imposte in cambio della loro amicizia [36]. Quanto più gli individui vengono attratti da un gruppo o dai suoi partecipanti, tanto più vogliosi saranno di aderire alle richieste, anche se sono contrarie alla loro personale filosofia di vita o credenze. In questo contesto il conformismo può avere vita breve. I membri possono acconsentire alle richieste del gruppo in pubblico, ma rifiutarsi di conformarsi alle sue norme quando non sono più in contatto con gli altri membri [37]. Interiorizzazione Gli individui possono anche modificare il loro comportamento se ritengono, ad esempio, che il gruppo ha ragione o "possiede la verità" [38]. Gli individui che hanno interiorizzato nel loro proprio sistema di valori le opinioni, le preferenze o le azioni del gruppo, ne accettano norme e richieste sia nella vita pubblica che in quella privata. Identificazione Il processo di identificazione avviene quando gli individui, consciamente o inconsciamente, accettano di arrendersi alla pressione del gruppo perché vogliono conseguire le qualità o le caratteristiche possedute da certi membri [39].
Nonostante l'influenza che il gruppo può avere sui propri membri, alcuni di essi potrebbero adottare comportamenti che interferiscono con le attività del gruppo. In queste circostanze il gruppo reagirà al non conformista, il quale potrebbe essere sottoposto a diverse forme di pressione studiate per modificare il suo comportamento [40]. Sanzioni La violazione di norme suscita reazioni diverse a seconda della loro importanza per il gruppo. Se una persona infrange una nuova regola o una di importanza secondaria, le reazioni e le sanzioni potrebbero essere minime [41]. Tuttavia se la persona infrange una regola radicata che i membri ritengono importante, la reazione del gruppo e le relative sanzioni potrebbero essere più stringenti. Al fine di trasgredire una o più norme, deve esistere:
Il soggetto può violare una norma senza provocare reazioni se:
Ne consegue che le sanzioni e la severità imposte sugli individui che vengono riconosciuti come non conformisti varia a seconda della natura dell'atto deviante commesso. Maggiore è la violazione agli occhi dei membri, maggiore sarà la sanzione [45]. Chi viola le regole del gruppo può essere percepito come una forza del male o come una minaccia all'equilibrio del gruppo. In questo caso gli altri membri potrebbero avere una reazione negativa se non ostile verso l'individuo. Il membro deviante potrebbe essere ignorato per un certo periodo, isolato, insultato o addirittura espulso dal gruppo [46]. E' importante notare che le reazioni e le sanzioni dei membri variano da un gruppo all'altro.
I membri devianti giocano un ruolo particolare nel gruppo poiché diventano un simbolo, rappresentando comportamento o ideali mal visti o proibiti dal gruppo. Tali persone potrebbero perciò essere viste come esempio di ciò che i membri non devono fare. Ruoli nel gruppo Un ruolo consiste di una serie di comportamenti, condotte o funzioni che ci si aspetta di vedere in una persona in un gruppo [47]. I ruoli sono vari e permettono che le attività a i compiti di ogni membro siano differenziate. Ad alcuni ad esempio vengono assegnati compiti amministrativi, direttivi, pubblici o di base da svolgere per il gruppo. Ogni ruolo richiede abilità specifiche. Il concetto di ruolo implica compiti specializzati all'interno del gruppo specifico. Alcuni membri non avranno mai l'opportunità di assumere certi ruoli all'interno del gruppo perché sono stati identificati come non in possesso delle abilità necessarie. In alcuni gruppi, ad esempio, il ruolo delle donne è limitato all'educazione dei bambini, mentre gli uomini assumono il ruolo di chi provvede. Status Per comprendere il funzionamento del gruppo è importante anche esaminare lo status connesso ai ruoli stabiliti nel gruppo. Ogni ruolo può permettere l'accesso a una particolare posizione sociale. Potere e prestigio variano a seconda del ruolo ricoperto. Ad esempio, in un grande ristorante, al ruolo del maître e a quello del cameriere non vengono assegnati gli stessi poteri, privilegi e responsabilità. Similmente la situazione sociale di un bambino, di una donna o di un uomo in un gruppo possono variare in termini di ruoli che sono autorizzati ad assumere [48]. Valutazione del potere degli individui in un gruppo Nel gruppo gli individui possono avere potere se possiedono uno o più delle seguenti caratteristiche [49]:
Membri e loro personalità Sebbene in un gruppo possano esservi diversi membri con ruoli simili, ognuno di essi ha una personalità unica. La diversità della personalità individuale ha un impatto definito su come il gruppo funziona [50]. Ecco alcune delle varianti esistenti tra i membri:
Alcuni membri aiutano il gruppo a raggiungere i suoi obiettivi come segue [51]:
Altri membri occupano ruoli che tendono a mantenere interazioni sociali positive tra i membri come segue [52]:
Vi sono anche individui i cui ruoli possono diventare problematici per il gruppo e la sua rincorsa verso obiettivi comuni, come segue [53]:
La leadership può essere definita come un processo di influenza sociale con cui un individuo riesce a sollecitare e ottenere la partecipazione dei membri del gruppo nell'attuare un compito comune [54]. Chi possiede questo potere di influenzare gli altri viene chiamato leader. Agire come leader di un gruppo significa avere autorità e responsabilità che differiscono da quelle degli altri membri. Di conseguenza, lo status del leader è unico poiché può:
Ogni gruppo cerca nel leader qualità specifiche. Basandosi sulle interazioni dei suoi membri, il gruppo raggiunge un consenso relativo alle qualità di valore della leadership, ricercate o attese:
Quando i membri riconoscono la qualifica unica del leader, la sua influenza su di essi può crescere nel corso del tempo [56]. Il leader di un gruppo può influenzare scelte, decisioni e comportamenti dei membri attraverso poteri mistici che sostiene di avere, e che sono accettati dai membri. Ad esempio, un leader di un gruppo spirituale può dichiarare di avere la capacità di comunicare con Dio. Poiché nessun altro nel gruppo possiede la stessa capacità, i membri possono attribuire un'importanza spropositata alle idee e alle suggestioni avanzate dal leader [57]. La personalità del leader Mentre è difficile riconoscere al leader qualità specifiche, certe caratteristiche sono spesso associate a leader capaci di mantenere il loro ruolo al timone del gruppo [58]:
A parte tratti specifici della personalità, il successo di un leader può anche dipendere dalla sua capacità a facilitare il raggiungimento degli obiettivi del gruppo [59]. Al fine di accentrare l'attenzione dei membri sull'ottenimento degli obiettivi, il leader può stimolarli ad identificare un nemico comune. Ciò crea un senso di appartenenza e il desiderio di far fronte comune al nemico del gruppo. Il ruolo del leader varia da un gruppo all'altro. Per comprendere la piena portata del potere di un leader è importante osservare, tra le altre cose, la sua capacità di prendere decisioni per conto dell'intero gruppo, così come il suo potere di imporre sanzioni ai membri.
In un gruppo ogni membro viene istruito al linguaggio usato e capisce i riferimenti culturali utilizzati dai compagni. Gli affiliati solitamente condividono chiavi linguistiche comuni che permettono loro di capirsi [60]. Prendete ad esempio questa conversazione tra due adolescenti: Nancy dice a Julie: «che maglietta terribile indossi!». Julie capisce che a Nancy piace davvero la sua maglietta anche se la parola terribile significa "sgradevole" o "brutto". Gli adolescenti capiscono che si tratta di un termine gergale che in realtà significa "fantastico" o "bello". Due membri di gruppi diversi possono avere difficoltà a capirsi a vicenda anche se parlano la stessa lingua, poiché il significato attribuito a certe parole può variare da un gruppo all'altro. Inoltre differenze culturali, norme e filosofie di vita impediscono la comunicazione fluida e la comprensione di linguaggio tra membri di gruppi diversi [61]. Condividere un linguaggio comune permette ai membri dello stesso gruppo di capirsi a vicenda e di creare ulteriori legami che li uniscono. Il processo decisionale in un gruppo La vita di gruppo implica il prendere decisioni insieme. Il processo di prendere una decisione varia tra i diversi gruppi. Le decisioni possono essere:
Il modo in cui i gruppi arrivano alle decisioni è pertanto cruciale, poiché può essere fonte di conflitto o armonia tra i membri. Errori decisionali Gli errori decisionali possono essere il risultato di una forte coesione del gruppo. Ci si riferisce all'effetto della coesione sulla presa di una decisione come all'effetto "Janis" [62], dal nome dell'autore che ha descritto questo fenomeno. L'effetto Janis si presenta quando un gruppo cerca di stabilire un consenso attorno a una soluzione considerata la più accettabile. Al fine di salvaguardare la coesione del gruppo ed evitare discussioni che potrebbero portare al conflitto, i membri preferiscono adottare una soluzione più semplice ma consensuale piuttosto che una complessa che potrebbe scatenare il conflitto. In alcuni gruppi mantenere un clima di complicità è così importante che i partecipanti evitano di prendere l'iniziativa o di fare contro proposte, per evitare qualsiasi potenziale conflitto. La soluzione iniziale, anche se non sembra adeguata, è spesso mantenuta. In questa situazione si è accecati dalla lealtà di gruppo che tende a soffocare qualsiasi ragionamento critico o indipendente. Oltre a questa vi sono altre condizioni nel processo decisionale che favoriscono l'effetto Janis:
Due fattori importanti possono essere rilevati nel contesto di un processo decisionale problematico:
Gli esseri umani sono alla ricerca di modi per comprendere le loro esperienze di vita [63]. In questa ricerca di significato, le credenze trasmesse da un gruppo o la sua visione del mondo possono aiutare alcuni a trovare le risposte che stanno cercando o a portare nuovi significati nella loro vita quotidiana [64]. In una situazione di crisi, entrare in un gruppo permette di alleviare la tensione o lo stress che si sta provando. Entrando in un gruppo l'individuo che si è trovato ad affrontare un evento inquietante come la morte di un proprio caro o la fine di una relazione sentimentale, potrebbe essere in grado di comprendere meglio l'evento e di accettarlo. Ad esempio, diventare membro di un gruppo spirituale che crede nell'esistenza di una vita dopo la morte può fornire una spiegazione a chi sta soffrendo la perdita di una persona cara [65]. Anche se non si può, ad esempio, riportare in vita un figlio morto, la credenza trasmessa dal gruppo può permettere di interpretare tale evento in una nuova luce. In questa situazione la morte percepita come ingiusta può assumere un nuovo significato. Una morte inaccettabile diventa una realtà meno dolorosa e, in alcuni casi, un evento tollerabile. Il gruppo offre uno schema per aiutare ad interpretare i problemi personali da un punto di osservazione diverso. Una volta adottata la dottrina o filosofia del gruppo, le sfide difficili possono non essere più percepite come insormontabili e, in realtà, possono assumere un nuovo significato. In momenti di crisi alcuni possono trovare più facile gestire le proprie emozioni entrando a far parte di un gruppo che dà spiegazioni plausibili ai loro problemi e sofferenza. Il gruppo perciò risponde ai bisogni individuali in cambio della dedizione ad unirsi agli altri membri nell'inseguimento degli obiettivi del gruppo [67]. L'integrazione nella vita di gruppo offre ad alcuni la possibilità di adattarsi meglio allo stress, allo sforzo fisico e psicologico, all'invecchiamento o alla morte [68]. Entrare in un gruppo può anche aiutare alcuni a vincere la tossicodipendenza o l'alcolismo [69]. Diventare membro per soddisfare un bisogno Un gruppo di persone può anche condividere certe credenze per reagire alle avversità [70]. I vari tipi di avversità sperimentati dall'individuo prima di entrare nel gruppo possono comprendere:
Diventare membro per motivi di similitudine, reciprocità o status sociale Data la grande diversità di gruppi, quali fattori influenzano la scelta di aderire a un gruppo particolare piuttosto che a un altro? Similitudine Si può decidere di aderire a certi gruppi grazie alle similitudini che si pensano di avere con essi. Questa attrazione può basarsi su valori, stili di vita o apparenza fisica [71]. Reciprocità Chi attraverso la partecipazione al gruppo sente un senso di valore, o chi viene complimentato dai membri per le sue capacità, personalità o apparenza avrà più probabilità di entrare in un particolare gruppo piuttosto che in un altro che è critico del suo stile di vita o personalità. Viceversa un gruppo celebrerà l'arrivo di un nuovo candidato se pensa che le sue capacità contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del gruppo. Status Sociale Lo status sociale di un gruppo può essere un fattore determinante nell'incoraggiare l'affiliazione. Si potrebbe decidere di affiliarsi perché il gruppo è considerato prestigioso agli occhi della comunità [72]. Chi diventa membro di un gruppo influente diviene, per associazione, una persona prestigiosa e importante [73]. Posti limitati in un gruppo possono accrescere il desiderio di alcuni di appartenervi [74]. Prossimità Spesso gli individui scelgono un gruppo basandosi sull'offerta disponibile nella loro comunità. Ovviamente non possono affiliarsi a gruppi inesistenti o di cui ignorano l'esistenza [75].
Questa sezione descrive i diversi tipi di relazioni esistenti tra membri e loro leader nei gruppi di stile orientale. Rapporto leader-seguace Rapporto con un buon guru E' difficile descrivere in termini di buono e cattivo il leader di un gruppo. Ogni guru o leader può avere rapporti armoniosi o problematici con certi membri del gruppo [76]. Un "buon" leader: [77]
Il guru accondiscendente Questo tipo di leader ha un atteggiamento paternalistico verso i membri, è super protettivo e riservato sul rapporto leader-seguace. Sebbene la sua intenzione sia proteggere e rassicurare i membri, in cambio a volte pretende estrema sottomissione. In questa situazione la crescita spirituale o personale avviene attraverso gli insegnamenti del leader e del rapporto leader-seguace. L'obiettivo del gruppo è promuovere la crescita spirituale del leader in modo che i partecipanti possano condividere la sua conoscenza superiore. L'abusatore spirituale L'abusatore spirituale può essere descritto come un leader che usa scritti spirituali, biblici o di altra natura per infliggere sensi di colpa ai membri. Il leader utilizza un linguaggio divino o preghiere per riferirsi a problemi sociali, psicologici o di salute. Il guru truffatore I guru truffatori possono essere descritti come leader che chiedono continuamente soldi ai loro seguaci. Questi leader vivono nel lusso mentre i loro discepoli conducono vite ascetiche, a volte al di sotto del livello di povertà. Questo tipo di guru spesso non accetta le critiche dai membri e si aspetta che facciano qualsiasi cosa dica loro. Rapporto di interdipendenza Per alcuni si crea un legame unico tra leader e seguace [78]. Tale rapporto nasce dai seguenti bisogni complementari tra leader e suoi membri:
Questi bisogni e aspirazioni complementari possono creare un legame potente tra leader e seguace e, nel corso del tempo, esso può diventare vicendevolmente dipendente. In alcuni rapporti i membri diventano sempre più dipendenti dal leader. L'affiliazione al gruppo può infine avvolgere ogni aspetto della vita individuale. Gradualmente il membro perde la sua abilità di giudizio e diviene totalmente soggiogato al leader. La dipendenza da un leader diventa problematica quando sia i membri che il leader non riescono a immaginare una vita senza l'altro [82]. In alcuni casi i leader ritengono sia loro compito preservare il fervore dei membri. Per mantenere questo legame il seguace può essere obbligato a rispondere alle richieste del leader. In questo tipo di rapporto di estrema interdipendenza i membri possono commettere azioni criminali [83].
Le sezioni a seguire trattano gli effetti negativi della vita di gruppo [84]. Spersonalizzazione I membri possono avvertire un senso di perdita di identità man mano che all'interno del gruppo diventano anonimi. I compagni non li riconoscono per ciò che sono, ma li riconoscono in termini di ciò che ci si aspetta da loro. Senso di minaccia Nel corso dell'affiliazione alcuni membri possono a volte sentirsi giudicati dai compagni per quanto riguarda comportamento, atteggiamento o scelte. I membri che si sentono minacciati in questo modo possono:
Senso di dipendenza Chi partecipa alla vita di gruppo tende a creare legami e a conformarsi alle richieste degli altri. C'è anche la tendenza ad interiorizzare regole e immagini comuni e a sentire di appartenere a una comunità. Questa dipendenza può spaziare dalla collaborazione alla fusione. A volte i membri temono la perdita dell'affetto e del sostegno dei compagni e per non essere rifiutati possono accondiscendere a tutte le richieste del gruppo.
L'illusione viene creata attraverso affermazioni quali: "Siamo felici insieme; abbiamo creato un gruppo forte; abbiamo un buon leader" [85]. Questa illusione serve a sostituire l'identità individuale con l'identità del gruppo. Questo spirito di corpo promuove relazioni strette tra i membri che si sentono tutti importanti, anche se sono essenzialmente identici. Per creare un'illusione di gruppo sono essenziali due condizioni:
I rapporti tra gruppi possono favorire un senso di valore sociale e fornire vantaggi per la comunità, ma possono anche servire ad alienare certi gruppi o i suoi membri promuovendo rapporti basati sul pregiudizio, la discriminazione e il conflitto. Questa sezione esamina la questione delle relazioni inter-gruppo. Creare pregiudizio e suoi effetti sulle relazioni del gruppo Il pregiudizio nelle relazioni inter-gruppo può essere spiegato da due fattori: competizione tra gruppi per l'accesso alle risorse disponibili e teoria dell'identità sociale. Competizione inter-gruppo La competizione inter-gruppo può giocare un ruolo significativo nel creare ideali, atteggiamento o comportamenti pregiudiziali o discriminatori. Secondo la teoria del conflitto, la scarsità di risorse e la competizione inter-gruppo per acquisirle sono fonte di pregiudizi contro i membri di gruppi concorrenti. Quando i gruppi si impegnano in questo tipo di competizione si possono osservare tra li affiliati atteggiamenti negativi o pregiudiziali verso i concorrenti [86]. Identità sociale dei membri La teoria dell'identità sociale spiega che il mero fatto di appartenere a un particolare gruppo o specifica categoria sociale incoraggia lo sviluppo di pregiudizi verso i membri di altri gruppi [87]. Infatti la partecipazione alla vita di gruppo è disegnata per aiutare i membri a costruire una auto-immagine positiva. Per ottenerla, i gruppi si paragonano ai membri di altri gruppi. Questo processo di valutazione comparativa è disegnato per soddisfare il bisogno di stabilire un'identità positiva. Come conseguenza emerge un favoritismo di gruppo, poiché gli individui considerano spontaneamente di alto calibro i propri compagni, mentre denigrano i membri di altri gruppi. A seconda della situazione, i membri di gruppi avversari possono essere percepiti come perversi o immorali. Questa percezione a volte induce pregiudizio o comportamento discriminatorio. Un senso di coesione di gruppo può pertanto servire ad accentuare le differenze tra i gruppi [88]. Gradualmente il gruppo può dividere il mondo in due categorie, noi e loro [89], in cui:
In breve, quando i membri di un gruppo sviluppano pregiudizi contro i membri di un altro gruppo creano anche un'immagine glorificata di se stessi. Paragonandosi ad altri gruppi che vengono ad esempio percepiti come di spirito meschino, si sentono più sicuri delle proprie capacità e della loro abilità a superare ogni ostacolo si presenti sul cammino. Tale glorificazione può essere utile per costruire un buon spirito di squadra. Tuttavia può diventare problematica quando porta a manifestazioni di comportamento discriminatorio [90].
Gli stereotipi sono credenze più o meno consensuali che gli individui condividono in merito al comportamento e alla personalità di un gruppo [91]. Per definizione, gli stereotipi sono generalizzazioni che servono ad attribuire ai membri di un particolare gruppo una serie di tratti di personalità specifici e ad accentuare le differenze tra i gruppi. Gli stereotipi distorcono la realtà [92]:
E' importantissimo esaminare il modo in cui i membri applicano questi stereotipi, piuttosto che incentrarsi sugli stereotipi stessi. Gli stereotipi diventano distruttivi quando portano al razzismo e al comportamento discriminatorio verso un gruppo e i suoi membri.
Il comportamento discriminatorio può essere un tentativo di limitare i diritti dei membri dei gruppi avversari. Alcune situazioni aumentano il divario tra gruppi e creano un contesto che si presta al comportamento discriminatorio, come ad esempio [93]:
Identificazione di un capro espiatorio esterno Il gruppo può anche adottare un comportamento discriminatorio verso una persona o gruppo al fine di liberarsi delle tensioni interne esistenti. Il gruppo proietta perciò tutte le sue tensioni su un capro espiatorio che viene considerato essere la causa di tutti i problemi all'interno del gruppo [94]. Il capro espiatorio serve da chiamata alle armi che raduna e ricompatta i membri per affrontare i problemi creati all'interno da questa forza negativa [95].
I problemi inter-gruppo descritti in questa sezione (identità competitiva e discriminatoria del gruppo) possono talvolta accrescere i conflitti inter-gruppo. Tale escalation è una conseguenza di atteggiamenti e comportamenti negativi verso altri gruppi. A causa di scontri e tensioni crescenti i gruppi iniziano ad avere paura e si sentono sempre più minacciati da un nemico. Possono perciò sentire la necessità di reagire a questo nemico [96]. Nei casi estremi il gruppo può adottare un atteggiamento difensivo verso il comportamento e le reazioni di un nemico del gruppo e può, come conseguenza, divenire più vigile. Nell'osservare il gruppo oppositore, i membri possono raccogliere prove per dimostrare le cattive intenzioni dell'altro. L'accumulo di prove può modificare o legittimare il comportamento discriminatorio contro l'altro gruppo. Conflitti inter-gruppo [97] I conflitti inter-gruppo possono assumere forme diverse. In una comunità la divisione tra gli interessi del gruppo possono condurre a polarizzazione e ostilità. Conflitti a bassa intensità tra gruppi etnici, razziali e religiosi possono essere espressi con pregiudizi, discriminazione e protesta sociale. I conflitti inter-gruppo non sono sempre il risultato di percezioni infondate o fraintendimenti; possono basarsi su reali differenze in merito al potere tra i gruppi, all'accesso alle risorse, ai valori o a incompatibilità significative. Le fonti di conflitto possono tuttavia essere esacerbate dal processo soggettivo attraverso il quale gli individui interpretano il mondo, e dal funzionamento del gruppo in relazione a differenze percepite come minacce. Le differenze percepite dai gruppi in riferimento all'accesso delle risorse può portare a conflitti distruttivi. Questo tipo di conflitto può essere descritto come un'azione sociale in cui due gruppi si confrontano l'un l'altro. I gruppi possono trovarsi in opposizione per incompatibilità di percezioni, obiettivi o valori, e intraprendere perciò azioni per controllarsi a vicenda. Da questa dinamica possono emergere sentimenti antagonisti e spingere un gruppo a commettere azioni estreme per controllare il gruppo percepito come pericoloso o problematico. Fonti di conflitto inter-gruppo I conflitti possono essere economici quando i gruppi rivaleggiano per le stesse, spesso limitate, risorse. Per evitare di perdere tali risorse a favore di altre associazioni, alcuni gruppi possono adottare strategie violente. I conflitti possono essere basati su valori che implicano credenze e preferenze in opposizione. Questi conflitti possono insorgere attorno al significato dei valori e del corrispondente comportamento. All'interno di una comunità coesiste quotidianamente una grande varietà di gruppi con pratiche e credenze diverse. I rapporti tra questi gruppi possono creare un clima di incomprensione e incompatibilità che, alla fine, può portare all'ostilità e a comportamento discriminatorio. I conflitti possono insorgere per questioni di potere, quando i gruppi cercano di massimizzare la loro influenza e il loro controllo sugli altri. Questo tipo di conflitto può essere percepito come una lotta per il dominio e per il controllo sugli altri [98].
Il funzionamento dei gruppi e l'esperienza dei loro membri può variare a seconda di:
21. Si veda appendice 3 in riferimento ai vari tipi di gruppo.
22. B. Richard, Psychologie des groupes restreints (Québec City: Presses interuniversitaires, 1995).
23. Z. Cartwring, Group Dynamics: Research and Theory (New York: Harper and Row, 1971).
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27. S. E. Asch, Social psychology (Oxford: Oxford University Press, 1987).
28. Si veda Appendice 4 per un esempio del processo di socializzazione in un piccolo gruppo.
29. J.M. Levine, R.L. Moreland (1998), op.cit., pp. 415-469.
30. H. Tajfel, "Social Psychology of lntergroup Relations", Annual Review of Psychology, vol. 33 (1982), pp. 1-39.
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32 E.H. Witte, Group Performance. The Solution of Two Divergent Tasks, (pubblicazione presentata al Convegno del 1994 "Groups, Networks, and Organizations", Nags Head, No).
33. R.B. Cialdini e M.R. Trost (1998), op.cit.. pp. 151-192.
34. R.B. Cialdini, M.R. Trost (1998), op.cit., pp. 151-192.
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43. P. Robert., F. Soubiran-Paillet, M. Van De Kerchove, op.cit.
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75. Per una descrizione più completa dei processi di influenza che possono sottolineare l'integrazione nella vita di gruppo si veda l'Appendice 1.
76. In questa sezione il termine "guru" è sinonimo di leader. P. Pelletier (2000) utilizza il termine per designare i leader spirituali.
77. P. Pelletier, Les gourous et les Maitres (Montréal: Édition Fides, 2000).
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