Giugno 2009: a sei mesi dalla scomparsa di Jett Travolta, il National Enquirer pubblica la dichiarazione rilasciata alla polizia dall'attore hollywoodiano.
Traduzione a cura di Martini Un John Travolta ancora giustamente afflitto sta attualmente tenendo un basso profilo, nonostante le spinte promozionali per il suo nuovo film con Denzel Washington, Taking Of Pelham 1-2-3. Travolta, il cui figlio Jett è morto il 2 gennaio scorso [2009] mentre la famiglia era in vacanza alle Bahamas, ha passato veramente dei brutti momenti e alcune settimane fa si è preso una breve e solitaria pausa a Tahiti, semplicemente per togliersi dai riflettori e piangere in privato la scomparsa del figlio. A nessun genitore dovrebbe toccare la triste sorte di perdere un figlio e Jett aveva soltanto 16 anni, ed era chiaramente molto amato dalla sua famiglia. Sulla scia della scomparsa di Jett furono sollevate molte questioni in merito agli eventi, si ritiene infatti che la sua morte fu provocata da forti convulsioni e forse dalle ferite riportate durante l'attacco. John Travolta e la moglie Kelly Preston sono membri molto pubblici della Chiesa di Scientology, e sfortunatamente Scientology disapprova i farmaci spesso utilizzati per trattare i disturbi che potrebbero avere come conseguenza un attacco convulsivo. Alcuni critici di Scientology ritengono che Jett soffrisse di autismo, disturbo che può essere molto debilitante e spesso influenza la capacità di esprimere emozioni e comunicare. Un tragico effetto collaterale dell'autismo sono attacchi convulsivi sempre più violenti che devono essere attentamente controllati con farmaci specifici. Mentre la famiglia Travolta a volte ha curato Jett con questi anticonvulsivanti salvavita, molto probabilmente ha subito pressioni affinché li sospendesse, a causa di una politica di Scientology molto severa e fermamente contraria ai farmaci antipsicotici - tra l'altro Scientology non riconosce l'autismo come una condizione clinica "vera". Fino alla comparsa di questo documento, portato alla luce dal National Enquirer, la famiglia Travolta aveva negato che Jett soffrisse di autismo attenendosi invece a una storia creata anni fa secondo cui il ragazzo soffriva della sindrome di Kawasaki. Personaggi della comunità medica avevano confutato le affermazioni secondo cui i sintomi di Jett potessero derivare da quel raro virus infantile. Qui i documenti scoperti dal rotocalco. L'Enquirer è riuscito ad ottenere una copia della dichiarazione rilasciata da John Travolta alla polizia in cui l'attore per la prima volta rivela, con le sue stesse parole, quanto coraggiosamente ha combattuto per salvare suo figlio sedicenne. Il documento è un drammatico racconto momento per momento della crisi, durante la quale la star ha fatto di tutto per rianimare il figlio. Travolta ha divulgato i dettagli degli ultimi minuti di vita di Jett in un interrogatorio ufficiale del 25 febbraio presso la Polizia Reale delle Bahamas, Unità Investigativa Centrale di Nassau. La cosa non sorprende chi ha seguito la storia di Jett prima e dopo la sua scomparsa. Ma confermerebbe un segreto ben custodito dalla famiglia Travolta secondo cui in tutti questi anni avrebbe subito pressioni, molto probabilmente da funzionari di Scientology. O, in altre parole, come possono due celebrità di alto profilo di Scientology ammettere che il proprio figlio soffriva di un disturbo che "non esiste" e, ancora peggio, in che modo possono essere autorizzati a curarlo efficacemente quando invece agli scientologist di basso profilo viene detto che PER NESSUNA RAGIONE possono essere assunti quei farmaci salvavita? I Travolta si sono trovati invischiati nel classico Comma 22, dannati se lo facevano, dannati se non lo facevano. Ho anche una mia teoria su ciò che sta succedendo a John. E' vero che è soltanto una mia teoria, ma mi sento abbastanza sicuro al riguardo. Da moltissimo tempo si dice che John Travolta sia rimasto intrappolato nella setta a causa di segreti che potrebbero essere collegati al suo passato sessuale e che, in teoria, avrebbero potuto avere effetti negativi sulla sua carriera di attore. Poiché Scientology tiene una presa molto solida su chi cade nelle sue grinfie, John è stato costretto a vivere una vita all'insegna della doppiezza, compresa la cura del suo amato figlio. Sono molto convinto che John adesso si sta seriamente guardando dentro e forse, oso dire, sta soppesando le sue convinzioni. Se John abbandonasse la setta forse all'inizio avrebbe qualche difficoltà, ma molto probabilmente diventerebbe un vero eroe per la pubblica opinione, che è sempre più consapevole degli abusi di Scientology. A volte perdere un proprio caro, soprattutto se avresti potuto salvarlo, può spingere a ripensare al proprio posto nel mondo. Per cui, John, se stai meditando di saltar giù dal "ponte" ma sei timoroso a farlo beh, non esserlo. Qualsiasi cosa la Chiesa di Scientology possegga su di te non è nulla rispetto a ciò che ti ha fatto, e ti posso assicurare che il mondo esterno ti accoglierà a braccia aperte. Jason Beghe se ne è andato, anche Nicole Kidman l'ha fatto per cui puoi farlo anche tu. Tu e Jett siete nei nostri pensieri, John. |
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |