ROMA
- "So per certo di atti terribili, immondi, compiuti da una setta satanica"
- rivela monsignor Ersilio Tonini - "intendo atti irriferibili. Ma proprio
per questo penso che gli adepti di simili congreghe criminali continueranno
ad avere tutto l'interesse a restare nascosti". Le "psico-sette", che secondo
il Viminale potrebbero trovare nel Giubileo un momento di amplificazione
per atti inconsulti, non sono una novità per lui.
Anche lei le considera un pericolo?
"Conosco Scientology. Ho visto ragazzi
risucchiati da un meccanismo in cui hanno perso la loro libertà.
Lì viene sconvolto il pensiero, si pratica una totale decostruzione
per una successiva reimpaginazione della persona. La destrutturazione ha
un passaggio obbligato: la rottura completa con la propria famiglia. Scientology
è un pericolo serio. Ma non tutti i Paesi la pensano allo stesso
modo. È questo un motivo di attrito tra la Germania, che considera
Scientology un pericolo pubblico, e gli Usa, permissivi".
L'allarme riguarda soprattutto sette
dove operano meccanismi di destrutturazione psichica degli adepti.
"Certo, bisogna temere queste entità
che giocano sull'irrazionalità, sulla negazione della ragione e
sull'esaltazione delle emozioni. Si tratta di strutture dispotiche, di
dipendenza dal gruppo, dove l'io è sciolto. È chiaro che
in simili contesti tutto è possibile".
Anche sindromi tipo Waco?
"Questo stento a crederlo. Però
conosco guru che miscelando mondo orientale e riti cristiani creano forme
di tensione totale, assoluta, con una dipendenza spasmodica nei loro confronti".
Come valuta il rischio di atti cruenti
contro il Giubileo?
"Se il Viminale ha ritenuto necessario
lanciare questo tipo di allarme avrà attentamente valutato la differenza
che corre tra libertà d'opinione e violenza. Resta il fatto che
l'irrazionalità può costituire un pessimo terreno di coltura".
L'azione penale è insufficiente:
che fare?
"La psicodipendenza è pericolosa,
va denunciata. Ma per fare davvero terreno bruciato bisogna puntare sull'educazione.
Gli elementi essenziali della filosofia e della morale devono tornare ad
essere la linfa di tutta la scuola. Questa resta la medicina migliore".