Breve rassegna stampa: settembre - dicembre 2001 Traduzione a cura di Rogelio Alonso Iglesias e Martini
Benestare per la sentenza al processo contro Scientology El Mundo, 22 settembre 2001. di Rafael J. Alvarez. Madrid - Sette mesi di processo, diciassette anni di istruttoria, migliaia di fogli scritti, centinaia di persone investigate e dodici scientologisti accusati… Ieri, infine, il Tribunale Provinciale di Madrid ha dato il visto per la sentenza di in giudizio che ha visto sul banco degli imputati per la prima volta nella storia di Spagna «una setta con uno sfrenato affanno per il lucro» (come sostiene l'accusa) o una «Chiesa in buona fede» (secondo la difesa). Nessuno sa bene quando ci sarà la sentenza ma la giudice Pilar Olivar ha previsto che gli avvocati «mangeranno tranquilli il torrone». A mezzogiorno, dopo che la corte aveva dato agli imputati l'opportunità di parlare nuovamente per alcuni minuti, tutti ridevano e si abbracciavano. I tre magistrati, il pubblico ministero, gli avvocati e gli imputati si sono lasciati andare a battute e scherzi benché l'incertezza sulla loro sorte resterà per qualche mese ancora. La giudice dovrà decidere ora se i dodici membri di Scientology sono colpevoli di associazione illecita, un reato per il quale l'accusa chiede tre mesi di prigione per ognuno. D'altra parte gli avvocati sostengono l'innocenza dei loro assistiti e chiedono un'assoluzione tanto piena da escludere ogni forma d'appello. Scientology: sette mesi di pressioni, dubbi e accuse El Mundo, 23 settembre 2001. di Rafael J. Alvarez. Madrid - Quella mattina di febbraio una ventina di giornalisti cercavano tra il gruppetto degli accusati Herbert Jentzsch, il vertice della Chiesa di Scientology internazionale. Carlos Ladrón de Cegama, un pubblico ministero instancabile e puntiglioso, lo accusava, assieme a altri 14 adepti, di un carico di reati che andavano dalla associazione a delinquere a danni contro la salute pubblica. Ma il miliardario statunitense non è mai apparso. All'ingresso del Tribunale Provinciale di Madrid qualcuno si affacciò fra i giornalisti per sussurrare: «Il gran capo ha paura di entrare in Spagna, non vorrebbe che non lo lasciassero più uscire». Venerdì scorso la giudice Pilar Oliván ha pronunciato tre parole magiche: «Visto per la sentenza». Si è trattato del finale di sette mesi di processo, la lotta di un pubblico ministero contro decine di avvocati difensori, 14 imputati (12 appartenenti all'organizzazione, un ex adepto e un poliziotto) e un pubblico di scientologisti sempre attento e silenzioso. L'inchiesta era cominciata diciassette anni orsono con Ladrón de Cegama, agli inizi della sua carriera, contro quella che egli ha definito una setta con uno sfrenato affanno di lucro. Nel 1988, 71 persone vennero poste agli arresti (dieci in carcere). Nove anni dopo, il pubblico ministero accusò 21 persone, tra uomini e donne, con una relazione di quasi ottanta pagine: mise alcuni di loro in relazione con la malattia di Franco o l'assassinio di Carrero Blanco. Connessioni talmente spettacolari che permisero agli scientologisti di screditare l'accusa. A questi capi d'accusa che potremmo definire "maiuscoli", Ladrón de Cegama ne correlava un altro centinaio con nomi e cognomi. Lo scorso 6 febbraio, 17 persone sono state citate in giudizio a Madrid, tre delle quali assolte in istruttoria. Istruttoria che ha mostrato come funziona Scientology, una macchina talmente ben oliata da distribuire note stampa nelle quali commentava le accuse del giorno del pubblico ministero, e le repliche della difesa, ancor prima che finisse l'udienza. Verso sera alle redazioni dei giornali arrivavano telefonate piene di parole cordiali e qualche domanda in più. «Senti.. certamente… e domani cosa scriverai?». Da maggio la causa si è assottigliata riducendosi a 14 imputati e un unico reato per tutti, quello di associazione a delinquere, per il quale l'accusa ha chiesto tre mesi di carcere a testa. Da quel momento la pressione è scesa almeno della metà e il tutto si è ridotto a una sfilata di testimoni, per la precisione 67. L'ultimo mese è stato dedicato alle considerazioni finali di tutte le parti. Il pubblico ministero mantiene l'accusa collettiva per associazione a delinquere e chiede lo scioglimento di Scientology in qualsiasi sua forma «comprese quelle nelle quali potrebbe trasformarsi in seguito». Gli avvocati difensori sostengono che gli accusati appartengono ad associazioni diverse, ognuna delle quali più o meno strettamente legata a Scientology, «però sempre con un rapporto di naturalezza spirituale, al massimo di consiglio». Venerdì gli imputati hanno potuto parlare con dichiarazioni per tutti i gusti ma con un unico comune denominatore: «Confidiamo nella giustizia». Enrico A. ha detto che seguendo il cammino della Fisica «l'unica uscita è la religione». Alfonso M. ha asserito che stava sul banco degli imputati non «per aver commesso un reato ma per l'unica ragione di essere fedele a una chiesa», inoltre ha assicurato che Scientology è «all'avanguardia nella riabilitazione della droga». Maria N. ha detto di essere entrata in Scientology perché «crede in un mondo senza criminali né demenza, dove tutti abbiano dei diritti». Pilar Oliván ha ascoltato tutti, ha chiuso la sua cartella, ha lasciato il caso «visto per la sentenza» e se ne è andata lasciando tra la gente alcuni sorrisi ma nessun indizio. La Spagna assolve gli scientologisti Los Angeles Times, 5 dicembre 2001 Un tribunale spagnolo ha assolto 15 membri e dipendenti della Chiesa di Scientology dalle accuse di associazione per delinquere, chiudendo un caso che risale al 1984. La pubblica accusa aveva presentato altre imputazioni, tra cui evasione fiscale e pericolo per la salute pubblica, ma dopo l'inizio del processo il febbraio scorso il Tribunale Provinciale di Madrid aveva respinto tutte le accuse, salvo l'associazione per delinquere. Lunedì scorso la corte ha respinto anche questa imputazione. Ha detto che non esistevano prove a sostegno delle accuse del Pubblico Ministero, secondo cui il programma di disintossicazione dalla droga ed altri corsi sponsorizzati dal gruppo in Spagna costituivano riunioni illecite tese ad attività quali l'estorsione di denaro. «Per la Chiesa di Scientology si tratta di una vittoria totale in Spagna, e di una prova della validità del nostro ministero religioso e dei nostri programmi di miglioramento sociale» ha detto Luis Gonzales, portavoce dell'organizzazione. La Chiesa di Scientology ha 10.000 membri in Spagna. Ufficialmente è classificata come associazione laica con scopi religiosi, non come chiesa. Non gode di esenzione fiscale, a differenza degli Stati Uniti. Scientology è stata fondata nel 1954 dal defunto scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard, il quale insegnava che la sua tecnologia può espandere la mente e risolvere i problemi. Sostiene di avere quasi nove milioni di membri in tutto il mondo. |
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