Una critica ragionata su studi e statistiche che l'entità di derivazione scientologica presenta sui suoi siti web.
Traduzione a cura di Martini, novembre 2008.
Il modo in cui il Narconon presenta il tasso di successi che sostiene di avere è, nel complesso, molto peculiare. Oltre a non rendere disponibili le fonti dei dati che cita, il Narconon sostiene spesso che i suoi tassi di successo sono applicabili in modo universale – vale a dire che un particolare tasso di successo viene ottenuto ovunque. In moltissimi casi le cifre vengono citate senza alcun riferimento alla fonte: informazioni fondamentali come provenienza, quando sono state determinate, e in che modo sono state valutate le persone sono spesso del tutto assenti. Anche quando viene inserita un qualche tipo di citazione è spesso estremamente vaga, ad esempio: «studio condotto da una organizzazione indipendente» (Chi? Dove? Quando? Come?). La letteratura del Narconon è molto carente in citazioni dettagliate.
Per quanto riguarda i tassi di successo che sostiene di avere, il materiale pubblicitario di Narconon presenta diverse cifre differenti. Per esempio: Narconon International - 75% di successi
In molti casi non vengono fornite le fonti di queste cifre. Quando lo si fa, però, le fonti più comunemente citate sono studi condotti in Svezia e Spagna negli anni Ottanta, e in Oklahoma negli anni Novanta e Duemila. Lo studio svedese Il Narconon ha parlato per anni di uno studio sui suoi “diplomati” condotto in Svezia nel 1981 e che, a seconda di dove otterrete l'informazione, mostra cifre variabili su quanti soggetti, una volta completato il programma, erano ancora liberi dalla droga dopo un anno: 78%, 78,6%, 84,6% o 85%. Sui diversi siti web del Narconon che citano questo studio il nome del suo autore viene fatto soltanto tre volte, e non vengono forniti dettagli su come lo studio fu condotto, non vengono riprodotte cifre dettagliate e sembra che l'organizzazione non abbia mai reso disponibile il rapporto finale di ricerca – non sembra nemmeno propensa a rispondere alle richieste per averlo poiché nel corso degli anni molte persone (tra cui l'autore di questo articolo) ne hanno richiesto copia ma non sono riuscite a ottenerla. Solitamente il Narconon mancherà di citare quante sono le persone che hanno effettivamente completato il programma. Ad esempio, il sito web di Narconon International afferma: Nel 1981 Peter Gerdman, ricercatore indipendente, analizzò gli effetti a lungo termine del programma Narconon su 61 tossicodipendenti che si erano diplomati al Narconon Huddinge, una struttura nei pressi di Stoccolma. Seguì i diplomati nei quattro anni successivi al termine del programma.In altre parole, il 78,6% dei 61 tossicodipendenti si era liberato dalle droghe. La semplice aritmetica mostra che ciò non può essere corretto – il 78,6% di 61 dà 47,946 persone – e un'analisi più approfondita dello studio rivela che i fatti reali sono del tutto diversi da come il Narconon li presenta. Catarina Pamnell, cittadina svedese, è riuscita a rintracciare il rapporto. Esso era infatti stato mandato nel 1983 alla municipalità di Huddinge come parte di una valutazione per decidere se il Narconon potesse essere pienamente accettato come struttura di trattamento. Il rapporto è ancora disponibile in base al "Offentlighetsprincipen" svedese (legge sulla trasparenza). Peter Gerdman, assistente sociale di Stoccolma, condusse lo studio nel maggio del 1981. Nel 1977, su sua indicazione, il personale del Narconon aveva intervistato gli iscritti al suo programma nella cittadina di Vårby Gård (una branca del Narconon di Huddinge), nelle vicinanze di Stoccolma. Il che presenta immediatamente un problema di veridicità dei dati, poiché Gerdman doveva dipendere dall'onestà e scrupolosa imparzialità degli staff del Narconon. Nell'introduzione al rapporto Gerdman si riferisce al problema del “effetto alone” (cioè dei dati edulcorati da chi li raccoglie), ma conclude che poiché gli staff sono essi stessi degli ex tossicodipendenti e nella questione non è implicato alcun ritorno economico, tale effetto sembra improbabile. Il che, tuttavia, potrebbe essere eccessivamente ottimistico in quanto non tiene in considerazione le possibili motivazioni ideologiche. Come spiegato nella sezione “Narconon and Scientology”, infatti, i seguaci di L. Ron Hubbard incoraggiano (in realtà pretendono) un atteggiamento acriticamente deferente verso il loro maestro e fondatore. Stranamente Gerdman scrive poi che: «l'uso di un consulente scientifico indipendente costituisce una forma di garanzia verso una “ricerca edulcorata” [cioè propensa a mostrare risultati positivi piuttosto che a mostrare la realtà]. Dal punto di vista dell'obiettività non può essere considerato soddisfacente il progettare ed eseguire una valutazione sulle proprie attività». In realtà Gerdman sta disconoscendo il valore dei suoi stessi metodi di ricerca. Quando si considerino le cifre reali raccolte da Gerdman non ci si sorprende che il Narconon sia così restio a pubblicare lo studio. Quelle cifre infatti mostrano che:
Dei 14 che completarono il programma 13 furono contattati a distanza di un anno (non fu possibile rintracciare il quattordicesimo). Alla domanda se nell'anno trascorso dal completamento del programma avessero fatto uso di sostanze 7 risposero di sì, 4 di no e 2 dissero di non saperlo. Tra i sette che risposero positivamente le sostanze assunte erano state: eroina (5) anfetamine (3), marijuana (3) e alcol (più di un'assunzione temporanea, 2). Alla domanda se al momento, ovvero nell'ultimo mese, avessero assunto sostanze 11 risposero di no, uno di sì e uno non rispose. Furono poi intervistate 24 delle 47 persone che avevano lasciato il Narconon senza completare il programma. 10 di esse risposero di essere pulite (41,6% degli intervistati, 16,4% del totale). Questo gruppo di persone sembra essere stato completamente omesso da qualsiasi statistica citata dal Narconon. La cifra di 84,6% citata da Narconon e dalla Chiesa di Scientology corrisponde a 11 delle 13 persone intervistate dopo il completamento che dissero di non usare sostanze in quel momento. La cifra alternativa del 78,6% si riferisce a 11 dei 14 completamenti (ma scremata della 14esima persona irrintracciabile, e contata come fallimento). Il che, per dire il meno, è una presentazione molto parziale delle cifre che, nel complesso, sono estremamente poco lusinghiere per il Narconon:
Lo studio spagnolo Un'altra fonte spesso citata dal Narconon è uno studio, variamente descritto come “ufficiale” e “indipendente”, che si dice sia stato condotto in Spagna. Narconon Montreal cita tale studio sul suo sito web: In uno studio condotto in Spagna da una fondazione indipendente di ricerca sociologica si è scoperto che il 78% dei soggetti era ancora pulito a due anni di distanza dal completamento del programma. Da un altro studio in Svezia è emerso che l'80% dei diplomati Narconon che hanno completato il programma era ancora pulito dopo cinque anni dal completamento.Solitamente la data di questo studio non viene fornita, ma quando la è si parla sia del 1985 che del 1987. Come per lo studio svedese, anche in questo caso la fonte viene citata raramente – di solito lo studio è attribuito a “una fondazione indipendente di ricerca sociologica”. Pepe Rodriguez, un autore spagnolo che si interessa di culti, fece indagini sulla questione dopo che Scientology e Narconon furono coinvolti in una importante controversia che vide l'arresto del Presidente della Church of Scientology International, poi rilasciato dietro cauzione di un milione di dollari (che pagò prontamente) [Si veda http://www.lycanon.org/sci/narcanon-chupasangres/narconon-chupasangres.htm (in spagnolo). Il Sig. Rodriguez ha un sito web dedicato ai culti a questo indirizzo http://www.pepe-rodriguez.com]. Non è chiaro quale fosse il rapporto tra il TAIM e il Narconon, poiché pare che l'organizzazione non esista più. Prima della produzione del rapporto TAIM il Narconon era stato oggetto di critica pubblica dopo che clienti evidentemente insoddisfatti avevano iniziato a protestare. Rodriguez riferisce che il 14 gennaio 1987 si tenne un incontro tra i funzionari del Narconon e José Luis Chamorro, un avvocato di Scientology, il quale consigliò loro che: «Se riuscirete a dimostrare che il 60% degli studenti Narconon viene realmente riabilitato allora saremo in grado di utilizzare lo studio per dimostrare l'efficacia del nostro sistema [e difenderci] dagli attacchi contro il Narconon» (il che in sé è veramente interessante: il Narconon stava operando in Spagna da quasi quattro anni, perché non aveva già dimostrato la propria efficacia?). Venne così assunto il Tecnicos Asociados de Investigacion y Marketing (TAIM) per condurre la ricerca, che fu effettuata tra il marzo e l'aprile del 1987; secondo il suo rapporto, il 78,37% dei soggetti che nel 1985 avevano completato il Narconon era ancora pulito. Le cifre grezze, però, rivelano una considerevole creatività statistica. Innanzitutto è impossibile derivare una cifra del 78,37% da un campione di 52 persone: corrisponderebbe a 40,7424 persone il che è ovviamente impossibile (che cos'è lo 0,7424 di una persona?). La dimensione del campione non supporta così precisamente la misurazione di un tasso di successo. Le medesime stranezze statistiche sono presenti in tutto lo studio del TAIM – molti dei numeri che cita spaziano dal dubbioso al semplicemente impossibile. Come ha commentato il Dott. David Touretsky della Carnegie-Mellon University, «chiunque faccia quel tipo di errore elementare ha chiaramente poca familiarità con la ricerca scientifica, ed ha ancora meno competenza per condurla» [conversazione con l'autore]. I soggetti coinvolti provenivano da diverse aree della Spagna ma il solo centro Narconon oggetto di studio fu quello di Los Molinos, nei pressi di Madrid, che all'epoca era uno dei quattro centri del genere in Spagna. Per lo studio furono contattate 93 persone (il 73,8% di chi nel 1985 era passato per il centro, che può ospitare 30 persone alla volta) di cui 52 – un po' più della metà – risposero. L'affluenza del 1985 fu la sola presa in esame, nonostante il centro fosse in funzione dal 1983. Il 78,4% degli intervistati disse di avere raccomandato il programma Narconon ad altri, il 78,37% rispose di avere lavorato per il Narconon e il 78% riferì di non fare più uso di sostanze. E' molto probabile che queste percentuali quasi identiche si riferiscano allo stesso gruppo di circa 40 persone. Il fatto che un numero così consistente di chi rispose avesse lavorato per il Narconon inficia gravemente il risultato: il campione è, in realtà, un campione auto-selezionato in cui il numero di soggetti puliti è sicuramente sovra rappresentato. Il tasso di successo è sicuramente molto meno impressionante se confrontato al numero dei soggetti contattati – solo 43% del totale riportato come pulito – e ancora meno impressionante se paragonato all'affluenza annua di circa 120 soggetti – circa il 33%. Il rapporto omette poi l'importante domanda posta nello studio svedese, cioè se chi riferì di essere pulito non avesse più usato sostanze dopo il completamento del corso. La grande maggioranza degli intervistati provenivano da un ambiente socio-economico superiore alla media: il 17,3% si classificò come facoltoso, il 67,3% come benestante e solo il 15,4% come reddito medio-basso. Il che è fortemente significativo: gli studi sociologici hanno ripetutamente dimostrato lo stretto rapporto tra tossicodipendenza e povertà, e che la tossicodipendenza è un problema del povero. I diplomati di Los Molinos, perciò, non erano rappresentativi dei tossicodipendenti nel loro complesso. Come sottolinea Rodriguez, è anche indicativo del modo in cui gli alti costi del Narconon filtrino chi non se lo può permettere (il che, in pratica, significa la maggioranza dei tossicodipendenti). E' interessante che la classe socioeconomica dei diplomati abbia avuto una influenza importante sui completamenti portati a termine. Mentre il tempo medio per completare il programma fu di 160,8 giorni (circa cinque mesi), in media i facoltosi lo terminarono in 97,5 giorni (circa tre mesi), i benestanti in 123,8 giorni (quattro mesi) e i redditi medio-bassi in 174,6 giorni (quasi sei mesi). E' difficile immaginare in che modo la ricchezza possa fare una differenza così netta sui risultati di un centro residenziale, a meno che i soggetti coinvolti non ricevessero livelli diversi di trattamento in base alla loro diversa capacità di pagamento. I dati statistici estremamente strani forniti da questo studio rendono difficile prendere sul serio le sue conclusioni, e non aiutano nemmeno le evidenti pecche metodologiche. Ma, senza poter consultare il rapporto di ricerca, – il Narconon sostiene di averlo “in archivio” ma non sembra renderlo disponibile in alcun modo, né su carta né su Web – è impossibile valutare la metodologia usata. Per fornire un'analisi soddisfacente dell'efficacia del Narconon è del tutto inutile. Gli studi dell'Oklahoma Il Narconon sostiene di avere condotto numerosi studi di efficacia nella sua sede di Chilocco (ora Arrowhead) in Oklahoma, Stati Uniti. Ma non sembra che tali studi siano mai stati pubblicati per cui non c'è modo di verificare la loro attendibilità o metodologia. Tuttavia Gary Smith, direttore esecutivo di Narconon Arrowed, il 1 luglio 2001 fornì alcune cifre in un'intervista a un quotidiano dell'Oklahoma. Disse che, dalla sua apertura, la struttura di Chilocco aveva avuto 2.029 clienti: nel 2000 si erano iscritti 352 studenti e se ne erano diplomati 185 (tasso di diploma del 52,5%); e nel periodo compreso tra il gennaio e la fine di giugno 2001 gli iscritti erano stati 350, i diplomati 189 (un tasso del 54%). Per i diplomati si parla di un tasso di successo in generale del 70-74%, che alla fine dà un tasso generale di successo di appena il 40% sul numero totale degli iscritti al programma. A volte Narconon fa distinzione tra iscritti e reali diplomati, anche se non sembra mai alludere ai tassi di successo generale di molto inferiori: ad esempio, il sito Web di Narconon Arrowhead, (http://www.stopaddiction.com) afferma che: «il 70% dei diplomati Narconon vince la tossicodipendenza in modo permanente» (enfasi aggiunta). Ma la letteratura scritta della stessa sede Narconon non fa questa distinzione: una lettera del suo Coordinatore alle Ammissioni afferma che «otteniamo un tasso di successo molto alto: il nostro tasso di successo è del 76%, il più alto a livello nazionale», mentre il suo opuscolo pubblicitario afferma che: « Il Programma Narconon® ottiene un tasso di successo del 74%». L'affermazione non viene sostanziata in alcun modo (e non vengono date spiegazioni sul perché la medesima fonte dovrebbe riferire percentuali diverse). Una ricerca sui siti Web del Narconon suggerisce che l'affermazione non sostanziata (76%) viene utilizzata molto più spesso di quella sostanziata (70%), dando una visione di insieme parecchio fuorviante sul suo tasso di successo, e che si basa su dati forniti dal Narconon stesso. O, quanto meno, dimostra un uso delle statistiche decisamente negligente. Sui siti Web del Narconon esistono letteralmente migliaia di esempi del modo in cui i tassi di successo dichiarati per il centro dell'Oklahoma vengono presentati in modo fuorviante quando non addirittura palesemente falso. Per esempio, il sito Web del Narconon Sidney e un numero di altre organizzazioni Narconon dichiarano che: «Il 76% dei clienti Narconon® resta pulito in modo permanente!». Ma se un 45-50% di tali clienti abbandona, il che viene suggerito dagli stessi numeri del Narconon, l'affermazione non può essere vera. Parimenti i risultati dell'Oklahoma vengono trattati come applicabili in modo universale. La FAQ ufficiale del Narconon, che sembra essere un documento pro-forma standard diffuso con cambiamenti minimi da sedi Narconon tanto lontane fra di loro come l'Oklahoma e il Nuovo Galles del Sud [Australia], dichiara apertamente che: «Il nostro tasso di successo è del 76%» (dove “nostro” è chiaramente inteso in riferimento alla sede locale) ["Frequently Asked Questions About Narconon Arrowhead" - http://www.addiction2.com/narconon_faq.html]. Versioni quasi identiche dello stesso documento sono distribuite da sedi Narconon di tutto il mondo, l'unica variazione è il nome della sede. In altre parole ogni sede individuale del Narconon otterrebbe un tasso di successo del 76%. Il che è chiaramente falso. I risultati dell'Oklahoma sono stati prodotti da una singola organizzazione Narconon in un singolo paese per un periodo di tempo limitato: semplicemente non è possibile che un tale piccolo studio possa essere esteso al Narconon nel suo insieme. Altri studi Occasionalmente Narconon cita alcuni altri studi sulla sua efficacia. L'autore di questo articolo non è riuscito ad ottenerne copia, per cui i commenti si basano necessariamente su ciò che Narconon stesso dice di essi (con tutte le dovute incertezze che questo implica). Lo studio russo Il sito Web di Narconon International afferma: Nel 1998 U.D. Gurochkin, medico, N.N. Grigoriev (docente universitario, Ministero dell'Interno russo) e V.V. Khlystoun (inviato speciale del "Trud" [Lavoro]) prepararono una “perizia sul Programma Riabilitativo dalle Droghe Narconon di Mosca”. Studiando le cartelle e i documenti medici di 32 studenti che avevano completato il programma Narconon tra il 1995 e il 1998 la loro ricerca incluse anche esami clinici, valutazione di dati oggettivi e soggettivi seguiti al completamento del programma tra cui screening delle sostanze e valutazione della condizione mentale degli studenti.Fino alla fine del 2002 nella lista degli autori veniva elencato anche un altro nome - «Vladimir E. Ivanov (Laureando in Scienze Mediche)». ["Narconon - Reducing the Drug Problem" – tale pagina non è più disponibile ma prima si trovava qui: http://www.narconon.org/html/results/page61.htm]. Tuttavia, nel giugno del 2001 il Dott. Ivanon ruppe pubblicamente con Narconon e Scientology, denunciando quest'ultima come “setta criminale”. Da allora Ivanov, agli occhi del Narconon, è diventato una non-persona e nelle versioni più recenti della pagina sullo studio russo il suo nome è stato tolto dalla lista degli autori. La “scomparsa” del Dott. Ivanov dalle pagine di Narconon è sicuramente ironica in un paese con una lunga tradizione di cancellazione dalla sua storia di chi è sconveniente a livello politico. Lo studio russo fu quasi sicuramente sollecitato dalla proibizione che il ministero della Salute russo fece nel 1996 all'uso del programma Narconon nel sistema sanitario pubblico. E in questo studio risultano immediatamente parecchi evidenti problemi:
Lo studio di Palo Alto Nel gennaio del 1977 la città californiana di Palo Alto fece una valutazione di un contratto con il Narconon, che poi fu scisso. Si ritenne infatti che il Narconon non avesse raggiunto gli obiettivi di prestazione, almeno in parte a causa di scarsa amministrazione interna; anche i suoi tassi di successo non erano stati incoraggianti: tra il 1 luglio 1975 e il 1 febbraio 1976 il 43% degli iscritti al programma lo aveva abbandonato senza terminarlo. Gli autori dello studio non avevano esaminato se i rimanenti pazienti potevano essere certificati come puliti, evidentemente si erano preoccupati più della capacità di trattamento che dei risultati (si veda per dettagli "Annual Performance Evaluation of the City of Palo Alto's Contract with Narconon Palo Alto"). Gli studi nelle carceri Narconon International cita anche un certo numero di «studi fatti negli anni '70 sull'interruzione di uso di sostanze tra i diplomati Narconon» di diversi istituti penitenziari degli Stati Uniti: Il Dipartimento degli Istituti di Pena della California ha riferito di 19 prigionieri che hanno preso parte al programma Narconon durante la detenzione. 17 sono stati liberati sulla parola. 12 di essi si sono mantenuti puliti (70%). Dei restanti 5, 2 sono risultati irreperibili, 2 sono stati arrestati ed uno è stato sospeso dal programma a causa di uso di cocaina.La veridicità dei risultati riferiti non è ancora stata confermata. Di nuovo, però, i rapporti di ricerca non sono pubblicati in alcun luogo, non vengono fornite informazioni sugli autori della ricerca e sulla metodologia usata, i campioni sono esigui e vengono fornite soltanto le statistiche “titolo”. Non vengono date nemmeno le date, anche se il caso della California risale probabilmente a prima del 1974, anno in cui il Comitato Statale di Valutazione criticò aspramente il programma e raccomandò la cessazione delle sovvenzioni. Il Narconon afferma che «tutti questi studi sono stati condotti prima dello sviluppo del Programma Disintossicante Narconon Nuova Vita», il che deve risalire a una qualche data precedente al 1978 e perciò rappresentano un programma molto diverso dal programma Narconon esistente al giorno d'oggi. Poiché anche l'esistenza stessa di tali studi non può essere confermata, per non parlare della veridicità dei risultati riferiti, servono davvero a poco come prova. Alcuni dei tassi di successo dichiarati dal Narconon per gli istituti penitenziari vennero presi in considerazione nel 1974 dal team di accertamento del Dipartimento di Stato della California, ma furono rigettati immediatamente come «semplicemente falsi»: Uno studio carcerario che per qualche ragione il Narconon non cita è quello condotto nel Carcere Statale di Iona, Michigan, nell'aprile del 1980. Tra il 1978 e il 1980 circa 200 detenuti vennero sottoposti al programma Narconon in base a un contratto con il Dipartimento statale degli Istituti di Pena. L'Ufficio Programmi del Dipartimento esaminò le recidive di chi era stato rilasciato in libertà vigilata prima del 1 settembre 1979 in modo da fornire un'esperienza comunitaria di sei mesi atta allo studio. 14 soggetti vennero esclusi perché non avevano una storia precedente di tossicodipendenza (e perché mai erano al Narconon, in primo luogo?), rimasero 29 soggetti che avevano una storia di abuso di sostanze ed avevano completato almeno una parte del corso Narconon. Soltanto uno dei 29 aveva davvero completato il programma, un misero tasso di completamento del 3,5% - mentre la maggioranza, circa il 79,3%, l'aveva fatto soltanto a metà. Lo studio concluse che «chiaramente i diplomati del programma non stanno andando bene come il prigioniero medio affidato alla comunità... [ed essi] non stanno andando bene come la nostra popolazione in generale». Quattro dei pazienti Narconon (compreso quello che aveva completato il corso) commisero nuovi reati e tornarono in carcere; cinque commisero violazioni tecniche alla libertà condizionata; sette fuggirono e 13 furono «mantenuti sotto supervisione» (vale a dire che rispettarono i termini della libertà vigilata). Nel complesso il tasso di recidiva superò di poco il 55%. Il che si confronta in modo sfavorevole con il tasso di ritorno di altri programmi utilizzati in Michigan, che «storicamente hanno oscillato tra il 28% e il 40%». In generale, «l'ottimismo dei sostenitori [del Narconon] nel credere che esso produrrà cambiamenti significativi di comportamento sul lungo periodo non è sostenuto dai fatti». [Evaluation of Narconon program in Ionia State Prison, Michigan Dept. of Corrections Program Bureau, 7 aprile 1980] L'unico sito Narconon Italia in cui ho trovato accenni a "studi scientifici" sull'efficacia del programma è quello del "Narconon Il Falco" che a questa pagina dice:
L'efficacia del Narconon
Spaccio di droga
Coinvolti in rapine
disintossicarsi.com,
aiuto-tossicodipendenza.it
Naturalmente ci si chiede lo scopo di ben 11 "siti civetta" di questo tipo.
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