"Stiamo seguendo una pista promettente.
Speriamo sia quella giusta" ha detto a Panorama il capo della polizia
di Stoccolma Hans Holmer, incaricato delle indagini sull'omicidio del premier
svedese Olof Palme. "Lavoriamo su diverse tracce e teorie" spiega Holmer
rompendo il silenzio ufficiale. "Partendo dallo zero assoluto siamo riusciti
a elaborare un quadro abbastanza preciso che ci permette di credere di
sapere chi ha dato l'ordine di uccidere e perché. Ma il tutto è
una specie di puzzle incompleto. Prima di averlo risolto non voglio rivelare
assolutamente nulla". Ma qualcosa Holmer ha rivelato.
Domanda. Siete vicini alla soluzione
del caso?
Risposta. Non ho detto questo, ma
ogni giorno può essere quello decisivo. Mi auguro di risolvere il
caso entro un periodo che definirei "logico".
Hans Holmer si rifiuta anche di confermare
o smentire le voci che sempre più insistentemente circolano in Svezia.
Palme sarebbe stato ucciso dalla Raf tedesca oppure da una delle tante
sette religiose con tendenze sostanzialmente di destra che si sono diffuse
in Scandinavia. I dianetici, seguaci del defunto Ron Hubbard, erano per
esempio particolarmente accaniti contro il premier: «Palme è
l'uomo del diavolo» hanno spesso proclamato durante le loro riunioni
«e come tale va combattuto con ogni mezzo»
D. In questi mesi la polizia
ha fermato 189 persone, ne ha interrogate 16.635, ha controllato 2.549
armi, visitato 1.066 famiglie o alloggi, esaminato gli alibi di 354 persone
fra malviventi e prostitute. Risultati concreti nessuno.
R. Il tempo lavora per noi e contro
l'assassino, ma ovviamente non posso dare spiegazioni.
Holmer si dedica anima e corpo al caso,
lavora anche 15 ore al giorno. Il governo non gli ha posto limiti di mezzi
e lui ha fatto le cose in grande. Ha reclutato esperti superpagati, affittato
computer e macchinari da fantascienza, mobilitato persino aerei da guerra
(per fotografare le terrazze di Stoccolma alla ricerca dell'arma del delitto),
sguinzagliato investigatori in tre continenti (Europa, Asia e Sud America)
e mobilitato permanentemente in patria 144 poliziotti.
D. Lei lavora ininterrottamente
da mesi. Non crede di aver bisogno di una pausa di riflessione, anche per
il bene delle indagini?
R. No. Non cedo e non voglio cedere.
Per me non esisteranno giorni liberi, ferie, Natali e Pasque fino a quando
non avrò scoperto chi ha ucciso Palme e perché. So di essere vicino
alla soluzione, la mia polizia non può fallire questo traguardo.
Intanto, un'importante conquista Holmer
l'ha già fatta. Sono le donne che vanno pazze per lui. Ogni giorno
arrivano nel suo ufficio omaggi di ammiratrici. In sei mesi ha già
ricevuto 700 torte, decine di paia di scarpe da casa, maglioni e guanti
fatti a mano, innumerevoli inviti a cena e offerte di matrimonio. Il poliziotto
che è stato lasciato di recente dalla moglie ha risposto a tutte
dagli schermi della televisione. "Sto lavorando come un matto per risolvere
il caso" ha detto "e non ho tempo di rispondervi, ma appena finisco vado
in pensione e sarò tutto per voi".