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Scientologa per 19 anni

Affidavit di Hana Eltringham Withfield, 8 Agosto 1989.

Traduzione a cura di Martini.

 
Il mio nome è Hana Eltringham Withfield. 

Sono stata in Scientology per 19 anni, dal Marzo del 1965 all'Agosto del 1984. La maggior parte di quegli anni, in modo particolare gli ultimi 10, sono stati emotivamente, mentalmente e fisicamente traumatizzanti. É stata l'esperienza più umiliante e degradante che abbia mai vissuto. Ancora oggi, a causa di quello che ho passato, soffro di frequenti incubi, stress emotivo e forti mal di testa. 

Mi sono avvicinata a Scientology nel Marzo del 1965 a Johannesburg, Sud Africa. Avevo letto il libro di Hubbard, DIANETICS: LA SCIENZA MODERNA DELLA SALUTE MENTALE, ed ero rimasta affascinata dalla sua promessa di essere la prima vera scienza della mente. Prometteva che l'uomo avrebbe potuto liberarsi da tutte le forme reattive e raggiungere uno stato 'divino' chiamato Clear. Prometteva che l'uomo non avrebbe più sofferto di malattie fisiche, infezioni, pene e sofferenze e che perciò sarebbe sempre stato in perfetta salute mentale, emotiva e fisica. Prometteva un QI più alto e molto altro ancora. 

Verso la fine di quell'anno ero in Inghilterra per approfondire i miei studi in Scientology. 

Nel 1967 fui invitata ad unirmi alla élite di Scientology per un nuovo progetto di Hubbard - il PROGETTO DEL MARE. Hubbard cominciò quest'avventura per due motivi principali: sfuggire alla legge e governare il suo impero internazionale di Scientology senza interferenze. 

Per l'Ottobre del 1967 Hubbard aveva riformulato il suo Progetto del Mare in ORGANIZZAZIONE DEL MARE, e coloro che si trovavano a bordo delle prime navi e desideravano restare, firmarono contratti da un miliardo di anni al servizio di Hubbard e della sua causa. 

I primi sei mesi con Hubbard a bordo della SY AVON RIVER (SY = Battello a Vapore) furono piacevoli ed eccitanti. Passai momenti di paura durante le frequenti esplosioni di rabbia psicotica di Hubbard, durante le quali urlava e minacciava per minuti e a volte per ore intere senza smettere, e altre occasioni in cui l'equipaggio era punito brutalmente per errori o disattenzioni. 

Uno di questi esempi riguarda il 2° Ingegnere, Terry Dickensen, un australiano alto e gentile. Terry non aveva installato sul ponte della AVON RIVER una radio terra-bordo Sharpes, che Hubbard aveva messo in programma, e il provvedimento di Etica che Hubbard emise mi disgustò profondamente; diceva che Terry non avrebbe potuto mangiare con l'equipaggio fino a ché la Sharpes non fosse arrivata da New York e non fosse stata installata sul ponte della AVON RIVER. Inoltre, a Terry fu proibito dormire fino a ché la Sharpes non fosse stata installata, non importa quanto tempo ci fosse voluto. Se si fosse addormentato, la punizione di non mangiare con l'equipaggio sarebbe diventata permanente, e in più avrebbe dovuto dormire sempre sul ponte senza cuscino e coperte. A quel tempo ero l'Ufficiale responsabile della morale e dell'etica dell'equipaggio, quindi dovevo far rispettare gli ordini di etica. Ci vollero cinque lunghi, lunghissimi giorni e notti prima che la Sharpes arrivasse da New York e fosse installata. Per tutto il tempo Terry ed io non dormimmo. Io non dormivo per accertarmi che Terry non dormisse. Terry non si riprese più dall'esperienza, e poco dopo lasciò la Sea Organization, un uomo distrutto. 

Poco tempo dopo, Hubbard mi costrinse ad interrompere una relazione che avevo con un altro membro della Sea Org. (A quel tempo non sapevo che Hubbard si circondava abitualmente di executive donne e si offendeva profondamente se una lasciava il lavoro per sposarsi). 

All'inizio del 1968 fu consegnato "OT3". OT3 è una procedura di assistenza dei livelli superiori e segreti, che dice che migliaia di anime di gente morta 75 milioni di anni fa sono attaccate al nostro corpo. Fui dichiarata pronta per iniziare questo livello poco dopo la sua consegna. Ricordo il mio stupore quando per la prima volta lessi i materiali e la storia di OT3. Pensai che fosse uno scherzo, o un' invenzione dell'immaginazione fantascientifica di Hubbard. In ogni modo lessi e rilessi e ristudiai diligentemente la storia, e feci del mio meglio per audirmi e completare onestamente il livello. (Tutte le reazioni avverse al materiale in Scientology sono accuratamente spiegate - Hubbard dice che quelli incapaci di audire i materiali hanno problemi di droga, precedenti azioni di auditing non completate, hanno relazioni con una persona soppressiva, misfatti non scoperti, o un sacco di altre cose). Più tardi quell'anno completai finalmente il livello, quindi migliaia di anime di persone che erano vissute circa 75 milioni di anni fa furono liberate dal mio corpo per andare, ognuna separatamente, a incarnarsi e vivere la loro vita. 

Mi ci sono voluti molti anni, dopo aver lasciato Scientology, per rendermi conto che razza di trappola siano Scientology e i suoi procedimenti di auditing; per rendermi conto che tutti i procedimenti utilizzano tecniche per indurre sempre più profondi stati di trance e ridurre la gente a "auditing-dipendenti" che vivono solo per la prossima "vittoria". 

Le vittime di Scientology che continuano a vivere in questi stati di coscienza alterati finiscono per diventare robot programmati che spendono tutto il loro tempo, energia e soldi in Scientology. 

Più tardi nel 1968 mi fu ordinato di salpare con la AVON RIVER da La Goulette, Tunisia a Melilla, Marocco Spagnolo, per terminare alcuni progetti rimasti incompleti durante una visita recente della Nave Ammiraglia. La AVON RIVER non era adatta alla navigazione marittima. Aveva una pompa della caldaia difettosa e le guarnizioni del cilindro dell'alta pressione del motore a vapore continuavano a rompersi. 

Come Capitano, riportai il fatto ad Hubbard. Immediatamente assegnò il vascello e tutto l'equipaggio a una condizione di Rischio (essendo la nave un rischio in quanto non navigava). L'intero equipaggio, incluso me, rimanemmo in piedi per sette giorni, dormendo solamente due o tre ore per notte, smontando e pulendo il condensatore, svuotando e ripulendo la grande caldaia, i tubi del vapore che collegavano la caldaia al motore principale e i tubi dal motore al condensatore - un lavoro ciclopico. Dopo sette giorni uno dei vice di Hubbard mi minacciò di assegnare una condizione ancora inferiore se non fossimo riusciti a partire entro 24 ore. Per evitare altre costrizioni e punizioni, feci rimettere rapidamente in sesto la sala macchine, feci installare sui cilindri alcune vecchie guarnizioni e la AVON RIVER poté salpare e lasciare La Goulette, così che l'equipaggio potesse avere un po' del necessario riposo. 

Nel Marzo del 1969 fui assegnata all'Organizzazione Avanzata di Los Angeles con la carica di Ufficiale Comandante, e più tardi quell'anno assunsi l'incarico di Vice Ammiraglio. Entrambe le cariche mi furono assegnate da Hubbard. Era un lavoro stressante. La marea di ordini che ricevevo quotidianamente dalla Nave Ammiraglia contenevano spesso da dieci a quindici istanze contraddittorie emesse dai membri della dirigenza senior di Hubbard. Ancora peggio, tutti gli ordini dovevano essere eseguiti SUBITO, così cercare di coordinarli e metterli insieme era impossibile. 

In aggiunta ai dilemmi amministrativi con cui dovevo confrontarmi all'epoca, Hubbard mi ordinò di tornare su OT3 e continuare l'auditing di quel livello. Per il restante 1969 e l'intero 1970 audii il livello quasi giornalmente. Cominciai a sentirmi sempre peggio mentalmente, emotivamente e fisicamente. 

Sentivo come se la mia personalità si stesse frammentando, come se mi stessi dividendo in centinaia di diversi "io". Mi sentivo priva di energia, volontà e interesse riguardo a tutto. Volevo solo andare via e dormire e dimenticarmi di Scientology e della Sea Org. Ero terribilmente preoccupata ed avevo paura di quello che mi stava succedendo; ma anche se ne parlai di frequente diversi supervisori del caso mi dissero di tenere duro. Così continuai a credere che il tempo e la perseveranza avrebbero risolto le circostanze difficili. Naturalmente non fu così...e mesi dopo, verso la fine del 1970, non mi ricordavo più delle mie precedenti considerazioni. Semplicemente mi impegnavo nel lavoro assegnatomi e cercavo di mantenere abbastanza energia e volontà per farlo. Mi sentivo mentalmente ed emotivamente prosciugata, imbambolata e senza vitalità. Non sapevo perché, ma mi disturbava immensamente. 

Al mio ritorno alla Nave Ammiraglia, alla fine del 1970, diventai uno dei parecchi aiutanti executive di Hubbard. Per gli anni successivi continuai a lottare contro la debolezza e la stanchezza che mi sentivo continuamente dentro, e passai diversi alti e bassi nel trovarmi dentro o fuori le grazie di Hubbard, passai attraverso un altro Comitato di Prova e Hubbard mi vietò di assumere incarichi da executive. Ma anche questo passò, e prima di rendermene conto ero di nuovo nelle sue grazie. 

Agli inizi del 1974, a bordo dell'Ammiraglia Apollo, Hubbard istituì la Forza del Progetto di Riabilitazione - conosciuto anche come "RPF" - a cui veniva assegnato chiunque Hubbard pensasse essergli ostile, o che fosse contro di lui, o chiunque avesse pensieri contrari ai suoi. 

L'RPF era visto come un posto, un gruppo in cui chi vi veniva assegnato si poteva riabilitare attraverso le tecniche di Hubbard. Di fatto, era una specie di campo di lavoro forzato in cui i membri che vi erano assegnati vivevano, mangiavano e lavoravano in condizioni squallide e degradanti, e dove era vietato severamente parlare con chiunque non fosse nella loro condizione. Erano completamente segregati dal resto dell'equipaggio. Una sera vidi dei membri dell'RPF sul ponte di poppa. Mangiavano con le mani da un secchio che conteneva avanzi di cibo - erano in piedi intorno ad una grande pentola di avanzi che si ficcavano in bocca con le mani, come se fossero veramente ridotti alla fame. Da quel momento in poi cominciai a sviluppare un vero orrore per l'RPF e per quello che rappresentava, e una crescente paura di Hubbard e dell'organizzazione. 

Nei primi anni '70 e per parecchi anni, Hubbard controllò personalmente il mio auditing. Andavo in session praticamente ogni giorno. Gradualmente mi convinsi sempre di più che la causa dell'auditing che su di me "non funzionava" ero io, che io stessa impedivo il successo anche se non sapevo in che modo. Il fatto che Hubbard non potesse mai sbagliare era una direttiva severa - così come le tecniche di auditing scoperte non potevano mai essere sbagliate - e che l'auditor che le applicava poteva sbagliare solo raramente. Sulla base di queste credenze totalitarie, a cui all'epoca mi uniformavo completamente, la sola possibile causa del fallimento dovevo essere io. 

Poi un giorno del 1974, durante un altro dei cicli di sessioni di auditing ordinate da Hubbard, ebbi un fortissimo mal di testa. Niente di quello che feci quel giorno potè farlo passare. Continuò...e continuò tutti i giorni per il resto della settimana...e continuò la settimana seguente...e settimana dopo settimana...e da quel momento in poi ho avuto quasi costantemente mal di testa per 10 anni. Due o tre volte alla settimana era così forte da non riuscivo a lavorare. Il solo modo in cui potevo tollerare quell'intenso e pulsante dolore era sedermi nella cuccetta con il mento sulle ginocchia e aspettare da uno a tre giorni in modo che si calmasse abbastanza per permettermi di tornare al lavoro. In questo periodo diventai sempre più paranoica sulla mia "malvagità", perché la causa dei mal di testa non poteva assolutamente essere Hubbard o la sua filosofia o la sua tecnologia, DOVEVO essere io. DOVEVA essere qualcosa che avevo fatto o detto in un qualche momento del mio passato, o qualcosa di brutto o malvagio dentro di me che non avevo ancora avuto il coraggio di affrontare. Hubbard ordinò che l'auditing continuasse, ma non mi liberò mai dal mal di testa. Qualche volta mi sentivo leggermente meglio, a volte stavo peggio, ma non mi lasciò mai più. 

Dalla fine del 1975 al Marzo del 1982, vissi e lavorai al Fort Harrison Hotel, al 210 di South Fort Harrison Avenue a Clearwater, Florida. Alla fine del 1975 la Sea Organization si era spostata a terra nel nuovo quartier generale di Clearwater, Florida. Hubbard aveva diretto l'intero trasloco, incluso i nomi di facciata in modo che Scientology potesse spostarsi a Clearwater in incognito. La sua agenzia di intelligence personale, il Guardian Office, che dirigeva operazioni coperte e scoperte contro chiunque osasse andare in qualsiasi modo contro Hubbard, prese parte all'imbroglio durante e dopo il trasloco. 

Dall'Ottobre del 1975 in poi assunsi diverse cariche senior a Flag, il nome che veniva usato per il complesso di Organizzazioni esistenti al Fort Harrison Hotel e negli altri edifici vicini. Ero un Ufficiale della Flag Service Organization, l'organizzazione più alta degli Stati Uniti per l'assistenza e l'addestramento degli Scientologist. 

In quel periodo, come membro dello staff, ero a volte a conoscenza delle pubbliche lamentele contro Scientology. 

Io ed altri staff del Fort Harrison Hotel eravamo istruiti dai senior della Sea Org o dagli executive del Guardian Office su quello che stava succedendo, di chi era la colpa e perché, e delle posizioni e condotta che noi, come membri dello staff, dovevamo tenere. 

In quegli anni ero completamente all'oscuro delle operazioni coperte dirette dal Guardian Office contro il sindaco di Clearwater Sig. Gabriel Cazares, o contro lo scientologista Mike Meisner, o che la dirigenza più alta di Scientology discuteva del possibile omicidio di Mike Meisner, che doveva essere gettato in mare con dei pesi ai piedi per impedirgli di andare all'FBI e sputare il rospo sulle operazioni coperte che il Guardian Office di Hubbard e lui stesso stavano portando avanti contro i maggiori uffici del Governo degli Stati Uniti, compreso l'FDA (Food and Drug Administration - cura il controllo su farmaci ecc. - n.d.t.), l'AMA (American Medical Association - n.d.t.) e altri, e gli operativi sotto copertura piazzati in molte agenzie governative compreso il Dipartimento di Giustizia. Ero anche all'oscuro del progetto e delle operazioni segrete, che costarono a Scientology 250.000 dollari, per compromettere il giudice della Florida Richie, che all'epoca presiedeva una causa contro Scientology. Fortunatamente l'operazione del Guardian Office fallì. 

Nei miei anni a Clearwater, ero consapevole del fatto che Scientology era profondamente disprezzata ed irritava l'opinione pubblica di Clearwater, come evidenziato dalle marce di protesta intorno al Fort Harrison Hotel. I rappresentanti del Guardian Office mi avevano detto, come a tutti gli altri staff, che il risentimento era fomentato dai nemici di Scientology come, tra gli altri, la CIA, L'FBI e le istituzioni di Salute Mentale. All'epoca credevo a queste informazioni, visto che erano le uniche che avevo. A tutti gli staff era proibito leggere giornali e riviste, nello sforzo, vincente, di evitare quelli che contenevano cattive notizie su Scientology. Ci era anche vietato guardare la TV, e le TV erano metodicamente tolte dalle camere del Fort Harrison Hotel. 

Durante i miei anni in Florida la mia salute mentale ed emotiva continuò a peggiorare gradatamente, e combattevo per mantenere una facciata "normale". Continuavo a lavorare al meglio delle mie capacità. Spesso dovevo abbandonare il lavoro a causa dell'intensità del dolore. Cominciai a pensare al suicidio, visto che non riuscivo a vedere altra via per uscire dalla condizione in cui mi trovavo ed ero convinta che la causa fosse dentro di me. A volte, particolarmente quando il mal di testa si intensificava, rimuginavo su come mi sarei potuta uccidere. Avevo deciso che, per salvaguardare il buon nome di Scientology (a quel tempo non avevo idea di come, in tutti quegli anni, ero stata profondamente e completamente ingannata da Scientology e Hubbard) avrei messo fine alla mia vita in un posto lontano da Clearwater, e prima di tutto avrei distrutto i documenti che potevano identificarmi. Misi al corrente i miei auditor di questi pensieri, e tirai avanti il più normalmente possibile. 

Poi nel 1978 fui assegnata alla Forza del Progetto di Riabilitazione del Fort Harrison Hotel, il campo di lavoro forzato della Sea Org. Vi venni assegnata perché avevo pensieri malvagi verso Hubbard e la Sea Org. Rimasi profondamente scioccata e devastata. Fui scortata nei quartieri dell'RPF da due uomini grandi e grossi, entrambi alti molto di più di 1,80 mt. Per circa 24 ore fui rinchiusa in una stanza senza finestre. Per tutto il tempo fui tenuta continuamente sotto controllo, e dormivo su un materasso per terra senza lenzuola e coperte. Rimasi tutta la notte sveglia e sotto shock, a volte piangendo e a volte completamente imbambolata, senza più sentimenti o pensieri. 

Sentivo una folle spinta a scappare, ma sapevo che non potevo farlo, e che dovevo finalmente affrontare me stessa e scoprire quanto fossi malvagia e veramente cattiva. Mi sentivo come divisa in persone diverse - una era gentile e carina e profondamente sotto shock, l'altra era una persona fredda, calcolatrice, profondamente malvagia il cui intento era di far male agli altri per puro divertimento, e poi un'altra persona terribilmente confusa che non sapeva quale delle altre due era la vera me stessa. Era come se la mente mi fosse stata strappata, non riuscivo a pensare o sentire niente. Mi buttai alla cieca nella routine di dover essere sempre di corsa (i membri dell'RPF non potevano camminare, dovevano sempre correre), di parlare con i membri non-RPF solo se interpellata, di dover sempre chiamare tutti "Signore", di dover svolgere lavori umili come pulire i gabinetti, di dover sempre indossare tute da lavoro vecchie e macchiate, di dovermi far vedere dagli altri correre nel caldo opprimente della Florida, sudata e senza trucco, con i capelli in disordine, e facendo lavori umili o imbarazzanti di fronte al pubblico, e tutte le volte stravolta dal dolore. 

Richiesi di andare davanti a un Consiglio di Revisione. Il Consiglio non volle vedermi personalmente. Trovò che l'assegnazione all'RPF fosse stata giusta e mi ordinò di rimanerci. 

All'epoca i membri dell'RPF erano completamente segregati dagli staff "normali" e vivevano, dormivano e spesso mangiavano nel garage del Fort Harrison, in mezzo a continui gas di scarico. Non era loro permesso parlare, mescolarsi o mangiare con gli altri staff "normali". Indossavano tute da lavoro logore e macchiate o maglioni da marina pieni di buchi e sembravano relitti umani all'ultimo stadio. Alle donne non era permesso truccarsi o farsi i capelli. Non erano permessi gioielli. Anche nelle estati della Florida incredibilmente calde e umide alle donne non era permesso indossare abbigliamento corto o leggero, ma dovevano indossare pantaloni lunghi o gonne lunghe. All'inizio non si poteva indossare altro che il materiale pesante con cui erano fatte le divise della marina. 

I membri dell'RPF dovevano correre continuamente. Era vietato camminare. Dovevano correre mentre pulivano bagni e gabinetti, mentre raccoglievano la spazzatura o mentre andavano su e giù per i 12 piani del Fort Harrison portando secchi, scope e altro materiale pesante da pulizia, e a volte secchi pieni di materiale da costruzione. Ai membri dell'RPF non era permesso l'uso degli ascensori, neanche di quelli di servizio. 

Per evitare che gli ispettori cittadini, di zona o di igiene pubblica vedessero le vere condizioni esistenti nell'RPF, gli RPFiani erano addestrati a trasformare le loro normali aree di dormitorio in qualcosa che sembrasse una normale area di magazzino, e a farlo in tempi brevissimi. Mi sono spesso augurata che qualcuna delle autorità cittadine arrivasse all'improvviso per una visita alle cucine o ai garage del Fort Harrison, o all'infermeria, ma non è mai successo. 

Questo è come realmente vivevamo sull'RPF. Alcuni di noi dormivano su sottili materassi appoggiati sul nudo cemento. Altri avevano cuccette sguarnite. Non c'era posto per i vestiti, così dovevamo tenere tutto nelle valige e nelle borse che stavano appoggiate sul nudo pavimento. Mantenevamo un po' di privacy appendendo lenzuola tra le cuccette o i materassi. Uomini e donne avevano bagni e gabinetti separati, ma erano molto piccoli. Non ci era permesso fare docce più lunghe di 30 secondi. Avevamo giusto il tempo di entrare nella doccia e uscirne subito. Non c'era tempo libero per parlare o per rilassarsi. Ci svegliavamo alla 6,30 o anche prima, facevamo duri lavori di fatica o lavori edili, e pulizie fino al tardo pomeriggio. Dopo una breve doccia e cambio dei vestiti, dovevamo audirci a vicenda e "riabilitarci" fino alle 10,30 di sera o anche più tardi. Non c'erano giorni liberi o vacanze. Lavoravamo sette giorni alla settimana, quattro settimane al mese. Mangiavamo nel garage o, a volte, nella sala da pranzo DOPO che i pasti normali erano stati serviti. Il nostro cibo consisteva negli avanzi degli altri staff. In occasioni speciali come il Natale, se gli avanzi non erano sufficienti potevamo prepararci il pasto. 

L'RPF manteneva un codice molto stretto che non tollerava insubordinazione o resistenza di nessun tipo. Ogni tentativo era maneggiato con immediate punizioni o innumerevoli corse su e giù per il garage. La più piccola infrazione si meritava una punizione dura e severa. Ogni regola doveva essere seguita alla lettera senza tener conto della sua correttezza o applicabilità su quel determinato punto. 

Alcune infrazioni portarono la persona responsabile all'assegnazione all'RPF dell'RPF, un posto nella sala caldaie inferiore sotto il Fort Harrison Hotel, tra caldaie e tubi bollenti dell'acqua calda che ruggivano e soffiavano 24 ore al giorno. Il locale era scarsamente illuminato. Consisteva in spazi di interconnessione in mezzo ai quali uno doveva a volte strisciare su mani e ginocchia per passare sopra o sotto tubi enormi o massicce caldaie alte 3 metri e mezzo. Era un posto buio e dimenticato, in un certo modo terrorizzante. Una delle mie compagne fu assegnata all'RPF dell'RPF per due mesi, per essersi rifiutata di obbedire all'ordine del Guardian's Office di divulgare informazioni confidenziali. Fu tenuta segregata in quello spazio per tutto il termpo, con scarse possibilità di fare il bagno o andare al gabinetto, e per tutto il tempo fu minacciata e molestata verbalmente dai suoi superiori dell'RPF. Alla fine riemerse come una persona spezzata, silenziosa e astiosa che presto riuscì ad evadere dall'RPF e dal Fort Harrison Hotel. Si chiamava Lynn Froyland. 

Non l'ho più rivista. 

L'RPF era stato messo in piedi con lo scopo esplicito di "riabilitare e redimere". Era stato fatto per apparire come un'attività positiva e costruttiva, dedita ad aiutare l'individuo in un momento in cui l'individuo era incapace di aiutare se stesso. Comunque era credenza e pratica di Hubbard che forza, severità e punizione fossero necessarie e vitali per spezzare le reazioni e le emozioni umane in modo da salvarne l'anima (o thetan). Io credevo in Hubbard. Ma stavo sperimentando quell'umiliazione, quella degradazione e il nonsenso dell'RPF, e le teorie di Hubbard cominciarono ad avere sempre meno senso per me. Entrai in una profonda confusione e in una grave instabilità mentale ed emotiva che continuò per tutto il tempo fino a quando me ne andai. 

Per tenere insieme la situazione, Hubbard dice categoricamente che la critica è segno che l'individuo ha commesso un'azione dannosa o distruttiva verso la persona o l'area verso cui l'individuo stesso è critico. Questo credo è tenuto molto in considerazione in Scientology, e deve essere rigidamente rispettato. É comune per il pubblico e gli staff ricevere auditing confessionale approfondito e controlli di sicurezza se si scopre che sono stati anche solo leggermente critici verso Hubbard. So che questa pratica è una tecnica molto efficace per bloccare il pensiero, e che il suo unico scopo è di riformare il tipo di pensiero dell'individuo e la sua condotta, e non è mai stata pensata per la sua illuminazione. Non ero al corrente di questo mentre ero sull'RPF, e se all'epoca me l'avessero detto l'avrei negato con veemenza, come tutti gli Scientologist. 

In tutto il tempo che passai sull'RPF mi sentivo sempre più degradata e senza scopo, nel tentativo di conciliare la schiavitù dell'RPF e le sue attività vistosamente anti-sociali, e il fatto che Scientology fosse la sola strada verso la libertà totale. Mi impegnai duramente, nelle molte sessioni di auditing, per trovare le azioni dannose che avevo commesso e che mi causavano tanto dolore ed emozioni negative. 

Verso la fine del 1978 fuggii. Lasciai l'RPF senza permesso e volai da degli amici a New York. 

Ma nel giro di una settimana l'incaricato senior dell'Etica di Flag, Tom Provenzano, mi localizzò al telefono e mi minacciò con una dichiarazione di Persona Soppressiva e con una querela, mi minacciò di farmi seguire e non essere più lasciata in pace per il resto della mia vita se non avessi fatto immediato ritorno a Clearwater. Collassai completamente. Tornai a Clearwater e all'RPF, ma solo dopo che Provenzano mi aveva promesso che al ritorno avrei potuto parlargli della mia assegnazione all'RPF. Naturalmente questo non accadde. Non avevo idea che la sua "promessa" era stata fatta al solo scopo di farmi tornare indietro. Una volta di nuovo sull'RPF cedetti. Tornai a lavorare, e correre e sudare e soffrire. 

Finalmente dopo un anno mi diplomai dall' RPF. Ero diventata un robot tranquillo, sottomesso e ubbidiente, molto più servile di quanto fossi mai stata prima. Il mal di testa era una parte continua della mia vita quotidiana. All'epoca la paura di essere malvagia si era in qualche modo sopita, ma non mi aveva abbandonato. Il "diploma" dall'RPF agì come una momentanea panacea.Cercavo costantemente di accattivarmi il favore dei superiori come modo per sopravvivere. 

Mi rifiutai di tornare a incarichi di executive e alla fine mi fu finalmente concesso di audire gli altri. 

Audii bene e continuamente per parecchi anni, e nel 1980, a Clearwater, mi guadagnai anche il premio di "Auditor dell'Anno". L'intensità del dolore alla testa a volte aumentava e a volte diminuiva. A volte ricevevo auditing, sempre su ordine di qualcuno, e non notai mai rilevanti differenze. Continuarono anche i pensieri suicidi. Ero disperatamente in cerca di un modo per uscire dalla mia situazione. Volevo disperatamente dormire, riposare, pensare e, soprattutto, evadere dalla pazzia del mondo in cui mi trovavo. Se me ne fossi andata non avevo nessuno presso cui rifugiarmi, non avevo soldi per andare in nessun posto, e nessun posto dove andare. La mia famiglia viveva oltremare. Non avevo mezzi per raggiungerla e loro non avevano mezzi per aiutarmi. Se me ne fossi andata sarei stata dichiarata Persona Soppressiva, il chè mi negava automaticamente il contatto con gli amici Scientologist. Ero una residente straniera in America, e non sapevo come fare per trovarmi un lavoro. Mi sentivo profondamente intrappolata dalle circostanze. 

Poi, a metà del 1981, un vecchio amico con cui avevo avuto una relazione nel 1967 mi contattò. 

Dopo qualche incontro mi propose di sposarlo, e accettai. Da quel momento in poi cominciai a fare progetti segreti per lasciare il Fort Harrison e tornare ad una vita normale. 

Alla fine me ne andai nel Marzo del 1982, dopo tre tormentati mesi di controlli di sicurezza, dopo che mi avevano urlato dietro, minacciato, dopo che mi era stato domandato in modo rabbioso e minaccioso, per infinite volte e attaccata alla macchina della verità di Scientology (E-meter, n.d.t.) se ero in contatto con la CIA, l'FBI, il Governo degli Stati Uniti, la Mafia, Il Servizio Segreto, l'FDA, la AFF, o con centinaia di altri presunti dissidenti di Scientology. Fui accusata di essere sul loro libro paga. Mi fu minacciosamente chiesto se qualcuno di loro mi stava pagando. Fui rabbiosamente accusata di essere in contatto telefonico con loro. Niente di tutto questo era vero. 

Con un dolore infinito scrissi ogni misfatto che potessi ricordare di aver commesso, e lavorai per lunghissime ore, in piena notte, notte dopo notte per una settimana " per comporre il danno tremendo che avevo causato". Cominciai a metterlo insieme, immaginando nelle mie ammissioni scritte misfatti sempre più grandi e più gravi per cercare ancora una volta di raggiungere il "malvagio" dentro di me. Neanche questo funzionò. 

Me ne andai dopo aver realizzato che ne avevo abbastanza, e che non mi sarei più sottomessa agli incredibili abusi e minacce che mi erano stati fatti sia verbalmente che per iscritto, tutte con l'intento di "salvare la mia anima"; minacce che sarei stata querelata, sarei stata espulsa, sarei stata dichiarata Persona Soppressiva, sarei morta, sarei stata sottoposta a un Comitato di Prova (un processo), che avrei lavorato nelle cucine, che sarei di nuovo stata assegnata all'RPF, che la mia eternità mi sarebbe stata portata via, e che non sarei mai più stata lasciata in pace per tutta la vita. 

Finalmente, verso la fine di Marzo del 1982, lasciai il Fort Harrison Hotel, con l'eco delle minacce dei controllori della sicurezza e dei superiori di etica che facevano il paio con il rumore dei miei passi. 

Il mio futuro matrimonio fallì. Il mio fidanzato fu terribilmente molestato e minacciato dagli Scientologist di Clearwater e non poté sopportare tutta la pressione a cui fu sottoposto. Lo lasciai in modo pulito e molto velocemente, potevo farcela da sola. 

Avevo lasciato lo staff e il mio impiego con Scientology e la Sea Org, ma mi consideravo ancora una scientologista, per cui seguii una direttiva di Hubbard per essere di nuovo accettata dentro Scientology in buone condizioni. Il programma comprende cinque punti, dalla A alla E. Li feci tutti in modo approfondito e ne feci delle copie. Alla fine del 1983 fui riaccettata in Scientology in buone condizioni. Dopo di ché nel 1984 lavorai brevemente per la Sterling Management (nome di facciata di un'azienda legata a Scientology - n.d.t.), rimasi orripilata nel trovarmi invischiata in situazioni simili a quelle di Flag, e dopo aver portato a termine i miei compiti, me ne andai. 

Nell'Agosto del 1984 decisi di lasciare Scientology per sempre, una decisione a cui sarò per sempre estremamente e profondamente grata. É stato solo verso la fine del 1984, inizi 1985 ho cominciato a conoscere il lato oscuro di Scientology e il controllo mentale e riforma del pensiero altamente specializzati che metteva in pratica su tutti i suoi aderenti. 

Ho da poco terminato un'accurata cura dentale per rimediare agli anni di trattamenti sporadici e inadeguati concessi dalla Sea Org, e sono in trattamento per i mal di testa. 

La mia vita adesso vale di nuovo la pena di essere vissuta. 

Sono stata una dei fortunati.

 
 
 
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