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I Giudici Breckenridge e Ideman 

Organi giudiziari di riferimento: Corte Superiore dello Stato della California per la Contea di Los Angeles (Ottobre 1984) e Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Centrale della California (Giugno 1983).

Traduzione a cura di Martini.

 
 
 
 
 
 
Sentenza del Giudice Paul Breckenridge, Jr. 

Corte Superiore dello Stato della California per la Contea di Los Angeles. 

Chiesa di Scientology della California contro Gerald Armstrong. 

No. C420153, 16 Ottobre 1984. Riconfermata in appello nel 1991.
  

[...]
  

La corte ha trovato i fatti essenzialmente come presentati dal fascicolo legale dell'imputato, che viene allegato come appendice al presente memorandum. 

Inoltre la corte trova che, mentre era alle dipendenze di L. R. Hubbard (in seguito riferito come LRH) l'imputato ha avuto una rapporto di lavoro informale con la querelante Chiesa, ma aveva il permesso e l'autorità dei querelanti e di LRH di fornire a Omar Garrison ogni documento o oggetto che Omar Garrison ritenesse utile, e inoltre aveva il permesso di Omar Garrison di prendere e consegnare ai suoi avvocati i documenti e i materiali in seguito consegnati loro, e da allora in poi in custodia della Cancelleria della Contea. 

La querelante Chiesa ha presentato in prima istanza un caso di uso improprio (come consegnatario dei materiali), violazione di dovere fiduciario, e abuso della fiducia (come ex datore di lavoro che ha fornito all'allora dipendente, per propositi precisi, materiali confidenziali in seguito usati per altri scopi a danno del querelante). Mary Sue Hubbard ha altresì presentato una istanza preliminare di uso improprio e invasione di privacy (uso improprio da parte di una persona di cose private affidatele solamente per certi specifici scopi). 

Mentre l'imputato ha sostenuto varie teorie di difesa, la nota fondamentale della sua testimonianza è che ha fatto quello che ha fatto perché riteneva che la sua vita e il suo benessere fisico e mentale, così come quello della moglie, fossero minacciati dall'organizzazione, che era a conoscenza della sua dedizione alla verità ed era consapevole di quello che lui aveva appreso a proposito della vita di LRH, delle segrete macchinazioni e attività finanziarie della Chiesa. 

Credeva che il solo modo per difendersi, sia fisicamente che da cause legali moleste, fosse di prendere da Omar Garrison quei materiali che avrebbero sostenuto e corroborato ogni cosa che avesse detto all'interno della Chiesa a proposito di LRH e della Chiesa stessa, o che avrebbero confutato le accuse mossegli nella 'Dichiarazione di Persona Soppressiva' del 22 Aprile. Credeva che il solo modo per essere certo che i documenti rimanessero al sicuro per il suo futuro fosse di mandarli ai suoi avvocati, in modo da proteggersi nel caso di esposizione pubblica, e minimizzare il rischio che LRH, la Chiesa o chiunque dei suoi agenti potessero mettere a rischio la sua incolumità fisica. 

Questa condotta, se ragionevolmente creduta dall'imputato e messa in atto in buona fede, trova supporto nella difesa contro le accuse del querelante secondo la Riaffermazione di Azione, Torti e leggi del caso. 

La Riaffermazione di Azione, Secondo, stabilisce: 

«Sezione 395f: Un agente ha il diritto di rivelare informazioni confidenziali acquisite nel corso del suo lavoro per la protezione di interessi superiori riguardanti se stesso o a una terza persona» 

«Sezione 418: Un agente ha il diritto di proteggere interessi propri che siano superiori a quelli del suo mandante, anche se lo fa a spese degli interessi del suo mandante o in disobbedienza ai suoi ordini» 

Riaffermazione dei Torti, Secondo, Sezione 271: 

«Si ha il diritto di commettere un'azione che sarebbe altrimenti una violazione o una conversione di beni di proprietà di un altro, allo scopo di difendere se stessi o una terza persona contro l'altro, alle stesse condizioni in cui si ha il diritto di infliggere danno o contatto ingiurioso all'altro per lo stesso scopo» 

La Riaffermazione dei Torti, Secondo, sezione 652a, così come la legge del caso, rende chiaro che non tutte le invasioni della privacy sono legittime o pregiudizievoli. È solamente quando l'invasione è senza motivo, o eccessiva, che diventa perseguibile. Perciò, il giudice di fatto deve valutare e soppesare la natura e l'estensione dell'invasione e le giustificazioni presentate in modo da determinare se in un dato caso la particolare invasione è stata eccessiva. 

Inoltre, l'imputato ha portato a difesa il caso di Willig contro Gold, 75 Cal.App.2d, S09, S14 che stabilisce che un agente ha il diritto di rivelare le azioni disoneste del mandante alla parte che potrebbe venire danneggiata da quelle azioni. 

La querelante Chiesa ha rivendicato, e ovviamente ha, certi diritti che scaturiscono dal Primo Ementamento. Quindi, la corte non può, e non ha indagato o tentato di valutare i meriti, l'accuratezza o la veridicità di Scientology o di qualsiasi dei suoi precetti intesi come religione. 

I diritti del Primo Emendamento, comunque, non possono essere usati dalla Chiesa o dai suoi membri come arma per precludere all'imputato, che la Chiesa ha querelato, il diritto di difendersi. Perciò le reali pratiche della Chiesa o dei suoi membri in relazione alla ragionevolezza della condotta dell'imputato e del suo stato mentale sono rilevanti, ammissibili e sono state considerate dalla corte. 

Come indicato dai suoi effettivi riscontri, la corte ha giudicato le testimonianze di Gerald e Jocelyn Armstrong, Laurel Sullivan, Nancy Dincalcis, Edward Walters, Omar Garrison, Kima Douglas e Homer Schomer essere credibili, estremamente convincenti e le giustificazioni della difesa fondate e corroborate da queste prove. Naturalmente esistono alcune discrepanze o differenze nei ricordi, ma questi sono problemi normali che scaturiscono dal lasso di tempo intercorso o dai diversi punti di vista delle persone, o dalla valutazione degli eventi secondo prospettive diverse. Ma su tutti i punti critici e importanti la loro testimonianza è stata precisa, accurata e suonava veritiera. 

Il quadro disegnato da questi ex dedicati Scientologist, tutti quanti a contatto strettissimo con LRH, Mary Sue Hubbard o l'Organizzazione di Scientology, è per certi aspetti patetico e per certi altri atroce. Tutte queste persone hanno letteralmente dato anni della loro vita in sostegno di un uomo, LRH, e delle sue idee. Ognuno di loro ha manifestato un senso di spreco, perdita o frustrazione che è difficilmente descrivibile. Ognuno di loro ha rotto con il movimento per svariate ragioni ma, al contempo, ognuno di loro è ancora legato alla consapevolezza che la Chiesa detiene i suoi più intimi pensieri e confessioni, tutti registrati nelle "cartelle di Pre-Clear (P.C.)" o in altri archivi di sicurezza dell'organizzazione, e che la Chiesa o i suoi dipendenti sono assolutamente capaci di intimidazioni o altri abusi fisici o psicologici nell'intento di perseguire i propri fini. I fascicoli sono pieni zeppi di prove di questi abusi. 

Nel 1970 la polizia del Governo Francese ha condotto un'inchiesta su Scientology e ha concluso che "questa setta, con il pretesto di 'liberare gli esseri umani', in realtà non è nient'altro che una grande impresa che opera allo scopo di sottrarre il il più denaro possibile ai suoi adepti con (a mezzo di) teorie pseudo-scientifiche, 'ascolto' e 'rappresentazioni' (lett. 'creare una scena teatrale') spinti all'estremo (una macchina per scoprire le bugie, una sua freaseologia particolare), per distogliere gli adepti dalle loro famiglie e per esercitare una specie di ricatto contro le persone che decidano di non continuare a far parte della setta". (allegato 500-HHHHH). 

Dalle prove presentate a questa corte nel 1984, possiamo trarre, come minimo, le stesse conclusioni. Oltre alla violazione e all'abuso dei diritti civili dei suoi stessi membri, nel corso degli anni l'organizzazione con la sua dottrina del "Fair Game" ha molestato e offeso quelle persone non appartenenti alla Chiesa che riteneva nemiche. L'organizzazione è chiaramente schizofrenica e paranoica, e questa bizzarra combinazione sembra essere un riflesso del suo fondatore LRH. Le prove ritraggono un uomo che è stato letteralmente un bugiardo patologico in relazione alla sua storia, al suo passato e alle sue imprese. Gli scritti e i documenti presentati come prove riflettono ulteriormente il suo egoismo, avidità, avarizia, smania di potere, e vendicatività e aggressività contro le persone che riteneva gli fossero sleali od ostili. Allo stesso tempo sembra essere un uomo carismatico e profondamente capace di motivare, organizzare, controllare, manipolare e ispirare i suoi seguaci. In questo processo ci si è riferiti a lui come a un "genio", a una "persona riverita", un uomo che "i suoi seguaci guardavano con timore reverenziale". È ovvio che si tratta di una personalità molto complessa, e la complessità si è successivamente riflessa nel suo alter ego, la Chiesa di Scientology. 

Nonostante le affermazioni del contrario, questa corte è convinta che LRH governi sovrano sulla Chiesa attraverso la Sea Organization, il suo ruolo di Commodoro e i Messaggeri del Commodoro (3 vedi allegato K Flag Order 3729). Lui ha, naturalmente, scelto di vivere "recluso". Ma mantiene contatti e controllo attraverso i suoi messaggeri. La reclusione ha i suoi lati di luce e di ombra. Aggiunge fascino alla sua misticità, e lo protegge da responsabilità, avvisi di garanzia e mandati di comparizione. 

La moglie di LHR, Mary Sue Hubbard, è anch'ella querelante in questo caso. Da una parte appare certamente una figura patetica. È stata costretta ad assumere l'incarico di controllore, condannata e imprigionata come criminale, ed è stata abbandonata dal marito. Dall'altra la sua credibilità lascia molto a desiderare. Assume l'atteggiamento di chi non vede, sente o conosce le cose perverse. Ma allo stesso tempo è stata per anni a capo del Guardian's Office e, tra le altre cose, ha scritto il tristemente noto ordine "GO 121669" che dava istruzioni per spulciare le cartelle dei Pre-Clear, che si supponeva essere confidenziali, per scopi di sicurezza interna. 

Nella sua testimonianza ha detto che l'imputato, consegnando ai suoi avvocati documenti, scritti e lettere, l'ha sottoposta a stupro mentale. 

Le prove sono chiare e la corte trova che l'imputato e Omar Garrison avevano l'autorizzazione ad usare questi documenti per la biografia che Omar Garrison doveva scrivere. Le sole altre persone a cui questi documenti sono stati mostrati sono state gli avvocati dell'imputato, i Douglas e la Dicalcis, e, apparentemente, alcuni documenti che riguardavano il figlio di LRH, 'Nibs' sono stati mostrati a quest'ultimo. I Douglas e i Dicalcis erano ex Scientologist preoccupati per la loro sicurezza fisica e mentale, e si trovavano nella stessa situazione dell'imputato. Non erano stati dichiarati 'soppressivi', ma Scientology aveva le loro cartelle di P.C., così come altre confessioni, ed erano in uno stato di estrema apprensione. Non hanno visto molti dei documenti, e non è ancora del tutto chiaro quello che hanno visto. In ogni caso, Mary Sue Hubbard non sembra molto colpita da questo, ma del fatto che Armstrong ha dato i documenti a Michael Flynn, che la Chiesa considera il suo principale nemico-avvocato (nota 5- "No, penso che quello che mi ha disturbato e sconvolto sia il fatto che qualcuno ha preso carte e materiali senza il mio permesso e le ha date al vostro Sig. Flynn"). 

Comunque, così come i querelanti hanno diritti garantiti dal Primo Emendamento, l'imputato ha il diritto costituzionale di scegliere il suo avvocato di fiducia. Sotto l'aspetto legale il fatto che l'imputato abbia scelto l'Avvocato Flynn piuttosto che un altro difensore non può essere considerato pregiudizievole. [nota del traduttore: L'avvocato Michael Flynn ha per anni rappresentato decine di ex Scientologist, sia difendedoli da cause della chiesa che assistendoli in cause contro]. 

Nel determinare se l'imputato ha eccessivamente invaso la privacy della Sig.ra Hubbard, la corte è convinta che l'intromissione sia stata leggera, e le ragioni e giustificazioni della condotta dell'imputato sono chiare. Scientology disse all'imputato di cercarsi un avvocato. L'imputato è stato dichiarato nemico della Chiesa. Credeva, ragionevolmente, di essere oggetto di "fair game". Il solo modo in cui poteva difendere se stesso, la sua integrità e sua moglie era di prendere quello che aveva a disposizione e metterlo al sicuro, vale a dire darlo in custodia al suo avvocato. Può essere stato eccessivo, nel senso che ha preso materiali voluminosi, alcuni dei quali appaiono solo marginalmente rilevanti per la sua difesa. Ma non era un legale, e non può essere sottoposto allo standard di giudizio in questo senso. Inoltre, all'epoca in cui stava accumulando il materiale, era terrorizzato e sottoposto a grave stress emotivo. 

La corte è convinta che non si è intromesso eccessivamente nella privacy della Sig.ra Hubbard; considerando le circostanze stava semplicemente mettendo al corrente i suoi avvocati di quello che aveva imparato. È naturalmente piuttosto ironico che la persona che ha autorizzato il G.O. 121669 si possa lamentare dell'invasione della privacy. La pratica di spulciare "cartelle o fascicoli dei P.C.", che si ritenevano confidenziali, per ottenere informazioni allo scopo di intimidire o molestare è ripugnante e assolutamente irrispettosa dei diritti civili di chiunque, particolarmente del diritto alla privacy. 

La causa della querelante Mary Sue Hubbard a proposito della diversa destinazione viene respinta per la stessa ragione per cui è stata respinta quella della querelante Chiesa. I documenti erano in possesso di Omar Garrison in blocco, l'imputato non aveva modo di fare alcuna distinzione. 

Per quanto riguarda il ritorno dei documenti, quelli che sono ancora sotto sigillo possono avere ancora valore probatorio in appello, controcausa o in altre cause di parti terze. La corte stabilisce che, quando i procedimenti delle controcause saranno conclusi, i documenti o oggetti non usati per quell'epoca siano ritornati al querelante. Comunque la corte si riserva la giurisdizione di riconsiderare le circostanze.

 
 
 
Auto-ricusazione del Giudice James M. Ideman 

Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Centrale della California. 

Nei casi Religious Technology Center contro Scott, Wollersheim e altri.

Eseguito il 17 Giugno 1983 a Los Angeles, California.
  

Io sottoscritto James M. Ideman dichiaro quanto segue:

Parti di questa istanza solleveranno controversie, in quanto ho deciso di ricusare me stesso da questo caso. Il querelante ha recentemente cominciato a molestare l'ex assistente legale che mi aiutava in questo caso, nonostante lei adesso viva in un'altra città e sia impiegata presso un altro studio legale. Questa azione, combinata ad altre condotte dubbie degli avvocati nel corso degli anni, mi ha spinto a rivalutare il mio punto di vista in riferimento all'opportunità di continuare a presiedere il caso. Ho concluso di non poterlo fare. Ho comunque ritardato la data effettiva della mia ricusazione in modo da poter rispondere, per conto della corte, alle accuse dell'istanza.
 
Devo premettere che questo caso sarà presto concluso dalla Corte Distrettuale, e quindi disponibile per revisioni in appello. Sono fiducioso che in sede di revisione sarà chiaro che le rivendicazioni sollevate nell'istanza del querelante sono infondate. Raccomando fermamente che ogni azione di appello definitiva venga presa dopo aver accuratamente vagliato tutto il materiale, e che anni di lavoro non verranno spazzati via dalla concessione agli autori dell'istanza di mandati straordinari.
 
Gli ultimi otto anni sono consistiti principalmente in un tentativo prolungato e, alla fine, infruttuoso di persuadere o obbligare il querelante a prestare osservanza a richieste legittime. I querelanti hanno ferocemente combattuto i nostri sforzi. Per evitare gli obblighi hanno utilizzato ogni strumento di cui noi della Corte Distrettuale eravamo a conoscenza, e anche alcuni che non conoscevamo.
 
Questa non collaborazione si è manifestata con sotterfugi, false dichiarazioni, rottura di promesse e menzogne, e, alla fine, con il rifiuto. Come parte di questo progetto di non collaborazione, i querelanti hanno iniziato una massiccia presentazione di ogni mozione ammissibile (e a volte inammissibile) per camuffare il vero oggetto dei procedimenti pre-processuali. Con questa tattica i querelanti, che apparentemente considerano le azioni giudiziarie come una guerra, hanno avuto l'effetto di far aumentare in modo spropositato i costi legali per le altre parti e anche per la Corte. La nomina, quattro anni fa, di un Commissario Speciale ha considerevolmente sollevato questa Corte. Bisogna vedere la portata delle azioni dei querelanti per crederci. (Vedi Allegato "A", foto di impiegati con fascicoli, e Allegato "B" copia del registro dei ruoli del cancelliere, 82 pagine e 1757 fascicoli).
 
Inoltre, si tratta principalmente di montature - mozioni senza merito o sostanza. Nonostante ciò, ho attentamente controllato il modo in cui il Commissario Speciale ha preso in esame queste mozioni. Non vedo motivo di cercare di migliorare quanto il Commissario Speciale ha scritto, se mi trovo d'accordo con le sue ragioni e i suoi risultati. In ogni modo, in riferimento alle decisioni principali che ho preso in base al riesame, il rigetto delle rivendicazioni dei querelanti, questo è l' accaduto:
 
Il Commissario Speciale, dopo anni di sforzi per obbligare a collaborare alle richieste, ha deciso di ordinare il rigetto delle rivendicazioni del querelante. Nonostante questa azione fosse dovuta da molto tempo, il Commissario Speciale non aveva l'autorità per rendere esecutivo l'ordine. Nel revisionare l'ordine, come ho fatto con tutte le sue azioni, ho esaminato quanto aveva fatto e non l'ho approvato. Ho trattato l'"ordine" del Commissario Speciale come una raccomandazione, e ho informato le parti che avrebbero potuto chiedere un'udienza, e le ho invitate a presentare rapporti. Solo dopo aver completamente considerato i rapporti delle parti ho dato approvazione al rigetto. È vero che ho usato il linguaggio scelto dal Commissario Speciale, ma solo perché mi trovavo completamente d'accordo con le sue conclusioni e non vedevo necessità di scrivere altro.
 
I querelanti sono insoddisfatti dell'operato del Giudice Kolts e del mio, perché abbiamo insistito che collaborassero, o avremmo rigettato il loro caso. Per questa ragione desiderano che il nostro lavoro venga accantonato e vogliono ricominciare con un nuovo giudice che possa, sperano, permettere loro di portare avanti la loro causa senza collaborare con le richieste o, forse, di punire ulteriormente le altre parti con altri anni di azioni legali costose. Questo non dovrebbe essere loro permesso, in modo particolare con una scarsa revisione o un mandato straordinario.
 
Dichiaro sotto pena di spergiuro che quanto sopra affermato è vero e corretto.

 
 
 
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