Sentenza
del Giudice Paul Breckenridge, Jr.
Corte
Superiore dello Stato della California per la Contea di Los Angeles.
Chiesa di Scientology della
California contro Gerald Armstrong.
No.
C420153, 16 Ottobre 1984. Riconfermata in appello nel 1991.
[...]
La corte ha trovato
i fatti essenzialmente come presentati dal fascicolo legale dell'imputato,
che viene allegato come appendice al presente memorandum.
Inoltre la corte
trova che, mentre era alle dipendenze di L. R. Hubbard (in seguito riferito
come LRH) l'imputato ha avuto una rapporto di lavoro informale con la querelante
Chiesa, ma aveva il permesso e l'autorità dei querelanti e di LRH
di fornire a Omar Garrison ogni documento o oggetto che Omar Garrison ritenesse
utile, e inoltre aveva il permesso di Omar Garrison di prendere e consegnare
ai suoi avvocati i documenti e i materiali in seguito consegnati loro,
e da allora in poi in custodia della Cancelleria della Contea.
La querelante Chiesa
ha presentato in prima istanza un caso di uso improprio (come consegnatario
dei materiali), violazione di dovere fiduciario, e abuso della fiducia
(come ex datore di lavoro che ha fornito all'allora dipendente, per propositi
precisi, materiali confidenziali in seguito usati per altri scopi a danno
del querelante). Mary Sue Hubbard ha altresì presentato una istanza
preliminare di uso improprio e invasione di privacy (uso improprio da parte
di una persona di cose private affidatele solamente per certi specifici
scopi).
Mentre l'imputato
ha sostenuto varie teorie di difesa, la nota fondamentale della sua testimonianza
è che ha fatto quello che ha fatto perché riteneva che la
sua vita e il suo benessere fisico e mentale, così come quello della
moglie, fossero minacciati dall'organizzazione, che era a conoscenza della
sua dedizione alla verità ed era consapevole di quello che lui aveva
appreso a proposito della vita di LRH, delle segrete macchinazioni e attività
finanziarie della Chiesa.
Credeva che il solo
modo per difendersi, sia fisicamente che da cause legali moleste, fosse
di prendere da Omar Garrison quei materiali che avrebbero sostenuto e corroborato
ogni cosa che avesse detto all'interno della Chiesa a proposito di LRH
e della Chiesa stessa, o che avrebbero confutato le accuse mossegli nella
'Dichiarazione di Persona Soppressiva' del 22 Aprile. Credeva che il solo
modo per essere certo che i documenti rimanessero al sicuro per il suo
futuro fosse di mandarli ai suoi avvocati, in modo da proteggersi nel caso
di esposizione pubblica, e minimizzare il rischio che LRH, la Chiesa o
chiunque dei suoi agenti potessero mettere a rischio la sua incolumità
fisica.
Questa condotta,
se ragionevolmente creduta dall'imputato e messa in atto in buona fede,
trova supporto nella difesa contro le accuse del querelante secondo la
Riaffermazione di Azione, Torti e leggi del caso.
La Riaffermazione
di Azione, Secondo, stabilisce:
«Sezione 395f:
Un agente ha il diritto di rivelare informazioni confidenziali acquisite
nel corso del suo lavoro per la protezione di interessi superiori riguardanti
se stesso o a una terza persona»
«Sezione 418:
Un agente ha il diritto di proteggere interessi propri che siano superiori
a quelli del suo mandante, anche se lo fa a spese degli interessi del suo
mandante o in disobbedienza ai suoi ordini»
Riaffermazione dei
Torti, Secondo, Sezione 271:
«Si ha il diritto
di commettere un'azione che sarebbe altrimenti una violazione o una conversione
di beni di proprietà di un altro, allo scopo di difendere se stessi
o una terza persona contro l'altro, alle stesse condizioni in cui si ha
il diritto di infliggere danno o contatto ingiurioso all'altro per lo stesso
scopo»
La Riaffermazione
dei Torti, Secondo, sezione 652a, così come la legge del caso, rende
chiaro che non tutte le invasioni della privacy sono legittime o pregiudizievoli.
È solamente quando l'invasione è senza motivo, o eccessiva,
che diventa perseguibile. Perciò, il giudice di fatto deve valutare
e soppesare la natura e l'estensione dell'invasione e le giustificazioni
presentate in modo da determinare se in un dato caso la particolare invasione
è stata eccessiva.
Inoltre, l'imputato
ha portato a difesa il caso di Willig contro Gold, 75 Cal.App.2d, S09,
S14 che stabilisce che un agente ha il diritto di rivelare le azioni disoneste
del mandante alla parte che potrebbe venire danneggiata da quelle azioni.
La querelante Chiesa
ha rivendicato, e ovviamente ha, certi diritti che scaturiscono dal Primo
Ementamento. Quindi, la corte non può, e non ha indagato o tentato
di valutare i meriti, l'accuratezza o la veridicità di Scientology
o di qualsiasi dei suoi precetti intesi come religione.
I diritti del Primo
Emendamento, comunque, non possono essere usati dalla Chiesa o dai suoi
membri come arma per precludere all'imputato, che la Chiesa ha querelato,
il diritto di difendersi. Perciò le reali pratiche della Chiesa
o dei suoi membri in relazione alla ragionevolezza della condotta dell'imputato
e del suo stato mentale sono rilevanti, ammissibili e sono state considerate
dalla corte.
Come indicato dai
suoi effettivi riscontri, la corte ha giudicato le testimonianze di Gerald
e Jocelyn Armstrong, Laurel Sullivan, Nancy Dincalcis, Edward Walters,
Omar Garrison, Kima Douglas e Homer Schomer essere credibili, estremamente
convincenti e le giustificazioni della difesa fondate e corroborate da
queste prove. Naturalmente esistono alcune discrepanze o differenze nei
ricordi, ma questi sono problemi normali che scaturiscono dal lasso di
tempo intercorso o dai diversi punti di vista delle persone, o dalla valutazione
degli eventi secondo prospettive diverse. Ma su tutti i punti critici e
importanti la loro testimonianza è stata precisa, accurata e suonava
veritiera.
Il quadro disegnato
da questi ex dedicati Scientologist, tutti quanti a contatto strettissimo
con LRH, Mary Sue Hubbard o l'Organizzazione di Scientology, è per
certi aspetti patetico e per certi altri atroce. Tutte queste persone hanno
letteralmente dato anni della loro vita in sostegno di un uomo, LRH, e
delle sue idee. Ognuno di loro ha manifestato un senso di spreco, perdita
o frustrazione che è difficilmente descrivibile. Ognuno di loro
ha rotto con il movimento per svariate ragioni ma, al contempo, ognuno
di loro è ancora legato alla consapevolezza che la Chiesa detiene
i suoi più intimi pensieri e confessioni, tutti registrati nelle
"cartelle di Pre-Clear (P.C.)" o in altri archivi di sicurezza dell'organizzazione,
e che la Chiesa o i suoi dipendenti sono assolutamente capaci di intimidazioni
o altri abusi fisici o psicologici nell'intento di perseguire i propri
fini. I fascicoli sono pieni zeppi di prove di questi abusi.
Nel 1970 la polizia
del Governo Francese ha condotto un'inchiesta su Scientology e ha concluso
che "questa setta, con il pretesto di 'liberare gli esseri umani', in realtà
non è nient'altro che una grande impresa che opera allo scopo di
sottrarre il il più denaro possibile ai suoi adepti con (a mezzo
di) teorie pseudo-scientifiche, 'ascolto' e 'rappresentazioni' (lett. 'creare
una scena teatrale') spinti all'estremo (una macchina per scoprire le bugie,
una sua freaseologia particolare), per distogliere gli adepti dalle loro
famiglie e per esercitare una specie di ricatto contro le persone che decidano
di non continuare a far parte della setta". (allegato 500-HHHHH).
Dalle prove presentate
a questa corte nel 1984, possiamo trarre, come minimo, le stesse conclusioni.
Oltre alla violazione e all'abuso dei diritti civili dei suoi stessi membri,
nel corso degli anni l'organizzazione con la sua dottrina del "Fair Game"
ha molestato e offeso quelle persone non appartenenti alla Chiesa che riteneva
nemiche. L'organizzazione è chiaramente schizofrenica e paranoica,
e questa bizzarra combinazione sembra essere un riflesso del suo fondatore
LRH. Le prove ritraggono un uomo che è stato letteralmente un bugiardo
patologico in relazione alla sua storia, al suo passato e alle sue imprese.
Gli scritti e i documenti presentati come prove riflettono ulteriormente
il suo egoismo, avidità, avarizia, smania di potere, e vendicatività
e aggressività contro le persone che riteneva gli fossero sleali
od ostili. Allo stesso tempo sembra essere un uomo carismatico e profondamente
capace di motivare, organizzare, controllare, manipolare e ispirare i suoi
seguaci. In questo processo ci si è riferiti a lui come a un "genio",
a una "persona riverita", un uomo che "i suoi seguaci guardavano con timore
reverenziale". È ovvio che si tratta di una personalità molto
complessa, e la complessità si è successivamente riflessa
nel suo alter ego, la Chiesa di Scientology.
Nonostante le affermazioni
del contrario, questa corte è convinta che LRH governi sovrano sulla
Chiesa attraverso la Sea Organization, il suo ruolo di Commodoro e i Messaggeri
del Commodoro (3 vedi allegato K Flag Order 3729). Lui ha, naturalmente,
scelto di vivere "recluso". Ma mantiene contatti e controllo attraverso
i suoi messaggeri. La reclusione ha i suoi lati di luce e di ombra. Aggiunge
fascino alla sua misticità, e lo protegge da responsabilità,
avvisi di garanzia e mandati di comparizione.
La moglie di LHR,
Mary Sue Hubbard, è anch'ella querelante in questo caso. Da una
parte appare certamente una figura patetica. È stata costretta ad
assumere l'incarico di controllore, condannata e imprigionata come criminale,
ed è stata abbandonata dal marito. Dall'altra la sua credibilità
lascia molto a desiderare. Assume l'atteggiamento di chi non vede, sente
o conosce le cose perverse. Ma allo stesso tempo è stata per anni
a capo del Guardian's Office e, tra le altre cose, ha scritto il tristemente
noto ordine "GO 121669" che dava istruzioni per spulciare le cartelle dei
Pre-Clear, che si supponeva essere confidenziali, per scopi di sicurezza
interna.
Nella sua testimonianza
ha detto che l'imputato, consegnando ai suoi avvocati documenti, scritti
e lettere, l'ha sottoposta a stupro mentale.
Le prove sono chiare
e la corte trova che l'imputato e Omar Garrison avevano l'autorizzazione
ad usare questi documenti per la biografia che Omar Garrison doveva scrivere.
Le sole altre persone a cui questi documenti sono stati mostrati sono state
gli avvocati dell'imputato, i Douglas e la Dicalcis, e, apparentemente,
alcuni documenti che riguardavano il figlio di LRH, 'Nibs' sono stati mostrati
a quest'ultimo. I Douglas e i Dicalcis erano ex Scientologist preoccupati
per la loro sicurezza fisica e mentale, e si trovavano nella stessa situazione
dell'imputato. Non erano stati dichiarati 'soppressivi', ma Scientology
aveva le loro cartelle di P.C., così come altre confessioni, ed
erano in uno stato di estrema apprensione. Non hanno visto molti dei documenti,
e non è ancora del tutto chiaro quello che hanno visto. In ogni
caso, Mary Sue Hubbard non sembra molto colpita da questo, ma del fatto
che Armstrong ha dato i documenti a Michael Flynn, che la Chiesa considera
il suo principale nemico-avvocato (nota 5- "No, penso che quello che mi
ha disturbato e sconvolto sia il fatto che qualcuno ha preso carte e materiali
senza il mio permesso e le ha date al vostro Sig. Flynn").
Comunque, così
come i querelanti hanno diritti garantiti dal Primo Emendamento, l'imputato
ha il diritto costituzionale di scegliere il suo avvocato di fiducia. Sotto
l'aspetto legale il fatto che l'imputato abbia scelto l'Avvocato Flynn
piuttosto che un altro difensore non può essere considerato pregiudizievole.
[nota del traduttore: L'avvocato Michael Flynn ha per anni rappresentato
decine di ex Scientologist, sia difendedoli da cause della chiesa che assistendoli
in cause contro].
Nel determinare se
l'imputato ha eccessivamente invaso la privacy della Sig.ra Hubbard, la
corte è convinta che l'intromissione sia stata leggera, e le ragioni
e giustificazioni della condotta dell'imputato sono chiare. Scientology
disse all'imputato di cercarsi un avvocato. L'imputato è stato dichiarato
nemico della Chiesa. Credeva, ragionevolmente, di essere oggetto di "fair
game". Il solo modo in cui poteva difendere se stesso, la sua integrità
e sua moglie era di prendere quello che aveva a disposizione e metterlo
al sicuro, vale a dire darlo in custodia al suo avvocato. Può essere
stato eccessivo, nel senso che ha preso materiali voluminosi, alcuni dei
quali appaiono solo marginalmente rilevanti per la sua difesa. Ma non era
un legale, e non può essere sottoposto allo standard di giudizio
in questo senso. Inoltre, all'epoca in cui stava accumulando il materiale,
era terrorizzato e sottoposto a grave stress emotivo.
La corte è
convinta che non si è intromesso eccessivamente nella privacy della
Sig.ra Hubbard; considerando le circostanze stava semplicemente mettendo
al corrente i suoi avvocati di quello che aveva imparato. È naturalmente
piuttosto ironico che la persona che ha autorizzato il G.O. 121669 si possa
lamentare dell'invasione della privacy. La pratica di spulciare "cartelle
o fascicoli dei P.C.", che si ritenevano confidenziali, per ottenere informazioni
allo scopo di intimidire o molestare è ripugnante e assolutamente
irrispettosa dei diritti civili di chiunque, particolarmente del diritto
alla privacy.
La causa della querelante
Mary Sue Hubbard a proposito della diversa destinazione viene respinta
per la stessa ragione per cui è stata respinta quella della querelante
Chiesa. I documenti erano in possesso di Omar Garrison in blocco, l'imputato
non aveva modo di fare alcuna distinzione.
Per quanto riguarda
il ritorno dei documenti, quelli che sono ancora sotto sigillo possono
avere ancora valore probatorio in appello, controcausa o in altre cause
di parti terze. La corte stabilisce che, quando i procedimenti delle controcause
saranno conclusi, i documenti o oggetti non usati per quell'epoca siano
ritornati al querelante. Comunque la corte si riserva la giurisdizione
di riconsiderare le circostanze.
Auto-ricusazione
del Giudice James M. Ideman
Corte
Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Centrale della California.
Nei
casi Religious Technology Center contro Scott, Wollersheim e altri.
Eseguito
il 17 Giugno 1983 a Los Angeles, California.
Io sottoscritto James
M. Ideman dichiaro quanto segue:
Parti di questa istanza
solleveranno controversie, in quanto ho deciso di ricusare me stesso da
questo caso. Il querelante ha recentemente cominciato a molestare l'ex
assistente legale che mi aiutava in questo caso, nonostante lei adesso
viva in un'altra città e sia impiegata presso un altro studio legale.
Questa azione, combinata ad altre condotte dubbie degli avvocati nel corso
degli anni, mi ha spinto a rivalutare il mio punto di vista in riferimento
all'opportunità di continuare a presiedere il caso. Ho concluso
di non poterlo fare. Ho comunque ritardato la data effettiva della mia
ricusazione in modo da poter rispondere, per conto della corte, alle accuse
dell'istanza.
Devo premettere
che questo caso sarà presto concluso dalla Corte Distrettuale, e
quindi disponibile per revisioni in appello. Sono fiducioso che in sede
di revisione sarà chiaro che le rivendicazioni sollevate nell'istanza
del querelante sono infondate. Raccomando fermamente che ogni azione di
appello definitiva venga presa dopo aver accuratamente vagliato tutto il
materiale, e che anni di lavoro non verranno spazzati via dalla concessione
agli autori dell'istanza di mandati straordinari.
Gli ultimi otto
anni sono consistiti principalmente in un tentativo prolungato e, alla
fine, infruttuoso di persuadere o obbligare il querelante a prestare osservanza
a richieste legittime. I querelanti hanno ferocemente combattuto i nostri
sforzi. Per evitare gli obblighi hanno utilizzato ogni strumento di cui
noi della Corte Distrettuale eravamo a conoscenza, e anche alcuni che non
conoscevamo.
Questa non collaborazione
si è manifestata con sotterfugi, false dichiarazioni, rottura di
promesse e menzogne, e, alla fine, con il rifiuto. Come parte di questo
progetto di non collaborazione, i querelanti hanno iniziato una massiccia
presentazione di ogni mozione ammissibile (e a volte inammissibile) per
camuffare il vero oggetto dei procedimenti pre-processuali. Con questa
tattica i querelanti, che apparentemente considerano le azioni giudiziarie
come una guerra, hanno avuto l'effetto di far aumentare in modo spropositato
i costi legali per le altre parti e anche per la Corte. La nomina, quattro
anni fa, di un Commissario Speciale ha considerevolmente sollevato questa
Corte. Bisogna vedere la portata delle azioni dei querelanti per crederci.
(Vedi Allegato "A", foto di impiegati con fascicoli, e Allegato "B" copia
del registro dei ruoli del cancelliere, 82 pagine e 1757 fascicoli).
Inoltre, si tratta
principalmente di montature - mozioni senza merito o sostanza. Nonostante
ciò, ho attentamente controllato il modo in cui il Commissario Speciale
ha preso in esame queste mozioni. Non vedo motivo di cercare di migliorare
quanto il Commissario Speciale ha scritto, se mi trovo d'accordo con le
sue ragioni e i suoi risultati. In ogni modo, in riferimento alle decisioni
principali che ho preso in base al riesame, il rigetto delle rivendicazioni
dei querelanti, questo è l' accaduto:
Il Commissario Speciale,
dopo anni di sforzi per obbligare a collaborare alle richieste, ha deciso
di ordinare il rigetto delle rivendicazioni del querelante. Nonostante
questa azione fosse dovuta da molto tempo, il Commissario Speciale non
aveva l'autorità per rendere esecutivo l'ordine. Nel revisionare
l'ordine, come ho fatto con tutte le sue azioni, ho esaminato quanto aveva
fatto e non l'ho approvato. Ho trattato l'"ordine" del Commissario Speciale
come una raccomandazione, e ho informato le parti che avrebbero potuto
chiedere un'udienza, e le ho invitate a presentare rapporti. Solo dopo
aver completamente considerato i rapporti delle parti ho dato approvazione
al rigetto. È vero che ho usato il linguaggio scelto dal Commissario
Speciale, ma solo perché mi trovavo completamente d'accordo con
le sue conclusioni e non vedevo necessità di scrivere altro.
I querelanti sono
insoddisfatti dell'operato del Giudice Kolts e del mio, perché abbiamo
insistito che collaborassero, o avremmo rigettato il loro caso. Per questa
ragione desiderano che il nostro lavoro venga accantonato e vogliono ricominciare
con un nuovo giudice che possa, sperano, permettere loro di portare avanti
la loro causa senza collaborare con le richieste o, forse, di punire ulteriormente
le altre parti con altri anni di azioni legali costose. Questo non dovrebbe
essere loro permesso, in modo particolare con una scarsa revisione o un
mandato straordinario.
Dichiaro sotto pena
di spergiuro che quanto sopra affermato è vero e corretto.