«Tu pensi troppo, amico mio. È questo il tuo problema».
L'uomo che ho di fronte parla con accento milanese. Sorride, mentre con la mano aperta mi dà piccole pacche sull'avambraccio. È un attivista di Scientology un registrar, come dicono in gergo, un venditore, e sta cercando di arruolarmi. Mi trovo in via Torino, nel centro di Milano, in una delle molte sedi dell'organizzazione. Pareti bianchissime, pavimento tirato a lucido. Al muro c'è una croce a otto punte, simbolo di Scientology. L'atmosfera è ovattata: sembra il salone di una banca. «Vedi», insiste il mio registrar, «qui i numeri parlano chiaro. Tu pensi decisamente troppo». Steso sul tavolo, di fronte a noi, c'è un foglio fresco di stampa: sono i risultati del mio test della personalità. E non sono per nulla incoraggianti.
È in questo modo, prendendo un volantino lungo il marciapiede e accettando di compilare un questionario, che la maggior parte dei neofiti entra in contatto con l'organizzazione. Sul volantino non c'è scritto "Scientology" e i ragazzi che lo distribuiscono hanno un aspetto tutt'altro che minaccioso. Anche loro sono registrar. Il loro compito è "maneggiare la carne cruda": "carne cruda", nel linguaggio degli adepti, sono tutti coloro che non appartengono alla chiesa. "Maneggiare" sta per convincere, reclutare, addomesticare. Ed è esattamente quello che fanno: il ragazzo dei volantini ti accompagna all'interno della sede, dove ti affida a una receptionist. La receptionist ti fa accomodare a un tavolino e ti consegna il fatidico test: "Oxford capacity analysis" recita l'intestazione.
L'università britannica ovviamente non c'entra nulla: il formulano fu ideato nel 1953 da Lafayette Ronald Hubbard, il padre-fondatore di Scientology. È composto di 200 domande e considerato infallibile: un'autentica cartina tornasole per la valutazione dell'animo umano.
I quesiti sono sibillini: «Sfogli orari ferroviari, elenchi o dizionari solo per divertimento?», «Rifletti spesso sulle disgrazie passate?». Si risponde con una semplice crocetta: sì, no, forse. I dati vengono inseriti in un computer e rielaborati sottoforma di grafico. Sull'asse delle ascisse sono posizionate dieci coppie di aggettivi: stabile-instabile, felice-depresso, capace-inibito... Sull'asse delle ordinate ci sono i valori: si va da -100 a +100. Sotto quota zero cominciano i problemi: «Stato inaccettabile», avvisa la legenda, «ha bisogno di attenzione urgente». È qui che entra in gioco il registrar: Hubbard, in una direttiva interna del 15 febbraio 1961, prescrive l'esatta linea da seguire. «Procedete con la valutazione dei punti bassi del grafico», recita il documento. «Fate affermazioni decisive su ogni punto. Se il soggetto dice "È giusto" o "Mi descrive molto bene", fermatevi immediatamente. Avete colpito». E ancora: "Nel momento in cui avete colpito, guardate in faccia il soggetto e dite con intenzione: "Scientology può aiutarti in questo"".
«SE IL MALE, IL DOLORE, LA CONFUSIONE E L'INGIUSTIZIA SONO FATTI DELL'ESISTENZA, ALLORA DIMOSTRIAMO
CHE SI PUÒ FARE QUALCOSA A RIGUARDO. E DATO CHE NOI POSSIAMO AIUTARE,
SAREMO DETERMINANTI» David Miscavige, 25 settembre 2004
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È un copione scrupoloso e il mio registrar vi si attiene diligentemente. Anche io ho un punto debole, mi assicura: penso troppo e penso male, per l'appunto. Sono ipercritico, instabile e nervoso. «Noi possiamo darti una mano», esclama. Poi, sempre sorridendo, mi mette tra le mani un formulario: «Per cominciare, puoi iscriverti a uno dei nostri corsi base», ammicca. «Sono i più economici, ma rappresentano un ottimo punto di partenza». Le lezioni sono 20, il costo è di 21 euro. Titolo: "Anatomia della mente umana". Per prima cosa devo compilare una lunga scheda con tutti i miei dati personali. La scheda viene fotocopiata e infilata in una cartella, assieme a una copia del mio test della personalità. Il tutto viene deposto in un armadio bianco, in cima a una catasta di altri dossier. «Vedi?», annuncia il registrar, dandomi una pacca sulla spalla. «Noi teniamo tutto qui». Quindi mi accompagna in una minuscola sala cinematografica, con tanto di maxischermo e pareti insonorizzate, ma con un'unica poltrona.
Mi fa accomodare, spegne le luci e dà il via alla proiezione: una interminabile intervista a Hubbard, che agitando le sue dita grassocce racconta di come Scientology libererà il genere umano da ogni possibile piaga, comprese la morte, la rivoluzione bolscevica e le malattie psicosomatiche. Di fronte a me c'è un faretto acceso. Accanto al faretto, una telecamera a circuito chiuso. L'obiettivo mi fissa, come per darmi il benvenuto.
I nuovi adepti, in Scientology vengono chiamati preclear. Il loro principale obiettivo è assorbire la dottrina di Hubbard, che gli attivisti chiamano affettuosamente Ron: ogni uomo, fin dal concepimento, subisce una serie di traumi, i cosiddetti engram; gli engram vengono immagazzinati nella "mente reattiva", che corrisponde grosso modo all'inconscio; tutti i comportamenti negativi dell'uomo, dalla timidezza alle guerre mondiali, sono causati dagli engram; Scientology è in grado di disinnescare gli engram, rendendo clear gli individui preclear e trasformandoli in autentici superuomini. Questa, in sintesi, è l'ossatura teorica. Le lezioni si svolgono nel seminterrato, all'ombra di un ritratto in bianco e nero dell'ineffabile Hubbard. Le aule sono calde e pulitissime. Anche quaggiù ogni attività è attentamente monitorata: telecamere a circuito chiuso e il supervisore, che ha il compito di vigilare sulle attività degli alunni.
Per prima cosa, dopo avermi tempestato con una sfilza di domande sulla mia vita privata, mi consegna un foglio prestampato: le "Regole per lo studente". Svolgimento: bisogna sempre arrivare puntuali; bisogna mangiare e dormire a sufficienza; chi fa uso di medicine, droghe, alcol o psicofarmaci deve informare il supervisore. Ma, soprattutto, è vietato fare domande agli altri alunni. I rapporti interpersonali sono decisamente scoraggiati: chi arriva in anticipo viene accompagnato in una apposita stanzetta, di fronte al televisore. Si proiettano brevi video a tema: la storia dell'organizzazione, la mente reattiva, le scoperte di Ron. La sceneggiatura è in
«DISPONETE DI PROGRAMMI STRAORDINARI DESTINATI ALLA GIOVENTÙ E I VOSTRI SCOPI SONO LODEVOLI. A DIRE IL VERO, DATE PIÙ DI QUANTO NON RICEVIATE»
Arnold Simpson, rappresentante dello stato del Kentucky, USA |
perfetto stile hubbardiano: i buoni sono biondi eroi wasp; i cattivi, imbruttiti dal fardello degli engram, hanno il naso adunco e gli occhi porcini. I miei compagni di corso assistono compunti, senza fiatare. Sono in tutto una decina: in maggioranza stranieri, timidissimi, silenziosi. Glielo leggi subito in faccia: nessuno di loro oserebbe infrangere il regolamento.
Il primo giorno, dopo la lezione, provo ad abbordare la mia vicina di sedia, una signora peruviana sulla quarantina. La raggiungo in strada, le chiedo come va. Lei sembra imbarazzata: agita le mani, abbozza qualche battuta sulla bellezza del corso. Poi mi volto: in piedi, alle nostre spalle, c'è la sagoma massiccia del supervisore. Ci ha seguiti oltre il portone e ora è lì, in silenzio, che ci osserva. Ha scritto Hubbard: «Quando qualcuno si arruola, considerate che lo abbia fatto per la durata dell'universo; non permettete mai un approccio a mente aperta». Su questo principio si basano tutte le attività del corso. L'insegnante è un signore di mezza età, con i capelli grigi e i denti bianchissimi. Ride in continuazione; si muove e parla come un attore. «Le cose sembrano complesse», ripete fissandoci negli occhi. «Ma la realtà è che sono semplici, molto semplici».
Le lezioni hanno nomi altisonanti: "Problemi, confusioni e dati stabili", "Traccia del tempo", "Circuiti e macchinari". I contenuti di fondo, tuttavia, sono sempre gli stessi: le mille pecche della natura umana, che in gergo vengono chiamate "aberrazioni'; e gli infallibili rimedi ideati da Hubbard. «Solo Scientology funziona», assicura con enfasi il docente. La sua dialettica è ubriacante: i medesimi concetti vengono ripetuti decine di volte, in tutte le possibili declinazioni. «Non è così?», domanda sorridendo dopo ogni frase. E gli alunni, all'unisono, fanno sì con la testa. Il consenso è totale.
Una giovane dell'Est, alla domanda: «Qual è stato il momento più felice degli ultimi giorni?», risponde senza incertezze: «La scorsa lezione». Cala il silenzio, ma nessuno si azzarda a dissentire. Gli ultimi dieci minuti di ogni lezione sono dedicati a una pratica particolare, dall'aroma vagamente pavloviano: l'havingness. Funziona così: gli alunni si alzano in piedi e il docente dà loro dei comandi: «Guardate il soffitto!», dice; «Indicate un oggetto di colore rosso!»; «Indicate qualcosa che vi piace!». Gli alunni eseguono, il docente li gratifica: «Molto bene». Dopodiché finalmente possiamo uscire dall'aula. Nel corridoio, in fondo alle scale, c'è il muro dei successi. È una bacheca in legno sulla quale ogni preclear, dopo aver ultimato il corso, deve appendere una propria dichiarazione firmata. Un pomeriggio,
«UNO SCIENTOLOGIST HA LA CAPACITÀ DI MIGLIORARE LA REALTÀ. QUANDO SEI
DI SCIENTOLOGY, GUARDI IN FACCIA QUALCUNO E SAI SENZA INCERTEZZA
CHE LO PUOI AIUTARE» Tom Cruise, dal video di Scientology |
senza farmi notare, riesco a ricopiarne alcune. «Dopo aver fatto il test mi si sono aperti gli occhi, ho capito quanti problemi avevo», recita un bigliettino. E ancora: «Ora sono una persona migliore grazie a voi di Scientology». Il messaggio più impressionante è scritto a matita, in stampatello, e si conclude con queste parole: «Per la prima volta essere controllato non mi ha dato fastidio; grazie». Eppure questa è solo la punta dell'iceberg. Il vero fulcro della dottrina di Scientology è rappresentato dall'auditing. L'auditing è il procedimento che permette ai preclear di sconfiggere gli engram, assurgendo allo status di clear. È l'uovo di Colombo in salsa dianetica, la massima aspirazione di ogni adepto.
L'iter pratico è piuttosto lineare: il fedele, grazie alla consulenza di un auditor, viene indotto a rivivere i propri traumi; li ripercorre più volte e li rende inoffensivi. Un'ora di session può costare varie centinaia di euro. I novellini tuttavia, se lo richiedono e vengono giudicati idonei, possono ottenere una seduta omaggio: è quello che provo a fare, e ne parlo direttamente col mio insegnante. Ma l'operazione è tutt'altro che agevole. Gli affiliati alla chiesa sono prudenti e sospettosi. Non tutti i neofiti sono bene accetti ed esiste un termine specifico, coniato appositamente da Hubbard: suppressive person, Sp. Sono considerati soppressivi tutti gli elementi critici, i giornalisti, i poliziotti, gli ex adepti che hanno abbandonato la chiesa: costoro vanno individuati e "disconnessi", cioè allontanati al più presto.
Così alla vigilia del mio primo auditing vengo convocato in una stanzetta del seminterrato, di fronte all'insegnante e al supervisore, per una breve "chiacchierata amichevole". Il colloquio dura circa un ora. « L'auditing è un'esperienza fantastica», squittisce il docente. «Dopo averlo provato non vorrai più smettere, vedrai». Quindi passa alle raccomandazioni: devo arrivare all'appuntamento riposato, non devo bere birra, devo mangiare cibi proteici.
Di fronte a lui, sul tavolo, c'è un foglio scritto a mano. Allungando il collo riesco a leggere qualche riga: c'è un nome, un cognome e ci sono delle informazioni personali. È il folder di un mio compagno di corso, la sua schedatura confidenziale. Rialzo gli occhi e incrocio lo sguardo accigliato del supervisore: non gli sfugge nulla. Lentamente allunga la mano, agguanta il documento e lo fa sparire in fondo a un cassetto. «Scientology ha molti nemici», mi avverte. «Perché funziona; tutte le cose che funzionano vengono avversate. Stai entrando a far parte di un gruppo, amico mio. E in questo gruppo non ci devono essere segreti».
Le sedute di auditing si svolgono nella sede centrale dell'organizzazione, vicino alla stazione di Porta Garibaldi: è un grande palazzo a sei piani e ha l'aspetto di un brulicante alveare. Torme di giovanissimi registrar sciamano da un locale all'altro, intenti a maneggiare gli ultimissimi arrivati. Tutto è ipertecnologico. All'ingresso c'è un busto in bronzo di Hubbard, la cui fotografia troneggia praticamente su ogni parete. I piani superiori ospitano l'Academy, che è l'università per la formazione dei nuovi quadri. C'è un ristorante, ci sono uffici, auditorium, appartamenti, sale di proiezione, biblioteche. C'è persino una scuola elementare, dove i figli degli attivisti vengono educati secondo i principi della chiesa. Il registrar che viene ad accogliermi in reception è un ragazzo di 24 anni: ha i capelli biondi
«HO FATTO PARTE DI UNA SETTA PER 34 ANNI. LO SAPEVANO TUTTI. SOLO IO, CHISSÀ
PERCHÉ, NON LO SAPEVO» Paul Haggis, regista e sceneggiatore: ha abbandonato Scientology nel 2009 |
e le gote foruncolose. Sorride spesso, mentre con passo sicuro mi accompagna verso le sale degli auditing. Gli chiedo da quanti anni frequenta Scientology. «Tre anni», risponde: ha abbandonato gli studi e ora si dedica a tempo pieno all'organizzazione. «E i tuoi genitori? Come l'hanno presa?». «Molto bene», dice lui. «Anche loro fanno parte della chiesa». Improvvisamente un gruppo di bambini fa capolino dalla porta di un'aula. Camminano mano nella mano, in fila indiana. Ridono, scherzano, si inseguono lungo il corridoio. Scientologisti si nasce, forse: eppure c'è anche chi lo diventa.
Il mio auditing dura in tutto un paio d'ore. Vengo fatto sedere in una stanza minuscola, con la luce soffusa. L'auditor è un ragazzo dall'accento meridionale: porta gli occhiali ed è molto simpatico. Si sistema di fronte a me e conta ad alta voce fino a sette. Poi mi ordina di chiudere gli occhi e mi chiede di ripercorrere un momento spiacevole del mio passato. Devo menzionare tutto: odori, sensazioni, colori, suoni. Lui nel frattempo scrive ogni cosa sul suo taccuino. Quando arrivo alla fine dell'episodio, l'auditor prende nuovamente la parola: «Ora torna all'inizio e ricomincia da capo». E così via, per una decina di volte.
Il trattamento, secondo le teorie di Hubbard, dovrebbe indurre a uno stato di release: gli engram sono stati sconfitti, il paziente è euforico, pieno di fiducia e di buoni propositi. È il momento ideale per strappare nuovi consensi: offerte economiche, in genere, e non solo. Io in realtà mi sento solo un po' insonnolito, ma non importa: «C'è una collega che vuole conoscerti», annuncia raggiante il mio auditor, mentre finalmente usciamo dallo stanzino. La collega è già lì che ci aspetta. Ha circa 40 anni e indossa un'uniforme blu: è un dirigente di medio livello, un "cappellano", come dicono loro. «Il tuo supervisore mi ha parlato di te», esordisce sorridendo. Poi, senza troppi mezzi termini, getta lì la sua proposta: ora che ho visto come funziona, perché non provo a entrare nello staff? Io
«SCIENTOLOGY IN FRANCIA HA I GIORNI CONTATI. IN CASO DI UNA NUOVA, PROBABILE CONDANNA PER CASI SIMILI,
SARÀ QUASI SICURAMENTE DISSOLTA D'UFFICIO» Georges Fenech, Pres. Commissione contro le Sette, febbraio 2012 |
tentenno. Lei allora tira fuori un contratto e me lo stende sotto gli occhi. «Io Sottoscritto», recita l'intestazione, «chiedo di diventare membro associato della chiesa di Scientology». Posso firmare per due o cinque anni, a mia scelta. Domando informazioni sullo stipendio. «Sono circa 50 euro a settimana», è la risposta, «ma gli auditing e i corsi saranno gratuiti». Do un'altra occhiata al contratto: «Insomma, si tratterebbe di un impegno part-time?». «Non esattamente», replica la mia interlocutrice, senza mai smettere di sorridere. «Si lavora 40 ore a settimana. E due ore al giorno vengono dedicate allo studio: questa è la nostra regola».
«Tu pensi troppo», diceva il mio primo registrar. E in fondo aveva ragione. Scientology ha fame di carne cruda: senza troppi pensieri, e che sia a buon mercato.
I conti in tasca a Scientology
Per David S. Touretzky, professore di informatica alla Carnegie Mellon University, oggi i corsi per gli adepti costano 300mila dollari a persona, che possono arrivare a 500mila con l'auditing e con i contributi richiesti agli affiliati. Lo sceneggiatore hollywoodiano Paul Haggis, che nel 2009 ha abbandonato Scientology, ha raccontato a The New Yorker (14 febbraio 2011) di aver speso più di 100mila dollari in corsi e auditing, e 300mila dollari in donazioni. Scientology nel 2011 ha comprato gli studios Kcet di Hollywood per le sue produzioni audiovisive. Dal 2005 al 2011 sono stati realizzati 8 milioni di dvd e il catalogo dei titoli è arrivato a 1.952. Scientology possiede oltre 70 edifici nel mondo e, a seconda delle fonti, 9mila o 10mila sedi in 167 Paesi. Il 2 febbraio 2012 il Celebrity Centre di Scientology a Parigi e la libreria Sel sono state condannate in appello a pagare 600mila euro per frode.
Autostrada della felicità: pagate il pedaggio
© Di Andrea Sceresini - L'Europeo, aprile 2012
Obiettivo: "pulire" la mente dai [body] thetan, gli spiriti alieni che vivono aggrappati al nostro corpo. Ed elevarsi spiritualmente, in vista dell'eternità. Ma quanto costa diventare clear?
Primavera 1950. Nelle librerie statunitensi fa la sua comparsa un volume dal titolo enigmatico: Dianetics, The Modern Science of Mental Health [In italiano: Dianetics: la forza del pensiero sul corpo] . L'autore è un rampante romanziere di 39 anni, Lafayette Ronald Hubbard.
Hubbard è originario del Nebraska; ha militato nei boy scout, sognando un futuro da esploratore. Poi si è iscritto alla facoltà di fisica della Washington University, ma senza troppo successo. I suoi interessi preferiti sono l'occultismo e la letteratura pulp. Fantasia fervida, ama incantare il pubblico narrando le sue immaginarie prodezze belliche. « Dianetics rappresenta una pietra miliare nella storia dell'uomo», annuncia testualmente, «perché è stata scoperta la sorgente nascosta dell'aberrazione umana, e sono state sviluppate le tecniche per il suo superamento». Il libro riscuote un immenso successo, soprattutto negli ambienti di Hollywood: Hubbard, venerato come un profeta, annuncia la nascita di Scientology, «l'unica grande religione fondata nel ventesimo secolo».
Oggi la chiesa ha aperto sedi in tutto il mondo: gli adepti, secondo le statistiche interne, sarebbero circa dieci milioni (40mila, a detta dei critici). Di questi, oltre 8mila si troverebbero in Italia, dove l'organizzazione è attiva in numerose città. Dopo la morte di Hubbard, avvenuta nel 1986 (il fondatore, secondo i seguaci, ha «lasciato il suo corpo» per svolgere «ricerche spirituali a più alto livello»), Scientology è passata nelle mani di David Miscavige, l'attuale "leader ecclesiastico" del movimento. Fra i fedeli più in vista, spiccano i nomi degli attori Tom Cruise, Katie Holmes e John Travolta. L'imprenditrice italiana Maria Pia Gardini ha militato in Scientology dal 1985 al 1994, versando alla chiesa quasi 2 milioni di dollari e giungendo fino ai massimi vertici dell'organizzazione.
«Man mano che avanzano lungo la scala gerarchica», spiega, «i fedeli vengono messi a conoscenza delle teorie più segrete di Hubbard. Tra queste c'è la storia di Xenu, il signore delle galassie, che 75 milioni di anni fa avrebbe deportato sulla Terra diversi miliardi di alieni, i cui spiriti, ovvero i thetan, vivrebbero aggrappati al nostro corpo. Queste informazioni vengono rivelate solo a chi ha completato un certo percorso, il cosiddetto percorso OT, che costa ovviamente moltissimi soldi».
Nel corso degli anni, la chiesa di Scientology è stata al centro di numerose inchieste giudiziarie. Alcuni governi europei (Svizzera, Germania e Belgio) l'hanno definita "un culto totalitario". In Italia un rapporto del Dipartimento della pubblica sicurezza del 1998 del ministero dell'Interno parla senza mezzi termini di "condizionamento mentale".
Nel 1998 una ex simpatizzante dell'organizzazione, la ricercatrice Simonetta Po, ha dato vita al portale "Allarme Scientology", che raccoglie decine di saggi, testimonianze e documenti sulla chiesa fondata da Hubbard. «Scientology offre certezze a gente "malata di incertezza" e angustiata dalle difficoltà del vivere quotidiano», spiega. «Ti dice che sei onnipotente, ti fa sentire importante laddove prima ti consideravi inetto e fallito. Ti offre calore e sostegno. Questa è la sua forza». I canali di reclutamento sono molteplici: si va dal volantinaggio ai
«MI PIACE AIUTARE GLI ALTRI E CONSIDERO IL VEDERE UNA PERSONA LIBERARSI DALLE OMBRE CHE OSCURANO LA SUA VITA UNO DEI PIACERI PIÙ GRANDI DELLA VITA» Lafayette Ronald Hubbard, fondatore di Scientology |
corsi manageriali. Ma sono anche più fantasiosi: «Esistono veri e propri gruppi di facciata», continua la dottoressa Po. «Ci sono i centri Narconon, che applicano le teorie di Hubbard al recupero dei tossicodipendenti. C'è Wise, una confraternita di imprenditori scientologist che adottano in azienda le tecniche religiose dell'organizzazione. In genere, i promotori di tali iniziative godono di una provvigione del 10% su quanto speso dal neofita introdotto nel movimento. È la prassi».
Per difendersi da critici, avversari e giornalisti, Scientology ha messo in piedi uno speciale dipartimento:
il temutissimo Ufficio affari speciali, la cui sigla è Osa. «Secondo numerose testimonianze di fuoriusciti, primo fra tutti Mike Rinder, che per 20 anni è stato capo internazionale di Osa e ha lasciato la chiesa nel 2007, Osa si occuperebbe anche di operazioni sotto copertura per attaccare, diffamare e rendere la vita difficile a chi critica pubblicamente il movimento». Insomma, una sorta di privatissima agenzia d'intelligence, interamente consacrata al culto di Hubbard. Non sono concesse esitazioni. Perché, come diceva il fondatore, «il tuo destino, per i prossimi infiniti trilioni di anni, dipende da ciò che fai ora e qui, con e in Scientology. E questa è un'attività mortalmente seria».