Due
membri della Sea Org lanciano uno sfortunato Scientologist in acqua
per "essere andato fuori etica", ovvero aver disobbedito agli ordini o
non prodotto la quantità di lavoro richiesta
dai rigidi standard dell'organizzazione. La foto è stata tratta
dal saggio Bare-Faced Messiah, di Russel Miller. L'autore riporta
che è stata scattata dallo stesso Hubbard, e pubblicata nella rivista
di ScientologyThe Auditor, numero 41, 1968.
Un gruppo di studenti
di Saint Hill [quartier generale di Scientology] arrivò a bordo
della Royal Scotman poco dopo il suo attracco a Valencia, per frequentare
un "corso di chiarimento". Una di loro era Mary Maren, una New Yorkese
carina dagli occhi scuri:
''Uno dei miei compagni
del corso di danza di New York era in Scientology, e fu lui a parlarmene.
Mi sembrava un gruppo di gente interessante e pensai che sarebbe stato
utile avere a disposizione questa esatta tecnologia scientifica. Lessi
Dianetics e mi parve avesse senso. Nel 1967 ero a Saint Hill per frequentare
il "briefing course" e incontrai gente di ritorno da questo misterioso
progetto del mare. Uno dei ragazzi era terrorizzato, veramente stravolto;
non avevo idea del perché fosse in quello stato. Due settimane dopo
ne tornarono altri. Erano dimagriti moltissimo e sembravano distrutti,
come se avessero visto qualche mostro marino. Successivamente scoprii che
per due settimane avevano ripulito la nave dagli escrementi di bestiame
[la Royal Scotman, prima di diventare Ammiraglia della Flotta Hubbard,
era stata un traghetto bestiame - n.d.t.] ma allora non lo sapevo ancora.
Dissi ad Artie, mio marito, che non sarei mai entrata nella Sea Org.
«Quando
salimmo sull'aereo per andare a fare il corso di chiarimento me ne ero
completamente dimenticata. L'avevano chiamato il Volo della Libertà
di Capodanno. Non ero mai stata in Spagna prima, e tutto era estremamente
eccitante. All'epoca la nave era veramente pulita, quasi bella. La cuccetta
che mi fu assegnata era piccola e angusta, ma tutto sembrava a posto. L'atmosfera
era molto congeniale. LRH [L. Ron Hubbard - n.d.t.] si trovava a bordo ed
era di ottimo umore. Si tratteneva sul ponte fino a notte tarda e ci raccontava
le avventure della sua intera traccia ["traccia del tempo" - registrazioni
di tutti gli avvenimenti passati, vite precedenti comprese - n.d.t.] e di
quando faceva gare automobilistiche nella civiltà Marcabiana. La
civiltà di Marcab era esistita milioni di anni fa su un altro pianeta;
era simile al pianeta Terra degli anni cinquanta, solo che avevano mezzi
di locomozione spaziale. Successivamente si scoprì che i Marcabiani
non erano gran brava gente, quindi paragonare la loro civiltà alla
nostra non era un bel complimento. LRH raccontava di essere stato un corridore
automobilistico chiamato Drago Verde, e di aver fatto un record di velocità
prima di rimanere ucciso in un incidente. Rinato in un'altra vita con il
nome di Diavolo Rosso batté il suo stesso record, poi tornò
di nuovo con il nome di Lampo Blu. Alla fine si rese conto che quel che
stava facendo non era altro che battere i suoi stessi record, e non c'era
più divertimento. La gente gli stava intorno ad ascoltare queste
storie per ore, strabiliata. All'epoca condividere queste cose ci sembrava
un privilegio ed un onore, ascoltarlo parlare di cose accadute milioni
di anni fa come se fosse stato ieri. Di solito era molto divertente, ma
a volte trovavo stressante dover immagazzinare tutte queste cose, questo
flusso potente ed esplosivo, ed era difficile sottrarsene. Una sera che
mi girava la testa chiesi se potevo andarmene prima. Sentivo la mia voce
echeggiare nel cosmo mentre dicevo "mi scuserà, signore, ma devo
andare a letto." Lui rispose "Ma certo."»
(Intervista
a Mary Maren, Los Angeles, Agosto 1986)
Parlare delle sue
vite precedenti davanti ad un pubblico soggiogato ed adorante era una delle
attività ricreative preferite da Hubbard. Le sue storie, non importa
quanto stravaganti, erano sempre prese sul serio visto che a bordo
erano tutti Scientologist dedicati, convinti della verità delle
vite precedenti e dell'immortalità. Mary Maren o gli altri che ascoltavano
Hubbard parlare sul ponte della Royal Scotman, in quelle calde notti spagnole,
non avrebbe mai dubitato che potesse essere stato un pilota automobilistico
Marcabiano.
Una delle caratteristiche
ricorrenti nelle vite passate di Hubbard su questo pianeta era la passione
per la sepoltura delle sue fortune terrene, e una delle frustrazioni della
sua vita presente era l'incapacità a ritrovarle. Era rimasto molto
deluso quando le crociere intorno alle Isole Canarie a bordo dell'Enchanter
non gli avevano fruttato lingotti d'oro, ma ora aveva a sua disposizione
più tempo, più navi e più personale, e nel Febbraio
del 1968 richiese volontari che lo accompagnassero in una missione speciale
a bordo della Avon River.
Amos Jessup fu uno
dei primi a farsi avanti. "Non ci aveva preannunciato i nostri compiti,
ma a me non importava, l'avrei seguito fino all'Inferno se me l'avesse
chiesto. Ero felice di fare qualsiasi cosa per lui, perché pensavo
che lui avesse fatto tanto per aiutare gli altri e si meritava ogni aiuto
potessimo dargli. La gente pensava che fosse in grado di fare miracoli,
uno che aveva dimostrato un livello incredibilmente alto di competenza.
Essere con lui era terribilmente eccitante e stimolante. Dovevi sempre
darti da fare, dare il meglio di te ma era anche sempre molto terapeutico
e confortante." [2 - Intervista a Jessup]
Per la missione Hubbard
accettò trentacinque volontari, e nelle settimane successive tenne
sedute di addestramento quotidiane sul ponte della Avon River, spesso osservato
con invidia dagli studenti della Royal Scotman, ormeggiata a fianco nel
porto di Valencia.
Cronometro alla mano,
il Commodoro faceva eseguire all'equipaggio innumerevoli esercitazioni
di recupero di uomo in mare, spegnimento incendi, manovramento funi, lancio
e recupero di piccole scialuppe ed esercizi per respingere arrembaggi -
si diceva preoccupato dai pirati del Mediterraneo e voleva essere sicuro
che non si sarebbero fatti prendere dal panico quando fosse arrivato il
momento.
All'inizio di Marzo
la Avon River prese il mare lasciando quelli della Royal Scotman frementi
nel cercare di indovinare la natura della sua missione. Puntò a
est, attraversò di nuovo il Mediterraneo e gettò l'ancora
in una baia riparata vicino a Capo Carbonara, sulla costa sud orientale
della Sardegna, dove Hubbard radunò l'equipaggio per le istruzioni.
Ergendosi sul portellone della stiva per essere ben visibile, disse di
essere in procinto di realizzare un'ambizione che aveva nutrito per secoli,
nelle sue vite precedenti. Per la prima vita era riuscito a mettere insieme
un'organizzazione con risorse finanziarie e di manodopera sufficienti ad
affrontare il progetto che stavano per realizzare. Nelle vite precedenti
aveva accumulato vaste fortune, spiegò, che aveva sepolto in posizioni
strategiche. Lo scopo dell'attuale missione era localizzare e recuperare
questi tesori nascosti, con o senza la collaborazione delle autorità.
Parecchi membri del
gruppo non riuscirono a trattenere moti di eccitazione al pensiero, e lui
sorrise apertamente prima di continuare. Ricordava che, circa duemila anni
prima quando era il Comandante di una flotta di galere, in qualche punto
della costa vicino a dove avevano gettato l'ancora c'era un tempio. Veniva
chiamato il Tempio della Dottrina e la grande sacerdotessa era un'affascinante
signora che, disse ammiccando, aveva 'scaldato il cuore ai marinai'. Aveva
intenzione di mandare a riva diverse squadre, il mattino successivo, per
cercare le rovine del tempio e l'ingresso segreto dove aveva sepolto un
forziere di calici e piatti d'oro.
"Era un'idea elettrizzante"
racconta Jessup "Pensavamo tutti che si trattasse di una grande avventura.
Lui era il tipo che aveva decifrato l'antichissimo mistero della condizione
umana, l'aveva scavato in profondità e scoperto ogni aspetto della
sua imperfezione, e ora si avviava verso una nuova era, prendendo il mare
nel Mediterraneo con un pugno di uomini alla ricerca di un tesoro nascosto.
A me non importava che fosse vero o no, quello che importava era riuscire
a stare al gioco che LRH aveva disegnato. Se per lui era importante, io
avrei fatto del mio meglio."
Sulle prime rintracciare
le rovine del Tempio della Dottrina fu difficile, poi Hubbard si rese conto
che i suoi ricordi erano basati su antiche carte marinare mentre lui aveva
individuato l'area di ricerca su quelle moderne. Una volta aggirato questo
ostacolo scoprirono le rovine, un evento che a bordo dell'Avon River portò
un prevedibile fermento offuscato solo in parte dalla scoperta che il sito
era chiaramente indicato come monumento antico - e sarebbe stato più
intelligente localizzarlo guardando una guida turistica.
Per gli Scientologist
il fatto che il tempio fosse una rovina conosciuta rese alquanto difficile
il compito di setacciare la zona con i metal detectors, non parliamo poi
di iniziare a scavare, senza sollevare il sospetto dei locali. Nonostante
un gruppo avesse riferito di aver trovato quella che sembrava essere l'ingresso
nascosto, e una prova furtiva al metal detector avesse dato esiti positivi,
Hubbard decise semplicemente di annotare il ritrovamento e procedere oltre.
Mentre le squadre
di ricerca scrivevano dettagliati resoconti su tutto quello che avevano
trovato, la Avon River fece rotta verso sud e Tunisi, sulla costa del Nord
Africa, dove la civiltà di Cartagine era fiorita prima della nascita
di Cristo. Hubbard diceva di aver conosciuto un sacerdote Cartaginese che
aveva nascosto un tesoro di gioielli e oro in un tempio che pensava di
poter ritrovare. Ormeggiati nel porto tunisino di Bizerta, il Commodoro
fece fare alle sue zelanti squadre di ricerca un modello in creta di quello
che riusciva a ricordare della topografia nei pressi del tempio; disse
loro di perlustrare la costa per un paesaggio 'somigliante'. Aspettava
quasi sempre sul ponte il rientro delle squadre, impaziente di conoscere
quanto avevano scoperto. Trovarono sicuramente il sito del tempio proprio
come lui l'aveva descritto, ma l'erosione aveva distrutto il tunnel segreto
che portava al nascondiglio del tesoro. Hubbard si recò sul posto,
confermò che avevano trovato l'ubicazione esatta e indicò
il luogo dell'erosione. Nonostante non avessero ancora recuperato alcun
tesoro, nessuno nella missione si sentiva meno che entusiasta delle scoperte
fatte fino a quel momento.
Da Bizerta la Avon
River costeggiò fino a La Goulette, il porto di Tunisi, dove cercarono
di esplorare le rovine di una città sottomarina. L'equipaggiamento
subacqueo si dimostrò inadeguato al compito e Hubbard fece un altro
modello di creta di un ulteriore sito di tempio, che questa volta fu trovato
occupato da un edificio di uffici governativi.
Durante la permanenza
a La Goulette Joe van Staden, Comandante della Avon River, offese in qualche
modo il Commodoro che lo licenziò immediatamente e lo sostituì
con Hana Eltringham.
"Stavo lavorando
sottocoperta" ricorda Hana "Quando LRH mi chiamò e disse 'Stai per
diventare il nuovo Comandante'. Ammutolii completamente; ero terrorizzata.
Ricordo che sedetti alla mia scrivania con la testa tra le mani mormorando
'Oh Dio, Oh mio Dio.' Mentre me ne stavo lì seduta mi resi improvvisamente
conto che lui stava sulla porta della sua cabina e mi faceva cenno di raggiungerlo.
Mi alzai e andai verso di lui. Aveva in mano un E-meter, mi porse le lattine
e mi disse 'stringi qui'. Stavo lì in mezzo alla porta mentre lui
armeggiava con il meter e poi mi disse 'voglio che ricordi l'ultima volta
che sei stata Comandante.'
"Pur nella confusione
e paura di quel momento, il mio primo pensiero fu che tutto questo era
ridicolo. Poi iniziai ad avere la vaga impressione di un momento in qualche
vita precedente in cui ero il Comandante di una nave e c'era mare in burrasca.
Mi disse 'molto bene, molto bene' e mi chiese di andare ancora più
indietro ed ebbi un flash molto vivido di astronavi e viaggi nello spazio.
Era molto reale, nient'affatto una cosa immaginaria. Gli dissi quel che
avevo visto, poi mi ritrovai su un'astronave e stavo ricevendo una chiamata
urgente che mi richiamava alla base terrestre. Stavamo rientrando il più
velocemente possibile quando un qualche nemico ci fece esplodere nello
spazio. Seguì una grande confusione e movimenti rotatori come se
l'astronave si stesse disintegrando. Mi fece ripercorrere l'episodio e
gli effetti dell'esperienza si chetarono considerevolmente. 'Bene' disse,
'molto bene' e fu tutto.
"Salii in plancia
e sentii che la paura e il terrore che mi attanagliavano lo stomaco erano
scomparsi. Improvvisamente mi sentii molto capace, molto adatta ad affrontare
qualsiasi cosa fosse venuta. Il mattino seguente dovevo portare la nave
da un capo all'altro del porto di La Goulette per il rifornimento, quindi
raccogliere un pilota che ci portasse fuori. Pensavo che lui sarebbe uscito
ad aiutare. Nient'affatto. Lo vidi aprire le tende della sua cabina per
un momento, sorridere un attimo e poi richiuderle. Pensai 'Il vecchio stronzo
non ci pensa neanche a darmi una mano'." [3 - intervista alla Eltringham.]
Qualche ora al largo
di La Goulette, in rotta verso est e la Sicilia, iniziò ad uscire
vapore dai portelli della sala macchine. Cabbie Runcie, l'ingegnere capo
della nave e unico 'wog' (Il termine scientologico per non-Scientologist)
a bordo, apparve in coperta pulendosi le mani su uno straccio unto, e annunciando
che una guarnizione del pistone del cilindro dell'alta pressione era scoppiata
e che avrebbero dovuto fermarsi per ripararla. Runcie aveva quasi settant'anni,
era uno Scozzese calvo, senza denti, taciturno e gran fumatore di pipa
che preferiva stare per conto suo, e Hubbard fu sorpreso e irritato dalla
sua temerarietà, in modo particolare perché era un 'wog'.
Il Commodoro ordinò a Hana di rimanere in rotta alla stessa velocità,
e a questo punto Runcie scomparve giù per la scaletta della sala
macchine mormorando 'Questa è follia, è stupidità'.
Fu l'unico commento che gli sentirono fare durante l'intera traversata.
Quando la Avon River
gettò l'ancora davanti al piccolo porto di pescatori di Castellammare,
sulla costa settentrionale della Sicilia, il vapore stava ancora uscendo
dai portelli. Senza preoccuparsi assolutamente dei colpi e del fumo della
sala macchine, Hubbard riunì sul ponte un piccolo gruppo e delineò
il suo obiettivo successivo - una vecchia torre di guardia appena visibile
su un alto promontorio che sovrastava il porto. Ordinò che la ricerca
iniziasse con il favore dell'oscurità, e quella sera al tramonto
la squadra di ricerca si allontanò su un gommone per esplorare la
torre.
Il gruppo tornò
parecchie ore più tardi in uno stato di grande eccitazione perché
in un angolo della torre avevano registrato forti letture del metal detector.
La notte seguente venne organizzata un'altra spedizione, stavolta munita
di badili. L'equipaggio della Avon River aspettava con i nervi a fior di
pelle, ma quando il gommone tornò, sbattendo contro la fiancata
della nave, sul suo fondo non c'erano forzieri - la base rocciosa della
torre di guardia era troppo per dei semplici badili. Hubbard, deluso come
tutti, disse che non era il caso di sprecare altro tempo sul posto. Promise
che in seguito avrebbe rimandato la Enchanter per cercare il proprietario
del terreno e negoziarne l'acquisto, in modo da condurre scavi appropriati.
Dalla Sicilia la
Avon River fece rotta attraverso lo Stretto di Messina fino all'"alluce"
d'Italia, gettando l'ancora davanti alla costa arida e rocciosa della Calabria.
Secondo Hubbard era stata suo territorio in una vita precedente, quando
faceva l'esattore delle tasse al tempo dell'Impero Romano. Non un esattore
propriamente onesto, comunque, perché rivelò di aver nascosto
dell'oro in altari di pietra sacri lungo la costa, ritenendo che sarebbero
stati meno esposti ai vandali.
Due squadre di ricerca
vennero inviate a terra, ma non trovarono altari. La Avon River incrociava
lungo la costa con vedette munite di binocoli, ma ancora invano. Hubbard
concluse che la costa era stata erosa e gli altari, con tutto il loro oro
nascosto, portati via dal mare.
A bordo della Avon
River comunque c'era un'aura palpabile di attesa perché tutti sapevano
che il clou della missione doveva ancora arrivare - una visita alla stazione
spaziale segreta in Corsica. Hubbard aveva mostrato a pochi selezionati
membri dell'equipaggio, tra cui Hana Eltringham, parecchie pagine di appunti
scritti a mano e a macchina che descrivevano l'esistenza e l'ubicazione
della stazione in una zona montagnosa a nord dell'isola. Occupava una vasta
caverna a cui si poteva accedere solamente appoggiando una specifica impronta
di palmo di mano (e l'equipaggio non dubitò trattarsi di quella
di Hubbard) su una specifica roccia, il che avrebbe fatto slittare la parete
rocciosa che bloccava la caverna e attivato la stazione spaziale. All'interno
si trovavano un'enorme astronave madre e una flotta di navicelle, costruite
di una speciale lega anti-corrosione ancora sconosciuta ai terrestri, e
tutto l'occorrente per il loro funzionamento compreso riserve di cibo e
carburante.
Sfortunatamente la
base spaziale Corsa era destinata a rimanere solo il soggetto di un'eccitante
lettura, la nostra, perché verso la fine di Aprile arrivò
un urgente messaggio radio di Mary Sue che chiedeva al Commodoro di tornare
immediatamente a Valencia dove c'era 'agitazione' (l'eufemismo usato per
descrivere uno scontro tra Scientologist e 'wogs'). Hubbard accondiscese,
lasciando l'equipaggio a selvagge congetture su quello che sarebbe potuto
accadere nella stazione spaziale. Il pensiero corrente era che Ron avesse
intenzione di usare l'"astronave madre" per fuggire dalla terra e continuare
altrove il suo lavoro, forse in un ambiente meno ostile. La Sea Org, si
suggeriva apertamente, forse non era altro che un passo verso una 'Space
Org' [Org Spaziale].
Queste considerazioni
comunque dovettero essere brevemente accantonate perché la Avon
River, in rotta verso le coste Mediterranee della Spagna, incappò
in una serie di burrasche. Il carattere di Hubbard peggiorò come
il tempo. In una notte buia e di forte tempesta Hana, preoccupata che la
nave fosse trascinata troppo sotto costa, osò cambiare rotta senza
chiedere il permesso del Commodoro. Quando il vecchio peschereccio virò
iniziò a impennarsi e rollare. "Si stava sistemando tutto" ha ricordato
Hana "quando dalla cabina di LRH, che si trovava sotto il ponte di comando,
arrivò un urlo terrificante. Sentii i suoi passi avvicinarsi e la
porta della plancia si aprì. Stava lì come un pazzo, con
i capelli in aria, si guardò intorno e gridò 'Che diamine
succede?'. Mi lanciai verso di lui, lo presi per le spalle e gli spiegai
il più chiaramente possibile che cosa avessi fatto, lui iniziò
a calmarsi un po' e smise di guardarci come una bestia inferocita. Mi ha
sempre molto colpito come un uomo del suo calibro potesse comportarsi così;
pensavo che avrebbe dovuto essere più 'divino'."
Arrivato a Valencia
Hubbard fu ulteriormente seccato dall'apprendere che 'l'agitazione' era
stata causata dal Capitano della Royal Scotman che aveva ripetutamente
respinto le richieste delle autorità portuali spagnole di spostare
la nave dal bacino alla banchina. La situazione era degenerata al punto
che gli spagnoli minacciavano di trainare la nave al largo e rifiutarne
il re-ingresso. Hubbard mandò a terra una missione per riparare
al fatto e trasferì dalla Avon River alla Royal Scotman sei ufficiali
che dovevano fare rapporto su come la nave fosse gestita.
Qualche giorno più
tardi, con una burrasca in arrivo, la Royal Scotman ormeggiò in
una zona esterna del porto. Dalla radio della Avon River Hubbard sentì
quel che stava per accadere. Agguantò gli ufficiali disponibili
più vicini, saltò in una bettolina e si affrettò verso
la Royal Scotman, correndo verso la plancia per prendere il comando. La
nave era ancora assicurata alla banchina da gomene d'acciaio sottoposte
a pressione fortissima; se avessero ceduto niente avrebbe più impedito
alla nave di essere spinta contro gli scogli. Hubbard riuscì ad
accorciare le gomene e ri-ormeggiare la nave, ma non prima che il timone
rimanesse danneggiato.
A emergenza finita
il Commodoro furioso ordinò una 'inchiesta di etica' per scoprire
chi aveva 'pasticciato' e nel frattempo assegnò l'intera nave alla
'condizione di responsabilità'. Poteva fidarsi di pochissime persone
e pose al comando della Royal Scotman la moglie Mary Sue che ricevette
l'ordine di trasferire la nave a Burraria, a nord di Valencia, per essere
riparata e quindi costeggiare la Spagna per addestrare l'equipaggio. Doveva
rimanere in mare finché nave ed equipaggio non fossero stati sufficientemente
presentabili e addestrati per essere promossi di grado ["condizione etica"
- n.d.t.]; fino a quel momento la Royal Scotman sarebbe rimasta in 'responsabilità'.
Fu così che
durante le settimane successive ai pescatori Spagnoli che tiravano le reti
al largo della costa di Valencia fu riservato un indimenticabile spettacolo
- una grande nave passeggeri che incrociava al largo con la ciminiera avvolta
in sporche cerate grigie. Se ai pescatori fosse stato permesso salire a
bordo sarebbero stati ancora più sorpresi dal vedere tutto l'equipaggio,
compresa la piccola signora Comandante, con un cencio grigio legato al
braccio sinistro. Si è anche detto, sebbene possa essere una battuta,
che anche il cagnolino di Mary Sue, Mixie, fosse stato obbligato a portare
il cencio grigio legato al collare.
Hubbard rimase sulla
Avon River e fece rotta verso Alicante a sud, dove gli studenti che prima
si trovavano sulla Royal Scotman erano stati alloggiati in un hotel quale
'base terrestre'. Il suo progetto di far loro visita fu ostacolato dallo
scoprire, troppo tardi, che la Avon River era troppo grande per entrare
in porto. Per un momento sembrò che non si sapesse che fare, ma
dopo aver studiato le carte Hubbard decise che sarebbero andati a Marsiglia,
la seconda città più grande della Francia e suo principale
porto nel Mediterraneo. Come sempre nessuno osò chiedere perché
stessero andando dove stavano andando.
Sulla rotta per il
nord la Avon River incontrò la triste Royal Scotman, apparentemente
ancorata per la notte, con ancora le cerate grigie avvolte alla ciminiera.
Hubbard ordinò alla sua nave di manovrare a distanza di voce, e
urlò con il megafono: "Bene bene, qui abbiamo una nave in 'responsabilità'
che pensa di potersi ancorare per la notte, prendendosela comoda.". La
voce di Mary Sue arrivò attraverso l'acqua, ma l'equipaggio del
peschereccio non fu in grado di sentire che cosa dicesse. "Sarebbe sicuramente
un miglior addestramento tenere la tua nave in movimento di notte" gridò
Hubbard "o hai paura di viaggiare con il buio?" La risposta di Mary Sue
rimase inomprensibile, ma a Hana Eltringham, che era sulla plancia con
Hubbard, apparve piuttosto irritata.
In seguito amici
di Hana che si trovavano sulla 'crociera di responsabilità' le raccontarono
che le condizioni a bordo erano terribili. L'equipaggio aveva lavorato
al limite dell'esaurimento, il cibo era scarso e nessuno aveva il permesso
di lavarsi o cambiarsi. Mary Sue manteneva regole rigide ma condivideva
le privazioni con l'equipaggio, era giusta fino allo scrupolo e molto amata.
A Marsiglia Hubbard
affittò una villa sulla spiaggia e vi si trasferì durante
la revisione del motore della Avon River. Nella villa fu installato un
telex in modo da poter rimanere in contatto con Saint Hill da dove arrivavano
notizie di crescenti e rumorose opposizioni a Scientology, sia da parte
della stampa che dell'opinione pubblica. Hubbard fu informato che si attendevano
ulteriori interrogazioni parlamentari sulle sue attività.
All'inizio di Giugno
Mary Sue inviò un messaggio radio dicendo che la Royal Scotman era
pronta per una nuova valutazione. Il marito accondiscese con clemenza ad
innalzare la nave al livello [di etica - n.d.t.] successivo - 'non esistenza'-
e le diede il permesso di fare rotta per Marsiglia per l'ispezione, e dopo
avrebbe deciso se poteva riprendere le operazioni ostacolate dal marchio
infamante della condizione inferiore. La Royal Scotman arrivò al
porto di Marsiglia con un aspetto migliore di quanto avesse mai avuto dall'entrata
in servizio nella Sea Org - era stata riverniciata di bianco da capo a
fondo, gli ottoni brillavano e l'intero equipaggio era stato dotato di
uniformi nuove fiammanti. Hubbard, tutto sorrisi, presiedette alla cerimonia
di eliminazione delle condizioni inferiori e si trasferì immediatamente
a bordo, nella sua cabina. Qualche giorno dopo la Royal Scotman fece rotta
per Melilla, nel Marocco Spagnolo, distante ottocento miglia. Nessuno sapeva
perché.
Ma la buona disposizione
del Commodoro non doveva durare a lungo. La Avon River fu trattenuta nel
porto di Marsiglia da uno sciopero generale che aveva paralizzato l'intera
Francia e bloccato i lavori di riparazione. Dalla Royal Scotman Hubbard
iniziò a mandare messaggi a Hana Eltringham ingiungendole di fare
qualcosa affinché i lavori fossero completati, perché aveva
bisogno di lei con urgenza.
Una sera l'operatore
radio disse ad Hana che LRH voleva parlarle privatamente; lei sgombrò
la plancia e chiuse le porte. "Feci come mi fu detto" racconta "e quando
presi la radio lo udii singhiozzare apertamente. Piangeva di frustrazione
per quello che stava succedendo sulla Royal Scotman. Disse che il nuovo
Comandante era così incompetente che aveva dovuto rimuoverlo e non
ce la faceva più. Rimasi colpita come mai prima. Lui era tutto per
me. Lo amavo come un padre o un fratello, era parte della mia famiglia.
Gli volevo bene a tal punto che per lui avrei fatto qualsiasi cosa, e lui
stava lì alla radio a piangere e mi pregava di fare qualsiasi cosa
in mio potere per riprendere il mare e raggiungerlo. "Ho bisogno di te
qui, come Comandate " mi disse. Rimasi sconcertata. Non pensavo di esserne
in grado, ma sapevo che avrei dovuto provarci. Parte del suo essere brillante
stava nel fatto che riusciva a motivarti a fare cose straordinarie."
Due giorni più
tardi, quando il ponte che bloccava l'ingresso del porto fu aperto per
un'emergenza, la Avon River si lanciò in mare aperto senza aver
completato la riparazione del motore. Arrivò fino a Barcellona prima
che la guarnizione del pistone scoppiasse di nuovo. Fece rifornimento e
procedette a fatica fino a Valencia dove fu sottoposta ad ulteriori riparazioni;
qui arrivò un messaggio che ordinava a Hana di raggiungere la Royal
Scotman a Bizerta.
Il vecchio peschereccio
giunse nel porto tunisino qualche ora prima della Royal Scotman. John Mc
Master [nel 1966 definito 'primo Clear al mondo' - n.d.t.], che si
era assentato per un giro promozionale e si era imbarcato sulla Avon River
a Valencia, assistette all'arrivo dell'ammiraglia della Sea Org a Bizerta.
"Non lo dimenticherò
mai" ha raccontato "Eravamo stati avvertiti via radio del suo arrivo, e
più o meno all'ora d'arrivo presunta una nave da crociera della
Lloyd Triestina entrò nel fiume. Sembrava un cigno bellissimo, splendente,
si avvicinava e attraccò senza sforzo. Perfetta! Poi sferragliando
arrivò la nostra bagnarola arrugginita e iniziò le manovre
troppo presto. Qualcuno dal ponte lanciò una gomena senza la più
piccola speranza di arrivare alla banchina, e la gomena cadde in acqua.
Era quasi il crepuscolo, e riuscivo a sentire la voce del Grassone che
arrivava sull'acqua. Era in piedi sul ponte di comando e urlava "Sono stato
tradito! I bastardi mi hanno tradito di nuovo!" Gli Arabi che aspettavano
di afferrare le gomene sulla banchina devono essersi chiesti che diavolo
stesse succedendo [4 - intervista a John Mc Master.]
Quando alla fine
la Royal Scotman ormeggiò, la prima cosa che Hubbard fece fu di
assegnare la Avon River a una condizione di 'responsabilità' per
avere impiegato tanto tempo ad incontrarsi con lui. Rifiutò di parlare
a Hana Eltringham e non volle sapere come avesse rischiato di essere arrestata
per essere scivolata via dal porto di Marsiglia, in pieno sciopero, per
ricongiungersi a lui; o di come aveva viaggiato per più di cinquecento
miglia con il vapore che usciva dai portelli della sala macchine minacciando
di grippare in qualsiasi momento. "Non si parlò più di farmi
Comandante della Royal Scotman" ha raccontato Hana.
Circondato da traditori
e incompetenti, Hubbard sentì il bisogno di introdurre una nuova
punizione per il personale Sea Org che sbagliava. Secondo il suo capriccio
chi offendeva le regole veniva confinato nel buio alloggiamento delle catene
e gli veniva dato il cibo da un secchio, oppure veniva assegnato per ventiquattro
o quarantotto ore consecutive alla raschiatura della vernice nelle sentine.
Una terza variante si presentò quando Otto Roos, un giovane olandese,
lasciò cadere una delle gomene di prua mentre muovevano la Royal
Scotman lungo la banchina. Viola di rabbia, Hubbard ordinò che Roos
fosse gettato fuori bordo.
Nessuno criticò
l'ordine del Commodoro. Immediatamente due membri dell'equipaggio afferrarono
l'olandese e lo gettarono in mare. All'impatto con l'acqua ci fu un sonoro
tonfo, seguito da un momento di orrore quando parve scomparso, e da nervose
congetture che cadendo potesse aver urtato la fiancata corrosa. Ma Roos
era un buon nuotatore e quando, gocciolante, risalì lo scalandrone
fu sorpreso dal trovare tutto l'equipaggio che ancora si sporgeva nervosamente
dai parapetti della nave.
"In realtà
non era possibile criticare quanto succedeva" ha spiegato David Mayo, Neozelandese
e membro della Sea Org per lungo tempo [Mayo è stato a lungo l'auditor
personale di Hubbard - n.d.t.] "perché non sapevamo mai di chi ci potevamo
fidare. Criticare qualsiasi cosa Hubbard facesse o dicesse era considerata
un'offesa, e non sapevi mai se ti avrebbero o no fatto rapporto. Gran parte
dell'equipaggio temeva di essere cacciato da Scientology se avesse espresso
disaccordo. E questo per i più era una cosa assolutamente intollerabile,
una cosa che non potevi neanche prendere in considerazione. Era qualcosa
di molto più terrificante di qualsiasi cosa potesse accaderti nella
Sea Org.
"Cercavamo di non
pensare troppo al nostro comportamento. Il più delle volte non era
razionale, ma anche il solo pensare una cosa del genere era un pensiero
indegno e non potevi permettere a te stesso di avere pensieri indegni.
Una delle domande dei controlli di sicurezza ["cicli di etica" - n.d.t.] era
'Hai mai avuto pensieri poco gentili verso LRH?' e se li avevi avuti potevi
trovarti in seri pasticci. Così ti sforzavi di non averne." [5 -
intervista a David Mayo, Palo Alto Agosto 1986.]
Il 25 Luglio 1968,
mentre Hubbard era ancora a Bizerta, il governo Britannico alla fine decise
di prendere azioni contro Scientology. Kenneth Robinson, Ministro della
Sanità, annunciò alla Camera dei Comuni l'interdizione agli
studenti di Scientology che entravano nel Regno Unito. "Dopo aver valutato
tutte le possibili prove" disse "Il Governo ritiene che Scientology sia
socialmente pericolosa. Separa i membri dalle famiglie e accusa chiunque
la condanni di moventi sordidi e ignobili. Le sue pratiche e i suoi principi
autoritari sono una potenziale minaccia alla personalità e al benessere
di chi è così illuso da divenirne seguace; soprattutto, i
suoi metodi sono un serio pericolo per la salute di chi vi si sottopone."
Qualche giorno dopo
il Ministro dell'Interno annunciò che L. Ron Hubbard era stato classificato
"straniero indesiderabile" e di conseguenza gli sarebbe stato rifiutato
l'ingresso in Gran Bretagna, una decisione che spinse Hubbard a mandare
un telex a Saint Hill lamentandosi che "L'Inghilterra, una volta luce e
speranza del mondo intero, è diventata uno stato di polizia e non
è più degna di fiducia."
Questi sviluppi spronarono
i quotidiani britannici a rinnovati sforzi per trovare e intervistare l'elusivo
Hubbard. Il Daily Mail, che di recente aveva avuto il piacere di pubblicare
i numeri dei conti correnti bancari di Hubbard in Svizzera, fu il primo
a rintracciarlo giù a Bizerta. Hubbard ostentò una indifferente
nonchalance agli eventi britannici e fece del suo meglio per affascinare
gli inviati del Daily. Invitò a bordo i reporter, mostrò
loro le sue sedici medaglie di guerra disposte in bell'ordine in una teca
dietro la scrivania [pare che in realtà di medaglie ne avesse ottenute
solamente quattro, tutte concesse di routine ai combattenti - n.d.t.] e rispose
educatamente per più di due ore.
Affermò di
non avere più il controllo di Scientology, disse che si trovava
all'estero per problemi di salute e insistette che era ancora il benvenuto
in Gran Bretagna. "Il mio nome ispira fiducia" asserì "Sono Persona
Gradita ovunque. Se volessi tornare in Gran Bretagna entrerei dalla porta
principale e l'ufficiale della Dogana mi direbbe 'Salve Mr. Hubbard'. Così
è sempre stato, e così sarà sempre."
[Hubbard era già
stato espulso dall'ex Rodhesia - ora Zimbabwe - e stava per esserlo dalla
Grecia - n.d.t.].
Fu un vero tour de
force di pubbliche relazioni; alla fine la cosa peggiore che i giornali
trovarono da dire su di lui fu che fumava ininterrottamente sigarette al
mentolo e 'si agitava nervosamente' [6 - Daily Mail, 6 Agosto 1968]. Si
comportò con la stessa sicurezza anche il giorno seguente quando
arrivò una troupe della televisione britannica, e non la perse neppure
quando uno degli intervistatori gli chiese "non ha mai pensato di essere
completamente pazzo?" Hubbard sogghignò apertamente e rispose "Ma
certo! L'unico al mondo che non pensa mai d essere matto è il pazzo
furioso."
Spiegò che
la gran parte delle sue ricchezze veniva dagli anni come scrittore e non
da Scientology: "Quindici milioni di parole pubblicate e film di grande
successo non è che non contino niente." Si trovava nel Mediterraneo,
disse, per studiare le civiltà antiche e cercare di scoprire i motivi
del loro declino [7 - Scientology: The Now Religion, George Malko, 1970].
Dopo l'intervista
televisiva, Hubbard decise di non rimanere a Bizerta ad intrattenere ulteriori
rappresentanti dei media. La Royal Scotman levò rapidamente l'ancora
e riprese il mare, lasciando i ritardatari a bocca asciutta a riflettere
sulle spese del viaggio, nella polvere delle banchine tunisine.
L'arrivo della Royal
Scotman sull'isola greca di Corfù, due giorni dopo, sollevò
poco interesse locale. Corfù era un popolare e indaffarato porto
di ritrovo delle navi da crociera, che entravano ed uscivano continuamente.
La Royal Scotman non aveva niente di speciale a parte, forse, il fatto
che batteva bandiera della Sierra Leone; si sparse la voce che si trattasse
di una di quelle scuole galleggianti che negli ultimi tempi andavano di
moda, e questo soddisfece la scarsa curiosità dell'ambiente portuale.
Emissari della nave
andarono a rendere omaggio al capo-scalo, Marius Kalogeras, e gli spiegarono
di essere rappresentanti della "Operation and Transport Corporation Limited",
un'organizzazione internazionale di management degli affari. Presto sarebbero
arrivate altre due navi e intendevano, dissero, trattenersi per un po'
a Corfù mentre gli studenti frequentavano corsi a bordo. Le loro
necessità logistiche, gli fecero notare, avrebbero fornito una notevole
iniezione di fondi nell'economia dell'isola, senza contare i contributi
derivanti dalle spese libere degli studenti.
Il capo-scalo afferrò
il messaggio al volo e predispose un buon ormeggio per le navi della 'OTC'
in una sezione appartata del porto recentemente ristrutturato, e promise
di provvedere a tutto l'occorrente. Compiaciuto da questo caldo benvenuto,
il Commodoro iniziò a guardare l'isola e i greci con particolare
favore, fino al punto di concedere un'intervista al Ephemeris ton Idisseon,
uno dei quotidiani di Corfù, a proposito del recente colpo di stato
portato a termine in Grecia da un gruppo di militari conosciuti come 'I
Colonnelli'.
L'ossequiosità
dell'intervistatore fu sorpassata solo dall'ovvio desiderio di Hubbard
di ingraziarselo, e a domande adulatorie seguirono risposte adulatorie:
Domanda:
"Mr. Hubbard, in qualità di personaggio internazionale quale lei
è, sta seguendo la nuova situazione greca, e che cosa pensa del
lavoro dell'attuale Governo Nazionale?"
Risposta:
"Il Governo è lo specchio della gente. Ovunque io e i miei studenti
si vada la gente continua a dirci quanto si senta sicura. La decisione
di fondare una compagnia e di stabilirne qui il suo quartier generale dimostra
la nostra fiducia nella Grecia."
D.
- "Mi è stato detto, Mr.
Hubbard, che ha letto per intero la nuova Costituzione Greca. Se è
vero, che cosa ne pensa?"
R.
-
"Sì, l'ho letta con molto interesse. In essa viene data grandissima
importanza ai diritti dell'uomo. Ho studiato molte costituzioni fin da
quelle seguite da varie tribù che non avevano leggi scritte, e l'attuale
Costituzione rappresenta la più brillante tradizione della democrazia
greca. Tra tutte le moderne costituzioni, la nuova Costituzione Greca è
la migliore…"
L'interpretazione
di democrazia della giunta militare al potere che Hubbard dava non era
proprio il linea con l'opinione internazionale, ma l'intervistatore evitò
di approfondire.
Quando alla fine
la Avon River raggiunse l'ammiraglia a Corfù, Hubbard era così
innamorato della Grecia da aver deciso di ribattezzare tutte le sue navi
in onore dei nuovi ospiti. La Royal Scotman divenne l'Apollo, La Avon River
divenna Diana e la Enchanter, che se ne era andata a zonzo per il Mediterraneo
in varie missioni per il Commodoro, ed era rimasta spesso in panne, divenne
Diana.
Alla fine di Agosto
arrivarono a Corfù i primi studenti di Saint Hill, molti di loro
contrabbandando ingenti somme di denaro (il governo Britannico aveva da
poco introdotto restrizioni sulla esportazione valutaria che avevano causato
problemi di liquidità alla Sea Org, che normalmente pagava in contanti.).
"Mi diedero da portare sulla nave circa 3.000 sterline in banconote di
grosso taglio" ha raccontato Mary Maren "Le nascosi negli stivali."
Il contrabbando era
coerente con il disinvolto disprezzo della Sea Org per le noiose regole
del mondo 'wog'. Leon Steinberg, per esempio, sovrintendente al carico
della Avon River, era l'esperto riconosciuto nella falsificazione dei documenti
di autorizzazione richiesti dagli appetiti voraci della burocrazia marittima,
e usava pezzi di patata per riprodurre i timbri richiesti, che venivano
quasi sempre accettati, con grande gioia degli Scientologist che li chiamavano
'Steini-documenti'. [8 - intervista a Jessup.]
Il corso offerto
a Corfù era diretto a Scientologist avanzati, si trattava dell'addestramento
a 'thetan operante' Livello OTVIII, il più alto che all'epoca [e
tutt'ora, 1998 - n.d.t.] si potesse raggiungere. Diventare un auditor di Classe
VIII era l'ambizione di ogni Scientologist di rispetto, anche se nessuno
era preparato alla nuova autocrazia che si era sviluppata all'interno della
Sea Org. "L'atmosfera al nostro arrivo era molto rigida" ha raccontato
Mary Maren. "Uno del nostro gruppo aveva bevuto un po' e fu afferrato da
uno degli ufficiali che lo strapazzò parecchio, urlandogli 'Questa
è una nave della Sea Org ed è diretta da L. Ron Hubbard…'
mi resi conto che sarebbe stato diverso da Valencia, e non mi piaque."
Gli studenti vennero
equipaggiati con un'uniforme verde piuttosto raffazzonata, cintura e sandali
marroni, e venivano umiliati ad ogni occasione. "Ci dicevano che eravamo
meno che scarafaggi e non avevamo neanche il diritto di audire il cagnolino
di Mary Sue." Ha ricordato la Maren. La giornata lavorativa quotidiana
iniziava alle sei di mattina e finiva alle undici di sera, dopo una lezione
di novanta minuti tenuta da Hubbard nella sala da pranzo prodiera del Ponte
B. "Avevamo sempre il terrore di addormentarci. LRH si lasciava andare
a drammatizzazioni su diversi argomenti e noi ci pizzicavamo a vicenda
per rimanere svegli. Eravamo terrorizzati; stress e severità erano
continui."
Ben presto Hubbard
si rese conto che sul corso si facevano troppi errori di auditing, e annunciò
che nel futuro chi commetteva errori sarebbe stato gettato in mare. Tutti
risero alla battuta di Ron.
Al rapporto successivo,
durante la regolare adunata sul ponte di poppa, furono chiamati due nomi.
Appena gli studenti si fecero avanti furono afferrati per gambe e braccia
da due ufficiali della Sea Org e vennero lanciati oltre il bordo della
nave, mentre il resto del gruppo guardava con stupore e sgomento. Hubbard,
Mary Sue e loro figlia sedicenne Diana, tutti in uniforme, osservavano
la cerimonia dal ponte di passeggiata. I due "fuoribordo" nuotarono intorno
alla nave, si arrampicarono sui gradini di pietra della banchina e salirono
grondanti lo scalandrone, cercando di riprendere fiato. Giunti in cima
ricevettero l'ordine di salutare e chiedere il permesso per tornare a bordo.
Da allora il "fuoribordo"
divenne un rito quotidiano. Il nome di chi doveva essere lanciato fuori
bordo era allegato agli ordini del giorno, e quando il maestro-d'armi,
nel giro di sveglia delle sei di mattina, gridava "Adunata sul ponte, Adunata
sul ponte!" tutti sapevano quel che stava per succedere. "Venivano chiamati
avanti quelli che dovevano essere lanciati fuori bordo " ha raccontato
Ken Urquhart "e il cappellano faceva qualche magia su come l'acqua avrebbe
lavato via i peccati che sarebbero stati raccolti e gettati via. Noi accettavamo
tutto perché eravamo assolutamente convinti che il mondo avrebbe
beneficiato delle azioni di Ron. Era il nostro leader e sapeva quel che
faceva meglio di noi tutti." [9 - intervista a Urquhart]
"Pensavo che fosse
terribile, disumano e barbaro" ha raccontato Hana Eltringham "Alcune donne
del corso erano di mezz'età. Julia Salmon, il capo continentale
dell'Org di Los Angeles, quando fu lanciata fuori bordo aveva cinquantacinque
anni ed era malata. Toccò l'acqua piangendo e urlando.
"LRH senza dubbio
lo trovava divertente. A volte l'ho sentito scherzarci sopra. In quei momenti
arrivai molto vicina a chiedermi che cosa stessi facendo lì, e se
fosse veramente per il bene più grande."
Anche Diana Hubbard
sembrava divertirsi alla cerimonia, e ordinava spesso dei fuori bordo.
"Ricordo un giorno che uscii sul ponte" ha raccontato Amos Jessup "ero
capo ufficiale e trovai i quattro o cinque della mia divisione che stavano
per essere gettati in mare. Non ne sapevo nulla e dissi 'Che diamine sta
succedendo?' Poi notai Diana che mi guardava dal ponte superiore e pensai
'Cristo!'."
Dei quattro figli
di Hubbard a bordo, solo Diana fino a quel momento era stata fatta ufficiale
della Sea Org. A sedici anni era un 'tenente comandante' e indossava un'uniforme
composta da minigonna e cappello con la visiera, che lasciava di solito
pendere sulla schiena per non scompigliarsi i lunghi capelli ramati. Quentin,
allora quattordicenne, si supponeva fosse un auditor ma in effetti non
sembrava molto interessato; aveva una passione adolescenziale per gli aeroplani:
lo si vedeva spesso camminare a braccia aperte sui ponti impegnato in qualche
immaginaria battaglia aerea, le labbra vibranti che simulavano il rumore
dei motori. Suzette e Arthur, rispettivamente di tredici e dieci anni,
sembravano assolutamente soddisfatti di quella strana vita e godevano dell'influenza
del nome che portavano.
Dei ragazzi Hubbard
probabilmente Diana era la meno amata, almeno per quel che riguarda John
Mc Master. Mc Master, che lavorava ancora come mozzo di cambusa, fu gettato
in mare dall'Apollo ben cinque volte, e coltivava un profondo risentimento
verso Hubbard e la sua invadente figliola. "L'ultima volta mi chiamarono
dicendo 'John, ti vogliono sul ponte di poppa, il Commodoro vuole darti
un premio speciale'. Ebbi un presentimento ma salii comunque e quando uscii
sul ponte di poppa mi resi conto che si trattava di un brutto tiro. L'equipaggio
al completo era schierato, e sul ponte passaggiata c'erano Grassone e la
famiglia reale e tutti gli ufficiali di fresca nomina. Hubbard si sporgeva
dal parapetto con quella sua espressione dispiaciuta tipo sono-stato-tradito-di-nuovo.
"Ribollivo di rabbia.
Mi collocarono direttamente sotto la 'famiglia reale', Diana scese e mi
si piazzò di fronte, lesse un elenco dei miei reati, cose tipo aver
cercato di prendere il potere e aver insidiato questo e quello. Erano tutte
bugie. Ero così arrabbiato che stavo quasi per prenderla e buttare
lei in mare. Poi scandì 'lanciamo i tuoi errori e peccati alle onde,
nella speranza che tu possa riemergere un thetan migliore.'
"Stavo per dire 'Andate
a prendere quel ciccione bastardo lassù! È lui il disonesto!
Buttate lui fuori bordo.' Avrei dovuto farlo, vorrei averlo fatto, avrebbe
rotto l'incantesimo che avvolgeva tutti. Fui afferrato da questi quattro
energumeni e lanciato oltre il parapetto e iniziai a ridere a crepapelle.
Pensavo 'Cristo, me ne andrò da questo manicomio galleggiante a
costo di dover nuotare fino in Yugoslavia.' " [10 - intervista a Mc Master].
Se ne andò qualche mese dopo.
Era prevedibile che
una "nave scuola" che ogni mattina gettava i suoi studenti in mare avrebbe
attirato una certa attenzione. I lavoratori del porto di Corfù potevano
a stento credere ai loro occhi quando i primi sorvolarono i parapetti dell'Apollo,
anche se ben presto l'intera faccenda venne considerata come uno scherzo
e si raccoglievano regolarmente a guardare divertiti. Ma l'interesse arrivò
anche ad altri settori.
Il Normarch (sindaco)
di Corfù chiese al Maggiore John Forte, vice console onorario britannico
sull'isola, che cosa sapesse di questa strana nave. Forte, un ufficiale
dell'esercito in pensione che aveva fatto di Corfù la sua seconda
patria, ne sapeva molto. Aveva comunicato al Foreign Office di Londra l'arrivo
della Royal Scotman, deducendo a giusta ragione che si trattava, secondo
le sue parole, della "sinistra nave di Scientology."
Gli era stato detto
di consegnare una lettera ad Hubbard per informarlo che era stato dichiarato
'persona indesiderabile' in Gran Bretagna. Si era rivelato un compito sicuramente
difficile.
"Sulla passerella
fui accolto da un ragazzino" ha raccontato "doveva avere circa dodici anni
e sembrava molto deciso ma con un volto inespressivo; educatamente ma con
fermezza mi chiese che cosa volessi. Domandai dove potevo trovare il Capitano
e lui, molto seriamente, insistette "Io sono il Capitano." Sulla nave pare
che i ragazzini facciano a turno per recitare la parte di ufficiali di
grado diverso, e vengono indottrinati a credere di essere veramente il
carattere che stanno interpretando in quel momento. Dopo un'interessante
conversazione con il ragazzino, un rappresentante dello staff mi accompagnò
velocemente verso lo sporco e puzzolentissimo ventre della nave dove mi
fu presentato un donnone conosciuto come "supercargo" che assomigliava
a una guardiana di riformatorio di Dickensiana memoria.
"Supercargo" mi firmò
una ricevuta della lettera e promise di farla avere a Hubbard che, a quanto
pareva, era in crociera sulla Avon River. Dopo circa un mese la lettera,
rozzamente aperta e risigillata, mi fu resa con una nota di supercargo
che diceva che Hubbard non poteva essere rintracciato, essendo i suoi spostamenti
sconosciuti." The Commodore and the Colonels, John Forte (pub. Corfu
Tourist Publications and Enterprises, 1981)].
Hubbard era rimasto
a bordo per tutto il tempo, tenendosi in disparte in attesa del momento
propizio per sbarcare. Nonostante le chiacchiere sulla "nave misteriosa",
i commercianti locali avevano dato senza vergogna il benvenuto ai circa
$50.000 che la Sea Org spendeva mensilmente a Corfù, e il 16 Novembre
Hubbard fu invitato ad un ricevimento in suo onore all'Achilleon Palace,
un lussuoso casinò dell'isola. Era la prima volta che Hubbard lasciava
la nave dal suo arrivo in Agosto, e all'ingresso nel palazzo gli fu riservata
una 'standing ovation'.
Estremamente gratificato,
Hubbard ricambiò l'ospitalità invitando i dignitari locali
a bordo dell'Apollo per la cerimonia di ribattesimo. Tutti gli ufficiali
della Sea Org si disposero in bell'ordine sulla banchina nelle loro uniformi
migliori e Diana Hubbard, una volta tanto con il cappello nella giusta
posizione, salì su un podio e ruppe una bottiglia di champagne contro
la chiglia della nave dicendo "Battezzo questo yatch con il nome di 'Apollo'".
Quando il nuovo nome, scritto a caratteri d'oro, venne scoperto Hubbard
raggiunse la figlia e disse "Desidero ringraziarvi per essere qui e per
averci onorato della vostra presenza, oh Cittadini di Corfù…"
Ma i problemi, dietro
queste scenario cordiale, stavano ribollendo. Il governo Greco, attraverso
la sua Ambasciata di Londra, aveva disposto un'inchiesta su Scientology.
Agenti di sicurezza al servizio dei Colonnelli avevano avuto l'ordine di
controllare la nave, ma il capitano del porto aveva assicurato che gli
Scientologist erano persone innocue rispettose della legge, e che non davano
problemi. "Ho visto gente lanciata in mare" ammise "ma mi hanno detto che
fa parte del loro corso di addestramento." Il Maggiore Forte aveva lamentato
che in molti obiettavano sul fatto che gli Scientologist fossero 'ospitati'
sull'isola, e il più importante quotidiano di Corfù, il Telegrafos,
aveva pubblicato su Scientology un articolo altamente critico con un passaggio
relativo alla "magia nera" che aveva sollevato i sospetti dei Corfioti.
Nel Gennaio del 1969
i commercianti di Corfù erano ormai così allarmati dalla
prospettiva di possibili azioni contro gli Scientologist che una loro delegazione
inviò un telegramma al Primo Ministro Papadopoulos, sottoponendogli
una "calda preghiera" affinché alla "Scuola di Filosofia del Professor
Hubbard" fosse permesso rimanere a Corfù. Il Segretario Generale
del Ministero della Marina Mercantile rispose che "non c'erano mai state
obiezioni" al fatto che l'Apollo restasse a Corfù.
Nel frattempo Hubbard
prometteva ulteriori ricchezze all'isola. In un manifesto dal tipico stile
eloquente intitolato "Ricerca Sociale ed Economica su Corfù", prevedeva
la costruzione di hotels, strade, fabbriche, scuole, un nuovo porto, tre
campi da golf, sette moli per gli yatch e varie altre strutture, oltre
alla fondazione di una Università Greca di Filosofia creata dalla
Operation and Transpost Corporation. Il giorno successivo l'Ephemeris ton
Idisseon titolava "L'AFFLUENZA A CORFU' CONOSCERA' GIORNI MIGLIORI."
Il Vice Primo Ministro
Patakos emise un frettoloso comunicato enfatizzando che "agli Scientologist
non è stato ancora concesso alcun permesso di stabilirsi sul suolo
greco." Hubbard rispose annunciando che la sua Scuola di Scientology di
Corfù avrebbe aperto "nel giro di due o tre settimane."
In quel periodo il
Maggiore Forte si era ormai convinto che l'intenzione di Hubbard fosse
di prendere il parziale controllo dell'isola per stabilirvi il quartier
generale di Scientology, e stava facendo pesanti pressioni perché
non gliene fosse data l'opportunità. Hubbard, dal canto suo, come
al solito era convinto che fosse stato ordito un complotto ai suoi danni
e che Forte fosse un agente dell'intelligence britannico al servizio della
sezione di "propaganda nera". Più tardi avrebbe accusato il maggiore
di aver diffuso voci malevole a proposito di riti di magia nera tenuti
a bordo dell'Apollo, di Scientologist che avvelenavano i pozzi e facevano
sortilegi sul bestiame dell'isola [12 - lettera di Mary Sue Hubbard a Sir
John Foster, 6 Novembre 1969].
In realtà
le decisioni furono prese a livello molto più alto dell'insignificante
vice-console onorario; il Ministro degli Esteri greco aveva fatto ufficiale
richiesta di informazioni ai governi Australiano e Britannico circa lo
status di Scientology nei loro paesi.
Il 6 Marzo gli oppositori
di Hubbard ricevettero l'inaspettato aiuto della Sesta Flotta USA; a Corfù
era arrivata un'unità operativa, e un distaccamento di Marines fu
messo a sentinella intorno agli ormeggi delle navi della Sea Org allo scopo
apparente di evitare che il personale della Marina USA entrasse in contatto
con gli Scientologist. "In qualche modo sembrava che si trattasse di un'operazione
accuratamente studiata per riportare a casa con la forza il grave pericolo
di contaminazione di questa indesiderabile setta" ha raccontato il Maggiore
Forte.
Nonostante questa
teoria sia altamente improbabile, meno di due settimane dopo il Normarch
di Corfù ordinò ad Hubbard e alle sua navi di lasciare la
Grecia in ventiquattr'ore. "Il vecchio ebbe quasi un attacco di cuore quando
gli portarono la notizia" ha raccontato Kathy Cariotaki, un membro della
Sea Org che in quel momento si trovava sul ponte con Hubbard "Per lo shock
diventò assolutamente grigio in volto." [13 - intervista a Kathy
Cariotaki, San Diego, Luglio 1986].
Alle cinque del pomeriggio
del 19 Marzo 1969, con il porto pieno di polizia, la Apollo mollò
gli ormeggi e scivolò nel Mar Egeo.
Il Maggiore John
Forte era sul molo ad osservare la partenza e si rese conto di avere vicino
uno dei più famosi Lotharios [libertini] dell'isola. Commentò
il dispiacere di veder partire tante belle ragazze. "Comunque non sono
poi così dispiaciuto " rispose l'uomo "Erano un branco di rompiballe.
Quando si arrivava al dunque tutto quello che sapevano dirti era che avevano
il permesso di avere rapporti sessuali solo con i loro compagni Scientologist."
Forte scoppiò
a ridere. Si trattava, pensò, di un interessante aspetto della filosofia
della Chiesa di Scientology.