La Chiesa di Scientology fa sparire i folder del suicida ingnorando l'ordine del Coroner. Di Christine Kellett, Brisbane Times, 28 ottobre 2009.
© Traduzione a cura di Martini, novembre 2009.
La carica da 110.000 volt che ha ucciso Edward McBride è stata così potente da provocare un'esplosione capace di causare ustioni a dieci metri di distanza.
Testimoni che due anni fa la videro alla sottostazione delle Energex di Everton, Brisbane nord, l'hanno paragonata a fuochi di artificio che continuavano a brillare di luce rossastra ben dopo la morte del soldato.
Non esistono dubbi sul fatto che il trentenne commando delle Forze Speciali ed elettricista esperto volesse morire; di questo John Lock, Coroner dello Stato, si dice certo.
Meno certo, però, è che cosa scatenò quella fine improvvisa e violenta, e così vicina all'inizio della nuova vita lontano dall'esercito di McBride. Restano aperti molti interrogativi su ciò che la Chiesa di Scientology potesse sapere su quella decisione fatale.
Un'indagine sul decesso, avvenuto il 7 febbraio 2007, ha sollevato più domande di quanto abbia dato risposte, e non per mancanza di volontà.
In un rapporto interno di 31 pagine reso pubblico da una Commissione di Inchiesta dell'esercito, il sig. Lock ha espresso la sua frustrazione nei confronti della Chiesa di Scientology e dei suoi dirigenti di Sydney, che hanno fatto sparire, inviandoli alla sede statunitense, i dossier segreti su McBride, nonostante un mandato di sequestro emesso dalla polizia del Queensland.
Il coroner ha anche definito "selettive" le prove fornite in udienza da un assistente spirituale, noto nel gergo di scientology come "auditor", che aveva guidato McBride attraverso un corso intensivo inteso ad aiutare i seguaci ad affrontare questioni stressanti del loro passato.
Per questa esperienza «faticosa, svuotante, personale e di confronto» il soldato aveva pagato 25.000 dollari alla Chiesa di Scientology .
«Non ho idea del contenuto di quei dossier e potrebbe essere totalmente innocuo» ha scritto Lock nelle sue conclusioni. «Tuttavia il fatto saliente è che il Sig. McBride aveva cambiato atteggiamento dopo il pomeriggio del 5 febbraio 2007, e quei dossier potrebbero benissimo contenere informazioni utili all'inchiesta per determinare ciò che avvenne. [...] ma sembra che non lo sapremo mai».
Comportamenti stupidi
Edward Alexander McBride era nato a Belfast, Irlanda del Nord, secondo di tre figli.
Cresciuto a Perth, dove era diventato un esperto elettricista, aveva rappresentato lo Stato nelle arti marziali prima del suo rito di passaggio: a 21 anni aveva intrapreso un lungo viaggio attraverso l'Europa, il Medio Oriente e il Sudest Asiatico.
Sportivo estremo e atleta di talento, voleva arruolarsi nell'Esercito Britannico ma i genitori Kathleen e Alan lo avevano dissuaso. Tornato a casa era entrato nell'Esercito Australiano come privato destinato a un'azienda del genio con sede a Townsville.
Due anni dopo McBride aveva vinto le selezioni per l'addestramento nelle Forze Speciali, opportunità sfumata all'ultimo ostacolo quando, nel 2005, aveva dovuto ritirarsi per problemi a un ginocchio.
In seguito destinato al battaglione di fanteria 6RAR, caserma Enoggera di Brisbane, era finito nella Squadra di Addestramento Battaglione, una compagnia istituita per la riabilitazione dei soldati feriti.
Nel 2006, a Brisbane, McBride aveva denunciato ai suoi superiori di essere stato fatto oggetto di diffamazione da parte dei commilitoni, che lo avevano anche costretto a bere alcol dall'elmetto, parte di una cerimonia di iniziazione conosciuta come "Boozer Parade".
All'epoca del suicidio, quello che era stato un commando entusiasta era ormai un ragazzo annoiato, poco amato, che si sentiva vittima di bullismo e voleva lasciare l'esercito. Aveva fatto domanda di congedo sanitario, ma la risposta di Canberra si faceva attendere da quattro mesi.
La Commissione di Inchiesta esaminerà il ruolo nel suicidio di bullismo e molestie subite, e l'ADF ha già ammesso che la gestione del congedo è stata deprecabile e potrebbe addirittura far rischiare problemi mentali ad altri soldati. Ma per Lock la morte del giovane in cima a un traliccio della sottostazione presenta aspetti più complessi.
«Non considero [il bullismo] una concausa sul come e perché McBride è morto» ha sottolineato il Coroner. «[McBride] aveva sufficiente forza di carattere per denunciare ciò che riteneva dei comportamenti stupidi. La procedura di congedo e l'incertezza sulla sua data sembrano essere più pertinenti ed è indubbio che abbiano intralciato McBride nel progettare il suo futuro. Tuttavia non esistono indicazioni che il risultato di tale incertezza sia stato uno stress così insopportabile e nocivo per il suo stato mentale da desiderare di togliersi la vita».
Amava Scientology
Il Dott. Richard Hutch, Professore Associato di Studi Religiosi alla Università del Queensland, descrive Scientology come «un sistema di auto-realizzazione e crescita personale» che «facilita un percorso interiore grazie allo studio di una serie di credenze strutturate, al fine di trovare significato e scopo nella vita».
Scientology è stata descritta anche come "di natura psicoterapica". Qualsiasi cosa essa sia, Edward McBride ne era chiaramente innamorato.
Si era unito alla chiesa a Sydney più o meno nel periodo in cui era rimasto ferito, e pensava di diventare lui stesso un auditor di Scientology una volta terminata la procedura di congedo.
La sua ex fidanzata Kate Devine ha detto che McBride le aveva raccontato di «amare Scientology perché era un modo per guarire».
I genitori hanno riferito che dopo essere entrato nella chiesa il ragazzo era diventato più espansivo; il fratello maggiore l'ha descritta come «un qualcosa che lui stava cercando da una vita intera».
McBride l'amava al punto che nell'agosto del 2006 aveva chiesto un prestito di 20.000 dollari per completare tre corsi di Scientology chiamati rispettivamente "Rundown delle Droghe", "Rundown della Felicità" e "ARC Filo Diretto". A gennaio 2007 stava già frequentando i programmi della chiesa per tre sere alla settimana, oltre all'intero sabato. Era anche stato "audito" da un assistente superiore della chiesa, Lisa O'Kane.
«Le implicazioni del processo di auditing non sono per niente chiare» ha concluso Lock. «Quando un parrocchiano inizia il suo percorso di assistenza religiosa viene creato un dossier. La cartella è confidenziale e solo l'assistente e il supervisore del caso possono avervi accesso».
La Sig.ra O'Kane ha detto alla polizia che uno dei principi fondamentali di Scientology è che il soggetto può migliorare la sua condizione soltanto scoprendo la verità su se stesso grazie al processo di auditing. Lo stadio finale implica l'uso di un Elettrometro - o E-Meter - «utilizzato per misurare il basso voltaggio e i cambiamenti nella psiche umana».
«L'E-Meter è di aiuto nella convalida finale e nella certificazione» ha scritto Lock.
Ma nonostante il fervore iniziale sembra che McBride non fosse smanioso di completare questo passo finale. Due giorni dopo aver terminato il corso di auditing e un giorno dopo la data prevista per la certificazione finale, il ragazzo si è lanciato con una corda su un cavo dell'alta tensione.
L. Ron Hubbard non approverebbe
Sono stati i racconti di due uomini che si trovavano nelle vicinanze della sottostazione Energex T36 sulla Old Northern Road a rendere sospettosa la polizia.
Gli agenti avevano cominciato a raccogliere testimonianze dopo che verso le 20,45 i vicini avevano riferito di un grosso lampo blu e rosso e avevano rinvenuto il corpo di McBride. Alla fine non erano giunti a nulla - probabilmente si trattava di giovani in cerca di guai - ma ormai l'indagine era partita.
Oltre 50 soldati interrogati, tamponi nella sua auto per il DNA, perquisizione del suo alloggio alla caserma Enoggera. Fu così possibile ricostruire le ultime ore di McBride - un pasto da McDonalds, una corsa in auto alla Gold Coast, uno snack e una coca cola. Ma a sollevare l'interesse della polizia e del Coroner furono il personal computer e la memoria del cellulare.
Tra la fine del corso di auditing il 5 febbraio e la morte, due giorni dopo, i membri della Chiesa di Scientology gli avevano telefonato o inviato sms ben diciannove volte.
Il contenuto delle telefonate e dei messaggi non è del tutto chiaro perché i dati, comprese le telefonate in segreteria, sono andati irrimediabilmente persi quando la batteria si è scaricata. Ma la polizia li ha ascoltati e ha detto che si trattava di "energiche" richieste affinché McBride si presentasse con urgenza alla chiesa per terminare la sua formazione spirituale, oltre ad ammonimenti sul fatto che L. Ron Hubbard, il fondatore statunitense, «non approverebbe».
«Con il tuo comportamento stai mettendo a rischio il lavoro di un altro» diceva uno dei messaggi. «Non è onesto da parte tua che non ti fai trovare. Dovresti veramente venire per una seduta».
E: «Così non va bene. Devi chiamarmi. Mi farai finire in un sacco di guai. Devi venire subito, dobbiamo chiarire questa cosa».
Successivamente i membri della chiesa, tra cui la Sig.ra O'Kane, sono stati interrogati dalla polizia.
Nelle sue conclusioni, Lock ha scritto che: «È stato suggerito che tutti i contatti con McBride [da parte dei membri della chiesa] di quei giorni erano solo per farlo andare in sede e completare i procedimenti di somministrazione del suo programma di auditing, appena terminato con la sig.ra O'Kane. Tuttavia il tenore e la qualità dei messaggi non esprimono un desiderio di formalizzare qualche procedura amministrativa. Sembrano avere un tono molto più grave, come se fosse accaduto qualcosa d'altro. Perché preoccuparsi tanto solo perché qualcuno voleva posporre un incontro per formalizzare la fine di un corso? Per me è chiaro che qualcosa era cambiato. A McBride era successo qualcosa, perché nelle ore/giorni successivi si è poi tolto la vita, e lo ha fatto con premeditazione».
La porta è ancora aperta
In rispetto della Commissione di Inchiesta militare, Lock non ha reso pubbliche tutte le sue conclusioni e forse nemmeno la sua teoria su ciò che ha spinto McBride a togliersi la vita. Ma ha lasciato la porta aperta affinché i funzionari della Chiesa di Scientology mettano a disposizione i dossier di auditing, che potrebbero essere la chiave per aiutare una famiglia sofferente a risolvere il mistero.
«Nulla suggerisce che il comportamento [di McBride] avrebbe dovuto mettere in allerta i membri della chiesa o altri sulla possibilità che stesse contemplando l'idea di togliersi la vita» ha detto Lock. «Il non aver messo a disposizione i dossier di auditing lascia aperti degli interrogativi che potrebbero far luce sui suoi pensieri del periodo. O forse no. Se la chiesa degli Stati Uniti d'America è disposta a mettermi a disposizione quella documentazione, così come ho ordinato e disposto [in Australia], sarei ben lieto di riceverla».
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