Tre articoli di Jon Atack, autore di Un pezzo di cielo blu. 2013/2014, fonti diverse. © Traduzione a cura di Simonetta Po, dicembre 2014 L'uso paralizzante delle contraddizioni
Jon Atack è autore di Un pezzo di cielo blu, uno dei libri migliori su L. Ron Hubbard e Scientology. Il volume è tornato sul mercato e tutti i sabati da più di un anno Jon ci aiuta a passare al setaccio leggende, miti e fatti contestati a Scientology che tendono a essere riproposti in libri, articoli e soprattutto in Internet. Jon è stato così gentile da inviarci un nuovo articolo. Siamo sempre lieti di leggere gli articoli di Jon, che scavano fino alle origini di Dianetics e Scientology per insegnarci di più su L. Ron Hubbard e di come egli sia riuscito a catturare l'immaginazione di persone arrivate a credere che avesse scoperto i segreti dell'universo. JON: mi interesso agli insegnamenti di Ron Hubbard da una quarantina d'anni e ritengo che la chiave di Scientology sia portare alla paralisi attraverso la contraddizione. Molto spesso Hubbard contraddiceva una sua precedente affermazione rendendo impossibile decidere a quale credere senza ulteriori interpretazioni. Era inciampato nelle leggi della dissonanza cognitiva, sviluppata agli inizi degli Anni '50 da Leon Festinger. In presenza di informazioni conflittuali la mente trasecola. Quando il Professor Festinger stava testando le sue ipotesi sulla dissonanza cognitiva, chiese ad alcuni suoi studenti di frequentare un culto dei dischi volanti per verificare come si sarebbero comportati i suoi membri quando l'astronave non fosse atterrata. Curiosamente, la leader del gruppo aveva un auditor di Scientology interno. Come Festinger aveva previsto, i membri che non andarono all'incontro con l'astronave lasciarono il gruppo, mentre chi vi si era recato rafforzò la sua convinzione. Solitamente la credenza vince sull'evidenza, come le chiacchierate con gli scientologist hanno spesso dimostrato. Per esempio, quando mostrai a una fervente seguace le contraddizioni presenti nei racconti di Hubbard, lei insistette immediatamente nel dire che egli occupava due corpi: era contemporaneamente azzoppato e cieco all'Ospedale di Oak Knoll e impegnato a fare a botte con dei sottufficiali di Marina a Los Angeles. Le feci presente che le affermazioni di Hubbard trovavano spesso riscontro negli archivi della Marina; per esempio ciò che aveva dichiarato nel 1950 in una intervista alla rivista Look. Lungi dall'eroica carriera militare che si inventò in seguito, Hubbard aveva detto che in quel periodo si trovava a Oak Knoll sofferente di «ulcera, congiuntivite, calo di vista, borsite e qualcosa che non andava in un piede». La fervente seguace insistette che Hubbard era stato un eroe ferito in guerra. Ormai avevo vagliato migliaia di pagine di archivio dell'Amministrazione dei Veterani e della Marina, oltre e una ventina di autobiografie di Hubbard decisamente conflittuali, perciò le chiesi su quali basi affermasse ciò che sosteneva. «Ero con lui», mi spiegò. Nella sua vita precedente. È duro abbandonare una credenza, indipendentemente da quanto forte sia l'evidenza contraria. Sono felice di dire che quell'ex funzionaria cambiò idea un anno o due dopo, ma è un esempio di dissonanza cognitiva, cioè del disagio che proviamo quando la nostra mappa del mondo viene messa alla prova. Hubbard riuscì a creare tale dissonanza ricorrendo alle contraddizioni. A differenza dei buddisti che vedono quattro angoli in ogni ragionamento, Hubbard riduceva tutto all'"universo a due terminali". Questa nozione raggiunse il culmine con la "massa da problema sugli scopi" - una di quella mezza dozzina di nozioni che rielaborò (e spesso rinominò) dagli Anni '50 in poi. Queste GPM formano il nucleo del "Bank R6", precedentemente noto come "Mente Reattiva". Una volta formulato il "Ponte", le GPM divennero materiale del Grado 6, del Clearing Course, dell'OT I originale e di OT II. Hubbard aveva criticato questo tipo di polarizzazione già in Scienza della Sopravvivenza, dove aveva brevemente accennato alla "logica a valori infiniti" di Korzybski dimostrando che quella polarizzazione – o pensiero in bianco-e-nero – è troppo semplicistica. Non sono a conoscenza di ulteriori riferimenti a questo assennato concetto nella voluminosa letteratura di Hubbard. Secondo Hubbard due terminali genereranno "carica", termine preso convenientemente a prestito dal traduttore inglese di Freud per intendere "turbamento emotivo". Esiste anche un più convenzionale significato elettrico. Ecco l'idea: puoi intrappolare l'individuo creando "carica" da idee contrastanti. Devi continuare a creare nuova "carica" per sostituire la vecchia, e Scientology è attrezzata per farlo. Probabilmente Hubbard conosceva un'idea popolare in psichiatria (in fondo, dopo aver terrorizzato i suoi seguaci in merito alla lettura di letteratura psichiatrica, lui era libero di saccheggiarla). Quell'idea fornisce più di un indizio per comprendere Scientology. Il "doppio legame schizogenico" fu proposto da Gregory Bateson e dai suoi colleghi che lavoravano in un ospedale dell'Amministrazione dei Veterani (qualcosa di simile a Oak Knoll, dove Hubbard sosteneva di aver indossato un camice così da poter sgattaiolare in biblioteca e leggere testi psichiatrici). Il ricovero di Hubbard non si sovrappone agli studi di Bateson, che iniziò a lavorare nell'ospedale della VA nel 1949. Le sue idee ebbero comunque grande diffusione. Bateson riteneva che la schizofrenia potesse scaturire da un ambiente familiare intriso di emozioni e istruzioni conflittuali. In parole povere, un genitore potrebbe dire al bambino di amarlo, ma poi lo picchia ("Lo faccio per il tuo bene, perché ti voglio bene"). Sebbene non esistano prove che questo tipo di comportamento porti alla follia, esso può provocare inazione e indecisione. Raccomando di consultare Wikipedia sull'argomento (così mi risparmio il disturbo di ricopiare). Le Masse da Problemi sugli Scopi su cui la Mente Reattiva è presumibilmente fabbricata sono dei doppi legami ("essere o non essere"), ma altrettanto è Scientology. Hubbard riesce a contraddirsi nello stesso testo. Si veda per esempio Il Ron's Journal 67 in cui scrive che non vale la pena preoccuparsi dei cani che abbaiano alle ruote del camion dei pompieri, poi prosegue dicendo che Mary Sue ha ingaggiato "degli agenti di spionaggio professionisti" per trovare informazioni su almeno due di quei cani – il Primo Ministro britannico e il magnate della carta stampata Cecil King. Mentre facevo ricerche per Never Believe A Hypnotist rimasi francamente basito dalla quantità di contraddizioni sull'uso dell'ipnosi contenute in Dianetics e Scientology. Raccomando sentitamente a chiunque nutra un interesse anche minimo nella materia di leggere quel documento, ma eccovene un paragrafo, giusto un assaggio del conflitto generato da Hubbard: «Le stesse affermazioni di Hubbard si fanno confuse, poiché contengono moltissime contraddizioni. Hubbard definiva l'ipnosi "un eccellente strumento di ricerca in Dianetics" (Research & Discovery, prima edizione, volume 1, pag.332; si veda anche D:MSMH, pag. 385). Scrisse inoltre che "nella ricerca originale avevo usato moltissima ipnosi" (Methods of Research — the Thetan as an Energy Unit, conferenza di Hubbard, 6 Novembre 1952). Il che contraddice la sua affermazione che l'indagine che portò alla scoperta di Dianetics "non fu raggiunta con l'ipnosi", aggiungendo tuttavia: "e l'ipnosi è soltanto un altro strumento, uno strumento che è utile soltanto occasionalmente nella pratica di Dianetics" (D:MSMH, pag.58).» Mi è capitato spesso di sentire due staff discutere su quale policy usare: per esempio, rimborsiamo sempre o non rimborsiamo mai? Nel Pacco di Solo ci sono due bollettini, uno di fronte all'altro, in cui Hubbard spiega che per poter parlare di "ago libero" il tone arm deve essere tra 2.0 e 3.5, poi tuona contro l'"idiota" che ha dato quell'istruzione. Il libro Scientology 8-8008 contraddice in pieno il bollettino "Obnosi e la Scala del Tono". Uno insiste che il "tono cronico" è sempre "al di sotto di morte". L'altro non lo fa. Contrariamente alle istruzioni della policy, la versione più recente era quella seguita quasi sempre. Troviamo poi molte "affermazioni assolute" - tra cui quella che "gli assoluti sono irraggiungibili". Ci viene per esempio detto che «il solo motivo per cui una persona rinuncia allo studio o diventa confusa» è la "parola malcompresa". Poi scopriamo che può pure trattarsi di "gradiente troppo ripido" o addirittura di una "interpretazione soppressiva". Forse la contraddizione fondamentale è la ripetuta affermazione che la comunicazione è la base di Scientology – la sua scoperta più importante. Così abbiamo «più comunicazione, non meno, è la risposta» che però contraddice la disconnessione, la "tech verbale" e il divieto a parlare del "caso" (o dei propri problemi, per chi non è avvezzo al linguaggio particolarmente caricato di Scientology). Il release di Grado 0 dovrebbe essere in grado di «comunicare liberamente con chiunque su qualsiasi argomento», ma come tutti gli scientologist sanno, non possiamo mai comunicare con le Persone Soppressive perché ci si mangeranno a colazione, da quelle povere anime terrorizzate in cui Hubbard ci ha trasformato. Il mio vecchio amico George Shaw mi ricorda che Che cos'è la Grandezza e lo spregevole Muanual of Justice di HCO furono scritti uno dopo l'altro. Così come le quattro policy letter intitolate "Attacchi contro Scientology". In Che cos'è la Grandezza ci viene assicurato che dobbiamo "rifiutare tutti gli inviti all'odio". Nel Manual of Justice viene spiegato come odiare fin nel minimo dettaglio. Lo stesso vale per le quattro policy letter. Quella destinata all'ampia distribuzione ci dice semplicemente di "sostenere la libertà totale", le altre tre, con circolazione via via più limitata, ci dicono come distruggere i nemici: «Iniziate a fornire alla stampa prove di crimini sessuali [sic] abietti e sanguinosi di chi ci attacca». Un'altra ci dice di «investigare rumorosamente chi ci attacca». Per farlo, poche settimane dopo venne creato il Guardian's Office [oggi OSA – NdT] e molti di noi sanno quanto efficacemente portò avanti il suo compiti di odio. Di fronte a tante contraddizioni scatta la dissonanza cognitiva e il seguace deve chiedere istruzioni alla figura autorevole. Che è sempre sopra di lui nella catena di comando. Mio scopo non è elencare tutte le contraddizioni – la vita è troppo breve – ma sarò grato a chiunque voglia farlo perché è un elemento chiave per comprendere la trappola. [...] Scientology pretende che pensare sia permesso soltanto a una persona. Io invece credo nell'auto-determinazione. La terza parte
Ron Hubbard ha proposto l'idea che il solo motivo per cui restiamo turbati è la "terza parte" che sta sussurrando all'orecchio di qualcuno. Questo naturalmente non è vero, la gente può rimanere turbata senza alcun aiuto esterno. Tra gli scientologist dire "terza parte" significa generalmente "pettegolezzo". Per cui "fare terza parte" è arrivato a significare diffondere dicerie. "Fare terza parte" è uno strumento usato da chi nel culto è addetto alle molestie. Perciò nel bollettino "Come condurre una investigazione rumorosa" si insegna che quando si telefona agli amici e ai colleghi di chi si vuole attaccare bisogna sempre usare una generalizzazione (che secondo Hubbard è il segno distintivo della Persona Soppressiva) sul suo passato "criminale". [1] Poco dopo aver lasciato Scientology, quasi 30 anni fa, e aver cominciato a districarmi tra i nodi mentali della dottrina, fui avvicinato da un uomo che chiamerò "Brian" (anche perché quello era il suo nome). Brian mi avvertì che aveva fatto parte del b-1 – il temuto ufficio Scientology delle "operazioni coperte" e dei giochi sporchi – di Londra. Voleva sapere se poteva aiutare gli Indipendenti a gestire operazioni coperte contro il culto. Io credevo ancora nella "Tecnologia", gli insegnamenti di Hubbard ed ero tra gli animatori del fiorente movimento indipendente. Una volta raccolta la faccia che mi era caduta in terra, gli dissi che avevo lasciato il culto quando mi ero reso conto che molestava la gente, cosa che a me sembrava decisamente poco spirituale oltre che una pratica irreligiosa. A differenza degli ufficiali leali dell'Ufficio degli Affari Speciali [OSA], non credo che il comportamento antisociale sia d'aiuto alla società. I colleghi di Brian negli Stati Uniti e in Canada erano stati ritenuti colpevoli di infiltrazione di uffici governativi, di furto di una grande quantità di documenti e del sequestro di uno dei membri del gruppo che aveva cercato di informare la polizia. Mary Sue Hubbard, moglie del fondatore, era stata condannata alla prigione assieme ad altri dieci funzionari della Chiesa di Scientology. Qualche giorno dopo Brian scrisse uno di quelli che sarebbero diventati i suoi molti affidavit [dichiarazioni giurate] che mi mi coinvolgevano a livello legale. Quando mi ero congedato da lui avevo scherzato sul fatto che tali "operazioni" non erano di mia competenza e che sarebbero dovute essere decise dai miei superiori. Qualcuno del molesto "ufficio di raccolta dati occulti" avrebbe dovuto controllare, ma eccolo lì: un documento giurato in cui si asseriva che ero un semplice strumento della Grande Fratellanza Bianca. Il mio senso dell'umorismo mi ha cacciato nei guai parecchie volte. In quei giorni gloriosi, uno dei membri dell'Advanced Ability Center, il gruppo indipendente di David Mayo, mi informò privatamente che avrebbero mandato in malora gli "squirrel" come la Phoenix Association e Bent Corydon. Ero nel gruppo indipendente da appena un paio di settimane e ne rimasi scioccato. Gli spiegai il vecchio proverbio secondo cui avremmo potuto resistere assieme, oppure il culto Scientology ci avrebbe attaccati separatamente [gioco di parole sul verbo "to hang" - NdT]. Noi non lo facemmo, ma loro sì. Pochi di noi hanno resistito sulla lunga distanza. Trent'anni dopo resto ancora scioccato quando mi imbatto nelle maldicenze e nelle lotte intestine degli scientologist non guariti, sia che stiano irragionevolmente seguendo l'inculcato comando di molestare il prossimo, sia che stiano semplicemente facendo "terza parte" o i "mercanti di dicerie". John Hansen, critico di rilievo e uomo gentile che girò il mondo per consegnare importanti documenti a noi indipendenti, una volta mi disse con evidente esasperazione: «Siamo gli unici esseri del pianeta che possiedono la tecnologia della terza parte, allora perché ne facciamo più di chiunque altro?!»
Questa necessità di umiliare può avere gravi conseguenze. Nella primavera del 1984 una auditor sconvolta mi disse di essere stata svegliata alle due di notte da un litigio alcolico tra la sua supervisore del caso e una collega auditor. Una aveva cercato di mettere sotto l'altra con la macchina. All'epoca le mie giornate erano molto piene, così feci l'errore di delegare. Il tizio a cui delegai trovò un Funzionario di Etica "fully hatted" [pienamente addestrato] che gestisse la situazione. Mi aspettavo che le due persone che avevano provocato il disordine fossero rimproverate, ma avevo riposto troppa fiducia nelle "sane" procedure dell'etica di Scientology. Al Funzionario di Etica pienamente addestrato bastarono meno di 48 ore per creare ulteriore disordine, da cui scoppiò il disastro – come spesso accade quando Scientology viene applicata esattamente. Invece di suggerire alle due un comportamento più sobrio e privato, con mia grande sorpresa concentrò la sua attenzione su chi aveva fatto il reclamo e raccolse un fascio di "rapporti per conoscenza" su di lei. La donna ne fu prevedibilmente distrutta. Non fui in grado di rassicurarla, visto che un certo numero di fuchi volonterosi aveva presentato le sue osservazioni perfide e del tutto inopportune. Non rimasi sorpreso quando il culto arrivò in picchiata. [Ciò che Atack racconta avveniva in un centro Scientology indipendente - NdT] Scientology avvolse la poveretta in una cortina di promesse così lei riferì quando sapeva, e ne sapeva parecchio, sul furto dei materiali OT a Copenhagen. Le due donne contro cui aveva sporto reclamo erano coinvolte nel furto – assieme all'ex funzionario di Flag Robin Scott (che gestì per un po' un centro indipendente su in Scozia). La confessione che l'auditor vittimizzata fece a Scientology portò all'arresto e alla breve detenzione in Danimarca di Scott, e a una battaglia giudiziaria durata undici anni per Scott e le sue coimputate in Inghilterra. Così un solo colpo riecheggiò in tutto il mondo Scientology – e tutto questo solo perché un Funzionario di Etica aveva incoraggiato a fare "terza parte". Nessuno tra i suoi intervistati si era mostrato riluttante a unirsi a quell'attacco di follia. Invece di gestire il vero problema – le due ubriacone – il funzionario di Etica aveva incoraggiato tutti a "fare terza parte" contro la povera auditor, che fu la vittima di quell'orrendo comportamento. Naturalmente non si tratta di un comportamento esclusivo e proprio dei seguaci di Hubbard. Uno storico che studiava gli archivi della Gestapo scoprì che non riuscivano a tener dietro al flusso di rapporti inviati da persone vendicative determinate a far torturare i vicini fastidiosi, o a farli mandare nei campi di concentrmento. Hubbard non può affermare di avere inventato il "rapporto per conoscenza" che gli scientologist mandano così allegramente all'Ufficio di Etica. In effetti si tratta di tecnologia vecchia, di una civiltà precedente che ha forti similitudini con Scientology. Quando Carlos Cornier, il notevole documentarista, era sul gradino più basso del RPF di Flag e aveva perso ogni speranza e anche la libertà, un manifestante gli sputò addosso. Il malumore non è un modo salutare di passare il tempo. Odiate il peccato ma amate il peccatore, come fece San Paolo. Odiate il pensiero, ma non la persona che lo pensa, concordò Gandhi. In questo caso, dico odiate la malattia – Scientology – ma non la persona ammalata. L'atteggiamento velenoso e malevolo, l'arroganza, il cibarsi di pettegolezzi sono parte integrante dell'implant Scientology.
Gli occhi fissi e la mentalità impietosa non evaporano solo perché avete lasciato il culto. Troppi ex membri sono calunniosi e vendicativi, come vediamo sui forum e in chat. Il che implica che non sono guariti. Suggerisce poi che si tratti di persone infelici che vogliono infliggere agli altri la propria tristezza, piuttosto che portare speranza di recupero e guarigione. Molti anni fa Sheona Fox-Ness, mia carissima amica oggi defunta, mi consigliò di smettere di sprecare il mio talento con gli scientologist perché, dopo tutto, se l'erano "pulinata" [tirata addosso, voluta – NdT]. Questa è la compiaciuta credenza che aiutare non sia necessario, la semplicistica nozione di karma inculcato da Hubbard nei suoi fedeli. Sheona era stata ai vertici dell'organizzazione – Funzionaria Personale delle Pubbliche Relazioni di Hubbard – ed era sinceramente convinta di essersi sbarazzata di tutte le idee di Hubbard. Le chiesi se secondo lei sarei dovuto intervenire nel caso un bambino stesse per venire investito da un autobus, ma sembrò non capire. Forse aveva ragione. Potrei sicuramente fare qualcosa di meno stressante che cercare di convincere persone arrabbiate a essere più compassionevoli. Scientology è sostanzialmente un sistema di "procedimenti" e "indottrinamento" (per usare le parole di Hubbard) che erode la compassione e trasforma il vero credente in un clone traboccante paura e rabbia. Sarà finita soltanto quando il credente comincerà a prendersi di nuovo cura degli altri. O, come disse Hubbard con inimitabile ironia, «È sbagliato che i migliori di noi critichino il resto di noi». A meno che non si tratti di psichiatri, comunisti, giornalisti, gay o di chi mantiene riserve sulla perfezione divina del Vecchio della Sea Org. Fortunatamente ci sono anche parecchi ex membri gentili e compassionevoli che compensano le deficienze dei propri compagni e non ingaggiano attacchi al vetriolo. Il contatto con loro mi ha affascinato e deliziato, un contatto non toccato da "natter" (per usare un termine scientologico). È triste constatare che mentre le intenzioni di quasi tutti i membri di Anonymous sono lodevoli, tra di loro c'è anche chi predilige la cattiveria. Fremo quando vedo un gruppo di Anonymous sfogare il proprio divertimento su membri confusi del culto. Può alzare il morale dei manifestanti, ma non fa altro che irrigidire i membri nella loro dissonanza cognitiva, rendendoli ancora più sicuri di essere le coraggiose vittime di una persecuzione. Il trolling è diventato un problema in tutto il mondo e abbiamo visto celebrare i primi processi in cui queste persone sono state giustamente ritenute colpevoli di gravi abusi. Se fossimo veramente qui per aiutare, allora non dovremmo ricorrere al vetriolo pubblico, ma fare ciò che possiamo per calmare la rabbia e guarire i furiosi. Chi è guarito è riuscito a usare parole tabù come "vittima" e a provare emozioni come l'empatia. Riesce di nuovo ad avere una mente aperta e ad agire con ragionevolezza. I grossi termini pseudoscientifici sono rimossi, possono di nuovo "criticare" invece che "invalidare"; possono "desiderare" invece che "postulare" e vengono messe da parte quelle "ampie generalizzazioni" sui malvagi psichiatri, psicologi e terapeuti, tutti presunti cospiratori. Fissare le persone è stato riconosciuto un comportamento dominatore per nulla rassicurante per chi riceve assistenza, anche l'ipnosi è stata riconosciuta (proprio come Hubbard insisteva dovesse essere, anche se non gradiva che la comprendessimo a sufficienza per vedere come viene quotidianamente usata nella sua presunta chiesa). Compassione e senso di comunanza ritornano gradualmente, ma il processo non deve essere così graduale. Se si riesce a calmare l'ego mostruoso, gonfiato da anni di egocentrismo, si riesce a ridimensionare Scientology (ridurla da infinito a zero, come diceva Hubbard) e il processo di recupero avviene in pochi giorni. Ai più, però, richiede anni, o non avviene mai. Troppo spesso, anche a distanza di decenni, gli ex membri si aggrappano alle "rotture di ARC" e ai "withhold mancati", e alla certezza che chi li mette a disagio è una "persona soppressiva". Non ci sono fogli di verifica, non c'è una white-taped route da seguire per guarire, perché sicuramente e grazie al cielo siamo tutti diversi. Parte del trucco è diventare sinceramente auto-determinati, il che significa accettare il pensiero indipendente, anche quello eccentrico, dopo anni di "fare ciò che dice Ron".
La libertà di credo deve essere accompagnata dalla libertà di scetticismo e incredulità. Per risalire dall'abisso in cui Scientology deposita le sue vittime non serve alcun ponte, quanto piuttosto il dissolvimento di quelle famose sbarre impalpabili di cui parlava così appassionatamente Hubbard. Ma Hubbard falsificò naturalmente addirittura la derivazione di Scientology. Lui dice, abbastanza correttamente, che "scio" è la radice della prima sillaba, poi abbandona il latino per il greco della seconda sillaba, "logos". Scio- non significa conoscenza. Significa ombre, sfumature, perciò Scientology è lo "studio delle ombre". Il che è molto meno utile dello studio del proprio ombelico e rassicura i seguaci che anche loro un giorno saranno come Ron (che pensiero terrificante). John Gottman, probabilmente il maggior esperto di relazioni umane, distingue tra lamentela e biasimo: «Una lamentela si concentra su un problema specifico, è indirizzata al comportamento altrui, non ai suoi presunti difetti. Il biasimo, viceversa, è più moralista e globale... il biasimo attacca la personalità altrui, spesso con etichette negative e soprannomi. Spesso incolpa». [2] Le relazioni umane hanno successo quando le persone restringono le proprie lamentele a difficoltà reali, senza aggiungere particolari terribili. Meglio dire «questa mattina non hai lavato i piatti» astenendosi dall'aggiungere «come al solito, scimmione imbecille». E forse Hubbard ha ragione e a volte i critici urlano per evitare di essere scoperti. Freud e i suoi amici parlavano di "proiezione" e decisero che il biasimo incessante è solitamente una negazione diretta degli stessi difetti del critico. È una delle poche ipotesi freudiane che ha retto la prova del tempo. Naturalmente Scientology non è l'unico motivo per cui la gente diventa stressata. Alcuni erano arrabbiati anche prima di entrarvi, anche i non membri possono esserlo, ma chi non è guarito esprime spesso una furia malata che si infiamma e divampa alla minima occasione. Alcune persone non hanno bisogno di una tribuna, ma di aiuto, perché nessuno guarisce urlando e le urla diffondono offese. Come sottolinea l'eminente psicologo Philip Zimbardo, pietre e bastoni possono spezzarvi le ossa, ma le parole possono farvi soffrire per tutta la vita. Perciò andateci piano con i mattoni [critiche schiette – NdT] e non incoraggiate il comportamento distruttivo. Sui forum Internet significa semplicemente ignorare i flames. Ancora meglio, trovate un forum dove il moderatore comprenda il suo ruolo e respinga al mittente l'invettiva personale. Aaron Beck, fondatore della terapia cognitiva, scrisse un libro superbo sull'amplificazione della rabbia individuale fino a diventare guerra aperta. Dopo un'analisi del comportamento antisociale, dalle percosse coniugali e agli abusi sui minori fino all'aggressione e allo stupro, lui e i suoi colleghi osservarono «un comune denominatore... la vittima è percepita come il Nemico e l'aggressore si vede come la vittima innocente». [3] Non provano alcuna empatia e, come sottolineava giustamente Hubbard, sosterranno poi che le loro azioni sono state motivate dalla vittima. In "The True Believer", il suo testo fondamentale, Eric Hoffer scrisse: Che l'odio scaturisca più dal disprezzo di sé che da una legittima lagnanza lo si vede nel collegamento stretto tra odio e coscienza sporca. Forse non c'è modo più certo di infettarsi di odio virulento verso una persona che arrecarle grave ingiustizia.
Gesù ci consigliò di amare i nostri nemici, se volevamo entrare nel Regno dei Cieli (che, come lui disse, era tutto attorno a noi). San Paolo disse che senza caritas, o compassione, eravamo "niente". Ci sono tutte le ragioni per un dibattito aperto e vigoroso, ma osservando i forum Internet a volte si ha l'impressione che siano state mancate intere catene di withhold, dando così la stura a raffiche di natter (per i non iniziati: Hubbard insegnava che le persone divengono ostili se pensano che qualcuno abbia indovinato i loro peccati segreti – perciò "fanno natter", o biasimano la persona che temono). Ho lasciato Scientology perché mi rifiutavo di trattare le persone senza rispetto per la loro umanità. Non volevo disconnettere da nessuno e sicuramente non mi sarei impegnato in pettegolezzi malevoli. E voi? Potremmo provare a giocare pulito? ( Qui potete ascoltare una bella intervista a Jon Atack del giornalista australiano Steven Cananne della ABC in cui, tra le altre cose, descrive le molestie subite quando iniziò a criticare il movimento). 1. How to do a Noisy Investigation, Hubbard Communications Office Policy Letter, 5 settembre 1966, come citata a pag. 144 del Rapporto Foster su Scientology del 1971.
2. Gottman & DeClaire, The Relationship Cure, Three Rivers Press, NY, 2001, pagg. 72-73.
3. Aaron Beck, Prisoners of Hate, HarperCollins, NY, 1999, p. xiii. Culto sotto altro nome, ovvero propaganda per ridefinizione delle parole
I filologi, che dedicano la vita allo studio delle parole, ci dicono che esistono termini che "fanno le fusa" e altri che "ringhiano". La parola "democrazia", per esempio, fa le fusa perché ha un mucchio di associazioni felici. La parola "fascista" invece ringhia, perché fa rizzare il pelo. Gli scientologist sono turbati dalla parola "culto" e vorrebbero invece che chiamassimo "chiesa" la loro organizzazione, o almeno così mi hanno detto. È chiaro che la parola "culto" è una di quelle che ringhiano, mentre "chiesa" fa le fusa. I credenti sostengono che tutto quello che Hubbard ha scritto su Dianetics e Scientology è "sacra scrittura". Quella "sacra scrittura" ordina che essi debbano comprendere i veri significati delle parole, giù fino alla loro etimologia. Vorrei aggiungere che è "sacra scrittura" di Scientology che gli insegnamenti di Ron Hubbard sono inviolabili e vi si deve rigidamente obbedire. Non si può cambiare o rimuovere nemmeno una singola parola, né aggiungere un solo singolo appunto o tratto di penna (in realtà, da quando Miscavige è giunto al potere i libri sono stati massicciamente modificati, ma non è un problema mio). Nei codici "etici" di Scientology, ogni tentativo di alterare la dottrina è proditorio. E tutte le parole devono essere interpretate unicamente secondo la definizione del dizionario, altrimenti lo scientologist sarà involontariamente spinto a commettere dei crimini ("overt"). Hubbard ben comprendeva il potere di corteggiamento o ripulsa che hanno le parole. Nella sua scrittura del 1971 intitolata Propaganda per ridefinizione delle parole scriveva: Il trucco è – LE PAROLE VENGONO RIDEFINITE PER INTENDERE QUALCOS'ALTRO A VANTAGGIO DEL PROPAGANDISTA. [Maiuscolo in originale]. [1]Hubbard disse anche un'altra cosa: «il criminale accusa gli altri di fare ciò che egli stesso sta facendo». E questo è sicuramente vero quando si tratta di ridefinire le parole. I due dizionari di Scientology contengono un migliaio di pagine di parole prevalentemente ridefinite. Letteralmente migliaia di ridefinizioni. Alcune di esse non vengono notate dalla "carne cruda, wog moribondo" (alcuni dei termini scritturali per noi non credenti). Per esempio la parola ragionevolezza – una parola positiva, che fa le fusa per il resto dell'umanità – per gli scientologist ringhia. Hubbard insisteva che i suoi fedeli non perdessero tempo ad ascoltar ragioni, ma facessero semplicemente ciò che veniva loro ordinato. Se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe dato alle fiamme il "Saggio sulla Libertà" di John Stuart Mill. E quando si tratta di Tecnologia di Scientology, non c'è tempo per essere ragionevoli. Ai credenti viene addirittura vietato discuterla, azione considerata "tech verbale" che, nei codici di Scientology, è un "crimine". Così l'insistenza di Budda affinché i suoi seguaci non credano a nulla senza averlo vigorosamente discusso per metterne alla prova la verità, diviene "Ciò che è vero per Ron Hubbard, è vero". E non puoi nemmeno discuterlo, figuriamoci metterne in dubbio accuratezza o verità. Nelle sue scritture sull'inganno attraverso i cambiamenti di significato, Hubbard continuava: «Fate sufficienti ripetizioni della ridefinizione, si può modificare la pubblica opinione cambiando il significato di una parola». Inoltre, «La tecnica è buona o cattiva a seconda dell'obiettivo ultimo del propagandista». Hubbard proseguiva raccomandando che "psichiatria" fosse ridefinita per ottenere proprio questo ("un nemico antisociale della gente" nelle sue parole – il che mi ricorda parecchio Scientology). Quando si trattava di compassione e degli altri elementi fondamentali per religioni più pro-sociali, Hubbard non mostrava alcun interesse né competenza, ma in caso di manipolazione brillava: «La ridefinizione delle parole è fatta associando emozioni e simboli diversi alla parola intesa». Osserviamo perciò la parola "chiesa". Ammetto che mentre scrivevo Un pezzo di cielo blu sono caduto anch'io nella trappola, infatti ho educatamente e sempre parlato di "Chiesa". La maiuscola serve per indicare che intendevo "la Chiesa di Scientology". Ma devo accettare che i lettori possano credere che io pensi al culto come a una chiesa. No, non è così e non lo è mai stato, nemmeno quando, nelle inebrianti estati della mia giovinezza, ne ero membro. [2] Un'altra "scrittura" di Scientology ci dice che la "parola malcompresa" è la sola e singola causa del fallimento negli studi (esistono naturalmente altre cause, che Hubbard smercia altrove, ma la contraddizione è essenziale al suo metodo). Tenendo questo a mente, date un'occhiata alla parola "chiesa" nel dizionario. Potreste restare sorpresi nello scoprire che una chiesa è generalmente un'organizzazione cristiana. Hubbard fu tra i primi a mollare gli ormeggi e far vela lontano dalla sua etimologia. Provate a pensare a "Sinagoga di Scientology" per verificare quanto strana sia la trasformazione. L'uso di Hubbard della parola "chiesa" ha un precedente piuttosto ovvio, l'adozione da parte di Crowley della rabelesiana "Chiesa di Thelema". Nella "magik" crowleyiana Thelema è la volontà e, assieme alla Chiesa, Crowley prese a prestito anche il motto di Rabelais: fai ciò che vuoi dovrebbe essere la totalità della legge; amore è la legge, amore sottomesso alla volontà. Questo è il pensiero espresso nel libro preferito di Hubbard, Twelve Against the Gods di William Bolitho. Assieme al titolo di "chiesa", Hubbard prese a prestito anche la croce a otto punte. Sosteneva di averla vista in una vecchia Missione giù in Arizona, ma di sicuro l'aveva vista sul mazzo di tarocchi disegnati per Crawley e aveva indubbiamente letto di quelle carte nei Libri di Toth.
Hubbard era piuttosto cauto nell'ammettere di avere qualcosa a che fare con lo spirituale. Così, in Scienza della Sopravvivenza incolpò altri delle "vite passate" (aveva avuto l'idea da Crowley, anni prima di presentarla al suo seguito. Ma Hubbard era un maestro di trasformismo, si vedano per esempio le introduzioni ai suoi libri). Per verificare se si fossero levate grida di protesta, Hubbard sostenne con insistenza che era stato Burton Farber a decidere di registrare la prima chiesa nel febbraio del 1954. Ma lui ne aveva già segretamente registrate tre a Camden, New Jersey, nel dicembre 1953. I documenti portano la sua firma. Le tre nuove iniziative dovevano essere la Church of Scientology, la Church of Spiritual Engineering e la Church of American Science. Tali chiese ci danno un'idea sull'uso della parola "chiesa" perché l'ultima, la Church of American Science, sarebbe dovuta essere un'organizzazione cristiana. Con il suo solito disinvolto cinismo, Hubbard spiegò lo scopo di questa chiesa e i compilatori del suo Modern Management Defined ripeterono stupidamente un'idea che sarebbe dovuta restare decisamente sottotono. Fortunatamente, nella baraonda di parole profferite dal fondatore quasi nessuno se ne accorse: C'è differenza tra la Church of American Science e la Church of Scientology. La Church of American Science è una religione cristiana. Essa crede nella Sacra Bibbia, che Gesù è [sic] il Salvatore dell'uomo e tutto il necessario per essere una religione cristiana. Ci si aspetta che chi appartiene a quella chiesa sia cristiano. Queste due chiese si incastrano. Prendiamo a bordo uno come membro della Church of American Science [sic]. Essa non disapprova il suo battesimo o altre cose del genere, e lui gradualmente potrebbe avanzare verso un'attività migliore e più ampia come la Church of Scientology, acquisire un po' più di saggezza e approssimarsi un po' di più all'ottimale. Poi se fosse bravo e una di quelle persone che ci piacerebbe avere intorno, alla fine potrebbe avanzare fino a HASI. Così con queste organizzazioni abbiamo fornito dei trampolini verso Scientology. (nastro 5410C04) [sottolineatura aggiunta].Perciò quella chiesa era semplicemente un "trampolino" verso "qualcosa di meglio", qualcosa di più "saggio" del Cristianesimo. Se volete che la vostra ridefinizione si radichi, dovete soltanto usare le tre "R" fondamentali della persuasione di sfruttamento – ripetizione, ripetizione e ripetizione: Il modo per ridefinire una parola è ripetere la nuova definizione il più spesso possibile. È perciò necessario ridefinire verso il basso medicina, psichiatria e psicologia, e definire Dianetics e Scientology verso l'alto. Questa, per quanto riguarda le parole, è la battaglia di pubblica opinione affinché si creda alle vostre definizioni, non a quelle dell'opposizione. Uno sforzo coerente e ripetuto è la chiave di tutto il successo di questa tecnica propagandista. (L. Ron Hubbard, "Propaganda by Redefinition of Words").In merito alla parola "culto", nell'Oxford Dictionary si legge: «particolare forma di venerazione religiosa... devozione verso una particolare persona o cosa». La sua radice significa semplicemente "venerazione". Ammetto che grazie alla ridefinizione fatta dai media la parola "culto" è diventata una di quelle che ringhiano, Hubbard tuttavia insisteva che i suoi seguaci si attenessero strettamente al vero significato delle parole. I luminari del mondo anti-sette hanno cercato di mantenere viva quella parola semplice ed efficace etichettando accuratamente alcuni culti come "distruttivi" o "totalitari". Proprio come le parole "chiesa" e "sinagoga" sono utili per fornire un significato più pieno, anche la parola "culto" mantiene la sua utilità, perché è dannatamente accurata. Due signori molto istruiti mi hanno dato questa definizione di culto totalitario: Gruppo o movimento che mostra una grande o eccessiva devozione o dedizione verso una persona, idea o cosa, e utilizza tecniche manipolative non etiche di persuasione e controllo (per esempio, isolamento dalla famiglia o dagli amici precedenti, debilitazione, uso di metodi speciali per aumentare la suggestionabilità e la subordinazione, potenti pressioni di gruppo, gestione dell'informazione, sospensione dell'individualità o del giudizio critico, promozione della dipendenza dal gruppo e timore di lasciarlo, ecc.) studiate per portare avanti gli scopi del leader del gruppo a reale o possibile discapito dei membri, delle loro famiglie o della comunità (Professori Louis J. West e Michael Langone, 1986).Perciò anche se prendiamo la parola nel suo senso ampliato e peggiorativo, essa ancora si applica a Scientology.
L'autore di un libro uscito di recente mi ha detto che poiché alcuni ritengono di avere avuto benefici da Scientology, allora non dovremmo chiamarla "culto". Allora si potrebbe dire che c'erano molti nazisti che ritenevano di aver tratto beneficio dall'appartenenza al partito, perciò non dovremmo chiamarli nazisti (termine mai usato dai credenti). Scientology è un culto profondamente distruttivo che nelle sue inviolabili scritture dispone un insegnamento di odio e aggressione verso chiunque si rifiuti di sottostare alle sue dottrine. Devo ammettere che non sono per nulla infastidito dal fatto che i membri si sentano afflitti dall'uso accurato di una parola. In breve, se dovete dare un nome a un culto, ma siete imbarazzati e ritrosi a chiamare culto un culto, per favore non fate l'errore di chiamarlo chiesa. Non è chiesa più di quanto lo sia qualunque altra organizzazione fanatica impegnata a danneggiare chi non crede, e a prendere di mira gli ignari. Se culto per voi è troppo, usate il termine "Org" di Gerry Armstrong o chiamatela semplicemente Scientology. Non aiutate Hubbard a inculcare la nozione che si tratti di un movimento socievole, amichevole, compassionevole. La storia mostra chiaramente che non è vero. 1. HCOPL 5 ottobre 71, Propaganda by Redefinition of Words
2. Atack ha altro da dire sull'argomento nel suo dialogo settimanale con Tony Ortega di "Underground Bunker". |
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