Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio 2008, un "collettivo orizzontale" conosciuto come "Anonymous" è balzato agli onori delle cronache internazionali per un attacco DDOS ai server che ospitano i siti ufficiali della Chiesa di Scientology.
Con il trascorrere dei giorni e la levata di scudi dei maggiori critici del movimento, però, le azioni di "Anonymous" hanno assunto toni diversi e infinitamente più accettabili: far sentire in tutto il mondo lo scontento e il senso di repulsione per i metodi utilizzati dalla "chiesa" con pacifiche manifestazioni davanti alle sue sedi locali. Il primo appuntamento mondiale era previsto per il 10 febbraio 2008, ore 11,00 locali. "Anonymous" prevede di organizzare altri eventi per i prossimi mesi. Martini
Se fosse una moderna guerra di religione, qualcuno potrebbe pensare ai cybercrociati. I protagonisti di questa recente epopea – in realtà – non sono gli eredi dei leggendari cavalieri templari, ma sgangherati pirati informatici forse in grado di evocare soltanto l’indimenticabile Brancaleone da Norcia interpretato da Gassman nelle pellicole di Mario Monicelli. La storia, lontana da Gerusalemme e dal Santo Sepolcro, ha avuto luogo in Internet pochi giorni fa, quando un manipolo di hacker ha attaccato il sito web di Scientology. Il gruppo di aggressori telematici, "Anonymous" il nome, ha scatenato una furia tecnologica accusando la Chiesa di campagne di disinformazione e iniziative repressive nei confronti dei fedeli dissidenti: il risultato è stato l’oscuramento del sito e il dichiarato "scippo" di importanti documenti e schedari segreti. L’assalto è stato un po’ maldestro e quindi non sono mancati gli "effetti collaterali". Nell’infervorato tentativo di contribuire ad abbattere ogni possibilità di connessione a "scientology.org", uno degli assalitori ha sbagliato nel diffondere il numero IP (ovvero le coordinate numeriche) del bersaglio da colpire via Internet. I molti "volontari" reclutati online hanno così accidentalmente mandato in tilt il web di una scuola olandese, l’Etty Hillesum Lyceum nella cittadina di Deventer. Proprio questo divertente errore ha permesso al portavoce di Scientology, preso di mira dai giornalisti a caccia di notizie, di negare l’esistenza di un attacco e il tanto strombazzato accesso a database informatici riservati. Ma cosa è successo? La storia comincia il 16 gennaio scorso e prende spunto dalla diffusione – attraverso il sito YouTube – di un filmato propagandistico in cui l’attore Tom Cruise descrive con toni entusiastici la filosofia e le attività di Scientology. Il gruppo "Anonymous" fa scattare il cosiddetto "Project Chanology", articolato su due principali mosse ("Operation Chanology" e "Operation CoSplay") e con l’obiettivo di mettere in cattiva luce la "Church of Scientology". Una vera e propria esercitazione paramilitare, programmata anche nel minimo dettaglio e con un piano di reclutamento virtuale basato sulla ricerca via Internet di persone disponibili a scendere in campo. Tre gli obiettivi dichiarati delle "truppe" di Anonymous: salvare gli affiliati a quella Chiesa da un possibile lavaggio del cervello, insinuare dubbi in merito agli insegnamenti da questi ricevuti, mettere in ridicolo tutta la vicenda così da ottenere una vasta copertura mediatica. Attraverso la Rete vengono forniti indirizzi, riferimenti telematici e numeri di telefono per procedere a schierare chi doveva aderire all’offensiva. La strategia prevede di portare a casa la vittoria entro il 10 febbraio. A mezzogiorno di tale data gli "Anonymous" si riuniranno in massa dinanzi agli edifici di culto di Scientology in ogni angolo del mondo e "chiederanno che siano demoliti, che i loro prigionieri vengano rilasciati, che cessino torture e minacce nei confronti degli adepti e di quelli che conoscono la verità". La convocazione chiude con un determinato "Siamo una Legione di centinaia di migliaia di persone. Possiamo diventare un milione ma solo con te!". Dopo l’introduzione "organizzativa", la dichiarazione telematica di guerra è preceduta da un inquadramento dell’avversario in cui vengono spiegati i tre gradi su cui è distribuita l’organizzazione gerarchica di Scientology (believer, zealot, overseer) e da una serie di consigli sull’approccio da adottare nei confronti dei seguaci di tale fede (da tranquillizzare al grido di "Non siete soli"). "Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci" è il guanto di sfida con cui Anonymous informa l’avversario dell’inizio delle ostilità. L’attacco al sito di Scientology è stato basato sul sistema DDOS (Distributed Denial of Service), che consiste nel far convergere sul computer nel mirino una grande massa di richieste simultanee, in modo da farlo crollare per sovraccarico di lavoro. Il documento pubblicato per gli interessati a simile arruolamento contiene ogni dettaglio tecnico sui sistemi di protezione utilizzati da Scientology per difendere le proprie risorse online e sui metodi da adottare per by-passare tali barriere. La missione numero due doveva essere una massiccia manovra di "spamming", fondata sull’invio di milioni di e-mail contenenti i messaggi di più varia natura. La terza indicazione operativa esorbitava da Internet: colpire i numeri verdi, le utenze locali e tutti i telefax dell’organizzazione "nemica" di cui era disponibile l'elenco completo. Siccome non era sufficiente tenere occupate le linee per paralizzare ogni comunicazione, si consigliava di spedire via fax pagine completamente nere così da ottenere il duplice risultato di rallentare la trasmissione e consumare tutto il toner disponibile negli apparati riceventi. La parola d’ordine era mutuata da una celebre frase del Feldmaresciallo Rommel: "In assenza di ordini, cercate qualcosa e distruggetelo". Al momento ne sanno qualcosa gli studenti del liceo olandese, ma anche "scientology.org" ha effettivamente accusato il colpo.
Gli Anonimi hanno dichiarato guerra alla Chiesa di Scientology. Sembra un film di fantascienza, con Tom Cruise nel ruolo principale. Invece è vero. La star hollywoodiana è infatti il centro e l’involontario motore di una battaglia globale, partita subito dopo l’apparizione nel web del video in cui con fare spiritato decanta le virtù della Chiesa. O meglio subito dopo la sua sparizione, per volontà di Scientology, che è riuscita a farlo rimuovere dalle pagine di YouTube e ha avviato azioni legali per cancellarlo definitivamente dalla rete, senza peraltro riuscirci. La comunità di Internet non l’ha presa bene, i più agguerriti hanno aperto un sito, Project Chanology, hano sferrato un primo attacco informatico al sito di Scientology, e lanciato un appuntamento per domenica prossima, per andare a manifestare di fronte alle sedi della Chiesa, in mezzo mondo. La comunità virtuale degli Anonymous ha compilato una vera dichiarazione di guerra: «Per il bene dei vostri seguaci, per il bene dell’umanità, e anche per il nostro divertimento, vi cacceremo da Internet e smantelleremo la Chiesa di Scientology nella sua forma attuale. Vi riconosciamo come un avversario pericoloso e siamo pronti per una lunga battaglia. Voi non prevarrete per sempre contro le masse arrabbiate del popolo. I vostri metodi, l’ipocrisia e l’ingenuità della vostra organizzazione ne hanno decretato la fine. Non potete nascondervi, siamo ovunque». È uno stralcio del video che gli Anonimi hanno pubblicato a fine gennaio sull’inevitabile YouTube, in una settimana ha collezionato due milioni di visite e decine di migliaia di commenti. Alla dichiarazione è seguito l'attacco: una sorta di assalto al server, con un numero talmente grande di richieste che ha messo in ginocchio il sistema e reso inaccessibili le pagine della Chiesa lo scorso fine settimana. Un'offensiva che ha a che fare non solo con Tom Cruise, ma anche con l'ingerenza di Scientology, impegnata da anni a tentare di far rimuovere le note di dissenso da ogni angolo di Internet come ad infestare i forum di discussione con messaggi di propaganda. Un'azione, questa degli Anonymous, che ha raccolto molte adesioni ma pure qualche dissenso, anche da alcuni dei più noti anti-scientologisti (spesso ex-scientologisti). Come Jeff Jacobsen, il webmaster del sito dedicato a Lisa McPhearson che non condivide la modalità degli Anonimi, anche se presume siano «brave persone», perché «le nostre armi sono la ragione, l'evidenza, la discussione e la libertà di parola». O come Andreas Heldal-Lund, fondatore dell'associazione norvegese Operation Clambake, che condivide con Mark Bunker, autore di Xenu Tv, il timore che un tale attacco presti il fianco alle litanie scientologiste sulla persecuzione religiosa. Chi ha reagito peggio però è ovviamente la stessa Scientology, che dopo aver minimizzato sta cominciando a prendere la cosa più sul serio. Gli Anonymous precedono la battaglia contro Scientology. Protagonisti nella scorsa estate di un servizio dell'americana Fox News, venivano descritti come una gang di hacker, messi sotto accusa per il linguaggio provocatorio, e sospettati addirittura di alcuni attacchi terroristici con furgoni esplosivi. Hanno risposto con un video che ha messo in ridicolo lo scoop televisivo. Loro scopo dichiarato è perseguire il «lulz», storpiatura di un altro neologismo internettiano, «lol», acronimo di «laughing out loud», ridere sguaiatamente. Lulz è una risata beffarda e irriverente, che può nascere anche dalle disgrazie altrui. Nessuna ideologia, nessun fanatismo o schieramento dietro parole d'ordine, nulla a parte il lulz. Dichiarano di «non avere nulla contro la religione», dato che «credono nella libertà», la loro battaglia è solamente contro la Chiesa di Scientology, per i metodi che adotta e per la sua capacità di accumulare denaro. Il linguaggio degli Anonymous è più provocatorio che sinceramente violento, più punk che terrorista, tanto da far sospettare a qualcuno che dietro tale sigla si nasconda una manciata di brufolosi adolescenti. Ma in internet la notorietà si misura in numero di contatti, e gli Anonimi, qualsiasi cosa siano, stanno diventando famosissimi. Qualche azione su strada è già stata fatta in questi giorni a New York, in Canada a Toronto, in Inghilterra a Manchester, gente che srotola striscioni e volantina, alcuni mascherati altri no, e mostra cartelli agli automobilisti con scritto «Se pensi che Scientology sia una setta suona il clacson». I video sono già in YouTube e nel sito Project Chanology. Dove si trovano anche gli indirizzi delle sedi della Chiesa dove domenica prossima si troveranno gli Anonymous, dagli Usa all'Australia, passando per l'Europa (c'è anche l'Italia), le modalità di partecipazione (la non violenza è predicata a ogni riga) e istruzioni su come coinvolgere i media, («Hey, è una storia perfetta per i tabloid: Internet declares war on Scientology, Tom Cruise»). Una risata, forse, seppellirà la Chiesa di Scientology.
"Anonymous" è un gruppo di terroristi del cyberspazio che nasconde la propria identità dietro alle maschere e all'anonimato del computer. Molto tempo prima di scegliere Scientology come suo ultimo bersaglio, "Anonymous" ha distrutto i siti web di migliaia di utenti di MySpace. Quando Fox News ha denunciato le loro attività, gli hacker di "Anonymous" hanno causato un'interruzione del funzionamento del sito web di Fox e pubblicato un manifesto maligno in un messaggio video del luglio 2007 su Internet: "Noi siamo il volto del caos. ... Roviniamo le vite di altre persone semplicemente perché possiamo. ... In centinaia sono morti in un aereo precipitato al suolo. Noi ridiamo. La nazione è in lutto per le sparatorie nelle scuole, noi ridiamo. Siamo la personificazione dell'umanità che non ha rimorsi, nessuna cura, nessun amore o nessuno senso della moralità." (Vedi www.youtube.com/watch?v=uZ1qi9gz7UU). "Anonymous" sta perpetrando crimini commessi per motivi razziali o religiosi contro le Chiese di Scientology e singoli Scientologist senza nessuna altra ragione se non il bigottismo. "Anonymous" ha inizialmente giustificato i suoi attacchi lamentandosi del fatto che le richieste della Chiesa ad alcuni siti web di rimuovere un video rubato, relativo ad un evento interno della Chiesa, in qualche modo ha costituito un affronto alla libertà di parola. La Chiesa di Scientology, come farebbe qualsiasi proprietario di copyright, ha semplicemente mandato di routine delle comunicazioni che la presenza di quel video costituiva una violazione dei copyright. Comunicazioni simili vengono mandate regolarmente dalle televisioni e dalle case discografiche a coloro che mostrano versioni pirata di opere protette da copyright. "Anonymous" ha addotto la giustificazione della "libertà di parola" per il fatto che il video in questione è stato visto da milioni di persone. È "Anonymous" che ha tentato ripetutamente di sopprimere la libertà di parola tramite assalti illegali ai siti web della Chiesa, per impedire agli utenti di Internet di ottenere informazioni sulla Chiesa. Si è anche impegnato in altre azioni di disturbo incluse minacce di violenza tramite telefonate, trasmissioni di fax ed e-mail, per non menzionare le loro spedizioni di polvere bianca a dozzine delle nostre Chiese, che ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Le pretese di "Anonymous" riguardo all'avere scopi altruistici non sono diverse da quelle sentite da qualsiasi gruppo terrorista o di odio. Non siamo i primi ad essere i bersagli. Usando la visibilità di Scientology, "Anonymous" pensa di attirare maggiormente l'attenzione. "Anonymous" ha proclamato pubblicamente che le opere su cui basa le sue azioni sono il Manifesto Comunista e Mein Kampf. Ovviamente, questo gruppo non solo è anti-Scientology, è anti-libertà di religione ed anti-libertà di parola. Il bigottismo religioso di qualsiasi natura è deplorevole ed influisce profondamente sull'intera comunità. I crimini commessi per motivi razziali o religiosi di "Anonymous" dovrebbero essere condannati. Per chiunque desideri più informazioni sulla Chiesa di Scientology o il contesto del video riprodotto senza autorizzazione, dovrebbe visitare il sito web della Chiesa presso: www.scientology.org e farsi una propria opinione. Le azioni di "Anonymous" non interromperanno le normali attività della chiesa nel dare servizio ai suoi parrocchiani e alla comunità. La Chiesa di Scientology sta collaborando con le autorità locali per minimizzare l'impatto negativo di questo gruppo di terroristi mascherati del cyberspazio. |
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