Di Bent Corydon e Ron Hubbard, Jr. (alias Ronald DeWolf)
© Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2003-2004
Il 24 gennaio 1986 L. Ron Hubbard morì in un motor home Bluebird da 250.000 dollari parcheggiata vicino a un recinto di lama e ad un prato di bufali al pascolo. La località era un ranch di 160 acri a Creston, 18 chilometri ad est di Atascadero nella contea di San Luis Obispo, California. Sul certificato di morte Gene Denk, suo medico personale, scrisse che, qualche giorno prima di morire, Hubbard aveva avuto un'emorragia cerebrale. Whiting, lo sceriffo di Obispo, affermò che i campioni di sangue prelevato dal corpo di Hubbard mostravano livelli accettabili di farmaci indicati per pazienti colpiti da quella condizione. Poco si sa su ciò che accadde tra il momento della morte e 12 ore dopo, quando rappresentanti della chiesa si rivolsero all'impresa di pompe funebri per rimuovere il cadavere. Un vicino, Robert Whaley, dirigente in pensione di uno studio pubblicitario, ricorda di aver visto molto traffico intorno al ranch quel venerdì sera. Il mattino successivo l'avvocato Cooley telefonò alla Reis Chapel di San Luis Obispo, 35 chilometri a sud del ranch. «Ci chiese se ci occupassimo di cremazioni» ha raccontato Irene Keis, una dei soci della ditta, riferendo che vennero presi speciali accordi direttamente al crematorio, che solitamente rimane chiuso nei fine settimana. Il corpo venne trasportato da suo marito Gene. Cooley, uno degli avvocati della chiesa, accompagnò le spoglie alla cappella e vi si trattenne mentre gli altri andavano a pranzo. «Il Sig. Cooley insistette che il corpo non venisse mai lasciato solo». I rappresentanti della chiesa «volevano una cosa assolutamente privata - non volevano dichiarazioni per la stampa» ha ricordato la Reis. Venuti a conoscenza dell'identità del morto i titolari della cappella telefonarono al vice coroner di contea, Don Hines, il quale bloccò la cremazione fino a quando un patologo indipendente non avesse esaminato il cadavere. Cooley presentò a Hines un certificato di preferenza religiosa in cui Hubbard dichiarava di non volere che venisse eseguita un'autopsia sul suo cadavere. Un portavoce della chiesa disse che negli ultimi due anni e mezzo Hubbard aveva vissuto al ranch di Creston scrivendo e facendo ricerche sullo spirito, allevando animali e dedicandosi alla fotografia. Si era trasferito nel motor home in attesa che venissero completati i lavori di ristrutturazione della casa, appena terminati al momento della morte. I vicini e le persone che nel corso degli anni si erano variamente avvicendate per lavoro sulla proprietà lo descrissero come una sorta di "Colonnello Sanders", poiché Hubbard aveva la barba bianca ed era visibilmente sovrappeso. Dissero che l'uomo che conoscevano come "Jack" usciva raramente dal motor home e veniva accompagnato in macchina per il ranch da una donna bionda e minuta, anch'essa residente sulla proprietà. Secondo il vicino Whaley, Hubbard era ossessionato dalla privacy. Nessuno dei vicini sapeva chi fosse. Non riceveva posta e spesso i visitatori arrivavano in piena notte. Quando usciva dal motor home era solo per fare lavoretti sulla proprietà e dar da mangiare ai cavalli, ai lama e ai bufali. Whaley disse a un giornalista di aver invitato a cena Hubbard e "i Mitchell" (come si facevano chiamare Pat e Annie Broeker) poco dopo il loro arrivo, ma che essi «avevano rifiutato». Il vicino ricordò un casuale incontro a quattr'occhi con Hubbard. Un giorno si era recato alla stalla del ranch per chiedere in prestito un attrezzo, e aveva sorpreso Hubbard che stava affilando un pezzo di metallo. «Il vecchio mi diede una vera occhiataccia, corse nel laboratorio e si chiuse dentro». Ciò che si intende veramente per "chiesa" non è chiaro. Esistono numerose entità istituite e registrate dagli agenti di Hubbard. Ognuna di esse si presenta come autonoma e tra le altre cito la Author Service Inc. (l'azienda personale di Hubbard, una for profit comandata dalla élite superiore della chiesa e - secondo testimoni - l'entità più importante); la Church of Spiritual Technology; la Church of Scientology of California, ecc. ecc.. Nonostante la pretesa del contrario, secondo ex alti funzionari di Scientology tutte queste entità formano un insieme monolitico dominato dalle stesse poche persone che erano i suoi agenti più importanti al momento della morte. Recentemente (aprile 1987) è stata attirata l'attenzione su questo stato di cose quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato la richiesta di esonero dall'obbligo di depositare un legato di 60 milioni di dollari a tutela del suo patrimonio, mentre la chiesa si appellava alla Corte Superiore degli Stati Uniti per una sentenza di risarcimento. Un articolo in prima pagina del Los Angeles Times spiegava: Gli avvocati di Scientology hanno discusso sul fatto che il versamento del legato avrebbe ridotto la chiesa in bancarotta. Ma il giudice del tribunale di Stato che presiede la giuria del processo ha contestato che le affermazioni di povertà della controversa chiesa sono infondate... Sicuramente questo suo più recente testamento è sostanzialmente diverso da quello stilato nel 1982. Dopo aver intervistato Bill Franks, Homer Shomer ed altri, Richard Behar della rivista Forbes ha concluso che Hubbard aveva trasferito «almeno 200 milioni di dollari» dai conti della chiesa ai suoi conti personali. È possibile che l'ammontare sia molto più sostanzioso. Diversi testimoni sostengono che Hubbard fosse ossessionato dall'idea di tornare e recuperare il suo bottino (sia sepolto in forma di oro che ammassato in banche straniere su conti cifrati). L'idea era quella che, nel corso della sua successiva vita sulla Terra, avrebbe ricordato i luoghi esatti o i numeri dei diversi conti cifrati (conti per cui non è necessaria una carta di identità), e quindi avrebbe reclamato le sue ricchezze. Evidentemente L. Ron Hubbard era in profondo disaccordo con il detto "non puoi portarteli dietro". Il testamento che cita come eredi "la chiesa" (controllata da una piccola élite) e la famiglia sembra non essere coerente con quell'intenzione. A meno di considerare la possibilità che possa esistere un vasto patrimonio nascosto/sepolto di cui tutti, salvo Hubbard, ignorano l'esistenza. Testimoni diretti parlano del viavai di documenti relativi al "Mausoleo" da 35 milioni di dollari che Hubbard progettava di costruire, completo dei suoi scritti incisi sul titanio e lingotti d'oro sepolti all'interno, stile faraone. Come la sua nuova incarnazione potrà avere accesso a tutto questo non è chiaro. Tutto questo sarebbe stato veramente umiliante per un uomo che aveva messo sopra a tutto il valore della sua immagine. Un uomo che, dopo la sua ultima apparizione in un'aula di tribunale nel 1952, aveva giurato che non si sarebbe mai più presentato davanti a un giudice. I nuovi leader insistono nel dire che Hubbard «scaricò causativamente» il suo corpo poiché «era divenuto d'impaccio». Tuttavia c'è chi ha speculato che Hubbard si sia semplicemente suicidato per evitare la pubblica umiliazione. A quanto ne so non esistono prove in questo senso; comunque sia molti si sono fatti domande sul perché della "fretta sconveniente" nel cremare il corpo senza autopsia. Tra chi si è fatto questa domanda c'è Michael Flynn, che ha espresso le sue perplessità ad un reporter. Cooley, l'avvocato della chiesa, ha immediatamente sporto querela rivelando così che gli alti papaveri di Scientology sembrano piuttosto permalosi sull'argomento. Altri, citando un messaggio registrato di un "Ron's Journal" del 1983 - che esperti hanno stabilito non trattarsi della voce di Hubbard - e firme di quel periodo, che sembrano essere state contraffatte, sostengono che Hubbard fosse morto nel 1983 e tenuto "congelato" mentre i giovanotti consolidavano il loro potere. Se questo scenario potrebbe essere un finale idoneo per una vita difficile da distinguere dai romanzi di Hubbard, viene però contraddetto dal racconto del vicino Whaley e dal rapporto del coroner, e dalle affermazioni dell'editore e scrittore di fantascienza Ray Faraday Nelson. Fan di lunga data delle opere di fantascienza di Hubbard, per oltre tre decenni Nelson mantenne con lui un regolare scambio epistolare. L'ultima lettera ricevuta - con un postscriptum autografo - arrivò appena una settimana prima della morte. Nelson, una delle poche persone con cui Hubbard mantenne un qualche tipo di contatto nel corso degli anni, sostiene che fin da prima del 1980 Ron era preoccupato da qualcosa di più importante dei suoi scritti di fantascienza. Probabilmente si tratta della verità, almeno per quanto riguarda l'evitare la gestione diretta della chiesa (soprattutto dopo il processo Armstrong). Per valutare più correttamente le preoccupazioni degli ultimi anni di vita si dovrebbe aggiungere all'elenco quanto segue: tenersi alla larga da aule di tribunale e dalla galera; accumulare grossi conti bancari personali; cercare di prolungare la sua vita con l'aiuto di medicine e diete. Credo che Hubbard si intromettesse con la direzione della chiesa solo quel tanto che bastava per assicurare la sua sicurezza personale e i sempre crescenti flussi di denaro. Molti scientologist erano convinti che Ron non sarebbe mai morto o che almeno sarebbe diventato molto, molto vecchio. La notizia della morte del loro leader venne sminuita e per molti di loro trasformata in una "vittoria" - veramente una bella notizia - dall'annuncio fatto al Los Angeles Palladium secondo cui Ron aveva «scaricato il corpo causativamente» in quanto era diventato un «impedimento alla sua ricerca». La ricerca che stava ("sta") conducendo a beneficio dell'intera umanità. Sì, quella era una prova del «successo definitivo» di Ron; il messaggio era questo: aveva ottenuto la vittoria definitiva, la conquista del ciclo della vita e della morte! Quando nel 1980 LRH ci lasciò per condurre le sue ricerche portò con sé due tra i suoi compagni e amici più fidati. Quelle due persone sono Pat Broeker e Annie Broeker, che hanno vissuto e lavorato con lui negli ultimi sei anni, durante l'intero periodo della sua ricerca.(Prima di essere papa e papessa di Scientology, Pat e Annie erano soprattutto l'autista e la cameriera di Hubbard). Durante il suo discorso Pat Broeker, il quale sarebbe dovuto essere il capo esecutivo della chiesa, parlò di "Nuovo OT8": sarebbe stato rilasciato presto, diventando così il più alto livello OT disponibile. Suscitando numerosi oooh e aaah nella platea, Broeker parlò con molta dimestichezza di OT 8, lasciando l'impressione di averlo già completato. Agli occhi degli scientologist, e dopo la "ascensione di Ron", ciò rese Pat Broeker l'essere assolutamente più consapevole che abitasse un corpo umano. Ok, visto che David ne ha parlato, è stato per me ... [si schiarisce la voce] ... un onore servirlo in questi ultimi sei anni... ehm ...e prima di allora...ehm ... nella Sea Org in generale. E non esiste, non esiste onore più grande. Voi sapete - voi della Sea Org - e i suoi amici sanno esattamente di che cosa sto parlando.L'autocontrollo e la compostezza che Broeker pareva avesse recuperato sembrano ora evaporare. Appare molto nervoso e si lascia andare a ciò che assomiglia a un "lapsus freudiano". Vivere con Hubbard per sei anni non è stata evidentemente un'esperienza piacevole. Sembra essere ancora "bloccato nell'episodio", giusto per descrivere in linguaggio scientologese il suo comportamento. Qui Broeker raggiunge il massimo dell'agitazione sospettando forse di aver ammesso inavvertitamente che Hubbard non aveva il controllo su come e quando avrebbe "scaricato il corpo". Ma continua con grande sforzo, trascinando ogni parola. ... che avrebbe... che sarebbe presto giunto ad un punto - sapeva approssimativamente dov'era, ma - poiché c'erano cose intercorrenti da dove era a dove sapeva che avrebbe trovato questi fenomeni che ehm... in cui avrebbe dovuto scaricare il corpo e proseguire completamente libero da ingombri...Broeker calca con forza le parole: Esiste una sola sorgente. Sorgente non passa al management. Sorgente è lui, il solo! Non ascoltate gli altri!Alla luce di questa prestazione non sorprende che Pat Broeker sia stato molto assente dai successivi "event importanti" di Scientology [1]. Per come la vedo io, dal 27 gennaio in poi - con l'annuncio della morte di Hubbard - tutto è cambiato. Adesso dopo un preciso punto dell'"auditing" si deve uccidere il corpo ( che è un "impedimento") per poter proseguire verso maggiori altezze ("scaricare", "uccidere", forse sono confuso. C'è qualche differenza?) . Dopo la morte di Hubbard una giovane scientologist espresse il suo pensiero. Mostrando un entusiasmo che sembrava tanto bizzarro quanto macabro, disse: «Una volta che hai raggiunto OT 14 potrai andare a Flag per avere istruzioni su come scaricare il corpo e unirti a Ron. È geniale!». OT 15, secondo la "carta dei gradi" della chiesa, corrisponde alla "Libertà Totale". Gli scientologist che ora stanno annuendo nel leggere le parole di Hubbard che li incoraggia a lavorare con diligenza per "Attraversare il Ponte" capiscono veramente dove stanno andando? Se così non fosse, giusto per citare un pezzo del 1982 (presumibilmente di Hubbard): «Si sarà molto soli lassù in cielo», il cielo dove L. Ron Hubbard - saggio, benevolente e potente - sta aspettando il loro arrivo. Nei suoi primi scritti Hubbard disse al mondo di aver "costruito un ponte" che l'Umanità avrebbe potuto attraversare, un ponte che conduceva alla totale libertà spirituale di questa vita. Sembra che tutto questo sia cambiato. «Ci rivedremo dall'altra parte del ponte» ha scritto Hubbard. Ora "l'altra parte" dove Ron sta aspettando sembrerebbe richiedere un passaggio abbastanza truce per il locale cimitero. Hubbard se n'è andato. Ma che dire del suo "alter ego", la chiesa? Essa sopravvive come suo corpo, come sue mani sempre pronte ad aprirsi per carpire la mente dei vostri figli. La chiesa, nella sua forma attuale, è un enorme vampiro organizzativo che succhia e ingoia la vitalità dell'innocente e dell'idealista. Avendo a disposizione enormi risorse legali, finanziarie e pubblicitarie, la capacità della Chiesa di Scientology di persuadere ed intimidire è impressionante. La sua capacità di inibire la comunicazione, di impedire il libero dialogo, di terrorizzare è un fatto di cronaca. Il modo in cui la gerarchia della chiesa vede le cose viene riflessa nel "Aides order 210-47" [ordine agli assistenti] del 2 marzo 1983. Emesso dal Capitano Guillaume Lesevre, Executive Director International, cita Hubbard dicendo: Non mi interessa la moralità wog [non scientologist]... se chiunque cerca attivamente di inturbolare o fermare Scientology o le sue attività, posso far sembrare il Capitano Bligh mansueto come un insegnante della scuola parrocchiale. Probabilmente non esistono limiti a ciò che farei per salvaguardare la sola strada verso la libertà che l'Uomo possieda".
Al momento credo che l'organizzazione, la setta, sia nelle mani dei seguaci e degli adepti di Hubbard più fanatici, ciò che potreste paragonare ai seguaci dell'Ayatolla Khomeini [2].
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