Allegato a "Bare Faced-Messiah - Il Volto Nudo del Messia", biografia di L. Ron Hubbard di Russell Miller. Intervista a Robert McDonald Ford, amico personale di L. Ron Hubbard negli anni 1938/1942 © Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2001
Robert McDonald Ford, ex membro del Senato degli Stati Uniti, fu un caro amico personale di L. Ron Hubbard negli anni '30 e '40 e nel 1941 lo aiutò ad ottenere l'incarico, a lungo ambito, di ufficiale delle Forze Armate statunitensi (Ron ne aveva vanamente fatto richiesta per sei anni). Ford è stato intervistato nel settembre del 1986 dallo scrittore e giornalista britannico Russell Miller per la sua biografia di Hubbard, Bare Faced Messiah. Quanto segue è la trascrizione di quell'intervista, e getta una luce interessante sul carattere e la vita privata, piuttosto contorta, di Ron. Poiché la frequentazione regolare di Hubbard cessò prima della fine della guerra, senza un successivo coinvolgimento con lo stesso o con Scientology - evento raro per gli intervistati di Miller - il suo racconto può essere considerato privo di quei pregiudizi che potrebbero essere sorti a seguito di rancori o malanimi.
Degna di nota è l'affermazione riportata secondo cui Ron sarebbe stato l'autore del classico del western "Ombre Rosse" con John Wayne. Affermazione che, per qualche oscuro motivo, non è più stata ripetuta in anni recenti... Chris Owen Intervista - 1 settembre 1986 Ci incontrammo per la prima volta verso il 1938. All'epoca avevo un'agenzia assicurativa a Bremerton, Washington. Il padre di Ron era ufficiale degli approvvigionamenti dell'arsenale della Marina, ed uno dei miei assicurati tamponò l'auto della madre di Ron causandole danni per circa 15 dollari. Emisi un assegno e glielo consegnai. In quell'occasione le chiesi se per caso conoscesse qualcuno a cui poteva interessare una polizza. Mi disse che Ron avrebbe dovuto assicurarsi - non lo era - così gli telefonai. Disse che forse avrebbe dovuto fare una polizza di base e che la madre avrebbe pagato la metà dell'importo. Pensai che se la madre l'avesse fatto sarei stato in grado di incassare i premi. Erano veramente al verde. All'epoca Ron era quasi sempre al lumicino. Stipulammo la polizza al telefono. I miei suoceri vivevano a South Colby, a circa un miglio di distanza dalla casa di Ron. Un week end in cui ero in visita ai suoceri feci un salto a trovarli [gli Hubbard]. Polly era alzata e mi invitò a prendere il caffè. Ron aveva lavorato tutta la notte e stava ancora dormendo. Polly invitò me e mia moglie a cena quella stessa sera, quando Ron sarebbe stato sveglio, e noi accettammo. Proprio un paio di giorni prima aveva acquistato questa barca di 10 metri, un vecchio guscio di noce, così iniziammo a parlare di quello. Polly aveva fatto alcuni sacchi per la zavorra dello scafo, così io e Ron andammo giù alla cava di ghiaia della contea a sgraffignare abbastanza ghiaia per riempire i sacchi. Non fu una gran bell'azione ma non ce ne importava molto. Continuammo a frequentarci perché Polly e Nancy, la mia ex moglie, diventarono buone amiche: erano entrambe appassionate di giardinaggio ed erano cuoche eccellenti. Avevamo un figlio e una figlia della stessa età, e ci frequentammo fino agli anni della guerra. Entrai in servizio nella primavera del 1942, e dopo di allora lo rividi soltanto una volta. Era tornato verso il '45/'46 per rivedere i ragazzi, li aveva portati a uno spettacolo e fu lì che li incontrai. Non credo che avrebbe dovuto venire nello stato, visto che non era ancora divorziato da Polly ma aveva già sposato un'altra. All'epoca scriveva fantascienza. La Street and Smith aveva iniziato a pubblicare una rivista chiamata Unknown, ed ogni mese pubblicava una novella di Ron. Lo sapevo perché avevo visto la corrispondenza con Street & Smith. Ron scriveva una novella, pagava gli arretrati dal droghiere e ricominciava a giocare per un po'. Ad entrambi piaceva andare a vela e divertirci con le barche. Finanziariamente se la cavavano ma il droghiere gli stava addosso. Il posto in cui vivevano non era un granché. Aveva un piccolo studio sul retro. La casa era a South Colby, una piccola comunità con appena un ufficio postale e una drogheria a circa un miglio di distanza da Harper, da cui partivano i traghetti per Seattle. Era solo una piccola comunità sul Yukon Harbour, di fronte a Blake Island. Ron teneva la sua barca allo Yukon Harbour. Appena acquistata la barca per prima cosa si fece stampare della carta da lettere - Ron era molto bravo in questo e usava sempre la migliore carta Bond. L'intestazione diceva "Yukon Harbour Marine Ways". Indubbiamente c'era un porto, ma lui usava questa carta da lettere per acquistare materiale per la barca a prezzi da grossista. Era uno scafo di 10 metri della Libby - la Libby era una fabbrica per la lavorazione del salmone in Alaska; all'epoca i salmoni si catturavano con barche prive di motore, ed avevano questi scafi da 10 metri che utilizzavano per la pesca. Ne acquistò una, la dotò di motore e sostituì l'attrezzatura. Era bella e confortevole, una barca robusta e ben costruita. Ron la battezzò Magician, conosciuta anche come Maggie. C'era una piccola cabina in cui si potevano strizzare quattro persone. Non era di certo un vivere lussuoso. Ron era un marinaio in gamba. Veleggiava sulla costa orientale. A Georgetown aveva organizzato una specie di crociera per i suoi compagni di corso. Avevano affittato una barca e si erano arenati da qualche parte - una cosa normale. Sapeva andare per mare e aveva pilotato gli alianti, e un giorno uno dei cavi si era strappato colpendolo alle dita, che da allora furono sempre molto sensibili. Doveva usare una macchina da scrivere elettrica - parlo dei giorni in cui tirava avanti a fatica. Era un marinaio davvero in gamba e credo fosse anche un bravo pilota. Mi portava fuori in barca. Avevo avuto un paio di piccole imbarcazioni ma non andai mai davvero per mare fino a quando non conobbi Ron. Non so dove avesse trovato i soldi per la barca ma gli avevano pubblicato un libro, Bukskin Brigades, che penso gli avesse fruttato qualche soldo. Aveva scritto anche qualche sceneggiatura per Hollywood, perché quando andammo a vedere "Ombre Rosse", quello originale con John Wayne, mi disse di aver lavorato a quella sceneggiatura. Non avevo visto il suo nome tra i credits, ma non è che non ci avessi creduto. Non se la passavano molto bene ma all'epoca le barche non costavano tanto. La Hudson Bay Company gli aveva mandato una cassa di scotch, il che da parte loro era stato molto carino perché nel suo libro Bukskin Brigades Ron era stato molto critico nei loro confronti - a proposito dei maltrattamenti che la compagnia aveva riservato agli indiani - ma loro gli avevano mandato una cassa di scotch e gli indiani Piedi Neri gli avevano mandato una bellissima sacca ricamata con le perline. Vidi la sacca e bevvi un po' di quello scotch. Non avevano a disposizione molto denaro ma riuscivano a mangiare, e il droghiere gli faceva un certo credito. Riusciva a scrivere quelle novelle in 2 o 3 giorni, soprattutto la notte. Era una persona notturna, gli piaceva lavorare di notte. Andavo a trovarlo e giocavamo a scacchi a lume di candela, bevendo te orientale. Ci divertivamo molto. Aveva una bellissima scacchiera orientale con i pezzi di legno intagliato, le pedine erano guerrieri con la spada. Era un buon giocatore di scacchi - era un tipo brillante. Stare con lui era affascinante, molto stimolante. Iniziammo a pensare a qualche idea diversa per le barche. Il problema con una piccola barca a vela è che, quando si piega, la chiglia assume un certo angolo e tendi a scivolare fuori. Come si sarebbe inclinata se avessimo fatto una chiglia molto sagomata, con un po' più di resistenza ma approssimativamente verticale? Ne costruimmo una e la mettemmo su una piccola barca, anche se era difficile sapere se avevamo ottenuto o meno dei miglioramenti. Provammo diversi modelli in una macchina per il bucato, ma era difficile misurare la resistenza. Decidemmo allora di fare qualcosa per le vele del Maggie, perché erano montate su uncini, all'epoca non avevamo i binari. Prima che il vento inizi ad avere effetto sulle vele c'è uno spazio di aria ferma tre volte e mezza il diametro dell'albero. Cercammo di immaginare come ovviare al problema. Alla fine concepimmo l'idea di mettere un manicotto sulla vela, cucirlo attorno all'albero, a circa tre quarti di distanza, con un manicotto più corto dall'altra parte. Poi scrivemmo ad un'azienda che produceva cerniere zip e ce ne mandarono alcune - pensavano che fosse un'idea interessante. Quando issavi la vela tenevi semplicemente la cerniera e tiravi su. C'era un bel tiro regolare sull'albero. Il solo problema era che tendeva ad aderire all'albero, ma poi scoprimmo che facendo scorrere dentro un cavo sottile esso avrebbe influito sull'aderenza permettendo così di avere sufficiente movimento. Ma di nuovo non riuscimmo a misurarlo. La volta in cui ci divertimmo di più fu quando facemmo una barca a vela con le ruote. Pensavo che fosse una bellissima idea ma i nostri esperimenti furono troppo approssimativi. Costruimmo un telaio con tre assi e sei ruote, facemmo dei cilindri di legno, ci procurammo dei tubolari da camion e li gonfiammo. Una sera volevamo vedere quanto potevamo gonfiarne uno prima che esplodesse. Andammo giù alla stazione di servizio, ci mettemmo dietro un angolo e iniziammo a gonfiare quella fottuta cosa. Poi scoprimmo che per mantenere i tubolari nella forma corretta dovevamo mettere un rivestimento. Lo facemmo con dei sacchi. Ci lavorammo su davvero un sacco di tempo. Togliemmo albero e vela da una piccola barca che avevamo e trascinammo al largo il nostro accrocchio. Ron indossava cappello e stivali di foca. Era un tipo così, gli piaceva fare scena, era divertente. Trascinammo in acqua quella cosa, lui ci saltò sopra ma il fottuto telaio non era sufficientemente robusto e si spezzò. Ron si bagnò un poco. Non poteva affondare, c'erano sei tubolari da camion a tenerlo a galla. Lui continuava ad urlare di andarlo a salvare, credo di non aver mai visto niente di così divertente in vita mia. Stavo dentro la barca a remi schiantandomi dalle risate, e più ridevo più lui si arrabbiava. Ron aveva i capelli rossi e un temperamento davvero focoso, impossibile. Alla fine remai verso riva e lo feci andare a recuperare da qualcun altro, perché se mi avesse messo le mani addosso in quel momento mi avrebbe ucciso. Di sicuro non mi sarei lasciato prendere mentre aveva quegli accessi di ira. Rimasi fuori tiro per un paio d'ore, poi quella sera cenammo insieme. Avevamo incastrato il telaio con delle tacche 2X2 - un lavoro fatto dannatamente bene - ed avevamo perso in robustezza. Avremmo dovuto semplicemente incrociare i mozzi. Questo accadde nel porto di Yukon e dalla spiaggia diverse persone assistettero alla scena. Ron viveva stabilmente a South Colby. A volte si recava all'est dove si fermava per un po' a scrivere. Polly e i ragazzi invece stavano sempre a South Colby. Ron aveva un piccolo capanno dietro casa. Era molto grazioso, in tronchi di pino - all'epoca potevi comprare 300 metri di tronchi di pino per 25 dollari. Teneva i suoi libri nel capanno ed era il posto dove giocavamo a scacchi. Aveva anche una pistola ad aria compressa e a volte sparavamo ad un bersaglio di cartone. Ron lavorava soprattutto di notte. Io intanto ero stato eletto per la legislatura e dovevo stare dietro ai miei impegni, ma li vedevo spesso. Entrambi ci iscrivemmo al Bremerton Yacht Club ed entrambi diventammo consiglieri del Junior Yacht Club. Era una cosa carina - portavamo in barca i ragazzi e gli facevamo fare qualche lavoretto. I ragazzi imparavano ad andare a vela, e lui gli faceva tenere in ordine la sua barca. Era un buon accordo. Una volta andammo al club per una serata danzante: Ron arrivò in barca e Polly con la sua automobile. I due non si rivolgevano la parola. Mi ci volle un po' per scoprire che cosa era successo. Ron aveva scritto un paio di lettere a delle ragazze di New York e le aveva messe nella cassetta della posta per farle prelevare dal postino. Polly era uscita per prendere la posta, aveva visto le lettere e aveva lasciato al postino soltanto le buste vuote, prendendosi i fogli. Gliel'aveva detto soltanto dopo che la posta era partita. Ron era tutto abbacchiato. Polly era davvero in gamba, ci piacevano molto sia lei che i ragazzi. Quando Ron se ne andò lei iniziò a lavorare per mantenere i ragazzi. Più tardi si risposò con un tizio piuttosto anziano che morì poco tempo dopo. Polly comunque non se la cavava male. Riceveva la pensione del marito, aveva una bella casa con vista sulla baia di Bremerton e in seguito si trasferì all'est. Durante una crociera alle Everglades conobbe un tizio della Pennsylvania e lo sposò. Nel 1953 ebbi un incarico di insegnamento in Alaska, e Nibs e Henrietta [figlio e nuora di LRH] presero in affitto la mia casa di Seattle. Polly era originaria del Maryland, non ricordo dove si fossero conosciuti. Credo all'est. Forse Katie [figlia di LRH] era nata a San Diego. Aveva un problema, questa grossa voglia sul viso. Era una ragazza adorabile, le volevo bene. Credo si fosse innamorata di mio figlio, ma lui non la sopportava. Sì, credo che al momento della sua nascita Ron e Polly fossero a San Diego. Mi sembra di ricordare che Ron nel periodo in cui frequentava la Georgetown avesse lavorato per un po' in una stazione radio di Washington. Poi era andato a Guam e si era preso la malaria. Ogni tanto aveva febbri ricorrenti - una volta lo ricoverarono all'ospedale di San Diego e lo andammo a trovare, io, mia moglie e Polly. Lui ci raggiunse a Los Angeles. Facemmo un sacco di giri sul Sunset Boulevard di Hollywood. Ron era alla ricerca di un disco con le musiche da circo. Trascorremmo insieme due o tre giorni - credo fossimo nel '39, all'epoca dell'invasione dei Paesi Bassi [giugno 1940]. Avevamo portato con noi Polly. Ron e Polly avevano fatto una crociera in Alaska sul Maggie, la L. Ron Hubbard Expedition. Accidenti, si era fatto fare la carta intestata anche di quella, e ci aveva messo su anche lo stemma dell'Explorers Club. Si dava da fare in un sacco di direzioni e a New York aveva anche partecipato a delle riunioni del Club; è possibile che avesse un po' esagerato le sue gesta, d'altra parte era uno scrittore ed aveva un'immaginazione fertile. Era riuscito a farsi dare gratis un po' di attrezzatura, aveva due radio direzionali. Doveva fare fotografie di tutti i promontori tra Seattle e l'Alaska. Aveva preso in prestito un sacco di attrezzatura fotografica dal suo amico Fletcher Pratt, lo storico navale, e io l'avevo assicurata. Ne persero un pezzo e noi dovemmo risarcire la perdita. Per arrivare a Ketchikan aveva dotato il Maggie di un nuovo motore, ma era senza soldi e non gli riusciva di farsi cambiare un albero a camme difettoso. Aveva questo amico con una stazione radio [Jimmy Britton della KGBU Alaska] e fece qualche programma, guadagnandosi un posto in cui vivere. Ron lanciava dalla radio i suoi appelli - «gli Hubbard sono ancora a Ketchikan perché la Regal Company rifiuta di sostituire il suo albero a camme difettoso» - e alla fine riuscì a farselo sostituire. Ricordo che quando tornarono parlammo della guerra imminente; Ron prevedeva il conflitto con il Giappone. Immaginava che ci avrebbero fatto arretrare fino alle Montagne Rocciose. Ron e Polly andavano molto d'accordo. Lei era una donna molto indipendente, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Litigavano, certo, ma nel complesso non era un brutto rapporto. A lei piaceva moltissimo il giardinaggio e una volta assieme a Nancy, la mia ex moglie, andarono a Victoria, ai giardini Mouchard - quando tornarono avevano i reggiseni pieni di germogli che avevano rubacchiato. Il suo giardino era molto bello. Non credo proprio che fosse un alcolista. Non mi diede mai l'impressione di esserlo. A volte prendeva un drink, ma non beveva mai molto. All'epoca nessuno di noi beveva molto. Più che altro giocavamo a scacchi e bevevamo te orientale. I loro parenti vivevano sulla costa del porto di Yukon e la barca di Ron era ancorata circa mezzo miglio più avanti. Non credo che la loro casa guardasse il mare. Era su una collina che dava sui campi, scendevano attraversando un paio di pascoli. La madre era una donnina rinsecchita, piena di rughe - forse aveva preso troppo sole? Tutti la chiamavano Mamma. Quando Harry [Ross Hubbard] andò in pensione accettò l'incarico di direttore della Fiera di Contea di Kitsap. Vivevano a Bremerton, a un paio di isolati dall'arsenale della Marina. Credo che Ron fosse entrato in Marina dopo Pearl Harbour, come ufficiale esecutivo. Aveva ricevuto un incarico in Marina. Era già arruolato quando mi arruolai io. Era su una vecchia nave passeggeri. Aveva questi attacchi ricorrenti di febbre malarica. Finita la guerra una volta lo incontrai in un teatro di Bremerton. Aveva portato i ragazzi a vedere uno spettacolo e noi ci intrattenemmo nell'atrio a parlare. La lettera di raccomandazione??? Sospetto che le cose fossero andate in questo modo: lui voleva una lettera e io gli diedi un foglio di carta intestata dicendogli «se vuoi una lettera, allora scrivitela da solo». Quella lettera contiene alcune parole che non sono nel mio stile. La firma non assomiglia per niente alla mia di oggi, ma non riesco a ricordare come firmavo 45 anni fa. «Particolarmente brillante» - sono parole che uso davvero di rado. Non ricordo di aver scritto quella lettera e non so perché la volesse. Non riesco davvero a credere di aver scritto quelle parole ["particolarmente brillante" ecc.]. Per quanto ne so Ron non aveva mai scritto niente di economia politica. Insomma, non mi sembra il mio stile. «Vuoi una lettera? Dannazione, lo scrittore sei tu, scrivila da solo!». In seguito copiai la firma di mio padre - una grande R e una piccola M - la vedi a malapena. Ma non sono sicuro che fosse così all'inizio. Potrebbe anche essere la mia firma - non posso garantirlo al 100% ma nemmeno dire che non la è. Amava lasciarti dubbioso. Diceva qualcosa e tu pensavi «ma dice sul serio o mi prende in giro?» e poi scoprivi che quella cosa era accaduta davvero. Come la sua esperienza con gli alianti - sapevo che un cavo guida gli aveva ferito le dita, e davo per scontato che fosse accaduto davvero. Aveva le punte delle dita molto delicate e sensibili. Non so se qui avesse una macchina da scrivere elettrica, ma l'aveva sicuramente a New York perché parlava dei problemi che aveva nell'usarla in albergo, funzionava a corrente continua. All'epoca Ron era probabilmente il mio più caro amico. Una volta mi raccontò di avere un manoscritto che avrebbe rivoluzionato il mondo. Si intitolava Excalibur ma è tutto quel che so a proposito. Non l'ho mai visto. Siamo entrambi nati nel 1911. Il droghiere gli faceva credito, ma quando il conto cominciava a gonfiarsi allora iniziava a reclamare. In quel periodo lasciare segnato dal droghiere era cosa normale. Una volta andò da Bon Marché a Seattle e acquistò un grammofono. Se lo fece consegnare. Ebbero difficoltà a trovare il posto in cui viveva. Poi non riuscì a pagarlo e loro impiegarono sei mesi per trovare Ron e riprendersi il grammofono. Credo che non avesse mai pagato una sola rata. Non parlò mai di funzionamento della mente o di psicologia o cose del genere. Aveva molti interessi. Leggeva parecchio ed era molto informato. Immaginava che i giapponesi ci avrebbero attaccati e noi non saremmo stati in grado di opporre resistenza sulla costa occidentale; diceva che ci avrebbero fatti retrocedere fino alle Montagne Rocciose prima di essere in grado di sviluppare una difesa adeguata. Poi tornò all'est e credo che riuscì ad ottenere un brevetto da ufficiale attraverso l'ufficio del senatore Magnusson. È la mia impressione, non so se le cose andarono così ma sono abbastanza sicuro di sì. Aveva una certa esperienza ed aveva la parlantina sciolta. Magnusson all'epoca era il nostro deputato e credo che Ron si fosse rivolto al suo ufficio. Magnussson e Jackson erano i due senatori più influenti. Ron usava gli impiegati dell'ufficio di Magnusson per fare qualsiasi cosa avesse in mente di fare. Sul lato di casa sua c'era una piccola veranda, e c'era una cucina di stile campagnolo. Lui e Polly vi prendevano spesso il caffè. Era una casa di legno, costruita probabilmente nel 1910.
Nel periodo di San Luis Obispo (1980-86) l'indirizzo privato di Ron, riservato ad amici e parenti, era PO BOX 39623. Ford non ha mai sentito parlare della storia della fratellanza di sangue con la tribù dei Piedi Neri. Quando lo incontrò dopo la guerra ebbe il sospetto che Ron si fosse risposato. Non è molto sicuro delle circostanze ma sapeva che Polly non aveva divorziato e che Ron aveva detto qualcosa su un nuovo matrimonio. Ford non può aver scritto la lettera perché non gli risulta che Ron avesse mai scritto di "scienze politiche".
Hood Canal è un ampio specchio d'acqua pieno di gamberi, ostriche e pesce, circondato da fitte foreste. Colby: fitti boschi, distese di lauro, conifere e pini, un sacco di casette di legno su una collina digradante verso il mare. Oltre a questo non c'è nulla. Si trova sulla costa di fronte a Seattle. È un luogo molto bello e tranquillo. Attraverso gli alberi si scorge il mare. L'arsenale navale di Bremerton si estende per miglia lungo la costa. Il rumore deve essere molto intenso perché vi hanno base gli aerei da carico. |
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |